bernhard schultze nel contesto della teologia cattolica e ortodossa
bernhard schultze nel contesto della teologia cattolica e ortodossa
bernhard schultze nel contesto della teologia cattolica e ortodossa
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />
BERNHARD SCHULTZE NEL CONTESTO<br />
DELLA TEOLOGIA CATTOLICA E<br />
ORTODOSSA<br />
Pavel Ambros<br />
1. La vita di B. Schultze 1<br />
La personalità di P. Schultze offre un esempio di immagine di gesuita del suo<br />
tempo: un’intelligenza acuta, appassionata <strong>nel</strong> formàrsi un idea precisissima<br />
delle cose, offerta di servizio alla Chiesa <strong>cattolica</strong>. 2 B. Schultze è nato a Berlino il<br />
19 gennaio 1902. 3 Le condizioni familiari hanno costituito i fondamenti per la<br />
sua forte formazione cristiana: sei bambini, uno dei quali morì come cappellano<br />
militare in Russia <strong>nel</strong> 1945; una sorella trovò la morte in Mozambico <strong>nel</strong> 1974<br />
come missionaria e altre due con le quali scambiò regolamente una corrispondenza<br />
reciproca e personale. Nella Compagnia di Gesù entrò il 1 maggio<br />
1920 a Heerenberg, in Olanda. I Padri gesuiti erano ritornati in Germania<br />
dall’esilio <strong>nel</strong> 1917 e la formazione non era ancora possibile. Heerenberg era una<br />
piccola città alla frontiera con la Germania. Dopo il noviziato di due anni, seguì i<br />
corsi di filosofia ordinati per i canditati al sacerdozio. Gli studi duravano tre anni.<br />
Fra i professori, deve essere ricordato P. Wilhelm Klein che, secondo le parole di<br />
Schultze stesso, lo ha introdotto alla problematica gnoseologica e alla filosofia in<br />
1 E. G. FARRUGIA, „P. Bernhard Schultze, SJ: Life and Work (1902–1990)“, in: OCP [= Orientalia<br />
Christiana Periodica. Roma] 56 (1990), pp. 269–282;<br />
Abbreviazioni delle opere di B. Schultze:<br />
GOst = Das Gottesproblem in der Osttheologie. Münster-Westfalen 1967.<br />
GWoK = B. SCHULTZE, J. CHRYSOSTOMUS, Die Glaubenswelt derorthodoxen Kirche. Salzburg 1961<br />
[= Reihe Wort und Antwort 26].<br />
MG = Maksim Grek als Theologe. Roma 1963.<br />
PR 1 = Pensatori Russi di fronte a Cristo. Vol. I. Firenze 1949,<br />
PR 2 = Pensatori Russi di fronte a Cristo. Vol. II., III. Firenze 1949.<br />
RusD = Russische Denker. Ihre Stellung zu Christus, Kirche und Papstum. Wien 1950.<br />
SchauKNB = Die Schau der Kirche bie Nikolai Berdiajew. Roma 1938.<br />
WGB = Wissarion Grigorjewitsch Belinskij. München-Salzburg-Köln 1958.<br />
2 W. VRIES DE, „Erinnerung an P. Bernhard Schultze“, in: Aus der Norddeutschen Provinz SJ 1. Köln<br />
1991, pp. 19–21: „P. Schultze war genau, gründlich und in der Tradition fest verwurzelt“.<br />
3 Cf. B. SCHULTZE, „Der Streit um die Göttlichkeit des Namens Jesu in der russischen Theologie“,<br />
in: OCP 17 (1951), pp. 321–394; „Untersuchung über das Jesus-Gebet“, in: OCP 18 (1952), pp.<br />
319–343. Egli stesso interpretava la data <strong>della</strong> sua nascita, avenuta <strong>nel</strong>la festa del Nome di Gesù,<br />
come segno providenziale.<br />
1
Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />
genere, in modo straordinario. Fra gli anni 1925–1927, prima di iniziare gli studi<br />
di <strong>teologia</strong>, fece il suo magistero: un servizio pratico <strong>nel</strong>la formazione dei gesuiti.<br />
Doveva insegnare le lingue classiche <strong>nel</strong> noviziato, frequentato da giovani gesuiti<br />
dalla Lituania. Così ha conosciuto anche i bisogni dei sui confratelli <strong>della</strong> Polonia.<br />
Lì ha cominciato ad imparare la loro lingua e anche la lingua russa, preparandosi<br />
al futuro sacerdozio con l’opera di aiuto spirituale donato ai confratelli.<br />
Durante gli studi di <strong>teologia</strong> negli anni 1927–1931 a Valkenburg ha professori<br />
eccellenti con cui collabora e che consulterà tutta la sua vita. Fra di loro bisogna<br />
menzionare il professore di <strong>teologia</strong> morale P. Franz Hurt, che sarà in seguito<br />
professore alla Gregoriana, poi il professore per l’esegesi del Nuovo Testamento,<br />
P. Augustinus Merk, con cui rimarrà in contatto fino alla sua morte a Roma. Le<br />
radici per la mariologia le possiamo scorgere <strong>nel</strong>le discussioni con il suo professore<br />
