02.04.2013 Views

G. Salomone - La preparazione dei prodotti chimici inorganici

G. Salomone - La preparazione dei prodotti chimici inorganici

G. Salomone - La preparazione dei prodotti chimici inorganici

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

co che è subito trasformato in clorato. Ad es. si prendono 80 gr di calce viva<br />

pura e si spengono bagnandola con poca acqua in modo da avere la calce<br />

spenta in polvere; questa si addiziona di una soluzione di 35 gr di cloruro<br />

potassico in 300 cm 3 di acqua. <strong>La</strong> poltiglia è posta in un pallone riscaldato<br />

a 75° e trattala con una corrente di cloro sino a che questo gas non è più assorbito.<br />

Non occorre continuare il riscaldamento poiché il calore liberato<br />

nelle reazioni è sufficiente per mantenere la temperatura di 75°, alla quale<br />

l’ipoclorito di calcio che può formarsi si trasforma in clorato. Quando il<br />

cloro non è più assorbito (la poltiglia si è fluidificata) si fa bollire per circa<br />

un'ora inviando durante gli ultimi 15-20 minuti una rapida corrente di anidride<br />

carbonica onde trasformare il cloruro di calcio in carbonato insolubile.<br />

Successivamente si filtra, si concentra il filtrato sino a cristallizzazione;<br />

il prodotto è poi purificato con una nuova cristallizzazione come è<br />

detto sopra.<br />

III. Il clorato potassico può ottenersi anche per via elettrolitica, procedimento<br />

interessante quando si dispone di corrente elettrica continua. Si<br />

impiega come elettrolito una soluzione di 100 gr di cloruro potassico in 250<br />

gr di acqua calda nella quale si fa sciogliere un gr di bicromato potassico, il<br />

cui ufficio è quello di limitare la riduzione del clorato provocata dall'idrogeno<br />

che si libera al catodo. Si introduce la soluzione in un bicchiere di vetro<br />

e vi si immergono gli elettrodi formati per l'anodo da un grosso filo di<br />

platino o di piombo, per il catodo da una lamina di platino od anche di grafite;<br />

i due elettrodi sono tenuti ad una distanza di un cm. Si riscalda l'elettrolito<br />

a 60°-70° e si fa passare una corrente elettrica, la cui densità anodica<br />

si tiene sui 20 amp. per ogni dm 2 di superficie all'anodo. È necessario far<br />

passare 60 amp.ora, poiché ogni amp.ora fornisce appena gr 0,75 di clorato<br />

potassico; quando sono stati adoperati circa 10 amp.ora conviene aggiungere<br />

all'elettrolito alcune gocce di acido cloridrico diluito. <strong>La</strong>sciando<br />

raffreddare l'elettrolito si depone una certa quantità di clorato potassico cristallizzato;<br />

dalle acque madri, dopo precipitazione del bicromato con cloruro<br />

di bario, si ricupera ancora una nuova quantità di clorato di potassio, ma<br />

meno puro del precedente. <strong>La</strong> resa in corrente e in media 80% del teorico.<br />

91. Perclorato potassico. - I. Quando il clorato di potassio è riscaldato<br />

ad una temperatura alquanto superiore al suo punto di fusione (356°) si decompone<br />

secondo l'equazione:<br />

2 KClO3 —► KClO4 + KCl + O2<br />

cioè libera ossigeno e lascia un residuo contenente perclorato e cloruro potassico,<br />

quest'ultimo in quantità alquanto superiore a quella indicata dalla<br />

68

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!