1 UCLA Giovanni Pico della Mirandola non scrisse mai un' Orazione ...
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La «corona di gemme preziose» di <strong>Pico</strong>, che finisce la settima e ultima<br />
dichiarazione degli stadi dell’ascesa nell’ <strong>Orazione</strong>, è «il sacerdozio <strong>della</strong> teologia» che<br />
Michele conferisce al filosofo. La prima delle tesi cabalistiche che è contenuta nelle sue<br />
Conclusioni tratta pure del compito sacerdotale di Michele, cioé quello di «sacrificare le<br />
anime degli animali razionali.» Un’altra tesi spiega che «le anime razionali sono<br />
sacrificate a Dio da un arcangelo … quando l’anima esce dal corpo, <strong>non</strong> il corpo<br />
dall’anima – salvo il caso che può accadere nella morte da bacio.» In più si aggiunge una<br />
terza tesi che «quando l’anima … si unisce ad un’anima superiore, quella si sbarazzerà<br />
<strong>della</strong> sua superficie terrestre, ne estrarrà da quella le sue radici e si riattaccherà colla<br />
divinità.» Tutto questo sta scritto nella Genesi e nei Salmi. Quando morirono Giacobbe<br />
ed altri patriarchi, le loro anime persero i corpi per unirsi con un’anima superiore, la<br />
Scekinah (S10), che sempre rende «la morte dei suoi santi … preziosa alla vista del<br />
Signore» – secondo quanto dice il Salmista. 56 Dunque, quando l’anima esce dal corpo<br />
per adempiere l’unione estatica, la morte che ne risulta, chiamandosi ‘la morte da bacio,’<br />
<strong>non</strong> assomiglia alla morte ordinaria, quando il corpo lascia l’anima. Se l’arcangelo<br />
Michele sacrifica così un’anima, la vittima potrebbe <strong>non</strong> essere soggetta alla morte<br />
ordinaria. In ogni caso, la morte da bacio è preziosa, davvero un passo verso l’unione<br />
beata, ed è diversa dalla morte nelle mascelle di Azazel, il demonio che sta in agguato di<br />
chi abusa <strong>della</strong> Cabala. I Cabalisti identificano Azazel, il demoniaco capro espiatorio del<br />
Levitico, col Samael satanico e coll’attributo sefirotico del Giudizio (S5), che sta alla<br />
sinistra, in contrapposizione all’attributo di Amore (S4) proprio di Michele. 57<br />
Per scoprire i ruoli di Michele e dei suoi compagni celesti nell’<strong>Orazione</strong>, bisogna<br />
leggere – passaggio per passaggio e riga per riga – questo testo ben noto ma frainteso,<br />
mettendolo a confronto con le meno conosciute Conclusioni di <strong>Pico</strong>, soprattutto le 119<br />
enigmatiche tesi cabalistiche. Avendo in mente che <strong>Pico</strong> <strong>scrisse</strong> l’<strong>Orazione</strong> per<br />
introdurre le Conclusioni, bisognerà dunque affrontare un ovvio, sebbene difficile,<br />
compito di interpretazione, un lavoro che ora è reso più facile dopo l’analisi originale di<br />
56<br />
PICO, Conclusiones, pp. 56-60 (4.9.1, 44), 128 (5.11.11); Gen. 49:33; Ps. 89:7, 116:15;<br />
SS 1:2; Zohar II, 124, 146.<br />
57<br />
WIRSZUBSKI, <strong>Pico</strong>, pp. 21-2, 50, 153-60, 252-3; COPENHAVER, Closed Mem, pp. 46-51.<br />
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