ANIMALI, MINERALI e ROCCE - Banca Popolare di Sondrio
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Cristallo <strong>di</strong> 2 mm rinvenuto nei pressi <strong>di</strong><br />
Canete. Coll. R. Tam - Foto R. Appiani.<br />
A destra: cristallo <strong>di</strong> 3 mm con anatasio<br />
tabulare rosso bruno. Vamlera (Val Febbraro).<br />
Coll. E. Mottarella - Foto R. Appiani.<br />
Monaziti<br />
Il gruppo della monazite, termine <strong>di</strong> derivazione greca che sottolinea la rarità,<br />
se non proprio l’unicità, del minerale, comprende tre fosfati <strong>di</strong> terre rare, denominati<br />
monazite-(Ce), monazite-(La) e monazite-(Nd), in base al lantanide<br />
prevalente. Nell’e<strong>di</strong>ficio cristallino possono collocarsi anche due elementi ra<strong>di</strong>oattivi<br />
tetravalenti, il torio e l’uranio, insieme con il calcio, bivalente, che<br />
compensa lo squilibrio delle cariche elettriche. In provincia <strong>di</strong> <strong>Sondrio</strong> è presente<br />
solo la monazite-(Ce) come accessorio <strong>di</strong> molte rocce, soprattutto «graniti»<br />
e gneiss. Cristalli <strong>di</strong>stinti e ben visibili compaiono, come rarità, in due<br />
<strong>di</strong>verse giaciture, nelle pegmatiti e nelle fessure degli scisti cristallini. Nelle<br />
vetrine del Museo <strong>di</strong> San Martino è esposto un campione con cristalli <strong>di</strong> colore<br />
giallo senape a sezione rombica, <strong>di</strong> 15-20 mm, raccolto da G. Perego in una<br />
pegmatite affiorante nei pressi della Bocchetta Sceroia, in alta Val Masino, che,<br />
al tempo del ritrovamento, costituiva la prima segnalazione del minerale per<br />
la provincia <strong>di</strong> <strong>Sondrio</strong>. Bei cristalli, in genere a doppio cuneo, gialli, bruni o<br />
ver<strong>di</strong>, sono stati rinvenuti anche in alcuni <strong>di</strong>fferenziati aci<strong>di</strong> della Val Sissone,<br />
della Val Codera e della bassa Valchiavenna. Le prime monaziti-(Ce) <strong>di</strong> fessura<br />
alpina sono state scoperte, da R. Tam, a pochi passi da Canete in Val Bregaglia<br />
italiana, e da F. Grazioli, nelle alluvioni del Torreggio e a S. Antonio <strong>di</strong> Caspoggio.<br />
Recente è il ritrovamento, effettuato da E. Mottarella a Vamlera, in Valle<br />
Febbraro, <strong>di</strong> alcuni straor<strong>di</strong>nari campioni, tra i migliori delle Alpi. I cristalli,<br />
lucenti e spesso limpi<strong>di</strong>, sui toni del rosa, dell’arancio e del bruno chiaro, fittamente<br />
raggruppati o sparsi a <strong>di</strong>stanza, hanno abito prismatico ricco <strong>di</strong> facce<br />
e possono raggiungere i 5 mm <strong>di</strong> <strong>di</strong>ametro. A volte presentano le classiche<br />
geminazioni a V e sono impiantati su anatasio.<br />
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