G. Salomone - La preparazione dei prodotti chimici inorganici
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per cui la sua soluzione in acqua non è mai limpida. Per evitare la formazione di questo composto si aggiunge di tanto in tanto durante la concentrazione qualche goccia di acido cloridrico concentrato. 214. Solfuro di zinco. - I. Allo stato di polvere bianca amorfa il solfuro di zinco si prepara facendo gorgogliare una corrente di idrogeno solforato in una soluzione di acetato di zinco oppure di solfato di zinco addizionata di acetato di sodio in quantità equimolecolare od ancora aggiungendo una soluzione di solfuro di sodio o di ammonio alla soluzione di un sale di zinco. Quando la precipitazione è completa, si raccoglie il precipitato su un filtro, lo si lava con acqua e lo si fa asciugare all'aria. II. Il solfuro di zinco nella varietà fosforescente, che si trova in natura nel minerale wurtzite e viene pure chiamata blenda di Sidot (1866), può essere prodotto aggiungendo al solfuro di zinco precipitato una minima traccia di soluzione diluita di solfato di rame e riscaldando in seguito per 15-20 minuti a 1150-1200° in un crogiolo chiuso. Il prodotto risultante emana una bella luce verdastra quando è esposto per qualche tempo alla luce del sole od è colpito da radiazioni invisibili di alta frequenza, raggi ultravioletti, raggi X, raggi emessi dalle sostanze radioattive). Il solfuro di zinco addizionato del 3% di solfato di manganese sciolto in poca acqua, essiccato e poi calcinato per 2 ore a 900° presenta il fenomeno della triboluminescenza. 215. Litopono. - La preparazione in piccolo di questo pigmento bianco, costituito essenzialmente da una miscela di solfuro di zinco e di solfato di bario, si conduce nel modo che segue. Si preparano due soluzioni: una di 60 gr di solfato di zinco cristallizzato in 200 cm 3 di acqua, l'altra di solfuro di bario tecnico preso in quantità tale da contenere 38 gr di solfuro puro in 200 cm 3 di acqua. Si riscalda questa seconda soluzione a 60-65° e la si introduce in piccolo getto sotto agitazione nella prima sino a che la precipitazione è terminata e il liquido sovrastante il precipitato ha una reazione acida molto debole. Si mantiene la temperatura indicata ancora per 15-20 minuti, poi si raccoglie su un filtro il precipitato bianco che si è formato: ZnSO4 + BaS — ► ZnS + BaSO4 lo si lava con acqua sino a che una porzione delle acque di lavaggio non intorbida più per addizione di cloruro di bario, poi lo si fa essiccare all'aria od in stufa a 50-60°. Si può completare la preparazione del pigmento sottoponendolo ad una calcinazione a 800-900° per 1-2 ore in un crogiolo chiuso; quando il prodotto è freddo lo si torna a lavare ed infine dopo essiccamento 124
si polverizza. 216. Idrosolfito di zinco. - L'idrosolfito di zinco si ottiene facendo reagire a freddo anidride solforosa su una sospensione acquosa di polvere di zinco: Zn + 2 SO2 —► ZnS2O4 Si sospendono ad es. 65 gr di polvere di zinco in circa 500 cm 3 di acqua e nella sospensione, mantenuta sotto i 15° ed in energico movimento si fa gorgogliare dell'anidride solforosa (da 125 a 130 gr ); quando solo più una piccola quantità di polvere di zinco rimane ancora inalterata si filtra. Si ha così una soluzione di idrosolfito di zinco a circa il 25% che per concentrazione nel vuoto e successivo raffreddamento fornisce il sale allo stato solido. 217. Solfossilato di zinco - formaldeide. - Una soluzione di questo composto ZnOH.HSO2.COH2 si ottiene sospendendo 45 gr di polvere di zinco in 300 cm 3 di acqua addizionata di 155 gr di formalina al 40% e introducendo nella sospensione dell' anidride solforosa in quantità pari a 100-110 gr. 218. Solfato di zinco. - Il solfato di zinco cristallizzato ZnSO4.7H2O o vetriolo bianco si ottiene facendo agire su acido solforico diluito dello zinco metallico in rottami od in granaglia, oppure dell'ossido, del carbonato o del solfuro di zinco. La preparazione si conduce come per il cloruro di zinco (vedi n. 213), solo quando è terminata la separazione dell’idrossido di ferro, si concentra il filtrato sino a raggiungere la concentrazione di 1,45 (47° Bé.) alla ebollizione; per raffreddamento il solfato di zinco si depone in prismi incolori, che si raccolgono e si fanno asciugare all'aria. Verso la fine della concentrazione si aggiunge un po' di acido solforico concentrato per trasformare in solfato neutro quello basico che si è formato per reazione idrolitica. 