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G. Salomone - La preparazione dei prodotti chimici inorganici

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scami di origine vegetale quali tutoli di granoturco, gusci di noci, di mandorle,<br />

di nocciole, di noci di cocco, ecc., si riempiono i vuoti con della polvere<br />

di carbone proveniente da una <strong>preparazione</strong> antecedente, si chiude poi<br />

bene il crogiolo con il suo coperchio e si riscalda al rosso per circa un'ora.<br />

Dopo raffreddamento si apre il crogiolo, si tolgono i pezzi di carbone che si<br />

macinano conservando la polvere in un barattolo chiuso. Il carbone prende<br />

un colore nero migliore e diventa più duro se si sottopone ad una nuova<br />

calcinazione.<br />

II. A. Il « carbone di zucchero » si prepara riscaldando lentamente dello<br />

zucchero; esso rigonfia, sviluppa acqua e gas combustibile e lascia come<br />

residuo un carbone leggero, quasi privo di sostanze minerali, che per calcinazione<br />

in crogiolo chiuso assume un color nero profondo e diventa molto<br />

duro.<br />

B. Si può ottenerlo anche trattando lo zucchero con acido solforico concentrato;<br />

il residuo carbonioso risultante si lava con acqua bollente, poi con<br />

una soluzione diluita di soda, indi nuovamente con acqua calda sino a reazione<br />

neutra e se occorre si sottopone ad una calcinazione.<br />

III. Un « carbone attivato » dotato di buon potere decolorante ed adsorbente<br />

si prepara nel modo che segue: si inumidisce leggermente della segatura<br />

di legno dolce con una soluzione di cloruro di zinco al 50%, poi la si fa<br />

asciugare in stufa ed in seguito si introduce in un crogiolo che dopo esser<br />

chiuso si porta a 600°-700°. Il residuo carbonioso si lava con acido cloridrico<br />

diluito caldo, poi si neutralizza facendolo bollire con una soluzione di<br />

carbonato sodico, si torna a lavarlo con acqua ed infine lo si riscalda per alcuni<br />

minuti in crogiolo chiuso ad una temperatura compresa fra 500° e<br />

600°.<br />

73. Ossido di carbonio. - Questo composto è dotato di proprietà tossiche<br />

molto pronunciate ed è quindi necessario prendere tutte le precauzioni<br />

per evitare che esso si spanda nell'ambiente; inoltre non si deve dimenticare<br />

che è infiammabile e capace di formare con l'aria delle miscele esplosive.<br />

I. Il procedimento più comodo per la <strong>preparazione</strong> dell'ossido di carbonio<br />

consiste nel riscaldare con acido solforico concentralo alcuni acidi organici,<br />

come il formico, l'ossalico, il tartarico, il citrico, ecc.<br />

Impiegando l'acido formico del commercio a 85% nel solito apparecchio<br />

per lo sviluppo <strong>dei</strong> gas si pone dell'acido solforico a 80% (d. 1,73), lo si<br />

porta all'ebollizione e quando questa è stata raggiunta si fa scendere poco a<br />

poco attraverso il tubo ad imbuto l'acido formico; l'ossido di carbonio che<br />

si svolge secondo la reazione:<br />

H.COOH — ► CO + H2O<br />

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