ANIMALI, MINERALI e ROCCE - Banca Popolare di Sondrio

A destra: cristallo lungo 11 mm con dolomite
ferrifera. Alta Val Fontana. Coll. e foto F.
Bedogné.
Sotto: prisma di 2 mm rinvenuto al Pizzo
Canciano - Valmalenco. Coll. F. Bedogné.
Realgar
Il realgar, parola araba che significa polvere di miniera, è un solfuro di arsenico
cristallizzato nel sistema monoclino conosciuto fin dall’antichità con nomi
curiosi come risigallo o sandaracca. Se ne possono ricavare sostanze medicinali
o anidride arseniosa, il veleno per i topi.
In Valtellina esistono due interessanti giacimenti del minerale.
Entro i marmi dolomitici giallastri che affiorano alla base del Pizzo Canciano,
in Valmalenco, si rinvengono grumi di un bel colore rosso fuoco che, per esposizione
prolungata alla luce, si trasformano in un prodotto pulverulento arancione.
Rari e fragili, ma meravigliosi, sono i cristalli che si annidano nelle cavità tappezzate
da calciti scalenoedriche.
Sono stati rinvenuti prismi di alcuni millimetri, allungati e con nitida terminazione
obliqua, di straordinaria limpidezza ed altri più grandi, fino a oltre un
centimetro, piuttosto tozzi e a volte cavernosi ma solitamente opachi. Completano
la paragenesi aghi grigi, metallici di antimonite, cubi violetti di fluorite,
noduli di pirite.
Alcuni campioni, probabilmente provenienti dallo stesso banco di marmo,
sono stati raccolti anche in alta Val Fontana, presso la capanna Cederna-Maffina.
A Nord del Passo dell’Alpe, in testata di Val di Rezzalo, lungo le pendici meridionali
del Monte Sobretta affiora, incassato entro un marmo chiaro, un filone
di realgar compatto di rilevante spessore. Nelle cavità del marmo si rinvengono
con una certa frequenza cristalli di un colore rosso scuro, sciolti e piuttosto
rozzi. Il minerale giallo arancio a lucentezza resinosa che accompagna il realgar
è stato recentemente identificato come pararealgar (prima segnalazione
per l’Italia) da B. Bianchi Potenza e da G. Liborio.
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