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G. Salomone - La preparazione dei prodotti chimici inorganici

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tamente sino alla ebollizione. Successivamente si concentra, dapprima a<br />

fuoco diretto poi su bagnomaria, spingendo la concentrazione sino a residuo<br />

secco, il quale si riprende con poca acqua bollente in modo da avere<br />

una soluzione satura a caldo, dalla quale il cloruro di nichel cristallizza per<br />

raffreddamento. I cristalli sono deliquescenti.<br />

II. Se il cloruro di nichel idratato è riscaldato a temperatura superiore ai<br />

100° perde l'acqua di cristallizzazione e diventa anidro; ha allora un color<br />

giallo bruno.<br />

376. Solfuro di nichel. - I. Il solfuro di nichel allo stato idrato si ottiene<br />

aggiungendo goccia a goccia del solfuro di ammonio ad una soluzione di<br />

cloruro o di solfato di nichel resa leggermente ammoniacale; il solfuro<br />

ammonico deve essere preparato di recente (vedi n. 156) affinché sia privo<br />

di polisolfuro, altrimenti una parte del solfuro di nichel rimane in soluzione<br />

colloidale. Il precipitato nero amorfo viene raccolto su un filtro, lavato con<br />

acqua contenente disciolto un po' di idrogeno solforato (acqua solfidrica) e<br />

successivamente fatto asciugare rapidamente onde evitare la sua ossidazione.<br />

II. Aggiungendo del polisolfuro di ammonio in leggero eccesso ad una<br />

soluzione molto diluita di un sale di nichel risulta una idrosola di solfuro di<br />

nichel colorata in bruno nero, la quale si conserva a lungo se viene addizionata<br />

di glicerina.<br />

377. Solfato di nichel. - I. L'acido solforico attacca lentamente il nichel<br />

anche a caldo, per cui si preferisce far agire sul metallo una miscela di acido<br />

solforico e di acido nitrico. Si pongono ad es. in una capsula 100 gr di<br />

nichel metallico (limatura, pezzi di lastra, monete di nichel puro), si aggiungono<br />

circa 150 gr di acido solforico concentrato, 120 gr di acido nitrico<br />

pure concentrato e un 1. di acqua; si riscalda dapprima a piccola fiamma aftinché<br />

la reazione avvenga lentamente. Quando tutto il metallo è disciolto si<br />

fa bollire per eliminare l'acido nitrico e saturare la soluzione in modo che<br />

raffreddando il solfato di nichel si separi in cristalli. Questi hanno color<br />

verde smeraldo e corrispondono alla formula NiSO4.7H2O; sfioriscono alquanto<br />

all'aria. Si purificano poi con una seconda cristallizzazione.<br />

II. Dalle leghe con il ferro si ricupera il solfato di nichel procedendo<br />

come segue: si attacca la lega ridotta in limatura od in piccoli pezzi con acido<br />

cloridrico della densità 1,12 riscaldando leggermente; compiuto l'attacco<br />

si aggiunge un po' di acido nitrico concentrato per ossidare il cloruro<br />

ferroso, si fa bollire per alcuni minuti poi si aggiunge un leggero eccesso di<br />

acido solforico concentrato e si evapora a secchezza. Il residuo viene riscaldato<br />

su bagno di sabbia per eliminare l'eccesso di acidi e spoetare l'aci-<br />

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