02.03.2013 Views

bernhard schultze nel contesto della teologia cattolica e ortodossa

bernhard schultze nel contesto della teologia cattolica e ortodossa

bernhard schultze nel contesto della teologia cattolica e ortodossa

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />

BERNHARD SCHULTZE NEL CONTESTO<br />

DELLA TEOLOGIA CATTOLICA E<br />

ORTODOSSA<br />

Pavel Ambros<br />

1. La vita di B. Schultze 1<br />

La personalità di P. Schultze offre un esempio di immagine di gesuita del suo<br />

tempo: un’intelligenza acuta, appassionata <strong>nel</strong> formàrsi un idea precisissima<br />

delle cose, offerta di servizio alla Chiesa <strong>cattolica</strong>. 2 B. Schultze è nato a Berlino il<br />

19 gennaio 1902. 3 Le condizioni familiari hanno costituito i fondamenti per la<br />

sua forte formazione cristiana: sei bambini, uno dei quali morì come cappellano<br />

militare in Russia <strong>nel</strong> 1945; una sorella trovò la morte in Mozambico <strong>nel</strong> 1974<br />

come missionaria e altre due con le quali scambiò regolamente una corrispondenza<br />

reciproca e personale. Nella Compagnia di Gesù entrò il 1 maggio<br />

1920 a Heerenberg, in Olanda. I Padri gesuiti erano ritornati in Germania<br />

dall’esilio <strong>nel</strong> 1917 e la formazione non era ancora possibile. Heerenberg era una<br />

piccola città alla frontiera con la Germania. Dopo il noviziato di due anni, seguì i<br />

corsi di filosofia ordinati per i canditati al sacerdozio. Gli studi duravano tre anni.<br />

Fra i professori, deve essere ricordato P. Wilhelm Klein che, secondo le parole di<br />

Schultze stesso, lo ha introdotto alla problematica gnoseologica e alla filosofia in<br />

1 E. G. FARRUGIA, „P. Bernhard Schultze, SJ: Life and Work (1902–1990)“, in: OCP [= Orientalia<br />

Christiana Periodica. Roma] 56 (1990), pp. 269–282;<br />

Abbreviazioni delle opere di B. Schultze:<br />

GOst = Das Gottesproblem in der Osttheologie. Münster-Westfalen 1967.<br />

GWoK = B. SCHULTZE, J. CHRYSOSTOMUS, Die Glaubenswelt derorthodoxen Kirche. Salzburg 1961<br />

[= Reihe Wort und Antwort 26].<br />

MG = Maksim Grek als Theologe. Roma 1963.<br />

PR 1 = Pensatori Russi di fronte a Cristo. Vol. I. Firenze 1949,<br />

PR 2 = Pensatori Russi di fronte a Cristo. Vol. II., III. Firenze 1949.<br />

RusD = Russische Denker. Ihre Stellung zu Christus, Kirche und Papstum. Wien 1950.<br />

SchauKNB = Die Schau der Kirche bie Nikolai Berdiajew. Roma 1938.<br />

WGB = Wissarion Grigorjewitsch Belinskij. München-Salzburg-Köln 1958.<br />

2 W. VRIES DE, „Erinnerung an P. Bernhard Schultze“, in: Aus der Norddeutschen Provinz SJ 1. Köln<br />

1991, pp. 19–21: „P. Schultze war genau, gründlich und in der Tradition fest verwurzelt“.<br />

3 Cf. B. SCHULTZE, „Der Streit um die Göttlichkeit des Namens Jesu in der russischen Theologie“,<br />

in: OCP 17 (1951), pp. 321–394; „Untersuchung über das Jesus-Gebet“, in: OCP 18 (1952), pp.<br />

319–343. Egli stesso interpretava la data <strong>della</strong> sua nascita, avenuta <strong>nel</strong>la festa del Nome di Gesù,<br />

come segno providenziale.<br />

1


Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />

genere, in modo straordinario. Fra gli anni 1925–1927, prima di iniziare gli studi<br />

di <strong>teologia</strong>, fece il suo magistero: un servizio pratico <strong>nel</strong>la formazione dei gesuiti.<br />

Doveva insegnare le lingue classiche <strong>nel</strong> noviziato, frequentato da giovani gesuiti<br />

dalla Lituania. Così ha conosciuto anche i bisogni dei sui confratelli <strong>della</strong> Polonia.<br />

Lì ha cominciato ad imparare la loro lingua e anche la lingua russa, preparandosi<br />

al futuro sacerdozio con l’opera di aiuto spirituale donato ai confratelli.<br />

Durante gli studi di <strong>teologia</strong> negli anni 1927–1931 a Valkenburg ha professori<br />

eccellenti con cui collabora e che consulterà tutta la sua vita. Fra di loro bisogna<br />

menzionare il professore di <strong>teologia</strong> morale P. Franz Hurt, che sarà in seguito<br />

professore alla Gregoriana, poi il professore per l’esegesi del Nuovo Testamento,<br />

P. Augustinus Merk, con cui rimarrà in contatto fino alla sua morte a Roma. Le<br />

radici per la mariologia le possiamo scorgere <strong>nel</strong>le discussioni con il suo professore<br />

P. Johannes Rabeneck, da cui ha appreso per i suoi corsi la visione estrema<br />

<strong>della</strong> materia mariologica. Più tardi Schultze ha pubblicato molti articoli su<br />

questo argomento.<br />

B. Schultze fu ordinato, dopo la fine dei suoi studi, il 27 agosto 1930. Seguiva<br />

la sua formazione religiosa <strong>nel</strong>la terza probazione insegnando la lingua latina e<br />

greca a Münster e poi a Berlino negli anni 1931–1932 il fine di voler continuare 4<br />

la sua specializzazione a Roma all’Istituto Biblico, guidato da P. Agostino (più<br />

tardi il cardinale) Bea. Ma per effetto <strong>della</strong> decisione del P. Generale P. Vladimir<br />

Ledochóchowski studiò all’Istituto Orientale la <strong>teologia</strong> orientale. Qui, rinvenendo<br />

l’oggetto del suo interesse scientifico, trovò molti professori, anche l’entusiasmo<br />

e la passione in un campo molto delicato e poco conosciuto <strong>nel</strong>l’ambiente<br />

cattolico come era ed è la <strong>teologia</strong> <strong>ortodossa</strong> in genere. Ma insieme a Schultze<br />

abbiamo l’obbligo di ricordare i suoi professori: per la introduzione alla <strong>teologia</strong><br />

orientale c’erano P. de Groot e P. Ignatius Ortiz de Urbina, per la <strong>teologia</strong><br />

orientale stessa c’era P. Theophil Spáčil, il cui successore doveva essere P. Mauricio<br />

Gordillo. Quest’ ultimo ebbe una influenza fondamentale sul come fare la<br />

<strong>teologia</strong> in genere e particolarmente la mariologia. Con il professore P. Bernard<br />

Leib studiò la storia dell’impero bizantino, con le lezioni del P. Giorgio Hofmann<br />

la storia <strong>della</strong> separazione e riunione <strong>nel</strong>l’ambiente greco-bizantino compiendo<br />

uno studio generale sulla <strong>teologia</strong> orientale, soprattutto sulla <strong>teologia</strong> russa<br />

recente a cui voleva dedicare il suo alto interesso scientifico. Con la difesa <strong>della</strong><br />

sua tesi, Die Schau der Kirche bei Nikolai Berdiajew, il 21 dicembre 1936, cominciava<br />

subito ad insegnare <strong>nel</strong> corso titolato Die Sophialehre des russischen<br />

Erzpriesters Sergij Bulgakov. Come conclusione <strong>della</strong> sua formazione definitiva<br />

entrò con gli ultimi voti <strong>nel</strong>la piena appartenenza alla Compagnia di Gesù il 15<br />

agosto 1937 a Feldkirch in Austria.<br />

4 E. G. FARRUGIA, P. Bernhard Schultze, cit., pp. 271s.: de Groot, Ignatius Ortiz de Urbina,<br />

Theophil Spáčil, Mauricio Gordillo, Bernard Leib, Georg Hofmann.<br />

2


Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />

1.1 L’attività di professore di B. Schultze al PIO<br />

Dopo la dissertazione B. Schultze divenne <strong>nel</strong> 1937 membro ordinario del<br />

Pontificio Istituto Orientale [= PIO] come professore di <strong>teologia</strong> comparativa.<br />

La malattia del suo predecessore P. Th. Spáčil ne favorì l’incarico. L’attività di<br />

B. Schultze fu concentrata nei corsi di <strong>teologia</strong> dogmatica comparativa 5 sequendo<br />

le tracce di Spáčil, sia per la metodologia che per il suo punto di partenza. Con<br />

questa erano collegate le sue ricerche scientifiche. L’espressione di queste ricerche<br />

sono i suoi libri, le sue pubblicazioni e poi i molti articoli. 6 Il suo interesse<br />

potremmo riassumerlo in questi argomenti: la <strong>teologia</strong> russa in genere, la relazione<br />

<strong>della</strong> chiesa <strong>ortodossa</strong> con quella <strong>cattolica</strong>, il primato del vescovo di Roma e<br />

altre questioni speciali <strong>della</strong> dogmatica <strong>ortodossa</strong> e <strong>della</strong> mariologia. Apprezzata<br />

è ancora la sua partecipazione alla edizione di OCP, alla documentazione del<br />

concilio di Firenze 7 , e certamente la sua corrispondenza con il teologo russo N.<br />

Afanàs’event. 8 Non dovremo infine dimenticare i suoi articoli <strong>nel</strong>le enciclopedie,<br />

9 i suoi contatti personali con alcune fondazioni in ambiente di lingua tedesca,<br />

le sue relazioni intelettuali con molti professori, con l’Accademia internazionale<br />

mariana e il suo interesse stabile <strong>nel</strong> dialogo ortodosso-luterano; infine il lavoro<br />

personale con gli studenti per le loro dissertazioni.<br />

5 I titoli dei corsi tenuti da B. Schultze: E. G. FARRUGIA, P. Bernhard SCHULTZE, cit., p. 273.<br />

– Tractatus de Revelatione, Fide, Dogmate (1937–38).<br />

– Tractatus de Deo Redemtore (1938–39).<br />

– Tractatus de SS. Eucharistia (1939–40).<br />

– Tractatus de Verbo Incarnato et Salvatore (1942–43).<br />

– Tractatus de Sacramentis, Baptismi, Confirmationis, Poenitentiae (1940–41).<br />

– Tractatus de Sacramentis Baptismi, Confirmationis et Paenitetiae (1945–46,1947–1948).<br />

– Tractatus de Verbo Incarnato et Salvator (1946–47, 1950–51, 1953–54, 1955–56, 1957–58, 1959–60,<br />

1961–62, 1963–64, 1965–66, 1967–68, 1969–70).<br />

– Tractatus de SS. Eucharistia (1948–49, 1951–52, 1954–55, 1959–60, 1961–62, 1963–64, 1970–71,<br />

1975–76, 1977–78).<br />

– Tractatus de Revelatione, Fide et dogmate (1949–50, 1952–53, 1956–57, 1958–59, 1960–61,<br />

1962–63, 1964–65, 1966–67, 1968–69, 1972–73).<br />

– De SS. Trinitate (1968–69, 1971–72, 1976–77, 1979–80).<br />

– De relatione, quae viget inter communitatem ecclesisticam et administrationem sacramentorum,<br />

praesertim SS. Eucharistiae et Paenitentiae (1952–53).<br />

– De gratia (1973–74).<br />

– Christologie Orientalis (1974–75).<br />

6 Cf. la bibliografia.<br />

7 Cf. E. G. FARRUGIA, P. Bernhard Schultze, cit., p. 274.<br />

8 Ibid., p. 275.<br />

9 Cf. la bibliografia.<br />

3


Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />

1.2 B. Schultze e il PIO<br />

P. Bernhard Schultze SJ, professore al Pontificio Istituto Orientale, morì il<br />

30 gennaio 1990. Apparteneva alla generazione dei primi gesuiti operanti in<br />

questo Istituto in modo molto altruistico aiutando così, sia con la sua vita educativa,<br />

sia per la sua dedizione alla scienza, a formare la reputazione di questo Istituto<br />

ben conosciuta <strong>nel</strong> mondo ecumenico, soprattutto <strong>nel</strong> servizio efficiente alle<br />

chiese orientali.<br />

L’opera di B. Schultze cresce dalla sua attività pedagogica e scientifica, dalla<br />

ricca lettura dei testi originari, ma soprattutto dall’interesse di presentare gli<br />

autori stessi e il nucleo <strong>della</strong> problematica „in re“. Neanche mancano le osservazioni<br />

e gli articoli dell’attuale situazione <strong>della</strong> Chiesa russa soprattutto dopo la guerra e<br />

del movimento ecumenico. Evidentemente prevalgono i temi dogmatici (la cristologia,<br />

il problema di Dio e <strong>della</strong> Trinità, la soteriologia) e „parecchi articoli molto<br />

interessanti sulla mariologia e l’Oriente“. 10 Non dobbiamo omettere le recensioni<br />

ricchissime sia <strong>nel</strong> numero sia <strong>nel</strong>la oggetività.<br />

2. La <strong>teologia</strong> al PIO in relazione alla Chiesa russa in genere<br />

2.1 Il <strong>contesto</strong> teologico<br />

L’atmosfera teologica preconciliare in cui B. Schultze lavorava è caratterizzata<br />

dalla relazione <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> e del PIO con i primi tentativi ecumenici e con un<br />

concetto di uniatismo. 11 La posizione <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>ortodossa</strong> per quanto riguarda<br />

l’ecumenismo era per B. Schultze chiara con enorme profondità. Ma la base per la<br />

10 E. G. FARRUGIA, „La dogmatica al PIO“, in: Atti di 75mo anniversario di fondazione di PIO. Roma<br />

1992, p. 125.<br />

11 M. GORDILLO, „Teoria dell’ecumenismo“, in: EC [= Enciclopedia Cattolica. Città del Vaticano], 5<br />

(1950), p. 64. Quale é la posizione degli orientali separati? „Il pensiero degli orientali é stato<br />

raccolto <strong>nel</strong> volume Il problema ecumenico <strong>nel</strong>la coscienza <strong>ortodossa</strong>, pubblicato dall’YMCA (s.d.) di<br />

Parigi. In generale si può dire, che gli ecumenisti orientali, principalmente russi, si riallacciano al<br />

concetto <strong>della</strong> Chiesa universale, tanto frequente tra i pensatori russi del sec. XIX. Alcuni distinguono<br />

tra l’essenza o natura e la forma <strong>della</strong> Chiesa <strong>nel</strong> linguaggio <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> questi concetti<br />

rispondono al corpo ed all’anima, ovvero alla materia ed alla forma <strong>della</strong> Chiesa, per dire che la<br />

Chiesa ecumenica futura conserverà la forma <strong>della</strong> Chiesa loro, ma in un corpo nuovo,più universale,<br />

attraverso il quale essa possa sviluppare tutte le sue pienezze di vita e di santità. Altri teologi più<br />

radicali e senza scrupoli, come Nicola Berdjaev, distinguono lo spirito e la confessione, troppo<br />

angusta <strong>nel</strong>le formule dogmatiche. Tutte queste impalcature <strong>della</strong> Chiesa orientale, al pari di quelle<br />

delle altre Chiese cristiane, sono destinate a scomparire <strong>nel</strong>la Chiesa futura; lo spirito invece rimarrà<br />

intatto <strong>nel</strong>la fusione con le altre Chiese cristiane“.<br />

4


Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />

sua <strong>teologia</strong> era la posizione sia <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong>, sia soprattutto il concetto<br />

dell’unità del magistero ecclesiastico espresso <strong>nel</strong>le encicliche. 12<br />

Le prescrizioni canoniche che vietavano le riunioni miste (posizione <strong>della</strong><br />

Congregazione del S. Uffizio, 5 giugno 1948) erano non soltanto ben note, ma<br />

formavano una certa barriera psicologica e pratica alla relazione teologica. 13 La<br />

polemica teologica è una parte <strong>nel</strong>lo sviluppo teologico contemporaneo, e faceva<br />

parte del compito teologico di B. Schultze. Lui si sente di essere un rappresentante<br />

cattolico <strong>nel</strong> senso stretto, „una filosofia ‚perenne‘, simile alla filosofia<br />

scolastica“. 14 Difende, dal fondamento <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> scolastica, con la metodologia<br />

comparativa <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong>, <strong>nel</strong>lo spazio cattolico di una visione<br />

tradizionale. 15 Con le parole di M. Gordillo, il <strong>contesto</strong> teologico 16 per B. Schultze<br />

era più o meno questo: „Ma questo tentativo è di natura da sollevare delle gravi<br />

riserve. Infatti, se per i cattolici ecumenismo significa ciò che i dissidenti intesero <strong>nel</strong><br />

coniare la parola, esso comporta l’ammissione <strong>della</strong> Chiese separate e protestanti<br />

come parti <strong>della</strong> vera Chiesa, nonché l’affermazione che la Chiesa <strong>cattolica</strong> non<br />

possiede in se stessa attualmente la pienezza essenziale“. 17<br />

12 PIO XII., Orientalis Ecclesiae: „Non conduce al desideratissimo ritorno degli erranti figli alla sincera<br />

e giusta unità in Cristo, quella teoria che ponga a fondamento del concorde consenso dei fedeli solo<br />

quei capi di dottrina, sui quali o tutte o la maggior parte <strong>della</strong> comunità, che si gloriano del nome<br />

cristiano, si trovino d’accordo, bensì l’altra che, senza eccettuarne né sminuirne alcuna, integralmente<br />

accoglie qualsiasi verità da Dio rivelata“.<br />

13 „Maggiormente si devono osservare, quando si tratta dei cosidetti convegni ecumenici a cui cattolici,<br />

laici e chierici, non possono prendere parte veruna senza previo consenso <strong>della</strong> S. Sede“, in: EC 5<br />

(1950), p. 64.<br />

14 B. SCHULTZE, „Teologia latina e <strong>teologia</strong> orientale“, in: Problemi e Orientamenti di Teologia<br />

Dommatica. Vol. I. Milano 1957, p. 569.<br />

15 Cf. W. VRIES DE, Erinnerungen an P. B. Schultze, cit., p. 21.<br />

16 Inclinazioni in favore dell’ecumenismo <strong>nel</strong>la <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> odierna: A. MENSCHBRUGHE,<br />

„Danger du formalisme“, in: Oecumenica 1 (1934), pp. 312–328; O. BAUHOFER, Einheit und<br />

Glauben. Einsiedeln 1935.<br />

P. COUTOURIER, Revue apologétique, 1937; M. J. CONGAR, Chrétiens désunis. Principes d’un „oecuménisme”<br />

catholique. Parigi 1937.<br />

17 M. GORDILLO, Teoria dell’ecumenismo, cit., p. 65: „Il P. Congar difficilmente può sottrarsi alla<br />

necessità di ammettere almeno in parte questi postulati assegnati all’ecumenismo: non solo i singoli<br />

separati di buona fede sono membri <strong>della</strong> Chiesa vera ed unica; ma anche le loro Chiese possiedono<br />

tali e tanti elementi <strong>della</strong> vera Chiesa, che i dissidenti si salvano <strong>nel</strong>le loro Chiese, le quali possono<br />

per il fatto stesso considerarsi non totalmente distaccate dall’unica Chiesa fondata da Cristo per la<br />

salvezza delle anime. In quanto alla Chiesa <strong>cattolica</strong>, ad essa, é chiaro, non manca nulla di<br />

essenziale, ma sì un certo grado di perfezione. Così si ristabilisce un certo equilibrio ed uguaglianza:<br />

benché in maniera ed in grado diverso, tutti senza distinzioni andiamo verso l’unione per integrare<br />

ciò che ci difetta <strong>nel</strong>le singole Chiese.“<br />

5


Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />

2.2 La posizione personale di B. Schultze<br />

Schultze si sente di essere quella parte <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> che apologeticamente<br />

e dogmaticamente forma <strong>nel</strong>le lotte teologiche l’identita autentica<br />

dell’insegnamento <strong>della</strong> Chiesa <strong>cattolica</strong>. 18 La via alla capacità di vedere la<br />

contrapposizione (die Gegenstand) <strong>della</strong> tradizione occidentale e orientale al<br />

posto <strong>della</strong> contraddizione (der Wiederspruch) è ancora molto lunga, sia da<br />

parte <strong>cattolica</strong>, sia da quella <strong>ortodossa</strong>. Da parte sua, vede giustamente l’autocoscienza<br />

<strong>della</strong> <strong>teologia</strong> russa contemporanea, caratterizzandola come „una filosofia<br />

approfondita; un tentativo di filosofia cristiana; una sintesi concreta, più che un<br />

sistema astratto e razionale, che pretende alla percezione <strong>della</strong> realtà e dell’esistenza<br />

per via mistica e intuitiva“. 19 Per arrivare alla metodologia teologica usata durante<br />

il dialogo teologico ufficiale tra la chiesa cattolico-romana e la chiesa <strong>ortodossa</strong><br />

espressa dal Santo Padre 20 per la quale una <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> ha trovato espressione<br />

fondamentale <strong>nel</strong>la costituzione dogmatica Lumen Gentium 21 e <strong>nel</strong>le altre<br />

espressioni dogmatiche e teologiche del concilio stesso, 22 occorre un lungo<br />

tempo di lavoro faticoso. Schultze non condivideva le opinioni troppo ottimistiche.<br />

Egli sostiene la visione contraria. „La <strong>teologia</strong> russa moderna è ricca di<br />

aspetti elevati ed universali, approfondisce la conoscenza umana naturale e rivelata,<br />

fa vedere nessi ed apre nuovi orizzonti, ricerca anzitutto la connessione organica tra<br />

natura e rivelazione soprannaturale“, dice B. Schultze, ma sentiamo chiaramente<br />

che l’attenzione principale è connessa e associata con questa tendenza <strong>nel</strong>l’ambiente<br />

cattolico troppo ecumenica che assimila tutto senza vedere „il pericolo del<br />

panteismo (specialmente <strong>nel</strong>la dottrina <strong>della</strong> Sofia, concepita come identica con Dio<br />

e con la creatura); dello gnosticismo (la Sofia appare come intermediaria tra Dio e la<br />

creatura); dell’illuminismo e del profetismo (riservati ai veggenti filosofi gnostici).<br />

