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EROS RAMAZZOTTI VASCO ROSSI GREEN DAY - Sound and Lite

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Live concert<br />

1: Danilo Zuffi, produttore<br />

esecutivo.<br />

2: Riccardo Genovese,<br />

direttore di produzione.<br />

56 gennaio/febbraio 2010 - n.81<br />

1<br />

2<br />

Lo stadio, simbolicamente, è<br />

il punto di arrivo della carriera<br />

di un artista. Riempirne<br />

decine e decine è poi, per<br />

molti, un vero sogno, il più delle<br />

volte irrealizzabile. Il signor Rossi<br />

agli stadi ci aveva abituati, e forse<br />

anche lui si era ormai abituato a<br />

questa dimensione così gr<strong>and</strong>e e<br />

lontana dal pubblico. Ed ecco che,<br />

con mossa a sorpresa, pur senza<br />

alcun calo di popolarità, sceglie di<br />

fare un passo indietro e di calcare<br />

i palchi dei palasport italiani, in<br />

una dimensione più intima e vicina<br />

al proprio pubblico. Una scelta<br />

apprezzabile, anche perché dimostra<br />

una gran voglia di cantare ed<br />

anche una vocazione indefessa<br />

per il proprio mestiere.<br />

Ci troviamo di fronte ad una produzione<br />

enorme: personalmente,<br />

fra le italiane indoor, non credo di<br />

aver mai visto niente di simile, con<br />

18 bilici, compresi catering e generatori,<br />

ed 80 tecnici al seguito.<br />

Con una formula, fra l’altro, piuttosto<br />

impegnativa sotto il punto<br />

di vista economico, cioè “due concerti<br />

- tre day-off - due concerti”<br />

nella stessa struttura, quindi con<br />

tempi di permanenza, e costi, certamente<br />

più alti del solito.<br />

Abbiamo scelto di raccontarvi<br />

questa produzione sin dalla sua<br />

prima tranche 2009, così che possiate<br />

arrivare preparati semmai<br />

decideste di assistere al concerto<br />

– che, diciamolo già, merita parecchio<br />

– ad una delle tante date<br />

previste nel 2010.<br />

Dopo le prove di Mantova, i primi<br />

concerti sono al BPA Palas di<br />

Pesaro.<br />

Presi i necessari accordi con l’ufficio<br />

stampa, nella persona di Tania<br />

Sachs, e con la produzione, arriviamo<br />

anche noi.<br />

La produzione<br />

Indaffaratissimo come al solito, troviamo<br />

nel suo ufficio Danilo Zuffi,<br />

gran maestro nell’arte della produzione<br />

e pedina importantissima<br />

dell’italiana Live Nation capitanata<br />

da Roberto De Luca.<br />

Ci facciamo dare alcuni dettagli su<br />

questa produzione.<br />

Come vi siete mossi per questo<br />

indoor?<br />

Abbiamo fatto una cosa che a me<br />

sembrava intelligente, cioè siamo<br />

<strong>and</strong>ati a vedere i posti in cui saremmo <strong>and</strong>ati, perché le dimensioni<br />

contano, come dice “Godzilla” (addetto ai camerini<br />

di Vasco – ndr). Così abbiamo cercato di comprimere il<br />

disegno del palco, realizzato da Giò Forma ed approvato<br />

dall’artista, adatt<strong>and</strong>olo alle possibilità delle varie venue.<br />

Abbiamo messo il massimo possibile nei limiti dello spazio<br />

dei palasport, liber<strong>and</strong>o il parterre, perché sarebbe stato<br />

stupido <strong>and</strong>are nei palasport, con tanti fan che vogliono vedere<br />

lo show, ed occuparlo tutto con la produzione. Anche<br />

il palco posteriormente è molto a ridosso del muro, proprio<br />

per lasciare spazio al pubblico. Inoltre abbiamo voluto far<br />

sì che anche le persone sedute nei posti laterali potessero<br />

vedere perfettamente lo show.<br />

Per essere un palco “compresso” mi sembra che di roba<br />

ce ne sia parecchia...<br />

Direi di sì: il concept di quest’anno è dato dalla volumetria<br />

in movimento di questi gr<strong>and</strong>i cubi. Ciò significa un sacco di<br />

