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EROS RAMAZZOTTI TRA TERRA E CIELO UN'AULA INfORMATICA ...

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prodotti, duplicati e diffusi ovunque con<br />

minori problemi di immagazzinaggio<br />

rispetto ai beni materiali. Con il risultato<br />

che ci sono migliaia di ricercatori<br />

che combinano e ricombinano le stesse<br />

parti per creare nuove applicazioni,<br />

determinando questa straordinaria fase<br />

d’innovazione a cui stiamo assistendo.<br />

Ora la sfida per molte imprese è, quindi,<br />

riuscire a organizzare e sfruttare questa<br />

grande mole di nuovi dati per realizzare<br />

delle applicazioni di business intelligence<br />

(termine coniato nel 1958 da Hans Peter<br />

Luhn, ricercatore tedesco dell’Ibm),<br />

alcune delle quali anche tese a prevedere<br />

in modo più scientifico l’andamento<br />

dei mercati e dei propri affari.<br />

Negli Stati Uniti d’America essa è diventata<br />

una delle aree più attrattive per<br />

il mercato del lavoro. I neolaureati in<br />

statistica specializzati nell’analisi dei dati<br />

e nell’utilizzo delle tecnologie più inno-<br />

da il cui business model si basa proprio sull’analisi<br />

intelligente dei dati) il cui brand,<br />

anche nella crisi in atto, risulta quello a<br />

maggiore tasso di crescita a livello globale<br />

(si veda la relativa tavola).<br />

All’interno dei dati che sono accumulati<br />

giorno dopo giorno nelle memo-<br />

All’interno dei dati che sono accumulati giorno dopo giorno nelle memorie<br />

elettroniche, giacciono le risposte a molteplici domande.<br />

vative sono ricercati per svolgere quello<br />

che è stato definito, sempre da Varian,<br />

il lavoro più ‘sexy’ dei prossimi dieci<br />

anni. Egli aggiunge, poi, che l’abilità di<br />

comprendere il significato delle informazioni<br />

sarà una competenza sempre<br />

più importante, non solo a livello professionale,<br />

ma anche a livello educativo<br />

per i bambini di scuola elementare, per i<br />

ragazzi delle scuole superiori e del college.<br />

Perché ora disponiamo diffusamente<br />

di dati essenzialmente liberi, cosicché il<br />

fattore complementare che diviene scarso<br />

è la capacità di capirli e di estrarre<br />

valore da essi.<br />

Secondo il ‘Worldwide survey of 1,500<br />

CIOs’ degli analisti di Gartner (si veda<br />

la relativa tavola), sebbene il miglioramento<br />

dei processi aziendali si confermi<br />

per il quarto anno consecutivo la principale<br />

priorità di business, sul fronte tecnologico<br />

per il terzo anno di fila a essere<br />

in testa alle urgenze dei CIO è la business<br />

intelligence. D’altronde tutti hanno presente<br />

il caso della Google (ossia l’azien-<br />

Marchio valore del marchio variazione<br />

(Milioni $) dal 2008<br />

Google 31,980 25%<br />

Amazon.com 7,858 22%<br />

Zara 6,789 14%<br />

Nestlé 6,319 13%<br />

Apple 15,433 12%<br />

H&M 15,375 11%<br />

Ikea 12,004 10%<br />

Wrigley 6,731 10%<br />

Danone 5,960 10%<br />

Heinz 7,244 9%<br />

Fonte: Business week, 100 Best Global Brands,<br />

28 settembre 2009<br />

rie elettroniche, giacciono le risposte a<br />

molteplici domande. Basta solo saperle<br />

porre, ma purtroppo non esiste ancora<br />

una scuola in cui la direzione aziendale<br />

possa imparare la business intelligence sostituendo<br />

con essa l’utilizzo dei tradizionali<br />

software per ufficio (in particolare i<br />

fogli di calcolo elettronici). Quest’ultimi<br />

rappresentano una delle principali innovazioni<br />

tecniche di sempre, avendo permesso<br />

ai manager, per la prima volta,<br />

di manipolare ed esporre direttamente<br />

i propri numeri, emancipandosi dalla<br />

mediazione degli specialisti tecnici (programmatori)<br />

e amministrativi (contabili).<br />

La business intelligence è, comunque,<br />

qualcosa di profondamente diverso dai<br />

programmi di office, in quanto consente<br />

un approccio forward-looking, ossia finalizzato<br />

alla previsione del futuro, cosic-<br />

ché le strategie aziendali si adattano rapidamente<br />

al contesto di riferimento.<br />

I dati non sono ‘muti’ come appaiono.<br />

Oggi è possibile andare al di là delle tradizionali<br />

forme d’interrogazione (information<br />

retrieval) basate su comandi testuali<br />

e sui seguenti due concetti: la ‘query’,<br />

ossia un’interrogazione che utilizza<br />

stringhe di parole chiave rappresentanti<br />

l’informazione richiesta, e l’‘oggetto’<br />

inteso come l’entità che racchiude le informazioni<br />

ricercate.<br />

L’innovazione spinge a indagare nuove<br />

correlazioni informative. Un caso abbastanza<br />

conosciuto è quello del profiling<br />

dei consumatori, mentre più nuovo è lo<br />

sviluppo del computational advertising che<br />

ha come obiettivo quello di individuare<br />

e proporre ai potenziali clienti pubblicità<br />

mirate sulla base della conoscenza delle<br />

abitudini del cliente. Si tratta di tecniche<br />

di data mining e di knowledge extraction,<br />

ossia applicazioni che estraggono con<br />

metodi automatici (o semi-automatici)<br />

il sapere o la conoscenza da grandi basi<br />

di dati per comprendere meglio il modo<br />

nel quale operano le aziende.<br />

Nuova frontiera dell’innovazione<br />

La nuova frontiera è forse rappresentata<br />

dagli agent mining, ossia dall’utilizzo<br />

di software capaci di comportarsi e apprendere<br />

in modo autonomo e di cooperare<br />

tra loro (multi-agent) che interagiscono<br />

e si integrazione con il data mining.<br />

Un esempio di questa nuova frontiera<br />

è rappresentata dal lavoro, così come<br />

descritto in ‘Ubiquitous Intelligence in<br />

Agent Mining’ (ADMI 2009) di tre ricercatori<br />

dell’università di Sidney, Longbing<br />

Cao, Dan Luo e Chengqi Zhang,<br />

che stanno cercando di definire i cinque<br />

tipi di intelligenza onnipresente (dei<br />

dati, umana, dei domini, di rete e del<br />

web, organizzativa e sociale) con l’obiettivo<br />

di utilizzare queste conoscenze per<br />

la risoluzione di problemi complessi.<br />

Ora la sfida per molte imprese è riuscire a organizzare e sfruttare questa<br />

grande mole di nuovi dati per realizzare delle applicazioni di business<br />

intelligence.<br />

Pleiadi | ECONOMIA<br />

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