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GR SD4/11W

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Audioplay<br />

di Renato Giussani<br />

Raccolta di articoli originali stampabili gratuitamente<br />

N.4 - 1 novembre 2007<br />

(Aggiornamento del 4 dicembre 2007)<br />

<strong>GR</strong> <strong>SD4</strong>/<strong>11W</strong><br />

A metà gennaio 2007, mentre stavamo ancora ragionando sulla possibilità di progettare per<br />

voi dei diffusori da libreria che potessero rinverdire il successo degli ESB 7/09, qui ad<br />

Audioplay si è presentata l’occasione di riascoltare una coppia di minicasse grondanti gloria,<br />

che personalmente avevo già avuto la ventura di misurare ed ascoltare moltissimi anni fa.<br />

Trattatasi delle Rogers LS3/5a in versione Spendor da 15 ohm. Di proprietà di un nostro<br />

amico.<br />

Solo pochi giorni prima, nell’ambito di una ricerca mirata sull’argomento “casse che durante<br />

l’ascolto sembrano essere dotate di una presenza estremamente ridotta”, ovvero che sono<br />

capaci di ricreare una scena acustica svincolata dalle loro dimensioni fisiche, avevo raccolto<br />

molte idee e tratto diverse conclusioni sulle particolarità offerte dall’ascolto dei migliori<br />

minidiffusori.<br />

Tutte le considerazioni cui mi riferisco sono state poi raccolte in questo articolo:<br />

N.5 - La magia degli elettrostatici e dei minidiffusori<br />

MAGIA<br />

(http://www.renatogiussani.it/varie/Audioplay/Articoli/Magia.pdf)<br />

(PDF 288.673 Byte - Online da gennaio 2007)<br />

Perché certe volte la sensazione di "presenza fisica" delle casse è piacevolmente<br />

ridotta<br />

Ad esempio: se sono buone planari elettrostatiche/isodinamiche, omnidirezionali, a dipolo,<br />

direct/reflecting, molto piccole free-standing... O "Delta 4 style".<br />

Personalmente sono molto convinto sia della validità pratica delle considerazioni contenute in<br />

quell’articolo (validate da numerosissime risultanze sperimentali), che in quelle esposte in<br />

quest’altro:<br />

N.6 - The reconstruction of the Virtual Acoustic Scene<br />

Vertical Dimension and Natural Perspective System<br />

(http://www.renatogiussani.it/varie/Audioplay/Articoli/Relazione.pdf)<br />

Che potete leggere in italiano a questi link:<br />

(PDF 965.908 Byte - English Paper)<br />

DSR & NPS - Italiano (http://www.renatogiussani.it/Il_DSR.htm)<br />

La dimensione verticale - Italiano (http://www.renatogiussani.it/Verticale.htm)<br />

e che riguardano la possibilità di espandere, con modalità rispettose delle condizioni di un<br />

ascolto naturale, la dimensione verticale della stessa scena acustica.


D’altronde, che il sistema proposto funzioni è ormai dimostrato dai giudizi di migliaia di<br />

persone che hanno potuto ascoltare a lungo sia le Delta 4 nelle sue varie versioni, sia i Vertical<br />

della serie 7 ESB, sia le mie NPS-1000.<br />

<strong>GR</strong> Delta 4 R3<br />

ESB 7/06


<strong>GR</strong> NPS-1000<br />

Le prime considerazioni e le prime prove<br />

A dicembre 2006 avevamo condotto a termine il progetto delle <strong>GR</strong> Delta Tre R6. Avendo<br />

ottenuto ottime prestazioni sia alle basse frequenze che in gamma medio-bassa con un woofer<br />

Ciare di normale produzione (l’HW251), montandolo in un volume di 42 litri accordato reflex<br />

QB3 a 32 Hz, ci è sembrato logico adottare un sistema di carico simile anche per il nostro<br />

Woofer che sarebbe stato chiamato ad ampliare le capacità dinamiche e di ricostruzione<br />

spaziale dei minidiffusori che gli fossero stati abbinati. Le prime prove furono condotte quindi<br />

proprio con i due “muletti” reflex con i quali avevamo lavorato durante la messa a punto delle<br />

<strong>GR</strong> Delta Tre R6.


