caffè - eros e cibo - sole - Diagnosi e Terapia
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Anno XXVIII N. 03 - 20 MARZO 2009 - Tariffa R.O.C. Poste Italiane S.p.A. Sped. in Abb. post. - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 - Comma 1 DCB Genova
Direttore responsabile:<br />
dr Piera PIANA<br />
Autori testi:<br />
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P. Gallini<br />
S. Ardito<br />
R. Vicenzi<br />
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C. Hassan<br />
P. G. Zucconi<br />
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intestato a <strong>Diagnosi</strong> & <strong>Terapia</strong><br />
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549/95 Filiale Genova<br />
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Editoria Periodica Specializzata<br />
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NOTE SULLA DIFFUSIONE<br />
Testata volontariamente sottoposta a<br />
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in conformità al regolamento C.S.S.T.<br />
Tiratura per il periodo<br />
1/1/2008 - 31/12/2008<br />
Tiratura media: 97.000 copie<br />
Diffusione media: 95.588<br />
Certificato CSST n. 2008--1730<br />
del 26/2/2008<br />
Revisore: BAKER TILLY CONSULAUDIT<br />
Tiratura di questo numero:<br />
97.000 copie<br />
SOMMARIO<br />
4<br />
14<br />
40<br />
Speciale<br />
Ipersensibililtà dentinale 4<br />
La risposta del tessuto osseo<br />
agli agenti patogeni 8<br />
Aspetti psicologici<br />
della tortura 10<br />
Malattie rare:<br />
La Retinite pigmentosa 14<br />
Gli esperti rispondono 31<br />
Molestie sessuali 33<br />
Bimbi&Terme 40<br />
Un ospedale al mese:<br />
S. Paolo di Savona 42<br />
Amore e innamoramento 45<br />
Un museo al mese: Museo<br />
di Giuseppe Pellizza - Volpedo 46<br />
Allergie
4 diagnosi<br />
& terapia 03/09<br />
spazio-salute.it<br />
Ipersensibilità dentinale<br />
non più un problema<br />
Autore: Dott. Bahri ADIS<br />
Implantologia e Parodontologia<br />
V. le Beatrice D’Este, 17 – Milano<br />
Tel. 02.58303737<br />
www.dentesthetic.com<br />
La sensibilità dentale è una reazione<br />
dolorosa del dente, di carattere acuto<br />
e improvviso, determinata dall’esposizione<br />
a stimoli fisici (caldo e freddo),<br />
chimici, meccanici o osmotici ( dolce<br />
e salato).<br />
Sebbene non sia considerata una<br />
vera e propria patologia, l’ipersensibilità<br />
dentinale condiziona fortemente<br />
l’esistenza del paziente il quale, per<br />
paura di ricevere una spiacevole<br />
“scossa elettrica”, si astiene dall’assumere<br />
cibi troppo caldi o troppo<br />
freddi.<br />
E’ il tartaro - una concrezione calcificata<br />
formata da placca, batteri orali e<br />
minerali – a demineralizzare lo smalto,<br />
generando il fenomeno assai fastidioso<br />
della sensibilità.<br />
La perdita di protezione dello smalto<br />
lascia senza difese la dentina, il tessuto<br />
dentale immediatamente sottostante<br />
la superficie dello smalto a<br />
livello della corona, percorso da canali<br />
radiali che conducono alla polpa<br />
dentale.<br />
I tubuli microscopici della dentina,<br />
priva della sua copertura protettiva,<br />
permettono alle sostanze calde e<br />
fredde o alle sostanze osmotiche (cibi<br />
acidi o salati) di stimolare le terminazioni<br />
nervose della polpa, causando<br />
ipersensibilità.<br />
Il processo di demineralizzazione,<br />
causato dall’azione dei batteri aerobici<br />
ed anaerobici, può protrarsi fino<br />
alla formazione della carie che è<br />
un’alterazione progressiva, a carattere<br />
distruttivo, del tessuto duro del<br />
dente.<br />
La carie, giungendo al nervo, provoca<br />
dolore e il dente deve essere prima<br />
devitalizzato e poi incapsulato.<br />
Per scongiurare tali rischi è necessario<br />
effettuare, ogni sei mesi, una visi-<br />
Salute<br />
ta professionale ed una pulizia dentale<br />
che prevenga la formazione delle<br />
piccole carie. In tale occasione, gli<br />
eventuali depositi di tartaro vengono<br />
rimossi tramite detartrasi, ovvero con<br />
ablazione meccanica per mezzo di<br />
uno strumento odontoiatrico che<br />
raschia tale formazione dai denti. Si<br />
impedisce così che il tartaro possa<br />
“aggredire” nuovamente lo smalto.<br />
L’impiego, da parte di un professionista,<br />
di un materiale applicato sui<br />
denti e successivamente attivato da<br />
una lampada specifica remineralizza<br />
lo smalto e diminuisce la suscettibilità<br />
alla carie.<br />
Per rafforzare il tessuto che ricopre la<br />
corona dei denti, è possibile agire<br />
anche fuori dallo studio dentistico. Al<br />
paziente è chiesto, due volte alla settimana,<br />
di applicare, dopo aver effettuato<br />
la pulizia serale dei denti, un<br />
gel a base di fluoro, la cui azione<br />
rimineralizzante si protrae per tutta la<br />
notte.<br />
La guarigione dall’ipersensibilità non<br />
è immediata. A distanza di qualche<br />
giorno dall’ablazione del tartaro, il<br />
dente è “irritato” dall’azione del trapano<br />
e dall’aspiratore.<br />
Solo il tempo ripristina pienamente la<br />
funzione dentale: la vita dell’individuo<br />
torna ad essere scandita da ritmi normali,<br />
potendo gustare qualunque <strong>cibo</strong><br />
senza provare alcuna sensibilità.
Salute<br />
Notizie Flash<br />
alla portata di tutti<br />
Oncologia - Tumore prostatico:<br />
CTC predicono mortalità<br />
La conta delle cellule tumorali circolanti<br />
(CTC) è uno strumento di previsione<br />
della mortalità più potente del<br />
PSA nei pazienti con tumore prostatico<br />
metastatico sottoposti a chemioterapia.<br />
Tale parametro infatti risulta<br />
fortemente associato alla mortalità<br />
nei pazienti con malattia progressiva<br />
e resistente alla castrazione, mentre<br />
le variazioni del PSA sembrano non<br />
esserlo affatto. Sullo stesso campione<br />
di pazienti era stato precedentemente<br />
dimostrato che la presenza di<br />
cinque o più cellule tumorali su 7,5<br />
millilitri di sangue predice esiti complessivamente<br />
peggiori. E’ necessario<br />
ora stabilire tramite studi clinici se<br />
sia o meno il caso di includere la<br />
conta delle CTC fra i parametri di progressione<br />
della malattia.<br />
(Lancet Oncol online 2009, pubblicato l’11/2)<br />
Usa: promozione scorretta di antidepressivi<br />
per uso pediatrico<br />
Secondo il Dipartimento di Giustizia<br />
americano, Forest Laboratoires avrebbe<br />
commercializzato in modo improprio<br />
gli antidepressivi citalopram e<br />
escitalopram per uso pediatrico.<br />
Nonostante studi scientifici dimostrino<br />
l’inefficacia dei due prodotti nei<br />
bambini e che la loro assunzione<br />
possa causare pensieri suicidi, l’a-<br />
zienda avrebbe promosso questi<br />
medicinali, non approvati da Fda per<br />
uso pediatrico, presso i medici anche<br />
tramite tangenti.<br />
(The Wall Street Journal online - 26 febbraio 2009)<br />
Al via il patto per la salute<br />
Un “patto” per unire l’Italia e gli italiani<br />
con un’assistenza sanitaria uniforme<br />
su tutto il territorio. E’ questo per<br />
il ministro del Welfare Maurizio<br />
Sacconi l’obbiettivo del “Patto per la<br />
salute” sul quale Governo e Regioni<br />
hanno avviato un confronto. Al prossimo<br />
l’esecutivo porterà al tavolo la<br />
sua proposta. “E’ stato un inizio - ha<br />
spiegato Sacconi uscendo dall’incontro<br />
di inizio mese al ministero degli<br />
Affari regionali - che ha permesso di<br />
mettere a fuoco vari obbiettivi che<br />
perseguiremo anche con tempi diversificati”.<br />
Sacconi ha sottolineato che<br />
c’è consapevolezza del fatto che il<br />
nuovo patto per la salute “deve avvicinarci<br />
a nuove logiche federaliste di<br />
responsabilità per le Regioni”. Ed è<br />
per questo che al centro del confronto<br />
ci saranno le forme di finanziamento<br />
del sistema. Si parlerà di costi<br />
standard e di superamento della<br />
spesa storica, ma anche di indicatori<br />
virtuosi e delle modalità per accelerare<br />
il risanamento delle situazioni di<br />
maggiore inefficienza in un’Italia<br />
spaccata a metà. Ancora da decidere,<br />
03/09 diagnosi & terapia<br />
spazio-salute.it<br />
5<br />
invece, la presenza del tema degli<br />
extrasconti sui farmaci generici “su<br />
cui - ha concluso Sacconi - decideremo<br />
insieme alle Regioni”.<br />
Da Farmacista 33 5-3-09<br />
Sequestro di farmaci destinati a mercati<br />
paralleli<br />
“E’ stato portato a termine a Napoli<br />
un sequestro di farmaci e alimenti<br />
conservati in modo inappropriato, che<br />
venivano rivenduti sui mercati paralleli,<br />
finendo anche nei supermercati e<br />
nelle parafarmacie”.<br />
Lo riferisce Ernesto Di Gregorio,<br />
comandante dei NAS di Napoli, che ha<br />
diretto l’operazione GEG, con l’arresto<br />
di 28 persone coinvolte in un’organizzazione<br />
criminale. “I beni sequestrati -<br />
spiega Di Gregorio - erano il bottino di<br />
furti che la banda criminale eseguiva,<br />
armati di pistole e mitragliette, ai<br />
danni di autotrasportatori. Soprattutto<br />
in Campania e principalmente in autostrada”.<br />
La merce veniva poi rimessa<br />
sul mercato, con rischi anche per la<br />
salute pubblica: “Potenzialmente - sottolinea<br />
il comandante dei NAS - i<br />
rischi c’erano, perché i criminali non<br />
erano attrezzati per conservare a<br />
dovere la merce rubata. Merce - conclude<br />
Di Gregorio - che finiva anche<br />
sugli scaffali dei supermercati e sul<br />
banco delle parafarmacie”.<br />
Da Farmacista 33 4-3-09
LICHTENA ® DETERGENTE<br />
di Giuliani è un prodotto specifico per pelli sensibili, facilmente disidratabili e irritabili<br />
adatto anche per bambini. Questo innovativo detergente contiene tensioattivi brevettati<br />
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Giappone, associata ad una selezione di estratti attivi titolati<br />
per contrastare l’accumulo del grasso bianco.<br />
Il prodotto stimola l’utilizzazione del grasso bianco e la sua trasformazione in energia,<br />
favorendo così la demolizione del pannicolo adiposo e contrasta la trasformazione dei<br />
preadipotici in nuovi adipociti maturi e inibisce l’accumulo lipidico nei “punti critici”.<br />
Inoltre favorisce un’azione appetito-sedante, contrastando così un eccessivo introito<br />
calorico.<br />
La confezione da 30 cpr. costa ! 32,00.<br />
In vendita in Farmacia.<br />
EUMILL MONODOSE<br />
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sua formulazione così naturale ed equilibrata, il prodotto si rivela un<br />
collirio per tutti e per tutte le occasioni, ideale per rinfrescare, calmare<br />
ed umettere gli occhi ogni volta che se ne ha bisogno. EUMILL può<br />
essere utilizzato dai bambini, dagli anziani, dalle persone cui<br />
normalmente è sconsigliato l’uso di colliri medicinali<br />
ed è adatto anche per chi porta le lenti a contatto e può essere<br />
instillato senza toglierle.<br />
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Patrizia GALLINI<br />
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senza bisogno di essere riscaldato. E’ realizzato con un<br />
processo che prevede 16 ore di lievitazione naturale e l’utilizzo<br />
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consente normalmente di distribuire le pressioni.<br />
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tranquillamente con qualunque scarpa, sono lavabili in lavatrice e garantiscono<br />
una lunga durata di utilizzo.<br />
Un paio di Cuscinetti plantari costa € 26,95.<br />
In vendita in Farmacia.
8 diagnosi<br />
& terapia 03/09<br />
spazio-salute.it<br />
Autore: Prof. Salvatore ARDITO<br />
Specialista Ortopedico<br />
Prof. Associato di Ortopedia e Traumatologia<br />
Università degli Studi di Catania<br />
Tel. 095.373166<br />
Il tessuto osseo non è una struttura<br />
inerte, ma possiede un proprio metabolismo<br />
(“turnover osseo”) realizzato<br />
con mirabile equilibrio tra attività<br />
osteoblastica ed osteoclastica, sotto<br />
il controllo neuro ormonale, meccanico<br />
etc..<br />
Pertanto il tessuto osseo, durante il<br />
periodo evolutivo di accrescimento e<br />
nell’arco della vita, subisce una serie<br />
di stimoli, secondari ad affezioni traumatiche,<br />
flogistiche, dismetaboliche,<br />
degenerative, displastiche e neoplastiche,<br />
che ne modificano la struttura<br />
e/o la morfologia.<br />
Da sottolineare che il tessuto osseo<br />
è provvisto di una rete vascolare di<br />
estensione variabile e di una ricca<br />
innervazione.<br />
Durante il periodo dell’infanzia si verificano,<br />
con una certa frequenza, fratture<br />
sottoperiostee e fratture delle<br />
ossa lunghe, talora con dislocazione<br />
interframmentaria.<br />
E’ sorprendente la constatazione che<br />
in quest’ultima evenienza la vivace<br />
attività osteoblastica è tale da provocare,<br />
gradatamente, un rimodellamento<br />
trabecolare che riesce, dopo qual-<br />
che anno, a ripristinare sia la struttura<br />
che la morfologia dell’osso fratturato.<br />
Ovviamente a condizione che<br />
non siano stati interessati i nuclei di<br />
accrescimento od in presenza di fratture<br />
articolari.<br />
Talora si possono verificare “distacchi<br />
epifisari” di diverso grado, con esito<br />
frequente in deviazioni assiali e/o torsionali,<br />
che in parte saranno mascherati<br />
da atteggiamenti compensatori<br />
delle articolazioni viciniori<br />
Il periostio di alcune ossa lunghe,<br />
come la tibia, subisce un insulto meccanico,<br />
con secondaria periostite,<br />
particolarmente dolorosa.<br />
Radiograficamente si manifesta sotto<br />
forma di un ispessimento della corticale.<br />
Nelle affezioni flogistiche e degenerative,<br />
il tessuto osseo reagisce<br />
dimostrando di possedere una buona<br />
capacità osteogenetica (periostosi,<br />
osteoscl<strong>eros</strong>i).<br />
Nella osteomielite acuta ematogena<br />
si rilevano, radiograficamente immagini<br />
miste, osteolitiche ed osteosclerotiche,<br />
circoscritte o diffuse, sia in<br />
sede epifiso metafisaria che in sede<br />
diafisaria.<br />
Nella osteomielite cronica è, in genere,<br />
prevalente l’osteoscl<strong>eros</strong>i (ascesso<br />
di Brodie).<br />
Nella tubercolosi ossea prevalgono le<br />
Salute<br />
La risposta del tessuto osseo<br />
agli agenti patogeni<br />
lesioni osteolitiche, con marcata<br />
osteoporosi circoscritta perifocale,<br />
<strong>eros</strong>ione ossea e riduzione della rima<br />
articolare (quest’ultimo segno è<br />
costante e patognomonico).<br />
Nell’artrite reumatoide (mani e piedi)<br />
si rilevano manifestazioni cliniche<br />
eclatanti, come deformità secondarie<br />
al danno provocato dal panno sinoviale<br />
che coinvolge, ab inizio, le strutture<br />
capsulo ligamentose e tendinee e<br />
successivamente il tessuto osseo.<br />
Radiograficamente si apprezza una<br />
spiccata rarefazione ossea, con <strong>eros</strong>ioni<br />
articolari.<br />
Nell’osteoartrosi (affezione degenerativa<br />
flogistica) con elettiva lesione<br />
della cartilagine di rivestimento, il<br />
tessuto osseo reagisce con irregolarità<br />
dei capi articolari, presenza di<br />
osteofiti marginali, di scl<strong>eros</strong>i subcondrale<br />
e cavità geodiche. Tali lesioni,<br />
frequenti a livello del rachide e<br />
degli arti inferiori, rappresentano la<br />
risposta osteogenetica alle sollecitazioni<br />
meccaniche iterative. In linea di<br />
massima non viene compromessa la<br />
resistenza scheletrica, a meno che vi<br />
sia concomitante osteoporosi.<br />
Addirittura in casi di “coxa subluxans”<br />
(primitiva o secondaria) il tessuto<br />
scheletrico reagisce con la presenza<br />
di una osteofitosi marginale, superoesterna,<br />
da interpretare come espressione<br />
di compenso, allo scopo di con-
Salute<br />
ferire un miglior appoggio alla testa<br />
femorale.<br />
Nelle affezioni displastiche il tessuto<br />
osseo reagisce in maniera differente<br />
o sotto forma di una riduzione della<br />
resistenza meccanica, come in alcune<br />
forme di displasia fibrosa e nell’osteogenesi<br />
imperfetta o viceversa<br />
con la presenza di tessuto osteoclastico<br />
come nel Morbo di Paget.<br />
Tipica e singolare è l’evoluzione del<br />
granuloma eosinofilo a localizzazione<br />
nel corpo vertebrale: inizialmente il<br />
soma appare, radiograficamente,<br />
schiacciato e sclerotico, mentre progressivamente<br />
si assiste, nell’età<br />
infantile, ad un ripristino pressoché<br />
completo sia della struttura che della<br />
morfologia del corpo vertebrale. Un<br />
esempio sovrapponibile è offerto<br />
dalle osteocondrosi (malattie scheletriche<br />
dell’accrescimento) a varia<br />
localizzazione. Il tessuto osseo, in tali<br />
affezioni, radiograficamente si manifesta<br />
con una successione di lesioni<br />
apprezzabili gradualmente: opacizzazione<br />
dei nuclei epifisari, frammentazione<br />
e ricostruzione strutturale<br />
(morbo di Perthes, morbo di Sever-<br />
Blaukem etc).<br />
Lesioni scheletriche di tipo osteolitico<br />
si rilevano nella cisti ossea solitaria,<br />
nella cisti aneurismatica, nel<br />
tumore gigantocellulare, nell’osteosarcoma,<br />
nonché nelle metastesi<br />
ossee da carcinoma della mammella,<br />
03/09 diagnosi & terapia<br />
spazio-salute.it<br />
9<br />
della tiroide, del rene etc.<br />
Viceversa immagini osteosclerotiche<br />
si apprezzano nel fibroma istiocitario,<br />
nel carcinoma della prostata etc.<br />
Immagini miste si possono rilevare<br />
nell’osteoma osteoide, nel condrosarcoma<br />
etc.<br />
In base a quanto espostosi deduce<br />
come la struttura scheletrica, espressione<br />
di “tessuto vivente”, colpita<br />
dalle varie affezioni, si comporta in<br />
maniera differenziata in riferimento<br />
alla diversa aggressività dell’agente<br />
patogeno, alla tempestività dei presidi<br />
terapeutici, alla precocità della diagnosi,<br />
all’età del paziente, nonché<br />
alla condizione immunitaria, costituzionale<br />
e eredo-familiare.
