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ANIMALI, MINERALI e ROCCE - Banca Popolare di Sondrio

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Nodulo azzurro <strong>di</strong> lazulite in quarzite raccolto<br />

in Val Scalcoggia.<br />

A destra: cristalli <strong>di</strong> andra<strong>di</strong>te, fino a 12 mm<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>ametro, impiantati su <strong>di</strong>opside provenienti<br />

dalla bocchetta <strong>di</strong> Fellaria.<br />

Coll. e foto F. Bedogné.<br />

pentino e le rocce incassanti. Ad esempio è stato <strong>di</strong> recente in<strong>di</strong>viduato presso<br />

la forcella <strong>di</strong> Fellaria, tra il serpentino del Sasso Moro e gli scisti delle Cime<br />

<strong>di</strong> Musella, un filone <strong>di</strong> ro<strong>di</strong>ngite che ha fornito alcuni spettacolari granati <strong>di</strong><br />

colore nero ebano, fino a giallo topazio e verde smeraldo.<br />

Nelle <strong>di</strong>scariche delle cave <strong>di</strong> talco e <strong>di</strong> serpentino tuttora in attività viene <strong>di</strong><br />

tanto in tanto immesso nuovo materiale <strong>di</strong> scarto, che può rivelarsi <strong>di</strong> estremo<br />

interesse. In una cava <strong>di</strong> serpentino del Monte Motta sono stati rinvenuti, negli<br />

ultimi tempi, i migliori cristalli <strong>di</strong> vesuvianite della valle.<br />

Per quanto riguarda le novità dell’alta valle può essere utile una visita al museo<br />

mineralogico <strong>di</strong> Bormio.<br />

Quando si è avuta la fortuna o l’abilità <strong>di</strong> raccogliere un buon pezzo sorge spesso<br />

il problema <strong>di</strong> una esatta identificazione.<br />

Il collezionista alle prime armi si rivolge in genere ad un amico esperto o consulta,<br />

ove esista, una pubblicazione sulla località <strong>di</strong> ritrovamento. Molto in<strong>di</strong>cativo<br />

può anche essere il confronto con campioni simili esposti nei musei. In<br />

Valtellina e Valchiavenna meritano una visita, oltre ai musei naturalistici <strong>di</strong> Morbegno<br />

e <strong>di</strong> Bormio quelli <strong>di</strong> Chiavenna, Chiesa Valmalenco, San Martino e l’esposizione<br />

permanente della collezione F. Grazioli a <strong>Sondrio</strong>.<br />

Le proprietà fisiche del minerale, come l’abito cristallino, il colore, la lucentezza,<br />

la durezza, l’eventuale sfaldatura, possono fornire in<strong>di</strong>zi significativi.<br />

Ma tutto ciò spesso non basta.<br />

La corretta identificazione <strong>di</strong> un minerale richiede un’analisi chimica quantitativa<br />

e la risoluzione della struttura cristallina, operazioni che possono essere<br />

compiute solo da tecnici specializzati in laboratori attrezzati, spesso a livello<br />

universitario.<br />

Reperire la persona adatta e <strong>di</strong>sponibile è stato un problema così <strong>di</strong>fficile che<br />

solo in questi ultimi anni si sono potuti ottenere dati esaurienti su quasi tutti i<br />

350 minerali <strong>di</strong>versi rinvenuti in provincia <strong>di</strong> <strong>Sondrio</strong>.<br />

L’amico F. Grazioli rinvenne una trentina d’anni or sono alcuni cristalli nocciola<br />

<strong>di</strong> abito insolito e con una strana lucentezza tra l’adamantina e l’untuosa, associati<br />

alla perovskite della Rocca <strong>di</strong> Castellaccio, in Val Torreggio. Costretto<br />

ad accantonarli come «ignoti», solo verso la fine degli anni Ottanta ha potuto<br />

sapere che sono forse i migliori cristalli <strong>di</strong> calzirtite – rarissimo ossido da calcio,<br />

alluminio e zirconio – esistenti in natura.<br />

Sembra quin<strong>di</strong> opportuno, per evitare che si <strong>di</strong>sperda un patrimonio scientifico<br />

spesso insostituibile, non sbarazzarsi mai dei campioni che non sono stati<br />

identificati con certezza.<br />

Sarebbe anche auspicabile in questa prospettiva un collegamento tra i ricercatori<br />

occasionali ed i responsabili dei musei naturalistici della valle.<br />

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