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G. Salomone - La preparazione dei prodotti chimici inorganici

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formula Al2(SO4)3.18H2O.<br />

II. Se si parte da idrossido di alluminio secco lo si riscalda con acido<br />

solforico a circa 60° Bé.; la massa raffreddata si rapprende in un blocco ed<br />

è bene mantenerla in agitazione durante il raffreddamento affinché si suddivida<br />

in piccoli granuli. Questi vengono poi sciolti nel loro peso di acqua<br />

bollente; dalla soluzione si depone il sale cristallizzato.<br />

III. Si può ottenerlo riscaldando con acido solforico la bauxite (minerale<br />

costituito da ossido di alluminio idrato) oppure da caolino (silicato di alluminio).<br />

Ad es. si impastano 50 gr di caolino bianco in polvere con 40 cm 3<br />

di acido solforico a 66° Bé. e si riscalda la miscela per circa due ore in stufa<br />

a 150°:<br />

Al2O3.2SiO2.2H2O + 3 H2SO4 —►Al2(SO4)3 + 2 SiO2 + 5 H2O<br />

Dopo raffreddamento si stacca il prodotto solido, lo si polverizza nel<br />

mortaio e successivamente si riscalda la polvere con 150 cm 3 di acqua onde<br />

sciogliere il solfato di alluminio che si è formato. Si separa il residuo formato<br />

dalla silice e dal caolino rimasto inalterato e si concentra la soluzione<br />

sino a cristallizzazione.<br />

IV. Il solfato di alluminio preparato dalla bauxite o dal caolino contiene<br />

sovente del solfato ferrico, il quale proviene dagli ossidi di ferro presenti<br />

nel minerale. <strong>La</strong> purificazione mediante ripetute cristallizzazioni non è agevole<br />

e neppure quella che si basa sulla precipitazione del ferro con ferrocianuro<br />

potassico; è più comodo utilizzare la proprietà posseduta dall'acido<br />

beta-naftalensolfonico di precipitare i sali ferrosi lasciando inalterati quelli<br />

di alluminio. È opportuno impiegare il sale di bario o di calcio di tale acido,<br />

che permette di eliminare anche l'eccesso eventuale di acido solforico. Si<br />

scioglie a tale scopo il solfato di alluminio impuro in acqua, si acidifica<br />

leggermente con acido solforico, si aggiungono alcuni pezzi di ritagli di alluminio<br />

che reagendo con l'acido formano il sale di alluminio corrispondente<br />

con sviluppo di idrogeno; questo riduce i sali ferrici in ferrosi. Quando<br />

la riduzione è terminata (alcuni cm 3 della soluzione non debbono colorarsi<br />

in rosso per addizione di tiocianato potassico) si aggiunge a caldo la<br />

quantità necessaria di beta-naftalensolfonato di bario e dopo riposo si allontana<br />

per filtrazione il precipitato costituito dal beta-naftalensolfonato ferroso<br />

e dal solfato di bario. <strong>La</strong> soluzione filtrata si concentra poi sino a cristallizzazione.<br />

277. Allume potassico. - I. L'allume potassico Al2(SO4)3.K2SO4.24<br />

H2O, chiamato anche allume di rocca od allume ordinario, è come indica la<br />

formula il solfato doppio di alluminio e di potassio. Lo si ottiene mescolan-<br />

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