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Alice in Wonderland - Bruno Osimo, traduzioni, semiotica della ...

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essere identificato come tedesco. Per evitare l’impressione che si tratti di<br />

un’ambientazione biculturale, la traduttrice dovrebbe sostituire Miguelito<br />

con un nome chiaramente tedesco oppure Hugo con un nome tipicamente<br />

spagnolo, a seconda che il testo aspiri a <strong>in</strong>dirizzarsi al pubblico come<br />

“esotico” o “familiare”.<br />

Questo è un problema molto diffuso nella traduzione di libri per<br />

bamb<strong>in</strong>i, specialmente se la trama nasconde un messaggio pedagogico. Una<br />

storia ambientata nel mondo culturale del dest<strong>in</strong>atario permette<br />

l’identificazione, mentre una storia ambientata <strong>in</strong> un mondo strano, magari<br />

esotico, può <strong>in</strong>durre il lettore a “mantenere le distanze”. Ciò può essere<br />

chiaramente illustrato analizzando la traduzione brasiliana di <strong>Alice</strong> <strong>in</strong><br />

<strong>Wonderland</strong>, <strong>in</strong> cui tutti gli <strong>in</strong>dicatori culturali, compresi i nomi propri, sono<br />

costantemente adattati alla cultura ricevente (cfr. Nord 1994).<br />

Anche convenzioni letterarie diverse riguardo ai nomi possono<br />

causare problemi traduttivi. Se, come già detto, nella letteratura spagnola i<br />

nomi vengono adattati alla l<strong>in</strong>gua e alla cultura spagnola, mentre <strong>in</strong> quella<br />

tedesca servono come <strong>in</strong>dicatori culturali, la traduttrice dovrebbe tenerne<br />

conto. In un lavoro teatrale spagnolo ambientato <strong>in</strong> Francia (Max Aub, «El<br />

puerto»), i personaggi nell’orig<strong>in</strong>ale si chiamano Claudio, señora Bernard,<br />

Josef<strong>in</strong>a, Andrés, Marcela, Julio e Matilde (tutti francesi), ed Estanislao<br />

Gar<strong>in</strong> Bolchenko (polacco). Nella traduzione tedesca (Max Aub, «Der<br />

Hafen»), tutti i personaggi francesi hanno nomi francesi (Claude, Madame<br />

Bernard, Joséph<strong>in</strong>e, André, Marcelle, Jules, Mathilde), e il polacco si chiama<br />

Stanislas Gar<strong>in</strong> Bolschenko (secondo la trascrizione tedesca).<br />

Nei seguenti paragrafi applicheremo queste considerazioni alla<br />

traduzione dei nomi propri di <strong>Alice</strong> <strong>in</strong> <strong>Wonderland</strong>. Per prima cosa<br />

analizzeremo le forme e le funzioni dei nomi propri che compaiono nel libro,<br />

poi discuteremo le procedure traduttive che si riscontrano nelle diverse<br />

<strong>traduzioni</strong> del nostro corpus e i possibili effetti che queste possono avere<br />

sulla ricezione del libro. Il nostro approccio, dunque, è sia funzionale che<br />

descrittivo.<br />

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