Essa tende inoltre alla confusione <strong>della</strong> conoscenza naturale di Dio con quella<br />

rivelata, e perciò da una parte a razionalizzare i misteri <strong>della</strong> Fede (pericolo del<br />

razionalismo o almeno semirazionalismo) e dall’altra a sottovalutare l’ordine razionale,<br />

giuridico <strong>della</strong> struttura visibile e gerarchica <strong>della</strong> Chiesa“. 23 Potrebbe sembrare<br />

18 Per essempio: „La metafisika di Berdiajew non cerca trovare niente altro che aprire la porta con una<br />

chiave antichissima conservandola la scholastica sotto guardia di un altro portatore <strong>della</strong> chiave“,<br />

B. Schultze, in: SchauKNB 38.<br />

19 B. SCHULTZE, „La gnosi russa contemporanea“, in: EC 6 (1951), p. 882.<br />

20 GIOVANNI PAOLO II: „...Questo dialogo che sta per incominciare avrà lo scopo di superare i malintesi<br />

e i disaccordi che esistono ancora fra noi se non a livello di fede almeno a livello <strong>della</strong> formulazione<br />

teologica“, in: D. SALACHAS, „Il dialogo teologico ufficiale tra le chiesa cattolico-romana e la<br />

chiesa <strong>ortodossa</strong>. Iter e documentazione“, in: Quaderni di o odigos. Bari 1986, 2, 20.<br />

21 LG 8: „Nel Simbolo professiamo una, santa, <strong>cattolica</strong> e apostolica, e che il Salvatore nostro, dopo la<br />

sua risurrezione, diede a pascere a Pietro, affidandone a lui a agli altri Apostoli la diffusione a la<br />

guida, e costituì per sempre colonna e sostegno <strong>della</strong> verità. Questa Chiesa, in questo modo costituita<br />

e organizzata come società, sussiste <strong>nel</strong>la Chiesa <strong>cattolica</strong>...“.<br />

22 Cf. UR 14–18; SC 41.<br />

23 B. SCHULTZE, La gnosi russa, cit., p. 882.<br />

6


Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />

che la metodologia analitica e comparativa fosse poco dialogica. Ma dall’altra<br />

parte gli entusiasti preconciliari e postconciliari pensano spesso, che si possa fare<br />

comunione con una mancanza di senso critico. Essi sono limitati dal loro punto di<br />

partenza, cioé dal supporre un concetto di unione che nasce senza dolore.<br />

B. Schultze con la sua posizione teologica sottolinea l’oggetività e la globalità del<br />

problema ecumenico.<br />

3. La chiesa <strong>ortodossa</strong> russa dopo la ricostruzione del patriarcato<br />

di Mosca <strong>nel</strong> pensiero di B. Schultze<br />

La linea fondamentale del lavoro scientifico di B. Schultze segue interessi<br />

dogmatici. Rendersi conto di un nesso diretto fra lo stato <strong>della</strong> vita <strong>della</strong> chiesa e<br />

<strong>della</strong> società stessa in genere e fra quello dell’insegnamento e <strong>della</strong> manifestazione<br />

<strong>della</strong> fede <strong>ortodossa</strong>, B. Schultze cerca di descrivere e comprendere questa<br />

relazione. Dietro alle sue premure sulla vita <strong>della</strong> chiesa <strong>ortodossa</strong> potremmo<br />

vedere l’attenzione e la prontezza del teologo cattolico di trovare una strada<br />

all’unità. Egli è troppo convinto del ruolo e dell’influsso <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> russa <strong>nel</strong><br />

mondo ortodosso, perché non possa parlare di quella in modo più ampio e<br />

profondo. Questo corrisponde esattamente alla funzione e alla importanza <strong>della</strong><br />

chiesa <strong>ortodossa</strong> russa <strong>nel</strong>l’ambiente ortodosso di oggi. „Il pensiero teologico di<br />

tutti gli altri paesi ortodossi (soprattutto la Romania, Serbia e Bulgaria) è ancora<br />

influenzato dalla <strong>teologia</strong> greca e da quella russa. Contemporaneamente possiamo<br />

accertarci di essere alle dipendenze <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> greca di quella russa“. 24<br />

Perciò, come una retroscena constante, entra questo motivo <strong>nel</strong>l’impegno<br />

teologico sia come caratteristica di B. Schultze sia del PIO stesso. Fino alla sua<br />

morte, fa molte recensioni di libri di autori russi, tiene dietro alla discussione<br />

interna all’ortodossia caratterizzando e facendo un discernimento teologico soprattutto<br />

alla luce di un’unica chiave di lettura: classificare le tendenze miranti<br />

all’unità per mezzo del concetto di unità ecclesiale. 25<br />

24 B. SCHULTZE, „Latin Theology and Oriental Theology“, in: UCHG [= The Unity of the Churches<br />

of God. Baltimore, Maryland 1962], p. 189.<br />

25 Cfr. B. SCHULTZE, „Das Problem der kirchlichen Einheit“, in: GwoK, pp. 108–130.<br />

7


Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />

3.1 La Chiesa <strong>ortodossa</strong> russa dopo la rivoluzione bolscevica e la<br />

sua situazione sotto il regime comunista<br />

3.1.1 La rivoluzione e la chiesa <strong>ortodossa</strong> russa<br />

La rivoluzione bolscevica secondo B. Schultze, era anticipata <strong>nel</strong>la Russia già<br />

dalla lotta filosofico-religiosa del secolo scorso e <strong>nel</strong> periodo pre-rivoluzionario.<br />

B. Schultze vede un nesso fra il messianismo e il profetismo russo e un discorso di<br />

interpretazione del senso <strong>della</strong> rivoluzione bolscevica come parte di quello.<br />

Insieme all’emigrazione russa, diviene bersaglio degli attacchi degli ideologi<br />

sovietici. Però controbatte a quelli che lo „annoverano tra i falsatori del pensiero<br />

filosofico russo“ 26 presentando il pensatore Leontìv come un profeta <strong>della</strong> rivoluzione<br />

bolscevica.<br />

Sebbene fosse dal tempo di Pietro il Grande giuridicamente indipendente, la<br />

Chiesa era praticamente sottoposta all’apparato dello stato e divenne una parte<br />

all’ „establishment“ <strong>della</strong> società prima <strong>della</strong> rivoluzione con tutti gli effetti di<br />

questo. „L’interferenza dello stato <strong>nel</strong>la questione dell’insegnamento teologico messa<br />

in pratica per mezzo di una censura rigida, ha una spada a doppio taglio. Da una<br />

parte il tentativo di proteggere la riflessione teologica dalla infiltrazione al modernismo<br />

mantenedola in uno stato conservativo provocava la reazione contro di quello,<br />

dall’altra parte minacciava di soffocare tutte le espressioni di originalità, di vita e di<br />

pace. L’effetto spesso era un conservatorismo rigido e sterile“. 27<br />

Con la caduta del regime zarista il 2. Marzo 1917, la chiesa <strong>ortodossa</strong> si<br />

trovava in una nuova situazione. Abituata a sostenere un ruolo di servizio allo<br />

stato, qualche volta anche un po’servile, sopportava l’accettazione adesso di<br />

questa situazione radicalmente nuova e contraria. Proprio la rinascita del patriarcato<br />

di Mosca non la possiamo comprendere come la vittoria gioiosa di liberazione<br />

dalla dominazione statale, ma più come la necessità storica emersa dalle<br />

circostanze concrete piuttosto che il risultato dei tentativi interni <strong>della</strong> chiesa<br />

stessa. Nel sinodo pan-russo (15.8. 1917) fu eletto il nuovo patriarca Tichon. Ma<br />

per lo sbocciare di questo dialogo iniziale e per formare una propria identità<br />

mancava tempo. Uno dei primi prodotti <strong>della</strong> rivoluzione comunista <strong>nel</strong>l’ottobre<br />

1917 era il decreto di Lenin contro ogni privilegi <strong>della</strong> chiesa („Dichiarazione dei<br />

diritti <strong>della</strong> comunità in Russia“ – 2. 10. 1917), l’abolizione alle istituzioni di<br />

educazione <strong>della</strong> chiesa28 e infine, <strong>nel</strong>la nuova costituzione (23. 1. 1918) varata<br />

da Lenin, la separazione <strong>della</strong> Chiesa dallo stato. Cominciava il periodo <strong>della</strong><br />

persecuzione, <strong>della</strong> liquidazione dei monasteri, <strong>della</strong> nazionalizzazione <strong>della</strong><br />

proprietà ecclesiastica, <strong>della</strong> confisca dei beni, <strong>della</strong> sconsacrazione delle chiese,<br />

<strong>della</strong> divisione <strong>della</strong> Chiesa russa fra chiesa filoboscevica „vivente“ e chiesa<br />

26 Cfr. B. SCHULTZE, „Profetismo e messiansimo russo religioso. Essenza, origini e rappresentanti<br />

principali“, in: OCP 22, Roma 1956, pp. 172–173.<br />

27 B. SCHULTZE, UCHG, p. 188.<br />

28 J. ELLIS, La Chiesa <strong>ortodossa</strong> russa. Una storia contemporanea. Bologna 1989, p. 28.<br />

8


Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />

„patriarcale“ e con il seguente sviluppo difficilissimo <strong>della</strong> chiesa in mezzo alla<br />

propaganda ateista, molte onde di persecuzione, ma anche di resistenza, di<br />

testimonianza <strong>della</strong> fedeltà e di purificazione. 29<br />

3.1.2 Le relazioni interne alla Chiesa stessa<br />

La Chiesa <strong>ortodossa</strong> viveva in Russia fino all’inizio <strong>della</strong> seconda guerra<br />

mondiale <strong>nel</strong>l’isolamento dal mondo circostante così come la società sovietica.<br />

Lo squarcio <strong>della</strong> barriera di informazioni si avvertiva durante la guerra contro il<br />

nazismo, in cui la Chiesa trovò il suo posto proprio <strong>nel</strong>la resistenza nazionale.<br />

Anche B. Schultze, incontratosi sullo sfondo del suo lavoro teologico direttamente<br />

o per mezzo dell’emigrazione russa con tale realtà ha osservato questa<br />

nuova modifica. Nel suo commentario alle nozioni del metropolita Niccola<br />

raccomanda una posizione più prudente per il futuro. 30<br />

La Chiesa soffriva di scismi, di rottura interiore e soprattutto di discordia<br />

sulla incertezza in ordine alle condizioni straordinariamente nuove. „I rinnovatori<br />

<strong>nel</strong>la Chiesa vivente“, l’elemento conservatore „<strong>nel</strong>la chiesa sinodale“, 31 i<br />

seguaci del patriarcato rinnovato, gli ammiratori dei Vecchi Credenti, gli aderenti<br />

alla strategia di passare alla Chiesa <strong>ortodossa</strong> nazionale, una crescita di tensione<br />

con la Chiesa in diaspora e l’allontanamento graduale da essa, già purtroppo<br />

fino alla collaborazione aperta con regime comunista e la sua polizia segreta.<br />

B. Schultze, sapendo tutto ciò può a buon diritto mettere in dubbio la proclamazione<br />

del metropolita che „tal espressione (di ottimismo) ci sembra assai vaga e non<br />

ci autorizza a credere a un libero insegnamento catechistico“. 32<br />

Per la <strong>teologia</strong> <strong>nel</strong>l’Unione Sovietica è determinante la situazione dominata<br />

dallo stato ateistico in base ad una legge costituzionale. B. Schultze vede bene lo<br />

scopo principale che è quello <strong>della</strong> ideologia: „la soluzione definitiva <strong>della</strong><br />

questione religiosa“. Pur così uno spazio più ampio per la loro attività „c’è un<br />

livello <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>nel</strong>l’Accademia teologica di Mosca, di Leningrado e Kalinigrado<br />

ancora bassa“ ed è orientata „contro Roma. Si può notare molto facilmente, che<br />

queste conseguenze si traggono dalla dipendenza <strong>della</strong> nuova <strong>teologia</strong> russa dal<br />

potere dello stato“. 33<br />

29 Cfr. L. LAGOWSKY, „Die russische orthodoxe Kirche seit 1917“, in: Evangelium in Osten, 1938.<br />

30 B. SCHULTZE, „Alcune notizie sulla Chiesa russa“, in: Hum [= Humanitas (Brescia)] 8, Brescia<br />

1946, pp. 762–764.<br />

31 Ibid., p. 763.<br />

32 Ibid., p. 763.<br />

33 B. SCHULTZE, Latin Theology and Oriental theology, cit., p. 190.<br />

9


Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />

3.1.3 L’ideologia atea in confronto con il cristianesimo<br />

L’analisidell’ideologia del governo dello stato ateo guidato dal partito controreligioso<br />

è presentata molto di più <strong>nel</strong> lavoro di B. Schultze. Egli stesso si sente<br />

attaccato. 34 Le origini dell’ideologia atea B. Schultze, come buon specialista, le vede<br />

<strong>nel</strong>lo sviluppo del pensiero filosofico russo del secolo scorso, 35 anticipate già <strong>nel</strong>le<br />

lotte fra i gruppi degli anarchici e rivoluzionari36 e in quelle uscite da loro come<br />

convertiti alla ortodossia o alla tradizione cristiana in genere. Un personaggio tipico<br />

ed esemplare di questo primo tipo è per B. Schultze N. Bakunin. B. Schultze cerca<br />

„di stabilire per quale via, come in pratica egli pervenne all’ateismo e di vedere con quali<br />

argomenti teoretici egli fondava la sua posizione“. 37 N. Bakunin è per lui una prefigurazione<br />

del dittatore Stalin. „Bakunin in prigione, con la sua volontà inflessibile di<br />

rivoluzionario, rassomiglia a un uomo, che si è comportato in modo del tutto simile in<br />

prigione, detenzione ed esilio“ all’uomo che noi conosciamo come quello „di acciaio,<br />

cioé Stalin“. 38 N. Bakunin preparava tutto questo con i suoi atteggiamenti, con il<br />

metodo <strong>della</strong> sua battaglia contro la chiesa e lo stato zarista, da lui chiamati „le mie<br />

due bestie nere“. 39 Secondo B. Schultze, non è soltanto un profeta <strong>della</strong> distruzione,<br />

ossia <strong>della</strong> rivoluzione in genere, come Nietzsche, ma è „il precursore <strong>della</strong> rivoluzione<br />

bolscevica. I metodi del suo catechismo rivoluzionario furono largamente adoperati<br />

<strong>nel</strong> preparare ad attuare questa rivoluzione“. 40 Il suo radicalismo implicò già tutto, ciò<br />

che poi sarà usato da Lenin. La differenza fra di loro sta soltanto <strong>nel</strong> fatto che Lenin<br />

conservava il potere dello stato e le strutture dei suoi mezzi <strong>nel</strong>la „lotta politica per la<br />

loro abolizione“. 41<br />

L’ideologia del partito comunista bolscevico ha un nesso da un lato con una<br />

trasformazione del messianismo russo caratterizzato soprattutto dalla sua crescita<br />

<strong>nel</strong>l’isolamento, 42 cioé che „noi siamo chiamati a risolvere la maggior parte dei<br />

problemi dell’ordine sociale, a compiere la maggior parte delle idee sorte <strong>nel</strong>le<br />

vecchie società, a pronunciare un giudizio sulle più gravi questioni che preoccupano<br />

34 V. MALININ, N. G. TARAKANOV, I. ŠČIPAČEV, „Contro i falsificatori borghesi contemporanei <strong>della</strong><br />

storia <strong>della</strong> filosofia russa“ , in: Kommunist, luglio 10, Mosca 1955, pp. 62–76; N. G.<br />

TARAKANOV, „I falsificatori <strong>della</strong> storia del pensiero filosofico russo“ , in: Voprosy<br />

filosofii 3, Mosca 1955, pp. 73–85; Cfr. B. SCHULTZE, „Un saggio di critica sovietica“, in: CivCat<br />

[= Civiltà Cattolica] 2, Roma 1956, pp. 179–184.<br />

35 B. Schultze cerca di provare una ipotesi di B. Jakovenko, che sottolinea una linea diretta atea in<br />

pensiero russo: „Belinskij, Herzen, Bakunin, Černyševskij, Lavrov, Michajlovskij, Plechanov, Kropotkin<br />

e Lenin“, cf. RusD, p. 12.<br />

36 Schultze ha scritto su Belinskij come precursore <strong>della</strong> Sozialdemocrazia. Cf. PR1, p. 86.<br />

37 B. SCHULTZE, „Il nuovo umanesimo russo. Umanesimo o umanitarismo?“, in: Hum 4. Brescia<br />

1947, p. 464.<br />

38 Ibid., p. 464.<br />

39 N. BAKUNIN, „L’empire knoutogermanique et la révolution sociale (1871)“, in: Oeuvres III. Parigi<br />

1908, p. 58.<br />

40 B. SCHULTZE, Il nuovo umanesimo russo, cit., p. 464.<br />

41 Ibid., p. 480.<br />

42 B. SCHULTZE, RusD, p. 41s.<br />

10


Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />

il genere umano“, citando le parole di Čaadaev. 43 Dall’altro lato fu legata al<br />

desiderio di un nuovo umanesimo mondiale, come B. Schultze dice con le parole<br />

di N. Berdjaev: „L’idea, secondo la quale viene attribuito all’uomo il più alto valore<br />

<strong>nel</strong>la vita del uomo e proclamato il riconoscimento <strong>della</strong> sua missione creativa“. 44<br />

L’ambiente sociale e culturale del movimento bolscevico fu sposato con la<br />

tradizione imperialistica <strong>della</strong> Russia zarista. Il prodotto di questo nei suoi effetti<br />

controcristiani non fu soltanto per la connessione dell’ortodossia con la famiglia<br />

degli zar, ma anche per la sua contrapposizione allo scopo del nuovo umanesimo,<br />

cioé il paradiso sulla terra. Secondo B. Schultze il „nuovo umanesimo russo“<br />

come idea diventata una prassi enorme, seguendo il principio espresso precisamente<br />

senza vergognarsi da M. Gorki, perché „dà al proletariato il diritto storicamente<br />

fondato ... a lottare senza quartiere“, 45 è la continuazione del pensiero<br />

europeo con una caratterizzazione più nazionale. Il centro è l’uomo. „N. Berdjàev“,<br />

dice B. Schultze, „<strong>nel</strong>l’articolo citato, ci fa osservare che la parola umanesimo<br />

è ambigua. Originalmente, <strong>nel</strong> Rinascimento, essa significò il ritorno all’antichità,<br />

l’immergersi <strong>nel</strong>lo studio <strong>della</strong> cultura e <strong>della</strong> lingua greca e latina... Nel secolo XIX<br />

la parola umanesimo ha assunto il senso di pura umanità, di atteggiamento umano<br />

verso l’uomo, e si è trasformato in concetto umano unitario“. 46<br />

Nel mondo, perdendo il suo senso, Marx, Lenin e Stalin divennero portatori<br />

„dell’amore vero“, si fecero pastori degli operai, <strong>della</strong> loro classe e, arrivavano<br />

alla pienezza <strong>della</strong> storia umana e del punto culminante <strong>della</strong> cultura e del<br />

mondo del lavoro, essi sono i fondatori <strong>della</strong> nuova religione, dove manca Dio<br />

ma non mancano i suoi profeti e la divinità per adorarli. „L’umanesimo sovietico<br />

è troppo uno strumento <strong>della</strong> lotta di classe, e quindi <strong>della</strong> discordia e dell’odio;<br />

l’uomo per loro, in fondo, non è altro che il capitale più preciso e perciò il mezzo per<br />

raggiungere il benessere del paese“. 47<br />

Uno dei mezzi dell’ideologia del „nuovo comunismo russo“ diviene lo stato<br />

con i suoi strumenti strutturali. La sentenza di Stalin, „la storia mi perdonerà“, ci<br />

lascia prendere visione <strong>della</strong> perversità e <strong>della</strong> profondità di una lotta ideologica<br />

guidata senza scrupoli morali. La storia serve come materia per l’interpretazione,<br />

in uno spirito di giustificazione e mistificazione, <strong>della</strong> prassi marxista, dunque<br />

„l’introduzione dei corsi <strong>della</strong> sociologia marxista storica al posto dell’insegnamento<br />

<strong>della</strong> storia“, 48 „l’oggetto <strong>della</strong> storia sarebbe dunque lo sviluppo <strong>della</strong> società umana<br />

per mezzo <strong>della</strong> formazione delle classi“ 49 e “gli evangelisti di questo nuovo mondo<br />

