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caffè - eros e cibo - sole - Diagnosi e Terapia

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Anno XXVIII N. 03 - 20 MARZO 2009 - Tariffa R.O.C. Poste Italiane S.p.A. Sped. in Abb. post. - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 - Comma 1 DCB Genova


Direttore responsabile:<br />

dr Piera PIANA<br />

Autori testi:<br />

B. Adis<br />

P. Gallini<br />

S. Ardito<br />

R. Vicenzi<br />

C. Pisotti<br />

C. Hassan<br />

P. G. Zucconi<br />

M.V. Brizzi Tessitore<br />

Logo copertina:<br />

Freeline<br />

Impaginazione e grafica:<br />

Alessandra Balba<br />

Nicoletta Bodrato<br />

Direzione - Amministrazione:<br />

Centro Medico Ceccardi<br />

Via del Colle 108r - 16128 Genova<br />

tel 010/2465061 - fax 010/2758074<br />

Redazione - Pubblicità:<br />

Emanuela Di Napoli<br />

C.M.C.<br />

Via del Colle 106 - 16121 Genova<br />

tel 010-2465062<br />

Stampa:<br />

PUNTOWEB<br />

Via Variante di Cancelliera - Ariccia<br />

Una copia 1 €<br />

Abbonamento annuo singolo 15 €<br />

Abbonamento annuo multiplo<br />

ogni 50 copie 599,00 €<br />

c/c postale 22714166<br />

intestato a <strong>Diagnosi</strong> & <strong>Terapia</strong><br />

Registr. Tribunale di Genova<br />

N. 42 del XII 1981<br />

Sped in abb.post. Comma 34 art 2 Legge<br />

549/95 Filiale Genova<br />

A.N.E.S.<br />

Associazione Nazionale<br />

Editoria Periodica Specializzata<br />

“aderente al Sistema confindustriale”<br />

I.S.S.N. 0393-4233<br />

NOTE SULLA DIFFUSIONE<br />

Testata volontariamente sottoposta a<br />

certificazione di tiratura e diffusione<br />

in conformità al regolamento C.S.S.T.<br />

Tiratura per il periodo<br />

1/1/2008 - 31/12/2008<br />

Tiratura media: 97.000 copie<br />

Diffusione media: 95.588<br />

Certificato CSST n. 2008--1730<br />

del 26/2/2008<br />

Revisore: BAKER TILLY CONSULAUDIT<br />

Tiratura di questo numero:<br />

97.000 copie<br />

SOMMARIO<br />

4<br />

14<br />

40<br />

Speciale<br />

Ipersensibililtà dentinale 4<br />

La risposta del tessuto osseo<br />

agli agenti patogeni 8<br />

Aspetti psicologici<br />

della tortura 10<br />

Malattie rare:<br />

La Retinite pigmentosa 14<br />

Gli esperti rispondono 31<br />

Molestie sessuali 33<br />

Bimbi&Terme 40<br />

Un ospedale al mese:<br />

S. Paolo di Savona 42<br />

Amore e innamoramento 45<br />

Un museo al mese: Museo<br />

di Giuseppe Pellizza - Volpedo 46<br />

Allergie


4 diagnosi<br />

& terapia 03/09<br />

spazio-salute.it<br />

Ipersensibilità dentinale<br />

non più un problema<br />

Autore: Dott. Bahri ADIS<br />

Implantologia e Parodontologia<br />

V. le Beatrice D’Este, 17 – Milano<br />

Tel. 02.58303737<br />

www.dentesthetic.com<br />

La sensibilità dentale è una reazione<br />

dolorosa del dente, di carattere acuto<br />

e improvviso, determinata dall’esposizione<br />

a stimoli fisici (caldo e freddo),<br />

chimici, meccanici o osmotici ( dolce<br />

e salato).<br />

Sebbene non sia considerata una<br />

vera e propria patologia, l’ipersensibilità<br />

dentinale condiziona fortemente<br />

l’esistenza del paziente il quale, per<br />

paura di ricevere una spiacevole<br />

“scossa elettrica”, si astiene dall’assumere<br />

cibi troppo caldi o troppo<br />

freddi.<br />

E’ il tartaro - una concrezione calcificata<br />

formata da placca, batteri orali e<br />

minerali – a demineralizzare lo smalto,<br />

generando il fenomeno assai fastidioso<br />

della sensibilità.<br />

La perdita di protezione dello smalto<br />

lascia senza difese la dentina, il tessuto<br />

dentale immediatamente sottostante<br />

la superficie dello smalto a<br />

livello della corona, percorso da canali<br />

radiali che conducono alla polpa<br />

dentale.<br />

I tubuli microscopici della dentina,<br />

priva della sua copertura protettiva,<br />

permettono alle sostanze calde e<br />

fredde o alle sostanze osmotiche (cibi<br />

acidi o salati) di stimolare le terminazioni<br />

nervose della polpa, causando<br />

ipersensibilità.<br />

Il processo di demineralizzazione,<br />

causato dall’azione dei batteri aerobici<br />

ed anaerobici, può protrarsi fino<br />

alla formazione della carie che è<br />

un’alterazione progressiva, a carattere<br />

distruttivo, del tessuto duro del<br />

dente.<br />

La carie, giungendo al nervo, provoca<br />

dolore e il dente deve essere prima<br />

devitalizzato e poi incapsulato.<br />

Per scongiurare tali rischi è necessario<br />

effettuare, ogni sei mesi, una visi-<br />

Salute<br />

ta professionale ed una pulizia dentale<br />

che prevenga la formazione delle<br />

piccole carie. In tale occasione, gli<br />

eventuali depositi di tartaro vengono<br />

rimossi tramite detartrasi, ovvero con<br />

ablazione meccanica per mezzo di<br />

uno strumento odontoiatrico che<br />

raschia tale formazione dai denti. Si<br />

impedisce così che il tartaro possa<br />

“aggredire” nuovamente lo smalto.<br />

L’impiego, da parte di un professionista,<br />

di un materiale applicato sui<br />

denti e successivamente attivato da<br />

una lampada specifica remineralizza<br />

lo smalto e diminuisce la suscettibilità<br />

alla carie.<br />

Per rafforzare il tessuto che ricopre la<br />

corona dei denti, è possibile agire<br />

anche fuori dallo studio dentistico. Al<br />

paziente è chiesto, due volte alla settimana,<br />

di applicare, dopo aver effettuato<br />

la pulizia serale dei denti, un<br />

gel a base di fluoro, la cui azione<br />

rimineralizzante si protrae per tutta la<br />

notte.<br />

La guarigione dall’ipersensibilità non<br />

è immediata. A distanza di qualche<br />

giorno dall’ablazione del tartaro, il<br />

dente è “irritato” dall’azione del trapano<br />

e dall’aspiratore.<br />

Solo il tempo ripristina pienamente la<br />

funzione dentale: la vita dell’individuo<br />

torna ad essere scandita da ritmi normali,<br />

potendo gustare qualunque <strong>cibo</strong><br />

senza provare alcuna sensibilità.


Salute<br />

Notizie Flash<br />

alla portata di tutti<br />

Oncologia - Tumore prostatico:<br />

CTC predicono mortalità<br />

La conta delle cellule tumorali circolanti<br />

(CTC) è uno strumento di previsione<br />

della mortalità più potente del<br />

PSA nei pazienti con tumore prostatico<br />

metastatico sottoposti a chemioterapia.<br />

Tale parametro infatti risulta<br />

fortemente associato alla mortalità<br />

nei pazienti con malattia progressiva<br />

e resistente alla castrazione, mentre<br />

le variazioni del PSA sembrano non<br />

esserlo affatto. Sullo stesso campione<br />

di pazienti era stato precedentemente<br />

dimostrato che la presenza di<br />

cinque o più cellule tumorali su 7,5<br />

millilitri di sangue predice esiti complessivamente<br />

peggiori. E’ necessario<br />

ora stabilire tramite studi clinici se<br />

sia o meno il caso di includere la<br />

conta delle CTC fra i parametri di progressione<br />

della malattia.<br />

(Lancet Oncol online 2009, pubblicato l’11/2)<br />

Usa: promozione scorretta di antidepressivi<br />

per uso pediatrico<br />

Secondo il Dipartimento di Giustizia<br />

americano, Forest Laboratoires avrebbe<br />

commercializzato in modo improprio<br />

gli antidepressivi citalopram e<br />

escitalopram per uso pediatrico.<br />

Nonostante studi scientifici dimostrino<br />

l’inefficacia dei due prodotti nei<br />

bambini e che la loro assunzione<br />

possa causare pensieri suicidi, l’a-<br />

zienda avrebbe promosso questi<br />

medicinali, non approvati da Fda per<br />

uso pediatrico, presso i medici anche<br />

tramite tangenti.<br />

(The Wall Street Journal online - 26 febbraio 2009)<br />

Al via il patto per la salute<br />

Un “patto” per unire l’Italia e gli italiani<br />

con un’assistenza sanitaria uniforme<br />

su tutto il territorio. E’ questo per<br />

il ministro del Welfare Maurizio<br />

Sacconi l’obbiettivo del “Patto per la<br />

salute” sul quale Governo e Regioni<br />

hanno avviato un confronto. Al prossimo<br />

l’esecutivo porterà al tavolo la<br />

sua proposta. “E’ stato un inizio - ha<br />

spiegato Sacconi uscendo dall’incontro<br />

di inizio mese al ministero degli<br />

Affari regionali - che ha permesso di<br />

mettere a fuoco vari obbiettivi che<br />

perseguiremo anche con tempi diversificati”.<br />

Sacconi ha sottolineato che<br />

c’è consapevolezza del fatto che il<br />

nuovo patto per la salute “deve avvicinarci<br />

a nuove logiche federaliste di<br />

responsabilità per le Regioni”. Ed è<br />

per questo che al centro del confronto<br />

ci saranno le forme di finanziamento<br />

del sistema. Si parlerà di costi<br />

standard e di superamento della<br />

spesa storica, ma anche di indicatori<br />

virtuosi e delle modalità per accelerare<br />

il risanamento delle situazioni di<br />

maggiore inefficienza in un’Italia<br />

spaccata a metà. Ancora da decidere,<br />

03/09 diagnosi & terapia<br />

spazio-salute.it<br />

5<br />

invece, la presenza del tema degli<br />

extrasconti sui farmaci generici “su<br />

cui - ha concluso Sacconi - decideremo<br />

insieme alle Regioni”.<br />

Da Farmacista 33 5-3-09<br />

Sequestro di farmaci destinati a mercati<br />

paralleli<br />

“E’ stato portato a termine a Napoli<br />

un sequestro di farmaci e alimenti<br />

conservati in modo inappropriato, che<br />

venivano rivenduti sui mercati paralleli,<br />

finendo anche nei supermercati e<br />

nelle parafarmacie”.<br />

Lo riferisce Ernesto Di Gregorio,<br />

comandante dei NAS di Napoli, che ha<br />

diretto l’operazione GEG, con l’arresto<br />

di 28 persone coinvolte in un’organizzazione<br />

criminale. “I beni sequestrati -<br />

spiega Di Gregorio - erano il bottino di<br />

furti che la banda criminale eseguiva,<br />

armati di pistole e mitragliette, ai<br />

danni di autotrasportatori. Soprattutto<br />

in Campania e principalmente in autostrada”.<br />

La merce veniva poi rimessa<br />

sul mercato, con rischi anche per la<br />

salute pubblica: “Potenzialmente - sottolinea<br />

il comandante dei NAS - i<br />

rischi c’erano, perché i criminali non<br />

erano attrezzati per conservare a<br />

dovere la merce rubata. Merce - conclude<br />

Di Gregorio - che finiva anche<br />

sugli scaffali dei supermercati e sul<br />

banco delle parafarmacie”.<br />

Da Farmacista 33 4-3-09


LICHTENA ® DETERGENTE<br />

di Giuliani è un prodotto specifico per pelli sensibili, facilmente disidratabili e irritabili<br />

adatto anche per bambini. Questo innovativo detergente contiene tensioattivi brevettati<br />

particolarmente delicati, la formula – leggermente schiumogena – rispetta il pH della pelle ed è<br />

ricca di emollienti vegetali, che creano un film protettivo e la rendono morbida e idratata.<br />

Il flacone da 200 ml costa ! 15,50.<br />

In vendita in Farmacia.<br />

ADIPE-LIP<br />

di Pool Pharma è un’alga bruna proveniente dal mar del<br />

Giappone, associata ad una selezione di estratti attivi titolati<br />

per contrastare l’accumulo del grasso bianco.<br />

Il prodotto stimola l’utilizzazione del grasso bianco e la sua trasformazione in energia,<br />

favorendo così la demolizione del pannicolo adiposo e contrasta la trasformazione dei<br />

preadipotici in nuovi adipociti maturi e inibisce l’accumulo lipidico nei “punti critici”.<br />

Inoltre favorisce un’azione appetito-sedante, contrastando così un eccessivo introito<br />

calorico.<br />

La confezione da 30 cpr. costa ! 32,00.<br />

In vendita in Farmacia.<br />

EUMILL MONODOSE<br />

di Recordati è un collirio senza limiti di utilizzo. Grazie alla<br />

sua formulazione così naturale ed equilibrata, il prodotto si rivela un<br />

collirio per tutti e per tutte le occasioni, ideale per rinfrescare, calmare<br />

ed umettere gli occhi ogni volta che se ne ha bisogno. EUMILL può<br />

essere utilizzato dai bambini, dagli anziani, dalle persone cui<br />

normalmente è sconsigliato l’uso di colliri medicinali<br />

ed è adatto anche per chi porta le lenti a contatto e può essere<br />

instillato senza toglierle.<br />

La confezione da 10 contenitori monodose richiudibili costa ! 7,90.<br />

In vendita in Farmacia.<br />

a cura di:<br />

Patrizia GALLINI<br />

PANE CASARECCIO<br />

16 ore lievitazione naturale della linea Giusto® Senza Glutine<br />

di Giuliani è un pane senza glutine, buono e pronto da gustare<br />

senza bisogno di essere riscaldato. E’ realizzato con un<br />

processo che prevede 16 ore di lievitazione naturale e l’utilizzo<br />

di fermenti lattici selezionati (brevetto Giuliani). Il prodotto è<br />

senza conservanti e venduto in due pratiche confezioni<br />

salva-freschezza da 250 g a ! 5,90.<br />

In vendita in Farmacia e nei negozi specializzati.


DE LUXE 24 ORE<br />

di Ismeg Frais Monde è un concentrato normalizzante per il viso a base di sali minerali<br />

termali e vitamine. A contatto con la pelle è in grado di riconoscere le condizioni<br />

dell’epidermide ed attiva di conseguenza i sali minerali più utili al tipo di pelle trattata.<br />

Il prodotto si può usare per 24 ore e normalizza tutti i tipi di pelle.<br />

La confezione da 15 ml costa € 32,00.<br />

In vendita in Erboristeria e nelle migliori Farmacie.<br />

VITAVIVA FLOR<br />

distribuiti in Farmacia da Signorini Farmaceutici, sono fermenti lattici di<br />

ultima generazione in grado di garantire al tempo stesso probiotici e<br />

prebiotici, la formula è efficace per il riequilibrio della flora batterica<br />

intestinale quando si utilizza degli antibiotici, in caso di vomito e diarrea,<br />

gonfiore addominale e difficoltà digestive.<br />

In vendita in Farmacia a € 11,00.<br />

TOPDERMA ® ARNICA<br />

di Phyto Garda è una formulazione cosmetica utile a lenire il dolore delle contusioni, ridurre gli<br />

ematomi e combattere i dolori muscolari e/o articolari. La formulazione, oltre all’arnica<br />

montana, contiene anche la bromelina che riduce gli edemi sia di tipo post-traumatico che di<br />

origine infiammatoria. Il prodotto è senza profumo e senza parabeni.<br />

Il tubo da 75 ml costa € 9,90.<br />

In vendita in Farmacia.<br />

ELISIR IDRATANTE INTENSIVO<br />

di Galénic è un trattamento di idratazione intensiva e di lunga durata.<br />

Due volte ½ più concentrato in estratto brevettato di Bacche Selvatiche, (ribes, lamponi e<br />

mirtilli) un complesso di principi attivi naturali altamente idratanti per trattenere due volte più<br />

l’acqua nella pelle.<br />

Il flacone da 30 ml costa € 25,00.<br />

In vendita in Farmacia.<br />

CUSCINETTI PLANTARI ALL’EPITHELIUM 26 ®<br />

di Epitact® sono stati ideati per compensare l’usura<br />

del cuscinetto plantare naturale, tessuto adiposo localizzato sotto l’avampiede che<br />

consente normalmente di distribuire le pressioni.<br />

Queste protezioni da indossare sotto i calzini, calze o collant possono essere utilizzate<br />

tranquillamente con qualunque scarpa, sono lavabili in lavatrice e garantiscono<br />

una lunga durata di utilizzo.<br />

Un paio di Cuscinetti plantari costa € 26,95.<br />

In vendita in Farmacia.


8 diagnosi<br />

& terapia 03/09<br />

spazio-salute.it<br />

Autore: Prof. Salvatore ARDITO<br />

Specialista Ortopedico<br />

Prof. Associato di Ortopedia e Traumatologia<br />

Università degli Studi di Catania<br />

Tel. 095.373166<br />

Il tessuto osseo non è una struttura<br />

inerte, ma possiede un proprio metabolismo<br />

(“turnover osseo”) realizzato<br />

con mirabile equilibrio tra attività<br />

osteoblastica ed osteoclastica, sotto<br />

il controllo neuro ormonale, meccanico<br />

etc..<br />

Pertanto il tessuto osseo, durante il<br />

periodo evolutivo di accrescimento e<br />

nell’arco della vita, subisce una serie<br />

di stimoli, secondari ad affezioni traumatiche,<br />

flogistiche, dismetaboliche,<br />

degenerative, displastiche e neoplastiche,<br />

che ne modificano la struttura<br />

e/o la morfologia.<br />

Da sottolineare che il tessuto osseo<br />

è provvisto di una rete vascolare di<br />

estensione variabile e di una ricca<br />

innervazione.<br />

Durante il periodo dell’infanzia si verificano,<br />

con una certa frequenza, fratture<br />

sottoperiostee e fratture delle<br />

ossa lunghe, talora con dislocazione<br />

interframmentaria.<br />

E’ sorprendente la constatazione che<br />

in quest’ultima evenienza la vivace<br />

attività osteoblastica è tale da provocare,<br />

gradatamente, un rimodellamento<br />

trabecolare che riesce, dopo qual-<br />

che anno, a ripristinare sia la struttura<br />

che la morfologia dell’osso fratturato.<br />

Ovviamente a condizione che<br />

non siano stati interessati i nuclei di<br />

accrescimento od in presenza di fratture<br />

articolari.<br />

Talora si possono verificare “distacchi<br />

epifisari” di diverso grado, con esito<br />

frequente in deviazioni assiali e/o torsionali,<br />

che in parte saranno mascherati<br />

da atteggiamenti compensatori<br />

delle articolazioni viciniori<br />

Il periostio di alcune ossa lunghe,<br />

come la tibia, subisce un insulto meccanico,<br />

con secondaria periostite,<br />

particolarmente dolorosa.<br />

Radiograficamente si manifesta sotto<br />

forma di un ispessimento della corticale.<br />

Nelle affezioni flogistiche e degenerative,<br />

il tessuto osseo reagisce<br />

dimostrando di possedere una buona<br />

capacità osteogenetica (periostosi,<br />

osteoscl<strong>eros</strong>i).<br />

Nella osteomielite acuta ematogena<br />

si rilevano, radiograficamente immagini<br />

miste, osteolitiche ed osteosclerotiche,<br />

circoscritte o diffuse, sia in<br />

sede epifiso metafisaria che in sede<br />

diafisaria.<br />

Nella osteomielite cronica è, in genere,<br />

prevalente l’osteoscl<strong>eros</strong>i (ascesso<br />

di Brodie).<br />

Nella tubercolosi ossea prevalgono le<br />

Salute<br />

La risposta del tessuto osseo<br />

agli agenti patogeni<br />

lesioni osteolitiche, con marcata<br />

osteoporosi circoscritta perifocale,<br />

<strong>eros</strong>ione ossea e riduzione della rima<br />

articolare (quest’ultimo segno è<br />

costante e patognomonico).<br />

Nell’artrite reumatoide (mani e piedi)<br />

si rilevano manifestazioni cliniche<br />

eclatanti, come deformità secondarie<br />

al danno provocato dal panno sinoviale<br />

che coinvolge, ab inizio, le strutture<br />

capsulo ligamentose e tendinee e<br />

successivamente il tessuto osseo.<br />

Radiograficamente si apprezza una<br />

spiccata rarefazione ossea, con <strong>eros</strong>ioni<br />

articolari.<br />

Nell’osteoartrosi (affezione degenerativa<br />

flogistica) con elettiva lesione<br />

della cartilagine di rivestimento, il<br />

tessuto osseo reagisce con irregolarità<br />

dei capi articolari, presenza di<br />

osteofiti marginali, di scl<strong>eros</strong>i subcondrale<br />

e cavità geodiche. Tali lesioni,<br />

frequenti a livello del rachide e<br />

degli arti inferiori, rappresentano la<br />

risposta osteogenetica alle sollecitazioni<br />

meccaniche iterative. In linea di<br />

massima non viene compromessa la<br />

resistenza scheletrica, a meno che vi<br />

sia concomitante osteoporosi.<br />

Addirittura in casi di “coxa subluxans”<br />

(primitiva o secondaria) il tessuto<br />

scheletrico reagisce con la presenza<br />

di una osteofitosi marginale, superoesterna,<br />

da interpretare come espressione<br />

di compenso, allo scopo di con-


Salute<br />

ferire un miglior appoggio alla testa<br />

femorale.<br />

Nelle affezioni displastiche il tessuto<br />

osseo reagisce in maniera differente<br />

o sotto forma di una riduzione della<br />

resistenza meccanica, come in alcune<br />

forme di displasia fibrosa e nell’osteogenesi<br />

imperfetta o viceversa<br />

con la presenza di tessuto osteoclastico<br />

come nel Morbo di Paget.<br />

Tipica e singolare è l’evoluzione del<br />

granuloma eosinofilo a localizzazione<br />

nel corpo vertebrale: inizialmente il<br />

soma appare, radiograficamente,<br />

schiacciato e sclerotico, mentre progressivamente<br />

si assiste, nell’età<br />

infantile, ad un ripristino pressoché<br />

completo sia della struttura che della<br />

morfologia del corpo vertebrale. Un<br />

esempio sovrapponibile è offerto<br />

dalle osteocondrosi (malattie scheletriche<br />

dell’accrescimento) a varia<br />

localizzazione. Il tessuto osseo, in tali<br />

affezioni, radiograficamente si manifesta<br />

con una successione di lesioni<br />

apprezzabili gradualmente: opacizzazione<br />

dei nuclei epifisari, frammentazione<br />

e ricostruzione strutturale<br />

(morbo di Perthes, morbo di Sever-<br />

Blaukem etc).<br />

Lesioni scheletriche di tipo osteolitico<br />

si rilevano nella cisti ossea solitaria,<br />

nella cisti aneurismatica, nel<br />

tumore gigantocellulare, nell’osteosarcoma,<br />

nonché nelle metastesi<br />

ossee da carcinoma della mammella,<br />

03/09 diagnosi & terapia<br />

spazio-salute.it<br />

9<br />

della tiroide, del rene etc.<br />

Viceversa immagini osteosclerotiche<br />

si apprezzano nel fibroma istiocitario,<br />

nel carcinoma della prostata etc.<br />

Immagini miste si possono rilevare<br />

nell’osteoma osteoide, nel condrosarcoma<br />

etc.<br />

In base a quanto espostosi deduce<br />

come la struttura scheletrica, espressione<br />

di “tessuto vivente”, colpita<br />

dalle varie affezioni, si comporta in<br />

maniera differenziata in riferimento<br />

alla diversa aggressività dell’agente<br />

patogeno, alla tempestività dei presidi<br />

terapeutici, alla precocità della diagnosi,<br />

all’età del paziente, nonché<br />

alla condizione immunitaria, costituzionale<br />

e eredo-familiare.