10 diagnosi<br />
& terapia 03/09<br />
spazio-salute.it<br />
Aspetti psicologici<br />
della tortura<br />
Autore: Dr. Roberto VINCENZI<br />
Psicologo<br />
Studio: Via Cairoli 11<br />
Genova - Tel. 010.2477034<br />
vincenzi@ordinepsicologiliguria.it<br />
www.roberto-vincenzi.com<br />
Questo breve testo raccoglie la testimonianza<br />
del Dottor. Carlos Alberto<br />
Arestivo, uno psichiatra di origine italiana,<br />
che vive e lavora in Paraguay.<br />
Tutte le citazioni tra parentesi sono<br />
tratte dal suo scritto: “Appunti sul lato<br />
oscuro nella relazione torturatore/torturato”,<br />
presentato al “Simposio interdisciplinare<br />
su cultura e situazione psicosociale<br />
in America Latina”, presso<br />
l’Università di Amburgo nel settembre<br />
1991.<br />
Il Paraguay ha subito la dominazione<br />
del dittatore Generale Stroessner per<br />
35 anni: dal 1954 al 1989.<br />
Senza soffermarci a descrivere i sistemi<br />
coi quali Stroessner, presentatosi<br />
come “democratico”, sia riuscito nel<br />
giro di pochi anni a trasformare il<br />
Paraguay in uno dei più crudeli esempi<br />
di dittatura, mettiamo in evidenza il<br />
fatto che l’uccisione e la tortura degli<br />
avversari politici, costituiva uno di questi<br />
metodi.<br />
In questo contesto, l’uso sistematico<br />
della tortura, non ha tanto lo scopo di<br />
ottenere una confessione, circa reati<br />
personali, o una delazione che riveli i<br />
nomi dei complici, quanto piuttosto<br />
“quello di produrre una minuziosa e<br />
totale distruzione della personalità, che<br />
ha il doppio effetto di rendere inoffensivo<br />
il singolo avversario politico e di<br />
aumentare il controllo sulla popolazione,<br />
attraverso la strategia del terrore.”<br />
I torturati, una volta rimessi in libertà,<br />
costituiscono dei terribili messaggi<br />
viventi e ribadiscono la onnipotenza del<br />
potere costituito, contribuendo ad<br />
incrementare nella popolazione la sensazione<br />
diffusa e generale di una<br />
costante minaccia, che incombe su<br />
chiunque osi opporsi.<br />
Salute<br />
Questo sistema evita la necessità di<br />
dover uccidere fisicamente tutti gli<br />
avversari, col rischio di trasformarli in<br />
eroi o martiri, poiché restituisce alla<br />
società uomini dalla personalità distrutta,<br />
resi ormai incapaci di qualunque<br />
azione politica.<br />
Gli avversari politici, vengono arrestati<br />
di notte, in maniera brutale e violenta e<br />
sanno, fin dal primo momento, che la<br />
loro detenzione non verrà mai resa ufficiale.<br />
La prigionia può durare dei mesi<br />
o addirittura degli anni, durante i quali<br />
verranno sistematicamente torturati,<br />
oppure uccisi senza processo, e nessuno<br />
ne verrà a conoscenza.<br />
Lo schema classico d’interrogatorio di<br />
un detenuto da parte della polizia prevede<br />
l’impiego di due tipi di poliziotti: il<br />
primo gioca il ruolo del “cattivo”, che<br />
picchia, mentre il secondo recita la<br />
parte del “buono”, che offre <strong>caffè</strong>,<br />
sigarette e comprensione all’interrogato,<br />
cercando di accattivarsene la confidenza.<br />
Questo schema, che presenta l’alternanza<br />
di due comportamenti opposti<br />
da parte dei poliziotti, é stato studiato<br />
apposta per colpire il prigioniero in quei<br />
momenti di particolare debolezza ed<br />
apertura, che intervengono in ogni transizione<br />
da uno stato di coscienza ad un<br />
altro.<br />
La novità rilevante che é stata introdotta<br />
in quegli anni in Paraguay, studiata
Salute<br />
da parte di qualche “esperto” in psicologia<br />
al servizio del dittatore, consiste<br />
in un interrogatorio in cui, il ruolo del<br />
“buono” e quello del “cattivo” vengono<br />
ricoperti dalla stessa persona.<br />
Se il torturatore alterna nei confronti<br />
della vittima violenze impensabili a<br />
momenti di “comprensione, cordialità e<br />
affetto”, questi improvvisi cambiamenti<br />
di comportamento, da parte della stessa<br />
persona, hanno il duplice scopo, da<br />
un lato, di aumentare lo stress della<br />
vittima che, all’arrivo del torturatore,<br />
non sa se verrà di nuovo torturata o<br />
no; dall’altro di “scompensare e destabilizzare<br />
la psiche del prigioniero e prepararlo<br />
ad un morboso transfert nei<br />
confronti del suo stesso aguzzino”.<br />
In queste condizioni, quando si appressa<br />
il momento della tortura, la vittima<br />
immobilizzata “può soltanto pensare in<br />
maniera frenetica e accelerata, ma il<br />
flusso dei suo pensieri simultanei si<br />
ingolfa e lo confonde, entra in panico,<br />
non riesce più a formulare delle idee,<br />
lo stress é massimo”.<br />
Il Dottor Carlos Alberto Arestivo, che è<br />
stato personalmente torturato per sei<br />
mesi, ha cercato di elaborare la propria<br />
esperienza, teorizzando tre livelli che<br />
possono intervenire in vari gradi nella<br />
psiche dei torturati:<br />
Il primo livello é quello dell’ “ILLUSIO-<br />
NE“: il torturato, da un lato cerca di<br />
uccidersi, ma quasi mai gli riesce, perché<br />
i torturatori vegliano attentamente<br />
affinché questo non avvenga; dall’altro<br />
invoca tutto ciò in cui crede, da Dio<br />
alla mamma, perché intervengano per<br />
far cessare il suo dolore, ma anche<br />
questo non serve.<br />
Questo livello sembra essere percorso<br />
da tutti i torturati. In seguito, le strade<br />
si fanno diverse.<br />
Quelli che, nel corso della loro vita<br />
“non hanno saputo o potuto interiorizzare<br />
significative relazioni umane, ma<br />
hanno piuttosto privilegiato l’ideologia<br />
politica, non riescono a trovare in sé<br />
stessi la forza dei rapporti affettivi,<br />
sono incapaci di difendere i propri ideali,<br />
e si prestano al gioco del torturatore<br />
che raggiunge così il suo obiettivo”.<br />
Il torturato “apre gli occhi e vede<br />
davanti a sé l’unico uomo che può salvarlo,<br />
e questi é il torturatore che lo<br />
sta ammazzando. Non ha altre alternative,<br />
deve aver fiducia in lui e si fida”.<br />
Questa fiducia che avverte in quel<br />
momento, a causa della intensità<br />
drammatica della situazione che sta<br />
vivendo, resta impressa e marcata<br />
come un’impronta psicologica e associata<br />
ad una esperienza primaria di<br />
regressione profonda.<br />
In questo secondo livello, che chiameremo<br />
la “FIDUCIA“, si realizza quando<br />
il torturato non ha, dentro se stesso,<br />
un solido mondo affettivo e “stabilisce<br />
allora col suo carnefice un’alleanza perversa<br />
distruggendo a poco a poco qualunque<br />
ideale politico avesse mai<br />
costruito nella sua storia personale, e<br />
viene così sconfitto”.<br />
Il soggetto, vinto dalla tortura, rifiuta<br />
assieme al proprio corpo gli ideali nei<br />
quali credeva, e accetta come salvezza<br />
il rapporto di fiducia col torturatore.<br />
In altre parole, il torturato cade in uno<br />
03/09 diagnosi & terapia<br />
spazio-salute.it<br />
11<br />
stato di profonda regressione, dal<br />
quale tenta di uscire attraverso un rapporto<br />
di profonda simbiosi con l’ambiente<br />
persecutorio e la figura del torturatore.<br />
In queste condizioni estreme la vittima<br />
può rifugiarsi in uno stato di ambiguità<br />
indifferenziata, un vissuto psicologico<br />
di coesistenza di mondi opposti, un vissuto<br />
nel quale non esistono differenze<br />
tra termini opposti, tra il bene e il<br />
male, tra la libertà democratica e l’oppressione<br />
dittatoriale.<br />
Testimonianze di prigionieri dei lager<br />
nazisti confermano, in certi casi, l’emergere<br />
di un sentimento di disprezzo<br />
per sé stessi. I prigionieri visti come<br />
sporchi, macilenti, brutti, malvestiti e<br />
contemporaneamente il formarsi di una<br />
paradossale ammirazione per il personale<br />
di guardia con stivali lucidi, divise<br />
in ordine, ben nutriti, autoritari ed efficienti.<br />
Questo meccanismo può essere paragonato<br />
alla condizione psicologica del<br />
bambino di pochi mesi, per il quale la<br />
distinzione tra il sé e il fuori da sé non<br />
é ancora chiara.<br />
Ma, il raggiungimento di tale stato in<br />
un adulto, é il frutto di una regressione<br />
indotta ed accettata come via di fuga<br />
da un presente insostenibile.<br />
Analoghe dinamiche sono riscontrabili<br />
nella “Sindrome di Stoccolma”, che<br />
descrive un particolare morboso attaccamento<br />
degli ostaggi nei confronti dei<br />
rapitori.<br />
Tale stato di ambiguità ed apparente<br />
complicità col torturatore permane, in<br />
assenza di cure adeguate, anche dopo<br />
la liberazione del torturato, ne rende<br />
più difficile, sia il reinserimento sociale<br />
che, soprattutto, la crescita interna e<br />
la possibilità di poter partecipare pienamente<br />
alla vita.<br />
“Questo livello costituisce un fenomeno<br />
inquietante, non sempre compreso,
12 diagnosi<br />
& terapia 03/09<br />
spazio-salute.it<br />
né accettato e sempre negato da parte<br />
dei torturati che, tuttavia, nel raccontare<br />
le loro vicende, manifestano odio,<br />
rancore e rabbia, ma, nello stesso<br />
tempo, fanno emergere il lato oscuro<br />
dell’esperienza: una scoperta protezione<br />
del torturatore, un tentativo di giustificare<br />
l’ingiustificabile”.<br />
Il terzo livello è quello del “RIFUGIO“.<br />
Ad esso accede chi, nel corso della<br />
sua vita, ha potuto interiorizzare significative<br />
relazioni umane ed affettive.<br />
Queste persone, quando vengono torturate,<br />
pensano alla propria famiglia, ai<br />
propri affetti, rivolgono tutta l’attenzione<br />
verso l’interno di sé stesse, relazionandosi<br />
interiormente con i propri vissuti,<br />
che evocano validi rapporti umani,<br />
fortemente sentiti e costituiscono la<br />
loro identità personale e sociale.<br />
Si innesca a questo punto un particolare<br />
fenomeno allucinatorio, che sconnet-<br />
te il torturato dalla situazione atroce<br />
che sta vivendo e l’anestetizza totalmente,<br />
fino alla morte. La sua muscolatura<br />
si rilascia ed il fisico non reagisce<br />
più a nessun tipo di stimolo. “La<br />
vittima, pur restando lucida, riesce a<br />
prendere le distanze e dissociarsi dal<br />
suo corpo; riesce ad essere altrove con<br />
la mente. Resta apparentemente lucido,<br />
sente che lo stanno picchiando,<br />
sente le domande che gli vengono rivolte,<br />
ma le sente lontane, come se non<br />
fossero dirette a lui. Queste allucinazioni<br />
difensive lo fanno vivere in sogno,<br />
circondato dalle presenze affettive del<br />
suo mondo interiore”.<br />
A questo punto i torturatori considerano<br />
chiusa la sessione di tortura e lo<br />
affidano al medico della polizia, che gli<br />
somministra quel minimo di cure<br />
necessarie, affinché rimanga in vita<br />
fino alla prossima volta.<br />
In arrivo un DDL per limitare i danni da fumo agevolando chi vuole smettere<br />
Tra le iniziative previste da un disegno di legge bipartisan presentato in Commissione<br />
Sanità del Senato si prevede l’istituzione, al ministero del Welfare, di un “Fondo per la<br />
prevenzione e la riduzione dei danni del tabagismo”, con il compito di svolgere campagne<br />
e programmi di informazione e corsi di aggiornamento per i medici di base e di predisporre<br />
agevolazioni per l’acquisto dei sostituti della nicotina per smettere di fumare. Il Ddl<br />
presentato da Ignazio Marino, del Pd, ha come cofirmatario Antonio Tomassini (Pdl), presidente<br />
della Commissione. Si tratta di un nuovo passo per prevenire i danni del consumo<br />
di tabacco dopo la legge Sirchia che, da gennaio 2005, ha messo al bando il fumo in<br />
tutti i locali aperti al pubblico. Il Disegno di legge bipartisan rilancia adesso la lotta al<br />
fumo, con “l’obiettivo - si legge nella relazione introduttiva - di contribuire realmente a<br />
disincentivare e prevenire l’abitudine al fumo, soprattutto nei confronti dei giovani, i più<br />
suscettibili ed esposti a un vizio che troppo spesso, per ignoranza, viene considerato una<br />
moda e che, invece, a lungo andare può portare alla morte”. E anche i danni da sigarette<br />
altrui sono nel mirino del Ddl. L’articolo 2 del Ddl è perentorio: “E’ vietato ai minori di<br />
anni 18 acquistare o consumare in luogo pubblico o aperto al pubblico i prodotti del<br />
tabacco”. Pena una sanzione amministrativa da 50 a 150 euro. Tabaccai e rivenditori di<br />
sigarette che ignorano il divieto, sono puniti con una multa da 250 a 1.000 euro e con la<br />
sospensione, per sei mesi, della licenza all’esercizio dell’attività. Per essere certi che il<br />
giovane cliente non abbia meno di 18 anni, i tabaccai hanno l’obbligo di chiedere un<br />
documento di identità. Stesso destino per i distributori automatici, che devono essere<br />
dotati di un sistema per rilevare l’età degli acquirenti attraverso la lettura di carte a<br />
banda magnetica. Altrimenti, vengono disabilitati o, dopo 6 mesi, confiscati. E ancora, il<br />
Ddl prevede “il divieto tassativo di fumare nelle scuole di ogni ordine e grado”.<br />
Salute<br />
Questo fenomeno allucinatorio è<br />
descritto nei film: “Brazil” di Terry<br />
Gilliam, e “Il bacio della donna ragno”<br />
di Hector Babenco.<br />
Il “rifugio” costituisce così forse l’unica<br />
via di salvezza di fronte alla tortura.<br />
Dal punto di vista psicologico non<br />
dovrebbe essere diagnosticato come<br />
una psicosi traumatica, ma come quadro<br />
psicopatologico sui generis.<br />
“Nelle psicosi traumatiche infatti il trauma<br />
appare improvvisamente, non é di<br />
lunga durata, e non viene impedito allo<br />
individuo, di fuggire o difendersi, non<br />
subisce isolamento, intenzionalità, umiliazioni<br />
o vessazioni”.<br />
“La tortura é qualcosa di più: la vittima<br />
é sottoposta ad un processo scientifico<br />
di distruzione, durante il quale vengono<br />
sistematicamente attaccati tutti i fattori<br />
fisici e psichici che consentono la<br />
sopravvivenza di un essere umano: la<br />
sua struttura fisica per creare dolore,<br />
mutilarlo e umiliarlo; la sua struttura<br />
psicologica e sociale attraverso l’isolamento,<br />
il terrore, la colpa e la distruzione<br />
della sua autostima”. Bisogna ancora<br />
aggiungere che queste fasi o livelli<br />
psicologici, non si mostrano nella<br />
maniera definita descritta, ma esistono<br />
tutta una serie di situazioni intermedie<br />
di mescolanza dei vari livelli e stati d’animo.<br />
Concludo citando ancora il Dottor<br />
Arestivo: “Molti quadri psicopatologici<br />
che appaiono in questa situazione<br />
meriterebbero uno studio particolare,<br />
poiché esulano dai concetti della psicopatologia<br />
e della nosologia psichiatrica.<br />
Anche se la sintomatologia può sembrare<br />
simile a quella di quadri clinici<br />
già definiti dalla psichiatria, queste<br />
patologie sono senza dubbio ancora da<br />
comprendere e chiarire, prova ne sia il<br />
fatto che non sempre le vittime trovano<br />
beneficio nei trattamenti psicoterapeutici<br />
classici”.
Salute<br />
03/09 diagnosi & terapia<br />
spazio-salute.it<br />
Un libro per esprimere,<br />
riconoscersi e condividere<br />
Melone Ragnorosposerpente<br />
di Rosa Maria Massari,<br />
È capitato a tutte le donne, almeno<br />
una volta nella vita. Baci un rospo,<br />
sognando che possa diventare il principe<br />
azzurro, ma poi l’attesa trasformazione<br />
non si realizza …<br />
Melone Ragnorosposerpente è la storia<br />
di una donna elegantemente<br />
sedotta e volgarmente abbandonata<br />
da un uomo ragno, tessitore di trame<br />
e serpente, che rimane inesorabilmente<br />
rospo.<br />
L’autrice, Rosa Maria Massari, al suo<br />
esordio letterario, narra la vicenda<br />
vissuta dal personaggio femminile,<br />
senza nasconderne gli errori e le fragilità,<br />
animata dal desiderio di condividerli<br />
con tutte le donne attraverso<br />
uno stile corposo e sincero. E per questo<br />
desiderio, che questa volta si compie,<br />
Melone Ragnorosposerpente si<br />
trasforma alla fine in una storia di<br />
rinascita, esempio emblematico della<br />
straordinaria forza interiore femminile.<br />
Il libro, edito da Michele Di Salvo<br />
Editore, si acquista solo on line: è<br />
infatti con questa modalità, inusuale<br />
nell’ambito letterario, che l’autrice<br />
sceglie di proporre il suo libro, per<br />
rivolgersi direttamente a tutti i lettori,<br />
scavalcando, anche in questo caso, i<br />
tradizionali passaggi.<br />
Per ordinare il libro on line:<br />
www.traccediverse.activart.biz<br />
Per informazioni:<br />
Rosa Maria Massari<br />
Via Emanuele Filiberto, 1<br />
Mondovì (CN)<br />
Tel. 0174 552908<br />
Cell. 333 4143637<br />
Per ulteriori informazioni:<br />
Ufficio Stampa Rosa Maria Massari<br />
Studio Gallini<br />
Comunicazione d’Impresa<br />
Via Vallazze, 11 – 20131 Milano<br />
Tel. 02 2367048 – Fax 02<br />
70633840<br />
www.studiogallini.com<br />
13<br />
Leucemia: successo per il trapianto di<br />
midollo da genitore<br />
Il nuovo tipo di trapianto di midollo “aploidenitico”<br />
da genitore ha dimostrato percentuali<br />
di successo pari al 75% nei bambini colpiti<br />
da leucemia acuta che non possono essere<br />
curati con la chemioterapia, cioè il 20% del<br />
totale, e che non trovano un donatore compatibile.<br />
Tale trapianto fino ad oggi non dava<br />
risultati soddisfacenti poichè il midollo del<br />
genitore è “incompatibile a metà” rispetto a<br />
quello di un figlio. Il midollo del genitore<br />
viene prelevato e ripulito delle cellule T, cioè<br />
quelle che se infuse nel corpo del bambino<br />
attaccherebbero i suoi tessuti uccidendolo.<br />
Lo studio è stato realizzato dal Gaslini di<br />
Genova e dal San Matteo di Pavia, e verrà<br />
pubblicato dalla rivista Blood.<br />
(la Repubblica: 6 marzo 2009)<br />
Al via l’Osservatorio di Sanità e Salute<br />
Nasce l’Osservatorio Sanità e Salute<br />
che, attraverso convegni e dibattiti, una<br />
newsletter e una trasmissione televisiva,<br />
mira a mettere al servizio dei cittadini<br />
un “osservatore” indipendente nel<br />
mondo della Sanità pubblica e privata.<br />
Lo afferma Cesare Cursi Presidente<br />
della Commissione Industria di Palazzo<br />
Madama e portavoce dell’iniziativa: tale<br />
organismo terzo, cui aderiranno anche<br />
illustri esponenti della comunità scientifica,<br />
dovrà fornire risposte oltre che al<br />
cittadino, agli operatori del mondo sanitario<br />
e della politica.<br />
Il Messaggero: 7 marzo 2009
14 diagnosi<br />
& terapia 03/09<br />
spazio-salute.it<br />
UNA MALATTIA RARA AL MESE<br />
La Retinite Pigmentosa<br />
Autore: Claudio PISOTTI<br />
Presidente RP Liguria<br />
Per comprendere meglio la malattia<br />
(o per essere più precisi: “le malattie”)<br />
che andremo di seguito brevemente<br />
a descrivere, occorre fare una<br />
premessa sulla parte dell’occhio coinvolta:<br />
LA RETINA<br />
La retina è la più interna delle membrane<br />
(le altre sono la sclera e la<br />
coroide) che costituiscono l’involucro<br />
del bulbo oculare. La sua principale<br />
funzione è quella di recepire i segnali<br />
luminosi provenienti dal mondo esterno<br />
e trasmetterli al cervello tramite il<br />
nervo ottico.<br />
La retina è costituita da tessuto di<br />
tipo nervoso ed è suddivisa in num<strong>eros</strong>i<br />
strati; i più importanti, a partire<br />
dall’esterno sono:<br />
* l’epitelio pigmentato;<br />
* lo strato dei fotorecettori (coni e<br />
bastoncelli);<br />
* lo strato delle cellule ganglionali.<br />
Salute<br />
* Al centro della superficie retinica si<br />
trova la macula, ovvero la zona più<br />
sensibile ai segnali luminosi grazie<br />
alla quale possiamo leggere e fissare<br />
gli oggetti più piccoli.<br />
La retina è abbondantemente irrorata<br />
da molti vasi sanguigni che ne assicurano<br />
il nutrimento e la funzionalità
Salute<br />
delle complesse cellule che la compongono.<br />
Nel punto di inserzione del nervo ottico<br />
(papilla) si ha il cosiddetto “punto<br />
cieco”, ossia una piccola zona nella<br />
quale la retina non è in grado di recepire<br />
alcuna immagine.<br />
Di esso non ci accorgiamo perché le<br />
informazioni mancanti sono integrate<br />
dal cervello grazie anche ai segnali<br />
provenienti dall’altro occhio.<br />
Poiché la retina è costituita da tessuto<br />
nervoso, ogni volta che le sue cellule<br />
vengono irrimediabilmente danneggiate,<br />
esse non sono più in grado<br />
di rigenerarsi con la conseguenza che<br />
il danno funzionale diverrà definitivo.<br />
Le malattie che colpiscono la retina<br />
sono molte e assai diverse fra di loro<br />
ma, in generale, anche quando possono<br />
essere pienamente risolte<br />
come in molti casi di distacco, non<br />
vanno trascurate, né va sottovalutata<br />
la loro portata.<br />
Per questo motivo, ogni qual volta si<br />
sospetti una qualsiasi patologia che<br />
coinvolga questo organo è consigliabile<br />
non perdere tempo e ricorrere<br />
rapidamente a visita oculistica.<br />
Facendo tesoro di questa buona regola<br />
parliamo ora della malattia.<br />
Con il termine di Retinite Pigmentosa<br />
(RP) si definisce tutta una serie di<br />
