TESI DOTTORATO MICAELA RANIERI - DSpace - Tor Vergata
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Le MICI sono state associate a specifiche sindromi genetiche;<br />
solamente in 3 casi tale associazione è stata confermata, ed ha,<br />
pertanto, una possibile importanza patogenetica: la sindrome di<br />
Turner, la glicogenosi di tipo Ib e la sindrome di Hermansky-<br />
Pudlak (costituita dalla triade di albinismo, turbe dell’aggregazione<br />
piastrinica e accumulo tissutale di un pigmento di tipo ceroide). Le<br />
MICI sono inoltre associate a diverse patologie con una<br />
predisposizione genetica nota, tra le quali la spondilite<br />
anchilosante, la psoriasi, l’atopia, l’eczema, il morbo celiaco, la<br />
fibrosi cistica, la colangite sclerosante primaria, la sclerosi multipla<br />
e altre patologie autoimmuni (comprese le tireopatie autoimmuni,<br />
l’anemia emolitica autoimmune e la cirrosi biliare primitiva) per<br />
quanto riguarda la colite ulcerosa, e la miastenia grave e la<br />
sindrome di Cogan per la malattia di Crohn.<br />
Gli studi molecolari di linkage hanno identificato 7 loci di<br />
suscettibilità (IBD1-7): il primo gene associato alla malattia di<br />
Crohn, NOD2/CARD15, è localizzato nella regione<br />
pericentromerica 16q12 (IBD1). Il gene NOD2 codifica per una<br />
proteina associata congenitamente al sistema immunitario; è<br />
riscontrabile nei monociti che riconoscono normalmente i batteri,<br />
venendo poi attivati al fine di distruggerli. Le mutazioni di NOD2<br />
osservate nei soggetti affetti da morbo di Crohn provocano<br />
un’alterazione dell’attivazione monocitaria, rendendo molto più<br />
difficile da parte della proteina NOD2 il “riconoscimento” e la<br />
risposta al lipopolisaccaride batterico (LPS), componente della<br />
parete cellulare batterica rilevabile in molte specie di<br />
microrganismi.<br />
La proteina codificata da CARD15 è un recettore intracellulare in<br />
grado di identificare i peptidoglicani di batteri gram positivi e gram<br />
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