ANIMALI, MINERALI e ROCCE - Banca Popolare di Sondrio
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In alto: campione <strong>di</strong> orneblen<strong>di</strong>te rinvenuto in<br />
Val Sissone.<br />
A fianco: la colorazione scura delle rocce<br />
basiche.<br />
Anfiboliti<br />
Le anfiboliti sono rocce metamorfiche costituite da un anfibolo riferibile al<br />
gruppo dell’orneblenda e da un plagioclasio <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a aci<strong>di</strong>tà. Possono trarre<br />
origine, in un quadro <strong>di</strong> metamorfismo regionale piuttosto accentuato, tanto<br />
da rocce eruttive, quanto da rocce se<strong>di</strong>mentarie. Rappresentano cioè un caso<br />
evidente <strong>di</strong> convergenza petrografica: rocce tra loro anche profondamente<br />
<strong>di</strong>verse, sottoposte all’azione <strong>di</strong> alte temperature e forti pressioni, conseguono<br />
la medesima composizione chimica e mineralogica.<br />
Anfiboliti chiaramente legate a rocce eruttive affiorano lungo quella fascia,<br />
situata alla periferia delle serpentine <strong>di</strong> Valmalenco, che raggiunge una potenza<br />
rilevante al Monte Forno, in Val Ventina ed in alta Val Torreggio. Appaiono<br />
piuttosto marcatamente scistose e, in massa, <strong>di</strong> colore verde scuro, per il prevalere<br />
dei livelli anfibolici su quelli plagioclasici. Spesso compaiono anche<br />
bande <strong>di</strong> granato rosso e <strong>di</strong> epidoto verde bottiglia con minerali secondari bianchi<br />
<strong>di</strong> tipo zeolitico. In alcune zone della Valmalenco includono mineralizzazioni<br />
<strong>di</strong>ffuse o lenti costituite da solfuri <strong>di</strong> ferro, rame e zinco.<br />
Di origine analoga, in quanto connesse a rocce gabbriche, ma a struttura più<br />
massiccia, sono le anfiboliti che costituiscono alcuni nuclei anche imponenti<br />
lungo le pen<strong>di</strong>ci del Motto della Scala, a Sud <strong>di</strong> Tovo Sant’Agata. Pure massicce<br />
e molto eleganti per la definizione geometrica dei grossi cristalli <strong>di</strong> anfibolo<br />
verde immersi in un reticolato chiaro quelle <strong>di</strong> Somaggia, in Valchiavenna.<br />
Nel livignasco e nel bormiese affiorano invece frequentemente, intercalate con<br />
filla<strong>di</strong> e micascisti, anfiboliti che possono essere interpretate come derivanti<br />
dal metamorfismo <strong>di</strong> un’arenaria calcarea. L’origine se<strong>di</strong>mentaria è <strong>di</strong>mostrata<br />
dalle ripetute e strette relazioni con banchi <strong>di</strong> calcare saccaroide.<br />
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