degenerazioni retiniche principalmente<br />
ad origine genetica che hanno in<br />
comune tra di loro un processo degenerativo<br />
evolutivo dei fotorecettori:<br />
coni e bastoncelli.<br />
La malattia di norma può manifestarsi<br />
ad ogni età, ma tende prevalentemente<br />
ad insorgere tra la pubertà e i<br />
quarant’anni. Le statistiche internazionali<br />
ne valutano l’incidenza di un<br />
malato su 3500-4000 abitanti.<br />
I primi sintomi della retinite pigmento-<br />
sa nelle forme più frequenti sono:<br />
* cecità crepuscolare e notturna<br />
(emeralopia): il soggetto non vede<br />
di sera, alla notte e in ambienti<br />
scarsamente illuminati (questo<br />
fenomeno è dovuto alla degenerazione<br />
dei bastoncelli che sono gli<br />
elementi sensibili deputati alla<br />
visione in condizioni di scarsa luminosità).<br />
* restringimento del campo visivo<br />
(visione “Tubolare”): non si riescono<br />
a percepire ostacoli decentrati rispetto<br />
al “punto di fissazione” come gradini,<br />
oggetti posti lateralmente, strutture<br />
pendenti dall’alto, ecc.<br />
Nelle fasi più avanzate compaiono in<br />
genere anche fenomeni come forte<br />
abbagliamento (fotofobia) e difficoltà<br />
a riconoscere alcuni colori.<br />
Vista normale<br />
Visione notturna<br />
Vista normale Vista con RP<br />
RP Visione “Tubolare”<br />
03/09 diagnosi & terapia<br />
spazio-salute.it<br />
15<br />
L’ASPETTO CLINICO<br />
E GLI ESAMI STRUMENTALI<br />
All’esame oftalmoscopico, come dice<br />
il nome stesso della patologia, la<br />
superficie retinica appare spesso<br />
caratterizzata da diffuse e tipiche<br />
macchie scure di pigmento. Esistono<br />
comunque anche forme di retinite pigmentosa<br />
senza pigmento. Pertanto<br />
l’elettroretinogramma è l’esame che<br />
più precisamente consente di diagnosticare<br />
l’esistenza della malattia, ma<br />
molto utili per una diagnosi completa<br />
sono la campimetria (campo visivo),<br />
la fluorangiografia, l’esame OCT<br />
(Tomografia a Coerenza Ottica). Infine<br />
altri esami che possono aiutare nella<br />
diagnosi sono l’adattometria e PEV<br />
(Potenziali Visivi Evocati).<br />
L’indagine Genetica<br />
Come tutte le malattie, quando sussiste<br />
l’ereditarietà, anche la Retinite<br />
Pigmentosa è causata da “errori”<br />
(mutazioni) nel “materiale genetico”<br />
(geni), costituito da DNA. L’indagine<br />
genetica si propone di ricercare il<br />
modello di trasmissione della malattia<br />
e identificare il gene mutato<br />
responsabile della stessa, e poter<br />
così inoltre correlare le diverse forme<br />
cliniche con le diverse mutazioni identificate.<br />
La conoscenza delle specifiche<br />
mutazioni, quali causa della<br />
malattia, sono il primo passo per<br />
eventuali future strategie terapeutiche<br />
farmacologiche o per l’applicazione di<br />
un’eventuale terapia genica. Tali correlazioni<br />
inoltre possono portare ad<br />
una più precisa prognosi. L’indagine<br />
genetica si esplica attraverso la consulenza<br />
e la genetica molecolare.<br />
La consulenza genetica<br />
Permette con uno o più colloqui di<br />
poter ricercare e stabilire attraverso<br />
un’indagine familiare del soggetto
Salute<br />
malato il modello di trasmissione<br />
della sua malattia, inoltre di fornirgli<br />
spiegazioni sui rischi di trasmissione<br />
per la futura discendenza. Per la RP i<br />
principali modelli di trasmissione<br />
sono quelli mendelliani: autosomica<br />
dominante, autosomica recessiva, o<br />
legata al sesso (X- Linked) (Le alterazioni<br />
cromosomiche, le malattie<br />
multifattoriali e mitocondriali, pur<br />
riguardando alcune malattie degli<br />
occhi, non hanno una rilevanza significativa<br />
per quanto riguarda la retinite<br />
pigmentosa).<br />
La genetica molecolare<br />
Attraverso un semplice prelievo di<br />
sangue, ma con successive complesse<br />
indagini di laboratorio che iniziano<br />
con l’estrazione del DNA, viene<br />
effettuata la ricerca per trovare il<br />
gene mutato che è causa della<br />
malattia nell’individuo affetto.<br />
Attualmente diversi geni sono stati<br />
identificati come responsabili della<br />
malattia e in questo lavoro si stanno<br />
inserendo nuove tecnologie (diagnostiche)<br />
che abbreviano notevolmente<br />
il percorso diagnostico.<br />
LE TERAPIE<br />
Attualmente non è disponibile una<br />
terapia risolutiva della patologia, ma<br />
sono disponibili alcuni approcci terapeutici<br />
nel tentativo di rallentare la<br />
progressione della malattia. Studi<br />
hanno dimostrato che la somministrazione<br />
di elevate dosi di vitamina A<br />
(15.000 U.I. giornaliere) per periodi<br />
prolungati può ritardare la progressione<br />
della malattia, ma è necessario<br />
considerare il rischio di danno epatico<br />
che ciò comporta. Anche l’acido<br />
Docosaesanoico DHA ha dimostrato<br />
nelle forme principalmente X-Linked,<br />
un effetto benefico. Ma le speranze<br />
per queste patologie vengono dalla<br />
ricerca, che in questi ultimi anni ha<br />
dimostrato particolare interesse e<br />
vivacità nei confronti del problema.<br />
Tra i principali filoni evidenziamo:<br />
I Trapianti<br />
L’intento è quello di mettere a punto<br />
una tecnica che renda possibile il trapianto<br />
del tessuto retinico, o per lo<br />
meno l’innesto di cellule sane su retine<br />
malate.<br />
Fattori di crescita<br />
Sono emersi vari studi su sostanze<br />
che intervengono sui fattori di crescita<br />
che interessano le cellule e la loro<br />
vitalità. E’ partita la sperimentazione<br />
di 1° fase sull’uomo per verificare la<br />
sicurezza e tollerabilità di un fattore<br />
neutrofico che ha dimostrato di essere<br />
privo di effetti collaterali e ha dato<br />
indicazioni di una certa efficacia.<br />
<strong>Terapia</strong> genica<br />
Si propone attraverso l’iniezione nello<br />
spazio sottoretinico di “vettori genici”<br />
di sostituire il gene ammalato con<br />
quello sano. Ottimi risultati con questo<br />
sistema si sono ottenuti dalla<br />
sperimentazione su tre pazienti affetti<br />
da Amaurosi congenita di Leber, una<br />
malattia molto simile alla RP.<br />
<strong>Terapia</strong> farmacologica<br />
Vari sono gli studi in campo farmacologico<br />
finalizzati alla neuroprotezione.<br />
Promettente è una ricerca che ha<br />
identificato ed isolato un fattore denominato<br />
“fattore di sopravivenza dei<br />
coni prodotto dai bastoncelli” che porterà<br />
nei prossimi mesi allo sviluppo di<br />
un farmaco e a Trials clinici nel 2009.<br />
Cellule staminali<br />
Sperimentazioni sono in atto utilizzando<br />
cellule staminali autologhe derivate<br />
dal midollo osseo. Si sta anche<br />
03/09 diagnosi & terapia<br />
spazio-salute.it<br />
17<br />
valutando come strada percorribile<br />
l’utilizzo delle cellule staminali quescienti<br />
presenti nell’occhio, come<br />
“indirizzare” ed utilizzare cellule staminali<br />
derivate da animali.<br />
Gli Impianti<br />
Stimolato dai progressi degli ultimi<br />
anni ottenuti nella microelettronica,<br />
sono stati creati microchips da inserire<br />
nello spazio retinico per la stimolazione<br />
della retina. Attualmente vari<br />
gruppi lavorano per ottimizzare questo<br />
tipo di protesi per una “visione<br />
artificiale”.<br />
GLI ASPETTI SOCIALI<br />
La particolarità dei sintomi e la lunghezza<br />
del decorso fanno sì che chi è<br />
affetto da Retinite Pigmentosa spesso<br />
fatichi alquanto a far comprendere<br />
all’esterno le reali difficoltà che deve<br />
affrontare.<br />
Nelle fasi iniziali, ad esempio, spesso<br />
precedenti alla stessa diagnosi, il<br />
paziente può apparire una persona<br />
dal comportamento strano e non<br />
facilmente comprensibile in quanto il<br />
soggetto legge il giornale o scritte<br />
molto piccole e poi non si avvede di<br />
ostacoli macroscopici quali auto,<br />
buche, gradini; oppure di giorno la<br />
persona mantiene un comportamento<br />
assolutamente normale, mentre di<br />
sera improvvisamente diviene incerto<br />
e timoroso; giocando a pallone o praticando<br />
altri sport con la palla, il soggetto<br />
non si avvede di passaggi o tiri<br />
provenienti dai lati mentre poi appare<br />
sicuro in altre circostanze; passando<br />
da ambienti con diversa luminosità<br />
come per esempio entrando a cinema<br />
o a teatro, il soggetto non è in grado<br />
di trovare la poltrona e si aggrappa<br />
istintivamente al braccio di chi lo<br />
accompagna.<br />
Con il progredire della malattia i pro-
18 diagnosi<br />
& terapia 03/09<br />
spazio-salute.it<br />
blemi di vista diverranno sempre più<br />
evidenti ed aumenterà in genere<br />
parallelamente, anche l’ansia e la<br />
tensione psicologica a mano mano<br />
che il malato si rende conto di percorrere<br />
un itinerario progressivamente in<br />
discesa che lo porterà forse alla perdita<br />
completa del residuo visivo.<br />
Importante in questo percorso che<br />
coinvolge non solo l’individuo ammalato<br />
ma anche la famiglia è il sostegno<br />
che l’individuo può ricevere dal<br />
mondo che lo circonda: i famigliari, gli<br />
amici, ma in modo particolare il confronto,<br />
che lo stesso può avere con<br />
altre persone che condividono le stesse<br />
problematiche, possono aiutarlo a<br />
superare i momenti di difficoltà (gruppi<br />
auto-aiuto, associazioni).<br />
La riabilitazione visiva<br />
La riabilitazione visiva si propone di<br />
aiutare l’individuo ad attivare dei meccanismi<br />
che permettano di mantenere<br />
il più possibile le capacità acquisite e<br />
di continuare nella crescita personale<br />
(studio, lavoro, attività sociali, ecc). Per<br />
assolvere a questo compito vi sono dei<br />
centri specializzati. La riabilitazione si<br />
avvale di varie strategie ed una gamma<br />
di ausili specifici.<br />
Per fare un brevissimo cenno a titolo<br />
di esempio è importante che nel quotidiano<br />
il soggetto possa godere, in<br />
aula, in ufficio e a casa, di una postazione<br />
di lavoro bene illuminata ma,<br />
specialmente negli stadi più avanzati<br />
della patologia, non colpita da luce<br />
diretta molto forte. Anche se il restrin-<br />
Salute<br />
gimento tubolare del campo visivo non<br />
consente la percezione immediata di<br />
oggetti molto grossi, l’uso del videoingranditore<br />
può essere efficace allo<br />
scopo di aumentare il contrasto dei<br />
testi, così come la sintesi vocale permette<br />
l’utilizzo del senso dell’udito. In<br />
particolare il videoingranditore permette<br />
di poter leggere testi anche molto<br />
piccoli o compilare moduli ecc. Le sintesi<br />
vocali sono dispositivi software<br />
applicabili a computer, telefonini o lettori<br />
audio che permettono di tradurre<br />
in voce i testi.<br />
LA FEDERAZIONE RETINA ITALIA–Onlus<br />
P.zza IV Novembre, 4 20124 Milano<br />
Tel 02/6691744 – 335/8360470<br />
e-mail: info@retinaitalia.org<br />
sito: www.retinaitalia.org<br />
ASSOCIAZIONE R.P. LIGURIA – Onlus<br />
Associazione per la Retinite Pigmentosa e altre malattie della Retina<br />
Cenni storici e sintesi delle attività<br />
R.P. Liguria -Onlus è nata nel 1996 come associazione per la Retinite Pigmentosa per poi ampliare le sue attività anche nei confrontti di altre<br />
malattie della retina come per esempio le “Distrofie Retiniche Ereditarie”, “Le Maculopatie” in tutte le sue forme ecc.<br />
R.P. Liguria - Onlus opera esclusivamente attraverso volontari, perseguendo gli scopi di:<br />
Promuovere la ricerca e l’assistenza per molte patologie retiniche.<br />
Sensibilizzare, su queste patologie, l’opinione pubblica e le autorità politiche e sanitarie.<br />
Sostenere i malati e le loro famiglie attraverso l’informazione sia per quanto attiene la ricerca, sia per ciò che riguarda il campo socio-assistenziale.<br />
Essere punto di incontro e di riferimento per gli ammalati per scambi di esperienze.<br />
L’associazione persegue le sue finalità:<br />
Istituendo e gestendo contributi finalizzati all’assistenza e alla ricerca.<br />
Mantenendo il rapporto di collaborazione con vari centri che si occupano sia delle malattie sotto il profilo medico (oculistico, genetico), sia<br />
per quanto riguarda il campo della riabilitazione visiva.<br />
Mantenendo contatti e collaborazioni con altre realtà regionali attraverso la federazione “RETINA ITALIA” che è accreditata presso”Retina<br />
International”, (tramite questi canali per esempio ha partecipato a convegni e meeting in campo internazionale).<br />
Gestendo uno sportello informativo.<br />
Gestendo un sito internet (www.rpliguria.org).<br />
Organizzando convegni e incontri.<br />
Mantenendo aggiornati i propri soci attraverso note informative e la rivista quadrimestrale Lumen periodico informativo della federazione.<br />
Organizzando attività divulgative per la popolazione e per gli studenti.<br />
Sostenendo un gruppo di auto-aiuto.<br />
In relazione alle patologie della retina di cui R.P. Liguria si occupa, l’associazione si pone come punto di riferimento regionale per le persone<br />
ammalate e loro familiari.<br />
Per chi volesse saperne di più:<br />
R.P. LIGURIA – Via Macaggi 2R 16121 Genova - 010/541120 (segreteria telefonica)<br />
Sportello informativo mercoledì ore 16,30 – 18,30 per altri giorni od orari su appuntamento<br />
Telefoni: 338/8095965 – 338/3897807 – 333/6333136 - 0187/731921 e-mail: rpliguria@libero.it
Salute<br />
Chirurgia estetica palpebrale<br />
occhio all’evoluzione!<br />
Autore: Dott.ssa Cadigia HASSAN<br />
Padova<br />
Con la consulenza del Dott. Andrea Reho<br />
Specialista e Dottore di Ricerca in Chirurgia<br />
Plastica, Ricostruttiva ed Estetica –<br />
Università degli Studi di Milano<br />
Il ringiovanimento dello sguardo diventa<br />
sempre più raffinato e mirato. Incisioni<br />
minime e collaterali, ridotta invasività,<br />
maggiore prevedibilità dei risultati. Un<br />
nuovo concetto di blefaroplastica, che<br />
sta segnando una nuova era.<br />
Quanto gli occhi possano tradire l'età e<br />
lo stile di vita di un soggetto è lapalissiano:<br />
basta osservare una qualsiasi<br />
foto pre e post blefaroplastica per<br />
avere due giudizi estremamente differenti<br />
sulla stessa persona. Palpebre<br />
più leggere, arcata sopraccigliare risollevata,<br />
cute distesa e rughe perioculari<br />
meno marcate di certo cambiano l'aspetto<br />
generale del viso, rendendolo<br />
senza alcun dubbio più giovane e<br />
attraente. Le moderne tecniche chirurgiche<br />
consentono di raggiungere risultati<br />
prevedibili, senza rischio di complicanze<br />
né di lunghe guarigioni.<br />
Un'evoluzione che consente un pressoché<br />
immediato ritorno al sociale e che<br />
si vanta di essere minimamente invasiva.<br />
“Ci troviamo di fronte a uno scenario<br />
più vario rispetto al passato, in cui<br />
la blefaroplastica definiva esclusiva-<br />
mente due modalità tecniche di intervento,<br />
la blefaroplastica superiore e<br />
quella inferiore” – spiega il dott.<br />
Andrea Reho, chirurgo plastico ed estetico<br />
a Milano. “Oggi l'armamentario chirurgico<br />
è più mirato. Si impongono le<br />
tecniche di skin e tissue sparing<br />
blepharoplasty o pinch blepharoplasty,<br />
contraddistinte da modalità tecniche<br />
più conservative e selettive, che assieme<br />
alla cantopessi e alla cantoplastica<br />
rappresentano approcci chirurgici più<br />
evoluti e consentono procedure chirurgiche<br />
più articolate”. Qualche esempio?<br />
Rimediando a una dermatocalsi<br />
(rilassamento ed esuberanza cutanea)<br />
della palpebra superiore è possibile<br />
contemporaneamente, sfruttando la<br />
stessa incisione, risollevare l'arcata<br />
sopraccigliare, contribuendo a dare più<br />
apertura e luminosità allo sguardo,<br />
oppure correggere una ptosi palpebrale<br />
(abbassamento della palpebra superiore).<br />
Analogamente, intervenendo sulla<br />
palpebra inferiore, è possibile senza<br />
praticare ulteriori incisioni, ottenere un<br />
lifting della regione zigomatica. Per<br />
quanto riguarda invece il trattamento<br />
delle ernie di grasso sottoculari (le<br />
cosiddette “borse”), la moderna chirurgia<br />
è ora in grado di evitare l'effetto di<br />
palpebra “scavata”, proprio delle tecniche<br />
convenzionali, provvedendo al riposizionamento<br />
o alla trasposizione del<br />
tessuto adiposo.<br />
03/09 diagnosi & terapia<br />
spazio-salute.it<br />
19<br />
LA SCHEDA DELL'INTERVENTO<br />
Pre operatorio. Il chirurgo valuta attentamente<br />
lo stato di salute del paziente,<br />
sia da un punto di vista generale (alcune<br />
malattie possono causare alterazioni<br />
agli occhi), sia da un punto di vista<br />
locale poiché la presenza ad esempio<br />
di patologie oculari quali herpes o cataratta<br />
richiede adeguate precauzioni. Si<br />
sconsiglia l'intervento soltanto in presenza<br />
di alcune rare malattie a carico<br />
del nervo ottico o nel caso di disturbi<br />
della circolazione della retina. Dopo i<br />
50 anni, può essere suggerito un preventivo<br />
esame oculistico completo.<br />
L'intervento chirurgico. La blefaroplastica<br />
può essere eseguita alle palpebre<br />
superiori (blefaroplastica superiore), a<br />
quelle inferiori (blefaroplastica inferiore)<br />
oppure ad entrambe (blefaroplastica<br />
totale). L'intervento viene eseguito in<br />
anestesia locale, eventualmente<br />
accompagnata da sedazione, procedura<br />
che offre tranquillità e sicurezza al<br />
paziente. La durata della blefaroplastica<br />
è di due ore circa per tutte e quattro<br />
le palpebre. Le incisioni si eseguono<br />
lungo la piega palpebrale naturale e<br />
inferiormente proprio sotto le ciglia.<br />
Entrambe le cicatrici si prolungano leggermente<br />
in fuori (Fig.1 e 2). Dal punto<br />
di vista tecnico, alla palpebra superiore<br />
si asporta la pelle in eccesso, una porzione<br />
di muscolo orbicolare (che si<br />
risparmia nelle tecniche di tissue spa-
20 diagnosi<br />
& terapia 03/09<br />
spazio-salute.it<br />
ring blefaroplasty) e le eventuali ernie<br />
di grasso. Se si prolunga l'incisione<br />
lateralmente si possono eliminare le<br />
rughe a zampa di gallina ed eventualmente<br />
sollevare l'angolo esterno dell'occhio<br />
che con l'invecchiamento<br />
tende a rilassarsi. Dalla palpebra inferiore<br />
si eliminano le borse di grasso e,<br />
se necessario, anche un po' di pelle e<br />
di muscolo per distendere le rughe. E’<br />
possibile rimuovere il grasso anche<br />
mediante un'incisione nella congiuntiva<br />
interna (blefaroplastica transcongiuntivale),<br />
che non richiede suture esterne.<br />
Le incisioni<br />
Figura 1. (Illustrazione grafica delle incisioni<br />
chirurgiche nella blefaroplastica<br />
superiore). Il tratteggio rosso indica una<br />
escissione cutanea limitata all'area<br />
intraorbitaria, mentre in verde e nero<br />
sono illustrati i tracciati di resezioni più<br />
ampie. Lo schema nero mostra incisioni<br />
laterali basse, che danno origine a<br />
una cicatrice situata lungo la prosecuzione<br />
verso l'esterno del solco palpebrale,<br />
poco visibile anche nel periodo<br />
immediatamente successivo all'intervento.<br />
In verde il tracciato è più alto e<br />
determina una cicatrice diretta verso la<br />
coda del sopracciglio, meno nascosta<br />
inizialmente, ma in grado di dare alla<br />
parte laterale della palpebra un aspetto<br />
finale più piacevole,<br />
grazie all'inclinazione<br />
superiore.<br />
Paziente con dermatocalasi superiore e inferiore e ptosi palpebrale<br />
superiore. Risultato di blefaroplastica superiore, correzione della ptosi<br />
palpebrale, cantopessi, blefaroplastica inferiore e peeling chimico<br />
Figura 2.<br />
(Illustrazione grafica<br />
delle incisioni<br />
chirurgiche nella<br />
blefaroplastica<br />
inferiore). La parte<br />
esterna che prosegue<br />
oltre l'angolo esterno dell'occhio<br />
può essere tracciata continuando quasi<br />
direttamente la linea subciliare, oppure<br />
spezzandola con un'altra che la interseca<br />
con direzione infero-laterale e che è<br />
il prolungamento verso il basso del<br />
margine libero della palpebra superiore<br />
ad occhi aperti.<br />
Post operatorio. Al termine dell'intervento<br />
vengono applicati alcuni punti di<br />
sutura, rimovibili a distanza di 3 o 4<br />
giorni. Consigliati impacchi di ghiaccio<br />
o camomilla a casa alla sera.<br />
Trattamenti complementari. Spesso in<br />
associazione alla procedura chirurgica<br />
vengono utilizzati in sinergia alcuni trattamenti<br />
di medicina estetica. Tra questi<br />
il il Laser Resurfacing (CO2 ultrapulsato<br />
o Erbium, per il ringiovanimento<br />
della cute perioculare e il trattamento<br />
delle macchie pigmentate), il peeling<br />
chimico, i dermal fillers (per il riempi-<br />
Salute<br />
mento delle rughe) o la tossina botulinica<br />
(per il trattamento delle rughe e il<br />
risollevamento del sopracciglio).<br />
GLOSSARIO<br />
Blefarocalasi: rilassamento della palpebra superiore.<br />
Cantopessi: sollevamento della regione esterna<br />
degli occhi.<br />
Cantoplastica: riposizionamento dell'angolo<br />
