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G. Salomone - La preparazione dei prodotti chimici inorganici

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lava con acqua e la si tratta alla temperatura ordinaria in una capsula con<br />

acido solforico diluito per sciogliere lo zinco ancora presente. Appena cessa<br />

lo sviluppo dell'idrogeno si torna a raccogliere la polvere grigia, la si lava<br />

con acqua, la si fa asciugare ed infine si fonde in un crogiolo in presenza<br />

di borace e di carbonato sodico secco, colando il metallo fuso in una lingottiera.<br />

II. Si può anche sciogliere il cloruro di argento nella quantità strettamente<br />

necessaria di ammoniaca ed addizionare la soluzione convenientemente<br />

diluita e portata alla ebollizione di un debole eccesso di bisolfito o di idrosolfito<br />

sodico; questi sali provocano la riduzione del composto argento<br />

diamminico liberando il metallo allo stato polveroso. Dopo riposo lo si raccoglie,<br />

lo si lava con acqua e si procede alla sua fusione.<br />

III. Per isolare l'argento dalle sue leghe con il rame (argento monetato,<br />

rottami di argenterie, casse di orologi, ecc.) si riducono queste in piccoli<br />

frammenti e si trattano in una capsula con acido nitrico diluito con egual<br />

volume di acqua aggiungendo l'acido poco per volta onde moderare la reazione,<br />

che è bene far avvenire sotto la cappa o all'aperto a causa dello sviluppo<br />

di biossido di azoto. Quando il metallo è tutto disciolto, si trasporta<br />

la soluzione in un grosso bicchiere, si aggiunge ancora dell'acido nitrico (1-<br />

2 cm 3 di acido del peso specifico 1,2 per ogni cm 3 della soluzione), si introducono<br />

gli elettrodi costituiti per il catodo da una lamina di argento, per<br />

l'anodo da una lamina di platino e si elettrolizza con una corrente della densità<br />

normale di 0,1 amp. circa e la cui tensione si mantiene sotto 1,4 volt.<br />

Riscaldando a 50-60° l'argento si depone sul catodo mentre il rame rimane<br />

in soluzione.<br />

IV. Vi sono parecchi metodi per ottenere le « idrosole di argento »; ne<br />

citiamo alcuni di quelli che utilizzano la riduzione per via chimica.<br />

A. Impiegando come riduttore il tannino, a 100 cm 3 di soluzione contenente<br />

gr 0,17 di (nitrato di argento per 1. si aggiungono alcune gocce di una<br />

soluzione a 1% di tannino all'etere preparata di recente e una goccia di carbonato<br />

sodico a 1%; riscaldando gradatamente si ottiene una soluzione colloidale<br />

di argento avente una colorazione variabile dal rosso al giallo.<br />

B. Si prende un cm 3 della soluzione di nitrato di argento citata in A e lo<br />

si porta a 10 cm 3 con acqua distillata; si aggiunge poi goccia goccia una soluzione<br />

diluita di idrossido di idrazina riscaldando dolcemente; l'idrosola di<br />

argento presenta per trasparenza una colorazione gialla intensa.<br />

V. Una « alcolsola di argento » colorata in blu si ottiene impiegando<br />

come riduttore la glicina (p-ossi-fenilglicina). Si mescolano 50 cm 3 di collodio<br />

al 6% con egual volume di alcol di 95°, si aggiungono 5 gr di nitrato<br />

da argento sciolti nel loro peso di acqua e diluiti con 10 cm 3 di alcol e successivamente<br />

100 cm 3 di una soluzione preparata sciogliendo gr 0,4 di gli-<br />

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