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1 UCLA Giovanni Pico della Mirandola non scrisse mai un' Orazione ...

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L’amore è dato nella natura; le qualità che conducono all’amore inducono una<br />

attrazione reciproca: una volta che è sorta un’arte magica che traccia amore, i cui<br />

praticanti applicano attraverso il contatto di certe sostanze … così formate<br />

dall’amore come per effettuare un legame d’unione; innestano l’anima ad un’altra<br />

anima come se fossero uniti due alberi insieme, uno con l’altro.<br />

Dando questa similitudine in un latino virgiliano, <strong>Pico</strong> spiega che «come l’agricoltore<br />

unisce l’olmo alla vite, così il mago riesce ad unire la terra al cielo, legando le cose che<br />

sono sotto a … quelle (che sono) sopra.» Tali simpatie o «incantesimi innati» sono<br />

seminati nella natura delle cose, e si possono scoprire e raffigurare quando «la magia<br />

rende note … le meraviglie celate nelle parti segrete del mondo.» 26<br />

Fino a questo punto <strong>Pico</strong> si riferisce a una magia naturale di tipo plotiniano, ma fa<br />

di questa un tema cristiano. Nello scoprire le meraviglie del mondo, la magia naturale<br />

«provoca nell’uomo quella stupefazione verso le opere di Dio la cui fede, speranza e<br />

disposizione caritatevole sono sicure e certe conseguenze.» Perciò, mentre la vecchia<br />

magia pagana aveva introdotto le quattro virtù naturali, ora si innestano le tre virtù<br />

teologali che sono a disposizione di una nuova magia cristiana che «contemplando<br />

continuamente le meraviglie di Dio» ci spinge verso un amore così ardente «da <strong>non</strong> poter<br />

trattenere la canzone, “colmi sono i cieli, colma è tutta la terra <strong>della</strong> grandezza <strong>della</strong> Tua<br />

gloria.» Quest’inno, che la magia naturale ci spinge a cantare, è la musica dei Serafini,<br />

una parte <strong>della</strong> loro triplice gloriosa cantica come è scritto in Isaia. La magia, ovvero la<br />

buona magia naturale che <strong>Pico</strong> difende, ci spinge ad unirci con questi angeli altissimi nel<br />

loro canto di amore ardente e autoconsumante. La magia naturale viene così a prendere<br />

lo stesso ruolo <strong>della</strong> filosofia naturale nel programma di studi angelici che <strong>Pico</strong> consiglia,<br />

e questo ci prepara alla teologia ed infine all’Unione. Questo è quello che <strong>Pico</strong> vuole dire<br />

quando dice che la magia è «la realizzazione finale <strong>della</strong> filosofia naturale.» 27 È questo il<br />

ruolo elevato dato alla magia che la fa entrare nella teologia che a sua volta consente di<br />

26 PICO, Oratio, p. 66; PLOT. Enn. 4.4.40; VERG. E 2.70; G 1.2, 2.221; COPENHAVER,<br />

Iamblichus, pp. 446-7, 451.<br />

27 PICO, Oratio, pp. 62, 66-8; ISA. 6:3.<br />

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