43 P. J. ČAADAJEV, „Lettera a M. F. Orlov – 1837“, in: Opere I. Mosca 1913, p. 218.<br />

44 N. BERDJAJEV, „Alte und neue Wege des Humanismus“, in: Theologische Zeitschrift. Basel 1946,<br />

marzo-aprile, p. 124s.<br />

45 M. GORKIJ, Izvestia, 29. 12. 1934, col. 1, 3–4.<br />

46 B. SCHULTZE, Il nuovo umanesimo russo, cit., p. 402.<br />

47 Ibid., p. 413.<br />

48 B. SCHULTZE, „Weltanschauung und Christentum im sowjetischen Geschichtsunterricht“, in:<br />

CHS [= Christentum in der Sowjetunion] (1950), p. 163.<br />

49 Ibid., p. 167.<br />

11


Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />

sono Marx, Engels, Lenin e Stalin”. 50 Una parte integrale di questo tipo di storia è<br />

darwinismo naturalistico. L’istruzione pubblica, la storia e le scienze naturali<br />

stanno al servizio <strong>della</strong> propaganda contro la fede e <strong>della</strong> liquidazione <strong>della</strong><br />

chiesa per arrivare allo scopo terminale: la soluzione definitiva <strong>della</strong> questione<br />

religiosa. 51<br />

3.2 L’emigrazione e la <strong>teologia</strong> russa in diaspora<br />

Commentando un articolo molto attuale di N. Berdjaev 52 sugli atteggiamenti<br />

dell’emigrazione russa di fronte alla Chiesa russa 53 B. Schultze non condivide la<br />

sua opinione riguardo alla loro riconciliazione. La Chiesa russa <strong>nel</strong> suo proprio<br />

territorio è collegata „con il regime sovietico, come un ateo e materialista, ... che<br />

cerca di controllare tutta la vita <strong>della</strong> Chiesa“. 54 Secondo B. Schultze non è<br />

possibile collegare la Chiesa di Cristo con uno stato non cristiano, i rapporti<br />

diventano sempre problematici. Nel tentativo di N. Berdjaev, B. Schultze percepisce<br />

anzi il desiderio di mettere in comunicazione l’una e l’altra parte<br />

dell’ortodossia russa verso le chiese orientali cattoliche e la chiesa <strong>cattolica</strong><br />

universale.<br />

La funzione e l’importanza dell’emigrazione russa si ampliava dopo la prima<br />

guerra mondiale. L’ortodossia russa comincia a vivere <strong>nel</strong>l’ambiente occidentale.<br />

Una posizione eccezionale appartiene all’Istituto S. Sergio a Parigi, fondato <strong>nel</strong><br />

1925, dove S. Bulgakov insegnò <strong>teologia</strong> dogmatica e effettivamente guidò l’Istituto<br />

stesso fino alla sua morte <strong>nel</strong> 1944. 55 Questo era per la <strong>teologia</strong> <strong>ortodossa</strong> in<br />

genere un contatto immediato „sia con il pensiero teologico degli altri paesi ortodossi<br />

e soprattutto con il pensiero teologico dell’Occidente, sia quello cattolico, sia<br />

quello protestante“. 56 Questo ha portato per la <strong>teologia</strong> russa una necessità di<br />

differenziazione e un punto culminante per lo sviluppo <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> slava<br />

<strong>ortodossa</strong>. 57<br />

Dopo la seconda guerra mondiale stava cambiando la fisionomia intellettuale<br />

e spirituale dell’Istituto S. Sergio. Non tutti gli studenti erano russi, neanche i<br />

professori. In consequenza di ciò l’Istituto prese forma di scuola teologica inter-<br />

50 Ibid., p. 169.<br />

51 B. SCHULZTE, Il cristianesimo <strong>nel</strong>l’Unione Sovietica. Documenti e studi di Espansione Cristiana.<br />

Roma 1948, 5, pp. 165–185; pp. 187–216; pp. 245–272.<br />

52 N. BERDJAEV, „Suïba russkoj cerkvi“, in: Russkije Novosti 49, Paris 1946, p. 3.<br />

53 B. SCHULTZE, „Atteggiamenti diversi dei russi emigrati di fronte alla Chiesa Russa (in occasione<br />

di un articolo di N. Berdiajev)“, in: Hum 4, Brescia 1947, pp. 364–368.<br />

54 Ibid., p. 367.<br />

55 B. SCHULTZE, Latin Theology and Oriental Theology, cit., p. 189.<br />

56 Ibid., p. 189.<br />

57 B. SCHULTZE, „Ostkirchen“, in: SM [= Sacramentum Mundi (Freiburg)]. Vol. III (1969),<br />

p. 933–934.<br />

12


Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />

nazionale. Ciò non significa, un peso minore <strong>nel</strong>la formazione spirituale e pastorale<br />

di questo Istituto sia <strong>nel</strong> campo <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> orientale, sia in quella <strong>della</strong><br />

liturgia o dell’attività ecumenica che esso ebbe reso benemerito. 58 B. Schultze ha<br />

preso parte personalmente a questa attività interconfessionale e piú volte ha<br />

visitato l’Istituto S. Sergio. 59 Uno dei nuovi compiti dell’Istituto era la preparazione<br />

di un concilio panortodosso e una nuova missione. Da questi aspetti risaltano gli<br />

interessi del lavoro teologico <strong>nel</strong>la diaspora <strong>ortodossa</strong> sulla ecclesiologia.<br />

4. Gli argomenti fondamentali <strong>della</strong> <strong>teologia</strong><br />

russa <strong>nel</strong> pensiero di B. Schultze<br />

4.1 Cristologia<br />

La cristologia è una delle più importanti questioni <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> russa attuale<br />

di oggi. Nel suo articolo sintetico B. Schultze vede parti che sono <strong>nel</strong> interesse<br />

<strong>della</strong> <strong>teologia</strong> russa. 60 B. Schultze dice che „è però certo che <strong>nel</strong> pensiero su Cristi,<br />

e <strong>nel</strong>l’attegiamento vivo di fronte a lui, si concentra e si rispecchia tutto ciò che vi è di<br />

originale, di caratteristico e di personale nei singoli pensatori“, 61 soprattutto „questa<br />

coerenza interiore“ 62 di persona di Cristo e la sua opera salvifica.<br />

4.1.1 Il <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> cristologia <strong>nel</strong>la <strong>teologia</strong> russa<br />

moderna <strong>nel</strong>l’ottica di B. Schultze<br />

L’editore del articolo di B. Schultze <strong>nel</strong>la sua piccola introduzione ci fa notare<br />

in maniera di presentazione: „Una lettura accurata permette di arrivara alla conclusione<br />

fino a quale punto è presentata la ricchezza del pensiero“ degli autori. 63<br />

B. Schultze indica ottimamente che le ricerche moderne vanno in questa direzzione:<br />

analizzando i testi, mettendo insieme e accumulando materiali dai testi<br />

originali, hanno la massima importanza per cercare di trovare una nuova sintesi o<br />

una analisi più profonda.<br />

Il punto di partenza <strong>della</strong> nuova <strong>teologia</strong> russa è per B. Schultze la concezione<br />

<strong>della</strong> ecclesiologia <strong>ortodossa</strong> creatosi <strong>nel</strong>l’ambiente slavofilo e <strong>nel</strong>la formazione<br />

<strong>della</strong> nuova autocoscienza <strong>ortodossa</strong> russa in conessione con la cosìddetta idea<br />

58 A. KNIAZEFF, „L’Institut Saint-Serge. De l’Académie d’autrofois au rayonnement d’aujourd’hui“.<br />

Paris 1974, una recensione di B. Schultze, in: OCP 41 (1975), pp. 278–281.<br />

59 Cf. B. SCHULTZE, Ekklesiologischer Dialog mit Erzpriester Nikolaj Afanas’ev, in: OCP 33 (1967), pp.<br />

380–403.<br />

60 B. SCHULTZE, „Hauptthemen der neueren russischen Theologie“, in: HOK [= Handbuch der<br />

Ostkirchenkunde. Düsseldorf 1984], pp. 361–387.<br />

61 B. SCHULTZE, PR1, p. 16.<br />

62 B. SCHULTZE, Hauptthemen, cit., p. 361.<br />

63 B. SCHULTZE, Hauptthemen, cit., p. 322.<br />

13


Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />

russa. Schultze segue queste tracce dal teologo laico A. S. Chomjakov, che ha<br />

ispirato molte generazioni successive.<br />

A. S. Chomjakov (1804–1860), un uomo tanto amante di Cristo e <strong>della</strong> Sua<br />

Chiesa, „era pieno di Cristo. Cristo era per lui specialmente il Salvatore, l’ideale<br />

luminoso e il capo <strong>della</strong> Chiesa“. 64 L’accento di Chomjakov sta <strong>nel</strong>l’interiorità,<br />

esperienza personale sia <strong>della</strong> Chiesa 65 sia del Cristo. 66<br />

B. Schultze vede <strong>nel</strong>la posizione di Chomjakov una distruzione <strong>della</strong> gerarchia<br />

ecclesiale sostituita con l’uguaglianza totale di tutti i fedeli senza, nessuna<br />

funzione o grado. Da qui viene il rifiuto del primato del papa e di tutta l’autorità<br />

ecclesiale come tale e quello dei segni <strong>della</strong> cattolicità. Ma sappiamo bene, dice<br />

Schultze piú avanti, dove sono le fonti del suo insegnamento: <strong>nel</strong> conciliarismo<br />

del periodo medievale occidentale trasferito in Russia da uomini anonimi o<br />

conosciuti come Massimo il Greco 67 , accettando il modo di pensare dalla mentalità<br />

protestante e anglicana ma anche dai motivi storici di sviluppo <strong>della</strong> chiesa russa<br />

stessa. D’altra parte possiamo seguire tranquillamente anche un certo nesso fisso<br />

<strong>nel</strong>la ecclesiologia del nostro secolo soprattutto <strong>nel</strong> parallelo tra Dio che in<br />

Cristo si è fatto uomo, „bogocelovečenstvo“, e Dio che in Cristo si e fatto<br />

umanità e universo, „bogomir“, <strong>nel</strong>la prospettiva di V. Solov’ëv, N. Berdjaev e<br />

S. Bulgakov, come una certa conclusione <strong>della</strong> controversia con l’idealismo<br />

tedesco. 68 Le radici <strong>della</strong> ecclesiologia di N. Afanas’ev (1893–1966) le dobbiamo<br />

trovare in un campo differente: dalla visione eucaristica <strong>della</strong> chiesa primitiva a<br />

quella universale. Per N. Afanas’ev la Chiesa universale è somma delle chiese<br />

locali prese <strong>nel</strong> loro insieme 69 .<br />

Il secondo tema <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> russa che ha il suo influsso anche sulla cristologia<br />

è il palamismo 70 e l’insegnamento <strong>della</strong> Sofia 71 . Poi, come parte coerente <strong>della</strong><br />

cristologia stessa, la mariologia e la soteriologia.<br />

64 B. SCHULTZE, „Pensatori russi di fronte a Cristo“, in: CivCat 2, Roma 1944, pp. 273–284.<br />

65 Ibid., p. 279 : „sobornos“ (collettivita, comunita, comunione di tutti i<br />

fedeli tra di loro e Cristo; ecumenicità) – „...la chiesa terrestre non é che l’unità degli uomini fedeli<br />

operata dall’amore mutuo <strong>nel</strong>l’uomo Gesù, nostro Salvatore e nostro Dio ... Il mistero di Cristo<br />

salvatore <strong>della</strong> creatura é ... il mistero dell’unità e <strong>della</strong> libertà umana <strong>nel</strong> Verbo Incarnato“.<br />

66 Ibid., p. 278 : „Il Cristo visibile, egli scrive, era la verità imposta, ma essa<br />

doveva venire liberamente acquistata. Il Cristo visibile, era la verità esteriore; ma essa doveva<br />

diventare interiore per la grazia del Figlio, <strong>nel</strong>la missione dello Spirito di Dio. Tale é il senso del<br />

Pentacoste. La verità sarà di qui innanzi in noi stessi e <strong>nel</strong> fondo <strong>della</strong> nostra propria coscienza“.<br />

67 B. SCHULTZE, „Maksim Grek als Theologe“, in: OCA 167, Roma 1963, p. 354s.<br />

68 Ibid., p. 323–335.<br />

69 D. SALACHAS, „Il dialogo teologico ufficiale tra la chiesa <strong>cattolica</strong>-romana e la chiesa <strong>ortodossa</strong>.<br />

Iter e documentazione“, in: Quaderni di o odigos 1, Bari 1986, p. 46.<br />

70 Cf. B. SCHULTZE, Hauptthemen, cit., p. 345, la nota 68.<br />

71 Ibid., p. 349–361.<br />

14


Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />

4.1.2 La formulazione del dogma dal concilio di Calcedonia<br />

Secondo B. Schultze, non c’e differenza fra la <strong>teologia</strong> russa e la dottrina<br />

<strong>cattolica</strong>, perché ambedue hanno accettato i dogmi del concilio di Calcedonia:<br />

Cristo, „perfetto <strong>nel</strong>la sua divinità e perfetto <strong>nel</strong>la sua umanità, in due nature, senza<br />

confusione, immutabili, indivise, inseparabili ... una sola persona e ipostasi“. 72 Ma<br />

possiamo osservare tre modi in cui si spiega la dottrina <strong>ortodossa</strong> russa di fronte<br />

alla definizione di Calcedonia: „...i conservatori, come il punto più alto già raggiunto<br />

dalla <strong>teologia</strong> patristica“, „i liberali come Svetlov giudicano che possa essere<br />

spiegata ulteriormente“ e poi quelli che „pensano che debba essere perfizionata<br />

(Bulgakov)“. 73<br />

V. Losskij definisce la fede di Calcedonia da una parte come <strong>teologia</strong> negativa,<br />

apofatica. Dall’altra parte cerca di mettere in luce la definizione, delineando<br />

l’aspetto dell’umiliazione, di kenosis. 74 „Come abbiamo detto più volte, la perfezione<br />

<strong>della</strong> persona consiste <strong>nel</strong>l’abbandono. In quanto distinta dalla natura, in quanto<br />

‚non-natura‘, in quanto se stessa, la persona si esprime <strong>nel</strong>la rinunzia all’essere per se<br />

stessa. Questo è l’espianazione <strong>della</strong> persona del Figlio, la kenosis divina“, 75 „cioé la<br />

rinunzia alla propria volontà per compiere la volontà del Padre obbedendogli fino<br />

alla morte, fino alla croce. D’altronde, questa rinunzia alla volontà propria non è una<br />

determinazione, un atto, ma è per così dire l’essere stesso delle persone <strong>della</strong> Trinità,<br />

non essendovi che un’unica propria volontà alla natura comune“ 76 . B. Schultze nota<br />

che Losskij ha visto l’autorinunzia <strong>nel</strong>la persona divina di Cristo non soltanto<br />

<strong>nel</strong>la volontà divina, ma anche in quella umana e qui in maniera più forte. Losskij<br />

stesso descrive la sua posizione teologica piú o meno chiaramente: „Se si facesse<br />

infatti il bilancio <strong>della</strong> storia dottrinale dagli inizi ai nostri giorni, se si leggesse il<br />

Denzinger o i 50 volumi in foglio del Mansi, la conoscenza che si avrà del Mistero<br />

trinitario non risulterà più perfetta di quella di un Padre <strong>della</strong> Chiesa del IV secolo<br />

che parla dell’omousios, né di quella di un Padre anteniceno che ancora non ne<br />

parla, né di quella di un s. Paolo, a cui il termine stesso di Trinità è ancora<br />

estraneo“. 77 „In occasione dell’anniversario di Calcedonia (451–1951) specialmente<br />

due teologi russi si sono occupati del senso <strong>della</strong> definizione di quel concilio:<br />

uno, S. Verchovskoj, esponendo anzi tutto il pensiero dei santi Padri, l’altro, V.<br />

Zenkovskij, cercando di chiarire il dogma cristologico con i dati <strong>della</strong> psicologia<br />

moderna“. 78<br />

72 Dz [= H. DENZINGER, Kompendium der Glaubensbekenntnisse und kirchlichen Lehrentscheidungen.<br />

Freiburg 199137], 302.<br />

73 B. SCHULTZE, Teologia latina e <strong>teologia</strong> orientale, cit., p. 564.<br />

74 B. SCHULTZE, Hauptthemen, cit., p. 361s.<br />

75 V. LOSSKIJ, La <strong>teologia</strong> mistica <strong>della</strong> chiesa d’Oriente. Bologna 1985, p. 136.<br />

76 Ibid., p. 136.<br />

77 V. LOSSKIJ, „La tradition et les traditions“, in: Messager . Paris 1959, p. 30–31, 159,<br />

101–121; traduzione italiana del citato in: G. CIOFFARI, Breve storia <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> russa, in:<br />

Quaderni di o Odigos 1. Bari 1987, p. 58s.<br />

78 B. SCHULTZE, Teologia latina e <strong>teologia</strong> orientale, cit., p. 564.<br />

15


Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />

4.1.3 Il problema <strong>della</strong> consapevolezza e la personalità umana di Cristo<br />

Il secondo problema – il problema <strong>della</strong> consapevolezza e <strong>della</strong> personalità<br />

umana di Cristo – viene secondo Schultze da due sorgenti: uno delle quali è <strong>nel</strong>la<br />

tradizione orientale, cioé le discussioni del secolo dodicesimo sulla psicologia di<br />

Cristo che non era differente dagli uomini. L’altra viene dall’influenza <strong>della</strong><br />

<strong>teologia</strong> protestante del secolo scorso e del nostro. La tendenza <strong>della</strong> prima sorge<br />

dalla tendenza a mettere non in analogia, ma in evidenza le ricerche <strong>della</strong><br />

psicologia di quel tempo metodo teologico. Da ciò cresce la domanda sulla<br />

cosiddetta consapevolezza dell’uomo Gesù Cristo e la relazione fra quella e la<br />

sua auto-coscienza divina. A queste domande cercavano di trovare la risposta<br />

adeguata i teologi russi contemporanei, specificando prima ciò che loro capiscono<br />

sotto i termini „persona“, „natura“, „consapevolezza“ ed „Io“ e quale è la<br />

differenza e il nesso fra di loro. 79<br />

P. Svetlov, in confronto con la <strong>teologia</strong> protestante, sottolinea il carattere<br />

misterioso <strong>della</strong> incarnazione come mistero che Cristo si è fatto uomo: l’unione<br />

ipostatica si può comprendere <strong>nel</strong>la potenza <strong>della</strong> conoscenza divina. D’altra<br />

parte, alla tendenza protestante risponde con i suoi argomenti: ciò che manca<br />

alla personalità non può significare necessariamente che Cristo è meno personale,<br />

perché il Verbo sostituisce la personalità totale <strong>della</strong> persona di Gesù. Ma<br />

Svetlov esce praticamente dalla stessa posizione contro la quale attacca. Schultze<br />

precisa con risolutezza che esiste la possibilità <strong>della</strong> autocoscienza sia divina sia<br />

umana, ma <strong>nel</strong>l’ unità <strong>della</strong> persona stessa di Gesù di Nazaret. Questo significa<br />

per Schultze la autocoscienza e la consapevolezza di Gesù. Ma la persona <strong>della</strong><br />

Parola divina era l’ultimo portatore del suo atteggiamento. Per Schultze è anche<br />

insufficiente l’argomentazione alle obiezioni dei protestanti a proposito di identificare<br />

la volontà con la persona. Ciò non corrisponde con la tradizione. 80<br />

P. Svetlov lo mette in evidenza con la comparazione dell’uomo sdoppiato, sia<br />

patologico sia morale. 81 Questo non forma il fondamento per la divisione ontologica<br />

o metafisica <strong>nel</strong>la persona.<br />

Un altro teologo ortodosso, V. Zenkovskij, si deve rassegnare con la <strong>teologia</strong><br />

<strong>della</strong> riforma <strong>nel</strong>la persona di E. Brunner. Con lui, distingue fra l’uomo vero e<br />

profondo, che è nascosto <strong>nel</strong>l’uomo empirico e superficiale. Identifica con i<br />

termini „vero“ e „profondo“ le dichiarazioni del concilio di Calcedonia. Con<br />

esse, egli cerca di sorreggere la sua visione <strong>della</strong> lotta interiore fra la natura<br />

corrotta e la natura pura <strong>nel</strong>la persona. B. Schultze risponde che si deve dis-<br />

79 Cf. B. SCHULTZE, „Chalkedon in der neueren rusischen Theologie“, in: Chalkedon, III, pp.<br />

719–763.<br />

80 Monotelismo e monoenergismo furono condannati al concilio ecumenico di Costantinopoli (il<br />

VI) <strong>nel</strong> 680–681. Cf. Dz<br />

553–559.<br />

81 Cf. Rom 7,15–23.<br />

16


Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />

tinguere bene fra la natura umana che è composta dal corpo e dall’anima e la<br />

natura di Cristo, cioé la natura umana e divina.<br />

4.1.4 L’umiliazione di Cristo o la kenosis<br />

Ultimo gran tema <strong>della</strong> cristologia, trattata da B. Schultze è l’umiliazione di<br />

Cristo o la kenosis. Il fondamento principale di esse sono brani <strong>della</strong> Santa<br />

Scrittura, 82 ma anche suggestioni che arrivano all’ambiente russo ortodosso non<br />

soltanto per mezzo <strong>della</strong> tradizione patristica, ma anche dalla <strong>teologia</strong> protestante<br />

del secolo 17, in cui quello era uno dei temi più importanti. La reazione da<br />

parte <strong>ortodossa</strong> era molto veemente. Non potevano accettare la possibilità <strong>della</strong><br />

rinuncia alla gloria <strong>della</strong> Parola divina <strong>nel</strong> tempo <strong>della</strong> vita terreste, o soprattutto<br />

<strong>nel</strong> tempo <strong>della</strong> sofferenza o <strong>della</strong> morte, neanche una spiegazione <strong>della</strong> copertura<br />

o del mascheramento <strong>della</strong> gloria di Cristo o <strong>della</strong> diminuzione o riduzione<br />

<strong>della</strong> divinità <strong>nel</strong>la persona di Gesù.<br />

Un teologo conservatore, A. Èekanovskij, rifiuta categoricamente questo<br />

concetto teologico di kenosis <strong>nel</strong> senso proprio al protestantesimo, ma rimane<br />

<strong>nel</strong>la sua influenza. La sofferenza si riferisce alla “parte esteriore”, non si<br />

toccano l’interiorita di Cristo, il modo di essere <strong>della</strong> vita divina, non il fondamento<br />

o l’essere divino stesso. Così capiscono kenosis anche Svetlov e Glubovskij.<br />

