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G. Salomone - La preparazione dei prodotti chimici inorganici

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grès a 300°-400° facendo passare il cloro: il tetracloruro di titanio che si<br />

forma:<br />

TiO2 + 2 C + 2 Cl2 —► TiCl4 + 2 CO<br />

si raccoglie nella boccia come liquido incolore, bollente a 136°,5, fumante<br />

all'aria, che si rettifica per distillazione.<br />

87. Tricloruro di titanio. - Il tricloruro di titanio si ottiene riducendo il<br />

tetracloruro di titanio addizionato di acido cloridrico con zinco metallico;<br />

dalla soluzione si separa in cristalli violetti esaidrati. <strong>La</strong> resa è limitata<br />

perché lo ioduro di titanio TiCI2 si altera facilmente.<br />

88. Idrossido di potassio. - I. Indicato comunemente con i nomi di idrato<br />

potassico e di potassa caustica lo si può preparare in piccolo con i metodi<br />

<strong>chimici</strong> descritti per l’idrossido di sodio (vedi n. 113), modificando opportunamente<br />

le proporzioni delle materie prime. Così applicando il procedimento<br />

per caustificazione si prendono 100 gr di carbonato potassico, 42 gr<br />

di calce viva e 1200 cm di acqua.<br />

11. Partendo da solfato di potassio si ottiene dell'idrossido di potassio<br />

sciogliendone ad es. 100 gr in acqua bollente e aggiungendo poco a poco<br />

una soluzione di 160 gr di idrossido di bario cristallizzato pure in acqua<br />

bollente evitando un eccesso <strong>dei</strong> due composti:<br />

K2SO4+ Ba(OH)2 —► 2 KOH + BaSO4<br />

Si lascia in riposo per qualche tempo a caldo onde facilitare l'agglomerazione<br />

delle particelle di solfato di bario e rendere più facile le la sua separazione,<br />

poi si sifona il liquido limpido e lo si concentra in una capsula di<br />

nichel o di argento ed eventualmente lo si tira a secco per poi fondere il<br />

prodotto secco e colarlo in una lingottiera di argento.<br />

89. Cloruro potassico. I. Il prodotto commerciale adoperato ad es. come<br />

concime contiene una notevole quantità di sostanze estranee; lo si purifica<br />

mediante ripetute cristallizzazioni. A tale scopo lo si scioglie in acqua<br />

e la soluzione, filtrata se non è limpida, si evapora in una capsula di porcellana<br />

sino a che possiede alla ebollizione il peso specifico 1,26 (la sua temperatura<br />

di ebollizione è allora vicina ai 107°). Per raffreddamento il cloruro<br />

potassico cristallizza: si raccolgono i cristalli, si lavano con un po' di acqua<br />

fredda per allontanare le acque madri aderenti (in queste si concentrano<br />

i cloruri di magnesio e di sodio che costituiscono la più gran parte delle so-<br />

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