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G. Salomone - La preparazione dei prodotti chimici inorganici

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94. Iodato potassico. Il metodo si basa sulla proprietà del iodio di spostare<br />

il cloro dalle sue combinazioni ossigenate. Si sciolgono ad es. 25 gr di<br />

clorato potassico in circa 120 cm 3 di acqua bollente ed alla soluzione si aggiungono<br />

agitando 26 gr di iodio e successivamente alcune gocce di acido<br />

nitrico concentrato. Avviene la reazione:<br />

2 KClO3 + I2 —► 2 KIO3 + Cl2<br />

In conseguenza dello sviluppo del cloro è bene lavorare sotto la cappa.<br />

Si riscalda su bagnomaria bollente per alcune ore sino a che cessa lo sviluppo<br />

del cloro. Man mano che la reazione precede si separa il iodato di potassio.<br />

Quando essa è terminata, si lascia raffreddare, si raccolgono i cristalli<br />

su un filtro, si lavano con poca acqua fredda e si purificano per ricristallizzazione<br />

dall'acqua bollente.<br />

95. Solfuri potassici. - I. Il solfidrato di potassio KHS si ottiene saturando<br />

con idrogeno solforato una soluzione, di idrossido potassico:<br />

KOH + H2S —► KHS + H2O<br />

Per averlo allo stato di cristalli, che sono assai deliquescenti, conviene<br />

concentrare nel vuoto.<br />

II. Il monosolfuro potassico K2S si prepara aggiungendo alla soluzione<br />

del solfidrato una quantità di liscivia alcalina eguale a quella che venne saturata<br />

dall'idrogeno solforato:<br />

KHS + KOH —► K2S + H2S<br />

ma lo si può ottenere anche per via secca riducendo il solfato potassico con<br />

carbone:<br />

K2SO4 + 3 C —► K2S + 2 CO + CO2<br />

A tale scopo si introduce in un crogiolo di grafite o di ferro una miscela<br />

formata da 3 p. di solfato potassico polverizzato e 1 p. di carbone di legna<br />

ridotto in polvere fina; si chiude il crogiolo con il suo coperchio e lo si riscalda<br />

al rosso vivo sino a che il carbone ha reagito. Dopo raffreddamento,<br />

durante il quale il crogiolo deve essere sempre tenuto chiuso, si riprende il<br />

residuo con acqua bollente in quantità ridotta onde avere una soluzione satura<br />

a caldo che, filtrata se non è limpida, si lascia cristallizzare.<br />

Impiegando un eccesso di carbone che impedisce la fusione della massa,<br />

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