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04.04.2013 Views

Impostazione modello per lo studio del rischio Si vuole valutare l'esistenza di un’ associazione tra due variabili: la presunta causa (o variabile indipendente) e l'effetto (detto «variabile dipendente» in quanto subordinato appunto alla variabile indipendente). In genere l'effetto è rappresentato dalla comparsa della malattia, e quindi l'esistenza della associazione si dimostra confrontando la frequenza della malattia in due popolazioni costituite rispettivamente da individui esposti e non esposti ad una presunta causa (o determinante o «fattore di rischio»). Esposizione = presenza di un fattore che può (ipoteticamente) causare un certo effetto L'esistenza di una associazione può essere accertata attraverso studi prospettivi o retrospettivi. Come si fa a quantificare l'associazione eventualmente riscontrata, ossia a quantificare il rischio cui sono soggetti gli individui esposti? Il procedimento è diverso a seconda che si tratti di uno studio retrospettivo oppure di uno studio prospettivo. Se lo studio è retrospettivo si calcola l'odds ratio, se lo studio è prospettivo si calcola il rischio relativo. Nostro caso lo studio è retrospettivo: calcolo dell'odds ratio 60

L'"odds ratio" si calcola attraverso i semplici rapporti (odds) fra le frequenze osservate. Calcoliamo gli odds di esposizione nel gruppo dei casi e gli odds di esposizione nel gruppo dei controlli, e poi ne facciamo il rapporto. L'interpretazione è identica sia che si tratti di OR che di RR. Occorre sottolineare entrambi possono assumere valori teorici compresi fra 0 e + ∞. È intuitivo che un valore =1 indica assenza di associazione tra malattia ed esposizione, in quanto testimonia che: l'odds di esposizione nei casi è = all'odds di esposizione nei malati. Un valore 1 indica l'esistenza di una associazione positiva (il fattore può causare la malattia). Naturalmente, valori crescenti indicano associazioni più forti. Ovviamente, prima di dichiarare l'esistenza di un rapporto causa-effetto tra l'esposizione e la malattia è bene impostare un modello tale da poter valutare il ruolo di altre variabili ritenuta clinicamente rilevanti nell'incidenza di neoplasia quella che definiamo variabili esplicative. Ipotesi di modello nel nostro database Si fa uno studio Caso-Controllo (Si neoplasia-No neoplasia), in cui i casi ed i controllo sono mecciati per le variabili sesso e durata di IBD, considerando due database separati per i due tipi di IBD analizzati RCU e MDC. 61

L'"odds ratio" si calcola attraverso i semplici rapporti (odds) fra le<br />

frequenze osservate. Calcoliamo gli odds di esposizione nel gruppo dei<br />

casi e gli odds di esposizione nel gruppo dei controlli, e poi ne facciamo<br />

il rapporto.<br />

L'interpretazione è identica sia che si tratti di OR che di RR. Occorre<br />

sottolineare entrambi possono assumere valori teorici compresi fra 0 e + ∞.<br />

È intuitivo che un valore =1 indica assenza di associazione tra malattia ed<br />

esposizione, in quanto testimonia che: l'odds di esposizione nei casi è =<br />

all'odds di esposizione nei malati. Un valore 1 indica l'esistenza di una associazione positiva (il fattore può causare la<br />

malattia). Naturalmente, valori crescenti indicano associazioni più forti.<br />

Ovviamente, prima di dichiarare l'esistenza di un rapporto causa-effetto tra<br />

l'esposizione e la malattia è bene impostare un modello tale da poter valutare<br />

il ruolo di altre variabili ritenuta clinicamente rilevanti nell'incidenza di<br />

neoplasia quella che definiamo variabili esplicative.<br />

Ipotesi di modello nel nostro database<br />

Si fa uno studio Caso-Controllo (Si neoplasia-No neoplasia), in cui i casi ed<br />

i controllo sono mecciati per le variabili sesso e durata di IBD, considerando<br />

due database separati per i due tipi di IBD analizzati RCU e MDC.<br />

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