ANIMALI, MINERALI e ROCCE - Banca Popolare di Sondrio
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Arsenico nativo<br />
Non lontano dall’Alpe Stabiello, a monte del Villaggio Sanatoriale <strong>di</strong> Sondalo,<br />
si aprono entro una roccia gabbrica compatta due gallerie, profonde l’una una<br />
dozzina <strong>di</strong> metri, l’altra tre, testimonianza <strong>di</strong> antichi lavori <strong>di</strong> escavazione mineraria.<br />
All’altezza <strong>di</strong> un metro dal pavimento dei cunicoli si riconosce facilmente un<br />
filone <strong>di</strong> dolomite color crema, che fa da involucro ad arnioni o straterelli neri,<br />
spessi da 1 a 4 centimetri. Percuotendoli col martello, si avverte un acre odore<br />
agliaceo ed è questo un carattere organolettico proprio dell’arsenico nativo.<br />
Il minerale presenta una struttura testacea, con superfici spesso bollose,<br />
e tende a rompersi secondo scaglie ricurve, come un coccio <strong>di</strong> stoviglia. Di colore<br />
grigio acciaio sulla frattura fresca, annerisce rapidamente per esposizione<br />
all’aria umida, pur conservando una certa lucentezza metallica ad in<strong>di</strong>care<br />
la presenza <strong>di</strong> apprezzabili tenori <strong>di</strong> antimonio. La paragenesi comprende eleganti<br />
aghetti <strong>di</strong> stibnite, con relativi minerali <strong>di</strong> alterazione, e rarissimi feltri<br />
rosso violacei <strong>di</strong> kermesite annidati entro geo<strong>di</strong>ne con cristalli limpi<strong>di</strong> <strong>di</strong> quarzo<br />
e romboedri <strong>di</strong> carbonati.<br />
L’arsenico nativo è piuttosto raro in natura, in quanto la sua presenza è limitata<br />
ad alcuni giacimenti metallici, soprattutto <strong>di</strong> antimonio e <strong>di</strong> argento. Ha<br />
quin<strong>di</strong> suscitato un certo scalpore la segnalazione che un secondo giacimento<br />
è stato riconosciuto in Val Febbraro, poco ad occidente <strong>di</strong> Isola. Qui il minerale<br />
è massiccio, finemente granulare, ed è spesso scolpito nelle zone marginali<br />
da incavi <strong>di</strong> romboedri <strong>di</strong> dolomite.<br />
L’arsenico è un veleno ad azione rapida, provocando profonde alterazioni patologiche<br />
del miocar<strong>di</strong>o e dell’apparato renale. Fortemente tossici sono anche<br />
alcuni dei suoi minerali <strong>di</strong> alterazione, come la picrofarmacolite in efflorescenze<br />
bianche e l’arsenolite, l’ossido con la composizione del veleno per topi, in ottaedri<br />
incolori, che si possono osservare tanto a Stabiello che in Val Febbraro.<br />
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