esterno della palpebra mirato a riparare un<br />
difetto della commessura palpebrale o ad<br />
aumentare la lunghezza della fessura palpebrale<br />
Ptosi: rilassamento della muscolatura e del tessuto<br />
connettivale del sistema di sostegno della<br />
palpebra superiore. Clinicamente si manifesta<br />
con una ridotta apertura della palpebra superiore.<br />
Skin/Tissue sparing blepharoplasty: insieme di<br />
metodiche che tengono in considerazione la<br />
fisiopatologia dell'occhio, preservando la cute o<br />
il muscolo orbicolare e il grasso orbitale per un<br />
maggior beneficio di muscolo, nervi e setto orbitale.<br />
Paziente con dermatocalasi palpebrale superiore.<br />
Risultato chirurgico di blefaroplastica superiore
22 diagnosi<br />
& terapia 03/09<br />
spazio-salute.it<br />
Boom delle allergie<br />
un bimbo allergico su 4<br />
Autore: Drssa. Paola MINALE<br />
Specialista in Allergologia<br />
ed Immunologia<br />
Unità Operativa Complessa<br />
di Allergologia<br />
Ospedale S. Martino<br />
Genova<br />
xxxxxxx<br />
Le allergie hanno subito un andamento<br />
epidemico negli ultimi decenni, e<br />
le indagini epidemiologiche in Europa<br />
prevedono che nei prossimi anni vi<br />
sarà un bimbo allergico su quattro.<br />
Nonostante la descrizione di manifestazioni<br />
asmatica risalga addirittura<br />
all’Iliade di Omero, è dalla fine del<br />
ottocento, in particolare per merito<br />
del medico inglese Blackley, con la<br />
sua descrizione della febbre da fieno,<br />
e la geniale scoperta dell’importanza<br />
dei pollini con i test su sé stesso e<br />
l’uso di aquiloni cosparsi di colla, che<br />
le malattie allergiche assumono una<br />
precisa identità. Ai primi del 900 il<br />
pediatra viennese Von Pirquet coniava<br />
il termine allergia, definita come<br />
alterata risposta dell’organismo a stimoli<br />
esterni; i francesi Richet e<br />
Portier scoprivano il fenomeno della<br />
anafilassi, cioè la reazione generalizzata<br />
che avveniva alla riesposizione<br />
alla sostanza allergizzante. Dopo<br />
qualche anno i tedeschi Prausnitz e<br />
Salute<br />
Kunstner dimostravano che questa<br />
reattività si poteva trasferire da un<br />
individuo ad un altro per mezzo del<br />
siero. Il termine atopia veniva introdotto,<br />
negli anni 20, da Coca e<br />
Cooke per definire una predisposizione<br />
alle manifestazione alla malattie<br />
allergiche. La scoperta negli anni<br />
1966-67, da parte dei coniugi<br />
Ishizaka, delle immunoglobuline IgE<br />
dava un enorme impulso agli studi<br />
immunologici, che ancora oggi fervono,<br />
portando via via alla scoperta dei<br />
più fini meccanismi di regolazione del<br />
sistema immunitario, e contribuendo<br />
in modo fondamentale allo sviluppo<br />
di terapie sempre più mirate.<br />
L’aumento di prevalenza delle allergie<br />
ha interessato principalmente i Paesi<br />
più evoluti, e lo stile di vita “occidentale”<br />
sembra esserne una causa<br />
determinante, secondo la ipotesi<br />
ambientale. Esiste un parallelismo<br />
temporale tra l’aumento di prevalenza<br />
delle malattie allergiche ed i cambiamenti<br />
ambientali, con l’aumento dell’inquinamento<br />
atmosferico legato<br />
prevalentemente al riscaldamento<br />
urbano ed al traffico veicolare.<br />
Anche i cambiamenti dello stile di<br />
vita, che prevede più tempo passato<br />
in ambienti confinati, minore attività<br />
fisica, sembrano giocare un ruolo nell’incremento<br />
di allergopatie. Quello
Salute<br />
che oggi è noto è che gli inquinanti<br />
presenti negli ambienti indoor derivati<br />
dal fumo di sigaretta e dalle emissioni<br />
di vernici o materiali costruttivi o ei<br />
mobili, e gli inquinanti outdoor dovuti<br />
al traffico veicolare, al riscaldamento<br />
urbano, alle emissioni industriali si<br />
sono dimostrati capaci di facilitare la<br />
risposta allergica del soggetto predisposto<br />
e di peggiorare la sintomatologia<br />
dei soggetti già allergici. Il fumo<br />
di sigaretta in particolare rappresenta<br />
un fattore di rischio per il broncospasmo<br />
infantile. Gli inquinanti atmosferici<br />
e l’effetto serra influenzano anche<br />
le piante allergeniche, stimolando<br />
meccanismi di difesa che portano a<br />
maggiore produzione di polline, che<br />
può anche veicolare il microparticolato<br />
atmosferico.<br />
Il ridotto contatto con gli agenti infettivi,<br />
caratteristico del miglioramento<br />
delle condizioni di vita degli ultimi<br />
decenni, secondo la ipotesi igienica,<br />
si tradurrebbe in un mancato stimolo<br />
del sistema immunitario che a sua<br />
volta faciliterebbe la comparsa di reazioni<br />
di tipo allergico. I cambiamenti<br />
nello stile di alimentazione, in particolare,<br />
sarebbero responsabili di un<br />
ritardo nella acquisizione della flora<br />
batterica intestinale (enterobatteri)<br />
protettiva per atopia.<br />
Le malattie allergiche sono dovute ad<br />
un difetto costituzionale del sistema<br />
immunitario, e sono malattie sistemiche,<br />
potendo interessare diversi organi<br />
o apparati dell’organismo.<br />
Sono caratterizzate da un andamento<br />
evolutivo, e nel corso della vita di un<br />
singolo individuo possono esprimersi<br />
con diverse manifestazioni cliniche.<br />
La alta incidenza di allergia nei soggetti<br />
con una storia familiare positiva<br />
evidenzia la importanza della componente<br />
genetica. La modalità della ereditarietà<br />
allergica non è ancora del<br />
tutto chiarita; il possibile meccanismo<br />
è rappresentato da un trait autosomico<br />
dominante a penetranza variabile,<br />
ed una ereditarietà multifattoriale. In<br />
particolare, i loci dei cromosomi 11 e<br />
5 sembrano associati con l’atopia e<br />
l’asma.<br />
03/09 diagnosi & terapia<br />
spazio-salute.it<br />
23<br />
La complessità di diagnosi e di inquadramento<br />
delle manifestazioni allergiche<br />
è legata al fatto che molti fattori<br />
concorrono a far sì che il soggetto,<br />
nato con patrimonio genetico predisponente<br />
alla reazione allergica, sviluppi<br />
una manifestazione clinica evidente.<br />
L’atopia è caratterizzata dalla<br />
propensione a sviluppare una risposta<br />
anticorpale di tipo specifico –<br />
immunoglobuline di classe IgE- per<br />
esposizione ad allergeni.<br />
Si parla di allergia quando la sensibilizzazione<br />
legata alla presenza di anticorpi<br />
specifici dà luogo alle manifestazioni<br />
cliniche. La reazione è determinata<br />
dal contatto tra sistema<br />
immunitario ed allergene, con una<br />
cascata di eventi che portano alla<br />
infiammazione-allergica .<br />
Le manifestazioni allergiche possono<br />
variare nel corso della vita del soggetto<br />
allergico, in rapporto alla esposizione<br />
allergenica ed agli stimoli<br />
ambientali. La sensibilizzazione inizia<br />
già nell’utero materno, con le prime<br />
molecole allergeniche che possono<br />
passare la placenta.<br />
Spesso nei primi anni di vita prevalgono<br />
le sensibilizzazioni ad allergeni alimentari<br />
come latte e uovo; nell’80%<br />
dei casi entro i 5-6 anni il bambino<br />
riacquista la tolleranza verso gli alimenti,<br />
ma acquisisce una sensibilizzazione<br />
ad allergeni respiratori come<br />
acari della polvere, animali domestici,<br />
ed in seguito a pollini. Nella età adulta<br />
la esposizione rende significativi gli<br />
allergeni presenti negli ambienti di<br />
lavoro, i farmaci, gli insetti pungitori<br />
(imenotteri). Anche le manifestazioni<br />
cliniche sono spesso correlate<br />
all’età; così, se la dermatite atopica<br />
è caratteristica dei primissimi anni di<br />
vita, la dermatite allergica da contatto<br />
si osserva più frequentemente nell’adulto;<br />
l’incidenza di broncospasmo
24 diagnosi<br />
& terapia 03/09<br />
spazio-salute.it<br />
ed asma ha un picco nell’infanzia,<br />
mentre la prevalenza di rinite allergica<br />
è elevata negli adolescenti e giovani<br />
adulti.<br />
Gli allergeni, cioè le sostanze capaci<br />
di evocare una risposta allergica nel<br />
soggetto atopico, sono sostanze di<br />
per sé innocue e non nocive per l’uomo.<br />
Derivano da fonti diversissime:<br />
dal regno vegetale, come pollini di<br />
erbe e piante ad impollinazione anemofila;<br />
dei funghi, come i micofiti allergenici,<br />
dal mondo degli aracnidi, con gli acari<br />
della polvere o degli insetti, come gli<br />
imenotteri (api, vespe, formiche rosse<br />
e calabroni); dal regno animale, come<br />
i derivati di gatto, cane, cavallo o altri<br />
animali da pelo. Anche alimenti, farmaci,<br />
sostanze da contatto possono<br />
determinare reazioni allergiche negli<br />
individui predisposti, diventando così<br />
pericolosi allergeni. Qualsiasi sostanza<br />
proteica, che contiene molecole<br />
Salute<br />
allergeniche, può diventare un potenziale<br />
rischio per gli individui predisposti.<br />
Uno degli obiettivi della prevenzione<br />
in campo allergologico è l’individuazione<br />
dei cosiddetti “allergeni emergenti”,<br />
cioè nuove molecole potenzialmente<br />
sensibilizzanti.<br />
Un allergene di particolare rilievo è il<br />
Lattice di gomma di cui sono costituiti<br />
i guanti per uso sanitario e vari<br />
dispositivi medici; l’aumento dell’uso<br />
dei guanti per motivi igienici ha portato<br />
allo sviluppo di sensibilizzazioni<br />
allergiche che mettono a rischio il<br />
paziente proprio quando si trova in<br />
ambiente medico chirurgico. Per<br />
ovviare a questo problema sono stati<br />
creati percorsi ospedalieri latex free.<br />
Di particolare importanza per quanto<br />
riguarda i pollini è l’uso dei calendari<br />
pollinici, utili al paziente ed al medico
Salute<br />
per individuare i periodi di maggiore<br />
esposizione.<br />
I pollini vengono catturati da apparecchi<br />
particolari, che filtrano l’aria, ed<br />
esaminati da aerobiologi che ne effettuano<br />
la valutazione ed elaborano i<br />
dati necessari a creare i calendari.<br />
(vedi sito www.ilpolline.it della<br />
Associazione Italiana Aerobiologia)<br />
QUADRI CLINICI<br />
Asma e rinite<br />
Negli ultimi decenni si è chiarita la<br />
unitarietà funzionale ed anatomica<br />
delle vie aeree, per cui asma e rinite<br />
sono riconosciute come una unica<br />
entità: molti soggetti con asma sono<br />
affetti da rinite, e molti soggetti con<br />
rinite allergica presentano o presenteranno<br />
nel corso degli anni asma bronchiale.<br />
L’asma è una malattia polmonare<br />
caratterizzata da ostruzione delle vie<br />
aree reversibile spontaneamente o<br />
dopo trattamento associata a flogosi<br />
(spesso eosinofila) ed iperreattività<br />
anche aspecifica. E’ una delle più frequenti<br />
malattie croniche, ed interessa<br />
dal 10-15% dei bambini al 5-10 %<br />
degli adulti, con diversa prevalenza<br />
nei diversi Paesi; parallelamente alle<br />
allergie ha mostrato un aumento<br />
nell’ultimo cinquantennio.<br />
L’ostruzione del flusso aereo è dovuta<br />
alla contrazione della muscolatura<br />
bronchiale, all’ispessimento della<br />
parete ed alle secrezioni eccessive<br />
nel lume bronchiale.<br />
L’ispessimento della parete è dovuto<br />
all’edema della mucosa, alla fibrosi<br />
sottoepiteliale ed alla ipertrofia della<br />
muscolatura liscia. La iperreattività<br />
bronchiale è una caratteristica principale<br />
e indica la gravità della patologia;<br />
non è presente però in tutti i soggetti<br />
asmatici.<br />
Asma ed atopia hanno una componente<br />
ereditaria, ed è possibile che<br />
siano coinvolti loci genetici comuni.<br />
La maggior parte delle forme asmatiche<br />
del bambino e dell’adulto sono<br />
allergiche, ma esistono anche forme<br />
non atopiche. La misurazione del<br />
grado di broncocostrizione costituisce<br />
uno strumento oggettivo per la valutazione<br />
dell’asma, che viene così inquadrata<br />
in vari livelli di gravità. In tutti i<br />
03/09 diagnosi & terapia<br />
spazio-salute.it<br />
25<br />
livelli sono presenti alterazioni infiammatorie.<br />
Il contatto con l’allergene attiva la<br />
reazione allergica con un a fase<br />
immediata, che dà luogo ai primi sintomi,<br />
e una tardiva.<br />
La rinite è caratterizzata anch’essa<br />
da una flogosi allergica scatenata dal<br />
contatto dell’allergene con la mucosa<br />
nasale e la successiva cascata di<br />
reazioni anticorpali e cellulari con rilascio<br />
di mediatori; mastociti ed eosinofili<br />
sono le cellule chiave della reazione.<br />
La mucosa nasale infiammata<br />
reagisce con il rigonfiamento della<br />
mucosa e l’aumento delle secrezioni.<br />
E’ caratterizzata da starnuti, rinorrea,<br />
congestione nasale e prurito. Dal<br />
punto di vista clinico viene inquadrata<br />
in base alla durata in intermittente,<br />
caratteristica della sensibilizzazione a<br />
pollini e persistente, più spesso legata<br />
a sensibilizzazione ad allergeni
26 diagnosi<br />
& terapia 03/09<br />
spazio-salute.it<br />
perenni come gli acari della polvere,<br />
con quadri di gravità da lieve moderata<br />
a grave valutati in base al decremento<br />
della qualità di vita.<br />
Alla rinite è spesso associata la congiuntivite<br />
allergica: il quadro clinico,<br />
definito come rinocongiuntivite, riconosce<br />
gli stessi meccanismi di base<br />
della rinite e lo stesso inquadramento<br />
clinico. E’ caratterizzata da prurito,<br />
bruciore, secrezione ed arrossamento<br />
della mucosa congiuntivale. Esistono<br />
altre forme di congiuntivite allergica,<br />
come la cheratocongiuntivite atopica<br />
e la congiuntivite primaverile, più rare<br />
ma potenzialmente più dannose per<br />
la vista. Esistono infine congiuntiviti<br />
allergiche da contatto con sostanze<br />
terapeutiche instillate nell’occhio o a<br />
liquidi utilizzati per le lenti a contatto.<br />
Orticaria angioedema<br />
L’orticaria è caratterizzata da lesioni<br />
cutanee rilevate e pruriginose, variabili<br />
per forma e grandezza, di durata<br />
variabile, chiamate pomfi.<br />
L’angioedema è una tumefazione del<br />
tessuto sottocutaneo o sottomucoso.<br />
L’evento iniziale nell’orticaria acuta e<br />
nell’angioedema è la degranulazione<br />
mastocitaria con rilascio di istamina<br />
ed altri mediatori. L’orticaria acuta e<br />
l’angioedema sono spesso legati ad<br />
un meccanismo IgE mediato; <strong>cibo</strong>,<br />
farmaci, puntura di insetti sono le<br />
cause più frequenti. Interessa il 20%<br />
della popolazione almeno una volta<br />
nella vita. Si classifica in orticaria<br />
acuta o cronica in base alla durata; la<br />
persistenza della sintomatologia per<br />
oltre sei settimane caratterizza la<br />
forma cronica. In molti casi di orticaria<br />
cronica non è possibile chiarire la<br />
causa (forme idiopatiche); in alcuni<br />
casi si ipotizza una componente<br />
autoimmunitaria, con lo formazione di<br />
anticorpi capaci di legarsi con i recettori<br />
delle IgE a livello cutaneo, che ne<br />
mimano l’azione. Le orticarie fisiche<br />
sono legate ad uno stimolo esterno<br />
come il freddo, il caldo, la vibrazione,<br />
la pressione o l’esposizione a radiazioni<br />
solari. Nella orticaria da freddo<br />
può essere pericoloso, per la ipotensione<br />
che ne deriva, fare il bagno in<br />
acque a bassa temperatura.<br />
Salute<br />
Allergia Alimentare<br />
In passato tutte le manifestazioni correlate<br />
all’ingestione di cibi venivano<br />
accomunate impropriamente sotto il<br />
termine di “allergia alimentare”, rendendo<br />
il problema ampiamente sovrastimato<br />
dalla popolazione generale.<br />
Nel giugno del 1994, a Stoccolma,<br />
l’European Academy of Allergy and<br />
Clinical Immunology (EAACI) ha proposto<br />
una classificazione per le reazioni<br />
avverse agli alimenti, basata esclusivamente<br />
sui meccanismi patogenetici,<br />
realizzando una prima fondamentale<br />
distinzione fra reazioni tossiche e reazioni<br />
non tossiche.<br />
Per reazioni tossiche si intendono<br />
tutte quelle che si possono scatenare<br />
in ogni individuo a condizione che si<br />
abbia l’ingestione di una quantità sufficiente<br />
di tossina. Possono essere<br />
dovute a diverse sostanze, presenti<br />
sia pure in quantitativi molto limitati,<br />
ma il cui effetto nocivo sia provocato<br />
da azione diretta dell’alimento sull’ospite.<br />
Esempi tipici di tali reazioni sono l’intossicazione<br />
da funghi, la gastroenterite<br />
causata da tossine batteriche<br />
secrete da Salmonella, Shigella e<br />
Campylobacter contenute in cibi avariati<br />
e la sindrome sgombroide dovuta<br />
al rilascio di istamina in caso di ingestione<br />
del pesce avariato.<br />
Le reazioni non tossiche agli alimenti<br />
dipendono dalla suscettibilità individuale<br />
verso alcuni cibi e vengono a<br />
loro volta suddivise in immunomediate<br />
(allergie o ipersensibilità) e non immunomediate<br />
(intolleranze). Il termine<br />
allergia è stato coniato per la prima<br />
volta da Von Pirquet nel 1906 per indicare<br />
appunto l’alterata reattività dell’organismo<br />
nei confronti di sostanze<br />
generalmente innocue. È corretto parlare<br />
di allergie alimentari soltanto per<br />
quelle manifestazioni che si dimostri
Salute<br />
no sostenute da una reazione di tipo<br />
immunologico, attraverso la formazione<br />
di anticorpi allergene-specifici nei<br />
confronti di componenti degli alimenti<br />
privi di tossicità primaria. Tuttavia, dei<br />
diversi meccanismi immunologici possibili,<br />
oggi vengono riconosciuti come<br />
allergenici soltanto quelli mediati dalle<br />
immunoglobuline E.<br />
Tutte le altre reazioni non indotte da<br />
meccanismi immunologici specifici<br />
vengono classificate come intolleranze<br />
agli alimenti. I meccanismi in grado di<br />
provocare intolleranza possono essere<br />
di natura enzimatica, di tipo farmacologico<br />
oppure rimanere sconosciuti.<br />
Tra le prime, dove la suscettibilità è<br />
data da particolari deficit enzimatici,<br />
la più frequente è il deficit di lattasi<br />
su base genetica. Le intolleranze farmacologiche,<br />
invece, si manifestano a<br />
causa di un tenore troppo elevato di<br />
sostanze attive a livello farmacologico<br />
presenti in determinati alimenti, specie<br />
se questi vengono consumati<br />
abbondantemente. Esempi di queste<br />
reazioni sono i sintomi gastrointestinali<br />
e la tachicardia prodotte dalla<br />
solanina presente nelle patate e l’emicrania<br />
legata alla presenza di tiramina<br />
nei formaggi<br />
stagionati.<br />
Esistono inoltre<br />
alimenti,<br />
quali fragole, cioccolata,<br />
pomodori,<br />
uovo, crostacei, carne di maiale e<br />
papaya, contenenti sostanze capaci di<br />
comportare un’attivazione mastocitaria<br />
e di indurre il rilascio di istamina<br />
su base aspecifica. La maggioranza<br />
delle intolleranze causate dagli additivi<br />
è indotta da meccanismi ancora<br />
oggi sconosciuti.<br />
In una nuova nomenclatura delle reazioni<br />
avverse agli alimenti proposta<br />
nel 2001, viene sostituita la dizione<br />
“intolleranza alimentare” con “ipersensibilità<br />
non allergica ad alimenti”. I<br />
sintomi delle allergie alimentari si<br />
esprimono principalmente attraverso<br />
la cute (prurito, angioedema) , il tratto<br />
gastrointestinale (nausea, vomito,<br />
spasmi esofagei, coliche), le mucose<br />
del tratto respiratorio (rinite,<br />
asma bronchiale) e, nelle gravi reazioni,<br />
coinvolgendo l’apparato circolatorio<br />
e l’intero oganismo (anafilassi).<br />
Dermatite atopica<br />
La dermatite atopica è una malattia<br />
infiammatoria cronica ricorrente della<br />
cute, caratterizzata da secchezza cutanea<br />
ed intenso prurito. Nei Paesi occidentali<br />
colpisce circa il 1’% della<br />
popolazione infantile, mentre nella età<br />
adulta l’incidenza è ridotta, oscillando<br />
intorno all’1-3 % della popolazione. E’<br />
03/09 diagnosi & terapia<br />
spazio-salute.it<br />
27<br />
spesso associata ad altre malattie<br />
atopiche, in particolare asma. Spesso<br />
rappresenta la prima manifestazione<br />
evidente dell’atopia nella prima infanzia,<br />
per poi risolversi spontaneamente<br />
prima della pubertà. Nella maggioranza<br />
dei soggetti, si osserva un elevato<br />
livello di IgE seriche ed una infiltrazione<br />
cutanea linfocitaria.<br />
Le sedi tipiche delle manifestazioni<br />
cutanee sono le pieghe flessorie degli<br />
arti superiori ed inferiori ed il volto. I<br />
soggetti affetti da dermatite atopica<br />
possono avere un abbassamento<br />
della soglia del prurito, che è stimolato<br />
da mediatori rilasciati da cellule<br />
infiammatorie. L’andamento della<br />
malattia è cronico e recidivante con<br />
riacutizzazioni dovute da esposizione<br />
ad allergeni o correlate a stress; la<br />
complicanza più comune è la sovrainfezione<br />
batterica da Staphilococcus<br />
aureus.<br />
I complessi fattori patogenetici, immunologici,<br />
ambientali e psicologici interagiscono<br />
nel determinare la manifestazione<br />
cutanea: recenti acquisizioni<br />
hanno evidenziato il ruolo centrale del<br />
deficit genetico di filagrina.
