ANIMALI, MINERALI e ROCCE - Banca Popolare di Sondrio

In alto: icositetraedro di 8 mm - Val Codera.
Coll. F. Bedogné - Foto F. Bedogné.
In basso: cristalli di 10 e 4 mm. Circo
Trubinasca - Val Codera. Coll. D. Colzada ­
Foto R. Appiani.
Spessartite-almandino
I filoni pegmatitici che tagliano il plutone Masino-Bregaglia e le rocce incassanti
includono con una certa frequenza granati di un bel colore rosso vino, talora
con zone di trasparenza e screziature aranciate, ben rilevanti sul bianco della
matrice. Annidati entro plaghe di quarzo vitreo, si rinvengono eleganti cristalli
fino ad oltre 2 cm di diametro, tra i più nitidi esistenti in natura. Provengono
soprattutto dai circhi glaciali e dalle pareti rocciose a monte del bivacco Pedroni-Del
Pra (ex Vaninetti), in alta Val Codera, dalla Val Masino e dal settore nordoccidentale
della Valmalenco. Il problema di una corretta classificazione di
questi granati è rimasto a lungo irrisolto. G. Curioni nel trattato sulle «sostanze
estrattive utili metalliche e terree» delle «provincie lombarde», che risale al
1877, li considerava piropi «per il vivace colore rosso». Tra studiosi e collezionisti
si è poi andata radicando la convinzione, non supportata da adeguate
analisi, che fossero invece da riferire all’almandino. Solo recentemente, a seguito
degli studi compiuti presso il C.N.R. di Milano ed il Dipartimento di Scienze
della Terra dell’Università di Pavia, è stato possibile accertare che sono costituiti
da una soluzione solida spessartite-almandino, con spessartite quasi
sempre prevalente.
Un granato a composizione prossima a quella stechiometrica dell’almandino
è invece diffuso come costituente accessorio di molte rocce scistoso cristalline.
Si presenta sotto forma di granuli rosei o brunastri disseminati nella roccia
ospite: più resistenti di questa all’abrasione, sporgono in superficie e le conferiscono
un curioso aspetto «bernoccoluto».
Una spessartite piuttosto pura, in masse granulose o in nitidi cristalli fino a 5
mm, gialli o rossi con toni marsalati, si rinviene nelle quarziti a manganese della
Valmalenco, soprattutto in Val Sora, al Passo del Muretto ed in Val di Scerscen.
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