10 diagnosi<br />

& terapia 03/09<br />

spazio-salute.it<br />

Aspetti psicologici<br />

della tortura<br />

Autore: Dr. Roberto VINCENZI<br />

Psicologo<br />

Studio: Via Cairoli 11<br />

Genova - Tel. 010.2477034<br />

vincenzi@ordinepsicologiliguria.it<br />

www.roberto-vincenzi.com<br />

Questo breve testo raccoglie la testimonianza<br />

del Dottor. Carlos Alberto<br />

Arestivo, uno psichiatra di origine italiana,<br />

che vive e lavora in Paraguay.<br />

Tutte le citazioni tra parentesi sono<br />

tratte dal suo scritto: “Appunti sul lato<br />

oscuro nella relazione torturatore/torturato”,<br />

presentato al “Simposio interdisciplinare<br />

su cultura e situazione psicosociale<br />

in America Latina”, presso<br />

l’Università di Amburgo nel settembre<br />

1991.<br />

Il Paraguay ha subito la dominazione<br />

del dittatore Generale Stroessner per<br />

35 anni: dal 1954 al 1989.<br />

Senza soffermarci a descrivere i sistemi<br />

coi quali Stroessner, presentatosi<br />

come “democratico”, sia riuscito nel<br />

giro di pochi anni a trasformare il<br />

Paraguay in uno dei più crudeli esempi<br />

di dittatura, mettiamo in evidenza il<br />

fatto che l’uccisione e la tortura degli<br />

avversari politici, costituiva uno di questi<br />

metodi.<br />

In questo contesto, l’uso sistematico<br />

della tortura, non ha tanto lo scopo di<br />

ottenere una confessione, circa reati<br />

personali, o una delazione che riveli i<br />

nomi dei complici, quanto piuttosto<br />

“quello di produrre una minuziosa e<br />

totale distruzione della personalità, che<br />

ha il doppio effetto di rendere inoffensivo<br />

il singolo avversario politico e di<br />

aumentare il controllo sulla popolazione,<br />

attraverso la strategia del terrore.”<br />

I torturati, una volta rimessi in libertà,<br />

costituiscono dei terribili messaggi<br />

viventi e ribadiscono la onnipotenza del<br />

potere costituito, contribuendo ad<br />

incrementare nella popolazione la sensazione<br />

diffusa e generale di una<br />

costante minaccia, che incombe su<br />

chiunque osi opporsi.<br />

Salute<br />

Questo sistema evita la necessità di<br />

dover uccidere fisicamente tutti gli<br />

avversari, col rischio di trasformarli in<br />

eroi o martiri, poiché restituisce alla<br />

società uomini dalla personalità distrutta,<br />

resi ormai incapaci di qualunque<br />

azione politica.<br />

Gli avversari politici, vengono arrestati<br />

di notte, in maniera brutale e violenta e<br />

sanno, fin dal primo momento, che la<br />

loro detenzione non verrà mai resa ufficiale.<br />

La prigionia può durare dei mesi<br />

o addirittura degli anni, durante i quali<br />

verranno sistematicamente torturati,<br />

oppure uccisi senza processo, e nessuno<br />

ne verrà a conoscenza.<br />

Lo schema classico d’interrogatorio di<br />

un detenuto da parte della polizia prevede<br />

l’impiego di due tipi di poliziotti: il<br />

primo gioca il ruolo del “cattivo”, che<br />

picchia, mentre il secondo recita la<br />

parte del “buono”, che offre <strong>caffè</strong>,<br />

sigarette e comprensione all’interrogato,<br />

cercando di accattivarsene la confidenza.<br />

Questo schema, che presenta l’alternanza<br />

di due comportamenti opposti<br />

da parte dei poliziotti, é stato studiato<br />

apposta per colpire il prigioniero in quei<br />

momenti di particolare debolezza ed<br />

apertura, che intervengono in ogni transizione<br />

da uno stato di coscienza ad un<br />

altro.<br />

La novità rilevante che é stata introdotta<br />

in quegli anni in Paraguay, studiata


Salute<br />

da parte di qualche “esperto” in psicologia<br />

al servizio del dittatore, consiste<br />

in un interrogatorio in cui, il ruolo del<br />

“buono” e quello del “cattivo” vengono<br />

ricoperti dalla stessa persona.<br />

Se il torturatore alterna nei confronti<br />

della vittima violenze impensabili a<br />

momenti di “comprensione, cordialità e<br />

affetto”, questi improvvisi cambiamenti<br />

di comportamento, da parte della stessa<br />

persona, hanno il duplice scopo, da<br />

un lato, di aumentare lo stress della<br />

vittima che, all’arrivo del torturatore,<br />

non sa se verrà di nuovo torturata o<br />

no; dall’altro di “scompensare e destabilizzare<br />

la psiche del prigioniero e prepararlo<br />

ad un morboso transfert nei<br />

confronti del suo stesso aguzzino”.<br />

In queste condizioni, quando si appressa<br />

il momento della tortura, la vittima<br />

immobilizzata “può soltanto pensare in<br />

maniera frenetica e accelerata, ma il<br />

flusso dei suo pensieri simultanei si<br />

ingolfa e lo confonde, entra in panico,<br />

non riesce più a formulare delle idee,<br />

lo stress é massimo”.<br />

Il Dottor Carlos Alberto Arestivo, che è<br />

stato personalmente torturato per sei<br />

mesi, ha cercato di elaborare la propria<br />

esperienza, teorizzando tre livelli che<br />

possono intervenire in vari gradi nella<br />

psiche dei torturati:<br />

Il primo livello é quello dell’ “ILLUSIO-<br />

NE“: il torturato, da un lato cerca di<br />

uccidersi, ma quasi mai gli riesce, perché<br />

i torturatori vegliano attentamente<br />

affinché questo non avvenga; dall’altro<br />

invoca tutto ciò in cui crede, da Dio<br />

alla mamma, perché intervengano per<br />

far cessare il suo dolore, ma anche<br />

questo non serve.<br />

Questo livello sembra essere percorso<br />

da tutti i torturati. In seguito, le strade<br />

si fanno diverse.<br />

Quelli che, nel corso della loro vita<br />

“non hanno saputo o potuto interiorizzare<br />

significative relazioni umane, ma<br />

hanno piuttosto privilegiato l’ideologia<br />

politica, non riescono a trovare in sé<br />

stessi la forza dei rapporti affettivi,<br />

sono incapaci di difendere i propri ideali,<br />

e si prestano al gioco del torturatore<br />

che raggiunge così il suo obiettivo”.<br />

Il torturato “apre gli occhi e vede<br />

davanti a sé l’unico uomo che può salvarlo,<br />

e questi é il torturatore che lo<br />

sta ammazzando. Non ha altre alternative,<br />

deve aver fiducia in lui e si fida”.<br />

Questa fiducia che avverte in quel<br />

momento, a causa della intensità<br />

drammatica della situazione che sta<br />

vivendo, resta impressa e marcata<br />

come un’impronta psicologica e associata<br />

ad una esperienza primaria di<br />

regressione profonda.<br />

In questo secondo livello, che chiameremo<br />

la “FIDUCIA“, si realizza quando<br />

il torturato non ha, dentro se stesso,<br />

un solido mondo affettivo e “stabilisce<br />

allora col suo carnefice un’alleanza perversa<br />

distruggendo a poco a poco qualunque<br />

ideale politico avesse mai<br />

costruito nella sua storia personale, e<br />

viene così sconfitto”.<br />

Il soggetto, vinto dalla tortura, rifiuta<br />

assieme al proprio corpo gli ideali nei<br />

quali credeva, e accetta come salvezza<br />

il rapporto di fiducia col torturatore.<br />

In altre parole, il torturato cade in uno<br />

03/09 diagnosi & terapia<br />

spazio-salute.it<br />

11<br />

stato di profonda regressione, dal<br />

quale tenta di uscire attraverso un rapporto<br />

di profonda simbiosi con l’ambiente<br />

persecutorio e la figura del torturatore.<br />

In queste condizioni estreme la vittima<br />

può rifugiarsi in uno stato di ambiguità<br />

indifferenziata, un vissuto psicologico<br />

di coesistenza di mondi opposti, un vissuto<br />

nel quale non esistono differenze<br />

tra termini opposti, tra il bene e il<br />

male, tra la libertà democratica e l’oppressione<br />

dittatoriale.<br />

Testimonianze di prigionieri dei lager<br />

nazisti confermano, in certi casi, l’emergere<br />

di un sentimento di disprezzo<br />

per sé stessi. I prigionieri visti come<br />

sporchi, macilenti, brutti, malvestiti e<br />

contemporaneamente il formarsi di una<br />

paradossale ammirazione per il personale<br />

di guardia con stivali lucidi, divise<br />

in ordine, ben nutriti, autoritari ed efficienti.<br />

Questo meccanismo può essere paragonato<br />

alla condizione psicologica del<br />

bambino di pochi mesi, per il quale la<br />

distinzione tra il sé e il fuori da sé non<br />

é ancora chiara.<br />

Ma, il raggiungimento di tale stato in<br />

un adulto, é il frutto di una regressione<br />

indotta ed accettata come via di fuga<br />

da un presente insostenibile.<br />

Analoghe dinamiche sono riscontrabili<br />

nella “Sindrome di Stoccolma”, che<br />

descrive un particolare morboso attaccamento<br />

degli ostaggi nei confronti dei<br />

rapitori.<br />

Tale stato di ambiguità ed apparente<br />

complicità col torturatore permane, in<br />

assenza di cure adeguate, anche dopo<br />

la liberazione del torturato, ne rende<br />

più difficile, sia il reinserimento sociale<br />

che, soprattutto, la crescita interna e<br />

la possibilità di poter partecipare pienamente<br />

alla vita.<br />

“Questo livello costituisce un fenomeno<br />

inquietante, non sempre compreso,


12 diagnosi<br />

& terapia 03/09<br />

spazio-salute.it<br />

né accettato e sempre negato da parte<br />

dei torturati che, tuttavia, nel raccontare<br />

le loro vicende, manifestano odio,<br />

rancore e rabbia, ma, nello stesso<br />

tempo, fanno emergere il lato oscuro<br />

dell’esperienza: una scoperta protezione<br />

del torturatore, un tentativo di giustificare<br />

l’ingiustificabile”.<br />

Il terzo livello è quello del “RIFUGIO“.<br />

Ad esso accede chi, nel corso della<br />

sua vita, ha potuto interiorizzare significative<br />

relazioni umane ed affettive.<br />

Queste persone, quando vengono torturate,<br />

pensano alla propria famiglia, ai<br />

propri affetti, rivolgono tutta l’attenzione<br />

verso l’interno di sé stesse, relazionandosi<br />

interiormente con i propri vissuti,<br />

che evocano validi rapporti umani,<br />

fortemente sentiti e costituiscono la<br />

loro identità personale e sociale.<br />

Si innesca a questo punto un particolare<br />

fenomeno allucinatorio, che sconnet-<br />

te il torturato dalla situazione atroce<br />

che sta vivendo e l’anestetizza totalmente,<br />

fino alla morte. La sua muscolatura<br />

si rilascia ed il fisico non reagisce<br />

più a nessun tipo di stimolo. “La<br />

vittima, pur restando lucida, riesce a<br />

prendere le distanze e dissociarsi dal<br />

suo corpo; riesce ad essere altrove con<br />

la mente. Resta apparentemente lucido,<br />

sente che lo stanno picchiando,<br />

sente le domande che gli vengono rivolte,<br />

ma le sente lontane, come se non<br />

fossero dirette a lui. Queste allucinazioni<br />

difensive lo fanno vivere in sogno,<br />

circondato dalle presenze affettive del<br />

suo mondo interiore”.<br />

A questo punto i torturatori considerano<br />

chiusa la sessione di tortura e lo<br />

affidano al medico della polizia, che gli<br />

somministra quel minimo di cure<br />

necessarie, affinché rimanga in vita<br />

fino alla prossima volta.<br />

In arrivo un DDL per limitare i danni da fumo agevolando chi vuole smettere<br />

Tra le iniziative previste da un disegno di legge bipartisan presentato in Commissione<br />

Sanità del Senato si prevede l’istituzione, al ministero del Welfare, di un “Fondo per la<br />

prevenzione e la riduzione dei danni del tabagismo”, con il compito di svolgere campagne<br />

e programmi di informazione e corsi di aggiornamento per i medici di base e di predisporre<br />

agevolazioni per l’acquisto dei sostituti della nicotina per smettere di fumare. Il Ddl<br />

presentato da Ignazio Marino, del Pd, ha come cofirmatario Antonio Tomassini (Pdl), presidente<br />

della Commissione. Si tratta di un nuovo passo per prevenire i danni del consumo<br />

di tabacco dopo la legge Sirchia che, da gennaio 2005, ha messo al bando il fumo in<br />

tutti i locali aperti al pubblico. Il Disegno di legge bipartisan rilancia adesso la lotta al<br />

fumo, con “l’obiettivo - si legge nella relazione introduttiva - di contribuire realmente a<br />

disincentivare e prevenire l’abitudine al fumo, soprattutto nei confronti dei giovani, i più<br />

suscettibili ed esposti a un vizio che troppo spesso, per ignoranza, viene considerato una<br />

moda e che, invece, a lungo andare può portare alla morte”. E anche i danni da sigarette<br />

altrui sono nel mirino del Ddl. L’articolo 2 del Ddl è perentorio: “E’ vietato ai minori di<br />

anni 18 acquistare o consumare in luogo pubblico o aperto al pubblico i prodotti del<br />

tabacco”. Pena una sanzione amministrativa da 50 a 150 euro. Tabaccai e rivenditori di<br />

sigarette che ignorano il divieto, sono puniti con una multa da 250 a 1.000 euro e con la<br />

sospensione, per sei mesi, della licenza all’esercizio dell’attività. Per essere certi che il<br />

giovane cliente non abbia meno di 18 anni, i tabaccai hanno l’obbligo di chiedere un<br />

documento di identità. Stesso destino per i distributori automatici, che devono essere<br />

dotati di un sistema per rilevare l’età degli acquirenti attraverso la lettura di carte a<br />

banda magnetica. Altrimenti, vengono disabilitati o, dopo 6 mesi, confiscati. E ancora, il<br />

Ddl prevede “il divieto tassativo di fumare nelle scuole di ogni ordine e grado”.<br />

Salute<br />

Questo fenomeno allucinatorio è<br />

descritto nei film: “Brazil” di Terry<br />

Gilliam, e “Il bacio della donna ragno”<br />

di Hector Babenco.<br />

Il “rifugio” costituisce così forse l’unica<br />

via di salvezza di fronte alla tortura.<br />

Dal punto di vista psicologico non<br />

dovrebbe essere diagnosticato come<br />

una psicosi traumatica, ma come quadro<br />

psicopatologico sui generis.<br />

“Nelle psicosi traumatiche infatti il trauma<br />

appare improvvisamente, non é di<br />

lunga durata, e non viene impedito allo<br />

individuo, di fuggire o difendersi, non<br />

subisce isolamento, intenzionalità, umiliazioni<br />

o vessazioni”.<br />

“La tortura é qualcosa di più: la vittima<br />

é sottoposta ad un processo scientifico<br />

di distruzione, durante il quale vengono<br />

sistematicamente attaccati tutti i fattori<br />

fisici e psichici che consentono la<br />

sopravvivenza di un essere umano: la<br />

sua struttura fisica per creare dolore,<br />

mutilarlo e umiliarlo; la sua struttura<br />

psicologica e sociale attraverso l’isolamento,<br />

il terrore, la colpa e la distruzione<br />

della sua autostima”. Bisogna ancora<br />

aggiungere che queste fasi o livelli<br />

psicologici, non si mostrano nella<br />

maniera definita descritta, ma esistono<br />

tutta una serie di situazioni intermedie<br />

di mescolanza dei vari livelli e stati d’animo.<br />

Concludo citando ancora il Dottor<br />

Arestivo: “Molti quadri psicopatologici<br />

che appaiono in questa situazione<br />

meriterebbero uno studio particolare,<br />

poiché esulano dai concetti della psicopatologia<br />

e della nosologia psichiatrica.<br />

Anche se la sintomatologia può sembrare<br />

simile a quella di quadri clinici<br />

già definiti dalla psichiatria, queste<br />

patologie sono senza dubbio ancora da<br />

comprendere e chiarire, prova ne sia il<br />

fatto che non sempre le vittime trovano<br />

beneficio nei trattamenti psicoterapeutici<br />

classici”.


