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1 UCLA Giovanni Pico della Mirandola non scrisse mai un' Orazione ...

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Può scegliere liberamente, poiché ha possibilità. Ma quando la questione è una questione<br />

di scelta fra equità di valore nelle possibilità, ovvero se una sia buona quanto l’altra,<br />

l’uomo <strong>non</strong> può più scegliere liberamente. Il cosmo dato ad Adamo è fondato da una<br />

gerarchia che discende dalle menti celesti attraverso le anime eteree fino agli animali<br />

corporei nelle «parti piene di escrementi e di rifiuti del mondo inferiore.» 3 Dalla sua<br />

posizione centrale, Adamo può osservare queste differenze e andare dove preferisce; per<br />

spostarsi, tuttavia, deve sprofondare o innalzarsi; e gli unici percorsi a lui aperti sono<br />

quelli datogli da vettori morali. L’unica scelta giusta è quella di scavalcare il gradiente<br />

del livello vegetale, sensuale, razionale, intellettuale e divino. Provvisoriamente disposto<br />

a metà di questi cinque stadi, come essere razionale, Adamo deve salire per <strong>non</strong> cadere.<br />

Onticamente, poiché la libertà e la necessità sono stati metafisici, può scegliere di <strong>non</strong><br />

divenire un angelo. Deonticamente, poiché la libertà e l’obbligo sono stati morali, <strong>non</strong> ha<br />

alcuna scelta.<br />

Nel discorso che <strong>Pico</strong> <strong>scrisse</strong> per Dio, il Creatore dice ad Adamo che può darsi la<br />

sua propria forma, ma nella parte del discorso che segue, propria di <strong>Pico</strong>, l’autore dice al<br />

filosofo che sarebbe suo proprio obbligo quello di trasformarsi in un angelo. Se è questo<br />

il messaggio di <strong>Pico</strong>, perché lo introduce colla sua famosa allusione a quel testo ermetico<br />

chiamato Asclepius?<br />

Circa quaranta anni fa, prendendo spunti da Eugenio Garin, Paul Kristeller e D.P.<br />

Walker, Frances Yates avviò quella fase degli studi ermetici su <strong>Pico</strong> che lo fecero<br />

diventare una celebrità culturale nel mondo anglofono. Nell’ultima parte del suo<br />

magnifico studio su Giordano Bruno, la Yates sostiene che la scienza moderna emerse<br />

dopo il Rinascimento da «una nuova direzione <strong>della</strong> volontà verso il mondo» e che una<br />

delle forze che stavano alla base di questo processo fu quell’ «importantissima<br />

associazione di Ermetismo con Cabalismo» fatta da <strong>Pico</strong>. La storia che la Yates racconta<br />

finisce nell’alba luminosa <strong>della</strong> scienza. Nel suo racconto, l'Uomo-Mago è un eroe<br />

3 G. PICO, Oratio de hominis dignitate, ed. e trad. E. GARIN, Porde<strong>non</strong>e, 1994, p. 4; ho<br />

usato questa versione del testo del Professore Garin (ma con le mie traduzioni), poiché<br />

<strong>non</strong> ho avuto accesso al momento <strong>della</strong> nuova versione del testo redatta dal Professore<br />

Bausi.<br />

3

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