G. Salomone - La preparazione dei prodotti chimici inorganici

G. Salomone - La preparazione dei prodotti chimici inorganici G. Salomone - La preparazione dei prodotti chimici inorganici

02.04.2013 Views

di idrazina e riscaldando dolcemente; la idrosola appare rosso-bruna per riflessione e azzurra per trasparenza. 234. Ossido rameoso. - L'ossido rameoso Cu2O, polvere di color rosso più o meno vivo, si ottiene per riduzione dell' idrossido rameico con glucosio o con zucchero invertito. Ad es. si prepara una soluzione di questa sostanza zuccherina (miscela di destrosio e di levulosio) riscaldando alla ebollizione per qualche minuto una soluzione di saccarosio (zucchero comune) addizionata di alcune gocce di acido cloridrico concentrato. A parte si prepara una soluzione di solfato di rame. Vi si fa sciogliere dell'acido tartarico o citrico e poi si aggiunge un eccesso di soda caustica, la quale per la presenza dell'acido organico non provoca la precipitazione dell'idrossido rameico, ma lo tiene in soluzione formando un liquido di color azzurro intenso. Portando questo alla ebollizione ed aggiungendo la soluzione zuccherina l'idrossido rameico è ridotto in idrossido rameoso giallo, il quale si disidrata nell'ossido corrispondente. 235. Ossido rameico. - I. L'ossido rameico CuO od ossido nero di rame può ottenersi riscaldando il rame all'aria o in una corrente di ossigeno. Si prende ad es. una ciotola di terra refrattaria, vi si pone della tornitura di rame e la si riscalda per alcune ore rimescolandola di tanto in tanto; non si deve riscaldare a temperatura troppo elevata perché l'ossido nero già formatosi potrebbe ridursi, a contatto del rame non ancora ossidato, in ossido rameoso. Quando la tornitura è diventata omogeneamente nera, battendola su un setaccio si stacca l'ossido rameico allo stato di polvere, che conviene riscaldare ancora per qualche tempo all'aria per ossidare le piccole quantità dell'ossido inferiore che possono essersi formate. Si ripete il trattamento sul rame non ossidato sino a che tutto è stato trasformato. II. Un altro metodo di preparazione consiste nel calcinare al rosso il nitrato od il carbonato di rame. Con il primo sale si ha la liberazione contemporanea di biossido di azoto e di ossigeno e la reazione può venir effettuata come è stato indicato al n. 38; con il carbonato si ha sviluppo di anidride carbonica (vedi n. 74) e si ottiene un ossido nero più denso e meno igroscopico. III. Più comodamente lo si ottiene decomponendo alla ebollizione una soluzione di solfato di rame con idrossido di sodio versato goccia a goccia e sotto agitazione sino a che il liquido è incoloro; la soda caustica determina la formazione dell'idrossido rameico il quale a caldo si disidrata passando allo stato di ossido. La polvere fina nera si raccoglie, si lava con acqua bollente sino a reazione neutra, poi si essicca all'aria od in stufa. 132

236. Cloruro rameoso. - I. Il cloruro rameoso CuCl si ottiene come polvere bianca che se umida si ossida rapidamente all'aria diventando verde, facendo bollire una soluzione di cloruro rameico con rame metallico preferibilmente in presenza di acido cloridrico: CuCl2 + —►2 CuCl Si introducono ad es. in un pallone 42 gr di cloruro rameico cristallizzato, 35 gr di rame in tornitura o meglio rame precipitato e 200 cm 3 di acido cloridrico concentrato diluiti con 100 cm 3 di acqua; si fa bollire dolcemente sino a che il liquido che assume ben presto una colorazione bruna, sia diventato quasi incoloro. Lo si separa allora per decantazione dall'eccesso di rame e lo si versa in circa 1 1. di acqua fredda; tosto si separa il cloruro rameoso, che si raccoglie rapidamente su un filtro, si comprime, si lava con alcol e si secca nel vuoto su acido solforico. Volendolo conservare è bene tenerlo in recipiente chiuso sotto uno strato di acqua bollita ed al riparo dalla luce. II. Si può prepararlo anche facendo bollire sino a decolorazione una soluzione di 10 gr di solfato di rame, 20 gr di cloruro sodico in 100 cm 3 di acqua addizionata di 10 gr di tornitura di rame sgrassata; il liquido decolorato è poi versato in 200 cm 3 di acqua acidulata con acido acetico (10-20 gr). Il cloruro rameoso che precipita si raccoglie nel modo sopra descritto. III. La soluzione cloridrica del cloruro rameoso è adoperata come reattivo nell'analisi dei gas perché assorbe facilmente l'ossido di carbonio e l'idrogeno fosforato. Può venir preparata direttamente facendo digerire a caldo sino a decolorazione 40 gr di ossido rameico, 40 gr di tornitura di rame e 450 cm 3 di acido cloridrico concentrato. IV. La soluzione ammoniacale del cloruro rameoso, anch'essa adoperala nell'analisi gasometrica, particolarmente per l'assorbimento dell'ossido di carbonio, dell'acetilene, ecc., si ottiene agitando 20 gr di cloruro rameoso con una soluzione di 25 gr di cloruro ammonico in 75 cm 3 di acqua e aggiungendo 350 cm 3 di ammoniaca della densità 0,910. Si conserva in recipienti chiusi contenenti del filo di rame. 237. Cloruro rameico. - I. Il cloruro rameico CuCl2.2H2O si prepara scaldando della tornitura di rame con acido cloridrico concentrato addizionato di una piccola quantità di acido nitrico per facilitare l'attacco del metallo che è piuttosto lento. Il liquido bruno si evapora sino a secchezza per scacciare l'eccesso di acidi; il residuo giallo bruno si riprende con poca acqua calda, si filtra e si fa cristallizzare. Si ottengono dei cristalli aghiformi verdi, deliquescenti. 133