Salute<br />

03/09 diagnosi & terapia<br />

spazio-salute.it<br />

Un libro per esprimere,<br />

riconoscersi e condividere<br />

Melone Ragnorosposerpente<br />

di Rosa Maria Massari,<br />

È capitato a tutte le donne, almeno<br />

una volta nella vita. Baci un rospo,<br />

sognando che possa diventare il principe<br />

azzurro, ma poi l’attesa trasformazione<br />

non si realizza …<br />

Melone Ragnorosposerpente è la storia<br />

di una donna elegantemente<br />

sedotta e volgarmente abbandonata<br />

da un uomo ragno, tessitore di trame<br />

e serpente, che rimane inesorabilmente<br />

rospo.<br />

L’autrice, Rosa Maria Massari, al suo<br />

esordio letterario, narra la vicenda<br />

vissuta dal personaggio femminile,<br />

senza nasconderne gli errori e le fragilità,<br />

animata dal desiderio di condividerli<br />

con tutte le donne attraverso<br />

uno stile corposo e sincero. E per questo<br />

desiderio, che questa volta si compie,<br />

Melone Ragnorosposerpente si<br />

trasforma alla fine in una storia di<br />

rinascita, esempio emblematico della<br />

straordinaria forza interiore femminile.<br />

Il libro, edito da Michele Di Salvo<br />

Editore, si acquista solo on line: è<br />

infatti con questa modalità, inusuale<br />

nell’ambito letterario, che l’autrice<br />

sceglie di proporre il suo libro, per<br />

rivolgersi direttamente a tutti i lettori,<br />

scavalcando, anche in questo caso, i<br />

tradizionali passaggi.<br />

Per ordinare il libro on line:<br />

www.traccediverse.activart.biz<br />

Per informazioni:<br />

Rosa Maria Massari<br />

Via Emanuele Filiberto, 1<br />

Mondovì (CN)<br />

Tel. 0174 552908<br />

Cell. 333 4143637<br />

Per ulteriori informazioni:<br />

Ufficio Stampa Rosa Maria Massari<br />

Studio Gallini<br />

Comunicazione d’Impresa<br />

Via Vallazze, 11 – 20131 Milano<br />

Tel. 02 2367048 – Fax 02<br />

70633840<br />

www.studiogallini.com<br />

13<br />

Leucemia: successo per il trapianto di<br />

midollo da genitore<br />

Il nuovo tipo di trapianto di midollo “aploidenitico”<br />

da genitore ha dimostrato percentuali<br />

di successo pari al 75% nei bambini colpiti<br />

da leucemia acuta che non possono essere<br />

curati con la chemioterapia, cioè il 20% del<br />

totale, e che non trovano un donatore compatibile.<br />

Tale trapianto fino ad oggi non dava<br />

risultati soddisfacenti poichè il midollo del<br />

genitore è “incompatibile a metà” rispetto a<br />

quello di un figlio. Il midollo del genitore<br />

viene prelevato e ripulito delle cellule T, cioè<br />

quelle che se infuse nel corpo del bambino<br />

attaccherebbero i suoi tessuti uccidendolo.<br />

Lo studio è stato realizzato dal Gaslini di<br />

Genova e dal San Matteo di Pavia, e verrà<br />

pubblicato dalla rivista Blood.<br />

(la Repubblica: 6 marzo 2009)<br />

Al via l’Osservatorio di Sanità e Salute<br />

Nasce l’Osservatorio Sanità e Salute<br />

che, attraverso convegni e dibattiti, una<br />

newsletter e una trasmissione televisiva,<br />

mira a mettere al servizio dei cittadini<br />

un “osservatore” indipendente nel<br />

mondo della Sanità pubblica e privata.<br />

Lo afferma Cesare Cursi Presidente<br />

della Commissione Industria di Palazzo<br />

Madama e portavoce dell’iniziativa: tale<br />

organismo terzo, cui aderiranno anche<br />

illustri esponenti della comunità scientifica,<br />

dovrà fornire risposte oltre che al<br />

cittadino, agli operatori del mondo sanitario<br />

e della politica.<br />

Il Messaggero: 7 marzo 2009


14 diagnosi<br />

& terapia 03/09<br />

spazio-salute.it<br />

UNA MALATTIA RARA AL MESE<br />

La Retinite Pigmentosa<br />

Autore: Claudio PISOTTI<br />

Presidente RP Liguria<br />

Per comprendere meglio la malattia<br />

(o per essere più precisi: “le malattie”)<br />

che andremo di seguito brevemente<br />

a descrivere, occorre fare una<br />

premessa sulla parte dell’occhio coinvolta:<br />

LA RETINA<br />

La retina è la più interna delle membrane<br />

(le altre sono la sclera e la<br />

coroide) che costituiscono l’involucro<br />

del bulbo oculare. La sua principale<br />

funzione è quella di recepire i segnali<br />

luminosi provenienti dal mondo esterno<br />

e trasmetterli al cervello tramite il<br />

nervo ottico.<br />

La retina è costituita da tessuto di<br />

tipo nervoso ed è suddivisa in num<strong>eros</strong>i<br />

strati; i più importanti, a partire<br />

dall’esterno sono:<br />

* l’epitelio pigmentato;<br />

* lo strato dei fotorecettori (coni e<br />

bastoncelli);<br />

* lo strato delle cellule ganglionali.<br />

Salute<br />

* Al centro della superficie retinica si<br />

trova la macula, ovvero la zona più<br />

sensibile ai segnali luminosi grazie<br />

alla quale possiamo leggere e fissare<br />

gli oggetti più piccoli.<br />

La retina è abbondantemente irrorata<br />

da molti vasi sanguigni che ne assicurano<br />

il nutrimento e la funzionalità


Salute<br />

delle complesse cellule che la compongono.<br />

Nel punto di inserzione del nervo ottico<br />

(papilla) si ha il cosiddetto “punto<br />

cieco”, ossia una piccola zona nella<br />

quale la retina non è in grado di recepire<br />

alcuna immagine.<br />

Di esso non ci accorgiamo perché le<br />

informazioni mancanti sono integrate<br />

dal cervello grazie anche ai segnali<br />

provenienti dall’altro occhio.<br />

Poiché la retina è costituita da tessuto<br />

nervoso, ogni volta che le sue cellule<br />

vengono irrimediabilmente danneggiate,<br />

esse non sono più in grado<br />

di rigenerarsi con la conseguenza che<br />

il danno funzionale diverrà definitivo.<br />

Le malattie che colpiscono la retina<br />

sono molte e assai diverse fra di loro<br />

ma, in generale, anche quando possono<br />

essere pienamente risolte<br />

come in molti casi di distacco, non<br />

vanno trascurate, né va sottovalutata<br />

la loro portata.<br />

Per questo motivo, ogni qual volta si<br />

sospetti una qualsiasi patologia che<br />

coinvolga questo organo è consigliabile<br />

non perdere tempo e ricorrere<br />

rapidamente a visita oculistica.<br />

Facendo tesoro di questa buona regola<br />

parliamo ora della malattia.<br />

Con il termine di Retinite Pigmentosa<br />

(RP) si definisce tutta una serie di<br />

degenerazioni retiniche principalmente<br />

ad origine genetica che hanno in<br />

comune tra di loro un processo degenerativo<br />

evolutivo dei fotorecettori:<br />

coni e bastoncelli.<br />

La malattia di norma può manifestarsi<br />

ad ogni età, ma tende prevalentemente<br />

ad insorgere tra la pubertà e i<br />

quarant’anni. Le statistiche internazionali<br />

ne valutano l’incidenza di un<br />

malato su 3500-4000 abitanti.<br />

I primi sintomi della retinite pigmento-<br />

sa nelle forme più frequenti sono:<br />

* cecità crepuscolare e notturna<br />

(emeralopia): il soggetto non vede<br />

di sera, alla notte e in ambienti<br />

scarsamente illuminati (questo<br />

fenomeno è dovuto alla degenerazione<br />

dei bastoncelli che sono gli<br />

elementi sensibili deputati alla<br />

visione in condizioni di scarsa luminosità).<br />

* restringimento del campo visivo<br />

(visione “Tubolare”): non si riescono<br />

a percepire ostacoli decentrati rispetto<br />

al “punto di fissazione” come gradini,<br />

oggetti posti lateralmente, strutture<br />

pendenti dall’alto, ecc.<br />

Nelle fasi più avanzate compaiono in<br />

genere anche fenomeni come forte<br />

abbagliamento (fotofobia) e difficoltà<br />

a riconoscere alcuni colori.<br />

Vista normale<br />

Visione notturna<br />

Vista normale Vista con RP<br />

RP Visione “Tubolare”<br />

03/09 diagnosi & terapia<br />

spazio-salute.it<br />

15<br />

L’ASPETTO CLINICO<br />

E GLI ESAMI STRUMENTALI<br />

All’esame oftalmoscopico, come dice<br />

il nome stesso della patologia, la<br />

superficie retinica appare spesso<br />

caratterizzata da diffuse e tipiche<br />

macchie scure di pigmento. Esistono<br />

comunque anche forme di retinite pigmentosa<br />

senza pigmento. Pertanto<br />

l’elettroretinogramma è l’esame che<br />

più precisamente consente di diagnosticare<br />

l’esistenza della malattia, ma<br />

molto utili per una diagnosi completa<br />

sono la campimetria (campo visivo),<br />

la fluorangiografia, l’esame OCT<br />

(Tomografia a Coerenza Ottica). Infine<br />

altri esami che possono aiutare nella<br />

diagnosi sono l’adattometria e PEV<br />

(Potenziali Visivi Evocati).<br />

L’indagine Genetica<br />

Come tutte le malattie, quando sussiste<br />

l’ereditarietà, anche la Retinite<br />

Pigmentosa è causata da “errori”<br />

(mutazioni) nel “materiale genetico”<br />

(geni), costituito da DNA. L’indagine<br />

genetica si propone di ricercare il<br />

modello di trasmissione della malattia<br />

e identificare il gene mutato<br />

responsabile della stessa, e poter<br />

così inoltre correlare le diverse forme<br />

cliniche con le diverse mutazioni identificate.<br />

La conoscenza delle specifiche<br />

mutazioni, quali causa della<br />

malattia, sono il primo passo per<br />

eventuali future strategie terapeutiche<br />

farmacologiche o per l’applicazione di<br />

un’eventuale terapia genica. Tali correlazioni<br />

inoltre possono portare ad<br />

una più precisa prognosi. L’indagine<br />

genetica si esplica attraverso la consulenza<br />

e la genetica molecolare.<br />

La consulenza genetica<br />

Permette con uno o più colloqui di<br />

poter ricercare e stabilire attraverso<br />

un’indagine familiare del soggetto


Salute<br />

malato il modello di trasmissione<br />

della sua malattia, inoltre di fornirgli<br />

spiegazioni sui rischi di trasmissione<br />

per la futura discendenza. Per la RP i<br />

principali modelli di trasmissione<br />

sono quelli mendelliani: autosomica<br />

dominante, autosomica recessiva, o<br />

legata al sesso (X- Linked) (Le alterazioni<br />

cromosomiche, le malattie<br />

multifattoriali e mitocondriali, pur<br />

riguardando alcune malattie degli<br />

occhi, non hanno una rilevanza significativa<br />

per quanto riguarda la retinite<br />

pigmentosa).<br />

La genetica molecolare<br />

Attraverso un semplice prelievo di<br />

sangue, ma con successive complesse<br />

indagini di laboratorio che iniziano<br />

con l’estrazione del DNA, viene<br />

effettuata la ricerca per trovare il<br />

gene mutato che è causa della<br />

malattia nell’individuo affetto.<br />

Attualmente diversi geni sono stati<br />

identificati come responsabili della<br />

malattia e in questo lavoro si stanno<br />

inserendo nuove tecnologie (diagnostiche)<br />

che abbreviano notevolmente<br />

il percorso diagnostico.<br />

LE TERAPIE<br />

Attualmente non è disponibile una<br />

terapia risolutiva della patologia, ma<br />

sono disponibili alcuni approcci terapeutici<br />

nel tentativo di rallentare la<br />

progressione della malattia. Studi<br />

hanno dimostrato che la somministrazione<br />

di elevate dosi di vitamina A<br />

(15.000 U.I. giornaliere) per periodi<br />

prolungati può ritardare la progressione<br />

della malattia, ma è necessario<br />

considerare il rischio di danno epatico<br />

che ciò comporta. Anche l’acido<br />

Docosaesanoico DHA ha dimostrato<br />

nelle forme principalmente X-Linked,<br />

un effetto benefico. Ma le speranze<br />

per queste patologie vengono dalla<br />

ricerca, che in questi ultimi anni ha<br />

dimostrato particolare interesse e<br />

vivacità nei confronti del problema.<br />

Tra i principali filoni evidenziamo:<br />

I Trapianti<br />

L’intento è quello di mettere a punto<br />

una tecnica che renda possibile il trapianto<br />

del tessuto retinico, o per lo<br />

meno l’innesto di cellule sane su retine<br />

malate.<br />

Fattori di crescita<br />

Sono emersi vari studi su sostanze<br />

che intervengono sui fattori di crescita<br />

che interessano le cellule e la loro<br />

vitalità. E’ partita la sperimentazione<br />

di 1° fase sull’uomo per verificare la<br />

sicurezza e tollerabilità di un fattore<br />

neutrofico che ha dimostrato di essere<br />

privo di effetti collaterali e ha dato<br />

indicazioni di una certa efficacia.<br />

<strong>Terapia</strong> genica<br />

Si propone attraverso l’iniezione nello<br />

spazio sottoretinico di “vettori genici”<br />

di sostituire il gene ammalato con<br />

quello sano. Ottimi risultati con questo<br />

sistema si sono ottenuti dalla<br />

sperimentazione su tre pazienti affetti<br />

da Amaurosi congenita di Leber, una<br />

malattia molto simile alla RP.<br />

<strong>Terapia</strong> farmacologica<br />

Vari sono gli studi in campo farmacologico<br />

finalizzati alla neuroprotezione.<br />

Promettente è una ricerca che ha<br />

identificato ed isolato un fattore denominato<br />

“fattore di sopravivenza dei<br />

coni prodotto dai bastoncelli” che porterà<br />

nei prossimi mesi allo sviluppo di<br />

un farmaco e a Trials clinici nel 2009.<br />

Cellule staminali<br />

Sperimentazioni sono in atto utilizzando<br />

cellule staminali autologhe derivate<br />

dal midollo osseo. Si sta anche<br />

03/09 diagnosi & terapia<br />

spazio-salute.it<br />

17<br />

valutando come strada percorribile<br />

l’utilizzo delle cellule staminali quescienti<br />

presenti nell’occhio, come<br />

“indirizzare” ed utilizzare cellule staminali<br />

derivate da animali.<br />

Gli Impianti<br />

Stimolato dai progressi degli ultimi<br />

anni ottenuti nella microelettronica,<br />

sono stati creati microchips da inserire<br />

nello spazio retinico per la stimolazione<br />

della retina. Attualmente vari<br />

gruppi lavorano per ottimizzare questo<br />

tipo di protesi per una “visione<br />

artificiale”.<br />

GLI ASPETTI SOCIALI<br />

La particolarità dei sintomi e la lunghezza<br />

del decorso fanno sì che chi è<br />

affetto da Retinite Pigmentosa spesso<br />

fatichi alquanto a far comprendere<br />

all’esterno le reali difficoltà che deve<br />

affrontare.<br />

Nelle fasi iniziali, ad esempio, spesso<br />

precedenti alla stessa diagnosi, il<br />

paziente può apparire una persona<br />

dal comportamento strano e non<br />

facilmente comprensibile in quanto il<br />

soggetto legge il giornale o scritte<br />

molto piccole e poi non si avvede di<br />

ostacoli macroscopici quali auto,<br />

buche, gradini; oppure di giorno la<br />

persona mantiene un comportamento<br />

assolutamente normale, mentre di<br />

sera improvvisamente diviene incerto<br />

e timoroso; giocando a pallone o praticando<br />

altri sport con la palla, il soggetto<br />

non si avvede di passaggi o tiri<br />

provenienti dai lati mentre poi appare<br />

sicuro in altre circostanze; passando<br />

da ambienti con diversa luminosità<br />

come per esempio entrando a cinema<br />

o a teatro, il soggetto non è in grado<br />

di trovare la poltrona e si aggrappa<br />

istintivamente al braccio di chi lo<br />

accompagna.<br />

Con il progredire della malattia i pro-


18 diagnosi<br />

& terapia 03/09<br />

spazio-salute.it<br />

blemi di vista diverranno sempre più<br />

evidenti ed aumenterà in genere<br />

parallelamente, anche l’ansia e la<br />

tensione psicologica a mano mano<br />

che il malato si rende conto di percorrere<br />

un itinerario progressivamente in<br />

discesa che lo porterà forse alla perdita<br />

completa del residuo visivo.<br />

Importante in questo percorso che<br />

coinvolge non solo l’individuo ammalato<br />

ma anche la famiglia è il sostegno<br />

che l’individuo può ricevere dal<br />

mondo che lo circonda: i famigliari, gli<br />

amici, ma in modo particolare il confronto,<br />

che lo stesso può avere con<br />

altre persone che condividono le stesse<br />

problematiche, possono aiutarlo a<br />

superare i momenti di difficoltà (gruppi<br />

auto-aiuto, associazioni).<br />

La riabilitazione visiva<br />

La riabilitazione visiva si propone di<br />

aiutare l’individuo ad attivare dei meccanismi<br />

che permettano di mantenere<br />

il più possibile le capacità acquisite e<br />

di continuare nella crescita personale<br />

(studio, lavoro, attività sociali, ecc). Per<br />

assolvere a questo compito vi sono dei<br />

centri specializzati. La riabilitazione si<br />

avvale di varie strategie ed una gamma<br />

di ausili specifici.<br />

Per fare un brevissimo cenno a titolo<br />

di esempio è importante che nel quotidiano<br />

il soggetto possa godere, in<br />

aula, in ufficio e a casa, di una postazione<br />

di lavoro bene illuminata ma,<br />

specialmente negli stadi più avanzati<br />

della patologia, non colpita da luce<br />

diretta molto forte. Anche se il restrin-<br />

Salute<br />

gimento tubolare del campo visivo non<br />

consente la percezione immediata di<br />

oggetti molto grossi, l’uso del videoingranditore<br />

può essere efficace allo<br />

scopo di aumentare il contrasto dei<br />

testi, così come la sintesi vocale permette<br />

l’utilizzo del senso dell’udito. In<br />

particolare il videoingranditore permette<br />

di poter leggere testi anche molto<br />

piccoli o compilare moduli ecc. Le sintesi<br />

vocali sono dispositivi software<br />

applicabili a computer, telefonini o lettori<br />

audio che permettono di tradurre<br />

in voce i testi.<br />

LA FEDERAZIONE RETINA ITALIA–Onlus<br />

P.zza IV Novembre, 4 20124 Milano<br />

Tel 02/6691744 – 335/8360470<br />

e-mail: info@retinaitalia.org<br />

sito: www.retinaitalia.org<br />

ASSOCIAZIONE R.P. LIGURIA – Onlus<br />

Associazione per la Retinite Pigmentosa e altre malattie della Retina<br />

Cenni storici e sintesi delle attività<br />

R.P. Liguria -Onlus è nata nel 1996 come associazione per la Retinite Pigmentosa per poi ampliare le sue attività anche nei confrontti di altre<br />

malattie della retina come per esempio le “Distrofie Retiniche Ereditarie”, “Le Maculopatie” in tutte le sue forme ecc.<br />

R.P. Liguria - Onlus opera esclusivamente attraverso volontari, perseguendo gli scopi di:<br />

Promuovere la ricerca e l’assistenza per molte patologie retiniche.<br />

Sensibilizzare, su queste patologie, l’opinione pubblica e le autorità politiche e sanitarie.<br />

Sostenere i malati e le loro famiglie attraverso l’informazione sia per quanto attiene la ricerca, sia per ciò che riguarda il campo socio-assistenziale.<br />

Essere punto di incontro e di riferimento per gli ammalati per scambi di esperienze.<br />

L’associazione persegue le sue finalità:<br />

Istituendo e gestendo contributi finalizzati all’assistenza e alla ricerca.<br />

Mantenendo il rapporto di collaborazione con vari centri che si occupano sia delle malattie sotto il profilo medico (oculistico, genetico), sia<br />

per quanto riguarda il campo della riabilitazione visiva.<br />

Mantenendo contatti e collaborazioni con altre realtà regionali attraverso la federazione “RETINA ITALIA” che è accreditata presso”Retina<br />

International”, (tramite questi canali per esempio ha partecipato a convegni e meeting in campo internazionale).<br />

Gestendo uno sportello informativo.<br />

Gestendo un sito internet (www.rpliguria.org).<br />

Organizzando convegni e incontri.<br />

Mantenendo aggiornati i propri soci attraverso note informative e la rivista quadrimestrale Lumen periodico informativo della federazione.<br />

Organizzando attività divulgative per la popolazione e per gli studenti.<br />

Sostenendo un gruppo di auto-aiuto.<br />

In relazione alle patologie della retina di cui R.P. Liguria si occupa, l’associazione si pone come punto di riferimento regionale per le persone<br />

ammalate e loro familiari.<br />

Per chi volesse saperne di più:<br />

R.P. LIGURIA – Via Macaggi 2R 16121 Genova - 010/541120 (segreteria telefonica)<br />

Sportello informativo mercoledì ore 16,30 – 18,30 per altri giorni od orari su appuntamento<br />

Telefoni: 338/8095965 – 338/3897807 – 333/6333136 - 0187/731921 e-mail: rpliguria@libero.it