P. Johannes Rabeneck, da cui ha appreso per i suoi corsi la visione estrema<br />
<strong>della</strong> materia mariologica. Più tardi Schultze ha pubblicato molti articoli su<br />
questo argomento.<br />
B. Schultze fu ordinato, dopo la fine dei suoi studi, il 27 agosto 1930. Seguiva<br />
la sua formazione religiosa <strong>nel</strong>la terza probazione insegnando la lingua latina e<br />
greca a Münster e poi a Berlino negli anni 1931–1932 il fine di voler continuare 4<br />
la sua specializzazione a Roma all’Istituto Biblico, guidato da P. Agostino (più<br />
tardi il cardinale) Bea. Ma per effetto <strong>della</strong> decisione del P. Generale P. Vladimir<br />
Ledochóchowski studiò all’Istituto Orientale la <strong>teologia</strong> orientale. Qui, rinvenendo<br />
l’oggetto del suo interesse scientifico, trovò molti professori, anche l’entusiasmo<br />
e la passione in un campo molto delicato e poco conosciuto <strong>nel</strong>l’ambiente<br />
cattolico come era ed è la <strong>teologia</strong> <strong>ortodossa</strong> in genere. Ma insieme a Schultze<br />
abbiamo l’obbligo di ricordare i suoi professori: per la introduzione alla <strong>teologia</strong><br />
orientale c’erano P. de Groot e P. Ignatius Ortiz de Urbina, per la <strong>teologia</strong><br />
orientale stessa c’era P. Theophil Spáčil, il cui successore doveva essere P. Mauricio<br />
Gordillo. Quest’ ultimo ebbe una influenza fondamentale sul come fare la<br />
<strong>teologia</strong> in genere e particolarmente la mariologia. Con il professore P. Bernard<br />
Leib studiò la storia dell’impero bizantino, con le lezioni del P. Giorgio Hofmann<br />
la storia <strong>della</strong> separazione e riunione <strong>nel</strong>l’ambiente greco-bizantino compiendo<br />
uno studio generale sulla <strong>teologia</strong> orientale, soprattutto sulla <strong>teologia</strong> russa<br />
recente a cui voleva dedicare il suo alto interesso scientifico. Con la difesa <strong>della</strong><br />
sua tesi, Die Schau der Kirche bei Nikolai Berdiajew, il 21 dicembre 1936, cominciava<br />
subito ad insegnare <strong>nel</strong> corso titolato Die Sophialehre des russischen<br />
Erzpriesters Sergij Bulgakov. Come conclusione <strong>della</strong> sua formazione definitiva<br />
entrò con gli ultimi voti <strong>nel</strong>la piena appartenenza alla Compagnia di Gesù il 15<br />
agosto 1937 a Feldkirch in Austria.<br />
4 E. G. FARRUGIA, P. Bernhard Schultze, cit., pp. 271s.: de Groot, Ignatius Ortiz de Urbina,<br />
Theophil Spáčil, Mauricio Gordillo, Bernard Leib, Georg Hofmann.<br />
2
Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />
1.1 L’attività di professore di B. Schultze al PIO<br />
Dopo la dissertazione B. Schultze divenne <strong>nel</strong> 1937 membro ordinario del<br />
Pontificio Istituto Orientale [= PIO] come professore di <strong>teologia</strong> comparativa.<br />
La malattia del suo predecessore P. Th. Spáčil ne favorì l’incarico. L’attività di<br />
B. Schultze fu concentrata nei corsi di <strong>teologia</strong> dogmatica comparativa 5 sequendo<br />
le tracce di Spáčil, sia per la metodologia che per il suo punto di partenza. Con<br />
questa erano collegate le sue ricerche scientifiche. L’espressione di queste ricerche<br />
sono i suoi libri, le sue pubblicazioni e poi i molti articoli. 6 Il suo interesse<br />
potremmo riassumerlo in questi argomenti: la <strong>teologia</strong> russa in genere, la relazione<br />
<strong>della</strong> chiesa <strong>ortodossa</strong> con quella <strong>cattolica</strong>, il primato del vescovo di Roma e<br />
altre questioni speciali <strong>della</strong> dogmatica <strong>ortodossa</strong> e <strong>della</strong> mariologia. Apprezzata<br />
è ancora la sua partecipazione alla edizione di OCP, alla documentazione del<br />
concilio di Firenze 7 , e certamente la sua corrispondenza con il teologo russo N.<br />
Afanàs’event. 8 Non dovremo infine dimenticare i suoi articoli <strong>nel</strong>le enciclopedie,<br />
9 i suoi contatti personali con alcune fondazioni in ambiente di lingua tedesca,<br />
le sue relazioni intelettuali con molti professori, con l’Accademia internazionale<br />
mariana e il suo interesse stabile <strong>nel</strong> dialogo ortodosso-luterano; infine il lavoro<br />