L’autotrasformatore<br />

Apparve subito evidente quello che avevamo peraltro già considerato. E cioè che la sensibilità<br />

del nostro Woofer era quasi 10 dB più alta delle Rogers, ma molto più alta anche delle Sonus<br />

Faber Electa Amator II usate anch’esse per le prove, nonché delle Aedon Audio NPS-1 e delle<br />

piccole Chario mod.1.<br />

L’unica soluzione “passiva” utilizzabile per attenuare un woofer è quella di predisporre un<br />

adeguato autotrasformatore.<br />

Scelta che venne effettuata a suo tempo anche dalla Acoustic Research per le sue rinomate AR<br />

10 PI Greco e dalla ESB per le sue 7/05, nonché da numerosi altri produttori.<br />

Noi decidemmo di farci realizzare due autotrasformatori dotati di numerose prese intermedie,<br />

distanziate fra loro a passi di 1,5 dB. Regolazione già sperimentata a lungo durante la<br />

progettazione e la vita commerciale delle ESB 7/05.<br />

Eccone alcuni dati tecnici ed una foto:<br />

I lamierini, noi li abbiamo scelti molto sottili ed a grani orientati per uso Hi-Fi.


A questo punto sembrava mancare solo la fase di scelta del filtro più adatto ad effettuare la<br />

desiderata partizione del segnale fra Woofer e minidiffusore, alla già scelta frequenza d’incrocio<br />

di circa 500 Hz (prossima a quella utilizzata nelle <strong>GR</strong> Delta 4 R5 e leggermente inferiore a<br />

quella del woofer delle 7/06).<br />

Il Filtro<br />

Ed ecco che ci siamo messi perciò a provare e definire il miglior filtro possibile per il compito<br />

desiderato, che tenesse in conto anche la presenza dell’autotrasformatore. Il risultato riportato<br />

nello schema seguente ha dimostrato di poter funzionare senza ulteriori aggiustamenti con<br />

molti diffusori diversi, Rogers comprese:<br />

La resistenza in C.C. di 0,7 ohm dell’induttore da 5,0 mH che filtra il woofer va rispettata entro<br />

il + 20%. I valori capacitivi e induttivi dei componenti devono essere rispettati entro il +5%.<br />

Durante le verifiche sul funzionamento del woofer nei mobili a colonna mostrati nelle foto<br />

precedenti, abbiamo potuto appurare alcuni problemi inerenti la nascita di risonanze nel<br />

mobile, il cui effetto appariva esaltato dalla presenza del lungo condotto. Ulteriori verifiche<br />

effettuate con i mobili trapezoidali delle Delta Tre (che sono totalmente privi), ma anche con le<br />

stesse colonne reflex accordate con tubi e metodi diversi (che ottengono comportamenti tutti<br />

differenti), abbiamo potuto appurare la validità della scelta di adatti radiatori passivi in luogo<br />

dei condotti.<br />

Avendo comunque deciso, insieme ai più attivi utenti del nostro Blog, di utilizzare una struttura<br />

a colonna con il woofer davanti e due passivi su un fianco (speculari per i due canali), abbiamo<br />

quindi definito i dimensionamenti delle due colonne.<br />

Uno dei “paletti” che avevamo posto era la massima facilità realizzativa, per cui il volume<br />

doveva essere parallelepipedo.<br />

Il volume netto che avevamo deciso era di 44 litri (due in più rispetto alle <strong>GR</strong> Delta Tre R6).


Un altro dei paletti importanti (visti i problemi evidenziati dai “muletti” parallelepipedi delle<br />

Delta Tre”) era che la dimensione maggiore dovesse essere in un rapporto 2,3 rispetto ad una<br />

delle dimensioni minori e 3,2 rispetto all'altra. Questo per avere una distribuzione spettrale<br />

favorevole per le sempre possibili stazionarie interne (vedi anche qui:<br />

http://www.renatogiussani.it/installazione.htm dove si legge "...<br />

Le giuste proporzioni di un ambiente per poter ottenere il migliore risultato acustico<br />

dovrebbero essere quelle tali che, dividendo le misure dei due lati maggiori per il più piccolo (di<br />

solito l'altezza), si ottengano i valori di 2,3 e 1,6; accettabile è anche il rapporto 2,3-3,2 e<br />

