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G. Salomone - La preparazione dei prodotti chimici inorganici

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to internamente di magnesia calcinata, che precedentemente è stata applicata<br />

allo stato di pasta acquosa densa, lasciando poi essiccare lentamente.<br />

Poiché a causa del calore sviluppato nella reazione il crogiolo può rompersi<br />

lasciando effluire il contenuto incandescente è bene collocare il crogiolo in<br />

un altro oppure sopra un piatto di terracotta. Dopo aver introdotto una conveniente<br />

quantità di termite si fa nel centro della massa un piccolo incavo<br />

profondo circa 2 cm e lo si riempie della polvere di accensione costituita da<br />

una miscela fatta al momento dell'uso con 1 p. di polvere assai fina di alluminio<br />

(quella usata in pittura è adatta) e 10 p. di perossido di bario. Nel<br />

centro di questo piccolo cumulo si fa penetrare un pezzo di nastro di magnesio.<br />

Per iniziare la reazione si accende il magnesio che determina l'infiammazione<br />

della polvere di accensione; si produce una piccola esplosione<br />

e in breve tutta la massa si accende diventando incandescente. Se la capacità<br />

del crogiolo lo consente si fanno allora delle aggiunte di termite, introducendola<br />

mediante un cucchiaino a lungo manico con le necessarie precauzioni.<br />

Dopo raffreddamento si rompe il crogiolo e si separa il globulo di<br />

ferro dall'allumina fusa.<br />

II. Ferro chimicamente puro si ottiene riducendo il sesquiossido di ferro<br />

puro con idrogeno. Si prende un tubo di porcellana o di vetro duro (tubo<br />

per combustioni) e vi si introduce l'ossido ferrico senza comprimerlo; dopo<br />

averlo collocato su un fornello a più fiamme lo si unisce all'apparecchio<br />

che fornisce l'idrogeno, il quale deve essere lavato per gorgogliamento in<br />

due soluzioni di permanganato potassico una acida, l'altra alcalina. Dopo<br />

aver fatto passare l'idrogeno nel tubo per 2-3 minuti onde scacciare l'aria<br />

racchiusa nel tubo, si riscalda al rosso scuro sino a riduzione terminata.<br />

III. Il « ferro piroforico » che si accende spontaneamente a contatto dell'aria<br />

si ottiene riducendo il sesquiossido di ferro con idrogeno nel modo<br />

indicato al n. II, ma avendo la precauzione di mantenere la temperatura sotto<br />

i 440°. Quando dal tubo non esce più vapore acqueo e tutto il contenuto<br />

ha preso un color nero uniforme, si lascia raffreddare continuando a far<br />

passare l'idrogeno. Inclinando poi opportunamente il tubo si fa scendere in<br />

un piccolo tubo di vetro fusibile a punta affilata collegato al primo mediante<br />

un piccolo pezzo di tubo di gomma e lo si chiude con un colpo di fiamma.<br />

Il ferro piroforico così racchiuso in presenza di idrogeno si mantiene<br />

inalterato per lungo tempo. Rompendo con una pinza l'estremità fusa del<br />

piccolo tubo e rovesciando nell'aria la polvere, questa si ossida immediatamente<br />

arroventandosi.<br />

354. Sesquiossido di ferro. - Il sesquiossido di ferro Fe2O3 si prepara<br />

calcinando l'idrossido ferrico oppure il carbonato di ferro od ancora alcuni<br />

sali di ferro fra cui il solfato ferroso. Si presenta allo stato di polvere con<br />

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