G. Salomone - La preparazione dei prodotti chimici inorganici

G. Salomone - La preparazione dei prodotti chimici inorganici G. Salomone - La preparazione dei prodotti chimici inorganici

02.04.2013 Views

freddare, si polverizza e si scioglie in acqua bollente. La soluzione concentrata sino a 25° Bé. abbandona per raffreddamento il sale allo stato di prismi romboidali contenenti 12 molecole di acqua di cristallizzazione. La sua soluzione ha reazione alcalina verso entrambi gli indicatori citati al n. I. 139. Perfosfato sodico. - Il prodotto indicato con questo nome ed usato in sostituzione del perborato di sodio è un ossipirofosfato di sodio Na4P2 O8; lo si ottiene aggiungendo 40 cm 3 di acqua ossigenata al 30% a 75 gr di pirosolfato sodico cristallizzato; si evapora poi sino a secchezza nel vuoto oppure su acido solforico concentrato alla temperatura ordinaria. Il prodotto secco si polverizza e si conserva in recipienti chiusi. 140. Arsenito di sodio. - Si ottiene facendo bollire una soluzione di soda caustica o carbonata con anidride arseniosa: As2O3 + 3 Na2CO3 —► 2 Na3AsO3 + 3 CO2 Si prendono ad es. 100 gr di anidride arseniosa in polvere e si aggiungono poco a poco ad una soluzione bollente di 200 gr di carbonato sodico in 500 cm 3 di acqua; si continua a far bollire sino a che tutta l'anidride arseniosa è stata disciolta, poi si concentra sino a cristallizzazione, la quale è favorita dalla addizione di alcol. Il prodotto risultante contiene quantità variabili di arsenito mono e bisodico e di carbonato di sodio inalterato. 141. Arseniato di Sodio. - Con questo nome si indica comunemente l'arseniato bisodico Na2HAsO4.7H2O che può essere preparato per via secca o per via umida. I. Con il primo metodo si riscalda al rosso in un crogiolo di terra refrattaria, che si tiene chiuso, una miscela formala da 58 gr di anidride arseniosa e 100 gr di nitrato sodico; la massa fusa si riprende con acqua, si addiziona di carbonato sodico per neutralizzare l'acido arsenico libero, si concentra sino a raggiungere la densità 1,33 (36° Bé.) e si fa cristallizzare ad una temperatura compresa fra 15° e 20°. II. Applicando il processo per via umida si ossida dapprima l'anidride arseniosa in acido arsenico mediante acido nitrico (vedi n. 56), poi si salifica questo acido con carbonato sodico aggiunto in leggero eccesso. La soluzione, filtrata se è necessario, si concentra sino alla densità sopracitata e si fa cristallizzare. 142. Solfoantimoniato sodico. - I. Chiamato anche « sale di Schlippe » questo composto della formula Na3SbS4.9H2O si ottiene sciogliendo il tri- 92

solfuro di antimonio amorfo (vedi n. 62) in una soluzione concentrata di polisolfuro di sodio: Sb2S3 + 3 Na2S + 2 S —► 2 Na3SbS4 La soluzione fornisce per raffreddamento dei cristalli tetraedrici giallognoli. IL Si applica anche il processo per via secca fondendo in un crogiuolo una miscela di 300 gr di trisolfuro di antimonio naturale e 100 gr di zolfo macinato, polverizzando il prodotto e facendolo bollire con 200 gr di solfuro di sodio cristallizzato sciolti in un 1. di acqua; dopo filtrazione si concentra e si fa cristallizzare. 143. Tetraborato sodico. - Il tetraborato sodico, Na2B4O7.10H2O o borace si prepara in laboratorio neutralizzando con soda una soluzione di acido borico: 4 H3BO3 + Na2CO3 —► Na2B4O7+ 6 H2O + CO2 Ad es. si sciolgono a caldo 150 gr di acido borico in 250 cm 3 di acqua e si aggiungano 50 gr di carbonato sodico anidro (o la quantità corrispondente del sale cristallizzato) sciolti in 150 cm 3 di acqua; quando cessa lo sviluppo di anidride carbonica si concentra sino alla densità 1.18 (22° Bé.) e si lascia cristallizzare. Se la concentrazione viene spinta sino a raggiungere la densità 1,26 (30° Bé.) e si mantiene la temperatura oltre i 60°i cristalli assumono la forma ottaedrica e sono pentaidrati. Le due forme cristalline di borace sottoposte all'azione del calore subiscono la fusione acquosa, poi rigonfiano fortemente disidratandosi e dando origine ad una massa spugnosa bianca, il così detto « borace usto ». Continuando a riscaldare a più alta temperatura fondono in un liquido trasparente che a freddo si solidifica in massa vetrosa. 144. Perborato sodico. - I. Il perborato di sodio NaBO3 (permetaborato sodico) si può ottenere mescolando 100 gr di acido borico cristallizzato con 130 gr di perossido di sodio in circa 2 l. di acqua ghiacciata: 2 H3BO3 + Na2O2 —►NaBO3 + NaOH + H2O aggiungendo poco a poco dell'acido solforico per neutralizzare l'idrossido di sodio messo in libertà, avendo cura di mantenere la temperatura sotto i 10°. Il perborato si depone come polvere cristallina bianca. 93