di idrazina e riscaldando dolcemente; la idrosola appare rosso-bruna per riflessione<br />

e azzurra per trasparenza.<br />

234. Ossido rameoso. - L'ossido rameoso Cu2O, polvere di color rosso<br />

più o meno vivo, si ottiene per riduzione dell' idrossido rameico con glucosio<br />

o con zucchero invertito. Ad es. si prepara una soluzione di questa sostanza<br />

zuccherina (miscela di destrosio e di levulosio) riscaldando alla ebollizione<br />

per qualche minuto una soluzione di saccarosio (zucchero comune)<br />

addizionata di alcune gocce di acido cloridrico concentrato. A parte si<br />

prepara una soluzione di solfato di rame. Vi si fa sciogliere dell'acido tartarico<br />

o citrico e poi si aggiunge un eccesso di soda caustica, la quale per la<br />

presenza dell'acido organico non provoca la precipitazione dell'idrossido<br />

rameico, ma lo tiene in soluzione formando un liquido di color azzurro intenso.<br />

Portando questo alla ebollizione ed aggiungendo la soluzione zuccherina<br />

l'idrossido rameico è ridotto in idrossido rameoso giallo, il quale si<br />

disidrata nell'ossido corrispondente.<br />

235. Ossido rameico. - I. L'ossido rameico CuO od ossido nero di rame<br />

può ottenersi riscaldando il rame all'aria o in una corrente di ossigeno. Si<br />

prende ad es. una ciotola di terra refrattaria, vi si pone della tornitura di rame<br />

e la si riscalda per alcune ore rimescolandola di tanto in tanto; non si<br />

deve riscaldare a temperatura troppo elevata perché l'ossido nero già formatosi<br />

potrebbe ridursi, a contatto del rame non ancora ossidato, in ossido rameoso.<br />

Quando la tornitura è diventata omogeneamente nera, battendola su<br />

un setaccio si stacca l'ossido rameico allo stato di polvere, che conviene riscaldare<br />

ancora per qualche tempo all'aria per ossidare le piccole quantità<br />

dell'ossido inferiore che possono essersi formate. Si ripete il trattamento sul<br />

rame non ossidato sino a che tutto è stato trasformato.<br />

II. Un altro metodo di <strong>preparazione</strong> consiste nel calcinare al rosso il nitrato<br />

od il carbonato di rame. Con il primo sale si ha la liberazione contemporanea<br />

di biossido di azoto e di ossigeno e la reazione può venir effettuata<br />

come è stato indicato al n. 38; con il carbonato si ha sviluppo di anidride<br />

carbonica (vedi n. 74) e si ottiene un ossido nero più denso e meno igroscopico.<br />

III. Più comodamente lo si ottiene decomponendo alla ebollizione una<br />

soluzione di solfato di rame con idrossido di sodio versato goccia a goccia<br />

e sotto agitazione sino a che il liquido è incoloro; la soda caustica determina<br />

la formazione dell'idrossido rameico il quale a caldo si disidrata passando<br />

allo stato di ossido. <strong>La</strong> polvere fina nera si raccoglie, si lava con acqua<br />

bollente sino a reazione neutra, poi si essicca all'aria od in stufa.<br />

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