Alice in Wonderland - Bruno Osimo, traduzioni, semiotica della ...
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significati a essa connessi, e una parola <strong>in</strong> un’altra l<strong>in</strong>gua, che difficilmente<br />
comprenderà esattamente gli stessi significati (<strong>Osimo</strong> 2004:80). Per<br />
comprendere quale sia l’accezione che la parola ha di volta <strong>in</strong> volta, il<br />
lettore necessita di competenze l<strong>in</strong>guistiche e culturali e, come nel caso<br />
dell’omonimia, il contesto svolge un ruolo fondamentale nella<br />
disambiguazione del segno, ed è proprio sulla base di tale meccanismo che<br />
l’autore, fornendo due contesti diversi, riesce a cambiare il significato che il<br />
lettore attribuirà alla parola nel giro di poche righe o addirittura all’<strong>in</strong>terno<br />
di una stessa frase. Per questi motivi i pun che si basano sulla polisemia,<br />
come quelli che si basano sull’omonimia, sono particolarmente difficili da<br />
tradurre, e richiedono spesso di sacrificare almeno uno dei significati<br />
espressi dal gioco di parole orig<strong>in</strong>ale.<br />
Un esempio <strong>in</strong>teressante dell’uso di questi giochi di parole si ritrova<br />
nella descrizione del mazzo di carte di cui fanno parte i soldati, i giard<strong>in</strong>ieri,<br />
i cortigiani e i figli del Re e <strong>della</strong> Reg<strong>in</strong>a di cuori:<br />
First came ten soldiers carry<strong>in</strong>g clubs; these were all shaped like the<br />
three gardeners, oblong and flat, with their hands and feet at the<br />
corners: next the ten courtiers; these were ornamented all over with<br />
diamonds, and walked two and two, as the soldiers did (Carroll<br />
2002:72).<br />
«Clubs» e «diamonds» corrispondono a due semi di carte, <strong>in</strong> italiano<br />
rispettivamente «fiori» o «bastoni» e «quadri» o «denari». E <strong>in</strong>fatti è di<br />
carte che si parla, come ho detto: le carte di picche sono i giard<strong>in</strong>ieri, i fiori i<br />
soldati, i quadri i cortigiani e i cuori sono i figli <strong>della</strong> Reg<strong>in</strong>a. Ma i soldati,<br />
secondo il gioco di parole di Carroll, portano dei bastoni, non solo nel senso<br />
del seme, ma anche nel senso di armi, se così si pò def<strong>in</strong>ire un bastone. E<br />
così i cortigiani: sono del seme dei quadri, ma sono ornati di «diamonds»,<br />
diamanti, una parola che, associata a «ornamented» fa subito venire <strong>in</strong><br />
mente le pietre preziose piuttosto che il seme delle carte. Perciò il lettore si<br />
trova davanti a un contesto <strong>in</strong> cui sarebbe logico pensare <strong>in</strong> primo luogo agli<br />
oggetti concreti, bastoni nel caso dei soldati, che portano sempre con sé<br />
delle armi, e diamanti nel caso dei cortigiani, se non altro perché il testo<br />
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