freddare, si polverizza e si scioglie in acqua bollente. <strong>La</strong> soluzione concentrata<br />

sino a 25° Bé. abbandona per raffreddamento il sale allo stato di prismi<br />

romboidali contenenti 12 molecole di acqua di cristallizzazione. <strong>La</strong> sua<br />

soluzione ha reazione alcalina verso entrambi gli indicatori citati al n. I.<br />

139. Perfosfato sodico. - Il prodotto indicato con questo nome ed usato<br />

in sostituzione del perborato di sodio è un ossipirofosfato di sodio Na4P2<br />

O8; lo si ottiene aggiungendo 40 cm 3 di acqua ossigenata al 30% a 75 gr di<br />

pirosolfato sodico cristallizzato; si evapora poi sino a secchezza nel vuoto<br />

oppure su acido solforico concentrato alla temperatura ordinaria. Il prodotto<br />

secco si polverizza e si conserva in recipienti chiusi.<br />

140. Arsenito di sodio. - Si ottiene facendo bollire una soluzione di soda<br />

caustica o carbonata con anidride arseniosa:<br />

As2O3 + 3 Na2CO3 —► 2 Na3AsO3 + 3 CO2<br />

Si prendono ad es. 100 gr di anidride arseniosa in polvere e si aggiungono<br />

poco a poco ad una soluzione bollente di 200 gr di carbonato sodico in<br />

500 cm 3 di acqua; si continua a far bollire sino a che tutta l'anidride arseniosa<br />

è stata disciolta, poi si concentra sino a cristallizzazione, la quale è<br />

favorita dalla addizione di alcol. Il prodotto risultante contiene quantità variabili<br />

di arsenito mono e bisodico e di carbonato di sodio inalterato.<br />

141. Arseniato di Sodio. - Con questo nome si indica comunemente<br />

l'arseniato bisodico Na2HAsO4.7H2O che può essere preparato per via secca<br />

o per via umida.<br />

I. Con il primo metodo si riscalda al rosso in un crogiolo di terra refrattaria,<br />

che si tiene chiuso, una miscela formala da 58 gr di anidride arseniosa<br />

e 100 gr di nitrato sodico; la massa fusa si riprende con acqua, si addiziona<br />

di carbonato sodico per neutralizzare l'acido arsenico libero, si concentra<br />

sino a raggiungere la densità 1,33 (36° Bé.) e si fa cristallizzare ad una<br />

temperatura compresa fra 15° e 20°.<br />

II. Applicando il processo per via umida si ossida dapprima l'anidride<br />

arseniosa in acido arsenico mediante acido nitrico (vedi n. 56), poi si salifica<br />

questo acido con carbonato sodico aggiunto in leggero eccesso. <strong>La</strong> soluzione,<br />

filtrata se è necessario, si concentra sino alla densità sopracitata e si<br />

fa cristallizzare.<br />

142. Solfoantimoniato sodico. - I. Chiamato anche « sale di Schlippe »<br />

questo composto della formula Na3SbS4.9H2O si ottiene sciogliendo il tri-<br />

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