G. Salomone - La preparazione dei prodotti chimici inorganici

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02.04.2013 Views

applica l'antico procedimento per via chimica, vale a dire si fa agire sodio metallico su cloruro di alluminio anidro. Conviene partire da una miscela formata da cloruro doppio di alluminio e sodio (vedi n. 278) e di criolite, la quale fa da fondente. Si prendono ad es. 60 gr del cloruro doppio e 25 gr di criolite, entrambi allo stato di polvere fina e secca, si mescolano con 10 gr di sodio metallico ben pulito e tagliato in piccoli pezzi; la miscela viene subito introdotta a piccole porzioni in un crogiolo di argilla preventivamente riscaldato al rosso, ove essa cadendo determina una viva reazione: AlCl3.NaCl + 3 Na —► Al + 4 NaCl Non conviene quindi aggiungere una nuova quantità della miscela se non quando la reazione si è calmata. Alla fine si riscalda al rosso vivo agitando la massa con un bastoncino di ferro onde riunire i piccoli globuli di alluminio. Dopo raffreddamento si rompe il crogiolo; fra la scoria bianca costituita dal cloruro di sodio, dalla criolite e dal cloruro doppio inalterato si trova un globulo di alluminio metallico. II. L'alluminio si lega facilmente con il mercurio. Un'amalgama assai attiva, usata come mezzo riducente nelle sintesi organiche, si prepara prendendo dei ritagli di lastra di alluminio ben sgrassati, mettendo a nudo la superficie per lavaggio con una soluzione calda di soda caustica, risciacquandoli a lungo con acqua e poi immergendoli per 2 volte e per 2 minuti ogni volta in una soluzione a 0,5% di cloruro di mercurio. Successivamente si lavano con acqua fredda e non appena si constata che l'acqua al loro contatto comincia a decomporsi (si ha sviluppo di idrogeno), si asciugano prima con alcol, poi con etere. L'amalgama di alluminio si altera facilmente all'aria; va conservata nell'etere di petrolio. 268. Ossido di alluminio. - I. L'ossido di alluminio Al2O3 od allumina si ottiene calcinando l'idrossido di alluminio (vedi n. 269); se questo proviene dall'amalgama di alluminio si ottiene un ossido allo stato fibroso, dotato di un buon potere adsorbente (allumina attivata). II. Si ottiene allumina anche calcinando l'allume ammonico (vedi n. 278). Questo sale fonde verso i 92° nella sua acqua di cristallizzazione poi man mano che si disidrata si trasforma in una massa molto voluminosa che può anche traboccare dal crogiolo; si lascia raffreddare, si stacca il prodotto spugnoso, lo si polverizza e si torna a calcinare al rosso per completare la decomposizione. Il residuo si lava poi con acqua e si fa asciugare. 269. Idrossido di alluminio. - Lo si ottiene allo stato di precipitato bianco gelatinoso decomponendo la soluzione di un sale di alluminio con 148

ammoniaca o con carbonato sodico. Ad es. si sciolgono 30 gr, di solfato di alluminio cristallizzato in circa 200 cm 3 di acqua bollente e si aggiunge poco a poco, sempre facendo bollire, una soluzione di 50 gr di carbonato sodico cristallizzato in altri 200 cm 3 di acqua. Si produce una viva effervescenza per sviluppo di anidride carbonica e si separa l'idrossido di alluminio: Al2(SO4)3 + 3 Na2CO3 + 3 H2O —►2Al(OH)3 + 3 CO2 + 3Na2SO4 che si raccoglie su un filtro, si lava con acqua sino a neutralizzazione, poi si fa asciugare all'aria oppure a bassa temperatura. II. L'amalgama di alluminio (vedi n. 267-II) è rapidamente decomposta dall'acqua con liberazione di idrogeno e formazione di idrossido; la reazione è tumultuosa ed accompagnata da un forte sviluppo di calore tanto da provocare anche l'accensione del metallo. Si modera la reazione facendo agire sull'amalgama dell'alcol o dell'etere acquoso. III. Disponendo di bauxite (ossido di alluminio idrato minerale) si ottiene l'idrossido di alluminio procedendo come segue: 60 gr di bauxite macinata si mescolano con 30 gr di soda Solvay e si riscalda al rosso in un crogiolo per una buona mezz'ora: la massa agglomerata ma non fusa è costituita da alluminato sodico: Al2O3.2H2O + Na2CO3 — ► 2 NaAlO2 + 2 H2O + CO2 mescolato ad un po' di silicato sodico, ad ossido di ferro ed al minerale inalterato. Dopo raffreddamento è polverizzata e riscaldata con acqua, che scioglie principalmente l'alluminato; si filtra, si lava il residuo con acqua calda unendo le acque di lavaggio al filtrato e nella soluzione fredda si fa passare una corrente di anidride carbonica avendo cura che il liquido si mantenga sempre freddo; a tale scopo si può porre il recipiente in un bagno di acqua. L'anidride carbonica decompone l'alluminato di sodio: 2 NaAlO2 + CO2 + 3 H2O — ► 2 Al(OH)3 + Na2CO3 L'idrossido di alluminio si separa sotto una forma densa, facile a lavarsi se la corrente di anidride carbonica è stata rapida, mentre è gelatinoso e di lavaggio difficile se il gorgogliamento del gas è avvenuto lentamente. Quando la separazione dell' idrossido di alluminio è terminata, si lascia in riposo, si decanta il liquido e si lava per decantazione l'idrossido con acqua calda sino a reazione neutra, poi lo si raccoglie su un filtro. 149