peso: abbiamo un mother grid gigantesco di oltre 550 m 2 ,<br />

25 metri per 23, in modo da distribuire meglio il peso, perché<br />

parliamo di circa 33 tonnellate sul graticcio ed altre 10<br />

di PA attaccate direttamente alle travi! Alla fine, stadi o<br />

palasport, quella di Vasco rimane comunque la produzione<br />

italiana più grossa. Abbiamo dosi massicce di luci, una<br />

marea di Jarag e di LED, e poi la gestione di 40 motori a<br />

velocità variabile non è da tutti i giorni. Qui ho 110 persone<br />

in tour, mentre negli stadi eravamo a circa 130... come vedi<br />

non è cambiato poi molto!<br />

Questa strana formula “2 date, 3 off, 2 date” non crea<br />

qualche difficoltà di gestione?<br />

Non lo nego, ma questa è l’indicazione dell’artista, e il nostro<br />

compito è quello di cercare di ottimizzare le direttive<br />

che manager e promoter condividono. Ovviamente i costi<br />

sono parecchio più alti, ma, come vedi, non abbiamo comunque<br />

risparmiato su niente.<br />

Come vengono gestiti i giorni di off nella stessa<br />

location?<br />

Tutto rimane montato, perché per smontare questa roba ci<br />

vogliono 80 facchini ed almeno dieci ore di lavoro... sarebbe<br />

un delirio... per poi rimontare dopo due giorni... Così uno<br />

zoccolo duro di gente della produzione rimane in loco a<br />

lavorare, anche alle date successive o ad altre cose, mentre<br />

tutti gli altri operatori al mattino, finito il secondo show,<br />

vanno a casa e ritornano per le altre date.<br />

Puoi farci una panoramica dei principali fornitori?<br />

Limelite ha curato le scenografie e fornisce le luci, il sipario<br />

motorizzato ed i MiStrip, l’audio è di Audio Rent, il video e<br />

le nuove tecnologie MiSphere di Euphon, mentre il palco e<br />

le automazioni sono di Italstage.<br />

Completiamo il panorama della produzione insieme a<br />

Riccardo Genovese, certamente fra i principali collaboratori<br />

di Danilo che spesso affianca nella gestione di tante importanti<br />

produzioni.<br />

Quali sono i tempi ed i passi di questa produzione?<br />

È una gr<strong>and</strong>e macchina, e come tale ha tempi molto complessi.<br />

Dobbiamo innanzitutto costruire un rigging sul quale<br />

sospendere tutto, comprese le luci e le scenografie che sono<br />

movimentate tramite 112 motori! Prima si monta il mother<br />

grid che ci fa da tetto e dopo 6-7 ore, qu<strong>and</strong>o è ad altezza<br />

da lavoro, iniziamo ad installare le sovrastrutture su cui <strong>and</strong>ranno<br />

i motori. Poi si mette in quota di lavoro definitiva<br />

e parte il delirio: vengono appese le luci, la scenografia, il<br />

video: è tantissimo materiale, una cosa molto corposa. Devo<br />

Palcoplus è un prodotto modulare e scalabile che si distingue per una voce inconfondibilmente naturale.<br />

Un array di 4 diffusori, ognuno dei quali gr<strong>and</strong>e quanto un rack 6u, pesa solo 80 kg, compreso l’hardware per la<br />

sospensione e vanta una potenza applicabile di 4000 W. Ogni singolo elemento sviluppa fino a 130 dB SPL,<br />

perciò è possibile utilizzare sistemi di dimensioni molto ridotte per la sonorizzazione di spazi relativamente<br />

gr<strong>and</strong>i. Grazie ad una dispersione orizzontale di 120°, PalcoPlus fornisce una copertura perfetta anche qu<strong>and</strong>o<br />

gli array sono sospesi ad altezza ridotta o sono appoggiati a terra.<br />

L‘unità sub-bass dedicata utilizza una configurazione a doppio trasduttore che genera una caratteristica polare<br />

cardioide. 2 unità bassi vantano una potenza applicabile di 6400 Watt.<br />

La gestione del sistema avviene mediante il processore amplificato PLM6800 o mediante il processore LM24<br />

(per chi già possiede gli amplificatori) ed un software proprietario (RAConTM).<br />

Scopri tutte le caratteristiche del sistema colleg<strong>and</strong>oti al sito:<br />

www.palcoplus.com<br />

oppure contattaci a:<br />

mail@palcoplus.com - 051 766437

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