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G. Salomone - La preparazione dei prodotti chimici inorganici

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Quando la trasformazione è ultimata (la si controlla nel modo indicato al<br />

n. I) si concentra e si fa cristallizzare; occorre però ripetere la cristallizzazione<br />

per avere <strong>dei</strong> cristalli privi di cloruro potassico.<br />

350. Permanganato di sodio. - Si prepara in modo analogo al sale potassico<br />

impiegando soda caustica e clorato di sodio; è però difficilmente cristallizzabile<br />

per la sua elevata solubilità in acqua.<br />

351. Permanganato di bario. - Utilizzato per la <strong>preparazione</strong> di altri<br />

permanganati per doppia sostituzione fra una sua soluzione e quella di un<br />

solfato, lo si ottiene decomponendo il permanganato di argento con cloruro<br />

di bario presi entrambi nelle proporzioni equivalenti:<br />

2 AgMn O4 + BaCl2 —► Ba(MnO4)2 + 2 AgCl<br />

Si triturano ad es. in un mortaio 10 gr di permanganato di argento con<br />

circa 5,4 gr di cloruro di bario cristallizzato in presenza di 100 cm 3 di acqua;<br />

si abbandona poi in riposo per qualche ora, poi si filtra su lana di vetro<br />

per separare il cloruro di argento e si evapora il filtrato a bagnomaria sino<br />

ad incipiente cristallizzazione. Per raffreddamento si ottengono cristalli a<br />

riflessi violacei quasi neri.<br />

352. Permanganato di argento. - Il permanganato di argento AgMnO4 si<br />

ottiene aggiungendo ad una soluzione calda di permanganato potassico una<br />

soluzione pure calda di nitrato di argento; i due composti vanno presi nelle<br />

proporzioni equimolecollari (158 p. di permanganato potassico e 169,8 di<br />

nitrato di argento). Abbandonando la soluzione al lento raffreddamento si<br />

ottengono cristalli regolari di color bruno con riflessi metallici, che si fanno<br />

essiccare a bassa temperatura e si conservano in recipienti chiusi.<br />

353. Ferro metallico. - I. Si può effettuare in piccolo la riduzione dell'ossido<br />

ferrico per via alluminotermica preparando la così detta « termite »<br />

di H. Goldschmidt, costituita da una miscela intima di sesquiossido di ferro<br />

e di alluminio metallico, presi in proporzioni corrispondenti al teorico:<br />

Fe2O3 + 2 Al —► 2 Fe + Al2O3<br />

vale a dire 160 p. di sesquiossido di ferro e 54 di alluminio. Entrambe le<br />

sostanze reagenti debbono essere allo stato secco; l'alluminio deve trovarsi<br />

allo stato di limatura e non in quello di polvere impalpabile. L'operazione si<br />

fa avvenire in un crogiolo di magnesia oppure di terra refrattaria ma rivesti-<br />

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