personale con gli studenti per le loro dissertazioni.<br />
5 I titoli dei corsi tenuti da B. Schultze: E. G. FARRUGIA, P. Bernhard SCHULTZE, cit., p. 273.<br />
– Tractatus de Revelatione, Fide, Dogmate (1937–38).<br />
– Tractatus de Deo Redemtore (1938–39).<br />
– Tractatus de SS. Eucharistia (1939–40).<br />
– Tractatus de Verbo Incarnato et Salvatore (1942–43).<br />
– Tractatus de Sacramentis, Baptismi, Confirmationis, Poenitentiae (1940–41).<br />
– Tractatus de Sacramentis Baptismi, Confirmationis et Paenitetiae (1945–46,1947–1948).<br />
– Tractatus de Verbo Incarnato et Salvator (1946–47, 1950–51, 1953–54, 1955–56, 1957–58, 1959–60,<br />
1961–62, 1963–64, 1965–66, 1967–68, 1969–70).<br />
– Tractatus de SS. Eucharistia (1948–49, 1951–52, 1954–55, 1959–60, 1961–62, 1963–64, 1970–71,<br />
1975–76, 1977–78).<br />
– Tractatus de Revelatione, Fide et dogmate (1949–50, 1952–53, 1956–57, 1958–59, 1960–61,<br />
1962–63, 1964–65, 1966–67, 1968–69, 1972–73).<br />
– De SS. Trinitate (1968–69, 1971–72, 1976–77, 1979–80).<br />
– De relatione, quae viget inter communitatem ecclesisticam et administrationem sacramentorum,<br />
praesertim SS. Eucharistiae et Paenitentiae (1952–53).<br />
– De gratia (1973–74).<br />
– Christologie Orientalis (1974–75).<br />
6 Cf. la bibliografia.<br />
7 Cf. E. G. FARRUGIA, P. Bernhard Schultze, cit., p. 274.<br />
8 Ibid., p. 275.<br />
9 Cf. la bibliografia.<br />
3
Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />
1.2 B. Schultze e il PIO<br />
P. Bernhard Schultze SJ, professore al Pontificio Istituto Orientale, morì il<br />
30 gennaio 1990. Apparteneva alla generazione dei primi gesuiti operanti in<br />
questo Istituto in modo molto altruistico aiutando così, sia con la sua vita educativa,<br />
sia per la sua dedizione alla scienza, a formare la reputazione di questo Istituto<br />
ben conosciuta <strong>nel</strong> mondo ecumenico, soprattutto <strong>nel</strong> servizio efficiente alle<br />
chiese orientali.<br />
L’opera di B. Schultze cresce dalla sua attività pedagogica e scientifica, dalla<br />
ricca lettura dei testi originari, ma soprattutto dall’interesse di presentare gli<br />
autori stessi e il nucleo <strong>della</strong> problematica „in re“. Neanche mancano le osservazioni<br />
e gli articoli dell’attuale situazione <strong>della</strong> Chiesa russa soprattutto dopo la guerra e<br />
del movimento ecumenico. Evidentemente prevalgono i temi dogmatici (la cristologia,<br />
il problema di Dio e <strong>della</strong> Trinità, la soteriologia) e „parecchi articoli molto<br />
interessanti sulla mariologia e l’Oriente“. 10 Non dobbiamo omettere le recensioni<br />
ricchissime sia <strong>nel</strong> numero sia <strong>nel</strong>la oggetività.<br />
2. La <strong>teologia</strong> al PIO in relazione alla Chiesa russa in genere<br />
2.1 Il <strong>contesto</strong> teologico<br />
L’atmosfera teologica preconciliare in cui B. Schultze lavorava è caratterizzata<br />
dalla relazione <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> e del PIO con i primi tentativi ecumenici e con un<br />
concetto di uniatismo. 11 La posizione <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>ortodossa</strong> per quanto riguarda<br />
l’ecumenismo era per B. Schultze chiara con enorme profondità. Ma la base per la<br />
10 E. G. FARRUGIA, „La dogmatica al PIO“, in: Atti di 75mo anniversario di fondazione di PIO. Roma<br />
1992, p. 125.<br />
11 M. GORDILLO, „Teoria dell’ecumenismo“, in: EC [= Enciclopedia Cattolica. Città del Vaticano], 5<br />
(1950), p. 64. Quale é la posizione degli orientali separati? „Il pensiero degli orientali é stato<br />
raccolto <strong>nel</strong> volume Il problema ecumenico <strong>nel</strong>la coscienza <strong>ortodossa</strong>, pubblicato dall’YMCA (s.d.) di<br />
Parigi. In generale si può dire, che gli ecumenisti orientali, principalmente russi, si riallacciano al<br />
concetto <strong>della</strong> Chiesa universale, tanto frequente tra i pensatori russi del sec. XIX. Alcuni distinguono<br />
tra l’essenza o natura e la forma <strong>della</strong> Chiesa <strong>nel</strong> linguaggio <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> questi concetti<br />
rispondono al corpo ed all’anima, ovvero alla materia ed alla forma <strong>della</strong> Chiesa, per dire che la<br />
