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Alice in Wonderland - Bruno Osimo, traduzioni, semiotica della ...

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decisamente edizioni per bamb<strong>in</strong>i, <strong>in</strong> quanto pubblicate <strong>in</strong> collane di libri per<br />

l’<strong>in</strong>fanzia. REM e BUB hanno illustrazioni nuove, quelle nell’edizione di BUB<br />

sono sulla falsariga di quelle di Tenniel, quelle nella versione di REM<br />

mostrano un’<strong>Alice</strong> piuttosto moderna <strong>in</strong> m<strong>in</strong>igonna e con la coda di cavallo.<br />

TEU riproduce le illustrazioni orig<strong>in</strong>ali di John Tenniel. Anche ENZ utilizza le<br />

immag<strong>in</strong>i orig<strong>in</strong>ali, ma la pubblicazione del libro presso la prestigiosa Insel<br />

Verlag suggerisce un pubblico adulto.<br />

Un’analisi quantitativa dei metodi di traduzione dà i seguenti risultati. La<br />

scelta di riprodurre i nomi <strong>della</strong> l<strong>in</strong>gua emittente senza modificarne la forma<br />

(repro), ma adattandone solitamente la pronuncia alle regole <strong>della</strong> l<strong>in</strong>gua<br />

ricevente, rappresenta la tecnica più utilizzata da DE-BUB (38%), DE-REM e<br />

FR (entrambi 48%) e IT (55%). L’adattamento dei nomi <strong>della</strong> cultura<br />

emittente alla morfologia <strong>della</strong> l<strong>in</strong>gua ricevente (adapt) e l’uso di esonimi<br />

(exonym) sono molto frequenti nella traduzione spagnola (ES, <strong>in</strong> totale<br />

58,6%), il che conferma la tendenza convenzionale ad adattare i nomi<br />

propri nella letteratura spagnola. La sostituzione di nomi tipici <strong>della</strong> cultura<br />

emittente con nomi appartenenti alla cultura ricevente (subst) è il metodo<br />

preferito da DE-ENZ (44,8%). Le sostituzioni raggiungono il 65,5% <strong>in</strong> DE-<br />

ENZ se sommate alla trasformazione dei nomi propri <strong>in</strong> nomi comuni, la<br />

quale sortisce lo stesso effetto dell’adattamento. Come abbiamo già visto, la<br />

traduttrice brasiliana tralascia un gran numero di nomi propri (il 38%), e ne<br />

sostituisce un altro 31%, il che fa <strong>della</strong> sua traduzione quella più orientata<br />

al dest<strong>in</strong>atario nell’<strong>in</strong>tero corpus. E <strong>in</strong> effetti <strong>in</strong> copert<strong>in</strong>a il testo è def<strong>in</strong>ito<br />

come un’adaptação. L’unica traduttrice che non sembra avere una tecnica<br />

“preferita” è DE-TEU, tuttavia il 62% delle tecniche da lei utilizzate è<br />

rappresentato da adattamenti, sostituzioni e trasformazioni <strong>in</strong> nomi comuni.<br />

Perciò anche la sua traduzione è decisamente orientata al dest<strong>in</strong>atario.<br />

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