28 diagnosi<br />
& terapia 03/09<br />
spazio-salute.it<br />
Dermatite da contatto<br />
La dermatite da contatto allergica è<br />
provocata dal contatto con agenti<br />
esterni, in grado di attivare una reazioni<br />
infiammatoria a livello cutaneo in<br />
soggetti predisposti. Il meccanismo<br />
immunologico è rappresentato da una<br />
reazione di ipersensibilità ritardata,<br />
che coinvolge in particolare i linfociti<br />
Th1. Esistono particolari tipi di reazioni<br />
allergiche da contatto scatenate<br />
dalla esposizione ei raggi UV chiamate<br />
fotodermatiti. Le sostanze più frequentemente<br />
causa di dermatite allergica<br />
da contatto sono il Nichel, il dicromato<br />
di potassio , il cobalto, le miscele di<br />
profumi. Nella fase acuta si formano<br />
vescicole eritematose e pruriginose,<br />
mentre nella fase cronica la cute è<br />
secca, desquamata e fissurata. Le<br />
lesioni eczematose sono presenti in<br />
particolare nella zona di contatto.<br />
Allergia a farmaci<br />
L’allergia a farmaci è una reazione<br />
avversa dovuta ad una risposta immunitaria<br />
ad un farmaco o ai suoi metabolici.<br />
Viene stimato che circa il 10%<br />
delle reazioni a farmaci siano inquadrabili<br />
come reazioni immunitarie, con<br />
meccanismi scatenanti di vario genere.<br />
La diagnosica e l'inquadramento<br />
delle reazioni a farmaci necessita un<br />
approccio complesso, per giungere<br />
alla certezza di poter somministrare<br />
un farmaco innocuo per il soggetto<br />
interessato, ma efficace.<br />
Allergia a veleno di imenotteri<br />
Gli insetti responsabili della reazione<br />
allergica sono le api, le vespe, i calabroni<br />
e le formiche rosse. Il veleno<br />
iniettato con la puntura contiene proteine<br />
allergizzanti. Possono essere<br />
causa di decesso per la gravità delle<br />
reazioni generalizzate. Anche in questo<br />
caso la sensibilizzazione precede<br />
la manifestazione clinica. I soggetti<br />
allergici rispondono al successivo<br />
contatto con una reazione locale più<br />
estesa del normale o con reazioni<br />
sistemiche, come orticaria, angioedema,<br />
broncospasmo, edema della<br />
laringe ed ipotensione, con diversi<br />
gradi di intensità fino a giungere allo<br />
shock anafilattico, reazione generalizzata<br />
a rischio di vita. Nel bambino il<br />
rischio di grave reazione sistemica è<br />
minore.<br />
DIAGNOSTICA<br />
La diagnostica allergologica si basa<br />
in particolare sulla anamnesi, cioè<br />
sulla storia del paziente, che deve<br />
essere raccolta con una logica da<br />
investigatore, per scoprire i possibili<br />
agenti allergizzanti. Il passo successivo<br />
sono i test cutanei, diversi a<br />
seconda di cosa si vuole indagare:<br />
prick test per le allergie respiratorie,<br />
patch test per quelle cutanee,<br />
entrambi i precedenti e test di tolleranza<br />
orale per gli allergici a farmaci.<br />
Esistono poi test su siero, chiamati<br />
con acronimi ormai sorpassati PRIST<br />
(livello di IgE totali, poco indicativo);<br />
RAST (dosaggio delle IgE specifiche,<br />
metodo specifico e sensibile) e l’ultimo<br />
nato, ISAC, un microarray capace<br />
di identificare la risposta ad un centinaio<br />
di molecole allergeniche con una<br />
sola goccia di sangue.<br />
Salute<br />
PREVENZIONE<br />
Le evidenze scientifiche indicano,<br />
come norme appropriate per la prevenzione<br />
nei soggetti a rischio:<br />
* la identificazione precoce dei soggetti<br />
a rischio in base alla familiarità<br />
atopica:<br />
* il controllo dei fattori di rischio<br />
ambientali, come esposizione a<br />
fumo di sigaretta ed allergeni<br />
ambientali,<br />
* l’allattamento al seno per un periodo<br />
di almeno sei mesi,<br />
* la ritardata introduzione di alimenti<br />
allergenici, come uovo e pesce,<br />
dopo il primo anno di vita.<br />
TERAPIA<br />
<strong>Terapia</strong> delle malattie allergiche.<br />
La terapia deve essere mirata a risolvere<br />
le diverse manifestazioni cliniche<br />
delle malattie allergiche.<br />
Gli antistaminici sono indicati in tutte<br />
le malattie allergiche, in quanto bloccano<br />
la azione del primo mediatore<br />
della reazione allergica, che è proprio<br />
l’istamina. Agiscono quindi come sintomatici,<br />
riducendo i sintomi, ma<br />
anche come antiallergici, evitando<br />
l’amplificarsi della flogosi allergica. I<br />
farmaci di questa categoria, derivati<br />
da sostanze anestetiche, presentavano<br />
come effetto collaterale intensa<br />
sonnolenza; le molecole entrate in uso<br />
più recentemente hanno perso questo<br />
aspetto negativo, pur mantenendo l’efficacia.<br />
Gli antileucotrienici contrastano gli<br />
effetti dei mediatori tardivi dell’asma e<br />
della infiammazione. Sono molto indicati<br />
nella prevenzione dell’asma da<br />
sforzo, e in associazione alle altre<br />
terapie hanno contribuito significativamente<br />
al miglioramento della qualità<br />
della vita degli allergici.<br />
L’uso dei dispositivi di auto inalazione
Salute<br />
attuali, e l’introduzione di steroidi e<br />
broncodilatatori che agiscono direttamente<br />
a livello bronchiale, ha completamente<br />
cambiato la vita dei soggetti<br />
con asma. Non più legati alla necessità<br />
di lunghe sedute di a<strong>eros</strong>ol terapia,<br />
o trattamenti cortisonici per via<br />
generale, gli asmatici oggi hanno la<br />
possibilità di condurre una vita del<br />
tutto normale.<br />
Atleti asmatici sono stati vincitori di<br />
premi olimpionici!<br />
Per i casi di asma grave e non controllato<br />
esistono oggi nuove speranze,<br />
legate all’uso di siero anti IgE, che<br />
blocca il legame di questi anticorpi,<br />
che hanno un ruolo centrale nelle reazioni<br />
allergiche, con le cellule implicate<br />
nella infiammazione bronchiale.<br />
Anche per la più temibile delle reazioni<br />
allergiche, lo shock anafilattico, esiste<br />
oggi una terapia efficace, costituita da<br />
un autoiniettore di adrenalina (la<br />
sostanza in grado di far regredire la<br />
reazione), di facile uso; il farmaco è<br />
somministrato gratuitamente in ambito<br />
ospedaliero ai soggetti a rischio di<br />
reazioni di grave entità.<br />
Ma la vera risorsa, per una terapia<br />
che mira a modificare in maniera<br />
duratura la errata reazione del sistema<br />
immunitario, ristabilendo la tolleranza<br />
verso gli allergeni ed interrompendo<br />
la marcia atopica e le evoluzioni<br />
cliniche negative, è rappresentata<br />
dalla immunoterapia allergene specifica.<br />
La immunoterapia sottocutanea per<br />
veleno di insetti come api, vespe e<br />
calabroni è considerata, anche dal<br />
SSN, un sicuro salvavita Negli ultimissimi<br />
anni la ricerca ha subito una<br />
accelerazione, e, con la caratterizzazione<br />
di molecole allergeniche, i cosiddetti<br />
“vaccini”sono diventati sempre<br />
più purificati e mirati all’obiettivo.La<br />
03/09 diagnosi & terapia<br />
spazio-salute.it<br />
29<br />
introduzione di terapie ad assorbimento<br />
oromucosale, somministrate per via<br />
orale, sublinguale, di dimostrata sicurezza,<br />
tollerabilità ed efficacia ha<br />
aperto nuovi orizzonti terapeutici. Il<br />
problema viene affrontato alla radice,<br />
ed anche i genitori di bimbi allergici<br />
possono affidarsi con fiducia a cure,<br />
per le quali esistono ormai evidenze<br />
scientifiche che indicano un effetto<br />
preventivo sullo sviluppo di asma e<br />
sensibilizzazioni multiple, tanto maggiori<br />
quanto più precoce è la somministrazione.<br />
Sempre più evidenze scientifiche indicano<br />
un effetto preventivo sullo sviluppo<br />
di asma e sensibilizzazioni multiple<br />
se la terapia viene iniziata precocemente,<br />
nell’infanzia.<br />
Obiettivo del futuro sarà infatti non<br />
solo mantenere il controllo delle<br />
malattie allergiche, ma anche ridurne<br />
il numero e la gravità.
30 diagnosi<br />
& terapia 03/09<br />
spazio-salute.it<br />
FLOGOSI ALLERGICA<br />
Salute<br />
La patogenesi della reazione allergica è caratterizzata da un processo infiammatorio<br />
che coinvolge anticorpi, cellule e sostanze da esse prodotte, che mediano<br />
la reazione stessa. La caratteristica saliente del soggetto allergico è la persistenza<br />
della sintesi di IgE anche a notevole distanza di tempo dall’esposizione<br />
allergica. Negli ultimi anni, grazie alla maggior conoscenza dei meccanismi cellulari<br />
e molecolari alla base dei fenomeni infiammatori allergici, si è ipotizzato che<br />
una disregolazione del sistema immunitario sia essenziale allo sviluppo delle<br />
allergie e l’attenzione scientifica si è rivolta allo studio della cellula che sembra<br />
orchestrare la maggior parte delle reazioni infiammatorie in risposta agli allergeni, cioè il linfocita T. Il ruolo dei linfociti,<br />
helper Th2 con il loro corredo citochinico, e T regolatori Treg, è centrale nel determinismo della reazione allergica. La<br />
sensibilizzazione avviene al primo contatto del sistema immunitario con l’allergene. Esso viene catturato e processato<br />
da cellule dendritiche, e presentato ai linfociti T che, attivati, producono sostanze chiamate citochine che attivano e<br />
spingono a differenziarsi i linfociti B. Il momento finale è rappresentato dalla produzione di IgE specifiche, che poi si<br />
posizionano su mastociti e basofili. Il successivo legame a ponte tra l’allergene e le IgE determina la degranulazione di<br />
queste cellule e rilascio di mediatori che danno inizio alla fase immediata. La sensibilizzazione è essenziale perché si<br />
sviluppi, in un secondo momento, la reazione clinica. I mediatori più importanti della reazione immediata, preformati<br />
nella cellula, sono istamina, triptasi e bradichinina; leucotrieni, prostaglandine e chemochine e citochine intervengono<br />
più tardivamente e sono neoformati. L’espressione clinica di questi eventi molecolari è rappresentata dalla comparsa<br />
immediata, dopo l’esposizione all’allergene, di sintomi nasali, come starnutazione e rinorrea, oculari, come il prurito e<br />
la congiuntivite, e respiratori come tosse e broncospasmo. Se il contatto non si protrae, i sintomi si esauriscono per la<br />
metabolizzazione dei mediatori. La persistenza del contatto determina la evoluzione verso la fase ritardata, che si attiva<br />
tra le 4 e 24 ore, La presenza di una flogosi persistente delle vie aeree rappresenta la base fisiopatologia della iperreattività<br />
aspecifica, ovvero la risposta a stimoli non solo allergenici, ma irritativi come fumo, profumi, aria fredda con<br />
tendenza alla cronicizzazione. In tutti i soggetti affetti da malattie allergiche è possibile dimostrare la presenza di<br />
infiammazione cronica, anche quando non vi sono sintomi evidenti.<br />
GLOSSARIO<br />
Allergia: manifestazione clinica di atopia<br />
Atopia: propensione alla produzione persistente di anticorpi IgE<br />
Allergene: antigene di natura proteica, che induce la produzione di IgE specifiche nel soggetto atopico<br />
Anafilassi: reazione generalizzata, che coinvolge tutto l’organismo, con grave calo di pressione<br />
Immunoglobuline: o anticorpi, sono glicoproteine prodotte da plasmacellule o linfociti B; esistono cinque classi di<br />
immunoglobuline, con diversi ruoli difensivi nel sistema immunitario: IgG, IgA, IgM, IgD, IgE<br />
IgE: immunoglobuline con ruolo centrale nelle allergie. Sono anticorpi di tipo reaginico, capace di legarsi in maniera persistente<br />
alla superficie delle cellule che partecipano alla reazione allergica<br />
Citochine: proteine, prodotte da linfociti e cellule del sistema immunitario, che regolano la risposta immunitaria agendo<br />
nel loro microambiente come ormoni con attività stimolatoria o inibitoria<br />
Cellule coinvolte nella reazione allergica:Th1, Th2, Eosinofili, Cellule dendritiche<br />
Aerobiologia: scienza che studia la componente biologica presente nell’aria, ed in particolare pollini e spore, rendendo<br />
possibile la produzione dei calendari pollinici.