Chiesa ecumenica futura conserverà la forma <strong>della</strong> Chiesa loro, ma in un corpo nuovo,più universale,<br />
attraverso il quale essa possa sviluppare tutte le sue pienezze di vita e di santità. Altri teologi più<br />
radicali e senza scrupoli, come Nicola Berdjaev, distinguono lo spirito e la confessione, troppo<br />
angusta <strong>nel</strong>le formule dogmatiche. Tutte queste impalcature <strong>della</strong> Chiesa orientale, al pari di quelle<br />
delle altre Chiese cristiane, sono destinate a scomparire <strong>nel</strong>la Chiesa futura; lo spirito invece rimarrà<br />
intatto <strong>nel</strong>la fusione con le altre Chiese cristiane“.<br />
4
Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />
sua <strong>teologia</strong> era la posizione sia <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong>, sia soprattutto il concetto<br />
dell’unità del magistero ecclesiastico espresso <strong>nel</strong>le encicliche. 12<br />
Le prescrizioni canoniche che vietavano le riunioni miste (posizione <strong>della</strong><br />
Congregazione del S. Uffizio, 5 giugno 1948) erano non soltanto ben note, ma<br />
formavano una certa barriera psicologica e pratica alla relazione teologica. 13 La<br />
polemica teologica è una parte <strong>nel</strong>lo sviluppo teologico contemporaneo, e faceva<br />
parte del compito teologico di B. Schultze. Lui si sente di essere un rappresentante<br />
cattolico <strong>nel</strong> senso stretto, „una filosofia ‚perenne‘, simile alla filosofia<br />
scolastica“. 14 Difende, dal fondamento <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> scolastica, con la metodologia<br />
comparativa <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong>, <strong>nel</strong>lo spazio cattolico di una visione<br />
tradizionale. 15 Con le parole di M. Gordillo, il <strong>contesto</strong> teologico 16 per B. Schultze<br />
era più o meno questo: „Ma questo tentativo è di natura da sollevare delle gravi<br />
riserve. Infatti, se per i cattolici ecumenismo significa ciò che i dissidenti intesero <strong>nel</strong><br />
coniare la parola, esso comporta l’ammissione <strong>della</strong> Chiese separate e protestanti<br />
come parti <strong>della</strong> vera Chiesa, nonché l’affermazione che la Chiesa <strong>cattolica</strong> non<br />
possiede in se stessa attualmente la pienezza essenziale“. 17<br />
12 PIO XII., Orientalis Ecclesiae: „Non conduce al desideratissimo ritorno degli erranti figli alla sincera<br />
e giusta unità in Cristo, quella teoria che ponga a fondamento del concorde consenso dei fedeli solo<br />
quei capi di dottrina, sui quali o tutte o la maggior parte <strong>della</strong> comunità, che si gloriano del nome<br />
cristiano, si trovino d’accordo, bensì l’altra che, senza eccettuarne né sminuirne alcuna, integralmente<br />
accoglie qualsiasi verità da Dio rivelata“.<br />
13 „Maggiormente si devono osservare, quando si tratta dei cosidetti convegni ecumenici a cui cattolici,<br />
laici e chierici, non possono prendere parte veruna senza previo consenso <strong>della</strong> S. Sede“, in: EC 5<br />
(1950), p. 64.<br />
14 B. SCHULTZE, „Teologia latina e <strong>teologia</strong> orientale“, in: Problemi e Orientamenti di Teologia<br />
Dommatica. Vol. I. Milano 1957, p. 569.<br />
15 Cf. W. VRIES DE, Erinnerungen an P. B. Schultze, cit., p. 21.<br />
16 Inclinazioni in favore dell’ecumenismo <strong>nel</strong>la <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> odierna: A. MENSCHBRUGHE,<br />
„Danger du formalisme“, in: Oecumenica 1 (1934), pp. 312–328; O. BAUHOFER, Einheit und<br />
Glauben. Einsiedeln 1935.<br />
P. COUTOURIER, Revue apologétique, 1937; M. J. CONGAR, Chrétiens désunis. Principes d’un „oecuménisme”<br />
catholique. Parigi 1937.<br />
17 M. GORDILLO, Teoria dell’ecumenismo, cit., p. 65: „Il P. Congar difficilmente può sottrarsi alla<br />
necessità di ammettere almeno in parte questi postulati assegnati all’ecumenismo: non solo i singoli<br />
separati di buona fede sono membri <strong>della</strong> Chiesa vera ed unica; ma anche le loro Chiese possiedono<br />
tali e tanti elementi <strong>della</strong> vera Chiesa, che i dissidenti si salvano <strong>nel</strong>le loro Chiese, le quali possono<br />
