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GUIDA TECNICA - Socomec

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Controllo dell’isolamento dei motori non alimentati (esempio: CPI SP 003)<br />

Il controllo dell’isolamento dei motori non alimentati costituisce<br />

una misura preventiva quando le esigenze di sicurezza e di<br />

disponibilità dei materiali presentano un carattere obbligatorio:<br />

- cicli critici nei processi industriali<br />

- motori strategici o grandi motori.<br />

In un impianto detto di sicurezza, un CPI deve<br />

obbligatoriamente (secondo le norme IEC) assicurare la<br />

sorveglianza dell’isolamento del materiale seguente:<br />

- equipaggiamenti di sicurezza: motori di pompa contro gli<br />

incendii,<br />

- impianti di aspirazione del fumo.<br />

<br />

Controllori Permanenti d’Isolamento<br />

SOCOMEC Catalogo Generale 2012-2013 565<br />

CPI<br />

M<br />

Masse<br />

<br />

Regolazione del CPI di monitoraggio del motore non alimentato<br />

Il CPI deve segnalare un allarme quando la resistenza d’isolamento scende a un valore inferiore a 1M.<br />

Il motore non deve più essere utilizzato quando la resistenza d’isolamento è inferiore a 300 k, in questo caso la seconda<br />

<br />

I CPI di tipo SP sono appositamente studiati per il controllo dell’isolamento fuori tensione e sono anche un mezzo di localizzazione rapida<br />

delle correnti di fuga, grazie alla funzione di memorizzazione (esempi: motori di scambi, gru portuali a processo rapido). In questo caso<br />

<br />

Sorveglianza di impianti particolari<br />

Negli impianti a rischio di esplosione (BE3), seconda la norma IEC 60364, è ammesso di utilizzare un CPI per sorvegliare<br />

<br />

fuori tensione.<br />

In un cantiere con schema IT secondo il § 704.312.2, la sorveglianza dell’isolamento tramite CPI è un obbligo.<br />

Per assicurare la protezione contro le correnti di guasto dei dispositi di riscaldamento, l’impedenza del CPI con le<br />

<br />

Monitoraggio dei variatori di velocità<br />

Il monitoraggio dei variatori di velocità deve tenere conto delle basse frequenze generate da questi ultimi.<br />

<br />

<br />

Gruppi elettrogeni mobili<br />

La protezione dei circuiti alimentati da gruppi generatori<br />

<br />

GE<br />

l’impossibilità di realizzare una presa di terra (gruppi<br />

portatili, soccorso d’urgenza, ecc.), sia per l’impossibilità<br />

di considerare valida la messa a terra (impossibilità di<br />

misurare la resistenza, ecc.).<br />

CPI<br />

<br />

mA che presentano lo svantaggio di scatti intempestivi<br />

. Nei casi in cui la continuità di utilizzo<br />

<br />

<br />

di un CPI (Fig. 1).<br />

La massa del gruppo non è collegata al punto medio del generatore, ma alla rete formata dalle masse intercollegate degli<br />

<br />

sulla separazione dei circuiti e del capitolo 413.2.3 della norma IEC 60364. Gli apparecchi classici possono essere adatti, a<br />

patto che la loro installazione si adegui ai vincoli ambientali (vibrazioni, tropicalizzazione, resistenza agli idrocarburi, ecc.).<br />

Monitoraggio delle partenze con forti disturbi con DLD<br />

Basse frequenze<br />

<br />

<br />

<br />

permette una localizzazione rapida, anche su reti fortemente disturbate. La localizzazione dei guasti in questo tipo di circuiti<br />

è controllata con la sincronizzazione delle immissioni della corrente di ricerca e delle analisi da parte dei localizzatori.<br />

Alte frequenze<br />

Il localizzatore centrale dispone di una funzione di convalida delle misure ripetendo a richiesta i cicli di analisi.<br />

Forti correnti omopolari<br />

<br />

catec 071 c 1 f cat

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