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G. Salomone - La preparazione dei prodotti chimici inorganici

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IV. Quando si desidera ottenere della «acqua di cloro», cioè una soluzione<br />

acquosa di gas cloro, si conduce questo in una o più bocce contenenti<br />

per 3/4 dell'acqua fredda; la soluzione satura è poi travasata in bottiglie tenute<br />

piene in un luogo fresco ed al riparo dalla luce. L'acqua di cloro si altera<br />

però facilmente. Se i recipienti contenenti l'acqua destinata ad assorbire<br />

il cloro vengono raffreddati esternamente con ghiaccio in modo da mantenere<br />

la temperatura a 5-6°, si separa una poltiglia cristallina di « idrato di<br />

cloro » corrispondente alla formula Cl2.8H2O, che si può raccogliere filtrando<br />

rapidamente su tela di amianto.<br />

L'idrato di cloro si presta per dimostrare la possibilità di liquefare il cloro<br />

per raffreddamento e debole pressione ripetendo la classica esperienza di<br />

Faraday. A tale uopo si introducono alcuni cristalli dell'idrato, ben asciutti,<br />

in un tubo di vetro a pareti robuste, del diametro di 10-12 mm., lungo 40-45<br />

cm , piegato ad angolo retto nella parte centrale e chiuso ad una estremità;<br />

dopo aver introdotto l'idrato di cloro lo si chiude per fusione alla fiamma.<br />

Fig. 3. - Apparecchio per la <strong>preparazione</strong> del cloro liquido dall'idrato di cloro.<br />

Immergendo la parte contenente l'idrato di cloro in un bagno di acqua<br />

bollente, mentre l'altra si tiene circondata da ghiaccio pesto, il cloro gassoso<br />

che si libera dall'idrato passa allo stato liquido nella parte raffreddata.<br />

Riportando questa alla temperatura ordinaria il cloro torna a passare allo<br />

stato gassoso e rigenera l'idrato di cloro, per cui l'esperienza può essere ripetuta<br />

infinite volte.<br />

6. Acido cloridrico. - L'acido cloridrico (soluzione acquosa di cloruro<br />

di idrogeno) si trova facilmente in commercio ed è quindi inutile descrivere<br />

la sua <strong>preparazione</strong> che si realizza per sintesi diretta, per riscaldamento del<br />

cloruro di sodio o di magnesio con acido solforico concentrato o per ricupero<br />

di quello ottenuto come sottoprodotto in alcune sintesi organiche. Tuttavia<br />

può aversi bisogno di cloruro di idrogeno secco ed in tal caso si procede<br />

nel modo seguente: in un pallone avente la capacità minima di 1,5 1 si pongono<br />

300 gr di cloruro di sodio ed una miscela fredda di 300 cm 3 di acido<br />

solforico concentrato e 90 cm 3 di acqua; si chiude il recipiente con un tappo<br />

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