per il fatto stesso considerarsi non totalmente distaccate dall’unica Chiesa fondata da Cristo per la<br />
salvezza delle anime. In quanto alla Chiesa <strong>cattolica</strong>, ad essa, é chiaro, non manca nulla di<br />
essenziale, ma sì un certo grado di perfezione. Così si ristabilisce un certo equilibrio ed uguaglianza:<br />
benché in maniera ed in grado diverso, tutti senza distinzioni andiamo verso l’unione per integrare<br />
ciò che ci difetta <strong>nel</strong>le singole Chiese.“<br />
5
Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />
2.2 La posizione personale di B. Schultze<br />
Schultze si sente di essere quella parte <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> che apologeticamente<br />
e dogmaticamente forma <strong>nel</strong>le lotte teologiche l’identita autentica<br />
dell’insegnamento <strong>della</strong> Chiesa <strong>cattolica</strong>. 18 La via alla capacità di vedere la<br />
contrapposizione (die Gegenstand) <strong>della</strong> tradizione occidentale e orientale al<br />
posto <strong>della</strong> contraddizione (der Wiederspruch) è ancora molto lunga, sia da<br />
parte <strong>cattolica</strong>, sia da quella <strong>ortodossa</strong>. Da parte sua, vede giustamente l’autocoscienza<br />
<strong>della</strong> <strong>teologia</strong> russa contemporanea, caratterizzandola come „una filosofia<br />
approfondita; un tentativo di filosofia cristiana; una sintesi concreta, più che un<br />
sistema astratto e razionale, che pretende alla percezione <strong>della</strong> realtà e dell’esistenza<br />
per via mistica e intuitiva“. 19 Per arrivare alla metodologia teologica usata durante<br />
il dialogo teologico ufficiale tra la chiesa cattolico-romana e la chiesa <strong>ortodossa</strong><br />
espressa dal Santo Padre 20 per la quale una <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> ha trovato espressione<br />
fondamentale <strong>nel</strong>la costituzione dogmatica Lumen Gentium 21 e <strong>nel</strong>le altre<br />
espressioni dogmatiche e teologiche del concilio stesso, 22 occorre un lungo<br />
tempo di lavoro faticoso. Schultze non condivideva le opinioni troppo ottimistiche.<br />
Egli sostiene la visione contraria. „La <strong>teologia</strong> russa moderna è ricca di<br />
aspetti elevati ed universali, approfondisce la conoscenza umana naturale e rivelata,<br />
fa vedere nessi ed apre nuovi orizzonti, ricerca anzitutto la connessione organica tra<br />
natura e rivelazione soprannaturale“, dice B. Schultze, ma sentiamo chiaramente<br />
che l’attenzione principale è connessa e associata con questa tendenza <strong>nel</strong>l’ambiente<br />
cattolico troppo ecumenica che assimila tutto senza vedere „il pericolo del<br />
panteismo (specialmente <strong>nel</strong>la dottrina <strong>della</strong> Sofia, concepita come identica con Dio<br />
e con la creatura); dello gnosticismo (la Sofia appare come intermediaria tra Dio e la<br />
creatura); dell’illuminismo e del profetismo (riservati ai veggenti filosofi gnostici).<br />
Essa tende inoltre alla confusione <strong>della</strong> conoscenza naturale di Dio con quella<br />
rivelata, e perciò da una parte a razionalizzare i misteri <strong>della</strong> Fede (pericolo del<br />
razionalismo o almeno semirazionalismo) e dall’altra a sottovalutare l’ordine razionale,<br />
giuridico <strong>della</strong> struttura visibile e gerarchica <strong>della</strong> Chiesa“. 23 Potrebbe sembrare<br />
18 Per essempio: „La metafisika di Berdiajew non cerca trovare niente altro che aprire la porta con una<br />
chiave antichissima conservandola la scholastica sotto guardia di un altro portatore <strong>della</strong> chiave“,<br />
B. Schultze, in: SchauKNB 38.<br />
19 B. SCHULTZE, „La gnosi russa contemporanea“, in: EC 6 (1951), p. 882.<br />
20 GIOVANNI PAOLO II: „...Questo dialogo che sta per incominciare avrà lo scopo di superare i malintesi<br />
e i disaccordi che esistono ancora fra noi se non a livello di fede almeno a livello <strong>della</strong> formulazione<br />
teologica“, in: D. SALACHAS, „Il dialogo teologico ufficiale tra le chiesa cattolico-romana e la<br />
chiesa <strong>ortodossa</strong>. Iter e documentazione“, in: Quaderni di o odigos. Bari 1986, 2, 20.<br />
21 LG 8: „Nel Simbolo professiamo una, santa, <strong>cattolica</strong> e apostolica, e che il Salvatore nostro, dopo la<br />
