TESI DOTTORATO MICAELA RANIERI - DSpace - Tor Vergata
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immunomodulatorie, Nell’insieme, si è osservata una elevata<br />
frequenza di neoplasie nella popolazione generale dei pazienti con<br />
IBD, in particolare con MDC. La osservazione che la frequenza di<br />
neoplasie era significativamente piu’ elevata nei pazienti con MDC di<br />
lunga durata è in accordo con precedenti osservazioni.<br />
Differentemente, il dato osservato che la frequenza di neoplasie è<br />
significativamente piu’ elevata nei pazienti con MDC sia con malattia<br />
luminale fistolizzante che, separatamente, nei pazienti con MDC e<br />
malattia perianale, rappresenta una osservazione precedentemente non<br />
descritta che necessita ulteriori conferme. Questo dato potrebbe<br />
rendere conto del riscontro di una aumentata frequenza di neoplasie<br />
nei pazienti trattati con biologici in alcune casistiche, in relazione alla<br />
necessità di terapia biologica nei pazienti con malattia fistolizzante a<br />
decorso piu’ severo. Nella nostra popolazione tuttavia l’uso di terapia<br />
immunomodulatoria convenzionale da sola o in associazione con<br />
terapie biologiche, cosi’ come di sola terapia biologica non è apparso<br />
aumentare significativamente il rischio di sviluppo di neoplasia nei<br />
pazienti con MDC che con RCU. Questa osservazione tuttavia<br />
potrebbe essere in relazione alla relativa scarsa numerosità dei casi,<br />
che, nonostante l’elevata numerosità del campione, è pari a 73 pazienti<br />
con IBD (6.9%). Suddetta numerosità dei casi (IBD e cancro)<br />
potrebbe non essere sufficiente a verificare l’ipotesi che la terapia<br />
immunomodulatoria o biologica aumenti significativamente il rischio<br />
di neoplasia. Tuttavia, il calcolo del campione da valutare (“sample<br />
size”) non è stato effettuato in quanto ad oggi non è stato stimato il<br />
rischio di sviluppare neoplasia nel sottogruppo di pazienti con MDC e,<br />
separatamente RCU, a decorso piu’ severo di malattia. I dati del<br />
presente studio pertanto possono essere utili non solo a riportare il<br />
possibile aumentato rischio di neoplasie nei pazienti con lesioni<br />
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