A proposito di lui possiamo vedere anche i nuovi passi <strong>nel</strong>la <strong>teologia</strong> russa<br />

contemporanea83 (come Chomjakov, Malinovskij, S. Bulgakov). Con l’idea di<br />

kenosis è legata la tendenza apofatica <strong>nel</strong>la cristologia.<br />

S. Bulgakov è uno dei teologi russi che ha <strong>nel</strong> suo programma una nuova<br />

cristologia intenzionalmente originale ed indipendente. „S. Bulgakov risale alla<br />

patristica per gettare uno sguardo alle istanze valide che si trovano dietro le eresie.<br />

Andando alle radici <strong>della</strong> cristologia egli si interessa particolarmente di Apollinare di<br />

Laodicea84 giungendo a considerarlo come il primo ad aver impostato correttamente<br />

il problema dell’Incarnazione: ‚la questione <strong>della</strong> reciproca correlazione <strong>della</strong> natura<br />

divina e umana, quale fondamento <strong>della</strong> loro riunione <strong>nel</strong> Dio-Uomo‘, senza ricorrere,<br />

come di solito accadeva, all’onnipotenza divina. Il suo seguace Cirillo Alessandrino85<br />

non risolse il problema anche per l’imprecisione di termini come natura e<br />

ipostasi“ 86 . B. Schultze caratterizza il atteggiamento di Bulgakov così: „Cristo è<br />

per lui il Redentore, il Salvatore. Egli, come V. Solov’ëv, riconnette la redenzione con<br />

la creazione e con l’incarnazione, e vede già in esse un atto di amore sacrificatore<br />

82 „Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per provare in lui diletto.<br />

Disprezzato a reietto dagli uomini...“ (Is 53, 2–3). „Il quale, pur essendo di natura divina, non<br />

considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizione<br />

di servo e divenendo simile agli uomini ... umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla<br />

morte...“ (Fil 2,6–15).<br />

83 B. SCHULTZE, Hauptthemen, cit., p. 366.<br />

84 S. BULGAKOV, L’ag<strong>nel</strong>lo di Dio. Parigi 1933, pp. 9–30.<br />

85 Ibid., pp. 31–47.<br />

86 G. CIOFFARI, Breve storia, cit., p. 53.<br />

17


Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />

divino; anzi questo atto amoroso di Dio, lo vede <strong>nel</strong>la sua realtà esistente fin<br />

dall’eternità: il Verbo è l’ag<strong>nel</strong>lo di Dio ‚il quale fu ucciso dal cominciamento del<br />

mondo‘. 87 E questa uccisione eterna è, per S. Bulgakov, il fondamento del sacrificio<br />

<strong>della</strong> croce compiutosi sulla Golgota; il sacrificio <strong>della</strong> croce è pertanto radicato <strong>nel</strong>la<br />

profondità <strong>della</strong> Trinità Santissima. Cioé il dogma <strong>della</strong> redenzione si deve intendere<br />

trinitariamente: anche Dio Padre, che è incapace di soffrire, partecipa alla sofferenza<br />

del Figlio. Si deve ammettere una compassione spirituale, un ‚essere concrocifisso‘<br />

per amore, un amore consacrificatore di tutta la Santissima Trinità, dottrina che<br />

S. Bulgakov vede contenuta <strong>nel</strong>le parole classiche del celebre metropolita di Mosca<br />

Filaret“. 88 B. Schultze spiega in anticipo quello che è lo specifico per la <strong>teologia</strong><br />

di S. Bulgakov, il tentativo speculativo di trovare il senso del mistero del Dio,<br />

l’essersi fatto uomo osservando la sua opera, L’Ag<strong>nel</strong>lo di Dio, col sottotitolo<br />

Sulla umanità di Dio. Tre idee sono decisive per capire il mistero di Cristo<br />

secondo S. Bulgakov: l’idea <strong>della</strong> Sofia o Sapienza, l’idea di ipostasi e poi l’idea di<br />

kenosis.<br />

„L’unione delle due nature in Cristo, per essere possibile, deve essere fondata <strong>nel</strong><br />

fatto che l’uomo è immagine di Dio, che l’uomo terrestre è creato secondo la sua<br />

idea, cioé secondo l’uomo celeste ... Il Verbo, conservando in sé la natura divina,<br />

supplice in Cristo lo spirito umano, ovvero il Verbo diventa spirito umano e si<br />

congiunge colla carne informata dall’anima, con la quale conduce un’unica vita<br />

divina-umana“, 89 dice Schultze e indica poi il nesso fra il sofianismo di S. Bulgakov<br />

con quello di V. Solov’ëv e P. Florenskij che concepiscono la Sofia come<br />

ombra dell’essenza divina o come essenza divina. Egli vede la sofiologia come<br />

„dottrina sulla trasparenza <strong>della</strong> bellezza dell’Eterna Sapienza <strong>nel</strong>le creature, il modo<br />

è più artistico-intuitivo che non propriamente discorsivo a base <strong>della</strong> esperienza<br />

mistica intuitiva, visionaria naturale. La sofiologia, se non evita sufficientemente il<br />

pericolo del misticismo, gnosticismo, panteismo, intende però sempre il pan-enteismo,<br />

cioé vedere tutte le cose non come Dio, ma come congiunte con Dio e fondate<br />

in Lui ... una traccia del prototipo divino“. 90<br />

S. Bulgakov dice che „l’ipostasi divina <strong>nel</strong> Dio-Uomo, la quale ipostatizza in sé<br />

ambedue le nature, <strong>nel</strong>la redenzione attua in sé quasi soltanto l’ipostasi umana la<br />

quale diventa a sua volta il soggetto del peccato, accettato da tutta la natura umana,<br />

e ne rimane quasi oppressa“. 91 Schulzte interpreta queste parole come accettazione<br />

del modernismo e appollinarismo. 92<br />

87 Apol 13,8.<br />

88 B. SCHULTZE, „Pensatori russi di fronte a Cristo“, in: CivCat 2, Roma 1945 p. 115.<br />

89 Ibid., p. 117.<br />

90 B. SCHULTZE, „Sofiologia“, in: EC 11 (1953), pp. 899–902.<br />

91 Idem, p. 381s.<br />

92 B. SCHULTZE, Hauptthemen, cit., p. 366.<br />

18


Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />

Ma la chiave per la cristologia di S. Bulgakov è la visione di kenosis. 93<br />

Secondo Bulgakov „l’unigenito Figlio diletto, assumendo su di sé il peccato, con<br />

esso e in esso assunse su di sé l’ira divina contro il peccato, l’inimicizia divina, ed in<br />

essa quasi si separò dal Padre. E la pena dell’Unico che è senza peccato proviene dal<br />

peccato il quale gli divenne quasi suo proprio... La divinità è incompatibile col<br />

peccato, essa lo brucia col suo fuoco, e l’accettazione del peccato del mondo dalla<br />

parte del Dio-uomo diventa possibile in virtù di ciò che la divinità in Lui si umilia<br />

annientandosi – fatto ubbidiente sino alla morte (Fil 2,8) – e quasi si nasconde.<br />

Conservando tutta la forza dell’essere naturale, che non può venire né abolita né<br />

diminuita, la divinità tuttavia si umilia e attenua, diventa quasi inefficace <strong>nel</strong> Dio-<br />

Uomo, di tal sorta che ammetta l’avvicinamento del peccato e quasi consenta alla<br />

sua appropriazione da parte del Dio-Uomo“. 94<br />

Secondo B. Schultze il tentativo speculativo di S. Bulgakov è come una<br />

mescolanza di verità e di falsità. „Vero è che uno dei motivi fondamentali dell’essere<br />

uomo si può trarre dal fatto che l’uomo è l’immagine di Dio, che <strong>nel</strong> Cristo è unico<br />

Io, che veramente l’essere fatto uomo è la rinunzia e l’umiliazione e implica la<br />

rivelazione <strong>della</strong> Parola stessa di Dio, che tutto l’umano deve essere riconosciuto per<br />

la forza <strong>della</strong> unione ipostatica a questa Parola. Ma d’altra parte S. Bulgakov rinnova<br />

l’errore precedente di Apollinare secondo cui <strong>nel</strong> Dio-Uomo lo spirito umano fu<br />

sostituto dallo spirito divino del Verbo. S. Bulgakov dà risalto <strong>nel</strong> Cristo alla persona,<br />

alla autocoscienza, all’Io <strong>nel</strong>l’insieme spiegando ciò dal motivo <strong>della</strong> presenza di una<br />

sola persona in Cristo, e perció <strong>della</strong> sua unica coscienza. Egli mette in rapporto<br />

l’autorinunzia alla Parola di Dio come tale, pur cercando di diminuire e relativizzare<br />

le sue affermazioni usando termini come „quasi“, „forse“, „contemporaneamente“.“ 95<br />

4.2 La sofiologia<br />

Le sorgenti <strong>della</strong> dottrina sulla Sapienza divina e una rinascita degli interessi<br />

su di essa sono viste da B. Schultze <strong>nel</strong>la influenza determinante provocata dal<br />

concetto di V. Solov’ëv di „Dio-umanità“, „divino-umanità“, quando si applica<br />

all’unione teandrica tra Dio e l’universo del mondo creato, per mezzo dell’uomo. 96<br />

La sofiologia, secondo B. Schultze, è „un fenomeno tipico <strong>della</strong> mentalità russa,<br />

che tende all’unità e all’universalità, e vuol abbracciare con un unico sguardo, in un<br />

93 P. EVDOKIMOV, L’Ortodossia. Bologna 1981, p. 516: „Abbassamento del Verbo che <strong>nel</strong>la sua<br />

incarnazione si é svuotato – ekenosen – (Fil 2,7) di se stesso. In certo modo analogico si può parlare<br />

di kenosisi anche per lo Spirito Santo“.<br />

94 Ibid., p. 381s.<br />

95 B. SCHULTZE, Hauptthemen, cit., p. 368; cf. T. SPÁČIL, „Nova opinio auctoris orthodoxi de unione<br />

hypostatica“, in: OCP 1 (1953), pp. 53–92.<br />

96 Cr. B. SCHULTZE, „Sofia“, in: Hum 3 (1946), p. 225.<br />

19


Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />

unica intuizione grandiosa, artistica, filosofica, teologica e mistica, tutta la realtà“. 97<br />

La questione fondamentale <strong>della</strong> sofiologia è di spiegare il modo <strong>della</strong> penetrazione<br />

del mondo creato <strong>nel</strong>l’essere divino e <strong>nel</strong>la vita <strong>della</strong> Trinità, soprattutto<br />

l’uomo e il divino-uomo. 98 B. Schultze la qualifica come „una speculazione<br />

filosofico-teologica basata originalmente sulla concreta esperienza di Dio“. 99 Per<br />

capire i sofianici B. Schultze sottolinea la loro metodologia artistica, intuitiva,<br />

una visione naturale come modo dello spirito umano di vedere „una trasparenza<br />

<strong>della</strong> bellezza <strong>della</strong> Sapienza eterna <strong>nel</strong>la creazione“ 100 „riguardo a Dio è la sua<br />

immagine, il suo nome, riguardo al mondo è il suo fondamento eterno“. 101 Per<br />

B. Schultze è la sofiologia, sia per gli altri autori sia cattolici, sia per quelli<br />

ortodossi, „la nuova gnosi russa“ per la sua congiunzione caratteristica fra una<br />

conoscenza naturale, filosofica e soprannaturale, con la fede, e fra una mistica<br />

naturale e la mistica soprannaturale, rivelata. 102<br />

Una attrattiva <strong>della</strong> sofiologia, pur essendo accusata e anche condannata dai<br />

rappresentanti <strong>della</strong> gerarchia russa 103 è determinata dalla sua abilità di presentare<br />

tale atteggiamento come sorgente dalla visione intuitiva <strong>della</strong> ortodossia sul<br />

mondo e sull’uomo <strong>nel</strong> mistero di Dio, in una corispondenza con la visione<br />

dell’uomo moderno. Così puo servire la sofiologia come una nuova chiave<br />

interpretativa per la <strong>teologia</strong> in genere e per la dogmatica particolarmente.<br />

Perciò la esperienza personale di V. Solov’ëv, „padre <strong>della</strong> sofiologia“ 104 ha celebri<br />

successori, specialmente Florenskij e S. Bulgakov.<br />

4.2.1 V. Solov’ëv<br />

V. Solov’ëv secondo B. Schultze105 si vanta di essere pervenuto alla Sofia non<br />

per mezzo del pensiero logico ed astratto, ma attraverso una esperienza mistica,<br />

perché percepisce la stessa divinità <strong>nel</strong>la liturgia <strong>ortodossa</strong> e <strong>nel</strong>le icone russe,<br />

ugualmente a fronte di esposizioni del Museo britannico a Londra e <strong>nel</strong>la<br />

regione delle piramidi egiziane. 106 Questa esperienza capìta come ispirazione<br />

poetica e mistica „è stata svolta da V. Solov’ëv specialmente <strong>nel</strong>le sue ‚Lezioni sul<br />

teandrismo‘ e <strong>nel</strong>la terza parte del suo libro ‚La Russia et la Chiesa Universale‘, opere<br />

sintetiche che fanno vedere il nesso esistente ... tra il tendrismo, l’idea del regno di Dio<br />

97 Ibid., p. 223.<br />

98 B. SCHULTZE, Hauptthemen, cit., p. 349.<br />

99 B. SCHULTZE, „Auf den Bergen des Kaukasus“, in: GwoK, p. 93.<br />

100 Ibid., p. 349.<br />

101 B. SCHULTZE, Teologia latina e <strong>teologia</strong>, cit., p. 563.<br />

102 B. SCHULTZE, Hauptthemen, cit., p. 349.<br />

103 B. SCHULTZE, „Zur Sophiafrage“, in: OCP 3 (1937), pp. 655–661; „Ein Beitrag zur Sophiafrage“,<br />

in: OCP 5 (1939), pp. 223–229.<br />

104 B. SCHULTZE, Teologia latina, cit., p. 563.<br />

105 B. SCHULTZE, Hauptthemen, cit., p. 350.<br />

106 Ibid., p. 350.<br />

20


Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />

o <strong>della</strong> Chiesa e fede <strong>cattolica</strong>“. 107 B. Schultze vede giustamente la visione sofianica<br />

di V. Solov’ëv come „germe <strong>della</strong> sua grandiosa visione del Regno di Dio o <strong>della</strong><br />

Teocrazia“ 108 e anche che per lui essa si prefigge l’unità dell’umanità descritta da<br />

B. Schultze come „un certo sopraconfessionalismo, come se aspirasse ad una<br />

religione piú alta, quella dello Spirito Santo“. 109 Questo è uno dai motivi di<br />

B. Schultze per una avvedutezza teologica di fronte alla sofiologia in genere. 110<br />

Però „la sua sofiologia, quanto al suo fondamento visionario come al contenuto, è<br />

inaccettabile dal punto di vista <strong>della</strong> dottrina <strong>cattolica</strong>“, 111 anzi c’è „incompatibilità<br />

del dogma con le sue opinioni speculative personali“. 112 Queste osservazioni mettono<br />

alla luce il punto di vista del pensiero di B. Schultze.<br />

4.2.2 P. Florenskij<br />

L’altro teologo più importante secondo B. Schultze per la sofiologia russa<br />

odierna è P. Florenskij. La sua sofiologia è sistematicamente elaborata <strong>nel</strong>la sua<br />

opera come „fondamento <strong>della</strong> creazione“ e come „grazia creata“, che è, riguardo<br />

al nostro mondo, attiva, riguardo a Dio, passiva. La sofia è presente in Dio,<br />

oltre la creazione, e <strong>nel</strong> suo cuore e nucleo. C’è una „base spirituale <strong>della</strong><br />

esperienza mistica“. 113 B. Schultze ritiene che P. Florenskij la abbia portata <strong>nel</strong><br />

suo sistema teologico fino al punto dove la Sofia produce e crea una quarta quasiipostasi.<br />

Nella economia <strong>della</strong> salvezza poi, si identifica con il corpo di Cristo, e<br />

anche con Maria. Il criterio è unico: la bellezza spirituale. 114<br />

4.2.3 S. Bulgakov<br />

B. Schultze dice che S. Bulgakov ha messo, come filosofo e teologo, „la Sofia<br />

<strong>nel</strong> centro <strong>della</strong> sua intuizione, delle sue ricerche, <strong>della</strong> sua gnosi, come è chiaro dalle<br />

innumerevoli pubblicazioni“, 115 come un sistema teologico paragonabile con grandiosi<br />

sistemi cattolici o protestanti. L’urgenza di una tale sintesi viene dalla<br />

personalità di Bulgakov, „dalla sua evoluzione spirituale, molto profonda e radicale;<br />

dall’ateismo al sacerdozio, dal marxismo attraverso l’idealismo all’Ortodossia,<br />

dalle utopie e dall’attività sociale profana a quella di pastore cristiano di anime“. 116<br />

Bulgakov ha dedicato alla dottrina <strong>della</strong> Sofia la maggior parte <strong>della</strong> sua facoltà<br />

107 B. SCHULTZE, „Settantacinque anni dopo V. Soloviev (1853–1900)”, in: Un [Unitas. International<br />

Quarterly Review] 30 (1975) luglio-settembre, p. 168.<br />

108 Ibid., p. 169.<br />

109 Ibid., p. 175.<br />

110 Cf. B. SCHULTZE, „Vladimiro Soloviev ed il cattolicesimo“, in: Hum 7 (1950), pp. 655–661;<br />

– „Vladimiro Soloviev e tre principi <strong>nel</strong>la Chiesa“, in: CivCat 3 (1950), pp. 37–52.<br />

111 B. SCHULTZE, Settantacinque, cit., p. 175.<br />

112 Ibid., p. 176.<br />

113 B. SCHULTZE, Hauptthemen, cit., p. 353.<br />

114 Ibid., p. 353.<br />

115 Ibid., p. 352.<br />

116 B. SCHULTZE, Sofia, cit., p. 223.<br />

21


Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />

intellettuale, 117 e la sua trilogia faceva emergere una reazione così forte che<br />

rimaneva come questione teologica viva fino ad oggi. B. Schultze suppone che le<br />

fonti per la sua sofiologia siano anzitutto „il culto <strong>della</strong> Sapienza di Dio, la mistica<br />

medievale sia protestante sia <strong>cattolica</strong>, gli idealisti tedeschi, alcuni scrittori russi di<br />

grido, ma soprattutto V. Solov’ëv“. 118 B. Schultze descrive la Sofia di Bulgakov<br />

come „un essere intermediario, come lo ammettevano gli antichi gnostici“, che si<br />

identifica „con Dio e con la creatura, donde seguirebbe il panteismo“, „allo steso<br />

tempo unisce e separa Dio e le creature“. 119 B. Schultze ritiene che „Bulgakov veda<br />

tutte le cose <strong>nel</strong>la luce <strong>della</strong> Sofia“, „interpreti con la Sofia la Santa Scrittura e cerchi<br />

di appoggiare la sua teoria sulla liturgia e l’iconografia“. 120 La sofiologia è uno degli<br />

elementi costitutivi <strong>della</strong> sintesi cristologica di Bulgakov, perché, come spiega<br />

B. Schultze, „<strong>nel</strong>la verità che tutte le cose create, inclusa l’umanità di Cristo, sono<br />

fondate <strong>nel</strong>le idee eterne di Dio“. 121 La sofiologia diventa per Bulgakov uno<br />

strumento per trovare un nuovo sistema ortodosso. B. Schultze riconosce la<br />

grandezza di questo tentativo di Bulgakov, le sue ricchezze nascoste e i suoi tesori<br />

inesauribili, ma rimane scettico: non si possono negare gli errori e le contraddizioni.<br />

„Ma tal dottrina <strong>della</strong> Sapienza, presso questi tre autori, assume purtroppo<br />

dei tratti impersonali, indeterminati, confusi ed oscuri, ed anche dogmaticamente<br />

censurabili ed errati“. 122<br />

4.2.4 Controversia sofianica<br />

B. Schultze come dogmatico fa una precisa attenzione alla polemica teologica<br />

e canonica sulla sofiologia, sia <strong>nel</strong> campo cattolico sia ortodosso. 123 Ha trasmesso<br />

perfino la sua recensione sulle idee del sistema sofianico piú elaborato, quello di<br />

Bulgakov, personalmente all’autore stesso a Parigi124 . Il motivo <strong>della</strong> condanna o<br />

dei dubbi degli autori cattolici e degli stessi ortodossi B. Schultze lo cerca <strong>nel</strong>la<br />

metodologia non chiara avendo i vestigi <strong>della</strong> filosofia pura insieme con la<br />

<strong>teologia</strong>, ma di piú un carattere o un particolarità „dell’arte universale“. 125 Questo<br />

linguaggio diventa una sorgente di difficoltà teologiche, soprattutto dogmatiche.<br />

„La Sofia è identica all’anima universale? – Una risposta piú semplice è questa: La<br />

sapienza, Sofia, è l’anima universale <strong>nel</strong>la sua totalità, cioé prima <strong>della</strong> sua caduta<br />

cosmica e dopo il suo rinnovamento per l’atto salvifico cosmico di Cristo“. 126 Un<br />

117 B. SCHULTZE, Hauptthemen, cit., p. 354.<br />

118 B. SCHULTZE, Sofia, cit., p. 225.<br />

119 Ibid., p. 227.<br />

120 Ibid., p. 228.<br />

121 B. SCHULTZE, „Problemi di <strong>teologia</strong> presso gli ortodossi. Cristologia“, in: OCP 9 (1943), p. 150.<br />

122 B. SCHULTZE, in: PR2, p. 228.<br />

123 B. SCHULTZE, Hauptthemen, cit., p. 359, nota 99.<br />

124 B. SCHULTZE, „S. Bulgakov „Utěšitěl“ und Gregor der Theologe über den Ausgang des Heiligen<br />

Geistes“, in: OCP 39 (1973), p. 162.<br />

125 Ibid., p. 360.<br />

126 B. SCHULTZE, SchauKNB, p. 123, nota 7.<br />

22


Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />

teologo deve essere attento. „La divina sapienza sembra che non sia la persona di<br />

