04.03.2013 Views

39 KDa

39 KDa

39 KDa

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Figura 3: Rappresentazione dei villi ancoranti (AV) fluttuanti (CV) e delle cellule EVT (UV).<br />

In seguito si assiste ad una fase di stasi, ma tra la 14 a e la 16 a settimana di gestazione si<br />

verifica una ripresa della migrazione trofoblastica endovascolare con cellule che diffondono<br />

estendendosi fino all’origine delle arteriole spirali. Lo stesso processo che si verifica nella porzione<br />

intradeciduale delle arteriole spirali si ripete nella porzione intramiometriale. Il risultato finale è la<br />

trasformazione delle spesse arteriole spirali in vasi uteroplacentari di maggiore diametro. Quindi,<br />

attraverso le cellule trofoblastiche extravillose, la placenta, nella quale il sangue materno e quello<br />

fetale restano separati, stabilisce un sistema vascolare a bassa pressione ed alta portata, assicurando<br />

così un elevato rifornimento di ossigeno e sostanze nutritive al feto, oltre che la rimozione di<br />

sostanze tossiche e di anidride carbonica.<br />

Entro la fine del quarto mese di gestazione, la placenta raggiunge la sua forma definitiva,<br />

tuttavia, la crescita prosegue fino al termine della gravidanza ed è legata principalmente ad una<br />

ramificazione continua dell’albero villoso ed alla formazione di nuovi villi. La connessione tra i<br />

vasi del feto e la placenta è garantita dal cordone ombelicale. In particolare, il sangue fetale arriva<br />

alla placenta attraverso due arterie ombelicali che decorrono a spirale attorno alla vena ombelicale.<br />

Raggiunta la placenta, le arterie decorrono nel corion e ciascuna irrora metà organo placentare.<br />

Nell’attraversare il corion, si dividono ripetutamente e penetrano nel tessuto placentare per<br />

decorrere nel tronco dei villi primari, secondari e terziari.<br />

Il flusso ematico fetale è di circa 500 ml/min e la forza propulsiva è dovuta, oltre<br />

ovviamente alla spinta del cuore fetale, ad un polso villoso periferico. Nei tronchi dei villi fluttuanti<br />

ed ancoranti sono infatti presenti fibrocellule muscolari lisce le quali contraendosi possono<br />

contribuire al passaggio del sangue dalla placenta al feto. E’ stato dimostrato inoltre che i vasi fetali<br />

della placenta sono avvolti da cellule miofibroblastiche determinanti nella genesi del polso villoso.<br />

6

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!