sua risurrezione, diede a pascere a Pietro, affidandone a lui a agli altri Apostoli la diffusione a la<br />
guida, e costituì per sempre colonna e sostegno <strong>della</strong> verità. Questa Chiesa, in questo modo costituita<br />
e organizzata come società, sussiste <strong>nel</strong>la Chiesa <strong>cattolica</strong>...“.<br />
22 Cf. UR 14–18; SC 41.<br />
23 B. SCHULTZE, La gnosi russa, cit., p. 882.<br />
6
Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />
che la metodologia analitica e comparativa fosse poco dialogica. Ma dall’altra<br />
parte gli entusiasti preconciliari e postconciliari pensano spesso, che si possa fare<br />
comunione con una mancanza di senso critico. Essi sono limitati dal loro punto di<br />
partenza, cioé dal supporre un concetto di unione che nasce senza dolore.<br />
B. Schultze con la sua posizione teologica sottolinea l’oggetività e la globalità del<br />
problema ecumenico.<br />
3. La chiesa <strong>ortodossa</strong> russa dopo la ricostruzione del patriarcato<br />
di Mosca <strong>nel</strong> pensiero di B. Schultze<br />
La linea fondamentale del lavoro scientifico di B. Schultze segue interessi<br />
dogmatici. Rendersi conto di un nesso diretto fra lo stato <strong>della</strong> vita <strong>della</strong> chiesa e<br />
<strong>della</strong> società stessa in genere e fra quello dell’insegnamento e <strong>della</strong> manifestazione<br />
<strong>della</strong> fede <strong>ortodossa</strong>, B. Schultze cerca di descrivere e comprendere questa<br />
relazione. Dietro alle sue premure sulla vita <strong>della</strong> chiesa <strong>ortodossa</strong> potremmo<br />
vedere l’attenzione e la prontezza del teologo cattolico di trovare una strada<br />
all’unità. Egli è troppo convinto del ruolo e dell’influsso <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> russa <strong>nel</strong><br />
mondo ortodosso, perché non possa parlare di quella in modo più ampio e<br />
profondo. Questo corrisponde esattamente alla funzione e alla importanza <strong>della</strong><br />
chiesa <strong>ortodossa</strong> russa <strong>nel</strong>l’ambiente ortodosso di oggi. „Il pensiero teologico di<br />
tutti gli altri paesi ortodossi (soprattutto la Romania, Serbia e Bulgaria) è ancora<br />
influenzato dalla <strong>teologia</strong> greca e da quella russa. Contemporaneamente possiamo<br />
accertarci di essere alle dipendenze <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> greca di quella russa“. 24<br />
Perciò, come una retroscena constante, entra questo motivo <strong>nel</strong>l’impegno<br />
teologico sia come caratteristica di B. Schultze sia del PIO stesso. Fino alla sua<br />
morte, fa molte recensioni di libri di autori russi, tiene dietro alla discussione<br />
interna all’ortodossia caratterizzando e facendo un discernimento teologico soprattutto<br />
alla luce di un’unica chiave di lettura: classificare le tendenze miranti<br />
all’unità per mezzo del concetto di unità ecclesiale. 25<br />
24 B. SCHULTZE, „Latin Theology and Oriental Theology“, in: UCHG [= The Unity of the Churches<br />
of God. Baltimore, Maryland 1962], p. 189.<br />
25 Cfr. B. SCHULTZE, „Das Problem der kirchlichen Einheit“, in: GwoK, pp. 108–130.<br />
7
Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />
3.1 La Chiesa <strong>ortodossa</strong> russa dopo la rivoluzione bolscevica e la<br />
sua situazione sotto il regime comunista<br />
3.1.1 La rivoluzione e la chiesa <strong>ortodossa</strong> russa<br />
La rivoluzione bolscevica secondo B. Schultze, era anticipata <strong>nel</strong>la Russia già<br />
dalla lotta filosofico-religiosa del secolo scorso e <strong>nel</strong> periodo pre-rivoluzionario.<br />
B. Schultze vede un nesso fra il messianismo e il profetismo russo e un discorso di<br />
interpretazione del senso <strong>della</strong> rivoluzione bolscevica come parte di quello.<br />
Insieme all’emigrazione russa, diviene bersaglio degli attacchi degli ideologi<br />
sovietici. Però controbatte a quelli che lo „annoverano tra i falsatori del pensiero<br />
filosofico russo“ 26 presentando il pensatore Leontìv come un profeta <strong>della</strong> rivoluzione<br />
bolscevica.<br />
Sebbene fosse dal tempo di Pietro il Grande giuridicamente indipendente, la<br />