Cristo, 127 ma un essere comune alle tre persone, manifestato soprattutto <strong>nel</strong>la persona<br />

del Verbo e dello Spirito e <strong>nel</strong>la creazione formata sull’essere divino. Sembra che<br />

sia <strong>nel</strong>lo stesso tempo un’immagine ideale <strong>della</strong> creazione e la creazione ideale stessa,<br />

una prefigurazione <strong>della</strong> creazione e trasformazione o divinizzazione di quella. Così<br />

si manifesta la sofia identica a Dio e distinta da Lui“. 128 Per l’ortodossia è accettabile<br />

piú o meno tacitamente l’intuizione grandiosa universale di V. Solov’ëv o<br />

quella di Florenskij, ma si deve distaccare dal preteso panteismo e gnosticismo di<br />

Bulgakov. B. Schultze vede bene questo pericolo e perciò è abbastanza scettico<br />

davanti alla distinzione di Bulgakov fra „panteismo“ (vedere tutte le cose come<br />

Dio) e „panenteismo“ (vedere tutte le cose in Dio), nonostante che questo si dica<br />

<strong>nel</strong> libro degli esercizi di S. Ignazio. Ugualmente considera la distinzione di<br />

Bulgakov fra „hypostasi“ e „hypostasietà“ considerando la sofia come „un essere<br />

intermedio tra Dio e il mondo“, cosí „da ammettere persino la Sofia come una<br />

quarta ipostasi in Dio, essendo distinta dalle tre Persone divine“. 129 La sofiologia<br />

può essere apprezzata secondo B. Schultze come un contributo per suscitare e<br />

svolgere il modo <strong>della</strong> conoscenza intuitiva <strong>nel</strong>l’arte, <strong>nel</strong>la filosofia, <strong>nel</strong>la <strong>teologia</strong><br />

stessa, <strong>nel</strong>la teosofia, ma soprattutto <strong>nel</strong>l’esperienza mistica. Ma d’altra parte,<br />

per simboleggiare o per interpretare una connessione fra Dio e l’uomo e il suo<br />

mondo adoperando queste categorie tipiche <strong>della</strong> sofiologia (anima, corpo,<br />

potenzialità, materiale, passività), ci si potrebbe spingere molto vicino a un<br />

misticismo corrotto, oppure ad altri errori antichi 130 . Dire questo non è per<br />

B. Schultze „motivato dalla collocazione confessionale“ , e neppure viene „dall’ottica<br />

viziata da una fondamentale diffidenza nei confronti del Bulgakov“, cosa di cui è<br />

accusato da P. C. Bori, 131 ma un dovere del teologo cattolico per motivi unicamente<br />

teologici 132 . Un ragionamento è preso da B. Schultze dalla <strong>teologia</strong><br />

<strong>ortodossa</strong> 133 e dalla critica giusta di parte <strong>cattolica</strong>. 134<br />

127 1 Cor 1,29.<br />

128 B. SCHULTZE, Ostkirchen, cit., p. 929s.<br />

129 B. SCHULTZE, Teologia latina, cit., p. 563s.<br />

130 B. SCHULTZE, Hauptthemen, cit., p. 360.<br />

131 L’introduzione di P. C. Bori in: S. BULGAKOV, Il Paraclito. Bologna 19872, p. 23, nota 48.<br />

132 B. SCHULTZE, Bulgakov „Utěšitěl“, cit., p. 165.<br />

133 B. SCHULTZE, „Zur Sophiafrage“, in: OCP 3 (1937), pp. 655–661; „Ein Beitrag zur Sophiafrage“,<br />

in: OCP 5 (1939), p. 225.<br />

134 B. Schultze riferisce le suoi ragioni all’argomentazione di T. SPÁČIL, „Nova opinio auctoris<br />

orthodoxi de unione hypostatica“, in: OCP 1 (1935), pp. 53–92 e di A. LITVA, „La „Sophia“ dans<br />

la création“, in: OCP 16 (1950), pp. 39–74.<br />

23


Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />

4.3 L’ecclesiologia<br />

B. Schultze immagina l’ecclesiologia russa come una parte <strong>della</strong> autocoscienza<br />

<strong>ortodossa</strong> e „nazionale“ unita strettamente con il movimento slavofilo. Essa si<br />

ricollega all’ecclesiologia <strong>ortodossa</strong> in genere, cioé alle sue componenti primarie,<br />

in cui egli vede <strong>nel</strong>la congiunzione intima, coerente e organica fra una chiesa<br />

locale con la Chiesa universale gerarchicamente strutturata. Nella tradizione<br />

<strong>ortodossa</strong>, secondo il nostro teologo, 135 esiste tra di loro una comunione e relazione<br />

profonda, ma non si tratta di una dipendenza immediata. Spesso si usa il<br />

paragone paolino del corpo umano. La chiesa locale dipende dalla comunione<br />

ecclesiastica espressa <strong>nel</strong>l’assemblea o <strong>nel</strong> concilio regionale o ecumenico, senza<br />

di cui viene meno qualcosa <strong>della</strong> sua pienezza. B. Schultze indica una istituzionalizzazione<br />

<strong>della</strong> comunione ecclesiastica <strong>nel</strong> sistema dei cinque patriarcati, dei<br />

concili ecumenici e <strong>nel</strong> primato papale. Una distruzione <strong>della</strong> funzione pratica di<br />

questo sistema suscitò una tendenza alla divisione fino alla rottura definitiva. 136<br />

Le questioni ecclesiologiche sono quelle piú frequenti in una controversia fra<br />

<strong>teologia</strong> russa e <strong>cattolica</strong>, perché fanno vibrare le domande dell’esperienza<br />

vissuta fra le chiese, <strong>della</strong> ortoprassi e <strong>della</strong> giurisdizione. Da una parte B. Schultze<br />

fa una comparazione teologica, ma va piú avanti: si sforza di accennare criticamente<br />

alcune insufficienze dell’ecclesiologia <strong>ortodossa</strong> e apologicamente protegga<br />

una concezione cattolico. Da questo punto di vista legge gli autori russi 137 e li<br />

esamina.<br />

L’ecclesiologia contemporanea è determinata secondo B. Schultze, dall’atteggiamento<br />

negativo verso l’uniatismo che è sentito come una minaccia dell’identità<br />

e <strong>della</strong> tradizione propria,138 poi dal rapporto verso l’ecclesiologia di Chomjakov<br />

e la sua reinterpretazione, sia quella positiva come è la linea di V. Solov’ëv,<br />

orientandolo fino alla sua conversione - sia quella all’inizio non ufficiale, ma via<br />

via sviluppata quasi come unica da molti autori russi: P. Svetlov, P. Florenskij,<br />

S. Bulgakov, G. Florovskij, V. Zenkovskij, G. Grabbe, N. Berdjaev, L. Karsavin,<br />

N. Arseněv. 139 Dato che „la visione di Chomjakov sull’umanità dei fedeli era troppo<br />

135 B. SCHULTZE, Hauptthemen, cit., p. 322.<br />

136 Cf. B. SCHULTZE, „Ostkirchen“, in: SM 3 (1969), p. 941.<br />

137 Cf. B. SCHULTZE, RusD, p. 27: „Scovorodà non era in grado di scorgere Cristo <strong>nel</strong> successore di<br />

Pietro perché sottovalutava le cose visibili...“. B. SCHULTZE, SchauKNB, p. 226: „Secondo la<br />

concezione <strong>cattolica</strong> é Berdiaev che é modernista, perché respinge con le categorie etico-soggetive<br />

dell’obbedienza esteriore anche un ordine giuridico-oggettivo dell’autorità esteriore“, cioé il papato.<br />

B. SCHULTZE, „Pensatori russi di fronte a Cristo“, in: CivCat 4 (1944), p. 284: „Fra i pensatori russi,<br />

dei ci cui andiamo occupando, Solovjòv é l’unico che abbia raggiunto la méta, inchinandosi alla<br />

Chiesa <strong>nel</strong> senso pieno <strong>della</strong> parola, alla Chiesa di Cristo fondata su Pietro ... Se egli ha potuto<br />

aderire alla Chiesa di Roma, si deve soprattutto al fatto che non ha chiuso gli occhi davanti al nesso<br />

che stringe insieme la Persona di Cristo, il suo Corpo Mistico e il suo vicario sulla terra“.<br />

138 Cf. B. SCHULTZE, „Problemi di <strong>teologia</strong> presso gli ortodossi“, in: OCP 7 (1941), p. 149–150.<br />

139 Cf. B. SCHULTZE, in: SM (1969), vol. III, p. 945.<br />

24


Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />

ideale e la proiettava <strong>nel</strong> popolo“, 140 come anche la „intuizione di N. Berdjàev e<br />

Bulgakov sulla Chiesa come il corpo mistico di Cristo, come ‚bogočelověčenstvo‘,<br />

organismo divino-umano, come mondo di Dio glorificato, 141 N. Afanàs’ev deve<br />

comporre la sua ecclesiologia eucaristica.<br />

4.3.1 La questione <strong>della</strong> controversia verso il papato<br />

L’argomento è presente continuamente <strong>nel</strong>l’attenzione di B. Schultze, 142 messo<br />

a fuoco <strong>nel</strong> discorso teologico. Egli afferra questo tema come punto controverso<br />

per eccellenza: le affermazioni tipo „il primato romano non è d’origine divina, ma<br />

si appoggia sul diritto <strong>della</strong> chiesa, poi che il primato di Pietro apostolo non era<br />

trasmesso ai suoi successori, che anche il papa ha caduto negli errori dogmatici, che<br />

Roma ha trasformato il primato dell’amore a quello del diritto“ 143 chiedono una<br />

risposta adeguata. B. Schultze presume che una tendenza venga dalla visione<br />

dell’ortodossia su come essa comprende il concilio di Firenze e le sue conseguenze,<br />

dove „fu riconosciuto il papato dall’episcopato ortodosso“. 144 Al centro del<br />

discorso non c’e piú Fozio, neanche Cerulario, ma „un mito storico, appoggiato in<br />

grande parte sul racconto tendenzioso del Syropulos, che tutto il popolo ortodosso si<br />

sarebbe spontaneamente dichiarato contro i vescovi ‚apostati‘ reduci da Firenze, e<br />

fonda sopra questo avvenimento presunto la nuova teoria dell’infallibilità <strong>della</strong><br />

chiesa“. 145 La tendenza subcosciente „ad eliminare come elemento estraneo allo<br />

spirito ortodosso, p.e. <strong>nel</strong>le confessioni di Pietro Moghile e di Dositeo, <strong>nel</strong>la scuola di<br />

Kiev, si rivela positivo e conforme alla tradizione antica“. 146 Questo è motivo per<br />

B. Schultze di percepire <strong>nel</strong> tentativo di Bulgakov147 di scorgere <strong>nel</strong> primato di<br />

Pietro soltanto una autorità, ma non una potestà e neanche un ordinamento<br />

giuridico efficace, il pericolo di considerare identici „ordo“ e „iurisdictio“, anzi<br />

„una proiezione di uno scisma futuro tra Occidente e Oriente <strong>nel</strong> periodo <strong>della</strong> chiesa<br />

primitiva“. 148 Quindi non può accettare la sua interpretazione dei brani biblici<br />

(Mt 16,13–19; Gv 21,15–17) che lo portano a concludere, „che Cristo non aveva il<br />

suo vicario“. 149<br />

Ma il quesito non è posto in tale modo negativo. Una intuizione sulla chiesa<br />

offerta dalle analisi brillanti di N. Afanàs’ev svolta sulla chiesa universale e<br />

140 B. SCHULTZE, „L’idea „sobornost“ <strong>nel</strong>la chiesa russa d’oggi“, in: Hum (1946), p. 538.<br />

141 B. SCHULTZE, in: SM (1969), vol. III, p. 945.<br />

142 B. SCHULTZE, „Die Apostol Petrus und Johannes und der Primat“, in: OCP 17 (1951),<br />

pp. 203–217. „Johannes von Damaskus, Johannes Chrysostomus, Eusebius von Cäsarea über<br />

Bekenntis und Fall des Petrus“, in: OCP 42 (1976), pp. 37–75.<br />

143 B. SCHULTZE, Ostkirchen, cit., p. 942s.<br />

144 B. SCHULTZE, Problemi di <strong>teologia</strong> presso gli ortodossi, cit., pp. 149–205.<br />

145 Ibid., p. 204.<br />

146 Ibid., p. 205.<br />

147 B. SCHULTZE, in: RusD, p. 351s.<br />

148 B. SCHULTZE, Die Apostel Petrus un Johannes und der Primat, cit., p. 215.<br />

149 Ibid., p. 217.<br />

25


Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />

quella eucaristica e cosí via, poi incessantemente elaborata dai suoi discepoli<br />

come J. Meyerdorf e A. Schmemann, colloca la questione <strong>nel</strong>l’altra via d’uscita 150<br />

per la <strong>teologia</strong> <strong>ortodossa</strong> e anche <strong>cattolica</strong>. 151 N. Afanàs’ev fa apparire la contrapposizione<br />

<strong>della</strong> unità impostata sull’amore, non sul diritto. B. Schultze presenta<br />

la opinione di N. Afanàs’ev secondo la quale è proprio questo giuridismo come<br />

concetto che trascina il papato alla divisione fra Occidente e Oriente, anzi<br />

perfino alla rottura dalle chiese ortodosse.<br />

4.3.2 „Sobornos’“<br />

„A Chomjakov la ‚sobornost‘’, in quanto unità, libertà <strong>nel</strong>l’amore, si rivela intima<br />

essenza <strong>della</strong> Chiesa. ...l’unità come unanimanità degli spiriti dei fedeli tra loro e con<br />

Cristo. La libertà si concepisce come interna... _ punto capitale <strong>della</strong> dottrina di<br />

Chomjakov che la cognizione <strong>della</strong> verità di fede dipende dall’amore, dipende<br />

dall’appartenza alla Chiesa“. 152 B. Schultze vede continuamente presente e vissuto<br />

<strong>nel</strong>la <strong>teologia</strong> e <strong>nel</strong>la vita <strong>della</strong> Chiesa russa contemporanea lo spirito di<br />

Chomjakov. 153 L’esigenza sollevata da E. Suttner154 e di comprendere Chomjakov<br />

dalla sua propria <strong>teologia</strong>, <strong>nel</strong>la sua terminologia, <strong>nel</strong>la sua novità profetica,<br />

metodologicamente non soltanto comparando le sentenze formali, 155 ma in una<br />

nuova sintesi, dalla idea fondamentale, <strong>nel</strong>la prospettiva storico-dogmatica, secondo<br />

B. Schultze è „vedere dal postulato <strong>nel</strong> pensiero di Chomjakov una verità<br />

profeticamente confermata“. 156 B. Schultze approva come unico criterio il magistero<br />

e nei tentativi di farlo progredire <strong>nel</strong>l’ortodossia e così interpretarlo discerne<br />

anche la tendenza „a giustificare il punto di vista <strong>della</strong> Chiesa orientali<br />

separate da Roma“. 157 Una concezione di Chiesa come „sobornost’“ senza un<br />

concetto cattolico senza il magistero ecclesiale e senza il papato rimane per<br />

B. Schultze una soluzione incompleta e non soddisfacente, anzi „troppo ideale che<br />

proiettava la visione di Chomjakov <strong>nel</strong> popolo“. 158 B. Schultze non segue acriticamente<br />

l’inclinazione un po’ unilaterale in favore di Chomjakov di alcuni autori<br />

150 B. SCHULTZE, „Der Primat Petri und seiner Nachfolger nach den Grundsätzen der universellen<br />

und der eucharistischen Ekklesiologie“, in: OCP 31 (1965), p. 21.<br />

151 Cf. Ibid., p. 21, note 1–7.<br />

152 B. SCHULTZE, „L’idea ‚sobornost‘ <strong>nel</strong>la chiesa russa d’oggi“, in: Hum 6 (1946), p. 527.<br />

153 B. SCHULTZE, in: RusD: N. J. Danilevskij – p. 116; S. N. Bulgakov: „pan-christismus“, „panpneumatismus“,<br />

„synergismus fra il cielo e la terra“ – p. 345; N. A. Berdjajev: „sobornos – la<br />

qualita spirituale piú alta <strong>nel</strong>la relazione e <strong>nel</strong>l’incontro con i vivi e morti“ – p. 373; Rozanov vede<br />

<strong>nel</strong> concetto di „sobornos“ come una preparazione per la unita – p. 441.<br />

154 E. CH. SUTTNER, „Offenbarung, Gnade umd Kirche bei A. S. Chomjakov“, in: Das östlichen<br />

Christentum 20, Würzburg 1967, p. 98s.<br />

155 L. PEANO, La Chiesa <strong>nel</strong> pensiero russo slavofilo. Brescia 1964; P. BARON, „Un theologie laic<br />

orthodoxe“, in: OCA 127 (1940).<br />

156 B. SCHULTZE, Vertiefte Chomjakov-Forschung, cit., p. 362.<br />

157 B. SCHULTZE, L’idea di „sobornost“ <strong>nel</strong>la chiesa russa d’oggi, cit., p. 528.<br />

158 Ibid., p. 538.<br />

26


Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />

ortodossi e cattolici, e mette l’attenzione anche sulle voci critiche soprattutto<br />

<strong>nel</strong>l’ambiente ortodosso greco. 159<br />

Da questo lavoro scientifico, 160 <strong>nel</strong> senso positivo, di approfondire la comprensione<br />

e lo spirito <strong>della</strong> visione di Chomjakov e delle sue idee <strong>nel</strong>la tradizione<br />

<strong>ortodossa</strong> russa, B. Schultze pone le domande a tutti coloro che dialogano con<br />

l’eredità lasciataci da lui. „Da dove ha la garanzia Chomjakov che può dire con<br />

sicurezza che questa Chiesa, come è, questa insieme, quella che esige una assoluta<br />

obbedienza <strong>della</strong> fede? 161<br />

B. Schultze scorge un punto di partenza <strong>della</strong> sua ecclesiologia di Chomjakov<br />

<strong>nel</strong> rapporto fra la chiesa visibile e invisibile di I. V. Kireevskij. 162 Ma la manifestazione<br />

<strong>della</strong> chiesa invisibile in quella visibile come aspetto fondamentale fa<br />

sorgere in B. Schultze una domanda. 163 Possiamo considerare la interpretazione<br />

moderna di Chomjakov come quella autentica? 164 B. Schultze mette sempre<br />

l’accento sulla complessità <strong>della</strong> visione <strong>della</strong> Chiesa come una testa e un corpo<br />

insieme, Cristo e il popolo di Dio. Una regola di Chomjakov è di usare uno stile<br />

d’esprimersi paradossale, per esempio „chiesa come qualcosa di umano vivificato<br />

interiormente dallo Spirito“. 165 Così anche B. Schultze vuol esporre la affermazione<br />

di Chomjakov in cui egli presenta la chiesa come un essere impostato sullo<br />

spirito e sulla grazia, così che „i fedeli sono congiunti <strong>nel</strong>la Chiesa col triplice<br />

legame di unità, libertà e amore“ 166 e considera l’opinione di Chomjakov come<br />

giusta, ma la sua conseguenza che „la chiesa visibile è sottomessa a quella invisibile“,<br />

secondo B. Schultze, non è felice. Non esiste un’ autorità esterna, ma<br />

soltanto un’ autorità interna di Cristo. Da ciò derivano le sue obiezioni: come<br />

dovremmo giustificare un’ uguaglianza di tutti i fedeli davanti al compito di<br />

ricevere e annunciare la rivelazione divina? Non è accettabile liquidare il carisma<br />

del papato, dei concili ecumenici e una espressività visibile del magistero ecclesiale<br />

in genere. 167<br />

159 Cf. B. SCHULTZE, „Orthodoxe Kritik an der Ekklessiologie Chomjakovs“, in: OCP 37 (1971), p.<br />

44.<br />

160 B. SCHULTZE, Vertiefte Chomjakow – Forschung, cit., pp. 360–411; „Die Eucharistieversammlung<br />

als Kirche“, in: OstkSt 31 (1982), pp. 33–51.<br />

161 B. SCHULTZE, Vertiefte Chomjakov-Forschung, cit., p. 369. B. SCHULTZE cita una sentenza famosa di<br />

Chomjakov: „Nì sudi cerkvi, no povinnujsja jej“, in: A. S. CHOMJAKOV, „Cerkev odna“, paragrafo 5,<br />

in: Polnoje sobranije sočiněnij A. S. Chomjakov. Vol. 1, Mosca 1900, p. 6.<br />

162 B. SCHULTZE, in: RusD, p. 87.<br />

163 Ibid., p. 374.<br />

164 Ibid., p. 376.<br />

165 Ibid., p. 376.<br />

166 B. SCHULTZE, Teologia latina, cit., p. 568.<br />

167 B. SCHULTZE, Hauptthemen, cit. p. 332.<br />

27


Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />

4.3.3 L’ecclesiologia eucaristica<br />

B. Schultze e N. Afanàs’ev, un teologo di avanguardia dell’ecclesiologia<br />

eucaristica, erano uniti da amicizia personale e scientifica persistente. 168 I loro<br />

incontri e, di piú, la loro corrispondenza reciproca169 diventavano slancio fortissimo<br />

per B. Schultze non soltanto per scrivere molti articoli, 170 ma un impulso<br />

decisivo per una nuova creatività del lavoro teologico di B. Schultze e per la sua<br />

abilità <strong>nel</strong> percepire veramente in modo ecumenico. 171<br />

B. Schultze vede un contrasto voluto <strong>nel</strong>l’ecclesiologia di N. Afanàs’ev, professore<br />

dell’Istituto Teologico di S. Sergio di Parigi, con quella costruita sulle idee<br />

di „sobornost’“ 172 e con quella universale <strong>della</strong> Chiesa <strong>cattolica</strong>. 173 Egli vede „la<br />