Salute<br />

Chirurgia estetica palpebrale<br />

occhio all’evoluzione!<br />

Autore: Dott.ssa Cadigia HASSAN<br />

Padova<br />

Con la consulenza del Dott. Andrea Reho<br />

Specialista e Dottore di Ricerca in Chirurgia<br />

Plastica, Ricostruttiva ed Estetica –<br />

Università degli Studi di Milano<br />

Il ringiovanimento dello sguardo diventa<br />

sempre più raffinato e mirato. Incisioni<br />

minime e collaterali, ridotta invasività,<br />

maggiore prevedibilità dei risultati. Un<br />

nuovo concetto di blefaroplastica, che<br />

sta segnando una nuova era.<br />

Quanto gli occhi possano tradire l'età e<br />

lo stile di vita di un soggetto è lapalissiano:<br />

basta osservare una qualsiasi<br />

foto pre e post blefaroplastica per<br />

avere due giudizi estremamente differenti<br />

sulla stessa persona. Palpebre<br />

più leggere, arcata sopraccigliare risollevata,<br />

cute distesa e rughe perioculari<br />

meno marcate di certo cambiano l'aspetto<br />

generale del viso, rendendolo<br />

senza alcun dubbio più giovane e<br />

attraente. Le moderne tecniche chirurgiche<br />

consentono di raggiungere risultati<br />

prevedibili, senza rischio di complicanze<br />

né di lunghe guarigioni.<br />

Un'evoluzione che consente un pressoché<br />

immediato ritorno al sociale e che<br />

si vanta di essere minimamente invasiva.<br />

“Ci troviamo di fronte a uno scenario<br />

più vario rispetto al passato, in cui<br />

la blefaroplastica definiva esclusiva-<br />

mente due modalità tecniche di intervento,<br />

la blefaroplastica superiore e<br />

quella inferiore” – spiega il dott.<br />

Andrea Reho, chirurgo plastico ed estetico<br />

a Milano. “Oggi l'armamentario chirurgico<br />

è più mirato. Si impongono le<br />

tecniche di skin e tissue sparing<br />

blepharoplasty o pinch blepharoplasty,<br />

contraddistinte da modalità tecniche<br />

più conservative e selettive, che assieme<br />

alla cantopessi e alla cantoplastica<br />

rappresentano approcci chirurgici più<br />

evoluti e consentono procedure chirurgiche<br />

più articolate”. Qualche esempio?<br />

Rimediando a una dermatocalsi<br />

(rilassamento ed esuberanza cutanea)<br />

della palpebra superiore è possibile<br />

contemporaneamente, sfruttando la<br />

stessa incisione, risollevare l'arcata<br />

sopraccigliare, contribuendo a dare più<br />

apertura e luminosità allo sguardo,<br />

oppure correggere una ptosi palpebrale<br />

(abbassamento della palpebra superiore).<br />

Analogamente, intervenendo sulla<br />

palpebra inferiore, è possibile senza<br />

praticare ulteriori incisioni, ottenere un<br />

lifting della regione zigomatica. Per<br />

quanto riguarda invece il trattamento<br />

delle ernie di grasso sottoculari (le<br />

cosiddette “borse”), la moderna chirurgia<br />

è ora in grado di evitare l'effetto di<br />

palpebra “scavata”, proprio delle tecniche<br />

convenzionali, provvedendo al riposizionamento<br />

o alla trasposizione del<br />

tessuto adiposo.<br />

03/09 diagnosi & terapia<br />

spazio-salute.it<br />

19<br />

LA SCHEDA DELL'INTERVENTO<br />

Pre operatorio. Il chirurgo valuta attentamente<br />

lo stato di salute del paziente,<br />

sia da un punto di vista generale (alcune<br />

malattie possono causare alterazioni<br />

agli occhi), sia da un punto di vista<br />

locale poiché la presenza ad esempio<br />

di patologie oculari quali herpes o cataratta<br />

richiede adeguate precauzioni. Si<br />

sconsiglia l'intervento soltanto in presenza<br />

di alcune rare malattie a carico<br />

del nervo ottico o nel caso di disturbi<br />

della circolazione della retina. Dopo i<br />

50 anni, può essere suggerito un preventivo<br />

esame oculistico completo.<br />

L'intervento chirurgico. La blefaroplastica<br />

può essere eseguita alle palpebre<br />

superiori (blefaroplastica superiore), a<br />

quelle inferiori (blefaroplastica inferiore)<br />

oppure ad entrambe (blefaroplastica<br />

totale). L'intervento viene eseguito in<br />

anestesia locale, eventualmente<br />

accompagnata da sedazione, procedura<br />

che offre tranquillità e sicurezza al<br />

paziente. La durata della blefaroplastica<br />

è di due ore circa per tutte e quattro<br />

le palpebre. Le incisioni si eseguono<br />

lungo la piega palpebrale naturale e<br />

inferiormente proprio sotto le ciglia.<br />

Entrambe le cicatrici si prolungano leggermente<br />

in fuori (Fig.1 e 2). Dal punto<br />

di vista tecnico, alla palpebra superiore<br />

si asporta la pelle in eccesso, una porzione<br />

di muscolo orbicolare (che si<br />

risparmia nelle tecniche di tissue spa-


20 diagnosi<br />

& terapia 03/09<br />

spazio-salute.it<br />

ring blefaroplasty) e le eventuali ernie<br />

di grasso. Se si prolunga l'incisione<br />

lateralmente si possono eliminare le<br />

rughe a zampa di gallina ed eventualmente<br />

sollevare l'angolo esterno dell'occhio<br />

che con l'invecchiamento<br />

tende a rilassarsi. Dalla palpebra inferiore<br />

si eliminano le borse di grasso e,<br />

se necessario, anche un po' di pelle e<br />

di muscolo per distendere le rughe. E’<br />

possibile rimuovere il grasso anche<br />

mediante un'incisione nella congiuntiva<br />

interna (blefaroplastica transcongiuntivale),<br />

che non richiede suture esterne.<br />

Le incisioni<br />

Figura 1. (Illustrazione grafica delle incisioni<br />

chirurgiche nella blefaroplastica<br />

superiore). Il tratteggio rosso indica una<br />

escissione cutanea limitata all'area<br />

intraorbitaria, mentre in verde e nero<br />

sono illustrati i tracciati di resezioni più<br />

ampie. Lo schema nero mostra incisioni<br />

laterali basse, che danno origine a<br />

una cicatrice situata lungo la prosecuzione<br />

verso l'esterno del solco palpebrale,<br />

poco visibile anche nel periodo<br />

immediatamente successivo all'intervento.<br />

In verde il tracciato è più alto e<br />

determina una cicatrice diretta verso la<br />

coda del sopracciglio, meno nascosta<br />

inizialmente, ma in grado di dare alla<br />

parte laterale della palpebra un aspetto<br />

finale più piacevole,<br />

grazie all'inclinazione<br />

superiore.<br />

Paziente con dermatocalasi superiore e inferiore e ptosi palpebrale<br />

superiore. Risultato di blefaroplastica superiore, correzione della ptosi<br />

palpebrale, cantopessi, blefaroplastica inferiore e peeling chimico<br />

Figura 2.<br />

(Illustrazione grafica<br />

delle incisioni<br />

chirurgiche nella<br />

blefaroplastica<br />

inferiore). La parte<br />

esterna che prosegue<br />

oltre l'angolo esterno dell'occhio<br />

può essere tracciata continuando quasi<br />

direttamente la linea subciliare, oppure<br />

spezzandola con un'altra che la interseca<br />

con direzione infero-laterale e che è<br />

il prolungamento verso il basso del<br />

margine libero della palpebra superiore<br />

ad occhi aperti.<br />

Post operatorio. Al termine dell'intervento<br />

vengono applicati alcuni punti di<br />

sutura, rimovibili a distanza di 3 o 4<br />

giorni. Consigliati impacchi di ghiaccio<br />

o camomilla a casa alla sera.<br />

Trattamenti complementari. Spesso in<br />

associazione alla procedura chirurgica<br />

vengono utilizzati in sinergia alcuni trattamenti<br />

di medicina estetica. Tra questi<br />

il il Laser Resurfacing (CO2 ultrapulsato<br />

o Erbium, per il ringiovanimento<br />

della cute perioculare e il trattamento<br />

delle macchie pigmentate), il peeling<br />

chimico, i dermal fillers (per il riempi-<br />

Salute<br />

mento delle rughe) o la tossina botulinica<br />

(per il trattamento delle rughe e il<br />

risollevamento del sopracciglio).<br />

GLOSSARIO<br />

Blefarocalasi: rilassamento della palpebra superiore.<br />

Cantopessi: sollevamento della regione esterna<br />

degli occhi.<br />

Cantoplastica: riposizionamento dell'angolo<br />

esterno della palpebra mirato a riparare un<br />

difetto della commessura palpebrale o ad<br />

aumentare la lunghezza della fessura palpebrale<br />

Ptosi: rilassamento della muscolatura e del tessuto<br />

connettivale del sistema di sostegno della<br />

palpebra superiore. Clinicamente si manifesta<br />

con una ridotta apertura della palpebra superiore.<br />

Skin/Tissue sparing blepharoplasty: insieme di<br />

metodiche che tengono in considerazione la<br />

fisiopatologia dell'occhio, preservando la cute o<br />

il muscolo orbicolare e il grasso orbitale per un<br />

maggior beneficio di muscolo, nervi e setto orbitale.<br />

Paziente con dermatocalasi palpebrale superiore.<br />

Risultato chirurgico di blefaroplastica superiore


22 diagnosi<br />

& terapia 03/09<br />

spazio-salute.it<br />

Boom delle allergie<br />

un bimbo allergico su 4<br />

Autore: Drssa. Paola MINALE<br />

Specialista in Allergologia<br />

ed Immunologia<br />

Unità Operativa Complessa<br />

di Allergologia<br />

Ospedale S. Martino<br />

Genova<br />

xxxxxxx<br />

Le allergie hanno subito un andamento<br />

epidemico negli ultimi decenni, e<br />

le indagini epidemiologiche in Europa<br />

prevedono che nei prossimi anni vi<br />

sarà un bimbo allergico su quattro.<br />

Nonostante la descrizione di manifestazioni<br />

asmatica risalga addirittura<br />

all’Iliade di Omero, è dalla fine del<br />

ottocento, in particolare per merito<br />

del medico inglese Blackley, con la<br />

sua descrizione della febbre da fieno,<br />

e la geniale scoperta dell’importanza<br />

dei pollini con i test su sé stesso e<br />

l’uso di aquiloni cosparsi di colla, che<br />

le malattie allergiche assumono una<br />

precisa identità. Ai primi del 900 il<br />

pediatra viennese Von Pirquet coniava<br />

il termine allergia, definita come<br />

alterata risposta dell’organismo a stimoli<br />

esterni; i francesi Richet e<br />

Portier scoprivano il fenomeno della<br />

anafilassi, cioè la reazione generalizzata<br />

che avveniva alla riesposizione<br />

alla sostanza allergizzante. Dopo<br />

qualche anno i tedeschi Prausnitz e<br />

Salute<br />

Kunstner dimostravano che questa<br />

reattività si poteva trasferire da un<br />

individuo ad un altro per mezzo del<br />

siero. Il termine atopia veniva introdotto,<br />

negli anni 20, da Coca e<br />

Cooke per definire una predisposizione<br />

alle manifestazione alla malattie<br />

allergiche. La scoperta negli anni<br />

1966-67, da parte dei coniugi<br />

Ishizaka, delle immunoglobuline IgE<br />

dava un enorme impulso agli studi<br />

immunologici, che ancora oggi fervono,<br />

portando via via alla scoperta dei<br />

più fini meccanismi di regolazione del<br />

sistema immunitario, e contribuendo<br />

in modo fondamentale allo sviluppo<br />

di terapie sempre più mirate.<br />

L’aumento di prevalenza delle allergie<br />

ha interessato principalmente i Paesi<br />

più evoluti, e lo stile di vita “occidentale”<br />

sembra esserne una causa<br />

determinante, secondo la ipotesi<br />

ambientale. Esiste un parallelismo<br />

temporale tra l’aumento di prevalenza<br />

delle malattie allergiche ed i cambiamenti<br />

ambientali, con l’aumento dell’inquinamento<br />

atmosferico legato<br />

prevalentemente al riscaldamento<br />

urbano ed al traffico veicolare.<br />

Anche i cambiamenti dello stile di<br />

vita, che prevede più tempo passato<br />

in ambienti confinati, minore attività<br />

fisica, sembrano giocare un ruolo nell’incremento<br />

di allergopatie. Quello


Salute<br />

che oggi è noto è che gli inquinanti<br />

presenti negli ambienti indoor derivati<br />

dal fumo di sigaretta e dalle emissioni<br />

di vernici o materiali costruttivi o ei<br />

mobili, e gli inquinanti outdoor dovuti<br />

al traffico veicolare, al riscaldamento<br />

urbano, alle emissioni industriali si<br />

sono dimostrati capaci di facilitare la<br />

risposta allergica del soggetto predisposto<br />

e di peggiorare la sintomatologia<br />

dei soggetti già allergici. Il fumo<br />

di sigaretta in particolare rappresenta<br />

un fattore di rischio per il broncospasmo<br />

infantile. Gli inquinanti atmosferici<br />

e l’effetto serra influenzano anche<br />

le piante allergeniche, stimolando<br />

meccanismi di difesa che portano a<br />

maggiore produzione di polline, che<br />

può anche veicolare il microparticolato<br />

atmosferico.<br />

Il ridotto contatto con gli agenti infettivi,<br />

caratteristico del miglioramento<br />

delle condizioni di vita degli ultimi<br />

decenni, secondo la ipotesi igienica,<br />

si tradurrebbe in un mancato stimolo<br />

del sistema immunitario che a sua<br />

volta faciliterebbe la comparsa di reazioni<br />

di tipo allergico. I cambiamenti<br />

nello stile di alimentazione, in particolare,<br />

sarebbero responsabili di un<br />

ritardo nella acquisizione della flora<br />

batterica intestinale (enterobatteri)<br />

protettiva per atopia.<br />

Le malattie allergiche sono dovute ad<br />

un difetto costituzionale del sistema<br />

immunitario, e sono malattie sistemiche,<br />

potendo interessare diversi organi<br />

o apparati dell’organismo.<br />

Sono caratterizzate da un andamento<br />

evolutivo, e nel corso della vita di un<br />

singolo individuo possono esprimersi<br />

con diverse manifestazioni cliniche.<br />

La alta incidenza di allergia nei soggetti<br />

con una storia familiare positiva<br />

evidenzia la importanza della componente<br />

genetica. La modalità della ereditarietà<br />

allergica non è ancora del<br />

tutto chiarita; il possibile meccanismo<br />

è rappresentato da un trait autosomico<br />

dominante a penetranza variabile,<br />

ed una ereditarietà multifattoriale. In<br />

particolare, i loci dei cromosomi 11 e<br />

5 sembrano associati con l’atopia e<br />

l’asma.<br />

03/09 diagnosi & terapia<br />

spazio-salute.it<br />

23<br />

La complessità di diagnosi e di inquadramento<br />

delle manifestazioni allergiche<br />

è legata al fatto che molti fattori<br />

concorrono a far sì che il soggetto,<br />

nato con patrimonio genetico predisponente<br />

alla reazione allergica, sviluppi<br />

una manifestazione clinica evidente.<br />

L’atopia è caratterizzata dalla<br />

propensione a sviluppare una risposta<br />

anticorpale di tipo specifico –<br />

immunoglobuline di classe IgE- per<br />

esposizione ad allergeni.<br />

Si parla di allergia quando la sensibilizzazione<br />

legata alla presenza di anticorpi<br />

specifici dà luogo alle manifestazioni<br />

cliniche. La reazione è determinata<br />

dal contatto tra sistema<br />

immunitario ed allergene, con una<br />

cascata di eventi che portano alla<br />

infiammazione-allergica .<br />

Le manifestazioni allergiche possono<br />

variare nel corso della vita del soggetto<br />

allergico, in rapporto alla esposizione<br />

allergenica ed agli stimoli<br />

ambientali. La sensibilizzazione inizia<br />

già nell’utero materno, con le prime<br />

molecole allergeniche che possono<br />

passare la placenta.<br />

Spesso nei primi anni di vita prevalgono<br />

le sensibilizzazioni ad allergeni alimentari<br />

come latte e uovo; nell’80%<br />

dei casi entro i 5-6 anni il bambino<br />

riacquista la tolleranza verso gli alimenti,<br />

ma acquisisce una sensibilizzazione<br />

ad allergeni respiratori come<br />

acari della polvere, animali domestici,<br />

ed in seguito a pollini. Nella età adulta<br />

la esposizione rende significativi gli<br />

allergeni presenti negli ambienti di<br />

lavoro, i farmaci, gli insetti pungitori<br />

(imenotteri). Anche le manifestazioni<br />

cliniche sono spesso correlate<br />

all’età; così, se la dermatite atopica<br />

è caratteristica dei primissimi anni di<br />

vita, la dermatite allergica da contatto<br />

si osserva più frequentemente nell’adulto;<br />

l’incidenza di broncospasmo


24 diagnosi<br />

& terapia 03/09<br />

spazio-salute.it<br />

ed asma ha un picco nell’infanzia,<br />

mentre la prevalenza di rinite allergica<br />

è elevata negli adolescenti e giovani<br />

adulti.<br />

Gli allergeni, cioè le sostanze capaci<br />

di evocare una risposta allergica nel<br />

soggetto atopico, sono sostanze di<br />

per sé innocue e non nocive per l’uomo.<br />

Derivano da fonti diversissime:<br />

dal regno vegetale, come pollini di<br />

erbe e piante ad impollinazione anemofila;<br />

dei funghi, come i micofiti allergenici,<br />

dal mondo degli aracnidi, con gli acari<br />

della polvere o degli insetti, come gli<br />

imenotteri (api, vespe, formiche rosse<br />

e calabroni); dal regno animale, come<br />

i derivati di gatto, cane, cavallo o altri<br />

animali da pelo. Anche alimenti, farmaci,<br />

sostanze da contatto possono<br />

determinare reazioni allergiche negli<br />

individui predisposti, diventando così<br />

pericolosi allergeni. Qualsiasi sostanza<br />

proteica, che contiene molecole<br />

Salute<br />

allergeniche, può diventare un potenziale<br />

rischio per gli individui predisposti.<br />

Uno degli obiettivi della prevenzione<br />

in campo allergologico è l’individuazione<br />

dei cosiddetti “allergeni emergenti”,<br />

cioè nuove molecole potenzialmente<br />

sensibilizzanti.<br />

Un allergene di particolare rilievo è il<br />

Lattice di gomma di cui sono costituiti<br />

i guanti per uso sanitario e vari<br />

dispositivi medici; l’aumento dell’uso<br />

dei guanti per motivi igienici ha portato<br />

allo sviluppo di sensibilizzazioni<br />

allergiche che mettono a rischio il<br />

paziente proprio quando si trova in<br />

ambiente medico chirurgico. Per<br />

ovviare a questo problema sono stati<br />

creati percorsi ospedalieri latex free.<br />

Di particolare importanza per quanto<br />

riguarda i pollini è l’uso dei calendari<br />

pollinici, utili al paziente ed al medico


Salute<br />

per individuare i periodi di maggiore<br />

esposizione.<br />

I pollini vengono catturati da apparecchi<br />

particolari, che filtrano l’aria, ed<br />

esaminati da aerobiologi che ne effettuano<br />

la valutazione ed elaborano i<br />

dati necessari a creare i calendari.<br />

(vedi sito www.ilpolline.it della<br />

Associazione Italiana Aerobiologia)<br />

QUADRI CLINICI<br />

Asma e rinite<br />

Negli ultimi decenni si è chiarita la<br />

unitarietà funzionale ed anatomica<br />

delle vie aeree, per cui asma e rinite<br />

sono riconosciute come una unica<br />

entità: molti soggetti con asma sono<br />

affetti da rinite, e molti soggetti con<br />

rinite allergica presentano o presenteranno<br />

nel corso degli anni asma bronchiale.<br />

L’asma è una malattia polmonare<br />

caratterizzata da ostruzione delle vie<br />

aree reversibile spontaneamente o<br />

dopo trattamento associata a flogosi<br />

(spesso eosinofila) ed iperreattività<br />

anche aspecifica. E’ una delle più frequenti<br />

malattie croniche, ed interessa<br />

dal 10-15% dei bambini al 5-10 %<br />

degli adulti, con diversa prevalenza<br />

nei diversi Paesi; parallelamente alle<br />

allergie ha mostrato un aumento<br />

nell’ultimo cinquantennio.<br />

L’ostruzione del flusso aereo è dovuta<br />

alla contrazione della muscolatura<br />

bronchiale, all’ispessimento della<br />

parete ed alle secrezioni eccessive<br />

nel lume bronchiale.<br />

L’ispessimento della parete è dovuto<br />

all’edema della mucosa, alla fibrosi<br />

sottoepiteliale ed alla ipertrofia della<br />

muscolatura liscia. La iperreattività<br />

bronchiale è una caratteristica principale<br />

e indica la gravità della patologia;<br />

non è presente però in tutti i soggetti<br />

asmatici.<br />

Asma ed atopia hanno una componente<br />

ereditaria, ed è possibile che<br />

siano coinvolti loci genetici comuni.<br />

La maggior parte delle forme asmatiche<br />

del bambino e dell’adulto sono<br />

allergiche, ma esistono anche forme<br />

non atopiche. La misurazione del<br />

grado di broncocostrizione costituisce<br />

uno strumento oggettivo per la valutazione<br />

dell’asma, che viene così inquadrata<br />

in vari livelli di gravità. In tutti i<br />

03/09 diagnosi & terapia<br />

spazio-salute.it<br />

25<br />

livelli sono presenti alterazioni infiammatorie.<br />

Il contatto con l’allergene attiva la<br />

reazione allergica con un a fase<br />

immediata, che dà luogo ai primi sintomi,<br />

e una tardiva.<br />

La rinite è caratterizzata anch’essa<br />

da una flogosi allergica scatenata dal<br />

contatto dell’allergene con la mucosa<br />

nasale e la successiva cascata di<br />

reazioni anticorpali e cellulari con rilascio<br />

di mediatori; mastociti ed eosinofili<br />

sono le cellule chiave della reazione.<br />

La mucosa nasale infiammata<br />

reagisce con il rigonfiamento della<br />

mucosa e l’aumento delle secrezioni.<br />

E’ caratterizzata da starnuti, rinorrea,<br />

congestione nasale e prurito. Dal<br />

