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G. Salomone - La preparazione dei prodotti chimici inorganici

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260. Ossicianuro mercurico. - Questo composto, a cui si dà la formula Hg<br />

Cy2.HgO si ottiene mescolando intimamente nel mortaio 25 gr di cianuro di<br />

mercurio con 20,5 gr di ossido mercurico giallo; la miscela è poi introdotta<br />

in un pallone con 150 cm 3 di acqua e riscaldata per alcune ore a bagnomaria.<br />

Successivamente si aggiungono ancora 500 cm 3 di acqua e si fa bollire<br />

sino a che il residuo è solo più una polvere gialla; si filtra allora e si fa cristallizzare.<br />

<strong>La</strong> polvere cristallina bianca gi asciuga all'aria su carta da filtro.<br />

261. Tiocianato mercurico. - I. Il tiocianato mercurico Hg(NCS)2<br />

chiamato anche solfocianuro di mercurio, è una sostanza bianca cristallina<br />

che brucia rigonfiando fortemente. Si prepara trattando 50 gr di cloruro<br />

mercurico sciolto in poca acqua con una soluzione concentrata di 18 gr di<br />

tiocianato potassico; il precipitato bianco che si forma si purifica per cristallizzazione<br />

dall'acqua bollente. Si deve evitare di introdurre un eccesso<br />

di tiocianato alcalino perché esso scioglie l'analogo sale di mercurio.<br />

II. I così detti « serpenti di Faraone » si preparano impastando il tiocianato<br />

mercurico con un po' di salda di amido o di soluzione di gomma arabica;<br />

la massa si foggia in piccoli cilindri, i quali si fanno seccare all'aria od<br />

in stufa. Avvicinando ad essi la fiamma di un cerino, si accendono producendo<br />

una specie di cilindro grigiastro, molto voluminoso, leggero che nello<br />

svilupparsi si contorce a guisa di un serpente. I fumi che si sviluppano<br />

sono alquanto tossici ed è quindi prudenza non respirarli.<br />

262. Oro metallico. - I. Quando si vuole ricuperare oro contenuto nelle<br />

sue leghe con il rame o con l’argento (rottami di oreficeria, ecc.) si può ricorrere<br />

all'azione solvente dell'acido nitrico o dell'acido solforico che sciolgono<br />

questi due metalli senza agire praticamente sopra l'oro. L'acido nitrico<br />

agisce più rapidamente, ma deve essere impiegato allo stato di soluzione<br />

avente la densità non superiore a 1,14; lo si fa agire sulla lega ridotta in<br />

piccoli pezzi e possibilmente in limatura. L'oro rimane come residuo allo<br />

stato di polvere nera che si raccoglie, si lava con acqua, si fa asciugare e si<br />

rifonde in un crogiolo in presenza di borace e di carbonato sodico.<br />

II. Dai vecchi bagni di doratura galvanica si ricupera l'oro precipitandolo<br />

con polvere di zinco o con limatura di alluminio: la polvere metallica si purifica<br />

lavandola con acido nitrico diluito caldo e poi si fonde come è detto<br />

sopra.<br />

III. Le idrosole di oro, che presentano una colorazione variabile dal rosso<br />

al violetto, al blu ed al verde a seconda del grado di dispersione del metallo,<br />

si preparano con diversi metodi:<br />

A. Per dispersione elettrica (metodo Bredig): si prendono ad es. 2 fili di<br />

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