Salute in rete<br />
03/09 diagnosi & terapia<br />
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Genova, Tel. 010.352527<br />
(mercoledì dalle 12.00 alle 13.00)<br />
Dr. Giacomo Fiori,<br />
Specialista in Dietologia<br />
Milano, Tel. 02.76021568<br />
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Dr.ssa Silvia Bornia,<br />
Biologa Nutrizionista<br />
Specializzata in Intolleranze<br />
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Tel. 0185.233503<br />
(Lunedì dalle 13,30 alle 15.00)
Salute<br />
Autore: Dott. Paolo G. ZUCCONI<br />
Neuropsicologo e Psicoterapeuta<br />
Cognitivo - Comportamentale<br />
Udine<br />
Tel. 0432-233006<br />
www.dr-zucconi.it<br />
I resoconti giornalistici e radiotelevisivi<br />
ci propinano quotidianamente episodi<br />
di violenza tanto che è quasi impossibile<br />
prendere un quotidiano, sfogliare<br />
un settimanale o ascoltare un notiziario<br />
senza venire a conoscenza di nuovi<br />
e spaventosi atti di violenza pubblica<br />
e privata, verso le cose e verso le persone.<br />
Proprio per l’importanza che la<br />
violenza ha raggiunto nella vita quotidiana<br />
in vari ambiti della vita sociale<br />
dobbiamo rassegnarci a considerarla<br />
come una delle espressioni, purtroppo<br />
sempre più num<strong>eros</strong>e, dell’interazione<br />
sociale. Espressione di un’interazione<br />
disturbata e deviante, come lo è quella<br />
forma di violenza che spesso non<br />
trova spazio tra la cronaca nera quotidiana,<br />
ma pur si riscontra in tante storie<br />
di quotidiana sopportazione che<br />
tendono a rimanere relegate nei<br />
meandri della psiche femminile: la<br />
molestia sessuale.<br />
Senza arrivare allo spettro di una violenza<br />
fisica evidente la molestia sessuale<br />
è pur sempre violenza, una violenza<br />
psicologica, insidiosa, strisciante,<br />
sempre più diffusa e sempre più<br />
03/09 diagnosi & terapia<br />
spazio-salute.it<br />
33<br />
Molestie sessuali:<br />
la difesa è anche psicologica<br />
sommersa che intacca la dignità personale<br />
dei soggetti socialmente più<br />
vulnerabili. La gamma delle situazioni<br />
di molestia sessuale, che portano la<br />
vittima ad un logoramento psicologico<br />
progressivo, è molto varia: si va dalla<br />
frase equivoca con doppio senso al<br />
fraseggio volgare, dall’apprezzamento<br />
pesante alla proposta diretta, dalla<br />
minaccia subdola ed imbarazzante<br />
ripetuta più volte fino ad arrivare al<br />
gesto osceno o alle avances più<br />
meschine, al ricatto e all’intimidazione<br />
sul posto di lavoro. Si consuma di preferenza<br />
in quegli ambiti in cui si determina<br />
da una parte una condizione di<br />
bisogno e vede dall’altra parte una<br />
condizione sociale contrattualmente<br />
più forte che abusa del suo potere o<br />
della sua autorità verso chi è gerarchicamente<br />
subordinato, solitamente<br />
donna. Pur tuttavia l’ambito della<br />
molestia si allarga pure al rapporto tra<br />
pari nell’ambiente di lavoro fino a portarsi<br />
sulla strada ed in certi ambienti<br />
pubblici dove prevale la convinzione<br />
maschilista che giustifica il complimento<br />
pesante alle passanti, la proposta<br />
insistente fino al contatto fisico<br />
impudente in una sala cinematografica<br />
e all’atto esibizionista. In tutti i casi il<br />
molestatore (quasi sempre di sesso<br />
maschile) conta sulla complicità del<br />
silenzio di una vittima psicologicamente<br />
indifesa. Infatti chi subisce la mole-
Salute<br />
stia solitamente è impreparata a difendersi<br />
al primo, inatteso, attacco: la<br />
mancata reazione favorisce l’innescarsi<br />
di un’escalation da cui sottrarvisi<br />
risulta sempre più complicato, soprattutto<br />
se la persona ritiene di non<br />
essere tutelata giuridicamente da provocazioni<br />
che non comportino aggressione<br />
fisica e possiede ad un tempo<br />
una bassa autostima e altrettante<br />
basse abilità sociali di autodifesa.<br />
Così la vittima di molestie è maggiormente<br />
esposta a crisi depressive, a<br />
stati di agitazione ed irritazione permanenti,<br />
insonnia, emicrania e a vari<br />
disturbi psicosomatici che si associano<br />
ad una minore efficienza lavorativa<br />
e minore fiducia nelle proprie capacità.<br />
Come difendersi ed evitare le<br />
possibili conseguenze psicologiche e<br />
psicosomatiche della molestia passivamente<br />
subìta?<br />
La legge viene oggi in aiuto anche a<br />
chi, a vario titolo, sta subendo molestie<br />
sessuali in quanto ogni atto che<br />
disturba anche in minima parte la<br />
sfera sessuale altrui costituisce un<br />
reato penale. Attraverso la presentazione<br />
di una querela di parte che in<br />
tali casi, non può più essere revocata,<br />
l’interessata inizia così il suo atto<br />
difensivo con facoltà di essere pure<br />
risarcita di danni psicologici (biologici<br />
e morali) correlati alla molestia subìta.<br />
Ma se l’attuale giurisprudenza protegge,<br />
a posteriori e su querela, la donna<br />
molestata, la difesa immediata è solamente<br />
psicologica. Le molestie, a differenza<br />
delle violenze sessuali vere e<br />
proprie, sono in definitiva pressioni<br />
psicologiche, a vari livelli, di tipo verbale<br />
e non verbale (sguardi insistenti,<br />
ammiccamenti, contatti interpersonali,<br />
esibizionismi non richiesti) e pertanto<br />
la risposta immediata si basa su di un<br />
repertorio competente di abilità cognitive,<br />
comportamentali ed emozionali di<br />
protezione e di fronteggiamento della<br />
situazione molesta attraverso una<br />
serie di mosse psicologiche per reagire,<br />
colpire nelle zone più vulnerabili e<br />
difendersi in varie situazioni interpersonali,<br />
anche complesse, affrontando<br />
il molestatore armate di sofisticate<br />
tecniche di dissuasione ed autodifesa<br />
psicologica paragonabili ad un ben<br />
assestato colpo di judo o di karate<br />
che spiazzano e mettono a terra l’avversario<br />
senza sentirsi in colpa, provare<br />
eccessiva ansia e senza compromettere<br />
la relazione sociale, mantenendo<br />
comunque un buon rapporto<br />
interpersonale con l’altro. Certamente<br />
tali strategie e tecniche dissuasive<br />
vanno apprese, con l’aiuto di uno psicoterapeuta<br />
esperto, attraverso un<br />
programma di protezione psicologica<br />
individualizzato da acquisire con una<br />
serie role playing e role reversal in<br />
studio e prove comportamentali sul<br />
campo con supervisione continuativa<br />
finché le abilità psicologiche di difesa<br />
diventano abitudini. E’ possibile pure<br />
03/09 diagnosi & terapia<br />
spazio-salute.it<br />
35<br />
attraverso un programma di<br />
Harassement inoculation training preparasi<br />
preventivamente ad affrontare<br />
possibili molestie future al fine di<br />
ridurre la durata e l’intensità dell’emozione<br />
spiacevole, bloccare la molestia<br />
sul nascere, sottrarsi alla pressione<br />
sociale del molestatore con conseguente<br />
incremento del senso di<br />
autoefficacia e dell’autostima personale.<br />
TIPOLOGIA<br />
DELLA MOLESTIA SESSUALE<br />
La forma più grave, ma meno diffusa<br />
di molestia è il ricatto sessuale (quid<br />
pro quo), mentre le più diffuse sembrano<br />
le attenzioni sessuali non gradite<br />
come ad esempio le richieste insi-<br />
stenti. In ambienti tradizionalmente<br />
maschili e maschilisti sono molto frequenti,<br />
quasi usuali le molestie di<br />
genere, quelle cioè che, se pur con<br />
basso profilo socioculturale, sottolineano<br />
le differenze tra maschio e femmina<br />
come ad esempio la distribuzio-
36 diagnosi<br />
& terapia 03/09<br />
spazio-salute.it<br />
ne di materiale porno tra il gruppo, il<br />
fraseggio volgare, il vantarsi di prestazioni<br />
sessuali, il gesto osceno e la<br />
frase o il discorso ambiguo. Altre<br />
forme di molestia sessuale sono le<br />
telefonate oscene (coprolalia), l’esibizionismo<br />
non richiesto ed infine, tipico<br />
topos, la ricerca del contatto fisico a<br />
bordo dei trasporti pubblici, al cinema,<br />
nell’ambiente lavorativo (la pacca sul<br />
sedere rientra tra questo genere), ma<br />
purtroppo, da quanto raccontano le<br />
pazienti e le clienti in ambito psicologico-medico-legale,<br />
anche all’interno di<br />
ambulatori medici, sessuologici e psicologici.<br />
DECALOGO ANTIMOLESTIE<br />
PROFILO DEL MOLESTATORE<br />
Non riesce facile tracciare un profilo<br />
del violentatore tipo dal momento che<br />
varie sono le forme e anche le circostanze<br />
della molestia sessuale.<br />
Pertanto se per alcuni maschi la molestia<br />
sessuale rientra nell’esercizio del<br />
potere nel caso di dirigenti o imprenditori,<br />
senz’altro l’atteggiamento del<br />
molestatore in genere appare tipicamente<br />
sessista, di un sessismo più<br />
ostile che benevolo incentrato sull’idea<br />
frustra della donna oggetto. Se<br />
poi il molestatore agisce con l’intento<br />
di comunicare un qualcosa la modalità<br />
appare decisamente inappropriata<br />
Dieci suggerimenti spiccioli sottoforma di un decalogo antimolestie potranno risultare<br />
utili in varie situazioni interpersonali difficili.<br />
1. Reagisci tempestivamente al primo segno di invasione della tua privacy per evitare<br />
che la non reazione venga colta come un segno di debolezza tale da indurre il<br />
molestatore a continuare la sua opera più pesantemente.<br />
2. A richieste moleste specifiche evita di rispondere in modo troppo generico offrendo<br />
al molestatore una, seppur vaga, speranza di raggiungere il suo laido scopo.<br />
3. Ogni qual volta che non sei d’accordo con le proposte del molestatore di’ apertamente<br />
e decisamente di no senza alternative.<br />
4. Di’ di no guardando il molestatore, tranquillamente e seriamente, negli occhi ed<br />
usa un tono di voce deciso e sufficientemente alto.<br />
5. Di’ di no senza giustificazioni cioè senza sentirti in dovere di dire perché non<br />
accetti la sua proposta.<br />
6. Rispetto allo sproloquio e alla volgarità gratuita e disturbante va detto apertamente,<br />
direttamente, decisamente e tempestivamente al molestatore che tale comportamento<br />
ti infastidisce e che desìderi che la smetta.<br />
7. In caso di insistenza da parte del molestatore ripeti, in modo conciso ma fermo e<br />
tranquillo, come un disco rotto il tuo rifiuto (preferisco di no, non mi va) oppure il<br />
desiderio di smettere (basta, finiscila!) finché l’altro non modifica il suo atteggiamento<br />
insistente.<br />
8. In caso di molestie tattili attiva un contatto oculare intenso, fulminante e cattivo,<br />
poi grida con tonalità vieppiù crescente: vergognoso, giù le mani!<br />
9. Davanti ad un esibizionista evita di fare il suo gioco urlando ed insultandolo (è<br />
proprio quello che cerca) ma piuttosto ti conviene guardare con indifferenza.<br />
10. In ogni caso concentrati sul comportamento molesto e sgradevole dell’altro piuttosto<br />
che farti preconcetti e dar giudizi, sulla persona che attua il comportamento<br />
sgradevole.<br />
Salute<br />
caratterizzata da assenza di empatia e<br />
espressione di una sessualità immatura.<br />
Se nelle forme più hard il molestatore<br />
rientra nei profili aggressivi e<br />
manipolativi nelle forme meno gravi ,<br />
ma più diffuse può essere visto come<br />
un disabile sociale, una persona con<br />
ridotte competenze sociali e con una<br />
assenza di dating behavior<br />
PROFILO DELLA DONNA MOLESTATA<br />
Se è difficile tracciare un identikit del<br />
molestatore ancora più complesso<br />
diventa il profilo della vittima della<br />
molestia sessuale. Tentando comunque<br />
di abbozzare alcuni tratti comportamentali<br />
si può affermare che solitamente<br />
le vittime le possiamo trovare<br />
tra le categorie sociali più deboli dove<br />
la vulnerabilità personale sotto il profilo<br />
psicologico e sociale diventa direttamente<br />
proporzionale al rischio della<br />
molestia.<br />
Tra le categorie sociali più a rischio<br />
innanzi tutto troviamo le appartenenti<br />
al sesso femminile (anche se la vittima<br />
maschile di una ipotetica molestatrice<br />
donna, che sembra più diffusa<br />
negli States e maggiormente in recenti<br />
films americani, a noi rientra in un<br />
ambito ancora troppo sommerso). E<br />
tra le donne sembra che i primi posti<br />
spettino alle divorziate, seguite a<br />
ruota dalle donne più giovani e neoassunte.<br />
Vittime diffuse, e purtroppo per la<br />
maggior parte silenti appartengono a<br />
gruppi di lavori specificatamente<br />
maschili. Infine tra le donne più a<br />
rischio di molestia sessuale sono le<br />
portatrici di handicap, le lesbiche e<br />
quelle apparetnenti a minoranze etnico-sociali<br />
e linguistiche.
Salute<br />
mente il territorio più antico al<br />
mondo, ha sempre posseduto un’energia<br />
e una saggezza atavica molto<br />
potente che unita alla purezza del territorio<br />
– è rimasta quasi praticamente<br />
immune da scorie nucleari e inquinamento<br />
chimico – risulta essere il<br />
luogo ideale per creare essenze energetiche<br />
che aiutano molto velocemente<br />
gli individui ad evolvere, anche sul<br />
piano spirituale.<br />
La società attuale è estremamente<br />
cambiata e l’individuo, evoluto sotto<br />
la spinta di questi mutamenti, risulta<br />
oggi caratterizzato da num<strong>eros</strong>e sfaccettature<br />
ed esigenze.<br />
La contemporaneità delle Essenze<br />
Floreali Australiane ci permette di<br />
avere a disposizione 69 rimedi, creati<br />
dal Dott. White, anche sulla base dei<br />
03/09 diagnosi & terapia<br />
spazio-salute.it<br />
Il mondo della Floriterapia:<br />
Australian Bush Flower<br />
Il Dr. Ian White, naturopata e floriterapeuta<br />
australiano, sulla scorta della<br />
tradizione popolare e degli studi dei<br />
suoi predecessori europei – fra tutti il<br />
celeberrimo Bach -, ha identificato gli<br />
effetti dei fiori australiani, giungendo<br />
a creare 69 Essenze Floreali.<br />
Quali novità hanno apportato le sue<br />
scoperte al mondo della floriterapia?<br />
La linea delle essenze Australian<br />
Bush Flower Essences è stata creata<br />
dal Dott. Ian White negli ultimi 30<br />
anni circa. I fiori utilizzati per creare<br />
le essenze vengono raccolti in questo<br />
vastissimo continente che risulta<br />
essere il paese, con il Brasile, che<br />
conta il maggior numero di piante fiorite.<br />
L’Australia, essendo inoltre geologica-<br />
37<br />
bisogni del nostro tempo.<br />
Sicuramente in questo gli è stato di<br />
grande aiuto appartenere a questo<br />
momento storico, vivendo sia in<br />
prima persona che come terapeuta<br />
difficoltà comuni a molti come lo<br />
stress, le paure, le relazioni difficili<br />
con figli adolescenti o colleghi, la<br />
pressione delle num<strong>eros</strong>e richieste di<br />
una società spesso materialista ma<br />
anche di difficoltà di concentrazione o<br />
di jet lag…<br />
Alcune Essenze sono inoltre specifiche<br />
per la, non trascurabile, grande<br />
necessità di un aiuto per un’evoluzione<br />
spirituale finalizzata a migliorare la<br />
propria empatia verso gli altri esseri<br />
viventi e la scoperta di un punto di<br />
profonda quiete e purezza in ognuno<br />
di noi.
38 diagnosi<br />
& terapia 03/09<br />
spazio-salute.it<br />
Fra i disagi tipici del nostro secolo, vi<br />
è la difficoltà a costruire relazioni<br />
autentiche con gli altri. Un apparente<br />
paradosso se si pensa che mai in<br />
nessuna epoca l’uomo è in contatto,<br />
talvolta coatto, con i suoi simili, come<br />
nella nostra. Come può la Floriterapia<br />
Australiana migliorare la qualità dei<br />
rapporti interpersonali e risolvere<br />
quello che Erich Fromm definiva “il<br />
problema della solitudine”?<br />
È importante premettere fin da subito<br />
che le Essenze Floreali non risolvono i<br />
problemi, ma la loro caratteristica principale<br />
è di donare chiarezza alla<br />
mente, aiutandoci a sviluppare capacità<br />
intuitive facendo emergere le<br />
nostre qualità innate, come l’amore, il<br />
coraggio e la gioia. I Floriteapici<br />
Australiani ci aiutano quindi a scoprire<br />
aspetti nuovi e diversi di noi, delle persone<br />
che frequentiamo, ma anche<br />
delle situazioni che viviamo. Ci permettono<br />
di rispondere agli eventi in modo<br />
diverso, favorendo la rottura di schemi<br />
spesso annosi e ripetitivi. – le maggiori<br />
sofferenze in ambito sentimentale scaturiscono<br />
soprattutto dalla sensazione<br />
di perseverare nell’errore, in uno sbaglio<br />
che in maniera analoga ci ha già<br />
ferito precedentemente. Possiamo<br />
quindi dire che l’Essenza Floreale rappresenta<br />
la possibilità di lasciare la<br />
vecchia strada per sperimentare una<br />
nuova via, non solo nella relazione<br />
amorosa, ma anche nei rapporti famigliari<br />
e sociali. Partendo quindi dal presupposto<br />
che il nostro benessere psicofisico<br />
e il nostro disagio interiore<br />
dovrebbero essere letti alla luce del<br />
rapporto con gli altri e dei legami che<br />
riusciamo a imbastire nel mondo, è<br />
abbastanza normale che vi siano<br />
num<strong>eros</strong>e richieste di aiuto per riuscire<br />
a gestire le strutture relazionali di cui<br />
facciamo parte.<br />
Attraverso le Essenze Floreali<br />
Australiane abbiamo la possibilità di<br />
conoscerci meglio, più profondamente,<br />
favorendo quindi la comprensione<br />
di quanto per cambiare le nostre relazioni<br />
dovremmo cominciare a cambiare<br />
noi stessi. Frequentemente, lo<br />
spostare l’attenzione dalla relazione a<br />
noi stessi, causa l’innalzamento di un<br />
muro difensivo finalizzato a non dover<br />
ammettere che il problema potrebbe<br />
non essere fuori di noi, negli altri, ma<br />
dentro di noi. Le Australian Bush<br />
Flower Essences possono soprattutto<br />
in questo momento dare un grosso<br />
aiuto per aiutarci a porci nella relazione<br />
un po’ più liberi da sentimenti<br />
come rabbia o paura nonché senso di<br />
colpa o tendenza all’ergerci giudici.<br />
Quali essenze floreali contiene<br />
Relationship e come agiscono fra<br />
loro?<br />
L’essenza composta Relationship è<br />
una combinazioni di più essenze creata<br />
da Ian White pensata per le persone<br />
che hanno la necessità di migliorare<br />
la qualità delle relazioni.<br />
Le Essenze contenute sono:<br />
Bluebell, specifica per i sentimenti di<br />
amore e gioia, che pur esistendo<br />
nella persona non vengono espresse<br />
per paura che siano limitati e non rinnovabili.<br />
Generalmente questa paura<br />
provoca atteggiamenti rigidi e controllati<br />
con scarsa inclinazione alla verbalizzazione<br />
delle proprie emozioni più<br />
dolci o ad atteggiamenti come baci o<br />
abbracci.<br />
Boab, la cui principale attività è di<br />
aiutare a cancellare gli schemi negativi<br />
famigliari, favorisce l’abbandono<br />
dei modelli comportamentali genitoriali<br />
che possono riflettersi sulle proprie<br />
relazioni.<br />
Bottlebrush, essenza molto importante<br />
in tutti i momenti di cambiamento,<br />
Salute<br />
per favorirne l’accettazione. Aiuta<br />
inoltre a riequilibrare le difficoltà di<br />
relazione della madre con i propri figli<br />
e viceversa.<br />
Bush Gardenia, rimedio per rinnovare<br />
l’interesse e la passione nella coppia<br />
e nelle relazioni in genere, quando si<br />
sta verificando un allontanamento o<br />
si danno per scontate le persone che<br />
si hanno vicine.<br />
Dagger Hakea, essenza utile per la<br />
rabbia e il risentimento.<br />
Flannel Flower, la cui caratteristica è<br />
di essere un fiore flannellato la cui<br />
morbidezza invita al tocco. Le persone<br />
che giovano di quest’essenza<br />
sono spesso persone che non amano<br />
il contatto fisico come abbracci o<br />
carezze, spesso perché non vi sono<br />
abituate, ma ne sentono un grande<br />
bisogno.<br />
Mint Bush, per i momenti di grande<br />
cambiamento, quando ci si sente in<br />
uno stato di grande confusione come<br />
se si fosse in una centrifuga.<br />
Red Helmet Orchid, specifica per riequilibrare<br />
il rapporto con il proprio<br />
padre e viceversa<br />
Red Suva Frangipani, essenza molto<br />
importante perché aiuta nell’elaborazione<br />
del lutto, inteso non solo come<br />
perdita di una persona cara, ma<br />
anche come separazione dovuta alla<br />
fine di una relazione<br />
Wedding Bush, la cui caratteristica è<br />
di favorire l’impegno nelle relazioni.<br />
La sinergia di queste essenze fa di<br />
questo rimedio un ottimo composto<br />
da consigliare a chiunque stia affrontando<br />
un momento di difficoltà nelle<br />
relazioni, dai bambini che stanno<br />
vivendo ad esempio l’inserimento<br />
scolastico con difficoltà a separarsi<br />
dalla mamma, o la separazione dei<br />
propri genitori, agli adulti che stanno<br />
sostenendo un periodo relazionale difficile.
