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Fondazione Prada _ Ca' Corner della Regina Anteprima stampa ...

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<strong>Fondazione</strong> <strong>Prada</strong> _ Ca’ <strong>Corner</strong> <strong>della</strong> <strong>Regina</strong><br />

<strong>Anteprima</strong> <strong>stampa</strong>: martedì 31 maggio 2011<br />

Open days: mercoledì 1, giovedì 2, venerdì 3 giugno 2011<br />

Apertura al pubblico: sabato 4 giugno – domenica 2 ottobre 2011<br />

La <strong>Fondazione</strong> <strong>Prada</strong> annuncia l’apertura, dal 31 maggio 2011, di Ca’ <strong>Corner</strong> <strong>della</strong> <strong>Regina</strong>, storico palazzo<br />

affacciato sul Canal Grande, come sua nuova architettura espositiva. Messo a disposizione dalla <strong>Fondazione</strong><br />

Musei Civici usufruttuaria dello storico stabile di proprietà del Comune di Venezia, per un periodo di tempo<br />

di sei anni con intesa di rinnovo, l’edificio sarà aperto con una mostra che documenta l’attività multiforme<br />

<strong>della</strong> <strong>Fondazione</strong> <strong>Prada</strong>.<br />

Ca’ <strong>Corner</strong> <strong>della</strong> <strong>Regina</strong> è considerato il primo esempio di architettura che introduce parametri dominanti<br />

non barocchi anche se permangono elementi <strong>della</strong> precedente stagione. Costruito tra il 1724 e il 1728<br />

da Domenico Rossi per conto <strong>della</strong> famiglia dei <strong>Corner</strong> di San Cassiano sulle rovine del Palazzo in cui nacque<br />

Caterina <strong>Corner</strong>, futura regina di Cipro, presenta un’architettura che si rifà allo stile <strong>della</strong> vicina Ca’ Pesaro<br />

di Baldassarre Longhena, attuale sede <strong>della</strong> Galleria Internazionale d’Arte Moderna. L’edificio modulato su<br />

tre livelli, caratterizzato dalla presenza di due ammezzati tra piano terra e primo piano, è rivestito in pietra<br />

d’Istria sulla facciata principale e bugnato dal pianterreno fino al mezzanino. L’ultimo proprietario <strong>della</strong><br />

famiglia <strong>Corner</strong> lasciò il palazzo a Papa Pio VII. In seguito fino al 1969 la dimora ospitò la congregazione<br />

dei Padri Cavanis e il Monte di Pietà, mentre dal 1975 al 2010 ha ospitato l’ASAC, Archivio Storico delle Arti<br />

Contemporanee. Il restauro, sostenuto dalla <strong>Fondazione</strong> <strong>Prada</strong>, per ora conservativo, è stato pianificato con<br />

gradualità in base alle direttive <strong>della</strong> Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e<br />

<strong>della</strong> Laguna, con l’affiancamento <strong>della</strong> <strong>Fondazione</strong> Musei Civici di Venezia.<br />

L’esposizione offre una lettura dell’approccio culturale <strong>della</strong> <strong>Fondazione</strong> senza imporre un’interpretazione<br />

tematica e univoca del materiale artistico e museale presentato. Le singole installazioni e presenze nelle<br />

stanze del palazzo sono quindi da considerarsi esempi che testimoniano i diversi aspetti dell’identità, passata<br />

e futura, <strong>della</strong> <strong>Fondazione</strong> <strong>Prada</strong>, creata nel 1993 da Miuccia <strong>Prada</strong> e Patrizio Bertelli per diffondere l’arte<br />

contemporanea. Esse comprendono una selezione <strong>della</strong> collezione, un anticipo di future collaborazioni e<br />

il progetto per la nuova sede permanente <strong>della</strong> <strong>Fondazione</strong> di Milano in Largo Isarco, disegnato da Rem<br />

Koolhaas e OMA, che in Ca’ <strong>Corner</strong> <strong>della</strong> <strong>Regina</strong> include la presentazione di modelli in scala del futuro<br />

complesso architettonico, che aprirà nel 2013.<br />

Partendo dalla collezione raccolta nel corso degli anni, l’apertura di “<strong>Fondazione</strong> <strong>Prada</strong> _ Ca’ <strong>Corner</strong> <strong>della</strong><br />

<strong>Regina</strong>”, a cura di Germano Celant, si caratterizza per una molteplicità aperta di presenze e di interventi<br />

che, prodotti in dialogo scientifico con musei come The State Hermitage Museum di San Pietroburgo, la<br />

<strong>Fondazione</strong> dei Musei Civici di Venezia, il Mathaf Arab Museum of Modern Art e The Museum of Islamic Art di<br />

Doha, nonché per la lettura creativa di artisti contemporanei quali Thomas Demand oppure teorici come<br />

Marco Giusti e Nicholas Cullinan.