Chiesa anzitutto come accollata („sobranie“), adunanza eucaristica, evitando la<br />

parola „sobornost’“ che gli sembra troppo vaga ed indeterminata“. 174<br />

B. Schultze suggerisce quattro aspetti principali dell’ecclesiologia eucaristica:<br />

una identificazione dell’eucaristia e <strong>della</strong> chiesa; il suo ideale è sempre una<br />

celebrazione <strong>della</strong> liturgia eucaristica con un unico capo che la guida e in un<br />

unico posto locale; la chiesa è soprattutto la chiesa locale; respinge lo sviluppo<br />

storico e il suo distacco <strong>della</strong> realtà <strong>della</strong> chiesa storica. 175 „L’ecclesiologia eucaristica<br />

consisteva <strong>nel</strong>l’autonomia e indipendenza delle Chiese locali, ... vale l’assioma<br />

che ogni Chiesa locale possiede una valore assolutamente uguale e che è la Chiesa di<br />

Dio semplicemente e <strong>nel</strong>la sua pienezza“. 176 „L’attività integra <strong>della</strong> Chiesa totale è<br />

contenuta <strong>nel</strong>l’attivittà di ogni chiesa locale celebrando la sua liturgia eucaristica“. 177<br />

Questa impostazione dell’ecclesiologia determina la conseguenza di eliminare il<br />

primato178 e d’escludere anche il principio <strong>della</strong> Chiesa universale dal punto di<br />

vista cattolico, cioé la Chiesa come mistico corpo di Cristo. 179 Ci si vede, secondo<br />

il parere di B. Schultze, uno spirito ortodosso permanente di cui N. Afanàs’ev è<br />

parte organica. 180 Egli constata che questa è presente sia <strong>nel</strong>la prospettiva <strong>della</strong><br />

Chiesa come „sobornost’“, 181 sia in quella di E. N. Trubeckoj che vede la Chiesa<br />

168 Cf. B. SCHULTZE, „Ekklesiologischer Dialog mit Erzpriester Nikolaj Afanas’ev“, in: OCP 33<br />

(1967), pp. 380–386.<br />

169 N. Afanasjeff scrive in russo, B. Schultze in tedesco.<br />

170 B. SCHULTZE, „Eucharistie und Kirche in der russischen Theologie der Gegenwart“, in: ZKTh<br />

[= Zeitschrift für katholische Theologie (Wien)] 77 (1955), pp. 257–300.<br />

171 Cf. B. SCHULTZE, Hautptthemen, cit., p. 336.<br />

172 B. SCHULTZE, Ekklesiologischer Dialog, cit., p. 388.<br />

173 B. SCHULTZE, Ecclesiologia universale o eucaristica?, cit., p. 15.<br />

174 B. SCHULTZE, Teologia latina, cit., p. 568.<br />

175 B. SCHULTZE, Eucharistie und Kirche in der russischen Theologie der Gegenwart, cit., p. 270.<br />

176 B. SCHULTZE, Ecclesiologiea universale o eucaristica?, cit., p. 15.<br />

177 B. SCHULTZE, Eucharistie und Kirche in der russischen Theologie der Gegenwart, cit., p. 276.<br />

178 B. SCHULTZE, Ecclesiologia universale o eucarstica?, cit., p. 18.<br />

179 Ibid., p. 19.<br />

180 Cf. B. SCHULTZE, Eucharistie und Kirche in der russischen Theologie der Gegenwart, cit., p. 257s.<br />

181 Ibid., p. 258.<br />

28


Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />

come „una esperienza comune di divino e umano“ („sobornyj opyt“), 182 sia <strong>nel</strong>la<br />

<strong>teologia</strong> di P. Florovski sulla „sacramentalità dell’assemblea“, 183 <strong>nel</strong> punto di<br />

vista del culto divino o <strong>della</strong> liturgia come opera di servizio comune, sociale e<br />

comunitario („obščeje dělo“) <strong>nel</strong>l’ecclesiologia di S. N. Bulgakov. 184 B. Schultze<br />

conclude che questa ecclesiologia esprime l’ortodossia russa che „conserva la fede<br />

intatta“, che spiega „la legittimità del rifiuto dell’Unione Fiorentina da parte <strong>ortodossa</strong>“<br />

in cui „la struttura <strong>della</strong> chiesa viene determinata indipendente dalla sua<br />

natura“. 185<br />

B. Schultze è informato riccamente sul giudizio negativo dei teologi greci<br />

ortodossi riguardo alla ecclesiologia eucaristica, ma non si immedesima con la<br />

loro opinione. 186 Apprezza la sua visione giusta del periodo patristico e la rottura<br />

fra celebrazione eucaristica e Chiesa locale. I punti critici di B. Schultze prendono<br />

di mira soprattutto la tendenza assai spiccata a vedere fra la Chiesa locale e<br />

universale un conflitto o una discordia, neanche una contraddizione, 187 e il rifiuto<br />

d’ogni „priorità o primato di potere o diritto“. 188 Non sempre lo persuade l’addurre<br />

motivi storici di N. Afanàs’ev 189 e relativizza il suo assioma: „Dove si celebra<br />

eucaristia, lì è la Chiesa“.<br />

Pur avendo le sue riserve, apprezza l’ecclesiologia di N. Afanàs’ev come una<br />

pista possibile per una sintesi. 190 La stessa tematica e lo stesso spirito <strong>della</strong><br />

ecclesiologia del Concilio Vaticano II, 191 persino di un discorso prima di quello, 192<br />

non sono senza influsso <strong>della</strong> proposta teologica di N. Afanàs’ev. Essa spalanca<br />

un passaggio dalla controversia al dialogo, 193 ma ancora di piú: fa progredire<br />

l’ecclesiologia <strong>cattolica</strong> stessa. 194 E come possiamo vedere <strong>nel</strong>la corrispondenza<br />

fra loro, 195 anzi non esclude una compressione reciproca del ruolo del vescovo di<br />

Roma.<br />

182 Ibid., p. 259.<br />

183 Ibid., p. 260.<br />

184 Ibid., p. 262.<br />

185 B. SCHULTZE, Ecclessiologia universale o eucaristica?, cit., p. 20–21.<br />

186 B. SCHULTZE, Hauptthemen, cit., p. 340.<br />

187 Ibid., p. 340.<br />

188 B. SCHULTZE, Ecclesiologia universale o eucaristica?, cit., p. 16.<br />

189 B. SCHULTZE, Eucharistie und Kirche in der russischen Theologie der Gegenwart, cit., p. 281–291.<br />

190 B. SCHULTZE, Ekklesiologischer Dialog, cit., p. 402.<br />

191 Ibid., p. 398–401.<br />

192 B. SCHULTZE, „Das theologische Problem der Konzelebration“, in: Greg [= Gregorianum (Roma)]<br />

36, 2 (1955), pp. 212–271.<br />

193 B. SCHULTZE, „Paradossi dell’ecumenismo?“, in: Un 2 (1966).<br />

194 B. SCHULTZE, Der Primat Petri und seiner Nachfolger, cit., p. 293.<br />

195 Ibid., p. 277–294.<br />

29


Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />

4.4 La pneumatologia<br />

La questione <strong>della</strong> pneumatologia come una parte <strong>della</strong> professione <strong>della</strong> fede<br />

cristiana discussa è senza dubbio un punto in cui è possibile percepire „una differenza fra<br />

il pensiero e lo spirito <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> dell’Oriente ortodosso e dell’Occidente cattolico“. 196<br />

Anche proprio da ciò, la <strong>teologia</strong> russa contemporanea si dedica allo studio del Filioque<br />

e dello Spirito santo. B. Schultze sostiene che la questione <strong>della</strong> processione dello Spirito<br />

Santo è per gli ortodossi la „causa principale dello scisma tra Oriente e Occidente“ 197<br />

dall’inizio ad oggi, insieme al riconoscimento del primato 198 e al rifiuto <strong>della</strong> unione di<br />

Firenze. 199 Il problema è analizzato come una storia di dogma e storia di discorso<br />

dogmatico antitetico. V. Losskij deduce per esempio che una disuguaglianza fra la<br />

spiritualità o la mentalità occidentale e quella orientale dopo tutto hanno un’unica radice,<br />

cioé la processione dello Spirito Santo soltanto dal Padre (secondo la dottrina orientale<br />

<strong>ortodossa</strong>) o la processione dal Padre e dal Figlio 200 , di cui tratta B. Schultze in modo<br />

intensivo alla fine <strong>della</strong> sua vita. 201<br />

Un punto determinante per la <strong>teologia</strong> russa in questo campo è dato dal<br />

teologo russo W. W. Bolotov che, dopo un fiasco <strong>nel</strong> dialogo tra la chiesa<br />

<strong>ortodossa</strong> russa e quella anglicana e vecchio-<strong>cattolica</strong> <strong>nel</strong> 1874–75, difendeva la<br />

affermazione sulla processione solo dal Padre come l’unica <strong>ortodossa</strong>. Le altre la<br />

proclamava „teologumeni“, cioé semplici opinioni dei teologi 202 . Queste tesi<br />

erano accettate da P. Svetlov e poi da S. Bulgakov 203 .<br />

B. Schultze analizza la pneumatologia degli autori russi la prima volta <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong><br />

<strong>della</strong> ispirazione biblica. Questo significa secondo loro, dice B. Schultze, che „ai libri sacri<br />

è proprio un carattere divino-umano“ 204 , che essi „non distiguono sempre abbastanza fra<br />

ispirazione e rivelazione“ 205 , che gli autori ortodossi „concordano <strong>nel</strong> rigettare l’ispirazione<br />

verbale o meccanica“ 206 e che „il nucleo principale del problema dell’ispirazione consiste però<br />

<strong>nel</strong>l’ulteriore questione, fin a qual punto si estenda l’inerranza <strong>della</strong> Sacra Scrittura. Ispirazione<br />

ed inerranza sono cose correlative“ 207 .<br />

B. Schultze esamina in dettaglio uno degli autori russi e le loro tesi di<br />

pneumatologia: S. Bulgakov. 208 Un impulso per il suo articolo è dato dalla<br />

196 B. SCHULTZE, in: SM (1969), vol. III, p. 939.<br />

197 B. SCHULTZE, Teologia latina, cit., p. 561.<br />

198 B. SCHULTZE, in: SM (1969), vol. III, p. 939.<br />

199 B. SCHULTZE, Kk [= K. ALGERMISSEN, Konfessionskunde. Paderborn 8 ], p. 212.<br />

200 Ibid., p. 939.<br />

201 B. SCHULTZE, „Die Pneumatologie des Symbols von Konstantinopol als abschließende formulierung<br />

der griechischen Theologie (381–1981)“, in: OCP 47 (1981), pp. 5–54.<br />

202 Ibid., p. 212s.<br />

203 Ibid., p. 213.<br />

204 B. SCHULTZE, „Problemi di <strong>teologia</strong> presso gli ortodossi. Sacra Scrittura“, in: OCP 8 (1942), p. 154.<br />

205 Ibid., p. 156.<br />

206 Ibid., p. 157.<br />

207 Ibid., p. 159.<br />

208 B. SCHULTZE, „S. Bulgakovs „Utěšitěl“ und Gregor der Theologe über den Ausgang des Heiligen<br />

Geistes“, in: OCP 39 (1973), pp. 162–190.<br />

30


Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />

edizione <strong>della</strong> traduzione italiana di questo libro di Bulgakov 209 e una introduzione<br />

di P. C. Bori. 210<br />

Secondo B. Schultze, il pensiero di Bulgakov prende lo spunto da quattro<br />

principi fondamentali: „La Trinità non è personale soltanto in una linea orizzontale,<br />

ma anche verticale, cioé Dio non è un essere o una natura assoluta e poi tre persone<br />

relative, ma egli è Io assoluto e Io <strong>nel</strong>l’unità di tre ipostasi. In Dio, Dio è unico Io e<br />

poi insieme tre Io“. 211 „La relazione reciproca <strong>nel</strong>la Trinità non è una relazione<br />

causale, ma una relazione <strong>della</strong> rivelazione reciproca“ 212 . S. Bulgakov vede <strong>nel</strong>le<br />

spiegazioni degli autori ortodossi e cattolici soltanto „una opinione teologica“ 213 .<br />

Così sl’affermazione di W. W. Bolotov. La sua soluzione si basa <strong>nel</strong>la visione<br />

sofianica, cioé „Il Padre si rivela, il Figlio e Spirito Santo si rivelano come ipostasi<br />

<strong>nel</strong>la doppia unità verso il Padre“ 214 , <strong>nel</strong>la Sofia eterna e creata e <strong>nel</strong>la unione piú<br />

intrinseca, <strong>nel</strong>la natura divina.<br />

Riassumendo proprio cosi la sua critica 215 , che „Bulgakov nei suoi tentativi di<br />

spiegare l’altissimo mistero, cade in moltissimi errori“ 216 , B. Schultze cerca di<br />

caratterizzare il lavoro teologico di Bulgakov. La sua argomentazione viene dallo<br />

studio patristico e dal punto di vista del teologo cattolico, che discerne con<br />

attenzione e con responsabilità verso il magistero <strong>della</strong> chiesa (non soltanto <strong>nel</strong><br />

senso specifico cattolico) che cosa „un teologo cattolico o ortodosso può accettare<br />

dall’insegnamento di Bulgakov su Dio e che cosa non è accettabile“. Da questo poi<br />

B. Schultze vuol mostrare come „Bulgakov si avvicina allo studio dei padri“. 217<br />

4.5 La <strong>teologia</strong> eucaristica<br />

B. Schultze capisce come abbiamo visto 218 , i sacramenti <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> dell’ecclesiologia.<br />

Ma soprattutto l’eucaristia è connessa con una comunità ecclesiale 219 e<br />

con i problemi concreti <strong>della</strong> riflessione teologico-liturgica ed ecumenica 220 .<br />

Dettagliatamente si occupa dell’insegnamento di Chomjakov sull’eucaristia. 221<br />

209 S. BULGAKOV, Il paraclito. Bologna 1972.<br />

210 Ibid., pp. 7–24.<br />

211 B. SCHULTZE, S. Bulgakov „Utěšitěl“, cit., p. 165.<br />

212 Ibid., p. 165.<br />

213 Ibid., p. 165.<br />

214 Ibid., p. 166.<br />

215 S. BULGAKOV, Utěšitěl, cit., pp. 671–673.<br />

216 B. SCHULTZE, Teologia latina, cit., p. 562.<br />

217 B. SCHULTZE, S. Bulgakovs „Utěšitěl“, cit., p. 189.<br />

218 Cf. cap. II, 3, c: L’ecclesiologia eucaristica di nostro lavoro.<br />

219 B. SCHULTZE, „Ekklesiologische Dialog mit Erzpriester Nikolaj Afanas’ev“, in: OCP 33 (1967),<br />

pp. 380–386; „Eucharistie und Kirche in der russische Theologie der Gegenwart“, in: ZKTh 3<br />

(1955), pp. 257–300. „Eucharistiesammlung als Kirche“, in: OstkSt 31 (1982), pp. 33–51.<br />

220 B. SCHULTZE, „Das theologische Problem der Konzelebrazion“, in: Greg 36, 2 (1955),<br />

pp. 212–271.<br />

221 B. SCHULTZE, „Chomjakows Lehre über die Eucharistie“, in: OCP 14 (1948), pp. 138–161.<br />

31


Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />

4.5.1 A. S. Chomjakov sull’eucaristia<br />

B. Schultze continua il lavoro dei suoi predecessori, Th. Spáčil e M. Jugie,<br />

esaminando un insegnamento ortodosso sull’eucaristia222 . Il suo modo di procedere<br />

è comune per i teologi comparativi: un trattato diviso secondo la manualistica<br />

neoscolastica che cerca di cogliere gli elementi adeguati <strong>nel</strong> pensiero di un<br />

teologo ortodosso. In questo modo vuol sistemare la visione teologica di Chomjakov.<br />

223 Qui apprezza l’abilità <strong>nel</strong> comprendere i sacramenti in genere <strong>nel</strong>l’ambito<br />

<strong>della</strong> Chiesa, il suo modo di penetrare il fondamento <strong>della</strong> trasformazione del<br />

pane e del vino e come spiegarlo e sottolineatura di una necessittà <strong>della</strong> fede per<br />

una comunione. 224 B. Schultze respinge il tono polemico di Chomjakov verso una<br />

concezione <strong>cattolica</strong>. Tipico è anzi per B. Schultze piú che cosa „è nascosto dentro<br />

una terminologia non perfetta, fluttuante e perciò poco comprensibile“, se Chomjakov<br />

„capisce la trasformazione eucaristica <strong>nel</strong> senso <strong>della</strong> scolastica“ classica. 225 Da<br />

ciò risulta che una concezione di Chomjakov dipende dalla „fede <strong>della</strong> comunità<br />

ecclesiale“. 226 Chomjakov, come dice B. Schultze, non è contrario ad una „transustanzione“<br />

come tale, ma contro „una maniera, come si capisce <strong>nel</strong>la Chiesa<br />

d’Occidente questa trasformazione“. 227 Prima di tutto B. Schultze delinea „<strong>nel</strong>l’insegnamento<br />

di Chomjakov sull’eucaristia le trace di un agnosticismo tipico per l’Oriente,<br />

il rigetto di una penetrazione razionale del mistero“. 228 Non può accettare l’accusa<br />

contro un certo modo di materializzazione degli sacramenti, neanche di spiritualizzazione<br />

dei protestanti. 229 Secondo B. Schultze si tira da parte il carattere<br />

sacrificale così che afferra l’eucaristia esclusivamente <strong>nel</strong> senso sacramentale,<br />

come una trasformazione <strong>nel</strong>la fede e <strong>nel</strong>la comunità ecclesiale. 230<br />

4.5.2 Una problematica <strong>della</strong> concelebrazione e <strong>della</strong><br />

„Communicatio in sacris“<br />

Anche la discussione preconciliare sulla concelebrazione è influenzata dal<br />

pensiero di N. Afanàs’ev notando nei suoi studi il paradosso fra le ricerche<br />

storiche e la prassi attuale231 . B. Schultze reagisce alla sua affermazione che da<br />

questo ottenebramento del senso di celebrazione eucaristica venga una prassi di<br />

concelebrazione sviluppata dalla partecipazione o concelebrazione dei fedeli. 232<br />

222 B. SCHULTZE, Chomjakows Lehre, cit., p. 138s.<br />

223 Ibid., p. 148.<br />

224 Ibid., p. 140.<br />

225 Ibid., p. 153.<br />

226 Ibid., p. 154.<br />

227 Ibid., p. 154.<br />

228 Ibid., p. 155.<br />

229 Ibid., p. 156.<br />

230 B. SCHULTZE, „Eucharistie und Kirche in der russischen Theologie der Gegenwart“, in: ZKTh 3<br />

(1955), p. 259.<br />

231 B. SCHULTZE, Das theologische Problem der Konzelebrazion, cit., p. 213.<br />

232 Ibid., p. 223.<br />

32


Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />

B. Schultze discerne comunque fra „una concelebrazione dei fedeli ... che pur<br />

dicendo le parole di consacrazione non possono consacrare, e un sacerdote che,<br />

esprimendo le stesse parole, ha la capacità di consacrare in virtù <strong>della</strong> sua ordinazione“<br />

233 . Questi concelebrano e consacrano in senso proprio. 234<br />

„Communicatio in sacris“, dice B. Schultze, è „una partecipazione al culto<br />

altrui, cioé ad una religione o confessione diversa dalla propria“, 235 una partecipazione<br />

attiva. In quella B. Schultze vede una espressione <strong>della</strong> piena comunione ecclesiastica<br />

che è possibile solo a condizione del riconoscimento „<strong>della</strong> subordinazione al<br />

magistero e al governo legittimo <strong>della</strong> Chiesa, cioé al successore di Pietro, al Romano<br />

Pontefice, e ai successori del collegio apostolico, ai vescovi“. 236 Perciò spiega<br />

B. Schultze la legislazione <strong>cattolica</strong> è per difendere un fedele cattolico dal non<br />

„esporsi al pericolo di perdere la sua fede“ o „al pericolo dello scandolo“. 237<br />

4.6 Il neopalamismo<br />

La tradizione che emerge dal pensiero di G. Palamas è per gli autori russi „la<br />

tradizione orientale vera“ 238 . B. Schultze suppone che la rinascita d’interesse su<br />

G. Palamas sia una espressione permanente del cercare di arrivare ad una sintesi<br />

<strong>della</strong> <strong>teologia</strong> orientale di una verità contenuta <strong>nel</strong>la rivelazione divina su Dio<br />

„che abita <strong>nel</strong>la luce inaccessibile e chi ci dà la possibilità conoscerlo con gli occhi<br />

dello spirito umano dalla creazione“. 239 L’interesse di oggi sul palamismo <strong>nel</strong>la<br />

<strong>teologia</strong> russa ha una coerenza con il programma di quella: di trovare una<br />

rinascita <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>ortodossa</strong> ritornando al patrimonio patristico, 240 di approfondire<br />

una esperienza monastica e spirituale in genere 241 e di profilare la sua<br />

identità <strong>ortodossa</strong> teologicamente verso l’Occidente. 242<br />

Il palamismo serve <strong>nel</strong>la <strong>teologia</strong> russa come una linea di collegamento con la<br />

tradizione patristica descritta da B. Schultze nei rappresentanti piú importanti<br />

per gli autori russi: Simeone Il Nuovo Teologo 243 , Gregorio Palamas 244 , Massimo<br />

Greco 245 . Nell’ambiente dell’ateismo russo i pensatori russi indroducevano pro-<br />