Salute<br />
Oltre a incoraggiare la creazione di<br />
nuovi rapporti sociali, quali benefici<br />
apporta?<br />
Relationship oltre ad incoraggiare<br />
nuovi rapporti sociali permette di<br />
migliorare i rapporti già esistenti, aiutandoci<br />
a sciogliere schemi limitanti<br />
che potrebbero allontanarci dalla<br />
nostra natura e dalla possibilità di<br />
vivere una relazione profonda e appagante<br />
che spesso necessità di un<br />
costante impegno per poter maturare<br />
e resistere alle pressioni. Spesso<br />
inoltre si parla di dipendenze nelle<br />
relazioni genitori figli o viceversa,<br />
come anche nella coppia e<br />
Relationship è il rimedio consigliato in<br />
questi casi.<br />
Pur svolgendo un’azione “energetica”<br />
e non chimica, ha effetti collaterali?<br />
Proprio per la caratteristica dei rimedi<br />
floreali, basata sull’aspetto bioenergetico,<br />
di non vantare attività chimica,<br />
non hanno effetti collaterali. Potrebbe<br />
comunque essere condivisibile la<br />
comunicazione al proprio medico, nel<br />
03/09 diagnosi & terapia<br />
spazio-salute.it<br />
caso in cui ci si stia sottoponendo a<br />
una terapia. Voglio ancora sottolineare<br />
che il rimedio floreale australiano<br />
non ha effetti terapeutici secondo la<br />
medicina tradizionale allopatica, né<br />
può sostituire una terapia quando<br />
questa sia prescritta dal medico, ma<br />
la può integrare apportando grandi<br />
vantaggi dal punto di vista psicosomatico<br />
e non interferisce in alcun<br />
modo con i trattamenti eventuali in<br />
essere.<br />
www.greenremedies.it<br />
39<br />
Sì del Senato ai nuovi servizi<br />
Nella seduta del 26 febbraio, il Senato ha esaminato e approvato, senza modifiche rispetto al testo uscito dalle<br />
Commissioni, l’articolo 9 dell’AS 1082. I primi due commi dell’articolo contengono, come noto, una delega al<br />
Governo per l’individuazione dei servizi socio-sanitari delle farmacie<br />
Sono così stati respinti gli emendamenti presentati in aula, ma l’emendamento 9.17, a firma del Senatore Luigi<br />
D’Ambrosio Lettieri, è stato trasformato in un ordine del giorno poi accolto dal Governo. L’emendamento 9.17 era volto<br />
a eliminare l’incompatibilità di cui all’art. 102 TULS, rendendo così possibile l’esercizio in farmacia delle professioni<br />
sanitarie a eccezione di quelle che abilitano alla prescrizione. In questo modo, per esempio, sarebbe possibile in farmacia<br />
l’opera dell’infermiere. “E’ senz’altro una conclusione positiva” ha commentato D’Ambrosio Lettieri. “La modifica al<br />
TULS contenuta nell’emendamento ora trasformato in ordine del giorno è un logico complemento a misure che mirano<br />
ad ampliare i servizi resi al cittadino dalla farmacia, la cui approvazione saluto con favore”.<br />
Il testo approvato dal Senato prevede dunque i seguenti nuovi compiti delle farmacie:<br />
a) assicurare, nel rispetto di quanto previsto dai singoli piani regionali socio-sanitari, la partecipazione delle farmacie al<br />
servizio di assistenza domiciliare integrata a favore dei pazienti residenti nel territorio della sede di pertinenza di ciascuna<br />
farmacia, a supporto delle attività del medico di medicina generale, anche con l’obiettivo di garantire il corretto utilizzo<br />
dei medicinali prescritti e il relativo monitoraggio, al fine di favorire l’aderenza dei malati alle terapie mediche;<br />
b) collaborare ai programmi di educazione sanitaria della popolazione realizzati a livello nazionale e regionale, nel rispetto<br />
di quanto previsto dai singoli piani regionali socio-sanitari;<br />
c) realizzare, nel rispetto di quanto previsto dai singoli piani regionali socio-sanitari, campagne di prevenzione delle principali<br />
patologie a forte impatto sociale, anche effettuando analisi di laboratorio di prima istanza nei limiti e alle condizioni<br />
stabiliti con decreto del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, d’intesa con la Conferenza permanente<br />
per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, restando in ogni caso esclusa<br />
l’attività di prelievo di sangue o di plasma mediante siringhe;<br />
d) consentire, nel rispetto di quanto previsto dai singoli piani regionali socio-sanitari, la prenotazione in farmacia di visite<br />
ed esami specialistici presso le strutture pubbliche e private convenzionate, anche prevedendo la possibilità di pagamento<br />
delle relative quote di partecipazione alla spesa a carico del cittadino e di ritiro del referto in farmacia; Il testo<br />
prevede anche che queste attività siano remunerati “da parte del Servizio sanitario nazionale entro il limite dell’accertata<br />
diminuzione degli oneri derivante, per il Servizio sanitario nazionale, per le regioni e per gli enti locali, dallo svolgimento<br />
delle suddette attività da parte delle farmacie, e comunque senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica”. “Su<br />
ùquesto provvedimento la Federazione potrà cominciare a costruire il progetto di farmacia come centro di servizi illustrato<br />
nel Documento sulla professione” ha commentato il presidente della FOFI, Andrea Mandelli. Da Farmacista 33 2-3-09
40 diagnosi<br />
& terapia 03/09<br />
spazio-salute.it<br />
Bimbi & Terme:<br />
amici per la pelle<br />
Autore: Dott.ssa Cadigia HASSAN<br />
Padova<br />
Aumentano sempre più, specie tra i<br />
bambini, le malattie della pelle, dermatite<br />
atopica in testa. L’alternativa<br />
ai farmaci? Un ciclo di cura termale,<br />
per un miglioramento progressivo che<br />
permane nel tempo.<br />
Cute secca, prurito incessante, eritemi,<br />
lesioni eczemiche. Non è facile per un<br />
adulto convivere con una patologia<br />
della pelle, figuriamoci per un bambino<br />
piccolo! Un problema che risulta essere<br />
sempre più in aumento, specie nei<br />
paesi più avanzati, complice anche la<br />
sempre maggiore presenza di allergeni<br />
e inquinanti nell’aria. A farne le spese<br />
sono soprattutto i bambini: 2 su 10<br />
soffrono di dermatite atopica, una<br />
patologia cronica che negli ultimi dieci<br />
anni è aumentata di almeno il 3%. Le<br />
sue cause sono ancora sconosciute,<br />
ma si sa che è correlata a fattori genetici<br />
e immunologici, come le allergie alimentari,<br />
quelle da contatto e da inalazione,<br />
le anomalie da immunoregolazione<br />
e la microbiologia cutanea.<br />
ANSIA E AGITAZIONE GENERANO<br />
STRESS ANCHE AI PIU’ PICCOLI<br />
Quando colpisce durante l’infanzia,<br />
nell’85% dei casi la dermatite atopica<br />
si manifesta entro il primo anno di vita,<br />
si protrae ciclicamente per diversi anni,<br />
talvolta per tutta la vita. Un bambino<br />
colpito da dermatite atopica è un<br />
bimbo che si gratta di continuo, piange<br />
spesso, non dorme serenamente. E’<br />
comprensibile pertanto che i genitori<br />
vivano questa patologia con forte agitazione,<br />
consultando vari specialisti con<br />
la speranza di trovare al più presto una<br />
cura definitiva. Spesso il trattamento<br />
prevede farmaci cortisonici e antibiotici<br />
che presentano notevoli effetti collaterali.<br />
Un circolo vizioso che ponendo<br />
ansia su ansia genera stress a tutta la<br />
famiglia.<br />
Salute<br />
L’ACQUA TERMALE, LA TERAPIA<br />
DOLCE CONVENZIONATA CON IL SSN<br />
Le terme come piacevole e dolce alternativa<br />
alla terapia farmacologica. Ogni<br />
anno migliaia di famiglie scelgono per i<br />
loro piccoli il potere curativo dell’acqua<br />
termale come risposta a problemi di<br />
dermatite atopica, psoriasi, eczemi e<br />
altre affezioni cutanee. “La cura e il<br />
soggiorno termale riducono l’abnorme<br />
reattività cutanea, lasciando spazio a<br />
una cute sana, senza più prurito, croste<br />
e eritemi” commenta il dottor<br />
Mauro Zanoni, direttore sanitario delle<br />
Terme di Comano, splendida stazione<br />
trentina, ai piedi delle Dolomiti del<br />
Brenta. Il programma di cura, che è<br />
anche un’utile pausa farmacologica, è<br />
personalizzato ed è convenzionato con<br />
il Servizio Sanitario Nazionale nella<br />
misura di un ciclo annuale di 12 bagni<br />
termali. Per accedervi è sufficiente<br />
recarsi alle terme con la ricetta del proprio<br />
medico di base riportante la patologia<br />
e la relativa cura richiesta.<br />
TERME DI COMANO,<br />
AMICHE DELLA PELLE<br />
Grazie alla loro collocazione idrologica,<br />
inserita in un ecosistema di media altitudine,<br />
le Terme di Comano rappresentano<br />
l’indicazione terapeutica adatta a<br />
quasi tutte le affezioni cutanee, tra cui<br />
– oltre le dermatiti atopiche di tipo<br />
allergico e seborroico - la psoriasi, le
Salute<br />
varie forme di eczema, le dermatiti pruriginose<br />
in genere, l’acne, le dermatiti<br />
associate a disturbi circolatori. L’acqua<br />
di Comano – classificata come oligominerale<br />
ipotermale, bicarbonato-calciomagnesica<br />
ricca di fluoro – sgorga<br />
dalla fonte a una temperatura costante<br />
di 27° viene utilizzata non solo per<br />
bagni e vaporizzazioni, ma anche come<br />
bibita (cura idropinica) per favorire la<br />
diuresi ed eliminare gli agenti tossici.<br />
Nel centro termale, i bimbi – a partire<br />
dai 7-8 mesi - vengono dapprima visitati<br />
dallo specialista, che li indirizzerà a<br />
un programma di cure personalizzato. Il<br />
protocollo di cura prevede mediamente<br />
20 bagni in caso di eczemi, 25 per la<br />
cura della psoriasi, da effettuarsi in<br />
non meno di 12 giorni (esistono dei<br />
pacchetti integrativi rispetto ai 12<br />
bagni riconosciuti dal SSN, a prezzi<br />
agevolati). L’azione decongestionante<br />
del bagno non solo deterge la pelle,<br />
ma consente anche di calmare il prurito<br />
e gli arrossamenti causati dalla<br />
malattia. “I risultati si possono notare<br />
già dopo 10-15 giorni – riferisce il Dott.<br />
Mauro Zanoni – ma il miglioramento è<br />
progressivo e permane nel tempo,<br />
senza bisogno di ricorrere ai farmaci.”<br />
Alle Terme di Comano curare la pelle è<br />
un gioco da ragazzi. Senza l’impiego di<br />
farmaci, solo con bagni e un’infallibile<br />
ricetta che abbina relax e divertimento,<br />
i bambini combattono con successo la<br />
dermatite atopica. Le Terme di<br />
Comano sono anche valide nella prevenzione<br />
e nella cura di affezioni delle<br />
vie respiratorie, come rinite allergica e<br />
bronchite cronica. Per questo si sono<br />
attrezzate per offrire ai piccoli ospiti e<br />
ai loro genitori tutta l’attenzione che<br />
meritano. Dagli specialisti, ai bagni,<br />
all’animazione: tutto è stato pensato<br />
per una vacanza che cura e diverte.<br />
Per i bambini le Terme di Comano sono<br />
mondo tutto da scoprire, per curarsi<br />
divertendosi in compagnia di Gino, la<br />
simpatica mascotte di Comano.<br />
LA SCUOLA DELL’ATOPIA<br />
Il Centro termale di Comano, di cui<br />
Mauro Zanoni è direttore sanitario, ha<br />
organizzato la Scuola dell’Atopia e si<br />
propone di organizzare nel prossimo<br />
futuro la Scuola della Psoriasi. La<br />
Scuola dell’Atopia è composta da un<br />
gruppo affiatato di specialisti (dermatologi,<br />
pediatri, psicoterapeuti, infermieri)<br />
che svolgono un’azione di informazione<br />
e istruzione sulla gestione ed il comportamento<br />
del paziente o del genitore<br />
mediante incontri formativi, fornitura di<br />
materiale didattico e proiezioni video.<br />
Per informazioni:<br />
Terme di Comano<br />
38077 Terme di Comano (TN)<br />
Tel. 0465 701277 - Fax 0465 702064<br />
www.termecomano.it / terme@comano.to<br />
Periodo di apertura: da aprile a inizio<br />
novembre e da metà dicembre a metà<br />
gennaio.<br />
LA VACANZA CHE FA FAMIGLIA<br />
Alle terme non sono per cura ma per<br />
una vera e propria vacanza su misura<br />
per la famiglia. Con questo obiettivo<br />
03/09 diagnosi & terapia<br />
spazio-salute.it<br />
41<br />
l’APT Terme di Comano Dolomiti di<br />
Brenta promuove una serie di iniziative<br />
per i piccoli e grandi ospiti. Il progetto<br />
Comano Junior, capitanato dal simpatico<br />
scoiattolo-mascotte Gino, comprende<br />
una serie di attività, iniziative ed<br />
eventi sia dentro che fuori le terme.<br />
Dal circuito di alberghi, garni, agriturismo,<br />
appartamenti, ristoranti e pizzerie<br />
predisposti per l’accoglienza dei piccoli,<br />
alle simpatiche escursioni in trenino.<br />
Dalle passeggiate a piedi o in mountain<br />
bike nel Parco naturale Adamello<br />
Brenta sulle orme dell’orso alle visite<br />
in fattoria per vedere come si coltiva,<br />
si munge, si prepara il formaggio o si<br />
raccoglie il miele. Da una perlustrazione<br />
attraverso antichi borghi rurali ad<br />
una caccia al tesoro in un magico<br />
castello. Da una cavalcata su un pony<br />
o un cavallo a una visita ad un antico<br />
forno per imparare come si impasta il<br />
pane o la pizza.<br />
Per informazioni:<br />
APT Terme di Comano<br />
Dolomiti di Brenta<br />
Tel. 0465 702626<br />
Fax 0465 702281<br />
www.comano.to / info@comano.to
42 diagnosi<br />
& terapia 03/09<br />
spazio-salute.it<br />
UN OSPEDALE AL MESE<br />
Ospedale San Paolo<br />
di Savona<br />
OSTETRICIA E GINECOLOGIA<br />
CARTINA TORNASOLE DEL BUON<br />
FUNZIONAMENTO DEL PRESIDIO<br />
L’Ospedale San Paolo nasce a Savona<br />
tra il 1512-1513, nel quartiere di Santa<br />
Maria, sul Priamàr, il promontorio prospiciente<br />
il mare (sede del primitivo<br />
insediamento urbano), grazie a una<br />
congregazione laica, la “Società della<br />
carità di San Paolo”, raccogliendo l’importante<br />
eredità della tradizione medievale<br />
degli ospedali, per loro natura luoghi<br />
di pietà, rifugio dei poveri, dove si<br />
rinnova l’antichissima sfida, sempre<br />
attuale, di combattere il destino, il disagio,<br />
la malattia. La storia del San Paolo<br />
è fatta di trasferimenti e nuove sedi. Le<br />
principali risalgono al 1857 quando<br />
viene inaugurata con grande partecipazione<br />
dei cittadini la nuova sede tra via<br />
Giacchero e Corso Italia. Nel 1935, poi,<br />
l’amministrazione ospedaliera accetta<br />
la donazione, fatta dal Comune, della<br />
tenuta di Valloria, situata poco fuori<br />
città, a un dislivello di una cinquantina<br />
di metri sul mare. Il progetto, definitivamente<br />
approvato nel 1958, prevede la<br />
realizzazione in Valloria di un ospedale<br />
a padiglioni multipli e nel 1968 vi vengono<br />
trasferiti i reparti di Medicina<br />
generale, Dermatologia e Neurologia,<br />
con i relativi servizi annessi. Il resto è<br />
storia recente, la sede nel centro della<br />
città viene chiusa e l’unica sede diventa<br />
il Valloria.<br />
All’interno dell’Asl2 savonese, il cui<br />
Salute<br />
Direttore generale è il Dott. Flavio<br />
Neirotti, la Struttura Complessa di<br />
Ostetricia e Ginecologia, diretta dal<br />
Prof. Salvatore Garzarelli “funziona da<br />
cartina torna<strong>sole</strong> per qualsiasi complesso<br />
ospedaliero – spiega Garzarelli -<br />
. Prima di tutto perché si occupa delle<br />
donne, cioè del 52% della popolazione<br />
e poi perché è interdipendente con<br />
tutte le altre specialità: se un anello<br />
della catena non funziona ne risente<br />
tutto il sistema. C’è un’ottima collaborazione<br />
multidisciplinare con l’Anatomia<br />
Patologica, l’Anestesia, la Radio<br />
Diagnostica, l’Oncologia, la Radio-<br />
<strong>Terapia</strong>, la Rianimazione, il Centro<br />
Trasfusionale per migliorare le capacità<br />
diagnostiche e terapeutiche, specialmente<br />
per le patologie più complesse”.<br />
I principi ispiratori dell’attuale management<br />
perseguono l’obiettivo di porre i<br />
bisogni della donna al centro dell’assistenza<br />
sanitaria, investire in corsi di<br />
preparazione professionale, nell’innovazione<br />
tecnologica e strutturale, aprirsi<br />
al territorio creando e mantenendo rapporti<br />
di collaborazione con i consultori<br />
familiari.<br />
“Eseguiamo oltre 1.000 parti all’anno<br />
(1094 nel 2008 n.d.r), di questi solo il<br />
27% sono cesarei, la più bassa percentuale<br />
in Liguria (la media nazionale si<br />
aggira intorno al 35%), quasi una<br />
donna su tre partorisce senza bisogno<br />
di punti di sutura e i parti operativi vagi-
Salute<br />
nali sono poco più del 2% - prosegue<br />
Garzarelli -. Naturalmente la nostra<br />
attenzione è rivolta anche alle donne<br />
immigrate, abbiamo attivato una convenzione<br />
con il Ministero delle Pari<br />
opportunità e a seconda delle necessità<br />
ci avvaliamo del servizio di alcune<br />
mediatrici culturali che aiutano le<br />
pazienti in un momento della loro vita<br />
in cui la comunicazione è assolutamente<br />
fondamentale”.<br />
Interessanti da questo punto di vista i<br />
dati relativi al 2008 suddivisi per cittadinanza<br />
dei genitori. Dei 1094 nati nel<br />
2008 ben 203, il 18,5%, hanno uno o<br />
entrambi i genitori stranieri. Il 35,5% è<br />
rappresentato dalla comunità albanese,<br />
l’8,3% da quella marocchina e a seguire<br />
con percentuale meno significative<br />
Egitto, Romania, Ecuador.<br />
“Entro l’estate partirà il triage anche<br />
per il Pronto Soccorso Ostetrico-<br />
Ginecologico - continua il Direttore -.<br />
Oltre ai già standardizzati codici: bianco,<br />
verde, giallo e rosso si aggiunge il<br />
viola che segue un protocollo a parte e<br />
riguarda il benessere fetale”.<br />
A dicembre è stata inaugurata la nuova<br />
apparecchiatura per l’Eco 3D grazie<br />
alla quale è oggi possibile diagnosticare<br />
alcune malformazioni fetali che<br />
potrebbero sfuggire all’ecografia tradizionale.<br />
“Il 60% delle donne che partoriscono a<br />
Savona hanno seguito un corso di preparazione<br />
al parto tenuto in Ospedale<br />
dalle nostre Ostetriche – continua<br />
Garzarelli -. Delle restanti, una buona<br />
percentuale sono seguite dalle ostetriche<br />
consultoriali con cui esiste un’ottima<br />
sinergia nell’affrontare problematiche<br />
pre e post ricovero”.<br />
Il parto in analgesia è al momento<br />
disponibile sulle 12 ore ma<br />
verrà presto esteso alle 24 ore.<br />
Num<strong>eros</strong>i gli ambulatori attivi<br />
presso la Struttura: ecografia,<br />
ist<strong>eros</strong>copia, colposcopia, uro<br />
ginecologia, gravidanza fisiologica,<br />
interruzione volontaria di gravidanza.<br />
È possibile trascorrere<br />
la fase del travaglio in acqua e<br />
per chi lo desidera anche il parto<br />
può essere effettuato in acqua.<br />
Dal 2001 è inoltre possibile la<br />
donazione del sangue dal cordone<br />
ombelicale, col prelevamento<br />
delle cellule staminali.<br />
03/09 diagnosi & terapia<br />
spazio-salute.it<br />
43<br />
La Ginecologia si è evoluta investendo<br />
sulle tecniche chirurgiche, videolaparoscopiche<br />
e ist<strong>eros</strong>copiche senza trascurare<br />
la chirurgia tradizionale. Sono attivi<br />
tutti i servizi moderni della ginecologia,<br />
diagnostica ambulatoriale che comprende<br />
ecografia, itt<strong>eros</strong>copia, colposcopia,<br />
prove urodinamiche per incontinenza<br />
urinaria, prevenzione dei tumori del<br />
collo dell’utero. La parte chirurgica si<br />
potenzierà ancora quest’anno con un<br />
notevole incremento del day-surgery,<br />
interventi in video laparoscopia e chirurgia<br />
mininvasiva con tecniche che<br />
prevedono un recupero velocissimo del<br />
paziente, la Ginecologia di Savona inoltre<br />
è l’unico centro del nord-ovest ad<br />
avere l’apparecchiatura per l’ablazione<br />
endometriale.<br />
Referente:<br />
Dott. Salvatore Garzarelli,<br />
Direttore Struttura Complessa<br />
Ostetricia e Ginecologia,<br />
Ospedale San Paolo di Savona, Asl2,<br />
tel. 019.840.4338<br />
Testo a cura di:<br />
Struttura Complessa Comunicazione<br />
Sanitaria e Marketing
AMORE E INNAMORAMENTO<br />
Holly<br />
Maria Vittoria BRIZZI TESSITORE<br />
Dott. in Medicina e Chirurgia<br />
Dott. in Lingue e Letterature Straniere<br />
Prof. in Materie Letterarie Genova<br />
Tel. 010/54.51.677<br />
Cell. 348/32.25.941<br />
www.omeopatiaonline.com<br />
Holly è il fiore di Bach che scioglie<br />
l’odio, è il fiore dell’amore. A ogni<br />
mio paziente che mi parla dei propri<br />
malanni, prima ancora di prescrivere<br />
un farmaco, consiglio di dimenticare<br />
eventuali rancori.<br />
L’odio fa male soprattutto a noi stessi.<br />
L’odio è l’incapacità di amare e<br />
poca gente sa amare. Lo prova il<br />
grande numero di separazioni nella<br />
coppia. Amore è differente da innamoramento<br />
e dura tutta la vita.<br />
Riscopriamolo. Se l’odio si sciogliesse,<br />
la cura medica vera e propria<br />
avrebbe maggiore effetto. Sembra<br />
incredibile ma è dimostrato che quando<br />
il cuore e la mente si placano, l’organismo<br />
o corpo, più facilmente guarisce.<br />
E’ evidente che la parola “psicosomatico”<br />
è composta da psiche che vuol<br />
dire anima e soma che significa<br />
corpo. Ne deriva che nella malattia<br />
sono coinvolti non soltanto l’organi-<br />
smo ma anche il pensiero o mente.<br />
Mentre un tempo le ulcere gastroduodenali<br />
venivano curate chirurgicamente,<br />
oggi, prima di operare, si prende<br />
in considerazione il sistema nervoso.<br />
I passaggi possono essere i seguenti<br />
: ansia, ipersecrezione gastrica, produzione<br />
di acido cloridrico, perforazione<br />
gastrica. Le emozioni hanno grande<br />
ripercussione sul corpo. Se non si<br />
ha un buon controllo della mente,<br />
una buona organizzazione del nostro<br />
“io”, può capitarci di “senitire” sintomi<br />
fisici.<br />
Come non esiste una pillola della felicità<br />
o un’altra che faccia ragionare un<br />
individuo superficiale, così non esiste<br />
03/09 diagnosi & terapia<br />
spazio-salute.it<br />
45<br />
un fiore di Bach che, da solo, sciolga<br />
l’odio, attivi l’amore verso gli altri. Per<br />
raggiungere tale risultato dobbiamo<br />
parlare e ascoltare, iniziare e concludere<br />
un cammino personale, quello<br />
della consapevolezza.<br />
A lato di questo meraviglioso percorso,<br />
prescrivo anche il fiore di Bach<br />
denominato Holly. E’ utile a coloro<br />
che soffrono di gelosia, che sono<br />
assaliti da desiderio di vendetta e da<br />
altri sentimenti negativi.<br />
Alimenta la voglia di socializzazione<br />
quella di capire il dolore degli altri per<br />
porgere loro una goccia di consolazione.<br />
Si racconta che Teresa di<br />
Calcutta, all’inizio del proprio cammino<br />
di carità, abbia trovato, una notte,<br />
semicoperto da un cumulo di spazzatura<br />
un uomo vicino a morire. Si racconta<br />
ancora che ella si sia chinata<br />
sul moribondo, lo abbia abbracciato e<br />
gli abbia detto la seguente frase: “ti<br />
voglio bene”. L’uomo - prosegue il<br />
racconto - aprì gli occhi a tali parole e<br />
sorrise. Al povero essere, nel momento<br />
più importante della vita fu data la<br />
dignità di essere persona, di essere<br />
considerato e “visto” per mezzo di un<br />
atto d’amore offerto con immediatezza,<br />
senza atti plateali. Col cuore.
