G. Salomone - La preparazione dei prodotti chimici inorganici

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02.04.2013 Views

Le acque madri contengono ancora del nitrato mercuroso ma associato ad una certa quantità di nitrato mercuroso; possono venir adoperate per la preparazione dell'ossido di mercurio rosso (vedi n. 249). 258. Nitrato mercurico. - Il nitrato mercurico si prepara sciogliendo l'ossido mercurico in acido nitrico oppure facendo agire a caldo un eccesso di acido nitrico sul mercurio: Hg + 8 HNO2 — ►Hg(NO3)2 + 2 NO + 4 H2O Si prendono ad es.: mercurio 100 gr acido nitrico d. 1,40 165 acqua 35 Si riscalda il mercurio in una capsula con 1' acido nitrico diluito con l'acqua; se interessa ricuperare l'ossido di azoto la reazione si effettua nel modo indicato al n. 35. Quando il mercurio è tutto disciolto si concentra la soluzione su bagnomaria sino ad un volume di 50-60 cm 3 , poi si raffredda fortemente; il nitrato mercurico si depone in cristalli incolori deliquescenti più o meno idratati. Generalmente lo si adopera allo stato di soluzione sciropposa avente il peso specifico 3,5 circa. 259. Cianuro mercurico. - Si può ottenerlo decomponendo il blu di Prussia (considerato come ferrocianuro ferrico, vedi n. 369) con ossido mercurico: Fe4(FeCy6)3 + 9 HgO — ► 9 HgCy2 + 2 Fe2O3 + 3 FeO Si mescolano ad es. 30 gr di ossido giallo di mercurio (vedi n. 249-111) e 40 gr di blu di Prussia e si fanno bollire in una capsula con 250 cm 3 di acqua; quando la massa ha preso una colorazione bruna dovuta alla formazione degli ossidi ferrico e ferroso, si filtra, si lava il residuo con 150 cm 3 di acqua bollente unendo l'acqua di lavaggio al liquido filtrato. Si evapora poi questo sino a formazione di una pellicola superficiale e si lascia raffreddare; si ottengono dei prismi incolori, trasparenti, che si fanno asciugare all'aria. Se la decomposizione del blu di Prussia non è stata completa i cristalli possono presentare una colorazione azzurrognola; le piccole quantità del composto ferrico trattenute si allontanano sciogliendoli nell'acqua, facendo bollire la soluzione con un po' di ossido mercurico e ripetendo la cristallizzazione. 144

260. Ossicianuro mercurico. - Questo composto, a cui si dà la formula Hg Cy2.HgO si ottiene mescolando intimamente nel mortaio 25 gr di cianuro di mercurio con 20,5 gr di ossido mercurico giallo; la miscela è poi introdotta in un pallone con 150 cm 3 di acqua e riscaldata per alcune ore a bagnomaria. Successivamente si aggiungono ancora 500 cm 3 di acqua e si fa bollire sino a che il residuo è solo più una polvere gialla; si filtra allora e si fa cristallizzare. La polvere cristallina bianca gi asciuga all'aria su carta da filtro. 261. Tiocianato mercurico. - I. Il tiocianato mercurico Hg(NCS)2 chiamato anche solfocianuro di mercurio, è una sostanza bianca cristallina che brucia rigonfiando fortemente. Si prepara trattando 50 gr di cloruro mercurico sciolto in poca acqua con una soluzione concentrata di 18 gr di tiocianato potassico; il precipitato bianco che si forma si purifica per cristallizzazione dall'acqua bollente. Si deve evitare di introdurre un eccesso di tiocianato alcalino perché esso scioglie l'analogo sale di mercurio. II. I così detti « serpenti di Faraone » si preparano impastando il tiocianato mercurico con un po' di salda di amido o di soluzione di gomma arabica; la massa si foggia in piccoli cilindri, i quali si fanno seccare all'aria od in stufa. Avvicinando ad essi la fiamma di un cerino, si accendono producendo una specie di cilindro grigiastro, molto voluminoso, leggero che nello svilupparsi si contorce a guisa di un serpente. I fumi che si sviluppano sono alquanto tossici ed è quindi prudenza non respirarli. 262. Oro metallico. - I. Quando si vuole ricuperare oro contenuto nelle sue leghe con il rame o con l’argento (rottami di oreficeria, ecc.) si può ricorrere all'azione solvente dell'acido nitrico o dell'acido solforico che sciolgono questi due metalli senza agire praticamente sopra l'oro. L'acido nitrico agisce più rapidamente, ma deve essere impiegato allo stato di soluzione avente la densità non superiore a 1,14; lo si fa agire sulla lega ridotta in piccoli pezzi e possibilmente in limatura. L'oro rimane come residuo allo stato di polvere nera che si raccoglie, si lava con acqua, si fa asciugare e si rifonde in un crogiolo in presenza di borace e di carbonato sodico. II. Dai vecchi bagni di doratura galvanica si ricupera l'oro precipitandolo con polvere di zinco o con limatura di alluminio: la polvere metallica si purifica lavandola con acido nitrico diluito caldo e poi si fonde come è detto sopra. III. Le idrosole di oro, che presentano una colorazione variabile dal rosso al violetto, al blu ed al verde a seconda del grado di dispersione del metallo, si preparano con diversi metodi: A. Per dispersione elettrica (metodo Bredig): si prendono ad es. 2 fili di 145