233 Ibid., p. 267.<br />

234 Ibid., p. 271.<br />

235 B. SCHULTZE, „Communicatio in sacris“, in: Un 16, 1 (1961) , p. 43.<br />

236 Ibid., p. 44.<br />

237 Ibid., p. 45.<br />

238 B. SCHULTZE, „Ostkirchen“, in: SM 3, cit., p. 947.<br />

239 B. SCHULTZE, GOst , p. 68.<br />

240 B. SCHULTZE, Hauptthemen, cit., p. HOK, p. 348.<br />

241 Ibid., p. 341.<br />

242 B. SCHULTZE, „Die Bedeutung des Palamismus in der russischen Theologie der Gegenwart“, in:<br />

Scol.<br />

243 B. SCHULTZE, GOst , p. 16.<br />

244 Ibid., p. 23.<br />

245 Ibid., p. 33.<br />

33


Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />

prio questa tradizione i pensatori russi imbattendosi verso una verità e dando<br />

risposta a quella, soprattutto fra gli intellettuali laici e fra i filosofi. Così si collega<br />

la loro risposta all’ateismo occidentale con l’appropriarsi dello slavofilismo e<br />

<strong>della</strong> tradizione orientale 246 . Nell’atmosfera „del realismo mistico“ o <strong>nel</strong> movimento<br />

così detto „di nuova gnosi russa“, ma anche <strong>nel</strong>la filosofia religiosa di<br />

Solovjev l’ortodossia russa trova <strong>nel</strong> palamismo sia un orientamento nazionale 247 ,<br />

sia una <strong>teologia</strong> propria e uno strumento di rifiuto <strong>della</strong> filosofia puramente<br />

astratta e dello agnosticismo 248 .<br />

Il palamismo ha recuperato il suo posto <strong>nel</strong>la <strong>teologia</strong> russa contemporanea<br />

per una disputa sul nome di Gesù 249 e sulla Sofia 250 . Secondo di B. Schultze è<br />

venuta così in conflitto una manifestazione verbale dell’esperienza mistica, <strong>della</strong><br />

fede viva e dell’amore spirituale 251 , cioé che „<strong>nel</strong>la preghiera di Gesù invocando il<br />

nome del Signore è presente Dio stesso“ 252 , con una comprensione proprio teologica<br />

espressa <strong>nel</strong> giudizio del sinodo <strong>della</strong> Chiesa russa 253 . Secondo B. Schultze non<br />

si trattava immediatamente „del sistema teologico di Palamas, del discernimento<br />

fra l’essere di Dio e fra le energie divine“ 254 , ma del modo in cui era aperta la porta<br />

per le discussioni seguenti.<br />

La sofiologia poi induce al discernimento fra „Dio in se stesso“ e „Dio <strong>nel</strong>la sua<br />

rivelazione“. 255 Secondo B. Schultze S. Bulgakov usa l’argomento per sviluppare<br />

la sua propria sofiologia. 256 L’idea di palamismo comunque dà anche una possibilità<br />

di approfondire la <strong>teologia</strong> <strong>della</strong> divinizzazione dell’uomo sviluppata dal monaco<br />

russo Basilio 257 , di potenziare la <strong>teologia</strong> apofatica di P. Florovski 258 , di far<br />

progredire la <strong>teologia</strong> mistica di N. Losskij. 259<br />

Verso alcuni tentativi da parte degli autori cattolici di riconciliare il palamismo<br />

come tale con la dottrina <strong>cattolica</strong>, B. Schultze rimane scettico. 260 Altrettanto<br />

categoricamente rifiuta d’identificare „un antipalamismo“ con l’incapacità di<br />

presentare con le categorie <strong>della</strong> scolastica – neppure con i mezzi <strong>della</strong> <strong>teologia</strong><br />

occidentale o latina, come insinua secondo B. Schultze per esempio J. Meyen-<br />

246 B. SCHULTZE, GOst , p. 62s.<br />

247 B. SCHULTZE, GOst , p. 63–65.<br />

248 Ibid., p. 70.<br />

249 Cf. B. SCHULTZE, „Der Streit um die Göttlichkeit des Namens Jesu in der russischen Theologie“,<br />

in: OCP 17 (1951), pp. 321–394.<br />

250 B. SCHULTZE, Die Beduetung des Palamismus, cit., pp. 390–412.<br />

251 B. SCHULTZE, GwoK, p. 87.<br />

252 Ibid., p. 86.<br />

253 B. SCHULTZE, Die Beduetung des Palamismus, cit., p. 396.<br />

254 Ibid., p. 396.<br />

255 Ibid., p. 394.<br />

256 Ibid., p. 399.<br />

257 Ibid., p. 402.<br />

258 Ibid., p. 404.<br />

259 Ibid., p. 405.<br />

260 Cf. B. SCHULTZE, „Die Taten des einfachen Gottes“, in: OCP 36 (1970), pp. 136–140.<br />

34


Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />

dorff – la trascendenza e la immanenza di Dio insieme 261 se questo dovrebbe<br />

essera una esclusività <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>ortodossa</strong>. B. Schultze afferma che sia la<br />

<strong>teologia</strong> positiva che quella negativa appartengano a se stesse, ed anche è<br />

correlativa una conoscenza dell’esistenza di Dio, dei fatti di Dio e dell’essere di<br />

Dio 262 . B. Schultze poi cerca di trovare una influenza di neopalamismo sulla<br />

<strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> 263 anche con la sua valutazione positiva: questa discussione<br />

serve ad approfondire tre parti reciprocamente collegate: un progresso <strong>nel</strong>la<br />

visione storico-dogmatico-patristica, teologica e ecumenica. 264<br />

4.7 Il problema <strong>della</strong> conoscenza integrale<br />

B. Schultze vede una conoscenza integrale come una costante <strong>della</strong> <strong>teologia</strong><br />

russa d’oggi: V. Solov’ëv 265 , P. A. Florovskij 266 , N. Berdjàev 267 , V. I. Ivanov 268 , se<br />

presentiamo di piú grandi fra loro. B. Schultze prende in esame questo fenomeno.<br />

„La filosofia integrale slavofila è influenzata dall’idealismo germanico, specialmente<br />

da Schelling e Hegel, dal romanticismo, dal fideismo o tradizionalismo, e non<br />

in ultimo luogo dalla dottrina dei santi Padri greci e in parte Siri, vista però attraverso<br />

la tradizione spirituale ed ascetica dell’Oriente separato da Roma“. 269 Secondo<br />

B. Schultze questa presenza <strong>nel</strong>la storia moderna del pensiero russo si può spiegare<br />

dalla personalità del primo vero filosofo russo, I. V. Kireevskij (1806–1856), che<br />

esigeva „una filosofia russa e cristiana, non astratta, una concreta, non parziale, una<br />

totale e viva“, cercando „l’integrità dell’essere interno ed esterno, sociale e privato, ...<br />

una sintesi fra scienza e fede attuata con tutte le facoltà e con l’equilibrio di tutte le<br />

forze dell’uomo: intelletto, volontà, onore e sentimento“. 270<br />

Tutti gli autori russi poi seguono questi dati presupposti per il pensiero russo<br />

come forma mentis, come forma del tipico pensiero slavo. In questo B. Schultze<br />

vede un motivo per una presenza stabile del così detto „sentimentalismo“, cioé<br />

capire la sorgente, la radice <strong>della</strong> religione, il senso interiore, con altre parole il<br />

cuore 271 . La sostanza religiosa <strong>nel</strong>l’uomo e anche la facoltà di conoscere Dio è<br />

<strong>nel</strong>la natura umana in quanto essa porta l’immagine di Dio 272 e anche in quanto<br />

261 Ibid., p. 141.<br />

262 B. SCHULTZE, GOst , pp. 31–32; 71s.<br />

263 B. SCHULTZE, „Grundfragen des theologischen Palamismus“, in: OstkSt 24 (1975), pp. 105–135.<br />

264 Ibid., p. 129.<br />

265 Cf. B. SCHULTZE, RusD, pp. 256; 293s.<br />

266 Ibid., p. 321s.<br />

267 Cf. B. SCHULTZE, SchauKNB, pp. 32–67.<br />

268 Ibid., pp. 430; 433.<br />

269 B. SCHULTZE, „Conoscenza integrale“, in: EF [=Enciclopedia filosofica (Venezia-Roma 1957)],<br />

p. 1193.<br />

270 Ibid., p. 1193; cf. B. SCHULTZE, GOst , p. 63.<br />

271 B. SCHULTZE, GOst , p. 64.<br />

272 Ibid., p. 65.<br />

35


Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />

in essa opera Dio 273 . La conoscenza dipende dall’esperienza, che ha il suo<br />

culmine <strong>nel</strong> realismo mistico 274 . B. Schultze non indugia a parlare di „una nuova<br />

gnosi russa“ 275 o, con le parole classiche, di „un umanesimo cristiano o una<br />

umanità cristiana“. 276 Una conoscenza integrale comincia con una comprensione<br />

e esperienza vitale <strong>della</strong> realtà, 277 progredisce con una conoscenza intuitiva <strong>della</strong><br />

totalità universale 278 e si compie <strong>nel</strong>la conoscenza <strong>della</strong> ragione, <strong>della</strong> fede e<br />

dell’esperienza 279 .<br />

Secondo B. Schultze si deve discernere fra una conoscenza integrale e una<br />

definizione del dogma <strong>della</strong> fede <strong>cattolica</strong> sulla conoscenza di Dio „<strong>nel</strong>lo spirito<br />

umano con il lume <strong>della</strong> ragione“ 280 . Gli autori russi, con V. Solov’ëv al primo<br />

posto, non comprendono la conoscenza di Dio come effetto <strong>della</strong> ragione e gli<br />

argomenti su Dio li apprezzano soltanto come molto probabili 281 . Insieme con<br />

V. Solov’ëv, sono per loro decisivi l’esperienza, la fede e la riflessione come<br />

fattori soggettivamente sicuri. Loro non ammettono qualche cosa oggettivamente<br />

sicura dal mondo oggettivo 282 . „Ciò che esiste si determina come oggetto non<br />

solo del senso e del pensiero, ma anche <strong>della</strong> fede“. 283 „La verità, il bene e la bellezza<br />

non formano tre principi diversi, ma uno solo... La verità manifestata è l’amore.<br />

L’amore attuato è la bellezza“ 284 , c’è „opposizione fra conoscenza logica e fede“ 285 , „il<br />

soggetto contiene in sé la pienezza, è concreto, vivo; l’oggetto è astratto, parziale,<br />

diviso, irreale. La pienezza, l’integralità è <strong>nel</strong>la vita e <strong>nel</strong>l’identita dello spirito“ 286 o<br />

l’uomo „con un atto di intuizione immediata, contempli tutti gli oggetti <strong>nel</strong> loro<br />

originale, non in una copia, in un simbolo o in una costruzione“. 287 Questo sono gli<br />

ultimi frutti <strong>della</strong> conoscenza integrale <strong>nel</strong>le osservazioni di B. Schultze.<br />

273 Ibid., p. 65.<br />

274 Ibid., p. 65.<br />

275 Cf. B. SCHULTZE, „Gnosi russa contemporanea“, in: EC 6 (1951), p. 882.<br />

276 B. SCHULTZE, Wissarion Grigorjewitsch Belinskij. München-Salzburg-Köln 1958, p. 124.<br />

277 B. SCHULTZE, „Philosophie, Theologie und Mystik der Ostkirche“, in: StZ [= Stimmen der Zeit.<br />

Katholischer Monatsschrift für das Geistesleben der Gegenwart. Freiburg] 9 (1939) pp. 139–150.<br />

278 B. SCHULTZE, SchauKNB, p. 57s.<br />

279 B. SCHULTZE, „Philosophie, Theologie und Mystik der Ostkirche“, in: StZ (1939), pp. 139–150.<br />

280 Dz 3015–3016.<br />

281 B. SCHULTZE, Gost, p. 66.<br />

282 Ibid., p. 67.<br />

283 S. TRUBECKOJ, in: EF, p. 1194.<br />

284 P. FLORENSKIJ, ibid., p. 1194.<br />

285 S. BULGAKOV, ibid., p. 1194.<br />

286 N. BERDJAJEV, ibid., p. 1194.<br />

287 N. LOSSKIJ, ibid., p. 1194.<br />

36


Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />

4.8 La <strong>teologia</strong> delle icone<br />

B. Schultze apprende bene la prospettiva <strong>ortodossa</strong> <strong>della</strong> tradizione sia <strong>nel</strong><br />

suo significato proprio, sia in uno piú ampio. 288 L’ortodossia comprende come<br />

parte <strong>della</strong> sua tradizione anche l’iconografia. Si deve dire che questa <strong>teologia</strong> è<br />

fuori dell’ottica di B. Schultze. Occasionalmente attinge a varie fonti non dogmatiche,<br />

per esempio al testo liturgico 289 , però queste sono eccezioni. Egli non<br />

dubita che <strong>nel</strong>la icononografia ci sia molto da dire per un teologo 290 e che si possa<br />

vedere un nesso fra la sofiologia e l’iconografia. 291 Ma questa sua intenzione non<br />

è stata mai elaborata.<br />

5. L’identità russa <strong>nel</strong> pensiero di B. Schultze<br />

Pur essendo al centro dell’attenzione di B. Schultze, le questioni dogmatiche<br />

non mancano di dire qualche cosa di piú di una discussione in corso fra gli autori<br />

russi sulla natura <strong>della</strong> identità russa. Una questione emersa <strong>nel</strong> secolo scorso<br />

con una esigenza seria si concentra sul carattere del senso <strong>della</strong> una storia russa 292<br />

e sul ruolo del popolo russo, cioé sul messianismo russo. 293 L’uno e l’altro sono<br />

collegati tra di loro.<br />

5.1 L’anima russa<br />

La storia esaminata da molti autori russi „sotto l’aspetto dei suoi scopi finali“ 294 si<br />

presenta continuamente <strong>nel</strong> periodo moderno. 295 Questo modo di pensare, cioé<br />

di cercare un senso profondo e una propria identità nazionale, fa parta del<br />

programma <strong>della</strong> riforma <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>ortodossa</strong>. 296 Si tratta di numerosi autori.<br />

297 Per capire un fenomeno simile B. Schultze offre una soluzione: seguire<br />

una linea storica in cui si può leggere una evoluzione chiara „dalla idea del<br />

monaco di Pskov Filofej su Mosca terza Roma“, poi la „Lettera sulla filosofia <strong>della</strong><br />

288 B. SCHULTZE, „Die Lehre der orthodoxen Kirche“, in: Kk, p. 205.<br />

289 Ibid., p. 239.<br />

290 B. SCHULTZE, „K. Onasch. Die Ikonenmalerei. Grundzüge einer systematischen Darstellung.<br />

Leipzig 1968“, in: OCP 35 (1969), p. 549.<br />

291 Ibid., p. 551.<br />

292 B. SCHULTZE, „Il senso <strong>della</strong> storia <strong>nel</strong> pensiero russo“, in: CivCat III (1955), pp. 384–395.<br />

293 B. SCHULTZE, „Profetismo e messianismo russo religioso. Essenza, origini e rappresentanti<br />

principali“, in: OCP 22 (1956), pp. 172–197.<br />

294 B. SCHULTZE, Il senso <strong>della</strong> storia, cit., p. 384.<br />

295 Ibid., p. 385.<br />

296 B. SCHULTZE, Problemi di <strong>teologia</strong> presso gli ortodossi, cit., p. 171.<br />

297 Cf. B. SCHULTZE, RusD: P. J. Čadajev – p. 35s; N. J. Danilevskij – p. 104s; D. S. Merežkovskij<br />

– p. 249s; V. S. Solovjev – pp. 257s, 259s, 262s, 271s, 279; E. N. Trubeckoj – p. 311s; S. N. Bulgakov<br />

– p. 343; N. A. Berdjaev – p. 366; L. P. Karsavin – p. 406.<br />

37


Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />

storia“ di Čaadaev, attraverso l’interesse per la storia degli slavofili fino al<br />

compimento storico del comunismo russo. 298 La controversia su Bělinskij è<br />

proprio un tentativo di comprendere la una funzione del popolo russo <strong>nel</strong>la<br />

storia. 299 B. Schultze vede altrettanto continuamente presente in questa pista in<br />

primo luogo il modo di Dostojevskij di intendere il senso <strong>della</strong> storia in genere<br />

come espressione „delle principali tendenze dell’umanità“, 300 scritte poi da<br />

V. Solov’ëv come „applicazione delle tre tentazioni di Cristo alla storia umana“. 301<br />

Capire così la storia del popolo come storia religiosa diventa tipico per M. M.<br />

Tareev. 302 Bucharev poi trasmette questo elemento religioso al popolo russo in<br />

cui come un centro unico sta la persona di Cristo. 303 Ma l’importanza fondamentale<br />

è sempre l’influenza di V. Solov’ëv sia su S. Trubeckoj, sia su V. Ivanov,<br />

L. Karsarvin e E. S. Frank. 304 Bulgakov capisce il significato <strong>della</strong> storia come una<br />

manifestazione <strong>della</strong> sapienza del Creatore. 305 N. Berdjaev è persuaso che „il<br />

senso <strong>della</strong> storia consista <strong>nel</strong>l’essere una proiezione dell’eternità <strong>nel</strong> tempo. Il valore<br />

assoluto <strong>della</strong> storia è l’incontro personale e lo scambio d’amore tra Dio e le<br />

creature“. 306 La dinamica di cercare questo senso del popolo russo <strong>nel</strong>la storia<br />

mondiale viene secondo B. Schultze dalla inclinazione <strong>della</strong> società russa<br />

all’accettare o rifiutare una cultura occidentale. 307 B. Schultze sostiene che non è<br />

apprezzata l’influenza di Maxim Greco 308 .<br />

5.2 Il messianismo russo<br />

Il messianismo descritto da V. Solov’ëv come „una convenzione <strong>della</strong> speciale<br />

prerogativa di quel popolo come portatore eletto e esecutore dei destini storici<br />

dell’umanità“ 309 è vicino all’imperialismo russo, 310 ma anche fonda un impulso<br />

costante di molti autori russi a vedere la finalità del popolo russo congiunta con<br />

un destino di tutta l’umanità. 311<br />

298 B. SCHULTZE, Il senso <strong>della</strong> storia, cit., p. 385.<br />

299 B. SCHULTZE, WGB, pp. 11–28.<br />

300 B. SCHULTZE, Il senso <strong>della</strong> storia, cit., p. 389.<br />

301 Ibid., p. 391.<br />

302 Ibid., p. 392.<br />

303 Ibid., p. 393.<br />

304 Ibid., p. 394.<br />

305 Ibid., p. 395.<br />

306 Ibid., p. 395.<br />

307 B. SCHULTZE, „J. Chrysostomus, Die religiösen Kräfte in der russischen Geschichte“, in: OCP 27<br />

(1961), p. 463.<br />

308 Ibid., p. 465.<br />

309 B. SCHULTZE, „Der russische mesianismus“, in: StZ 12 (1958), p. 415.<br />

310 Ibid., p. 414.<br />

311 Ibid., p. 415.<br />

38


Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />

B. Schultze vede le radici di messianismo russo nei movimenti eretici<br />

dell’ortodossia russa e <strong>nel</strong>la situazione dopo il concilio di Firenze. 312 Dall’isolamento<br />

russo e dal confronto con la civiltà occidentale dopo le guerre napoleoniche<br />

crescono le profezie dell’importanza del popolo russo. 313 A questo filone<br />

appartengono soprattutto P. J. Èaadaev 314 , I. V. Kireevskij 315 e N. Gogol 316 . Nel<br />

pensiero, dice B. Schultze, „continuando una concezione degli slavofili e soprattutto<br />

di Danilevskij, il messianismo religioso e politico ha compiuto il suo culmine“, 317<br />

caratterizzato da un’ idea non ancora chiarificata „dell’integrazione dell’umanità<br />

in Cristo“ o dell’unificazione politica e sociale. 318 „Una riconciliazione fra Occidente<br />

e Oriente produce l’oggetto principale del messianismo cattolico-universale di<br />

V. Solov’ëv“. 319 V. Solov’ëv poi arriva „dalla prospettiva di idea russa“ a quella di<br />

„chiesa universale“ con un compito provvidenziale del popolo russo.<br />

Il messianismo religioso oscilla fra due estremi, dice B. Schultze: da una parte<br />

sogna l’armonia grandiosa fra stato e chiesa realizzando una teocrazia, d’altra<br />

parte si realizza una divisione totale fra l’una e l’altra, come notiamo in uno stato<br />

ateistico come quello bolscevico sovietico che accetta tutti gli attributi del messianismo<br />

russo. 320<br />

Una collisione fra il messianismo politico e quello religioso è manifestata<br />

secondo B. Schultze in una visione <strong>della</strong> storia come „lotta aperta di Lucifero, lo<br />

spirito apostato, contro Iddio e contro Cristo“. 321 Egli suppone che „la dottrina dei<br />

vecchio credenti sull’Anticristo“ miri in primo luogo contro la chiesa russa ufficiale,<br />

poi contro la chiesa romana, 322 che sono collegate con un potere politico.<br />

Dal punto di vista slavofilo si applicano le tre tentazioni di Cristo alla Chiesa di<br />

Roma 323 fondamentalmente connesse con la „Leggenda del Grande Inquisitore“ di<br />

Dostojevskij e con il suo „Diario di uno scrittore per l’anno 1887“ e poi dopo tutto<br />

con il racconto di V. Solov’ëv „Tre conversazioni“ e „Il breve racconto dell’Anticristo“.<br />

L’interesse degli autori russi è spiegabile come continua necessità di interpretare<br />

le idee di questi due grandi autori. 324<br />

312 B. SCHULTZE, Profetismo e messianismo russo religioso, cit., p. 171.<br />

313 Ibid., pp. 171–174.<br />

314 B. SCHULTZE, PR1, p. 55s..<br />

315 B. SCHULTZE, RusD, p. 80.<br />

316 B. SCHULTZE, PR1, p. 80.<br />

317 B. SCHULTZE, Der russische Messiansimus, cit., p. 425.<br />

318 Ibid., p. 426.<br />

319 Ibid., p. 427.<br />

320 B. SCHULTZE, La Russia, Roma, l’Anticristo, cit., pp. 555–567.<br />

321 Ibid., p. 555.<br />

322 Ibid., p. 556s.<br />

323 Ibid., p. 561.<br />

324 Ibid., p. 563.<br />

39


Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />

„Il messianismo recente è un prodotto <strong>della</strong> distruzione, un effetto <strong>della</strong> secolarizzazione,<br />