1,15-1,6.<br />

...".)<br />

Altre condizioni erano che l'altezza fosse tale da poter appoggiare i minidiffusori sui box<br />

interponendo adatti e non esagerati spessori, in modo da avere il woofer-midrange a 110 cm<br />

da terra, e che i pannelli frontale e laterali potessero ospitare gli altoparlanti previsti (il woofer<br />

davanti e i due passivi su un lato).<br />

Da tenere presente anche che, la attuale “moda” di avere il pannello anteriore del mobile di<br />

larghezza minore rispetto a quella dei pannelli laterali, nel nostro caso non ha ragione di<br />

essere seguita, visto che il woofer funziona solo fino a 500 Hz e quindi, eventuali<br />

considerazioni riguardanti la nascita e la udibilità di fenomeni di diffrazione, non possono<br />

riguardare questo mobile, essendo di fatto demandate alla banda di frequenze emessa dal<br />

minidiffusore abbinato.<br />

Dunque, alla fine abbiamo deciso per queste dimensioni interne:<br />

70H x 30L x 22P<br />

che forniscono questi rapporti:<br />

70:30=2,33<br />

70:22=3,18<br />

e un volume interno lordo:<br />

7x2,2x3=46,2 litri.<br />

Supponendo che fra woofer HW251, due piccoli passivi e il filtro il volume netto finale possa<br />

risultare all'incirca dei 44 litri richiesti, pare che i conti tornino e, utilizzando truciolare da<br />

18mm, arriviamo a queste dimensioni esterne:<br />

73,6H x 33,6L x 25,6P<br />

Avendo deciso di aggiungere anche una base alta 18mm, l'altezza esterna complessiva diventa<br />

quindi 75,4 cm.<br />

A tutto ciò si aggiunga che i radiatori passivi offrono un ingombro ed una semplicità costruttiva<br />

molto accattivanti oltre al fatto che nel catalogo Ciare è presente un modello da 20 cm<br />

nominali che appariva perfettamente adatto al nostro scopo, ed ecco spiegati i perché di una<br />

scelta che a posteriori si è dimostrata alquanto felice:


La scelta di montare due passivi per cassa deriva dal desiderio di limitare il meno possibile<br />

l’ottima capacità dinamica dell’HW251.<br />

Dato che in un sistema accordato facente uso di un radiatore passivo, questo deve “muoversi”<br />

molto più del woofer, a maggior ragione se di diametro inferiore, per elevare i limiti di<br />

pressione acustica irradiabile a parità di escursione si deve aumentare la superficie emittente<br />

del passivo stesso. Cosa realizzabile in pratica adottandone più d’uno.<br />

Durante il progetto si dovrà poi tener conto che il volume di lavoro di ciascun passivo risulterà<br />

essere pari al volume totale diviso il numero di passivi adottati.<br />

Nel nostro caso, per avvicinarci il più possibile alla frequenza di accordo decisa a tavolino,<br />

ovvero FB = 32 Hz, considerando che ciascuno dei due passivi lavora in circa 22 litri netti,<br />

abbiamo dovuto appesantirli entrambi con tutti gli 8 pesetti da 10 grammi forniti a corredo.


Questa la risposta in frequenza del Woofer <strong>GR</strong> <strong>SD4</strong>/<strong>11W</strong> calcolata con il programma BASS-PC,<br />

con l’autotrasformatore al massimo, a confronto con quella di una <strong>GR</strong> Delta Tre R6:<br />

Graf. 1 - La curva leggermente più estesa è quella del <strong>GR</strong> <strong>SD4</strong>/<strong>11W</strong>.<br />

Ed ecco le misure rilevate all’inizio della storia con i primi muletti e le Rogers:<br />

Graf. 2 - In questo caso il Woofer è attenuato di 9 dB (sei scatti)<br />

La curva rossa è quella rilevata nell’ambiente mostrato nelle foto all’inizio dell’articolo (circa 16 m 2 ) dalle<br />

Rogers da sole, mentre quella blu è con le casse abbinate al woofer.<br />

In questa misura i woofer e i mobili non erano ancora quelli definitivi, ma il filtro utilizzato era già quello<br />

riportato nello schema pubblicato più sopra.<br />

Ed ecco le misure effettuate sui KIT CIARE H03.9 in un ambiente di 35 mq “senza<br />

attenuazione del woofer” (ovvero senza autotrasformatore):


Graf. 3 - La curva rossa è quella relativa al woofer filtrato passa-basso. La curva verde è il Kit Ciare<br />

H03.9 filtrato passa-alto. La curva blu è quella del sistema completo, con woofer e kit entrambi in<br />

funzione ed emissione del woofer non attenuata. Sistema a 50 cm dalla parete posteriore.<br />

Graf.4 - La curva blu rappresenta la risposta in frequenza del sistema completo del grafico 3.<br />

La verde invece quella di una <strong>GR</strong> Delta4 R3.<br />

Graf. 5 –La curva mostra la risposta in frequenza, con scala verticale di 100 dB, dello stesso sistema del<br />

grafico 3.