219. Fosfuro di zinco. - Il fosfuro di zinco normale Zn3P2 si prepara riscaldando in una storta di grès, nella quale si invia una corrente di idrogeno, una miscela formata da 100 p. di polvere di zinco e 35 p. di fosforo rosso. Risulta una massa cristallina grigiastra con lucentezza metallica, che gli acidi decompongono in gran parte sviluppando idrogeno fosforato; si polverizza facilmente ed è velenoso. Va conservato in recipienti chiusi. 125
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per cui la sua soluzione in acqua non è mai limpida. Per evitare la formazione<br />
di questo composto si aggiunge di tanto in tanto durante la concentrazione<br />
qualche goccia di acido cloridrico concentrato.<br />
214. Solfuro di zinco. - I. Allo stato di polvere bianca amorfa il solfuro<br />
di zinco si prepara facendo gorgogliare una corrente di idrogeno solforato<br />
in una soluzione di acetato di zinco oppure di solfato di zinco addizionata<br />
di acetato di sodio in quantità equimolecolare od ancora aggiungendo una<br />
soluzione di solfuro di sodio o di ammonio alla soluzione di un sale di zinco.<br />
Quando la precipitazione è completa, si raccoglie il precipitato su un filtro,<br />
lo si lava con acqua e lo si fa asciugare all'aria.<br />
II. Il solfuro di zinco nella varietà fosforescente, che si trova in natura<br />
nel minerale wurtzite e viene pure chiamata blenda di Sidot (1866), può essere<br />
prodotto aggiungendo al solfuro di zinco precipitato una minima traccia<br />
di soluzione diluita di solfato di rame e riscaldando in seguito per 15-20<br />
minuti a 1150-1200° in un crogiolo chiuso. Il prodotto risultante emana una<br />
bella luce verdastra quando è esposto per qualche tempo alla luce del sole<br />
od è colpito da radiazioni invisibili di alta frequenza, raggi ultravioletti,<br />
raggi X, raggi emessi dalle sostanze radioattive).<br />
Il solfuro di zinco addizionato del 3% di solfato di manganese sciolto in<br />
poca acqua, essiccato e poi calcinato per 2 ore a 900° presenta il fenomeno<br />
della triboluminescenza.<br />
215. Litopono. - <strong>La</strong> <strong>preparazione</strong> in piccolo di questo pigmento bianco,<br />
costituito essenzialmente da una miscela di solfuro di zinco e di solfato di<br />
bario, si conduce nel modo che segue. Si preparano due soluzioni: una di<br />
60 gr di solfato di zinco cristallizzato in 200 cm 3 di acqua, l'altra di solfuro<br />
di bario tecnico preso in quantità tale da contenere 38 gr di solfuro puro in<br />
200 cm 3 di acqua. Si riscalda questa seconda soluzione a 60-65° e la si introduce<br />
in piccolo getto sotto agitazione nella prima sino a che la precipitazione<br />
è terminata e il liquido sovrastante il precipitato ha una reazione acida<br />
molto debole. Si mantiene la temperatura indicata ancora per 15-20 minuti,<br />
poi si raccoglie su un filtro il precipitato bianco che si è formato:<br />
ZnSO4 + BaS — ► ZnS + BaSO4<br />
lo si lava con acqua sino a che una porzione delle acque di lavaggio non intorbida<br />
più per addizione di cloruro di bario, poi lo si fa essiccare all'aria od<br />
in stufa a 50-60°. Si può completare la <strong>preparazione</strong> del pigmento sottoponendolo<br />
ad una calcinazione a 800-900° per 1-2 ore in un crogiolo chiuso;<br />
quando il prodotto è freddo lo si torna a lavare ed infine dopo essiccamento<br />
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