G. Salomone - La preparazione dei prodotti chimici inorganici
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zione eventuale di un po' di acqua per riportare in soluzione il soluto separatosi.<br />
Il liquido si travasa in un pallone e dopo aver scacciato tutta l'aria<br />
con una corrente di idrogeno lo si satura con ossido di azoto (vedi n. 35); il<br />
sale complesso si depone. Lo si raccoglie, lo si lava con un po' di acqua,<br />
poi con alcol e lo si asciuga in un essiccatore. Come è noto per azione del<br />
dinitrosisolfonato di potassio sul solfuro ferroso prende origine uno <strong>dei</strong> cosiddetti<br />
sali di Roussin (vedi n. 366).<br />
101. Nitrato potassico. - I. Il nitrato potassico o salnitro si ottiene nell'industria<br />
con il « processo di conversione » trattando a caldo una soluzione<br />
satura di nitrato sodico con cloruro di potassio:<br />
NaNO3 + KCl —► KNO3 + NaCl<br />
Questo processo interessante può venir realizzato in laboratorio procedendo<br />
come segue: in una capsula di porcellana si fanno sciogliere 85 gr di<br />
nitrato sodico in circa 250 cm 3 di acqua; alla soluzione bollente si aggiungono<br />
74,5 gr di cloruro potassico polverizzato, il quale passa in soluzione.<br />
Continuando a riscaldare comincia a depositarsi del cloruro di sodio per la<br />
sua minor solubilità e quando la concentrazione è stata spinta sino a raggiungere<br />
la densità di 1,5 lasciando in riposo senza raffreddare (tenere coperta<br />
la capsula) si separa allo stato di cristalli la maggior parte del cloruro<br />
sodico. Sempre mantenendo caldo il liquido lo si cola attraverso una tela od<br />
un batuffolo di cotone (impiegare un imbuto a caldo) raccogliendolo in una<br />
capsula. Per raffreddamento cristallizza il nitrato di potassio che si purifica<br />
facendolo ricristallizzare dall'acqua bollente. Per averlo in cristalli prismatici<br />
voluminosi è bene che la soluzione bollente abbia la densità di 1,24 e<br />
che il suo raffreddamento avvenga molto lentamente.<br />
II. Nitrato potassico puro si ottiene neutralizzando il carbonato potassico<br />
o la potassa caustica con acido nitrico diluito oppure facendo assorbire i<br />
vapori rosso-bruni di biossido di azoto (vedi n. 38) da una soluzione di idrossido<br />
di potassio sino a saturazione e poi concentrando in modo opportuno.<br />
102. Piroantimoniato bipotassico. - I. Questo composto, a cui corrisponde<br />
la formula K2H2Sb2O7 viene adoperato come reattivo del sodio; lo<br />
si prepara riscaldando sino a fusione l'acido antimonico (vedi n. 65) con potassa<br />
caustica:<br />
2 H2SbO4 + 2 KOH —► K2H2Sb2O7 + 3 H2O<br />
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