applica l'antico procedimento per via chimica, vale a dire si fa agire sodio<br />

metallico su cloruro di alluminio anidro. Conviene partire da una miscela<br />

formata da cloruro doppio di alluminio e sodio (vedi n. 278) e di criolite, la<br />

quale fa da fondente. Si prendono ad es. 60 gr del cloruro doppio e 25 gr di<br />

criolite, entrambi allo stato di polvere fina e secca, si mescolano con 10 gr<br />

di sodio metallico ben pulito e tagliato in piccoli pezzi; la miscela viene subito<br />

introdotta a piccole porzioni in un crogiolo di argilla preventivamente<br />

riscaldato al rosso, ove essa cadendo determina una viva reazione:<br />

AlCl3.NaCl + 3 Na —► Al + 4 NaCl<br />

Non conviene quindi aggiungere una nuova quantità della miscela se<br />

non quando la reazione si è calmata. Alla fine si riscalda al rosso vivo agitando<br />

la massa con un bastoncino di ferro onde riunire i piccoli globuli di<br />

alluminio. Dopo raffreddamento si rompe il crogiolo; fra la scoria bianca<br />

costituita dal cloruro di sodio, dalla criolite e dal cloruro doppio inalterato<br />

si trova un globulo di alluminio metallico.<br />

II. L'alluminio si lega facilmente con il mercurio. Un'amalgama assai attiva,<br />

usata come mezzo riducente nelle sintesi organiche, si prepara prendendo<br />

<strong>dei</strong> ritagli di lastra di alluminio ben sgrassati, mettendo a nudo la superficie<br />

per lavaggio con una soluzione calda di soda caustica, risciacquandoli<br />

a lungo con acqua e poi immergendoli per 2 volte e per 2 minuti ogni<br />

volta in una soluzione a 0,5% di cloruro di mercurio. Successivamente si<br />

lavano con acqua fredda e non appena si constata che l'acqua al loro contatto<br />

comincia a decomporsi (si ha sviluppo di idrogeno), si asciugano prima<br />

con alcol, poi con etere. L'amalgama di alluminio si altera facilmente all'aria;<br />

va conservata nell'etere di petrolio.<br />

268. Ossido di alluminio. - I. L'ossido di alluminio Al2O3 od allumina<br />

si ottiene calcinando l'idrossido di alluminio (vedi n. 269); se questo proviene<br />

dall'amalgama di alluminio si ottiene un ossido allo stato fibroso, dotato<br />

di un buon potere adsorbente (allumina attivata).<br />

II. Si ottiene allumina anche calcinando l'allume ammonico (vedi n.<br />

278). Questo sale fonde verso i 92° nella sua acqua di cristallizzazione poi<br />

man mano che si disidrata si trasforma in una massa molto voluminosa che<br />

può anche traboccare dal crogiolo; si lascia raffreddare, si stacca il prodotto<br />

spugnoso, lo si polverizza e si torna a calcinare al rosso per completare la<br />

decomposizione. Il residuo si lava poi con acqua e si fa asciugare.<br />

269. Idrossido di alluminio. - Lo si ottiene allo stato di precipitato<br />

bianco gelatinoso decomponendo la soluzione di un sale di alluminio con<br />

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