Chiesa era praticamente sottoposta all’apparato dello stato e divenne una parte<br />
all’ „establishment“ <strong>della</strong> società prima <strong>della</strong> rivoluzione con tutti gli effetti di<br />
questo. „L’interferenza dello stato <strong>nel</strong>la questione dell’insegnamento teologico messa<br />
in pratica per mezzo di una censura rigida, ha una spada a doppio taglio. Da una<br />
parte il tentativo di proteggere la riflessione teologica dalla infiltrazione al modernismo<br />
mantenedola in uno stato conservativo provocava la reazione contro di quello,<br />
dall’altra parte minacciava di soffocare tutte le espressioni di originalità, di vita e di<br />
pace. L’effetto spesso era un conservatorismo rigido e sterile“. 27<br />
Con la caduta del regime zarista il 2. Marzo 1917, la chiesa <strong>ortodossa</strong> si<br />
trovava in una nuova situazione. Abituata a sostenere un ruolo di servizio allo<br />
stato, qualche volta anche un po’servile, sopportava l’accettazione adesso di<br />
questa situazione radicalmente nuova e contraria. Proprio la rinascita del patriarcato<br />
di Mosca non la possiamo comprendere come la vittoria gioiosa di liberazione<br />
dalla dominazione statale, ma più come la necessità storica emersa dalle<br />
circostanze concrete piuttosto che il risultato dei tentativi interni <strong>della</strong> chiesa<br />
stessa. Nel sinodo pan-russo (15.8. 1917) fu eletto il nuovo patriarca Tichon. Ma<br />
per lo sbocciare di questo dialogo iniziale e per formare una propria identità<br />
mancava tempo. Uno dei primi prodotti <strong>della</strong> rivoluzione comunista <strong>nel</strong>l’ottobre<br />
1917 era il decreto di Lenin contro ogni privilegi <strong>della</strong> chiesa („Dichiarazione dei<br />
diritti <strong>della</strong> comunità in Russia“ – 2. 10. 1917), l’abolizione alle istituzioni di<br />
educazione <strong>della</strong> chiesa28 e infine, <strong>nel</strong>la nuova costituzione (23. 1. 1918) varata<br />
da Lenin, la separazione <strong>della</strong> Chiesa dallo stato. Cominciava il periodo <strong>della</strong><br />
persecuzione, <strong>della</strong> liquidazione dei monasteri, <strong>della</strong> nazionalizzazione <strong>della</strong><br />
proprietà ecclesiastica, <strong>della</strong> confisca dei beni, <strong>della</strong> sconsacrazione delle chiese,<br />
<strong>della</strong> divisione <strong>della</strong> Chiesa russa fra chiesa filoboscevica „vivente“ e chiesa<br />
26 Cfr. B. SCHULTZE, „Profetismo e messiansimo russo religioso. Essenza, origini e rappresentanti<br />
principali“, in: OCP 22, Roma 1956, pp. 172–173.<br />
27 B. SCHULTZE, UCHG, p. 188.<br />
28 J. ELLIS, La Chiesa <strong>ortodossa</strong> russa. Una storia contemporanea. Bologna 1989, p. 28.<br />
8
Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />
„patriarcale“ e con il seguente sviluppo difficilissimo <strong>della</strong> chiesa in mezzo alla<br />
propaganda ateista, molte onde di persecuzione, ma anche di resistenza, di<br />
testimonianza <strong>della</strong> fedeltà e di purificazione. 29<br />
3.1.2 Le relazioni interne alla Chiesa stessa<br />
La Chiesa <strong>ortodossa</strong> viveva in Russia fino all’inizio <strong>della</strong> seconda guerra<br />
mondiale <strong>nel</strong>l’isolamento dal mondo circostante così come la società sovietica.<br />
Lo squarcio <strong>della</strong> barriera di informazioni si avvertiva durante la guerra contro il<br />
nazismo, in cui la Chiesa trovò il suo posto proprio <strong>nel</strong>la resistenza nazionale.<br />
Anche B. Schultze, incontratosi sullo sfondo del suo lavoro teologico direttamente<br />
o per mezzo dell’emigrazione russa con tale realtà ha osservato questa<br />
nuova modifica. Nel suo commentario alle nozioni del metropolita Niccola<br />
raccomanda una posizione più prudente per il futuro. 30<br />
La Chiesa soffriva di scismi, di rottura interiore e soprattutto di discordia<br />
sulla incertezza in ordine alle condizioni straordinariamente nuove. „I rinnovatori<br />
<strong>nel</strong>la Chiesa vivente“, l’elemento conservatore „<strong>nel</strong>la chiesa sinodale“, 31 i<br />
seguaci del patriarcato rinnovato, gli ammiratori dei Vecchi Credenti, gli aderenti<br />
