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G. Salomone - La preparazione dei prodotti chimici inorganici

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guenza di una parziale disidratazione, la quale si accentua, lentamente<br />

quando il prodotto è lasciato all'aria, sino a renderlo friabile.<br />

II. Una buona precipitazione di silice gelatinosa si ha anche decomponendo<br />

il silicato sodico con cloruro ammonico. Si diluiscono 45 cm 3 di soluzione<br />

di silicato sodico commerciale in circa 700 cm 3 di acqua e si aggiungono<br />

120 cm 3 di soluzione di cloruro ammonico satura a freddo; dopo<br />

riposo per parecchie ore il liquido si è mutato in una massa gelatinosa bianca<br />

che si raccoglie per filtrazione e dopo lavaggio si disidrata per riscaldamento<br />

prolungalo ad alta temperatura.<br />

III. Il gelo di silice, varietà di silice idrata avente la proprietà di adsorbire<br />

i vapori di acqua, di benzina, di alcol e di altri solventi e per tale comportamento<br />

molto impiegata nell'industria (ove è usata anche come supporlo di<br />

catalizzatori minerali), si ottiene raccogliendo l’idrogelo di acido silicico,<br />

lavandolo con acqua distillata sino ad eliminazione <strong>dei</strong> composti solubili<br />

trattenuti, essiccandolo lentamente a bassa temperatura sino a che contiene<br />

solo più il 40% di acqua e poi riscaldandolo gradatamente sino a 600° in<br />

una corrente di aria secca in modo da mantenere nella massa la struttura<br />

microscopica. A temperatura superiore perde completamente la capacità<br />

adsorbente.<br />

85. Biossido di titanio. - Accenniamo brevemente alla <strong>preparazione</strong> del<br />

biossido di titanio TiO2 dal ferro-titanio commerciale. Si comincia a riscaldare<br />

all'aria per qualche tempo della limatura della lega posta sopra una<br />

lastra di ferro, rimuovendola di tanto in tanto: dopo raffreddamento la si disaggrega<br />

riscaldandola fortemente in una capsula di platino o di ghisa silicea<br />

con una miscela di fluoruro di sodio e di bisolfato di sodio. Si riprende<br />

il residuo con acqua bollente, si filtra, si fa passare nel filtrato dell'anidride<br />

solforosa per ridurre il solfato ferrico in solfato ferroso e quando la riduzione<br />

è terminata si fa bollire a lungo sostituendo l'acqua che evapora. In<br />

queste condizioni il titanato di sodio che si è formato nella disaggregazione<br />

si idrolizza liberando acido metatitanico TiO.(OH)2, insolubile, il quale è<br />

raccolto, lavato e calcinato per trasformarlo in biossido.<br />

86. Tetracloruro di titanio. - Si prepara una pasta densa con 15 gr di<br />

biossido di titanio, 5 gr di polvere di carbone di legna e la quantità necessaria<br />

di salda di amido, si foggia la pasta in piccole biglie che dopo essiccamento<br />

si introducono in un tubo di grès posto sopra un fornello a più fiamme;<br />

l'estremità di sinistra del tubo si collega ad un apparecchio in cui si<br />

produce una corrente regolare di cloro secco, mentre l'estremità opposta si<br />

unisce ad un lungo tubo di vetro terminante in una boccia collettrice. I collegamenti<br />

si fanno tutti con amianto e silicato sodico. Si porta il tubo di<br />

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