punto di vista clinico viene inquadrata<br />

in base alla durata in intermittente,<br />

caratteristica della sensibilizzazione a<br />

pollini e persistente, più spesso legata<br />

a sensibilizzazione ad allergeni


26 diagnosi<br />

& terapia 03/09<br />

spazio-salute.it<br />

perenni come gli acari della polvere,<br />

con quadri di gravità da lieve moderata<br />

a grave valutati in base al decremento<br />

della qualità di vita.<br />

Alla rinite è spesso associata la congiuntivite<br />

allergica: il quadro clinico,<br />

definito come rinocongiuntivite, riconosce<br />

gli stessi meccanismi di base<br />

della rinite e lo stesso inquadramento<br />

clinico. E’ caratterizzata da prurito,<br />

bruciore, secrezione ed arrossamento<br />

della mucosa congiuntivale. Esistono<br />

altre forme di congiuntivite allergica,<br />

come la cheratocongiuntivite atopica<br />

e la congiuntivite primaverile, più rare<br />

ma potenzialmente più dannose per<br />

la vista. Esistono infine congiuntiviti<br />

allergiche da contatto con sostanze<br />

terapeutiche instillate nell’occhio o a<br />

liquidi utilizzati per le lenti a contatto.<br />

Orticaria angioedema<br />

L’orticaria è caratterizzata da lesioni<br />

cutanee rilevate e pruriginose, variabili<br />

per forma e grandezza, di durata<br />

variabile, chiamate pomfi.<br />

L’angioedema è una tumefazione del<br />

tessuto sottocutaneo o sottomucoso.<br />

L’evento iniziale nell’orticaria acuta e<br />

nell’angioedema è la degranulazione<br />

mastocitaria con rilascio di istamina<br />

ed altri mediatori. L’orticaria acuta e<br />

l’angioedema sono spesso legati ad<br />

un meccanismo IgE mediato; <strong>cibo</strong>,<br />

farmaci, puntura di insetti sono le<br />

cause più frequenti. Interessa il 20%<br />

della popolazione almeno una volta<br />

nella vita. Si classifica in orticaria<br />

acuta o cronica in base alla durata; la<br />

persistenza della sintomatologia per<br />

oltre sei settimane caratterizza la<br />

forma cronica. In molti casi di orticaria<br />

cronica non è possibile chiarire la<br />

causa (forme idiopatiche); in alcuni<br />

casi si ipotizza una componente<br />

autoimmunitaria, con lo formazione di<br />

anticorpi capaci di legarsi con i recettori<br />

delle IgE a livello cutaneo, che ne<br />

mimano l’azione. Le orticarie fisiche<br />

sono legate ad uno stimolo esterno<br />

come il freddo, il caldo, la vibrazione,<br />

la pressione o l’esposizione a radiazioni<br />

solari. Nella orticaria da freddo<br />

può essere pericoloso, per la ipotensione<br />

che ne deriva, fare il bagno in<br />

acque a bassa temperatura.<br />

Salute<br />

Allergia Alimentare<br />

In passato tutte le manifestazioni correlate<br />

all’ingestione di cibi venivano<br />

accomunate impropriamente sotto il<br />

termine di “allergia alimentare”, rendendo<br />

il problema ampiamente sovrastimato<br />

dalla popolazione generale.<br />

Nel giugno del 1994, a Stoccolma,<br />

l’European Academy of Allergy and<br />

Clinical Immunology (EAACI) ha proposto<br />

una classificazione per le reazioni<br />

avverse agli alimenti, basata esclusivamente<br />

sui meccanismi patogenetici,<br />

realizzando una prima fondamentale<br />

distinzione fra reazioni tossiche e reazioni<br />

non tossiche.<br />

Per reazioni tossiche si intendono<br />

tutte quelle che si possono scatenare<br />

in ogni individuo a condizione che si<br />

abbia l’ingestione di una quantità sufficiente<br />

di tossina. Possono essere<br />

dovute a diverse sostanze, presenti<br />

sia pure in quantitativi molto limitati,<br />

ma il cui effetto nocivo sia provocato<br />

da azione diretta dell’alimento sull’ospite.<br />

Esempi tipici di tali reazioni sono l’intossicazione<br />

da funghi, la gastroenterite<br />

causata da tossine batteriche<br />

secrete da Salmonella, Shigella e<br />

Campylobacter contenute in cibi avariati<br />

e la sindrome sgombroide dovuta<br />

al rilascio di istamina in caso di ingestione<br />

del pesce avariato.<br />

Le reazioni non tossiche agli alimenti<br />

dipendono dalla suscettibilità individuale<br />

verso alcuni cibi e vengono a<br />

loro volta suddivise in immunomediate<br />

(allergie o ipersensibilità) e non immunomediate<br />

(intolleranze). Il termine<br />

allergia è stato coniato per la prima<br />

volta da Von Pirquet nel 1906 per indicare<br />

appunto l’alterata reattività dell’organismo<br />

nei confronti di sostanze<br />

generalmente innocue. È corretto parlare<br />

di allergie alimentari soltanto per<br />

quelle manifestazioni che si dimostri


Salute<br />

no sostenute da una reazione di tipo<br />

immunologico, attraverso la formazione<br />

di anticorpi allergene-specifici nei<br />

confronti di componenti degli alimenti<br />

privi di tossicità primaria. Tuttavia, dei<br />

diversi meccanismi immunologici possibili,<br />

oggi vengono riconosciuti come<br />

allergenici soltanto quelli mediati dalle<br />

immunoglobuline E.<br />

Tutte le altre reazioni non indotte da<br />

meccanismi immunologici specifici<br />

vengono classificate come intolleranze<br />

agli alimenti. I meccanismi in grado di<br />

provocare intolleranza possono essere<br />

di natura enzimatica, di tipo farmacologico<br />

oppure rimanere sconosciuti.<br />

Tra le prime, dove la suscettibilità è<br />

data da particolari deficit enzimatici,<br />

la più frequente è il deficit di lattasi<br />

su base genetica. Le intolleranze farmacologiche,<br />

invece, si manifestano a<br />

causa di un tenore troppo elevato di<br />

sostanze attive a livello farmacologico<br />

presenti in determinati alimenti, specie<br />

se questi vengono consumati<br />

abbondantemente. Esempi di queste<br />

reazioni sono i sintomi gastrointestinali<br />

e la tachicardia prodotte dalla<br />

solanina presente nelle patate e l’emicrania<br />

legata alla presenza di tiramina<br />

nei formaggi<br />

stagionati.<br />

Esistono inoltre<br />

alimenti,<br />

quali fragole, cioccolata,<br />

pomodori,<br />

uovo, crostacei, carne di maiale e<br />

papaya, contenenti sostanze capaci di<br />

comportare un’attivazione mastocitaria<br />

e di indurre il rilascio di istamina<br />

su base aspecifica. La maggioranza<br />

delle intolleranze causate dagli additivi<br />

è indotta da meccanismi ancora<br />

oggi sconosciuti.<br />

In una nuova nomenclatura delle reazioni<br />

avverse agli alimenti proposta<br />

nel 2001, viene sostituita la dizione<br />

“intolleranza alimentare” con “ipersensibilità<br />

non allergica ad alimenti”. I<br />

sintomi delle allergie alimentari si<br />

esprimono principalmente attraverso<br />

la cute (prurito, angioedema) , il tratto<br />

gastrointestinale (nausea, vomito,<br />

spasmi esofagei, coliche), le mucose<br />

del tratto respiratorio (rinite,<br />

asma bronchiale) e, nelle gravi reazioni,<br />

coinvolgendo l’apparato circolatorio<br />

e l’intero oganismo (anafilassi).<br />

Dermatite atopica<br />

La dermatite atopica è una malattia<br />

infiammatoria cronica ricorrente della<br />

cute, caratterizzata da secchezza cutanea<br />

ed intenso prurito. Nei Paesi occidentali<br />

colpisce circa il 1’% della<br />

popolazione infantile, mentre nella età<br />

adulta l’incidenza è ridotta, oscillando<br />

intorno all’1-3 % della popolazione. E’<br />

03/09 diagnosi & terapia<br />

spazio-salute.it<br />

27<br />

spesso associata ad altre malattie<br />

atopiche, in particolare asma. Spesso<br />

rappresenta la prima manifestazione<br />

evidente dell’atopia nella prima infanzia,<br />

per poi risolversi spontaneamente<br />

prima della pubertà. Nella maggioranza<br />

dei soggetti, si osserva un elevato<br />

livello di IgE seriche ed una infiltrazione<br />

cutanea linfocitaria.<br />

Le sedi tipiche delle manifestazioni<br />

cutanee sono le pieghe flessorie degli<br />

arti superiori ed inferiori ed il volto. I<br />

soggetti affetti da dermatite atopica<br />

possono avere un abbassamento<br />

della soglia del prurito, che è stimolato<br />

da mediatori rilasciati da cellule<br />

infiammatorie. L’andamento della<br />

malattia è cronico e recidivante con<br />

riacutizzazioni dovute da esposizione<br />

ad allergeni o correlate a stress; la<br />

complicanza più comune è la sovrainfezione<br />

batterica da Staphilococcus<br />

aureus.<br />

I complessi fattori patogenetici, immunologici,<br />

ambientali e psicologici interagiscono<br />

nel determinare la manifestazione<br />

cutanea: recenti acquisizioni<br />

hanno evidenziato il ruolo centrale del<br />

deficit genetico di filagrina.


28 diagnosi<br />

& terapia 03/09<br />

spazio-salute.it<br />

Dermatite da contatto<br />

La dermatite da contatto allergica è<br />

provocata dal contatto con agenti<br />

esterni, in grado di attivare una reazioni<br />

infiammatoria a livello cutaneo in<br />

soggetti predisposti. Il meccanismo<br />

immunologico è rappresentato da una<br />

reazione di ipersensibilità ritardata,<br />

che coinvolge in particolare i linfociti<br />

Th1. Esistono particolari tipi di reazioni<br />

allergiche da contatto scatenate<br />

dalla esposizione ei raggi UV chiamate<br />

fotodermatiti. Le sostanze più frequentemente<br />

causa di dermatite allergica<br />

da contatto sono il Nichel, il dicromato<br />

di potassio , il cobalto, le miscele di<br />

profumi. Nella fase acuta si formano<br />

vescicole eritematose e pruriginose,<br />

mentre nella fase cronica la cute è<br />

secca, desquamata e fissurata. Le<br />

lesioni eczematose sono presenti in<br />

particolare nella zona di contatto.<br />

Allergia a farmaci<br />

L’allergia a farmaci è una reazione<br />

avversa dovuta ad una risposta immunitaria<br />

ad un farmaco o ai suoi metabolici.<br />

Viene stimato che circa il 10%<br />

delle reazioni a farmaci siano inquadrabili<br />

come reazioni immunitarie, con<br />

meccanismi scatenanti di vario genere.<br />

La diagnosica e l'inquadramento<br />

delle reazioni a farmaci necessita un<br />

approccio complesso, per giungere<br />

alla certezza di poter somministrare<br />

un farmaco innocuo per il soggetto<br />

interessato, ma efficace.<br />

Allergia a veleno di imenotteri<br />

Gli insetti responsabili della reazione<br />

allergica sono le api, le vespe, i calabroni<br />

e le formiche rosse. Il veleno<br />

iniettato con la puntura contiene proteine<br />

allergizzanti. Possono essere<br />

causa di decesso per la gravità delle<br />

reazioni generalizzate. Anche in questo<br />

caso la sensibilizzazione precede<br />

la manifestazione clinica. I soggetti<br />

allergici rispondono al successivo<br />

contatto con una reazione locale più<br />

estesa del normale o con reazioni<br />

sistemiche, come orticaria, angioedema,<br />

broncospasmo, edema della<br />

laringe ed ipotensione, con diversi<br />

gradi di intensità fino a giungere allo<br />

shock anafilattico, reazione generalizzata<br />

a rischio di vita. Nel bambino il<br />

rischio di grave reazione sistemica è<br />

minore.<br />

DIAGNOSTICA<br />

La diagnostica allergologica si basa<br />

in particolare sulla anamnesi, cioè<br />

sulla storia del paziente, che deve<br />

essere raccolta con una logica da<br />

investigatore, per scoprire i possibili<br />

agenti allergizzanti. Il passo successivo<br />

sono i test cutanei, diversi a<br />

seconda di cosa si vuole indagare:<br />

prick test per le allergie respiratorie,<br />

patch test per quelle cutanee,<br />

entrambi i precedenti e test di tolleranza<br />

orale per gli allergici a farmaci.<br />

Esistono poi test su siero, chiamati<br />

con acronimi ormai sorpassati PRIST<br />

(livello di IgE totali, poco indicativo);<br />

RAST (dosaggio delle IgE specifiche,<br />

metodo specifico e sensibile) e l’ultimo<br />

nato, ISAC, un microarray capace<br />

di identificare la risposta ad un centinaio<br />

di molecole allergeniche con una<br />

sola goccia di sangue.<br />

Salute<br />

PREVENZIONE<br />

Le evidenze scientifiche indicano,<br />

come norme appropriate per la prevenzione<br />

nei soggetti a rischio:<br />

* la identificazione precoce dei soggetti<br />

a rischio in base alla familiarità<br />

atopica:<br />

* il controllo dei fattori di rischio<br />

ambientali, come esposizione a<br />

fumo di sigaretta ed allergeni<br />

ambientali,<br />

* l’allattamento al seno per un periodo<br />

di almeno sei mesi,<br />

* la ritardata introduzione di alimenti<br />

allergenici, come uovo e pesce,<br />

dopo il primo anno di vita.<br />

TERAPIA<br />

<strong>Terapia</strong> delle malattie allergiche.<br />

La terapia deve essere mirata a risolvere<br />

le diverse manifestazioni cliniche<br />

delle malattie allergiche.<br />

Gli antistaminici sono indicati in tutte<br />

le malattie allergiche, in quanto bloccano<br />

la azione del primo mediatore<br />

della reazione allergica, che è proprio<br />

l’istamina. Agiscono quindi come sintomatici,<br />

riducendo i sintomi, ma<br />

anche come antiallergici, evitando<br />

l’amplificarsi della flogosi allergica. I<br />

farmaci di questa categoria, derivati<br />

da sostanze anestetiche, presentavano<br />

come effetto collaterale intensa<br />

sonnolenza; le molecole entrate in uso<br />

più recentemente hanno perso questo<br />

aspetto negativo, pur mantenendo l’efficacia.<br />

Gli antileucotrienici contrastano gli<br />

effetti dei mediatori tardivi dell’asma e<br />

della infiammazione. Sono molto indicati<br />

nella prevenzione dell’asma da<br />

sforzo, e in associazione alle altre<br />

terapie hanno contribuito significativamente<br />

al miglioramento della qualità<br />

della vita degli allergici.<br />

L’uso dei dispositivi di auto inalazione


Salute<br />

attuali, e l’introduzione di steroidi e<br />

broncodilatatori che agiscono direttamente<br />

a livello bronchiale, ha completamente<br />

cambiato la vita dei soggetti<br />

con asma. Non più legati alla necessità<br />

di lunghe sedute di a<strong>eros</strong>ol terapia,<br />

o trattamenti cortisonici per via<br />

generale, gli asmatici oggi hanno la<br />

possibilità di condurre una vita del<br />

tutto normale.<br />

Atleti asmatici sono stati vincitori di<br />

premi olimpionici!<br />

Per i casi di asma grave e non controllato<br />

esistono oggi nuove speranze,<br />

legate all’uso di siero anti IgE, che<br />

blocca il legame di questi anticorpi,<br />

che hanno un ruolo centrale nelle reazioni<br />

allergiche, con le cellule implicate<br />

nella infiammazione bronchiale.<br />

Anche per la più temibile delle reazioni<br />

allergiche, lo shock anafilattico, esiste<br />

oggi una terapia efficace, costituita da<br />

un autoiniettore di adrenalina (la<br />

sostanza in grado di far regredire la<br />

reazione), di facile uso; il farmaco è<br />

somministrato gratuitamente in ambito<br />

ospedaliero ai soggetti a rischio di<br />

reazioni di grave entità.<br />

Ma la vera risorsa, per una terapia<br />

che mira a modificare in maniera<br />

duratura la errata reazione del sistema<br />

immunitario, ristabilendo la tolleranza<br />

verso gli allergeni ed interrompendo<br />

la marcia atopica e le evoluzioni<br />

cliniche negative, è rappresentata<br />

dalla immunoterapia allergene specifica.<br />

La immunoterapia sottocutanea per<br />

veleno di insetti come api, vespe e<br />

calabroni è considerata, anche dal<br />

SSN, un sicuro salvavita Negli ultimissimi<br />

anni la ricerca ha subito una<br />

accelerazione, e, con la caratterizzazione<br />

di molecole allergeniche, i cosiddetti<br />

“vaccini”sono diventati sempre<br />

più purificati e mirati all’obiettivo.La<br />

03/09 diagnosi & terapia<br />

spazio-salute.it<br />

29<br />

introduzione di terapie ad assorbimento<br />

oromucosale, somministrate per via<br />

orale, sublinguale, di dimostrata sicurezza,<br />

tollerabilità ed efficacia ha<br />

aperto nuovi orizzonti terapeutici. Il<br />

problema viene affrontato alla radice,<br />

ed anche i genitori di bimbi allergici<br />

possono affidarsi con fiducia a cure,<br />

per le quali esistono ormai evidenze<br />

scientifiche che indicano un effetto<br />

preventivo sullo sviluppo di asma e<br />

sensibilizzazioni multiple, tanto maggiori<br />

quanto più precoce è la somministrazione.<br />

Sempre più evidenze scientifiche indicano<br />

un effetto preventivo sullo sviluppo<br />

di asma e sensibilizzazioni multiple<br />

se la terapia viene iniziata precocemente,<br />

nell’infanzia.<br />

Obiettivo del futuro sarà infatti non<br />

solo mantenere il controllo delle<br />

malattie allergiche, ma anche ridurne<br />

il numero e la gravità.


30 diagnosi<br />

& terapia 03/09<br />

spazio-salute.it<br />

FLOGOSI ALLERGICA<br />

Salute<br />

La patogenesi della reazione allergica è caratterizzata da un processo infiammatorio<br />

che coinvolge anticorpi, cellule e sostanze da esse prodotte, che mediano<br />

la reazione stessa. La caratteristica saliente del soggetto allergico è la persistenza<br />

della sintesi di IgE anche a notevole distanza di tempo dall’esposizione<br />

allergica. Negli ultimi anni, grazie alla maggior conoscenza dei meccanismi cellulari<br />

e molecolari alla base dei fenomeni infiammatori allergici, si è ipotizzato che<br />

una disregolazione del sistema immunitario sia essenziale allo sviluppo delle<br />

allergie e l’attenzione scientifica si è rivolta allo studio della cellula che sembra<br />

orchestrare la maggior parte delle reazioni infiammatorie in risposta agli allergeni, cioè il linfocita T. Il ruolo dei linfociti,<br />

helper Th2 con il loro corredo citochinico, e T regolatori Treg, è centrale nel determinismo della reazione allergica. La<br />

sensibilizzazione avviene al primo contatto del sistema immunitario con l’allergene. Esso viene catturato e processato<br />

da cellule dendritiche, e presentato ai linfociti T che, attivati, producono sostanze chiamate citochine che attivano e<br />

spingono a differenziarsi i linfociti B. Il momento finale è rappresentato dalla produzione di IgE specifiche, che poi si<br />

posizionano su mastociti e basofili. Il successivo legame a ponte tra l’allergene e le IgE determina la degranulazione di<br />

queste cellule e rilascio di mediatori che danno inizio alla fase immediata. La sensibilizzazione è essenziale perché si<br />

sviluppi, in un secondo momento, la reazione clinica. I mediatori più importanti della reazione immediata, preformati<br />

nella cellula, sono istamina, triptasi e bradichinina; leucotrieni, prostaglandine e chemochine e citochine intervengono<br />

più tardivamente e sono neoformati. L’espressione clinica di questi eventi molecolari è rappresentata dalla comparsa<br />

immediata, dopo l’esposizione all’allergene, di sintomi nasali, come starnutazione e rinorrea, oculari, come il prurito e<br />

la congiuntivite, e respiratori come tosse e broncospasmo. Se il contatto non si protrae, i sintomi si esauriscono per la<br />

metabolizzazione dei mediatori. La persistenza del contatto determina la evoluzione verso la fase ritardata, che si attiva<br />

tra le 4 e 24 ore, La presenza di una flogosi persistente delle vie aeree rappresenta la base fisiopatologia della iperreattività<br />

aspecifica, ovvero la risposta a stimoli non solo allergenici, ma irritativi come fumo, profumi, aria fredda con<br />

tendenza alla cronicizzazione. In tutti i soggetti affetti da malattie allergiche è possibile dimostrare la presenza di<br />

infiammazione cronica, anche quando non vi sono sintomi evidenti.<br />

GLOSSARIO<br />

Allergia: manifestazione clinica di atopia<br />

Atopia: propensione alla produzione persistente di anticorpi IgE<br />

Allergene: antigene di natura proteica, che induce la produzione di IgE specifiche nel soggetto atopico<br />

Anafilassi: reazione generalizzata, che coinvolge tutto l’organismo, con grave calo di pressione<br />

Immunoglobuline: o anticorpi, sono glicoproteine prodotte da plasmacellule o linfociti B; esistono cinque classi di<br />

immunoglobuline, con diversi ruoli difensivi nel sistema immunitario: IgG, IgA, IgM, IgD, IgE<br />

IgE: immunoglobuline con ruolo centrale nelle allergie. Sono anticorpi di tipo reaginico, capace di legarsi in maniera persistente<br />

alla superficie delle cellule che partecipano alla reazione allergica<br />

Citochine: proteine, prodotte da linfociti e cellule del sistema immunitario, che regolano la risposta immunitaria agendo<br />

nel loro microambiente come ormoni con attività stimolatoria o inibitoria<br />

Cellule coinvolte nella reazione allergica:Th1, Th2, Eosinofili, Cellule dendritiche<br />

Aerobiologia: scienza che studia la componente biologica presente nell’aria, ed in particolare pollini e spore, rendendo<br />

possibile la produzione dei calendari pollinici.