La costruzione del mobile<br />

Non c’è niente da dire, come vedete… Tranne forse che per l’assemblaggio ho impiegato, in buona<br />

quantità, sia colla vinilica che ottimi chiodi d’acciaio da 2x30mm.


Il disegno<br />

Svelato che i pannelli sono di normalissimo truciolare, e che i mobili sono stati pensati per<br />

avere i passivi montati specularmente per i due canali, questo disegno potrebbe già bastare<br />

per decidere la base di lavoro per la costruzione dei mobili del nostro Woofer aggiuntivo.<br />

Quanto all’assorbente acustico, all’interno si dovranno disporre sei pannelli di lana di vetro da<br />

20 Kg/m 3 e 4 cm di spessore a rivestire le pareti interne solo nelle zone libere dagli<br />

altoparlanti.<br />

L'estetica ognuno potrà deciderla come preferisce, come pure il tipo di supporti più adatti per<br />

ospitare i minidiffusori in modo tale che i loro mid-woofer vengano a trovarsi a circa 110 cm da<br />

terra...<br />

Ed eccoci quindi pronti a poter usufruire della stessa timbrica che abbiamo scelto quando<br />

abbiamo acquistato i nostri amati minidiffusori, ma con una estensione verso l’estremo basso<br />

della banda audio ed una capacità dinamica complessiva enormemente accresciute…!<br />

Da notare, che per il migliore abbinamento alle Rogers LS3/5a, se lontane circa 1 m dalla<br />

parete posteriore (in un ambiente di 105 m 3 ), abbiamo dovuto attenuare il woofer di 7,5 dB (5<br />

scatti), mentre con le Aedon Audio NPS-1 e le Sonus Faber Electa Amator II la attenuazione<br />

necessaria è risultata essere di due soli scatti (-3dB)… E con l’efficientissimo Kit Ciare H03.9<br />

abbiamo potuto addirittura fare a meno di qualsiasi attenuazione, escludendo di fatto<br />

l’autotrasformatore.<br />

Inoltre, nel caso delle LS3/5a da 15 ohm, il condensatore che nella versione<br />

standard del filtro del Woofer (adatto per la maggior parte delle casse da 8 ohm) è<br />

da 47 μF, deve essere ridotto a 33 μF.


Ulteriori misure<br />

Quella che segue è una misura di risposta in frequenza effettuata con il sistema sotto esame<br />

installato in una posizione solo leggermente diversa rispetto a quella del Graf.3.<br />

Graf. 6 - La curva blu è quella relativa al woofer filtrato passa-basso.<br />

La curva verde è il Kit Ciare H03.9 filtrato passa-alto. La curva rossa è quella del sistema completo, con<br />

woofer e kit entrambi in funzione ed emissione del woofer attenuata, su indicazione di Lino Esposto,<br />

di 1,5 dB. Il sistema è a circa 50 cm dalla parete posteriore.Il microfono a circa 3 metri.<br />

Ed ecco l’impedenza del sistema completo:<br />

Graf.7 –Misura effettuata sul sistema del Graf.6. La curva rossa rappresenta l’andamento<br />

in funzione della frequenza del modulo dell’impedenza: mediamente intorno ai 10 ohm dai 100<br />

Hz in su. Al di sotto di questa frequenza si evidenzia invece la normale impedenza dei sistemi<br />

accordati, con il minimo fra i due picchi in corrispondenza della Fb a 34 Hz. La curva nera<br />

rappresenta l’argomento (ovvero le rotazioni di fase del carico visto dall’amplificatore).


Impedenza con le Rogers da 15 ohm :<br />

Graf.8 – Notate la scala verticale, che in questo caso va da 0 a 100 ohm (invece dei “canonici”<br />

50). Il woofer è attenuato di ben 7,5 dB e quindi il modulo dell’impedenza su tutta la gamma<br />

ad esso affidata sale moltissimo. Dire che diventa un carico “molto facile” è eufemistico…

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