46 diagnosi<br />
& terapia 03/09<br />
spazio-salute.it<br />
UN MUSEO AL MESE<br />
Il Mondo di Pellizza<br />
tra Volpedo e Tortona<br />
Paesaggi d’arte: un percorso per<br />
scoprire i tempi, i luoghi e le opere<br />
dell’autore del Quarto Stato<br />
LA BIOGRAFIA<br />
Giuseppe Pellizza nasce a Volpedo<br />
nel 1868 da una famiglia di piccoli<br />
proprietari terrieri. Agli inizi degli anni<br />
novanta, completata la formazione<br />
attraverso esperienze molto alte in<br />
alcune fra le più importanti accademie<br />
del tempo (Brera a Milano,<br />
l'Accademia di San Luca e<br />
l’Accademia di Francia a Roma, quella<br />
di Fattori a Firenze, la Carrara a<br />
Bergamo, la Ligustica a Genova),<br />
decide di vivere e lavorare stabilmente<br />
a Volpedo e di allestire il proprio<br />
atelier in un rustico adiacente l'abitazione.<br />
Sulla base di una matrice di impianto<br />
verista, la sua ricerca pittorica si infittisce<br />
nella prima metà degli anni<br />
novanta dal punto di vista formale: il<br />
Salute<br />
confronto con gli esiti contemporanei<br />
di Segantini, Previati e Morbelli, cui<br />
sarà legato da profonda amicizia, e<br />
soprattutto il dibattito con Nomellini<br />
lo indurranno a sperimentare e poi a<br />
sposare la tecnica divisionista. Il cerchio<br />
degli affetti familiari si salda nel<br />
matrimonio con Teresa Bidone nel<br />
1892 e nella nascita delle due figlie<br />
Maria e Nerina.<br />
Tutta la prima metà degli anni novanta<br />
è impegnata nella definizione della<br />
tecnica, che viene sperimentata già<br />
nel 1893 in Sul fienile e raggiunge<br />
esiti di alto valore scientifico in Panni<br />
al <strong>sole</strong> del 1895, nonché nel raccordo<br />
ad essa di scelte tematiche che lo<br />
portano ad attraversare esperienze<br />
legate al verismo (Speranze deluse,<br />
1895) e al simbolismo (Lo specchio<br />
della vita, 1898).<br />
Parallelamente, già dal 1892 con<br />
Ambasciatori della fame, comincia a<br />
prendere consistenza il progetto di<br />
una pittura di matrice sociale: gli<br />
studi approfonditi di ordine filosofico<br />
e storico, l'analisi dell'attualità, la<br />
riflessione sulle possibilità della resa<br />
di un'idea forte sono tradotti nella<br />
rappresentazione simbolica di<br />
Fiumana (1895), per essere quasi<br />
immediatamente ripresi nell'esaltante<br />
impresa del Quarto Stato, tela cui il<br />
pittore lavora ininterrottamente dal<br />
1898 al 1901.
Salute<br />
La consapevolezza del proprio ruolo e<br />
della propria cultura si esprimono pienamente<br />
nell'Autoritratto.<br />
La maturità consolidata lo porta a<br />
concepire opere di grande respiro<br />
simbolico come Il <strong>sole</strong> (1904) e il<br />
pentittico dell'amore nelle età della<br />
vita.<br />
A questo progetto sta ancora lavorando<br />
quando muore, a Volpedo, nel<br />
1907.<br />
Il legame con IL PAESE NATALE<br />
“Io vivo per la massima parte dell’anno<br />
qui a Volpedo”. “Io lavoro, lavoro,<br />
lavoro e sempre qui in questo mio<br />
eremo ove sto assai più comodamente<br />
di prima poiché ho fatto allargare<br />
lo studio tanto da potervi fare quadri<br />
di considerevole dimensione.<br />
Apparentemente mi trovo isolato, ma<br />
in realtà non lo sono per le relazioni<br />
amichevoli che mantengo con molti<br />
artisti e letterati”.<br />
(Lettera all’amico Alberto Callatrone,<br />
12 dicembre 1896)<br />
VOLPEDO<br />
LO STUDIO<br />
Lo Studio, collocato nella periferia<br />
occidentale del paese, è tornato all’aspetto<br />
originario a seguito di attenti<br />
restauri eseguiti tra il 1990 e il<br />
1994. Consiste in un unico ampio<br />
locale (m 7 x 8,30 x 5,60) che<br />
Pellizza fece costruire di fianco alla<br />
propria abitazione a incominciare dal<br />
1888. Nel 1896 l’ambiente venne<br />
ingrandito e dotato di un grande lucernario<br />
per il quale il pittore stesso<br />
aveva preparato i disegni.<br />
Nel 1966 le figlie Maria e Nerina lo<br />
donarono al Comune di Volpedo affinché<br />
venisse aperto agli studiosi e al<br />
pubblico “a scopo di istruzione”. Fu<br />
allora che venne costruita l’attuale<br />
rampa di accesso dall’esterno, men-<br />
tre originariamente l’ingresso al locale<br />
avveniva direttamente dall'abitazione.<br />
Nello Studio sono conservati gli strumenti<br />
di lavoro, gli oggetti di uso quotidiano,<br />
i libri, il cospicuo epistolario<br />
e alcune opere significative del pittore<br />
di Volpedo, tra le quali emergono il<br />
ritratto del padre e della madre, un<br />
autoritratto a olio giovanile e un altro<br />
della maturità a carboncino conté su<br />
tela, in stretta relazione con<br />
l’Autoritratto degli Uffizi, nonché due<br />
veline di preparazione al Quarto<br />
Stato.<br />
Lo Studio, raro esempio di atelier<br />
ottocentesco aperto alla fruizione<br />
pubblica, si presenta oggi non soltanto<br />
come un contenitore prezioso delle<br />
memorie di Pellizza, ma come un<br />
ambiente vivo in grado di aiutare il<br />
visitatore a comprendere nel profondo<br />
la sensibilità, i toni e la cultura del<br />
pittore di Volpedo.<br />
03/09 diagnosi & terapia<br />
spazio-salute.it<br />
47<br />
VOLPEDO<br />
I LUOGHI DI PELLIZZA<br />
Tra il 2000 e il 2001 è stato realizzato<br />
in Volpedo un itinerario dedicato ai<br />
“luoghi pellizziani”: riproduzioni in<br />
grande formato di dieci opere del pittore<br />
sono state collocate nelle vie del<br />
paese, in punti opportunamente selezionati,<br />
a diretto confronto con gli<br />
scorci di paesaggio che le hanno ispirate.<br />
Il supporto che regge i pannelli<br />
è un calco del cavalletto che Pellizza<br />
utilizzava per la pittura all’aperto, da<br />
lui praticata con costanza per tutta la<br />
vita. Il cavalletto è tuttora conservato<br />
allo Studio.<br />
Il percorso, realizzato in collaborazione<br />
tra il Comune di Volpedo, la<br />
Provincia di Alessandria e la Regione<br />
Piemonte, nell'ambito del progetto<br />
"Valorizzazione dei luoghi degli artisti<br />
della provincia di Alessandria", costituisce<br />
un autentico museo en plein
48 diagnosi<br />
& terapia 03/09<br />
spazio-salute.it<br />
air, attraverso il quale il visitatore<br />
viene accompagnato in un viaggio iniziatico<br />
nella Volpedo pellizziana.<br />
VOLPEDO<br />
LA PIAZZA del QUARTO STATO<br />
“Siamo in un paese di campagna,<br />
sono circa le dieci e mezzo del mattino<br />
d’una giornata d’estate, due contadini<br />
s’avanzano verso lo spettatore,<br />
sono due designati dall’ordinata<br />
massa di contadini che van dietro per<br />
perorare presso il Signore la causa<br />
comune…”. Con queste parole<br />
Pellizza descriveva nel 1892 il progetto<br />
per un quadro di tema sociale<br />
destinato a incarnare l’ideale “non di<br />
un’arte per l’arte ma quello di un’arte<br />
per l’umanità”. Un progetto che si<br />
sarebbe pienamente configurato nel<br />
Quarto Stato (1898-1901), passando<br />
attraverso le precedenti tele di<br />
Ambasciatori della fame (1891-1892)<br />
e Fiumana (1895).<br />
La piazzetta in cui Pellizza ambientò<br />
la grande tela (cm 293 x 545) presenta<br />
ancora oggi le dimensioni e le<br />
prospettive di fine Ottocento, grazie a<br />
una serie di recuperi importanti condotti<br />
in quest’ultimo decennio.<br />
Lo spettatore, collocandosi nella<br />
stessa postazione in cui Pellizza<br />
dipingeva (il sito è indicato con un<br />
lampione), avendo dietro di sé la facciata<br />
di palazzo Malaspina, può<br />
immaginare senza fatica la scena del<br />
Quarto Stato, aiutato dal contesto<br />
ambientale sostanzialmente integro e<br />
dai riquadri di pietra opportunamente<br />
disposti nell’acciottolato della piazza,<br />
a segnalare la posizione dei tre personaggi<br />
in primo piano e della massa<br />
di persone alle loro spalle.<br />
La meridiana, presente ai tempi di<br />
Pellizza sulla facciata della casa contrapposta<br />
al palazzo signorile, da<br />
poco ridisegnata su progetto di<br />
Luciano Agnes, è tornata a segnare i<br />
Salute<br />
ritmi di un luogo in cui i silenzi e i<br />
colori sono gli stessi di cent’anni fa.<br />
VOLPEDO<br />
IL MUSEO DIDATTICO<br />
Per presentare il mondo e l’arte di<br />
Pellizza anche agli studenti e a un<br />
pubblico non specialistico è stato<br />
allestito nel Palazzo del Torraglio, in<br />
piazza Quarto Stato, un museo didattico,<br />
a cura di Aurora Scotti, direttore<br />
scientifico dei Musei di Pellizza.<br />
Il percorso si snoda in sei locali.<br />
Pannelli esplicativi, immagini fotografiche,<br />
documenti e oggetti vari presentano<br />
in sezioni diverse Volpedo e<br />
Pellizza, la sua famiglia e la sua biografia,<br />
esaminando il percorso pittorico<br />
dell’artista nel passaggio dal realismo<br />
al simbolismo, con attenzione ai<br />
cicli ispirati ai temi dell’amore e della<br />
natura. Particolare cura è stata riservata<br />
alla “costruzione” dell’opera<br />
d’arte, soprattutto attraverso gli
Salute<br />
esempi di Processione (composizione<br />
cruciale nel momento di passaggio<br />
alla tecnica divisionista) e del Quarto<br />
Stato, alla cui elaborazione decennale<br />
è dedicato ampio spazio.<br />
Seguono poi sezioni specifiche sulla<br />
tecnica che permettono di avvicinare<br />
l’officina pellizziana nel modo più<br />
approfondito, scandagliando tutti gli<br />
aspetti materiali del fare arte: il colore<br />
innanzitutto - i pigmenti usati da<br />
Pellizza, i supporti, le tele, le cornici,<br />
ma anche la composizione nel complesso<br />
articolarsi di ritmi, forme e<br />
luci.<br />
Altissima e unanimemente apprezzata<br />
è la valenza didattica del Museo. La<br />
filosofia che ad esso è sottesa e l’intero<br />
impianto ben si prestano a introdurre<br />
nel mondo dell’arte gli allievi<br />
più giovani, così come offrono spunti<br />
di approfondimento e di ricerca anche<br />
a livello universitario.<br />
UN PITTORE, UN NOME, UNA TERRA<br />
Quando Pellizza, ultimato il suo tirocinio<br />
artistico, operò la non facile scelta<br />
di vivere a Volpedo, sancì nei fatti<br />
un rapporto stretto e indissolubile<br />
con gli uomini e con le atmosfere<br />
della sua terra, dando vita a una<br />
sequenza di opere la cui lettura ancora<br />
oggi, per essere esaustiva, non<br />
può prescindere dalla conoscenza e<br />
dalla frequentazione dei luoghi in cui<br />
sono state pensate e costruite.<br />
Una fortunata vicenda urbanistica ha<br />
consentito al paese di mantenere ben<br />
riconoscibile la fisionomia ottocentesca,<br />
permettendo al visitatore di<br />
cogliere in tutta la sua pienezza e in<br />
tutta la sua forza il messaggio dell'arte<br />
e della cultura dell'autore del<br />
Quarto Stato, sicuramente uno dei<br />
protagonisti della pittura italiana fra<br />
Otto e Novecento. Lo Studio dell'artista<br />
in via Rosano, il Museo didattico<br />
in Piazza Quarto Stato, i luoghi in cui<br />
Pellizza ha dipinto i suoi capolavori<br />
segnano i ritmi di un percorso nel territorio<br />
volpedese per più versi suggestivo,<br />
che andrà completato con la<br />
visita nella vicina Tortona alla<br />
Pinacoteca della Fondazione<br />
C.R.Tortona. Un'intera sala espone<br />
opere del pittore di Volpedo e consente<br />
di approfondirne la conoscenza<br />
attraverso una silloge di lavori significativi,<br />
rimanendo nel clima e nelle<br />
atmosfere della terra che lo ha nutrito<br />
e lo ha abbondantemente ispirato.<br />
TORTONA - LA PINACOTECA<br />
DELLA FONDAZIONE C.R. TORTONA<br />
La conoscenza del mondo artistico di<br />
Pellizza, una volta terminata la visita<br />
all’atelier di Volpedo e ai luoghi che<br />
hanno ispirato gran parte delle sue<br />
opere, trova un piacevole ed efficace<br />
complemento nella visita alla<br />
Pinacoteca della Fondazione Cassa di<br />
Risparmio di Tortona.<br />
Pubblicamente fruibile dal 2001 nel<br />
palazzetto medievale, spazio espositivo<br />
carico di storia, la collezione è<br />
nata per essere scrigno e testimonianza<br />
della genialità artistica dei pittori<br />
tortonesi: Pellizza innanzitutto,<br />
ma anche Barabino (1883-1950),<br />
Saccaggi (1868-1934), Sala (1876-<br />
1960), Patri (1883-1952), Boccalatte<br />
(1885- 1970), Dossola (1887-1970),<br />
Cuniolo (1903-1976), Leddi (1930-).<br />
Il corpus delle opere di Pellizza<br />
(diciotto tra oli e disegni a penna e<br />
carboncino), il più consistente accessibile<br />
in uno spazio pubblico, consente<br />
di ripercorrere, come per emblemi,<br />
i passaggi più significativi della sua<br />
vicenda artistica. Dalle prove del giovane<br />
pittore negli anni della formazione<br />
presso l'Accademia di Brera<br />
(Autoritratto), al confronto con i generi<br />
della pittura della seconda metà degli<br />
03/09 diagnosi & terapia<br />
spazio-salute.it<br />
49<br />
anni Ottanta (il ritratto, il paesaggio,<br />
la natura morta), con precoci spunti<br />
di matrice sociale (La donna dell'emigrato<br />
1888). La tecnica divisionista,<br />
che comincia a prefigurarsi ne La<br />
sacra Famiglia del 1892, uno dei<br />
pochissimi temi religiosi sviluppati da<br />
Pellizza, risulta applicata con più<br />
meditata adesione nei ritratti di<br />
Giovanni Cantù e Sofia Abbiati (ambedue<br />
del 1895), e ne Il mio sindaco<br />
(1903). Il procedimento stesso del<br />
lavoro pellizziano intorno a opere di<br />
grande respiro, la cui fase di progettazione<br />
si concretizzava nella realizzazione<br />
di cartoni già compiutamente<br />
definiti a livello di composizione e di<br />
chiaroscuro, è ben testimoniato da<br />
L'annegato (1894) e da Il morticino<br />
(1903). La recente acquisizione di<br />
Paesaggio presso Volpedo, regione<br />
San Rocco (1897, ill.) aggiunge un<br />
contributo significativo alla lettura del<br />
percorso artistico del pittore di<br />
Volpedo, testimoniando la predilezione<br />
per la forma del tondo e un'ulteriore<br />
interpretazione del tema del paesaggio.<br />
“La tela si segnala per le<br />
tonalità tenui e sfumate sul fondo,<br />
che si riverberano anche sui primi<br />
piani e dove colore e luce creano una<br />
atmosfera molto soffice e delicata”. Il<br />
dialogo della pittura pellizziana con il<br />
contesto culturale contemporaneo si<br />
è di recente arricchito delle opere di<br />
alcuni maestri dell’arte italiana tra<br />
Otto e Novecento: Cantiere (1897) di<br />
Raffaello Gambogi, Veduta di Colico<br />
(1878) di Eugenio Gignous, Ultimi<br />
pascoli (1904 circa, ill.), tela tra le<br />
più rappresentative di Carlo Fornara.<br />
Tale confronto è ulteriormente illuminato<br />
dalla presenza di autori strettamente<br />
legati a Pellizza sia dalle vicende<br />
umane sia da quelle artistiche:<br />
Plinio Nomellini, presente con Piazza<br />
Caricamento a Genova (1891, ill.),
50 diagnosi<br />
& terapia 03/09<br />
spazio-salute.it<br />
mirabile pagina di pittura en plein air<br />
caratterizzata da un contenuto esplicito<br />
di richiamo sociale, e Angelo<br />
Morbelli, la cui tela Mi ricordo<br />
quand'ero fanciulla del 1903, frutto<br />
maturo di un divisionismo scientifico<br />
e avanzato, riproduce un momento di<br />
vita all'interno del Pio Albergo<br />
Trivulzio di Milano.<br />
Queste ultime acquisizioni rappresentano<br />
l'inizio di un progetto di ampio<br />
respiro che, partendo da Pellizza,<br />
mira a costruire un polo importante<br />
della pittura divisionista e a porsi<br />
come valore aggiunto all'offerta culturale<br />
di Tortona e a quella dei Musei<br />
di Pellizza a Volpedo.<br />
INFORMAZIONI E ORARI<br />
Volpedo:<br />
Studio dell’artista<br />
Museo didattico<br />
Itinerario sui luoghi pellizziani<br />
Maggio-settembre:<br />
sabato e festivi, ore 16-19<br />
Ottobre-aprile:<br />
sabato e festivi, ore 15-17<br />
Associazione Pellizza da Volpedo - onlus<br />
Tel e fax 013180318<br />
info@pellizza.it<br />
Web: www.pellizza.it<br />
La visita ai Musei di Pellizza è gratuita<br />
Salute<br />
Tortona:<br />
Pinacoteca della Fond. C. R. Tortona<br />
Tutto l’anno:<br />
sabato e festivi, ore 16-19<br />
Chiusura: Natale e Capodanno<br />
Fondazione C. R. Tortona<br />
Tel 0131822965<br />
fax 0131870833<br />
info@fondazionecrtortona.it<br />
Web: fondazionecrtortona.it<br />
Per visite infrasettimanali di gruppi e<br />
scolaresche: tel. 013180318