Salute in rete<br />

03/09 diagnosi & terapia<br />

spazio-salute.it<br />

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Dr.ssa Annunziata Tomaini<br />

Spec. in Odontostomatologia<br />

Esperta in Medicine non convenzionali<br />

per la cura della bocca e dei dentil.<br />

Genova, Tel. 010.352527<br />

(mercoledì dalle 12.00 alle 13.00)<br />

Dr. Giacomo Fiori,<br />

Specialista in Dietologia<br />

Milano, Tel. 02.76021568<br />

(Mercoledì dalle 15.00 alle 16.00)<br />

Dr.ssa Silvia Bornia,<br />

Biologa Nutrizionista<br />

Specializzata in Intolleranze<br />

Alimentari<br />

Rapallo - Corso Colombo 34/4<br />

Tel. 0185.233503<br />

(Lunedì dalle 13,30 alle 15.00)


Salute<br />

Autore: Dott. Paolo G. ZUCCONI<br />

Neuropsicologo e Psicoterapeuta<br />

Cognitivo - Comportamentale<br />

Udine<br />

Tel. 0432-233006<br />

www.dr-zucconi.it<br />

I resoconti giornalistici e radiotelevisivi<br />

ci propinano quotidianamente episodi<br />

di violenza tanto che è quasi impossibile<br />

prendere un quotidiano, sfogliare<br />

un settimanale o ascoltare un notiziario<br />

senza venire a conoscenza di nuovi<br />

e spaventosi atti di violenza pubblica<br />

e privata, verso le cose e verso le persone.<br />

Proprio per l’importanza che la<br />

violenza ha raggiunto nella vita quotidiana<br />

in vari ambiti della vita sociale<br />

dobbiamo rassegnarci a considerarla<br />

come una delle espressioni, purtroppo<br />

sempre più num<strong>eros</strong>e, dell’interazione<br />

sociale. Espressione di un’interazione<br />

disturbata e deviante, come lo è quella<br />

forma di violenza che spesso non<br />

trova spazio tra la cronaca nera quotidiana,<br />

ma pur si riscontra in tante storie<br />

di quotidiana sopportazione che<br />

tendono a rimanere relegate nei<br />

meandri della psiche femminile: la<br />

molestia sessuale.<br />

Senza arrivare allo spettro di una violenza<br />

fisica evidente la molestia sessuale<br />

è pur sempre violenza, una violenza<br />

psicologica, insidiosa, strisciante,<br />

sempre più diffusa e sempre più<br />

03/09 diagnosi & terapia<br />

spazio-salute.it<br />

33<br />

Molestie sessuali:<br />

la difesa è anche psicologica<br />

sommersa che intacca la dignità personale<br />

dei soggetti socialmente più<br />

vulnerabili. La gamma delle situazioni<br />

di molestia sessuale, che portano la<br />

vittima ad un logoramento psicologico<br />

progressivo, è molto varia: si va dalla<br />

frase equivoca con doppio senso al<br />

fraseggio volgare, dall’apprezzamento<br />

pesante alla proposta diretta, dalla<br />

minaccia subdola ed imbarazzante<br />

ripetuta più volte fino ad arrivare al<br />

gesto osceno o alle avances più<br />

meschine, al ricatto e all’intimidazione<br />

sul posto di lavoro. Si consuma di preferenza<br />

in quegli ambiti in cui si determina<br />

da una parte una condizione di<br />

bisogno e vede dall’altra parte una<br />

condizione sociale contrattualmente<br />

più forte che abusa del suo potere o<br />

della sua autorità verso chi è gerarchicamente<br />

subordinato, solitamente<br />

donna. Pur tuttavia l’ambito della<br />

molestia si allarga pure al rapporto tra<br />

pari nell’ambiente di lavoro fino a portarsi<br />

sulla strada ed in certi ambienti<br />

pubblici dove prevale la convinzione<br />

maschilista che giustifica il complimento<br />

pesante alle passanti, la proposta<br />

insistente fino al contatto fisico<br />

impudente in una sala cinematografica<br />

e all’atto esibizionista. In tutti i casi il<br />

molestatore (quasi sempre di sesso<br />

maschile) conta sulla complicità del<br />

silenzio di una vittima psicologicamente<br />

indifesa. Infatti chi subisce la mole-


Salute<br />

stia solitamente è impreparata a difendersi<br />

al primo, inatteso, attacco: la<br />

mancata reazione favorisce l’innescarsi<br />

di un’escalation da cui sottrarvisi<br />

risulta sempre più complicato, soprattutto<br />

se la persona ritiene di non<br />

essere tutelata giuridicamente da provocazioni<br />

che non comportino aggressione<br />

fisica e possiede ad un tempo<br />

una bassa autostima e altrettante<br />

basse abilità sociali di autodifesa.<br />

Così la vittima di molestie è maggiormente<br />

esposta a crisi depressive, a<br />

stati di agitazione ed irritazione permanenti,<br />

insonnia, emicrania e a vari<br />

disturbi psicosomatici che si associano<br />

ad una minore efficienza lavorativa<br />

e minore fiducia nelle proprie capacità.<br />

Come difendersi ed evitare le<br />

possibili conseguenze psicologiche e<br />

psicosomatiche della molestia passivamente<br />

subìta?<br />

La legge viene oggi in aiuto anche a<br />

chi, a vario titolo, sta subendo molestie<br />

sessuali in quanto ogni atto che<br />

disturba anche in minima parte la<br />

sfera sessuale altrui costituisce un<br />

reato penale. Attraverso la presentazione<br />

di una querela di parte che in<br />

tali casi, non può più essere revocata,<br />

l’interessata inizia così il suo atto<br />

difensivo con facoltà di essere pure<br />

risarcita di danni psicologici (biologici<br />

e morali) correlati alla molestia subìta.<br />

Ma se l’attuale giurisprudenza protegge,<br />

a posteriori e su querela, la donna<br />

molestata, la difesa immediata è solamente<br />

psicologica. Le molestie, a differenza<br />

delle violenze sessuali vere e<br />

proprie, sono in definitiva pressioni<br />

psicologiche, a vari livelli, di tipo verbale<br />

e non verbale (sguardi insistenti,<br />

ammiccamenti, contatti interpersonali,<br />

esibizionismi non richiesti) e pertanto<br />

la risposta immediata si basa su di un<br />

repertorio competente di abilità cognitive,<br />

comportamentali ed emozionali di<br />

protezione e di fronteggiamento della<br />

situazione molesta attraverso una<br />

serie di mosse psicologiche per reagire,<br />

colpire nelle zone più vulnerabili e<br />

difendersi in varie situazioni interpersonali,<br />

anche complesse, affrontando<br />

il molestatore armate di sofisticate<br />

tecniche di dissuasione ed autodifesa<br />

psicologica paragonabili ad un ben<br />

assestato colpo di judo o di karate<br />

che spiazzano e mettono a terra l’avversario<br />

senza sentirsi in colpa, provare<br />

eccessiva ansia e senza compromettere<br />

la relazione sociale, mantenendo<br />

comunque un buon rapporto<br />

interpersonale con l’altro. Certamente<br />

tali strategie e tecniche dissuasive<br />

vanno apprese, con l’aiuto di uno psicoterapeuta<br />

esperto, attraverso un<br />

programma di protezione psicologica<br />

individualizzato da acquisire con una<br />

serie role playing e role reversal in<br />

studio e prove comportamentali sul<br />

campo con supervisione continuativa<br />

finché le abilità psicologiche di difesa<br />

diventano abitudini. E’ possibile pure<br />

03/09 diagnosi & terapia<br />

spazio-salute.it<br />

35<br />

attraverso un programma di<br />

Harassement inoculation training preparasi<br />

preventivamente ad affrontare<br />

possibili molestie future al fine di<br />

ridurre la durata e l’intensità dell’emozione<br />

spiacevole, bloccare la molestia<br />

sul nascere, sottrarsi alla pressione<br />

sociale del molestatore con conseguente<br />

incremento del senso di<br />

autoefficacia e dell’autostima personale.<br />

TIPOLOGIA<br />

DELLA MOLESTIA SESSUALE<br />

La forma più grave, ma meno diffusa<br />

di molestia è il ricatto sessuale (quid<br />

pro quo), mentre le più diffuse sembrano<br />

le attenzioni sessuali non gradite<br />

come ad esempio le richieste insi-<br />

stenti. In ambienti tradizionalmente<br />

maschili e maschilisti sono molto frequenti,<br />

quasi usuali le molestie di<br />

genere, quelle cioè che, se pur con<br />

basso profilo socioculturale, sottolineano<br />

le differenze tra maschio e femmina<br />

come ad esempio la distribuzio-


36 diagnosi<br />

& terapia 03/09<br />

spazio-salute.it<br />

ne di materiale porno tra il gruppo, il<br />

fraseggio volgare, il vantarsi di prestazioni<br />

sessuali, il gesto osceno e la<br />

frase o il discorso ambiguo. Altre<br />

forme di molestia sessuale sono le<br />

telefonate oscene (coprolalia), l’esibizionismo<br />

non richiesto ed infine, tipico<br />

topos, la ricerca del contatto fisico a<br />

bordo dei trasporti pubblici, al cinema,<br />

nell’ambiente lavorativo (la pacca sul<br />

sedere rientra tra questo genere), ma<br />

purtroppo, da quanto raccontano le<br />

pazienti e le clienti in ambito psicologico-medico-legale,<br />

anche all’interno di<br />

ambulatori medici, sessuologici e psicologici.<br />

DECALOGO ANTIMOLESTIE<br />

PROFILO DEL MOLESTATORE<br />

Non riesce facile tracciare un profilo<br />

del violentatore tipo dal momento che<br />

varie sono le forme e anche le circostanze<br />

della molestia sessuale.<br />

Pertanto se per alcuni maschi la molestia<br />

sessuale rientra nell’esercizio del<br />

potere nel caso di dirigenti o imprenditori,<br />

senz’altro l’atteggiamento del<br />

molestatore in genere appare tipicamente<br />

sessista, di un sessismo più<br />

ostile che benevolo incentrato sull’idea<br />

frustra della donna oggetto. Se<br />

poi il molestatore agisce con l’intento<br />

di comunicare un qualcosa la modalità<br />

appare decisamente inappropriata<br />

Dieci suggerimenti spiccioli sottoforma di un decalogo antimolestie potranno risultare<br />

utili in varie situazioni interpersonali difficili.<br />

1. Reagisci tempestivamente al primo segno di invasione della tua privacy per evitare<br />

che la non reazione venga colta come un segno di debolezza tale da indurre il<br />

molestatore a continuare la sua opera più pesantemente.<br />

2. A richieste moleste specifiche evita di rispondere in modo troppo generico offrendo<br />

al molestatore una, seppur vaga, speranza di raggiungere il suo laido scopo.<br />

3. Ogni qual volta che non sei d’accordo con le proposte del molestatore di’ apertamente<br />

e decisamente di no senza alternative.<br />

4. Di’ di no guardando il molestatore, tranquillamente e seriamente, negli occhi ed<br />

usa un tono di voce deciso e sufficientemente alto.<br />

5. Di’ di no senza giustificazioni cioè senza sentirti in dovere di dire perché non<br />

accetti la sua proposta.<br />

6. Rispetto allo sproloquio e alla volgarità gratuita e disturbante va detto apertamente,<br />

direttamente, decisamente e tempestivamente al molestatore che tale comportamento<br />

ti infastidisce e che desìderi che la smetta.<br />

7. In caso di insistenza da parte del molestatore ripeti, in modo conciso ma fermo e<br />

tranquillo, come un disco rotto il tuo rifiuto (preferisco di no, non mi va) oppure il<br />

desiderio di smettere (basta, finiscila!) finché l’altro non modifica il suo atteggiamento<br />

insistente.<br />

8. In caso di molestie tattili attiva un contatto oculare intenso, fulminante e cattivo,<br />

poi grida con tonalità vieppiù crescente: vergognoso, giù le mani!<br />

9. Davanti ad un esibizionista evita di fare il suo gioco urlando ed insultandolo (è<br />

proprio quello che cerca) ma piuttosto ti conviene guardare con indifferenza.<br />

10. In ogni caso concentrati sul comportamento molesto e sgradevole dell’altro piuttosto<br />

che farti preconcetti e dar giudizi, sulla persona che attua il comportamento<br />

sgradevole.<br />

Salute<br />

caratterizzata da assenza di empatia e<br />

espressione di una sessualità immatura.<br />

Se nelle forme più hard il molestatore<br />

rientra nei profili aggressivi e<br />

manipolativi nelle forme meno gravi ,<br />

ma più diffuse può essere visto come<br />

un disabile sociale, una persona con<br />

ridotte competenze sociali e con una<br />

assenza di dating behavior<br />

PROFILO DELLA DONNA MOLESTATA<br />

Se è difficile tracciare un identikit del<br />

molestatore ancora più complesso<br />

diventa il profilo della vittima della<br />

molestia sessuale. Tentando comunque<br />

di abbozzare alcuni tratti comportamentali<br />

si può affermare che solitamente<br />

le vittime le possiamo trovare<br />

tra le categorie sociali più deboli dove<br />

la vulnerabilità personale sotto il profilo<br />

psicologico e sociale diventa direttamente<br />

proporzionale al rischio della<br />

molestia.<br />

Tra le categorie sociali più a rischio<br />

innanzi tutto troviamo le appartenenti<br />

al sesso femminile (anche se la vittima<br />

maschile di una ipotetica molestatrice<br />

donna, che sembra più diffusa<br />

negli States e maggiormente in recenti<br />

films americani, a noi rientra in un<br />

ambito ancora troppo sommerso). E<br />

tra le donne sembra che i primi posti<br />

spettino alle divorziate, seguite a<br />

ruota dalle donne più giovani e neoassunte.<br />

Vittime diffuse, e purtroppo per la<br />

maggior parte silenti appartengono a<br />

gruppi di lavori specificatamente<br />

maschili. Infine tra le donne più a<br />

rischio di molestia sessuale sono le<br />

portatrici di handicap, le lesbiche e<br />

quelle apparetnenti a minoranze etnico-sociali<br />

e linguistiche.


Salute<br />

mente il territorio più antico al<br />

mondo, ha sempre posseduto un’energia<br />

e una saggezza atavica molto<br />

potente che unita alla purezza del territorio<br />

– è rimasta quasi praticamente<br />

immune da scorie nucleari e inquinamento<br />

chimico – risulta essere il<br />

luogo ideale per creare essenze energetiche<br />

che aiutano molto velocemente<br />

gli individui ad evolvere, anche sul<br />

piano spirituale.<br />

La società attuale è estremamente<br />

cambiata e l’individuo, evoluto sotto<br />

la spinta di questi mutamenti, risulta<br />

oggi caratterizzato da num<strong>eros</strong>e sfaccettature<br />

ed esigenze.<br />

La contemporaneità delle Essenze<br />

Floreali Australiane ci permette di<br />

avere a disposizione 69 rimedi, creati<br />

dal Dott. White, anche sulla base dei<br />

03/09 diagnosi & terapia<br />

spazio-salute.it<br />

Il mondo della Floriterapia:<br />

Australian Bush Flower<br />

Il Dr. Ian White, naturopata e floriterapeuta<br />

australiano, sulla scorta della<br />

tradizione popolare e degli studi dei<br />

suoi predecessori europei – fra tutti il<br />

celeberrimo Bach -, ha identificato gli<br />

effetti dei fiori australiani, giungendo<br />

a creare 69 Essenze Floreali.<br />

Quali novità hanno apportato le sue<br />

scoperte al mondo della floriterapia?<br />

La linea delle essenze Australian<br />

Bush Flower Essences è stata creata<br />

dal Dott. Ian White negli ultimi 30<br />

anni circa. I fiori utilizzati per creare<br />

le essenze vengono raccolti in questo<br />

vastissimo continente che risulta<br />

essere il paese, con il Brasile, che<br />

conta il maggior numero di piante fiorite.<br />

L’Australia, essendo inoltre geologica-<br />

37<br />

bisogni del nostro tempo.<br />

Sicuramente in questo gli è stato di<br />

grande aiuto appartenere a questo<br />

momento storico, vivendo sia in<br />

prima persona che come terapeuta<br />

difficoltà comuni a molti come lo<br />

stress, le paure, le relazioni difficili<br />

con figli adolescenti o colleghi, la<br />

pressione delle num<strong>eros</strong>e richieste di<br />

una società spesso materialista ma<br />

anche di difficoltà di concentrazione o<br />

di jet lag…<br />

Alcune Essenze sono inoltre specifiche<br />

per la, non trascurabile, grande<br />

necessità di un aiuto per un’evoluzione<br />

spirituale finalizzata a migliorare la<br />

propria empatia verso gli altri esseri<br />

viventi e la scoperta di un punto di<br />

profonda quiete e purezza in ognuno<br />

di noi.


38 diagnosi<br />

& terapia 03/09<br />

spazio-salute.it<br />

Fra i disagi tipici del nostro secolo, vi<br />

è la difficoltà a costruire relazioni<br />

autentiche con gli altri. Un apparente<br />

paradosso se si pensa che mai in<br />

nessuna epoca l’uomo è in contatto,<br />

talvolta coatto, con i suoi simili, come<br />

nella nostra. Come può la Floriterapia<br />

Australiana migliorare la qualità dei<br />

rapporti interpersonali e risolvere<br />

quello che Erich Fromm definiva “il<br />

problema della solitudine”?<br />

È importante premettere fin da subito<br />

che le Essenze Floreali non risolvono i<br />

problemi, ma la loro caratteristica principale<br />

è di donare chiarezza alla<br />

mente, aiutandoci a sviluppare capacità<br />

intuitive facendo emergere le<br />

nostre qualità innate, come l’amore, il<br />

coraggio e la gioia. I Floriteapici<br />

Australiani ci aiutano quindi a scoprire<br />

aspetti nuovi e diversi di noi, delle persone<br />

che frequentiamo, ma anche<br />

delle situazioni che viviamo. Ci permettono<br />

di rispondere agli eventi in modo<br />

diverso, favorendo la rottura di schemi<br />

spesso annosi e ripetitivi. – le maggiori<br />

sofferenze in ambito sentimentale scaturiscono<br />

soprattutto dalla sensazione<br />

di perseverare nell’errore, in uno sbaglio<br />

che in maniera analoga ci ha già<br />

ferito precedentemente. Possiamo<br />

quindi dire che l’Essenza Floreale rappresenta<br />

la possibilità di lasciare la<br />

vecchia strada per sperimentare una<br />

nuova via, non solo nella relazione<br />

amorosa, ma anche nei rapporti famigliari<br />

e sociali. Partendo quindi dal presupposto<br />

che il nostro benessere psicofisico<br />

e il nostro disagio interiore<br />

dovrebbero essere letti alla luce del<br />

rapporto con gli altri e dei legami che<br />

riusciamo a imbastire nel mondo, è<br />

abbastanza normale che vi siano<br />

num<strong>eros</strong>e richieste di aiuto per riuscire<br />

a gestire le strutture relazionali di cui<br />

facciamo parte.<br />

Attraverso le Essenze Floreali<br />

Australiane abbiamo la possibilità di<br />

conoscerci meglio, più profondamente,<br />

favorendo quindi la comprensione<br />

di quanto per cambiare le nostre relazioni<br />

dovremmo cominciare a cambiare<br />

noi stessi. Frequentemente, lo<br />

spostare l’attenzione dalla relazione a<br />

noi stessi, causa l’innalzamento di un<br />

muro difensivo finalizzato a non dover<br />

ammettere che il problema potrebbe<br />

non essere fuori di noi, negli altri, ma<br />

dentro di noi. Le Australian Bush<br />

Flower Essences possono soprattutto<br />

in questo momento dare un grosso<br />

aiuto per aiutarci a porci nella relazione<br />

un po’ più liberi da sentimenti<br />

come rabbia o paura nonché senso di<br />

colpa o tendenza all’ergerci giudici.<br />

Quali essenze floreali contiene<br />

Relationship e come agiscono fra<br />

loro?<br />

L’essenza composta Relationship è<br />

una combinazioni di più essenze creata<br />

da Ian White pensata per le persone<br />

che hanno la necessità di migliorare<br />

la qualità delle relazioni.<br />

Le Essenze contenute sono:<br />

Bluebell, specifica per i sentimenti di<br />

amore e gioia, che pur esistendo<br />

nella persona non vengono espresse<br />

per paura che siano limitati e non rinnovabili.<br />

Generalmente questa paura<br />

provoca atteggiamenti rigidi e controllati<br />

con scarsa inclinazione alla verbalizzazione<br />

delle proprie emozioni più<br />

dolci o ad atteggiamenti come baci o<br />

abbracci.<br />

Boab, la cui principale attività è di<br />

aiutare a cancellare gli schemi negativi<br />

famigliari, favorisce l’abbandono<br />

dei modelli comportamentali genitoriali<br />

che possono riflettersi sulle proprie<br />

relazioni.<br />

Bottlebrush, essenza molto importante<br />

in tutti i momenti di cambiamento,<br />

Salute<br />

per favorirne l’accettazione. Aiuta<br />

inoltre a riequilibrare le difficoltà di<br />

relazione della madre con i propri figli<br />

e viceversa.<br />

Bush Gardenia, rimedio per rinnovare<br />

l’interesse e la passione nella coppia<br />

e nelle relazioni in genere, quando si<br />

sta verificando un allontanamento o<br />

si danno per scontate le persone che<br />

si hanno vicine.<br />

Dagger Hakea, essenza utile per la<br />

rabbia e il risentimento.<br />

Flannel Flower, la cui caratteristica è<br />

di essere un fiore flannellato la cui<br />

morbidezza invita al tocco. Le persone<br />

che giovano di quest’essenza<br />

sono spesso persone che non amano<br />

il contatto fisico come abbracci o<br />

carezze, spesso perché non vi sono<br />

abituate, ma ne sentono un grande<br />

bisogno.<br />

Mint Bush, per i momenti di grande<br />

cambiamento, quando ci si sente in<br />

uno stato di grande confusione come<br />

se si fosse in una centrifuga.<br />

Red Helmet Orchid, specifica per riequilibrare<br />

il rapporto con il proprio<br />

padre e viceversa<br />

Red Suva Frangipani, essenza molto<br />

importante perché aiuta nell’elaborazione<br />

del lutto, inteso non solo come<br />

perdita di una persona cara, ma<br />

anche come separazione dovuta alla<br />

fine di una relazione<br />

Wedding Bush, la cui caratteristica è<br />

di favorire l’impegno nelle relazioni.<br />

La sinergia di queste essenze fa di<br />

questo rimedio un ottimo composto<br />

da consigliare a chiunque stia affrontando<br />

un momento di difficoltà nelle<br />

relazioni, dai bambini che stanno<br />

vivendo ad esempio l’inserimento<br />

scolastico con difficoltà a separarsi<br />

dalla mamma, o la separazione dei<br />

propri genitori, agli adulti che stanno<br />

sostenendo un periodo relazionale difficile.


