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Alice in Wonderland - Bruno Osimo, traduzioni, semiotica della ...

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Isabel II, ma, <strong>in</strong>spiegabilmente, es. Isabel I la Católica > de. Isabella I., die<br />

Katholische, e non *Elisabeth I., die Katholische. Se guardiamo alla<br />

traduzione come a un processo di trasferimento l<strong>in</strong>guistico e culturale,<br />

risulta evidente che i nomi propri vengono tradotti eccome.<br />

Nei testi f<strong>in</strong>zionali, come romanzi o libri per bamb<strong>in</strong>i, i nomi propri<br />

non si riferiscono esplicitamente a personaggi realmente esistenti. Capita<br />

<strong>in</strong>vece che si riferiscano a persone reali <strong>in</strong> modo <strong>in</strong>diretto, come <strong>in</strong> <strong>Alice</strong> <strong>in</strong><br />

<strong>Wonderland</strong>. Nondimeno, la <strong>Alice</strong> del libro è un personaggio di fantasia, e<br />

nessun lettore potrebbe immag<strong>in</strong>are che sia <strong>in</strong> effetti una riproduzione <strong>della</strong><br />

“vera” <strong>Alice</strong> Liddell, per la quale Lewis Carroll scrisse la storia.<br />

Per dare un nome ai personaggi di fantasia, gli autori possono<br />

att<strong>in</strong>gere a tutto un repertorio di nomi esistenti nella loro cultura, e<br />

<strong>in</strong>ventare nomi nuovi, bizzarri, assurdi oppure descrittivi per i personaggi<br />

creati. Si può perciò tranquillamente supporre che non esista nome<br />

f<strong>in</strong>zionale che non nasconda una qualche <strong>in</strong>tenzione da parte dell’autore,<br />

sebbene, naturalmente, quest’<strong>in</strong>tenzione appaia più evidente ai lettori <strong>in</strong><br />

alcuni casi piuttosto che <strong>in</strong> altri.<br />

In questo articolo analizzerò le diverse forme e funzioni dei nomi<br />

propri <strong>in</strong> <strong>Alice</strong> <strong>in</strong> <strong>Wonderland</strong> di Lewis Carroll, e il modo <strong>in</strong> cui sono stati<br />

tradotti <strong>in</strong> tedesco, spagnolo, francese, italiano e portoghese brasiliano.<br />

2. Forme e funzioni dei nomi propri<br />

A differenza dei nomi comuni, i nomi propri sono monoreferenziali, ma non<br />

sono affatto monofunzionali. La loro funzione pr<strong>in</strong>cipale è quella di<br />

identificare un s<strong>in</strong>golo referente. È un’idea diffusa che i nomi propri<br />

manch<strong>in</strong>o di significato descrittivo:<br />

Di solito un nome di persona è semplicemente una parola usata come<br />

riferimento, il cui uso non è dettato da alcun significato descrittivo che la<br />

parola possa avere (Strawson 1971).<br />

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