Negli ambienti di Ca’ <strong>Corner</strong> <strong>della</strong> <strong>Regina</strong>, coinvolti solo parzialmente dalla prima fase del progetto di<br />

restauro conservativo, saranno presenti le imponenti sculture di Anish Kapoor, Michael Heizer e Jeff Koons<br />

che dal piano terra al primo piano nobile formeranno, intrecciate a importanti opere di Walter De Maria,<br />

John Baldessari, Charles Ray, Tom Friedman, Domenico Gnoli, Damien Hirst, Louise Bourgeois, Blinky<br />

Palermo, Bruce Nauman, Pino Pascali, Donald Judd, Francesco Vezzoli e Maurizio Cattelan, l’intero percorso<br />

architettonico.<br />

La mostra documenta, con progetti speciali e inediti, il dialogo in costruzione con istituzioni museali<br />

internazionali, instaurando uno scambio creativo tra le loro collezioni e gli interventi degli artisti<br />

contemporanei. Per questa ragione Thomas Demand è stato invitato a dialogare con importanti materiali<br />

provenienti dai Musei Civici di Venezia, mentre si è chiesto a Jean-Paul Engelen, direttore del Public Art<br />

Programs dell’Arabic Museum of Modern Art, di Doha in Qatar, di stabilire un ponte linguistico tra un reperto<br />

storico, proveniente dal Museum of Islamic Art, e il lavoro dell’artista contemporanea Buthayna Ali,<br />

e a The State Hermitage di San Pietroburgo di presentare inedite ceramiche del XVIII secolo in parallelo con<br />

l’opera di Jeff Koons Fait d’Hiver (1988). A Nicholas Cullinan, curatore di International Modern Art<br />

per la Tate Modern, Londra, il compito di attraversare la collezione offrendo una sua lettura del periodo<br />

dell’arte italiana dal 1952 al 1964, che comprende opere di Alberto Burri, Enrico Castellani, Lucio Fontana,<br />

Francesco Lo Savio, Piero Manzoni, Salvatore Scarpitta e Mario Schifano.<br />

In questa occasione a Ca’ <strong>Corner</strong> <strong>della</strong> <strong>Regina</strong>, l’incontro tra la cultura occidentale e congolese sfociato<br />

nel 2008 nella costruzione, a Londra, del The Double Club di Carsten Höller, sarà svelato attraverso una<br />

pubblicazione che ne raccoglie la documentazione completa.<br />

L’interazione tra le arti in movimento, che mette in relazione la produzione cinematografica del regista Todd<br />

Solondz con i video di animazione di Nathalie Djurberg, sarà oggetto <strong>della</strong> sezione curata da Marco Giusti.<br />

Un insieme di presentazioni e di contenuti trasversali che sono testimonianza dell’intreccio fluido tra moderno<br />

e contemporaneo, tracce di un futuro percorso per le attività <strong>della</strong> <strong>Fondazione</strong> <strong>Prada</strong>.<br />

Coordinate <strong>della</strong> mostra<br />

TITOLO: “<strong>Fondazione</strong> <strong>Prada</strong> _ Ca’ <strong>Corner</strong> <strong>della</strong> <strong>Regina</strong>”, a cura di Germano Celant<br />

CONFERENZA STAMPA: martedì 31 maggio 2011, ore 17.00<br />

ANTEPRIMA STAMPA: martedì 31 maggio 2011, ore 10.00-18.00<br />

OPEN DAYS: mercoledì 1 giugno 2011, ore 10-18.00; giovedì 2 giugno 2011, ore 10.00-13.00;<br />

venerdì 3 giugno 2011, ore 10.00-18.00; sabato 4 giugno 2011, ore 10.00-18.00.<br />

SEDE: CA’ CORNER DELLA REGINA<br />

Calle de Ca’ <strong>Corner</strong><br />

Santa Croce 2215<br />

30135 Venezia – Fermata San Stae, Linea 1, direzione Lido<br />

APERTURA AL PUBBLICO: sabato 4 giugno 2011, ore 10-18.00 fino a domenica 2 ottobre 2011<br />

ORARIO MOSTRA: da mercoledì a lunedì, ore 10-18.00, martedì chiuso<br />

PUBBLICAZIONE: Progetto <strong>Prada</strong> Arte srl<br />

INFORMAZIONI: T + 39.041.8109161 Venezia; T + 39.02.54670515, Milano, info@fondazioneprada.org<br />

UFFICIO STAMPA: T +39.02.54670202, press@fondazioneprada.org, www.fondazioneprada.org

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