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cellule che producono maggiori quantità di SRIF sono quelle del sistema nervoso centrale e<br />
periferico, del pancreas endocrino e dell’intestino [105]; è stato dimostrato che molte cellule<br />
tumorali sono in grado di secernere SRIF [106].<br />
I recettori della SRIF<br />
La SRIF svolge le sue innumerevoli funzioni grazie ad una interazione altamente specifica<br />
con alcuni recettori di membrana; questa interazione è stata descritta per la prima volta nel 1978 da<br />
Schonbrunn e Tashjian. La presenza dei recettori della somatostatina è stata evidenziata in una<br />
grande varietà di tessuti incluso l’intestino, il cervello, l’ipofisi, il pancreas endocrino ed esocrino, il<br />
surrene, la tiroide, il rene, cellule immunitarie e la placenta [104] [105].<br />
Sono stati clonati cinque sottotipi recettoriali, sstr1, sstr2, sstr3, sstr4, sstr5 con un peso<br />
molecolare compreso tra i 27 e i 228 kDa: ciascuno genera una singola proteina recettoriale, mentre<br />
lo splicing alternativo dell’mRNA di sst2 dà origine a due isoforme sst2A e sst2B, che differiscono<br />
tra loro nella lunghezza e sequenza aminoacidica carbossi-terminale. I recettori per SRIF possono<br />
essere suddivisi in due classi in base alla loro affinità per l'octreotide (un agonista del recettore sst2<br />
di SRIF): una classe ad alta affinità comprendente i sottotipi sstr2, sstr3, sstr5, l'altra a minore<br />
affinità comprendente i sottotipi sstr1 e sstr4 [105].<br />
L’interazione di SRIF con i propri recettori, tutti accoppiati a proteina G, evoca un’ampia<br />
varietà di risposte cellulari, a causa, appunto, della presenza di più sottotipi recettoriali per il<br />
peptide. Ciascun recettore, infatti, è in grado di influenzare più vie di traduzione, attraverso la<br />
stimolazione di differenti tipi di proteine G [105]. Tutto questo rende difficoltosa l’assegnazione di<br />
una particolare via ad un singolo recettore; tuttavia, notevoli progressi sono stati compiuti in tal<br />
senso grazie alla produzione di agonisti ed antagonisti specifici per i diversi sottotipi recettoriali, ma<br />
grazie anche allo studio delle risposte evocate in linee cellulari transfettate con specifiche isoforme<br />
di recettori per SRIF.<br />
Sono numerosi gli analoghi della somatostatina sintetizzati in questi ultimi anni.<br />
Sicuramente il più conosciuto e utilizzato è l’octreotide; si tratta di un peptide costituito da 8<br />
amminoacidi, che contiene una porzione identica alla SRIF-14 compresa tra il settimo e il decimo<br />
residuo, stabilizzato da un ponte disolfuro che lega la Cys-3 con la Cys- 7. All'interno del peptide si<br />
trovano due residui, non presenti in natura, la D-Phe e il D- Trp ed una Treonina, contenente un<br />
gruppo alcolico (Fig.9).<br />
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