<strong>della</strong> decristianizzazione e <strong>della</strong> laicizzazione. Esso comincia con una<br />

identificazione esagerata <strong>della</strong> chiesa <strong>ortodossa</strong> divisa da quella di Roma con l’impero<br />

dei zar russi <strong>nel</strong>l’idea di Mosca, terza Roma. Si nutre con la atmosfera dell’esclusività<br />

religiosa e politica, nazionale e sociale quale è iscritta nei fedeli ortodossi. Alla fine<br />

sbocia in messianismo dello stato ateo sovietico“, 325 puntualizza B. Schultze con<br />

una affermazione, dicendo che „non esistono vocazioni esclusive dei popoli“. 326<br />

Possiamo capirle come „le apsirazioni generose“, 327 un profetismo naturale basato<br />

„sulla grande sensibilità russa, sulla sua indola poetica, visionaria, sul presentimento<br />

e sulla capacità di combinare o congetturare, sull’intuitivismo dell’uomo russo“. 328<br />

6. B. Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong><br />

La dissertazione di B. Schultze 329 è introdotta con una citazione di B. Unruh 330 su<br />

N. Berdjaev, che ci può servire in un certo senso come titolo dell’opera <strong>della</strong> intera<br />

vita di B. Schultze: „La concordanza di questi due motivi <strong>nel</strong> suo pensiero 331 ci<br />

incatena al discorso sul sentimento occidentale-orientale come concezione del<br />

mondo e ci deve provocare a prestare onestamente la nostra attenzione alla sua<br />

voce“. B. Schultze vuol fare risuonare la voce <strong>della</strong> grandiosa e viva tradizione<br />

bizantino-slava. 332 La sua motivazione può essere complessa: personale, 333 scientifica<br />

334 e religiosa. 335<br />

B. Schultze è senza dubbio un autore cattolico, 336 che è allo stesso tempo „un<br />

conoscitore squisito e competente <strong>della</strong> vita spirituale russa“. 337 Possiamo giustamente<br />

affermare che B. Schultze non appartiene ai teologi polemici 338 pur cer-<br />

325 B. SCHULTZE, Der russische Messianismus, cit., p. 443.<br />

326 Ibid., p. 443.<br />

327 B. SCHULTZE, Il profetismo russo, cit., p. 196.<br />

328 Ibid., p. 196.<br />

329 „Die Schau der Kirche Nikolai Berdiajew“, in: OCA 116, Roma 1938.<br />

330 B. UNRUH, „Christlicher Personalismus und marxistische Anthroplogie“, in: Orient und Occident<br />

3 (1930), p. 49s.<br />

331 B. Unruh parla di due elementi fondamentali <strong>nel</strong>la personalità di Berdjajev: quello occidentale,<br />

il sangue dalla madre, quello orientale, Russia come la sua patria.<br />

332 Per esempio: „...gli occhi di tutti ... sono rivolti alla Russia, non sarà certo, privo d’interesse<br />

conoscere il pensiero e la parola <strong>della</strong> Russia su Cristo“, in: PR1.<br />

333 Cf. E. G. FARRUGIA, P. Bernhard Schultze, SJ, cit., p. 269.<br />

334 L’interesse dello studio „di ripresentatori concreti di pensiero russo“, in: RusD, p. 7.<br />

335 „...Maria a Fatima <strong>nel</strong> Portogallo: La Russia si convertirà, ed una pausa di pace sarà concessa al<br />

mondo“, in: PR2, p. 278.<br />

336 Cf. W. DE VRIES, Erinnerungen an P. Bernhard Schultze, cit., p. 21. De Vries spiega il suo<br />

cattolicesimo come una tipica manifestazione di una diaspora <strong>cattolica</strong>.<br />

337 R. JAGODITSCH, „B. Schultze, Russische Denker. Ihre Stellung zu Christus, Kirche und Papsttum“,<br />

in: WuW 10 (1950), pp. 789–791.<br />

338 E. G. FARRUGIA, P. Bernhard Schultze, SJ, cit., p. 280.<br />

40


Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />

cando d’esporre „die Lehrmeinung“ degli autori ortodossi dal punto di vista<br />

cattolico. Questo lo fa sempre con una discrezione serena, 339 ma neanche in<br />

maniera scorraggiata o indecisa. 340 Egli non vuol essere unilaterale: „Chi vuol<br />

comprendere il nuovo pensiero <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> russa non può limitarsi allo studio <strong>della</strong><br />

<strong>teologia</strong> accademica, perché da quella viene uno sguardo di una sola parte. Accanto<br />

alla <strong>teologia</strong> ufficiale sta anche quella non ufficiale, laica... La <strong>teologia</strong> russa è<br />

presente <strong>nel</strong> pensiero in apparenza profano, politico o sociale“, 341 non indugia a<br />

mettere in evidenza i punti <strong>della</strong> separazione pur essendo dolorosi, 342 anzi di più,<br />

desidera indicare la pista per affrontare vittoriosamente un provincialismo delle<br />

chiese, uno spirito di ritualismo e nazionalismo. Si chiede di fronte <strong>della</strong> critica<br />

<strong>ortodossa</strong>: „Pur non potendo accettare in genere un giudizio sul cristianesimo<br />

dell’Oriente e dell’Occidente, pure ci sta a cuore lo stesso problema fondamentale:<br />

Che cosa c’è alla fine <strong>della</strong> strada <strong>della</strong> scristianizzazione di oggi? Che cosa possiamo<br />

fare contro di ella?“ 343<br />

Neanche possiamo fraintendere altre voci. Egli stesso difende le facoltà<br />

speculative e la capacità di ragione per conoscere la verità e ne rifiuta di vedere<br />

„la alterazione positivista“. 344 La sua interpretazione del palamismo è descritta<br />

come quella classica, che segue la sua linea principale, anzi che non prende <strong>nel</strong>la<br />

sua considerazione aspetti importanti e evidenti <strong>della</strong> posizione orientale. 345 La<br />

sua opera più importante, Russische Denker, „è più un mosaico che una conoscenza<br />

dinamica o vitale“, che ha ancora bisogno di trovare „i nessi e il suo capolinea“.<br />

346 Se tralasciamo gli attacchi dei rappresentanti dell’ideologia comunista<br />

sovietica, 347 bisogna rendersi conto anche <strong>della</strong> critica dei lettori vigili dall’ortodossia<br />

stessa. 348 Zenkovskij dice su Russische Denker che questa opera di B. Schultze<br />

è una cattiva interpretazione del pensiero russo ortodosso e che delude con la sua<br />

conclusione finale, 349 non per motivi confessionali, ma a causa dello scopo apologetico<br />

del suo libro. Zenkovskij afferma che B. Schultze per questo non può<br />

introdurre <strong>nel</strong>la profondità del pensiero russo, preché le obiezioni di B. Schultze<br />

339 R. JAGODITSCH, B. Schultze, Russische Denker, cit., p. 791.<br />

340 Cf. B. SCHULTZE, S. Bulgakov „Utěšitěl“, cit. p. 162–165; V. ZENKOVSKIJ, „Naša Epocha“. Paris<br />

1952, in: OCP 19 (1953), pp. 441–443; „Ökumenische Glaubenseinheit aus Eucharistischer<br />

Überlieferung“, in: OCP 44 (1978), pp. 273–308.<br />

341 B. SCHULTZE, GWP, p. 7s.<br />

342 Cf. F. SCHLAGENHAUFEN, „B. Schultze, Die Schau der Kirche bei Nikolai Berdiajew“, in: ZKTh 3<br />

(1939), p. 386.<br />

343 B. SCHULTZE, V. Zenkovskij, cit., p. 443.<br />

344 B. SCHULTZE, „V. Zenkowski, Das Bild vom Menschen in der Ostkirche. Grundlagen der orthodoxen<br />

Anthropologie“, in: OCP 17 (1951), p. 485.<br />

345 F. LAKNER, „B. Schultze, Das Gottesproblem in der Osttheologie“, in: ZKTh 1 (1969), p. 105.<br />

346 F. LAKNER, B. Schultze, Russiche Denker, cit., p. 117.<br />

347 B. SCHULTZE, Profetismo e messianismo russo, cit., p. 179s.<br />

348 W. W. ZENKOVSKY, „B. Schultze, Russische Denker. Ihre Stellung zu Christus, Kirche und<br />

Papstum“. Wien 1950, in: The ecumenical Review 1 (1950), p. 98s.<br />

349 B. SCHULTZE, RusD, pp. 437–442.<br />

41


Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />

non mirano verso la sostanza di un rifiuto <strong>della</strong> potestà papale. L’ortodossia<br />

rifiuta „una concezione <strong>cattolica</strong> del papato“ come „il centralismo papale“ 350 e non<br />

il papato come tale. Zenkovskij poi trova una mancanza degli autori ortodossi<br />

piú importanti in „Russische Denker“. 351 Potrebbe essere veramente lo sguardo di<br />

B. Schultze così falso come dice W. Zenkowski? 352<br />

6.1 Il profilo teologico di B. Schultze<br />

Il profilo teologico di B. Schultze risalta <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> dell’incarico del PIO.<br />

„L’oggettività del PIO era riconosciuta anche dai cristiani orientali <strong>nel</strong> campo <strong>della</strong><br />

liturgia e nei problemi delle loro chiese per arrivare alla piena comprensione di se<br />

stesso“ 353 . All’inizio esso entrava <strong>nel</strong> confronto con Oriente con una ottica latina e<br />

con una <strong>teologia</strong> capita come „apologétique-polémique“. 354 Questa metodologia<br />

teologica aveva un fine ben stabilito: „Mostrare in che cosa le chiese orientali<br />

separate da Roma e dalla Chiesa <strong>cattolica</strong> sono scismatiche, eretiche, allontanate e<br />

divise e specificare i rapporti con le chiese separate“. 355 La tendenza dei professori<br />

successivi al PIO cerca di approfondire la sua visione in una comparazione<br />

dettagliata. „La <strong>teologia</strong> comparativa e un insegnamento teologico delle chiese<br />

orientale separate rissunto <strong>nel</strong> loro sviluppo storico e comparato con la <strong>teologia</strong><br />

<strong>cattolica</strong>. Da una risposta alle domande di Makario Bulgakov“. 356<br />

Osservando il lavoro di B. Schultze possiamo constatare le tracce evidenti del<br />

modo <strong>della</strong> produzione teologica dell’Istituto. Gli autori, e B. Schultze stesso, si<br />

identificano con la neoscolastica, di cui se diventa sempre un grande difensore.<br />

La metodologia tipica per i suoi trattati teologici, piuttosto monotona, è presentare<br />

prima l’opinione degli avversari, poi raccogliere una quantità di materiale e<br />

costruire una risposta dal punto di vista cattolico. 357 La neoscolastica rimane<br />

sempre qualche cosa di piú che soltanto una scuola teologica o un sistema. „Nella<br />

neoscolastica esisteva un incontro vivo con le questioni, che erano sottoposte dall’epoca<br />

<strong>della</strong> grande divisione <strong>della</strong> fede all’inizio del secolo 16. In essa si realizzava un<br />

conflitto con il razionalismo odierno, con il filosofo Kant, con l’idealismo, con la<br />

critica biblica e finalmente con l’esistenzialismo e l’ateismo di oggi“. 358 La neoscolas-<br />

350 W. Z ENKOVSKY, B. Schultze, Russische Denker, cit., p. 99.<br />

351 Kudriavrev, Nesmelov, Nukanov, Lossky, Frank.<br />

352 W. Z ENKOVSKY, B. Schultze, Russische Denker, cit., p. 99.<br />

353 R. VONNAHMEN, „Pope Benedict XV.“, in: The Popes and the Oriental Church. St. Meinrad 1955,<br />

p. 17.<br />

354 E. G. FARRUGIA, La dogmatica al PIO, cit., p. 119.<br />

355 M. JUGIE, Theologia dogmatica christianorum orientalium. Parisiis 1926, p. 32.<br />

356 M. GORDILLO, Introduction in theologiam orientalem . Roma 1955.<br />

357 Cf. per esempio B. SCHULTZE, „Heilige Schrift und Überlieferung mit dem ökumenischen Konzil<br />

in der Lehre der byzantisch-slawischen Theolologie“, in: Glaubenswelt der orthodoxen Kirche.<br />

Salzburg 1961, pp. 154–190.<br />

358 B. SCHULTZE, GosT, p. 5.<br />

42


Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />

tica aveva secondo lui già come sua proprietà „una chiave per aprire“ i problemi<br />

<strong>della</strong> filosofia. 359<br />

Un’altra costante del suo modo di pensare la possiamo definire come lo<br />

spirito continuo del concilio di Firenze. „Nella prospettiva <strong>cattolica</strong> non soltanto<br />

non appare l’ultimo concilio ecumenico di Firenze e di Ferrara come un fiasco, ma<br />

come un successo permanente e come un prodotto importantissimo. Esso metteva in<br />

movimento l’ecumenismo dal punto di vista di Roma. Di nuovo stanno in una<br />

contrapposizione – naturalmente in altro modo – l’aspirazione <strong>cattolica</strong> all’unione<br />

verso il movimento ecumenico“. 360<br />

Qui ci avviciniamo al punto cardinale <strong>della</strong> visione teologica di B. Schultze: la<br />

questione del papato e il primato del vescovo di Roma. Non possiamo ancora<br />

scoprire quale era il primo motivo di Zenkovskij di rifiutare la conclusione finale<br />

di Russische Denker: se la notizia <strong>della</strong> profezia mariana di Fatima 361 o questo<br />

spirito d’unionismo e l’offerta semplice d’accettare il primato come e quale è<br />

<strong>nel</strong>l’atto <strong>della</strong> penitenza. 362<br />

Una altra notizia di B. Schultze sulla neoscolastica scopre un altro, forse piú<br />

importante nesso: B. Schultze è uno, insieme a molti altri, di quello che la<br />

<strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> faceva, del suo modo di sottoporre le domande come una<br />

continuazione alla maniera del concilio Vaticano I. La <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> si<br />

identifica con la necessità di difendere i risultati di questo concilio, cioé „una<br />

definizione del concilio Vaticano I. sulla ragione, sulla rivelazione e soprattutto sulla<br />

conoscibilità di Dio con la ragione pura suppone il lavoro precedente <strong>della</strong> speculazione<br />

scolastica“. 363 Negli anni venti e trenta di questo secolo la <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong><br />

cerca una forza nuova per chiedere in maniera diversa, non soltanto <strong>nel</strong>la pista<br />

del papato o <strong>della</strong> infallibilità. Proprio la neoscolastica diventava uno strumento<br />

adatto. Forse qui possiamo cercare il motivo perché <strong>nel</strong>le opere di B. Schultze<br />

non troviamo entusiasmo per l’epoca conciliare che era così tipica per la produzione<br />

teologica di quel tempo, ma anche una „mancanza di creatività anche se<br />

stracarica di ricerca“. 364 Da questi due punti di partenza egli costruisce per<br />

esempio il suo libro Maksim Grek als Theologe in cui proprio è cosi percepibile<br />

che tutta la sua solidità rimane senza eco. B. Schultze non conosce il modo di<br />

domandare di molti autori moderni. 365 Per una nuova generazione ci sono pretese<br />

nuove e sostanzialmente diverse. 366<br />

359 B. SCHULTZE, SchauNB, p. 38.<br />

360 B. SCHULTZE, GwoK, p. 153.<br />

361 B. SCHULTZE, Russische Denker, p. 442.<br />

362 Ibid., p. 441s.<br />

363 B. SCHULTZE, GosT, p. 5.<br />

364 E. G. FARRUGIA, La dogmatica al Pio, cit., p. 123.<br />

365 E. G. FARRUGIA, Berharnd Schultze, SJ, cit., p. 278, nota 11.<br />

366 B. SCHULTZE, „G. Podskalsky, Theologie und Philosophie in Byzanz. Der Streit um die theologische<br />

Methodik in der spätbyzantinischen Geistgeschichte (14.–15. Jh), seine systematischen<br />

Grundlagen und seine historische Entwicklung“, in: OCP 44 (1978), pp. 197–203. Cf. B. SCHULTZE,<br />

„H. Rahner, Eine Theologie der Verkündigung“. Freiburg 19392, in: OCP 7 (1941), pp. 295–299.<br />

43


Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />

Nell’opera di B. Schultze possiamo vedere bene la pista dalla <strong>teologia</strong> apologetica<br />

e comparativa alla presentazione del singoli autori russi con una altezza<br />

quantitativa e una conoscenza dettagliata. Gli studi critici sono gravati troppo<br />

dall’ottica neoscolastica. Si vede bene che a B. Schultze non manca un dialogo<br />

intensivo con la concezione <strong>cattolica</strong> moderna di come fare la <strong>teologia</strong>, 367 dal<br />

punto di vista polemico o critico, 368 ma i teologi cattolici prendendo lo spunto in<br />

modo coerente dalla <strong>teologia</strong> postvaticana e da tutto che la precedeva, non<br />

trovano <strong>nel</strong>la sua <strong>teologia</strong> accademica tali impulsi per la loro sintesi. B. Schultze<br />

è uomo di scuola, un professore vero che cerca di introdurre „ad rem“ <strong>nel</strong>la<br />

ricchezza del pensiero russo. Considerando questo, che B. Schultze non è „motivato<br />

dalla collocazione confessionale“, 369 ma dalla ottica neoscolastica preconciliare,<br />

B. Schultze diventa su noi un introduttore esperto alla <strong>teologia</strong> russa<br />

contemporanea. Ma la meta <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> sta cercando piú in alto.<br />

Pur avendo queste osservazioni critiche per completare la nostra opinione, si<br />

deve dire di piú. B. Schultze presenta sistematicamente gli autori russi e anche i<br />

loro temi principali. Non ci sono dubbi verso la sua competenza, trattandosi<br />

dell’oggettività e dallo sfruttamento delle fonti originarie. Egli rimane il testimone<br />

<strong>della</strong> strada non facile <strong>della</strong> chiesa <strong>cattolica</strong>, e al primo posto del PIO<br />

stesso, verso l’Oriente cristiano. Questa apertura all’inizio potrebbe essere prodotta<br />

senza il suo sviluppo necessario? E pur non identificando con un progresso<br />

teologico conciliare e postconciliare, non erano proprio anche autori simili che<br />

presentando, naturalmente <strong>nel</strong> loro modo di veder le cose, una tradizione orientale<br />

hanno preparato anche il concilio stesso?<br />

Ma è necessario sottolineare ancora un altro elemento fondamentale: il<br />

contatto di lunga durata e una relazione personale con N. Afanàs’ev. La loro<br />

amicizia era un aiuto cristiano <strong>nel</strong> vero senso <strong>della</strong> parola l’uno per l’altro. Uno<br />

scambio reciproco di pensieri ci serve la natura <strong>della</strong> dipendenza di Afanàs’ev da<br />

Bulgakov e il loro rapporto. 370 Questo contatto era proprio per B. Schultze per<br />

portare dentro il suo pensiero qualche cosa di piú di ciò che è <strong>nel</strong> modo limitato<br />

<strong>della</strong> neoscolastica: „Se si adoperano le necessarie cautele si può usufruire degli<br />

sforzi compiuti dagli orientali per giungere ad una <strong>teologia</strong> vissuta, viva, ad una<br />

<strong>teologia</strong> dell’intelletto e del cuore, ad una <strong>teologia</strong> intuitiva, integrale, universale,<br />

concreta, trinitaria e cristologica, profondamente antropologica e carismatica, ad<br />

una contemplazione cristiana universale del mondo in Dio, <strong>della</strong> umanità che si<br />

incammina verso la meta del regno di Dio Padre, Figlio e Spirito Santo ... Con ciò<br />

non vogliamo asserire che questi stessi aspetti manchino <strong>nel</strong>la letteratura teologica<br />

367 Cf. O’CONNEL, in S. BULGAKOV, „Il Paraclito“. Bologna 1971, in: OCP 38 (1972), p. 321.<br />

368 Cf. B. SCHULTZE, S. Bulgakov, Utěšitěl, cit., p. 674.<br />

369 Al contrario P. C. BORI, in: S. Bulgakov, Il Paraclito. Bologna 19872, p. 24, nota 48.<br />

370 A. NICHOLS, Theology in the Russian Diaspora. Church, Fathers, Eucharist in Nikolai Afanas’ev<br />

(1936–1966), p. 152. Cf. M. AFANAS’EV, La Génése de L’Eglise du Saint-Esprit: indica questa<br />

influsso.<br />

44


Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />

<strong>cattolica</strong>, ma si trovano talvolta dispersi nei trattati dogmatici o mistici, ascetici o<br />

pastorali, e vi assumono un altro colorito, un’altra sfumatura“. 371 E l’amicizia di<br />

questi due teologi poi può essere letto <strong>nel</strong> pensiero di B. Schultze dopo la morte<br />

del suo amico, ma rimane anche dopo la sua morte come qualche cosa che ci<br />

ispira come superare i propri limiti e barriere. „Des öfteren muß einfach das<br />

Entweder-Oder ersetzt werden durch ein Sowohl-Als auch. Nicht entweder Jurisdiktionsprimat<br />

des Nachfolgers Petri oder nur Liebesprimat, sondern das eine wie<br />

das andere; nicht ausschließlich innere Autorität in der Kirche, sondern beides; nicht<br />

eucharistische oder universale Ekkleisologie, sondern beides; nicht nur Gottes absolute<br />

Transzendenz, sondern auch seine natürliche wie übernatürliche Erkennbarkeit”.<br />

372<br />

371 B. SCHULTZE, La <strong>teologia</strong> latina e <strong>teologia</strong> orientale, cit., p. 573.<br />

372 B. SCHULTZE, HOK I, p. 389.<br />

45

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!