SCENARI DI SOCCORSO - Ven. Confr. Misericordia Montelupo
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_________________________________Manuale operativo per Soccorritori Volontari___________________________<br />
il paziente ed i soccorritori) è obbligatorio utilizzare sempre manovre che permettano di<br />
mantenere l’allineamento testa-collo-tronco (manovra di estricazione rapida o manovra di<br />
Rautek).<br />
Fratture degli arti<br />
La frattura di un arto determina nel paziente un estremo dolore (accentuato dalla pressione e dal<br />
movimento), un’impotenza funzionale, una deformità locale (causata dall’edema, dallo stravaso<br />
ematico e dai monconi ossei stessi) e, qualche volta, segni di accompagnamento (es. arto<br />
extraruotato o accorciamento dell’arto).<br />
In base all’estensione si distinguono<br />
fratture incomplete in cui non c’è una rottura a tutto spessore dell’osso;<br />
fratture complete in cui c’è una rottura a tutto spessore dell’osso.<br />
Tra le fratture complete si distinguono fratture esposte e non esposte. Nelle fratture non esposte i<br />
monconi ossei non sono visibili dalla superficie esterna dell’arto quindi sono visibili solo segni<br />
indiretto della frattura (tumefazione e deformità locale). Nelle fratture esposte i monconi ossei<br />
hanno lacerato la superficie cutanea dell’arto e si rendono visibili all’esterno. Attenzione: a volte i<br />
monconi ossei possono avere le caratteristiche di corpi estranei; non toccare o rimuovere mai<br />
elementi estranei che si trovano all’interno di una ferita.<br />
Trattamento delle fratture non esposte: nel sospetto di una frattura ad un arto mettere in leggera<br />
trazione l’arto stesso (facendo attenzione a mantenere il suo asse principale) ed immobilizzare<br />
l’articolazione a monte e l’articolazione a valle della frattura utilizzando dispositivi di<br />
immobilizzazione parziale per arti (ad esempio steccobende a depressione)<br />
Trattamento delle fratture esposte: nella frattura esposta è necessario trattare la frattura ma anche la<br />
ferita che da essa ne deriva. Per la ferita è necessario proteggere i monconi con garze sterili. Per<br />
immobilizzare la frattura non mettere in trazione l’arto ma applicare un dispositivo di<br />
immobilizzazione per arti, avendo particolare cura nel lasciare esposti i monconi ossei i quali<br />
saranno coperti da garze sterili.<br />
Regole da rispettare sempre ogni volta che si posiziona un dispositivo di immobilizzazione parziale<br />
per arti:<br />
1. scegliere la giusta misura della steccobenda capace di immobilizzare l’articolazione a monte<br />
e l’articolazione a valle rispetto alla frattura;<br />
2. evitare di posizionare la steccobenda al di sopra dei vestiti;<br />
3. dopo aver posizionato il dispositivo di immobilizzazione valutare sempre la presenza di una<br />
circolazione adeguata (temperatura e colorito dell’arto a monte della steccobenda).<br />
USTIONI<br />
Lesioni a carico del rivestimento cutaneo ed eventualmente dei tessuti sottostanti causata<br />
dall’esposizione a:<br />
− agenti termici<br />
− agenti chimici<br />
− elettricità o radiazioni ionizzanti<br />
Di fronte ad un’ustione è necessario riconoscere la gravità tenendo presente: la profondità e<br />
l’estensione della superficie corporea coinvolta dall’ustione.<br />
In base alla profondità si distinguono:<br />
→ I grado sono ustioni superficiali che coinvolgono l’epidermide, cioè la parte più<br />
esterna e sottile della cute. La superficie colpita appare arrossata e dolente;<br />
l’arrossamento conseguente all’esposizione al sole ne rappresenta un esempio;<br />
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