Le acque madri contengono ancora del nitrato mercuroso ma associato<br />

ad una certa quantità di nitrato mercuroso; possono venir adoperate per la<br />

<strong>preparazione</strong> dell'ossido di mercurio rosso (vedi n. 249).<br />

258. Nitrato mercurico. - Il nitrato mercurico si prepara sciogliendo<br />

l'ossido mercurico in acido nitrico oppure facendo agire a caldo un eccesso<br />

di acido nitrico sul mercurio:<br />

Hg + 8 HNO2 — ►Hg(NO3)2 + 2 NO + 4 H2O<br />

Si prendono ad es.:<br />

mercurio 100 gr<br />

acido nitrico d. 1,40 165<br />

acqua 35<br />

Si riscalda il mercurio in una capsula con 1' acido nitrico diluito con<br />

l'acqua; se interessa ricuperare l'ossido di azoto la reazione si effettua nel<br />

modo indicato al n. 35. Quando il mercurio è tutto disciolto si concentra la<br />

soluzione su bagnomaria sino ad un volume di 50-60 cm 3 , poi si raffredda<br />

fortemente; il nitrato mercurico si depone in cristalli incolori deliquescenti<br />

più o meno idratati. Generalmente lo si adopera allo stato di soluzione sciropposa<br />

avente il peso specifico 3,5 circa.<br />

259. Cianuro mercurico. - Si può ottenerlo decomponendo il blu di<br />

Prussia (considerato come ferrocianuro ferrico, vedi n. 369) con ossido<br />

mercurico:<br />

Fe4(FeCy6)3 + 9 HgO — ► 9 HgCy2 + 2 Fe2O3 + 3 FeO<br />

Si mescolano ad es. 30 gr di ossido giallo di mercurio (vedi n. 249-111)<br />

e 40 gr di blu di Prussia e si fanno bollire in una capsula con 250 cm 3 di acqua;<br />

quando la massa ha preso una colorazione bruna dovuta alla formazione<br />

degli ossidi ferrico e ferroso, si filtra, si lava il residuo con 150 cm 3 di<br />

acqua bollente unendo l'acqua di lavaggio al liquido filtrato. Si evapora poi<br />

questo sino a formazione di una pellicola superficiale e si lascia raffreddare;<br />

si ottengono <strong>dei</strong> prismi incolori, trasparenti, che si fanno asciugare all'aria.<br />

Se la decomposizione del blu di Prussia non è stata completa i cristalli<br />

possono presentare una colorazione azzurrognola; le piccole quantità del<br />

composto ferrico trattenute si allontanano sciogliendoli nell'acqua, facendo<br />

bollire la soluzione con un po' di ossido mercurico e ripetendo la cristallizzazione.<br />

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