Salute<br />

Oltre a incoraggiare la creazione di<br />

nuovi rapporti sociali, quali benefici<br />

apporta?<br />

Relationship oltre ad incoraggiare<br />

nuovi rapporti sociali permette di<br />

migliorare i rapporti già esistenti, aiutandoci<br />

a sciogliere schemi limitanti<br />

che potrebbero allontanarci dalla<br />

nostra natura e dalla possibilità di<br />

vivere una relazione profonda e appagante<br />

che spesso necessità di un<br />

costante impegno per poter maturare<br />

e resistere alle pressioni. Spesso<br />

inoltre si parla di dipendenze nelle<br />

relazioni genitori figli o viceversa,<br />

come anche nella coppia e<br />

Relationship è il rimedio consigliato in<br />

questi casi.<br />

Pur svolgendo un’azione “energetica”<br />

e non chimica, ha effetti collaterali?<br />

Proprio per la caratteristica dei rimedi<br />

floreali, basata sull’aspetto bioenergetico,<br />

di non vantare attività chimica,<br />

non hanno effetti collaterali. Potrebbe<br />

comunque essere condivisibile la<br />

comunicazione al proprio medico, nel<br />

03/09 diagnosi & terapia<br />

spazio-salute.it<br />

caso in cui ci si stia sottoponendo a<br />

una terapia. Voglio ancora sottolineare<br />

che il rimedio floreale australiano<br />

non ha effetti terapeutici secondo la<br />

medicina tradizionale allopatica, né<br />

può sostituire una terapia quando<br />

questa sia prescritta dal medico, ma<br />

la può integrare apportando grandi<br />

vantaggi dal punto di vista psicosomatico<br />

e non interferisce in alcun<br />

modo con i trattamenti eventuali in<br />

essere.<br />

www.greenremedies.it<br />

39<br />

Sì del Senato ai nuovi servizi<br />

Nella seduta del 26 febbraio, il Senato ha esaminato e approvato, senza modifiche rispetto al testo uscito dalle<br />

Commissioni, l’articolo 9 dell’AS 1082. I primi due commi dell’articolo contengono, come noto, una delega al<br />

Governo per l’individuazione dei servizi socio-sanitari delle farmacie<br />

Sono così stati respinti gli emendamenti presentati in aula, ma l’emendamento 9.17, a firma del Senatore Luigi<br />

D’Ambrosio Lettieri, è stato trasformato in un ordine del giorno poi accolto dal Governo. L’emendamento 9.17 era volto<br />

a eliminare l’incompatibilità di cui all’art. 102 TULS, rendendo così possibile l’esercizio in farmacia delle professioni<br />

sanitarie a eccezione di quelle che abilitano alla prescrizione. In questo modo, per esempio, sarebbe possibile in farmacia<br />

l’opera dell’infermiere. “E’ senz’altro una conclusione positiva” ha commentato D’Ambrosio Lettieri. “La modifica al<br />

TULS contenuta nell’emendamento ora trasformato in ordine del giorno è un logico complemento a misure che mirano<br />

ad ampliare i servizi resi al cittadino dalla farmacia, la cui approvazione saluto con favore”.<br />

Il testo approvato dal Senato prevede dunque i seguenti nuovi compiti delle farmacie:<br />

a) assicurare, nel rispetto di quanto previsto dai singoli piani regionali socio-sanitari, la partecipazione delle farmacie al<br />

servizio di assistenza domiciliare integrata a favore dei pazienti residenti nel territorio della sede di pertinenza di ciascuna<br />

farmacia, a supporto delle attività del medico di medicina generale, anche con l’obiettivo di garantire il corretto utilizzo<br />

dei medicinali prescritti e il relativo monitoraggio, al fine di favorire l’aderenza dei malati alle terapie mediche;<br />

b) collaborare ai programmi di educazione sanitaria della popolazione realizzati a livello nazionale e regionale, nel rispetto<br />

di quanto previsto dai singoli piani regionali socio-sanitari;<br />

c) realizzare, nel rispetto di quanto previsto dai singoli piani regionali socio-sanitari, campagne di prevenzione delle principali<br />

patologie a forte impatto sociale, anche effettuando analisi di laboratorio di prima istanza nei limiti e alle condizioni<br />

stabiliti con decreto del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, d’intesa con la Conferenza permanente<br />

per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, restando in ogni caso esclusa<br />

l’attività di prelievo di sangue o di plasma mediante siringhe;<br />

d) consentire, nel rispetto di quanto previsto dai singoli piani regionali socio-sanitari, la prenotazione in farmacia di visite<br />

ed esami specialistici presso le strutture pubbliche e private convenzionate, anche prevedendo la possibilità di pagamento<br />

delle relative quote di partecipazione alla spesa a carico del cittadino e di ritiro del referto in farmacia; Il testo<br />

prevede anche che queste attività siano remunerati “da parte del Servizio sanitario nazionale entro il limite dell’accertata<br />

diminuzione degli oneri derivante, per il Servizio sanitario nazionale, per le regioni e per gli enti locali, dallo svolgimento<br />

delle suddette attività da parte delle farmacie, e comunque senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica”. “Su<br />

ùquesto provvedimento la Federazione potrà cominciare a costruire il progetto di farmacia come centro di servizi illustrato<br />

nel Documento sulla professione” ha commentato il presidente della FOFI, Andrea Mandelli. Da Farmacista 33 2-3-09


40 diagnosi<br />

& terapia 03/09<br />

spazio-salute.it<br />

Bimbi & Terme:<br />

amici per la pelle<br />

Autore: Dott.ssa Cadigia HASSAN<br />

Padova<br />

Aumentano sempre più, specie tra i<br />

bambini, le malattie della pelle, dermatite<br />

atopica in testa. L’alternativa<br />

ai farmaci? Un ciclo di cura termale,<br />

per un miglioramento progressivo che<br />

permane nel tempo.<br />

Cute secca, prurito incessante, eritemi,<br />

lesioni eczemiche. Non è facile per un<br />

adulto convivere con una patologia<br />

della pelle, figuriamoci per un bambino<br />

piccolo! Un problema che risulta essere<br />

sempre più in aumento, specie nei<br />

paesi più avanzati, complice anche la<br />

sempre maggiore presenza di allergeni<br />

e inquinanti nell’aria. A farne le spese<br />

sono soprattutto i bambini: 2 su 10<br />

soffrono di dermatite atopica, una<br />

patologia cronica che negli ultimi dieci<br />

anni è aumentata di almeno il 3%. Le<br />

sue cause sono ancora sconosciute,<br />

ma si sa che è correlata a fattori genetici<br />

e immunologici, come le allergie alimentari,<br />

quelle da contatto e da inalazione,<br />

le anomalie da immunoregolazione<br />

e la microbiologia cutanea.<br />

ANSIA E AGITAZIONE GENERANO<br />

STRESS ANCHE AI PIU’ PICCOLI<br />

Quando colpisce durante l’infanzia,<br />

nell’85% dei casi la dermatite atopica<br />

si manifesta entro il primo anno di vita,<br />

si protrae ciclicamente per diversi anni,<br />

talvolta per tutta la vita. Un bambino<br />

colpito da dermatite atopica è un<br />

bimbo che si gratta di continuo, piange<br />

spesso, non dorme serenamente. E’<br />

comprensibile pertanto che i genitori<br />

vivano questa patologia con forte agitazione,<br />

consultando vari specialisti con<br />

la speranza di trovare al più presto una<br />

cura definitiva. Spesso il trattamento<br />

prevede farmaci cortisonici e antibiotici<br />

che presentano notevoli effetti collaterali.<br />

Un circolo vizioso che ponendo<br />

ansia su ansia genera stress a tutta la<br />

famiglia.<br />

Salute<br />

L’ACQUA TERMALE, LA TERAPIA<br />

DOLCE CONVENZIONATA CON IL SSN<br />

Le terme come piacevole e dolce alternativa<br />

alla terapia farmacologica. Ogni<br />

anno migliaia di famiglie scelgono per i<br />

loro piccoli il potere curativo dell’acqua<br />

termale come risposta a problemi di<br />

dermatite atopica, psoriasi, eczemi e<br />

altre affezioni cutanee. “La cura e il<br />

soggiorno termale riducono l’abnorme<br />

reattività cutanea, lasciando spazio a<br />

una cute sana, senza più prurito, croste<br />

e eritemi” commenta il dottor<br />

Mauro Zanoni, direttore sanitario delle<br />

Terme di Comano, splendida stazione<br />

trentina, ai piedi delle Dolomiti del<br />

Brenta. Il programma di cura, che è<br />

anche un’utile pausa farmacologica, è<br />

personalizzato ed è convenzionato con<br />

il Servizio Sanitario Nazionale nella<br />

misura di un ciclo annuale di 12 bagni<br />

termali. Per accedervi è sufficiente<br />

recarsi alle terme con la ricetta del proprio<br />

medico di base riportante la patologia<br />

e la relativa cura richiesta.<br />

TERME DI COMANO,<br />

AMICHE DELLA PELLE<br />

Grazie alla loro collocazione idrologica,<br />

inserita in un ecosistema di media altitudine,<br />

le Terme di Comano rappresentano<br />

l’indicazione terapeutica adatta a<br />

quasi tutte le affezioni cutanee, tra cui<br />

– oltre le dermatiti atopiche di tipo<br />

allergico e seborroico - la psoriasi, le


Salute<br />

varie forme di eczema, le dermatiti pruriginose<br />

in genere, l’acne, le dermatiti<br />

associate a disturbi circolatori. L’acqua<br />

di Comano – classificata come oligominerale<br />

ipotermale, bicarbonato-calciomagnesica<br />

ricca di fluoro – sgorga<br />

dalla fonte a una temperatura costante<br />

di 27° viene utilizzata non solo per<br />

bagni e vaporizzazioni, ma anche come<br />

bibita (cura idropinica) per favorire la<br />

diuresi ed eliminare gli agenti tossici.<br />

Nel centro termale, i bimbi – a partire<br />

dai 7-8 mesi - vengono dapprima visitati<br />

dallo specialista, che li indirizzerà a<br />

un programma di cure personalizzato. Il<br />

protocollo di cura prevede mediamente<br />

20 bagni in caso di eczemi, 25 per la<br />

cura della psoriasi, da effettuarsi in<br />

non meno di 12 giorni (esistono dei<br />

pacchetti integrativi rispetto ai 12<br />

bagni riconosciuti dal SSN, a prezzi<br />

agevolati). L’azione decongestionante<br />

del bagno non solo deterge la pelle,<br />

ma consente anche di calmare il prurito<br />

e gli arrossamenti causati dalla<br />

malattia. “I risultati si possono notare<br />

già dopo 10-15 giorni – riferisce il Dott.<br />

Mauro Zanoni – ma il miglioramento è<br />

progressivo e permane nel tempo,<br />

senza bisogno di ricorrere ai farmaci.”<br />

Alle Terme di Comano curare la pelle è<br />

un gioco da ragazzi. Senza l’impiego di<br />

farmaci, solo con bagni e un’infallibile<br />

ricetta che abbina relax e divertimento,<br />

i bambini combattono con successo la<br />

dermatite atopica. Le Terme di<br />

Comano sono anche valide nella prevenzione<br />

e nella cura di affezioni delle<br />

vie respiratorie, come rinite allergica e<br />

bronchite cronica. Per questo si sono<br />

attrezzate per offrire ai piccoli ospiti e<br />

ai loro genitori tutta l’attenzione che<br />

meritano. Dagli specialisti, ai bagni,<br />

all’animazione: tutto è stato pensato<br />

per una vacanza che cura e diverte.<br />

Per i bambini le Terme di Comano sono<br />

mondo tutto da scoprire, per curarsi<br />

divertendosi in compagnia di Gino, la<br />

simpatica mascotte di Comano.<br />

LA SCUOLA DELL’ATOPIA<br />

Il Centro termale di Comano, di cui<br />

Mauro Zanoni è direttore sanitario, ha<br />

organizzato la Scuola dell’Atopia e si<br />

propone di organizzare nel prossimo<br />

futuro la Scuola della Psoriasi. La<br />

Scuola dell’Atopia è composta da un<br />

gruppo affiatato di specialisti (dermatologi,<br />

pediatri, psicoterapeuti, infermieri)<br />

che svolgono un’azione di informazione<br />

e istruzione sulla gestione ed il comportamento<br />

del paziente o del genitore<br />

mediante incontri formativi, fornitura di<br />

materiale didattico e proiezioni video.<br />

Per informazioni:<br />

Terme di Comano<br />

38077 Terme di Comano (TN)<br />

Tel. 0465 701277 - Fax 0465 702064<br />

www.termecomano.it / terme@comano.to<br />

Periodo di apertura: da aprile a inizio<br />

novembre e da metà dicembre a metà<br />

gennaio.<br />

LA VACANZA CHE FA FAMIGLIA<br />

Alle terme non sono per cura ma per<br />

una vera e propria vacanza su misura<br />

per la famiglia. Con questo obiettivo<br />

03/09 diagnosi & terapia<br />

spazio-salute.it<br />

41<br />

l’APT Terme di Comano Dolomiti di<br />

Brenta promuove una serie di iniziative<br />

per i piccoli e grandi ospiti. Il progetto<br />

Comano Junior, capitanato dal simpatico<br />

scoiattolo-mascotte Gino, comprende<br />

una serie di attività, iniziative ed<br />

eventi sia dentro che fuori le terme.<br />

Dal circuito di alberghi, garni, agriturismo,<br />

appartamenti, ristoranti e pizzerie<br />

predisposti per l’accoglienza dei piccoli,<br />

alle simpatiche escursioni in trenino.<br />

Dalle passeggiate a piedi o in mountain<br />

bike nel Parco naturale Adamello<br />

Brenta sulle orme dell’orso alle visite<br />

in fattoria per vedere come si coltiva,<br />

si munge, si prepara il formaggio o si<br />

raccoglie il miele. Da una perlustrazione<br />

attraverso antichi borghi rurali ad<br />

una caccia al tesoro in un magico<br />

castello. Da una cavalcata su un pony<br />

o un cavallo a una visita ad un antico<br />

forno per imparare come si impasta il<br />

pane o la pizza.<br />

Per informazioni:<br />

APT Terme di Comano<br />

Dolomiti di Brenta<br />

Tel. 0465 702626<br />

Fax 0465 702281<br />

www.comano.to / info@comano.to


42 diagnosi<br />

& terapia 03/09<br />

spazio-salute.it<br />

UN OSPEDALE AL MESE<br />

Ospedale San Paolo<br />

di Savona<br />

OSTETRICIA E GINECOLOGIA<br />

CARTINA TORNASOLE DEL BUON<br />

FUNZIONAMENTO DEL PRESIDIO<br />

L’Ospedale San Paolo nasce a Savona<br />

tra il 1512-1513, nel quartiere di Santa<br />

Maria, sul Priamàr, il promontorio prospiciente<br />

il mare (sede del primitivo<br />

insediamento urbano), grazie a una<br />

congregazione laica, la “Società della<br />

carità di San Paolo”, raccogliendo l’importante<br />

eredità della tradizione medievale<br />

degli ospedali, per loro natura luoghi<br />

di pietà, rifugio dei poveri, dove si<br />

rinnova l’antichissima sfida, sempre<br />

attuale, di combattere il destino, il disagio,<br />

la malattia. La storia del San Paolo<br />

è fatta di trasferimenti e nuove sedi. Le<br />

principali risalgono al 1857 quando<br />

viene inaugurata con grande partecipazione<br />

dei cittadini la nuova sede tra via<br />

Giacchero e Corso Italia. Nel 1935, poi,<br />

l’amministrazione ospedaliera accetta<br />

la donazione, fatta dal Comune, della<br />

tenuta di Valloria, situata poco fuori<br />

città, a un dislivello di una cinquantina<br />

di metri sul mare. Il progetto, definitivamente<br />

approvato nel 1958, prevede la<br />

realizzazione in Valloria di un ospedale<br />

a padiglioni multipli e nel 1968 vi vengono<br />

trasferiti i reparti di Medicina<br />

generale, Dermatologia e Neurologia,<br />

con i relativi servizi annessi. Il resto è<br />

storia recente, la sede nel centro della<br />

città viene chiusa e l’unica sede diventa<br />

il Valloria.<br />

All’interno dell’Asl2 savonese, il cui<br />

Salute<br />

Direttore generale è il Dott. Flavio<br />

Neirotti, la Struttura Complessa di<br />

Ostetricia e Ginecologia, diretta dal<br />

Prof. Salvatore Garzarelli “funziona da<br />

cartina torna<strong>sole</strong> per qualsiasi complesso<br />

ospedaliero – spiega Garzarelli -<br />

. Prima di tutto perché si occupa delle<br />

donne, cioè del 52% della popolazione<br />

e poi perché è interdipendente con<br />

tutte le altre specialità: se un anello<br />

della catena non funziona ne risente<br />

tutto il sistema. C’è un’ottima collaborazione<br />

multidisciplinare con l’Anatomia<br />

Patologica, l’Anestesia, la Radio<br />

Diagnostica, l’Oncologia, la Radio-<br />

<strong>Terapia</strong>, la Rianimazione, il Centro<br />

Trasfusionale per migliorare le capacità<br />

diagnostiche e terapeutiche, specialmente<br />

per le patologie più complesse”.<br />

I principi ispiratori dell’attuale management<br />

perseguono l’obiettivo di porre i<br />

bisogni della donna al centro dell’assistenza<br />

sanitaria, investire in corsi di<br />

preparazione professionale, nell’innovazione<br />

tecnologica e strutturale, aprirsi<br />

al territorio creando e mantenendo rapporti<br />

di collaborazione con i consultori<br />

familiari.<br />

“Eseguiamo oltre 1.000 parti all’anno<br />

(1094 nel 2008 n.d.r), di questi solo il<br />

27% sono cesarei, la più bassa percentuale<br />

in Liguria (la media nazionale si<br />

aggira intorno al 35%), quasi una<br />

donna su tre partorisce senza bisogno<br />

di punti di sutura e i parti operativi vagi-


Salute<br />

nali sono poco più del 2% - prosegue<br />

Garzarelli -. Naturalmente la nostra<br />

attenzione è rivolta anche alle donne<br />

immigrate, abbiamo attivato una convenzione<br />

con il Ministero delle Pari<br />

opportunità e a seconda delle necessità<br />

ci avvaliamo del servizio di alcune<br />

mediatrici culturali che aiutano le<br />

pazienti in un momento della loro vita<br />

in cui la comunicazione è assolutamente<br />

fondamentale”.<br />

Interessanti da questo punto di vista i<br />

dati relativi al 2008 suddivisi per cittadinanza<br />

dei genitori. Dei 1094 nati nel<br />

2008 ben 203, il 18,5%, hanno uno o<br />

entrambi i genitori stranieri. Il 35,5% è<br />

rappresentato dalla comunità albanese,<br />

l’8,3% da quella marocchina e a seguire<br />

con percentuale meno significative<br />

Egitto, Romania, Ecuador.<br />

“Entro l’estate partirà il triage anche<br />

per il Pronto Soccorso Ostetrico-<br />

Ginecologico - continua il Direttore -.<br />

Oltre ai già standardizzati codici: bianco,<br />

verde, giallo e rosso si aggiunge il<br />

viola che segue un protocollo a parte e<br />

riguarda il benessere fetale”.<br />

A dicembre è stata inaugurata la nuova<br />

apparecchiatura per l’Eco 3D grazie<br />

alla quale è oggi possibile diagnosticare<br />

alcune malformazioni fetali che<br />

potrebbero sfuggire all’ecografia tradizionale.<br />

“Il 60% delle donne che partoriscono a<br />

Savona hanno seguito un corso di preparazione<br />

al parto tenuto in Ospedale<br />

dalle nostre Ostetriche – continua<br />

Garzarelli -. Delle restanti, una buona<br />

percentuale sono seguite dalle ostetriche<br />

consultoriali con cui esiste un’ottima<br />

sinergia nell’affrontare problematiche<br />

pre e post ricovero”.<br />

Il parto in analgesia è al momento<br />

disponibile sulle 12 ore ma<br />

verrà presto esteso alle 24 ore.<br />

Num<strong>eros</strong>i gli ambulatori attivi<br />

presso la Struttura: ecografia,<br />

ist<strong>eros</strong>copia, colposcopia, uro<br />

ginecologia, gravidanza fisiologica,<br />

interruzione volontaria di gravidanza.<br />

È possibile trascorrere<br />

la fase del travaglio in acqua e<br />

per chi lo desidera anche il parto<br />

può essere effettuato in acqua.<br />

Dal 2001 è inoltre possibile la<br />

donazione del sangue dal cordone<br />

ombelicale, col prelevamento<br />

delle cellule staminali.<br />

03/09 diagnosi & terapia<br />

spazio-salute.it<br />

43<br />

La Ginecologia si è evoluta investendo<br />

sulle tecniche chirurgiche, videolaparoscopiche<br />

e ist<strong>eros</strong>copiche senza trascurare<br />

la chirurgia tradizionale. Sono attivi<br />

tutti i servizi moderni della ginecologia,<br />

diagnostica ambulatoriale che comprende<br />

ecografia, itt<strong>eros</strong>copia, colposcopia,<br />

prove urodinamiche per incontinenza<br />

urinaria, prevenzione dei tumori del<br />

collo dell’utero. La parte chirurgica si<br />

potenzierà ancora quest’anno con un<br />

notevole incremento del day-surgery,<br />

interventi in video laparoscopia e chirurgia<br />

mininvasiva con tecniche che<br />

prevedono un recupero velocissimo del<br />

paziente, la Ginecologia di Savona inoltre<br />

è l’unico centro del nord-ovest ad<br />

avere l’apparecchiatura per l’ablazione<br />

endometriale.<br />

Referente:<br />

Dott. Salvatore Garzarelli,<br />

Direttore Struttura Complessa<br />

Ostetricia e Ginecologia,<br />

Ospedale San Paolo di Savona, Asl2,<br />

tel. 019.840.4338<br />

Testo a cura di:<br />

Struttura Complessa Comunicazione<br />

Sanitaria e Marketing


AMORE E INNAMORAMENTO<br />

Holly<br />

Maria Vittoria BRIZZI TESSITORE<br />

Dott. in Medicina e Chirurgia<br />

Dott. in Lingue e Letterature Straniere<br />

Prof. in Materie Letterarie Genova<br />

Tel. 010/54.51.677<br />

Cell. 348/32.25.941<br />

www.omeopatiaonline.com<br />

Holly è il fiore di Bach che scioglie<br />

l’odio, è il fiore dell’amore. A ogni<br />

mio paziente che mi parla dei propri<br />

malanni, prima ancora di prescrivere<br />

un farmaco, consiglio di dimenticare<br />

eventuali rancori.<br />

L’odio fa male soprattutto a noi stessi.<br />

L’odio è l’incapacità di amare e<br />

poca gente sa amare. Lo prova il<br />

grande numero di separazioni nella<br />

coppia. Amore è differente da innamoramento<br />

e dura tutta la vita.<br />

Riscopriamolo. Se l’odio si sciogliesse,<br />

la cura medica vera e propria<br />

avrebbe maggiore effetto. Sembra<br />

incredibile ma è dimostrato che quando<br />

il cuore e la mente si placano, l’organismo<br />

o corpo, più facilmente guarisce.<br />

E’ evidente che la parola “psicosomatico”<br />

è composta da psiche che vuol<br />

dire anima e soma che significa<br />

corpo. Ne deriva che nella malattia<br />

sono coinvolti non soltanto l’organi-<br />

smo ma anche il pensiero o mente.<br />

Mentre un tempo le ulcere gastroduodenali<br />

venivano curate chirurgicamente,<br />

oggi, prima di operare, si prende<br />

in considerazione il sistema nervoso.<br />

I passaggi possono essere i seguenti<br />

: ansia, ipersecrezione gastrica, produzione<br />

di acido cloridrico, perforazione<br />

gastrica. Le emozioni hanno grande<br />

ripercussione sul corpo. Se non si<br />

ha un buon controllo della mente,<br />

una buona organizzazione del nostro<br />

“io”, può capitarci di “senitire” sintomi<br />

fisici.<br />

Come non esiste una pillola della felicità<br />

o un’altra che faccia ragionare un<br />

individuo superficiale, così non esiste<br />

03/09 diagnosi & terapia<br />

spazio-salute.it<br />

45<br />

un fiore di Bach che, da solo, sciolga<br />

l’odio, attivi l’amore verso gli altri. Per<br />

raggiungere tale risultato dobbiamo<br />

parlare e ascoltare, iniziare e concludere<br />

un cammino personale, quello<br />

della consapevolezza.<br />

A lato di questo meraviglioso percorso,<br />

prescrivo anche il fiore di Bach<br />

denominato Holly. E’ utile a coloro<br />

che soffrono di gelosia, che sono<br />

assaliti da desiderio di vendetta e da<br />

altri sentimenti negativi.<br />

Alimenta la voglia di socializzazione<br />

quella di capire il dolore degli altri per<br />

porgere loro una goccia di consolazione.<br />

Si racconta che Teresa di<br />

Calcutta, all’inizio del proprio cammino<br />

di carità, abbia trovato, una notte,<br />

semicoperto da un cumulo di spazzatura<br />

un uomo vicino a morire. Si racconta<br />

ancora che ella si sia chinata<br />

sul moribondo, lo abbia abbracciato e<br />

gli abbia detto la seguente frase: “ti<br />

voglio bene”. L’uomo - prosegue il<br />

racconto - aprì gli occhi a tali parole e<br />

sorrise. Al povero essere, nel momento<br />

più importante della vita fu data la<br />

dignità di essere persona, di essere<br />

considerato e “visto” per mezzo di un<br />

atto d’amore offerto con immediatezza,<br />

senza atti plateali. Col cuore.


