#monasterocatania

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04.04.2013 Views

@marica_martorana Ingresso e prospetti Caratterizzati dal carnevale tardo barocco, i prospetti sud-est del Monastero testimoniano la magnificenza e la ricchezza dell’ordine benedettini catanese. I due colori che descrivono la ricostruzione post terremoto sono il nero degli intonaci realizzati con la cenere lavica e il bianco della pietra calcarea siracusana. Un festa di mascheroni, putti e cariatidi generose alternate a eleganti paraste bugnate a punte di diamante a contrasto con l’austero e neoclassico portale di ingresso, realizzato a sostituzione dell’ingresso fortemente barocco non più gradito ai monaci. Il Monastero è chiuso dai muri di cinta, adibiti in fase benedettina a stalle e scuderie (nonché in alcuni ambienti anche a foresteria per pellegrini), che oggi ospitano le aule della didattica. Nel Cortile Est subito dopo l’arco d’ingresso un vasto scavo ha riportato in luce uno dei cardines romani su cui si affacciano gli ingressi alle domus presenti sotto il piano di calpestio del cortile. I monaci realizzano il Monastero sulla collina di Montevergine (Piano della Cipriana) abitata sin dall’antichità. Superato il portone di ingresso si giunge all’interno dello Scalone Monumentale, copia degli ingressi delle grandi règie reali italiane, con rampe a tenaglia in marmo bianco e grigio – opera del Battaglia Santangelo – e i bassorilievi in gesso bianco a sfondo azzurrino – opera del netino Gianforma. @daninsgram @igerscatania @gipomontesanto Chiostro di Ponente o dei Marmi Il Chiostro dei Marmi viene realizzato a partire dalla fine del ‘500 e ultimato nel 1608, come testimonia l’incisione sul plinto marmoreo di una delle colonne che caratterizzano il portico. Al centro si staglia la fontana quadrilobata esempio dell’eleganza benedettina. Durante il terremoto del 1693, quasi miracolosamente, ben quattordici colonne restano in piedi, le altre cadendo si spezzano (verranno successivamente rincollate), e la fontana si salva. Viene ricostruito insieme al nuovo impianto. A contrasto con il sobrio nucleo centrale in marmo bianco di Carrara si aggiungono gli artificiosi inserti in pietra calcarea di Siracusa. Nel 1868 le scuole prendono possesso dei locali dell’ormai ex Monastero: si procede alla modifica alla sistemazione degli spazi. Il Chiostro di Ponente diviene una palestra: fatta a pezzi la fontana in marmo si fa spazio alle attrezzature ginniche e ai campetti. Solo nel 2008 viene ricostruita sulla base dell’originale, riutilizzando ove possibile le porzioni ritrovate.

@marica_martorana<br />

Ingresso e prospetti<br />

Caratterizzati dal carnevale tardo barocco, i prospetti sud-est del Monastero testimoniano la magnificenza e<br />

la ricchezza dell’ordine benedettini catanese. I due colori che descrivono la ricostruzione post terremoto sono<br />

il nero degli intonaci realizzati con la cenere lavica e il bianco della pietra calcarea siracusana. Un festa di mascheroni,<br />

putti e cariatidi generose alternate a eleganti paraste bugnate a punte di diamante a contrasto con<br />

l’austero e neoclassico portale di ingresso, realizzato a sostituzione dell’ingresso fortemente barocco non più<br />

gradito ai monaci. Il Monastero è chiuso dai muri di cinta, adibiti in fase benedettina a stalle e scuderie (nonché<br />

in alcuni ambienti anche a foresteria per pellegrini), che oggi ospitano le aule della didattica. Nel Cortile Est<br />

subito dopo l’arco d’ingresso un vasto scavo ha riportato in luce uno dei cardines romani su cui si affacciano gli<br />

ingressi alle domus presenti sotto il piano di calpestio del cortile. I monaci realizzano il Monastero sulla collina<br />

di Montevergine (Piano della Cipriana) abitata sin dall’antichità.<br />

Superato il portone di ingresso si giunge all’interno dello Scalone Monumentale, copia degli ingressi delle<br />

grandi règie reali italiane, con rampe a tenaglia in marmo bianco e grigio – opera del Battaglia Santangelo – e<br />

i bassorilievi in gesso bianco a sfondo azzurrino – opera del netino Gianforma.<br />

@daninsgram @igerscatania @gipomontesanto<br />

Chiostro di Ponente o dei Marmi<br />

Il Chiostro dei Marmi viene realizzato a partire dalla fine del ‘500 e ultimato nel 1608, come testimonia l’incisione<br />

sul plinto marmoreo di una delle colonne che caratterizzano il portico.<br />

Al centro si staglia la fontana quadrilobata esempio dell’eleganza benedettina. Durante il terremoto del 1693,<br />

quasi miracolosamente, ben quattordici colonne restano in piedi, le altre cadendo si spezzano (verranno successivamente<br />

rincollate), e la fontana si salva. Viene ricostruito insieme al nuovo impianto.<br />

A contrasto con il sobrio nucleo centrale in marmo bianco di Carrara si aggiungono gli artificiosi inserti in pietra<br />

calcarea di Siracusa.<br />

Nel 1868 le scuole prendono possesso dei locali dell’ormai ex Monastero: si procede alla modifica alla sistemazione<br />

degli spazi. Il Chiostro di Ponente diviene una palestra: fatta a pezzi la fontana in marmo si fa spazio alle<br />

attrezzature ginniche e ai campetti.<br />

Solo nel 2008 viene ricostruita sulla base dell’originale, riutilizzando ove possibile le porzioni ritrovate.

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