ANIMALI, MINERALI e ROCCE - Banca Popolare di Sondrio
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Cristalli fino ad 1 mm con lamelle <strong>di</strong> ematite<br />
rinvenuti in Val <strong>di</strong> Scerscen. Coll. A. Pedrotti<br />
Foto R. Appiani.<br />
Tiragalloite<br />
Nell’estate del 1954 F. Grazioli e G. Guicciar<strong>di</strong> rinvennero tra i detriti morenici<br />
ai pie<strong>di</strong> della Vedretta <strong>di</strong> Scerscen inferiore un masso <strong>di</strong> braunite nera con rodonite<br />
rosa e spessartite bruna, che includeva alcuni cristalli <strong>di</strong> un bel colore<br />
rosso arancio. Non riuscendo ad identificarli, li accantonarono come «incogniti».<br />
Nel 1992, nell’ambito <strong>di</strong> uno stu<strong>di</strong>o sistematico sui minerali della Valmalenco,<br />
venne analizzato da ricercatori delle Università <strong>di</strong> Pavia e <strong>di</strong> Milano un campione<br />
<strong>di</strong> quel vecchio ritrovamento, che era esposto in una vetrina del Museo<br />
<strong>di</strong> Storia Naturale <strong>di</strong> Morbegno. Lo stu<strong>di</strong>o effettuato consentì <strong>di</strong> attribuire i<br />
cristalli rosso arancio alla tiragalloite, un silico-arseniato <strong>di</strong><br />
manganese riconosciuto nel 1960 negli orizzonti a manganese<br />
della miniera ligure del Molinello e denominato in onore <strong>di</strong><br />
P. Tiragallo, mineralogista genovese. Verso la fine degli anni<br />
’80 la tiragalloite fu rinvenuta in granuli anche in Austria, nella<br />
regione <strong>di</strong> Ködnitztal.<br />
Un’analisi più tempestiva avrebbe dunque consentito <strong>di</strong> riconoscere<br />
in Valmalenco, dopo artinite e brugnatellite, un terzo<br />
minerale sconosciuto alla scienza. Recenti ricerche hanno<br />
consentito <strong>di</strong> rinvenire, sempre in Val <strong>di</strong> Scerscen, altre tiragalloiti,<br />
splen<strong>di</strong>de per definizione e per trasparenza, le migliori<br />
esistenti in natura. I cristalli, <strong>di</strong> colore rosso fuoco, a viva<br />
lucentezza adamantina, presentano un abito prismatico allungato,<br />
spesso cuneiforme, e raggiungono alcuni millimetri <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>ametro. Sono associati a numerosi altri minerali, spesso<br />
rari, come la pirofanite in lamelle rosso ciliegia scuro, la tiro<strong>di</strong>te<br />
in aghetti piatti paglierini e la manganberzeliite in cubetti<br />
rosso vivo.<br />
Si ritiene che l’origine della tiragalloite sia legata ai «black<br />
smokers», sorta <strong>di</strong> effusioni «vulcaniche» che si sono verificate<br />
sul fondo dell’oceano, la Tetide, che, nel corso dell’era<br />
mesozoica, occupava l’attuale regione alpina.<br />
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