46 diagnosi<br />

& terapia 03/09<br />

spazio-salute.it<br />

UN MUSEO AL MESE<br />

Il Mondo di Pellizza<br />

tra Volpedo e Tortona<br />

Paesaggi d’arte: un percorso per<br />

scoprire i tempi, i luoghi e le opere<br />

dell’autore del Quarto Stato<br />

LA BIOGRAFIA<br />

Giuseppe Pellizza nasce a Volpedo<br />

nel 1868 da una famiglia di piccoli<br />

proprietari terrieri. Agli inizi degli anni<br />

novanta, completata la formazione<br />

attraverso esperienze molto alte in<br />

alcune fra le più importanti accademie<br />

del tempo (Brera a Milano,<br />

l'Accademia di San Luca e<br />

l’Accademia di Francia a Roma, quella<br />

di Fattori a Firenze, la Carrara a<br />

Bergamo, la Ligustica a Genova),<br />

decide di vivere e lavorare stabilmente<br />

a Volpedo e di allestire il proprio<br />

atelier in un rustico adiacente l'abitazione.<br />

Sulla base di una matrice di impianto<br />

verista, la sua ricerca pittorica si infittisce<br />

nella prima metà degli anni<br />

novanta dal punto di vista formale: il<br />

Salute<br />

confronto con gli esiti contemporanei<br />

di Segantini, Previati e Morbelli, cui<br />

sarà legato da profonda amicizia, e<br />

soprattutto il dibattito con Nomellini<br />

lo indurranno a sperimentare e poi a<br />

sposare la tecnica divisionista. Il cerchio<br />

degli affetti familiari si salda nel<br />

matrimonio con Teresa Bidone nel<br />

1892 e nella nascita delle due figlie<br />

Maria e Nerina.<br />

Tutta la prima metà degli anni novanta<br />

è impegnata nella definizione della<br />

tecnica, che viene sperimentata già<br />

nel 1893 in Sul fienile e raggiunge<br />

esiti di alto valore scientifico in Panni<br />

al <strong>sole</strong> del 1895, nonché nel raccordo<br />

ad essa di scelte tematiche che lo<br />

portano ad attraversare esperienze<br />

legate al verismo (Speranze deluse,<br />

1895) e al simbolismo (Lo specchio<br />

della vita, 1898).<br />

Parallelamente, già dal 1892 con<br />

Ambasciatori della fame, comincia a<br />

prendere consistenza il progetto di<br />

una pittura di matrice sociale: gli<br />

studi approfonditi di ordine filosofico<br />

e storico, l'analisi dell'attualità, la<br />

riflessione sulle possibilità della resa<br />

di un'idea forte sono tradotti nella<br />

rappresentazione simbolica di<br />

Fiumana (1895), per essere quasi<br />

immediatamente ripresi nell'esaltante<br />

impresa del Quarto Stato, tela cui il<br />

pittore lavora ininterrottamente dal<br />

1898 al 1901.


Salute<br />

La consapevolezza del proprio ruolo e<br />

della propria cultura si esprimono pienamente<br />

nell'Autoritratto.<br />

La maturità consolidata lo porta a<br />

concepire opere di grande respiro<br />

simbolico come Il <strong>sole</strong> (1904) e il<br />

pentittico dell'amore nelle età della<br />

vita.<br />

A questo progetto sta ancora lavorando<br />

quando muore, a Volpedo, nel<br />

1907.<br />

Il legame con IL PAESE NATALE<br />

“Io vivo per la massima parte dell’anno<br />

qui a Volpedo”. “Io lavoro, lavoro,<br />

lavoro e sempre qui in questo mio<br />

eremo ove sto assai più comodamente<br />

di prima poiché ho fatto allargare<br />

lo studio tanto da potervi fare quadri<br />

di considerevole dimensione.<br />

Apparentemente mi trovo isolato, ma<br />

in realtà non lo sono per le relazioni<br />

amichevoli che mantengo con molti<br />

artisti e letterati”.<br />

(Lettera all’amico Alberto Callatrone,<br />

12 dicembre 1896)<br />

VOLPEDO<br />

LO STUDIO<br />

Lo Studio, collocato nella periferia<br />

occidentale del paese, è tornato all’aspetto<br />

originario a seguito di attenti<br />

restauri eseguiti tra il 1990 e il<br />

1994. Consiste in un unico ampio<br />

locale (m 7 x 8,30 x 5,60) che<br />

Pellizza fece costruire di fianco alla<br />

propria abitazione a incominciare dal<br />

1888. Nel 1896 l’ambiente venne<br />

ingrandito e dotato di un grande lucernario<br />

per il quale il pittore stesso<br />

aveva preparato i disegni.<br />

Nel 1966 le figlie Maria e Nerina lo<br />

donarono al Comune di Volpedo affinché<br />

venisse aperto agli studiosi e al<br />

pubblico “a scopo di istruzione”. Fu<br />

allora che venne costruita l’attuale<br />

rampa di accesso dall’esterno, men-<br />

tre originariamente l’ingresso al locale<br />

avveniva direttamente dall'abitazione.<br />

Nello Studio sono conservati gli strumenti<br />

di lavoro, gli oggetti di uso quotidiano,<br />

i libri, il cospicuo epistolario<br />

e alcune opere significative del pittore<br />

di Volpedo, tra le quali emergono il<br />

ritratto del padre e della madre, un<br />

autoritratto a olio giovanile e un altro<br />

della maturità a carboncino conté su<br />

tela, in stretta relazione con<br />

l’Autoritratto degli Uffizi, nonché due<br />

veline di preparazione al Quarto<br />

Stato.<br />

Lo Studio, raro esempio di atelier<br />

ottocentesco aperto alla fruizione<br />

pubblica, si presenta oggi non soltanto<br />

come un contenitore prezioso delle<br />

memorie di Pellizza, ma come un<br />

ambiente vivo in grado di aiutare il<br />

visitatore a comprendere nel profondo<br />

la sensibilità, i toni e la cultura del<br />

pittore di Volpedo.<br />

03/09 diagnosi & terapia<br />

spazio-salute.it<br />

47<br />

VOLPEDO<br />

I LUOGHI DI PELLIZZA<br />

Tra il 2000 e il 2001 è stato realizzato<br />

in Volpedo un itinerario dedicato ai<br />

“luoghi pellizziani”: riproduzioni in<br />

grande formato di dieci opere del pittore<br />

sono state collocate nelle vie del<br />

paese, in punti opportunamente selezionati,<br />

a diretto confronto con gli<br />

scorci di paesaggio che le hanno ispirate.<br />

Il supporto che regge i pannelli<br />

è un calco del cavalletto che Pellizza<br />

utilizzava per la pittura all’aperto, da<br />

lui praticata con costanza per tutta la<br />

vita. Il cavalletto è tuttora conservato<br />

allo Studio.<br />

Il percorso, realizzato in collaborazione<br />

tra il Comune di Volpedo, la<br />

Provincia di Alessandria e la Regione<br />

Piemonte, nell'ambito del progetto<br />

"Valorizzazione dei luoghi degli artisti<br />

della provincia di Alessandria", costituisce<br />

un autentico museo en plein


48 diagnosi<br />

& terapia 03/09<br />

spazio-salute.it<br />

air, attraverso il quale il visitatore<br />

viene accompagnato in un viaggio iniziatico<br />

nella Volpedo pellizziana.<br />

VOLPEDO<br />

LA PIAZZA del QUARTO STATO<br />

“Siamo in un paese di campagna,<br />

sono circa le dieci e mezzo del mattino<br />

d’una giornata d’estate, due contadini<br />

s’avanzano verso lo spettatore,<br />

sono due designati dall’ordinata<br />

massa di contadini che van dietro per<br />

perorare presso il Signore la causa<br />

comune…”. Con queste parole<br />

Pellizza descriveva nel 1892 il progetto<br />

per un quadro di tema sociale<br />

destinato a incarnare l’ideale “non di<br />

un’arte per l’arte ma quello di un’arte<br />

per l’umanità”. Un progetto che si<br />

sarebbe pienamente configurato nel<br />

Quarto Stato (1898-1901), passando<br />

attraverso le precedenti tele di<br />

Ambasciatori della fame (1891-1892)<br />

e Fiumana (1895).<br />

La piazzetta in cui Pellizza ambientò<br />

la grande tela (cm 293 x 545) presenta<br />

ancora oggi le dimensioni e le<br />

prospettive di fine Ottocento, grazie a<br />

una serie di recuperi importanti condotti<br />

in quest’ultimo decennio.<br />

Lo spettatore, collocandosi nella<br />

stessa postazione in cui Pellizza<br />

dipingeva (il sito è indicato con un<br />

lampione), avendo dietro di sé la facciata<br />

di palazzo Malaspina, può<br />

immaginare senza fatica la scena del<br />

Quarto Stato, aiutato dal contesto<br />

ambientale sostanzialmente integro e<br />

dai riquadri di pietra opportunamente<br />

disposti nell’acciottolato della piazza,<br />

a segnalare la posizione dei tre personaggi<br />

in primo piano e della massa<br />

di persone alle loro spalle.<br />

La meridiana, presente ai tempi di<br />

Pellizza sulla facciata della casa contrapposta<br />

al palazzo signorile, da<br />

poco ridisegnata su progetto di<br />

Luciano Agnes, è tornata a segnare i<br />

Salute<br />

ritmi di un luogo in cui i silenzi e i<br />

colori sono gli stessi di cent’anni fa.<br />

VOLPEDO<br />

IL MUSEO DIDATTICO<br />

Per presentare il mondo e l’arte di<br />

Pellizza anche agli studenti e a un<br />

pubblico non specialistico è stato<br />

allestito nel Palazzo del Torraglio, in<br />

piazza Quarto Stato, un museo didattico,<br />

a cura di Aurora Scotti, direttore<br />

scientifico dei Musei di Pellizza.<br />

Il percorso si snoda in sei locali.<br />

Pannelli esplicativi, immagini fotografiche,<br />

documenti e oggetti vari presentano<br />

in sezioni diverse Volpedo e<br />

Pellizza, la sua famiglia e la sua biografia,<br />

esaminando il percorso pittorico<br />

dell’artista nel passaggio dal realismo<br />

al simbolismo, con attenzione ai<br />

cicli ispirati ai temi dell’amore e della<br />

natura. Particolare cura è stata riservata<br />

alla “costruzione” dell’opera<br />

d’arte, soprattutto attraverso gli


Salute<br />

esempi di Processione (composizione<br />

cruciale nel momento di passaggio<br />

alla tecnica divisionista) e del Quarto<br />

Stato, alla cui elaborazione decennale<br />

è dedicato ampio spazio.<br />

Seguono poi sezioni specifiche sulla<br />

tecnica che permettono di avvicinare<br />

l’officina pellizziana nel modo più<br />

approfondito, scandagliando tutti gli<br />

aspetti materiali del fare arte: il colore<br />

innanzitutto - i pigmenti usati da<br />

Pellizza, i supporti, le tele, le cornici,<br />

ma anche la composizione nel complesso<br />

articolarsi di ritmi, forme e<br />

luci.<br />

Altissima e unanimemente apprezzata<br />

è la valenza didattica del Museo. La<br />

filosofia che ad esso è sottesa e l’intero<br />

impianto ben si prestano a introdurre<br />

nel mondo dell’arte gli allievi<br />

più giovani, così come offrono spunti<br />

di approfondimento e di ricerca anche<br />

a livello universitario.<br />

UN PITTORE, UN NOME, UNA TERRA<br />

Quando Pellizza, ultimato il suo tirocinio<br />

artistico, operò la non facile scelta<br />

di vivere a Volpedo, sancì nei fatti<br />

un rapporto stretto e indissolubile<br />

con gli uomini e con le atmosfere<br />

della sua terra, dando vita a una<br />

sequenza di opere la cui lettura ancora<br />

oggi, per essere esaustiva, non<br />

può prescindere dalla conoscenza e<br />

dalla frequentazione dei luoghi in cui<br />

sono state pensate e costruite.<br />

Una fortunata vicenda urbanistica ha<br />

consentito al paese di mantenere ben<br />

riconoscibile la fisionomia ottocentesca,<br />

permettendo al visitatore di<br />

cogliere in tutta la sua pienezza e in<br />

tutta la sua forza il messaggio dell'arte<br />

e della cultura dell'autore del<br />

Quarto Stato, sicuramente uno dei<br />

protagonisti della pittura italiana fra<br />

Otto e Novecento. Lo Studio dell'artista<br />

in via Rosano, il Museo didattico<br />

in Piazza Quarto Stato, i luoghi in cui<br />

Pellizza ha dipinto i suoi capolavori<br />

segnano i ritmi di un percorso nel territorio<br />

volpedese per più versi suggestivo,<br />

che andrà completato con la<br />

visita nella vicina Tortona alla<br />

Pinacoteca della Fondazione<br />

C.R.Tortona. Un'intera sala espone<br />

opere del pittore di Volpedo e consente<br />

di approfondirne la conoscenza<br />

attraverso una silloge di lavori significativi,<br />

rimanendo nel clima e nelle<br />

atmosfere della terra che lo ha nutrito<br />

e lo ha abbondantemente ispirato.<br />

TORTONA - LA PINACOTECA<br />

DELLA FONDAZIONE C.R. TORTONA<br />

La conoscenza del mondo artistico di<br />

Pellizza, una volta terminata la visita<br />

all’atelier di Volpedo e ai luoghi che<br />

hanno ispirato gran parte delle sue<br />

opere, trova un piacevole ed efficace<br />

complemento nella visita alla<br />

Pinacoteca della Fondazione Cassa di<br />

Risparmio di Tortona.<br />

Pubblicamente fruibile dal 2001 nel<br />

palazzetto medievale, spazio espositivo<br />

carico di storia, la collezione è<br />

nata per essere scrigno e testimonianza<br />

della genialità artistica dei pittori<br />

tortonesi: Pellizza innanzitutto,<br />

ma anche Barabino (1883-1950),<br />

Saccaggi (1868-1934), Sala (1876-<br />

1960), Patri (1883-1952), Boccalatte<br />

(1885- 1970), Dossola (1887-1970),<br />

Cuniolo (1903-1976), Leddi (1930-).<br />

Il corpus delle opere di Pellizza<br />

(diciotto tra oli e disegni a penna e<br />

carboncino), il più consistente accessibile<br />

in uno spazio pubblico, consente<br />

di ripercorrere, come per emblemi,<br />

i passaggi più significativi della sua<br />

vicenda artistica. Dalle prove del giovane<br />

pittore negli anni della formazione<br />

presso l'Accademia di Brera<br />

(Autoritratto), al confronto con i generi<br />

della pittura della seconda metà degli<br />

03/09 diagnosi & terapia<br />

spazio-salute.it<br />

49<br />

anni Ottanta (il ritratto, il paesaggio,<br />

la natura morta), con precoci spunti<br />

di matrice sociale (La donna dell'emigrato<br />

1888). La tecnica divisionista,<br />

che comincia a prefigurarsi ne La<br />

sacra Famiglia del 1892, uno dei<br />

pochissimi temi religiosi sviluppati da<br />

Pellizza, risulta applicata con più<br />

meditata adesione nei ritratti di<br />

Giovanni Cantù e Sofia Abbiati (ambedue<br />

del 1895), e ne Il mio sindaco<br />

(1903). Il procedimento stesso del<br />

lavoro pellizziano intorno a opere di<br />

grande respiro, la cui fase di progettazione<br />

si concretizzava nella realizzazione<br />

di cartoni già compiutamente<br />

definiti a livello di composizione e di<br />

chiaroscuro, è ben testimoniato da<br />

L'annegato (1894) e da Il morticino<br />

(1903). La recente acquisizione di<br />

Paesaggio presso Volpedo, regione<br />

San Rocco (1897, ill.) aggiunge un<br />

contributo significativo alla lettura del<br />

percorso artistico del pittore di<br />

Volpedo, testimoniando la predilezione<br />

per la forma del tondo e un'ulteriore<br />

interpretazione del tema del paesaggio.<br />

“La tela si segnala per le<br />

tonalità tenui e sfumate sul fondo,<br />

che si riverberano anche sui primi<br />

piani e dove colore e luce creano una<br />

atmosfera molto soffice e delicata”. Il<br />

dialogo della pittura pellizziana con il<br />

contesto culturale contemporaneo si<br />

è di recente arricchito delle opere di<br />

alcuni maestri dell’arte italiana tra<br />

Otto e Novecento: Cantiere (1897) di<br />

Raffaello Gambogi, Veduta di Colico<br />

(1878) di Eugenio Gignous, Ultimi<br />

pascoli (1904 circa, ill.), tela tra le<br />

più rappresentative di Carlo Fornara.<br />

Tale confronto è ulteriormente illuminato<br />

dalla presenza di autori strettamente<br />

legati a Pellizza sia dalle vicende<br />

umane sia da quelle artistiche:<br />

Plinio Nomellini, presente con Piazza<br />

Caricamento a Genova (1891, ill.),


50 diagnosi<br />

& terapia 03/09<br />

spazio-salute.it<br />

mirabile pagina di pittura en plein air<br />

caratterizzata da un contenuto esplicito<br />

di richiamo sociale, e Angelo<br />

Morbelli, la cui tela Mi ricordo<br />

quand'ero fanciulla del 1903, frutto<br />

maturo di un divisionismo scientifico<br />

e avanzato, riproduce un momento di<br />

vita all'interno del Pio Albergo<br />

Trivulzio di Milano.<br />

Queste ultime acquisizioni rappresentano<br />

l'inizio di un progetto di ampio<br />

respiro che, partendo da Pellizza,<br />

mira a costruire un polo importante<br />

della pittura divisionista e a porsi<br />

come valore aggiunto all'offerta culturale<br />

di Tortona e a quella dei Musei<br />

di Pellizza a Volpedo.<br />

INFORMAZIONI E ORARI<br />

Volpedo:<br />

Studio dell’artista<br />

Museo didattico<br />

Itinerario sui luoghi pellizziani<br />

Maggio-settembre:<br />

sabato e festivi, ore 16-19<br />

Ottobre-aprile:<br />

sabato e festivi, ore 15-17<br />

Associazione Pellizza da Volpedo - onlus<br />

Tel e fax 013180318<br />

info@pellizza.it<br />

Web: www.pellizza.it<br />

La visita ai Musei di Pellizza è gratuita<br />

Salute<br />

Tortona:<br />

Pinacoteca della Fond. C. R. Tortona<br />

Tutto l’anno:<br />

sabato e festivi, ore 16-19<br />

Chiusura: Natale e Capodanno<br />

Fondazione C. R. Tortona<br />

Tel 0131822965<br />

fax 0131870833<br />

info@fondazionecrtortona.it<br />

Web: fondazionecrtortona.it<br />

Per visite infrasettimanali di gruppi e<br />

scolaresche: tel. 013180318

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