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G. Salomone - La preparazione dei prodotti chimici inorganici

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270. Fluoruro di alluminio. - Il fluoruro di alluminio AlF3 si ottiene<br />

sciogliendo l'idrossido di alluminio precipitato di recente e quindi nella<br />

forma gelatinosa nella quantità strettamente necessaria di acido fluoridrico;<br />

dalla soluzione concentrata il sale si depone in minuti cristalli incolori, poco<br />

solubili in acqua. Con un eccesso di acido fluoridrico prende origine il<br />

fluoridrato AlF3.3HF o acido fluoalluminico.<br />

271. Criolite. - Con questo nome si intende il minerale formato dal fluoalluminato<br />

sodico AlF3NaF che si considera comunemente come un fluoruro<br />

doppio di alluminio e sodio. Può venir preparato nei modi seguenti:<br />

I. Mescolando una soluzione di fluoruro di sodio con una di fluoruro di<br />

alluminio; il fluoalluminato sodico si depone allo stato di polvere cristallina<br />

che si raccoglie e si fa asciugare.<br />

II. Si neutralizza con carbonato sodico una soluzione di acido fluoalluminico<br />

preparata sciogliendo il fluoruro di alluminio in un eccesso di acido<br />

fluoridrico.<br />

III. Si sciolgono 20 gr di solfato di alluminio cristallizzato in 250 cm 3 di<br />

acqua bollente e vi si aggiungono 15 gr di fluoruro di sodio sciolti in circa<br />

150 cm 3 di acqua:<br />

Al2(SO4) 3+ 12 NaF — ►2 (AlF3.3NaF) + 3 Na2SO4<br />

Dopo circa mezz'ora si raccoglie per filtrazione alla pompa la criolite<br />

formatasi, la si lava con acqua e la si fa asciugare.<br />

272. Cloruro di alluminio. - I. Il cloruro di alluminio AlCl3 si ottiene<br />

allo stato anidro facendo agire acido cloridrico gassoso e secco su alluminio<br />

riscaldato. Si introducono, ad es. in una storta di grès o di vetro duro<br />

tubulata 20 gr di limatura di alluminio ben sgrassata e mediante un tappo si<br />

adatta il suo collo ad un flacone di vetro a largo collo; dalla tubulatura mediante<br />

un apposito tubo di vetro si fa passare una corrente di acido cloridrico<br />

secco (vedi n. 6). Riscaldando, la reazione si inizia e poiché essa avviene<br />

con sviluppo di calore si può sospendere il riscaldamento per riprenderlo<br />

quando l'intensità della reazione si abbassa. Il cloruro di alluminio volatizza<br />

e si condensa nel flacone, il quale alla fine si chiude ermeticamente poiché<br />

il sale anidro assorbe facilmente 1' umidità atmosferica. Per evitare che il<br />

cloruro di alluminio si deponga nel collo della storta ostruendola si riscalda<br />

questo di tanto in tanto con una fiamma Bunsen.<br />

II. Sciogliendo l'idrossido di alluminio gelatinoso in acido cloridrico e<br />

concentrando la soluzione addizionata di tanto in tanto di un po' di acido<br />

cloridrico, si ottiene il cloruro di alluminio cristallizzato AlCl3.6H2O in cri-<br />

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