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04.04.2013 Views

effettuato di recente a Copenhagen, ha rilevato come solo l’1% degli individui presentasse un decorso privo di riacutizzazioni, nel corso di un follow-up della durata di 18 anni dal momento dell’insorgenza della malattia. Circa la metà dei pazienti esordisce con una proctite o una proctosigmoidite; la stipsi con presenza di sanguinamento rettale costituisce il sintomo di presentazione nel 25% circa dei soggetti con malattia circoscritta al retto (proctite). La frequenza della diarrea può variare da poche evacuazioni quotidiane, o a giorni alterni, a più scariche al giorno di feci liquide o semiliquide, tendendo generalmente a peggiorare al mattino e subito dopo i pasti; i pazienti con sintomi moderati-severi presentano spesso diarrea notturna. Il dolore addominale è generalmente crampiforme, e peggiora dopo i pasti o con le defecazioni. Nei soggetti con malattia severa ed estesa sono di comune riscontro anoressia, calo ponderale e nausea, in assenza di occlusione intestinale. Una percentuale compresa tra il 25 e il 33% dei casi di colite ulcerosa esordisce prima dei 20 anni di età; pur presentando una sintomatologia gastrointestinale identica a quella degli adulti, tali sintomi possono risultare in secondo piano rispetto alle manifestazioni extraintestinali. I sintomi di presentazione nei bambini sono costituiti dalla diarrea in oltre la metà dei casi, da rettorragia nel 20% circa, da calo ponderale nel 10% e da un deficit di accrescimento nel 2% dei casi. Nei pazienti con attività moderata di malattia l’esame obiettivo risulta spesso nella norma, o al più rileva una dolorabilità addominale evocata soprattutto dalla palpazione profonda nella regione sigmoidea. I pazienti con malattia più severa possono presentare pallore, disidratazione, tachicardia, iperpiressia, 20

attenuazione dei rumori intestinali e dolorabilità addominale diffusa di rimbalzo. Quest’ultimo rappresenta un segno di allarme, potendo indicare la presenza di un megacolon tossico o di una perforazione. La presenza di clubbing ungueale rappresenta una frequente manifestazione di malattia cronica. Localizzazioni extraintestinali Le manifestazioni extraintestinali sono comuni nei soggetti affetti da MICI, verificandosi in una percentuale compresa tra il 21 e il 36%. È stata descritta un’ampia varietà di disturbi, relativi praticamente a ogni apparato. Un punto importante, discutendo di tali manifestazioni, è se esse rappresentino un aspetto della stessa patogenesi di fondo o piuttosto dei processi patologici nettamente distinti; in quest’ultimo caso, tali manifestazioni possono essere coincidenti con la patologia intestinale, oppure conseguenza di essa o del suo trattamento. Le manifestazioni extraintestinali delle MICI sono grossolanamente classificabili in tre gruppi 9: il primo comprende le alterazioni riguardanti la cute, gli occhi, le articolazioni e la bocca. Tali manifestazioni riguardano generalmente soggetti affetti da patologia colica, e l’attività di tali disturbi segue di pari passo quella della patologia intestinale sottostante. Il secondo gruppo comprende le manifestazioni secondarie alle complicanze o all’estensione diretta della patologia intestinale; si verificano solitamente nei soggetti affetti da malattia di Crohn, più che in quelli con una colite ulcerosa. Fanno parte di questo gruppo la litiasi renale, l’uropatia ostruttiva, il malassorbimento e la litiasi 21

effettuato di recente a Copenhagen, ha rilevato come solo l’1%<br />

degli individui presentasse un decorso privo di riacutizzazioni, nel<br />

corso di un follow-up della durata di 18 anni dal momento<br />

dell’insorgenza della malattia. Circa la metà dei pazienti esordisce<br />

con una proctite o una proctosigmoidite; la stipsi con presenza di<br />

sanguinamento rettale costituisce il sintomo di presentazione nel<br />

25% circa dei soggetti con malattia circoscritta al retto (proctite).<br />

La frequenza della diarrea può variare da poche evacuazioni<br />

quotidiane, o a giorni alterni, a più scariche al giorno di feci liquide<br />

o semiliquide, tendendo generalmente a peggiorare al mattino e<br />

subito dopo i pasti; i pazienti con sintomi moderati-severi<br />

presentano spesso diarrea notturna. Il dolore addominale è<br />

generalmente crampiforme, e peggiora dopo i pasti o con le<br />

defecazioni. Nei soggetti con malattia severa ed estesa sono di<br />

comune riscontro anoressia, calo ponderale e nausea, in assenza di<br />

occlusione intestinale.<br />

Una percentuale compresa tra il 25 e il 33% dei casi di colite<br />

ulcerosa esordisce prima dei 20 anni di età; pur presentando una<br />

sintomatologia gastrointestinale identica a quella degli adulti, tali<br />

sintomi possono risultare in secondo piano rispetto alle<br />

manifestazioni extraintestinali. I sintomi di presentazione nei<br />

bambini sono costituiti dalla diarrea in oltre la metà dei casi, da<br />

rettorragia nel 20% circa, da calo ponderale nel 10% e da un deficit<br />

di accrescimento nel 2% dei casi.<br />

Nei pazienti con attività moderata di malattia l’esame obiettivo<br />

risulta spesso nella norma, o al più rileva una dolorabilità<br />

addominale evocata soprattutto dalla palpazione profonda nella<br />

regione sigmoidea. I pazienti con malattia più severa possono<br />

presentare pallore, disidratazione, tachicardia, iperpiressia,<br />

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