alla strategia di passare alla Chiesa <strong>ortodossa</strong> nazionale, una crescita di tensione<br />
con la Chiesa in diaspora e l’allontanamento graduale da essa, già purtroppo<br />
fino alla collaborazione aperta con regime comunista e la sua polizia segreta.<br />
B. Schultze, sapendo tutto ciò può a buon diritto mettere in dubbio la proclamazione<br />
del metropolita che „tal espressione (di ottimismo) ci sembra assai vaga e non<br />
ci autorizza a credere a un libero insegnamento catechistico“. 32<br />
Per la <strong>teologia</strong> <strong>nel</strong>l’Unione Sovietica è determinante la situazione dominata<br />
dallo stato ateistico in base ad una legge costituzionale. B. Schultze vede bene lo<br />
scopo principale che è quello <strong>della</strong> ideologia: „la soluzione definitiva <strong>della</strong><br />
questione religiosa“. Pur così uno spazio più ampio per la loro attività „c’è un<br />
livello <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>nel</strong>l’Accademia teologica di Mosca, di Leningrado e Kalinigrado<br />
ancora bassa“ ed è orientata „contro Roma. Si può notare molto facilmente, che<br />
queste conseguenze si traggono dalla dipendenza <strong>della</strong> nuova <strong>teologia</strong> russa dal<br />
potere dello stato“. 33<br />
29 Cfr. L. LAGOWSKY, „Die russische orthodoxe Kirche seit 1917“, in: Evangelium in Osten, 1938.<br />
30 B. SCHULTZE, „Alcune notizie sulla Chiesa russa“, in: Hum [= Humanitas (Brescia)] 8, Brescia<br />
1946, pp. 762–764.<br />
31 Ibid., p. 763.<br />
32 Ibid., p. 763.<br />
33 B. SCHULTZE, Latin Theology and Oriental theology, cit., p. 190.<br />
9
Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />
3.1.3 L’ideologia atea in confronto con il cristianesimo<br />
L’analisidell’ideologia del governo dello stato ateo guidato dal partito controreligioso<br />
è presentata molto di più <strong>nel</strong> lavoro di B. Schultze. Egli stesso si sente<br />
attaccato. 34 Le origini dell’ideologia atea B. Schultze, come buon specialista, le vede<br />
<strong>nel</strong>lo sviluppo del pensiero filosofico russo del secolo scorso, 35 anticipate già <strong>nel</strong>le<br />
lotte fra i gruppi degli anarchici e rivoluzionari36 e in quelle uscite da loro come<br />
convertiti alla ortodossia o alla tradizione cristiana in genere. Un personaggio tipico<br />
ed esemplare di questo primo tipo è per B. Schultze N. Bakunin. B. Schultze cerca<br />
„di stabilire per quale via, come in pratica egli pervenne all’ateismo e di vedere con quali<br />
argomenti teoretici egli fondava la sua posizione“. 37 N. Bakunin è per lui una prefigurazione<br />
del dittatore Stalin. „Bakunin in prigione, con la sua volontà inflessibile di<br />
rivoluzionario, rassomiglia a un uomo, che si è comportato in modo del tutto simile in<br />
prigione, detenzione ed esilio“ all’uomo che noi conosciamo come quello „di acciaio,<br />
cioé Stalin“. 38 N. Bakunin preparava tutto questo con i suoi atteggiamenti, con il<br />
metodo <strong>della</strong> sua battaglia contro la chiesa e lo stato zarista, da lui chiamati „le mie<br />
due bestie nere“. 39 Secondo B. Schultze, non è soltanto un profeta <strong>della</strong> distruzione,<br />
ossia <strong>della</strong> rivoluzione in genere, come Nietzsche, ma è „il precursore <strong>della</strong> rivoluzione<br />
bolscevica. I metodi del suo catechismo rivoluzionario furono largamente adoperati<br />
<strong>nel</strong> preparare ad attuare questa rivoluzione“. 40 Il suo radicalismo implicò già tutto, ciò<br />
che poi sarà usato da Lenin. La differenza fra di loro sta soltanto <strong>nel</strong> fatto che Lenin<br />
conservava il potere dello stato e le strutture dei suoi mezzi <strong>nel</strong>la „lotta politica per la<br />
loro abolizione“. 41<br />
L’ideologia del partito comunista bolscevico ha un nesso da un lato con una<br />
trasformazione del messianismo russo caratterizzato soprattutto dalla sua crescita<br />
<strong>nel</strong>l’isolamento, 42 cioé che „noi siamo chiamati a risolvere la maggior parte dei<br />
problemi dell’ordine sociale, a compiere la maggior parte delle idee sorte <strong>nel</strong>le<br />
vecchie società, a pronunciare un giudizio sulle più gravi questioni che preoccupano<br />
34 V. MALININ, N. G. TARAKANOV, I. ŠČIPAČEV, „Contro i falsificatori borghesi contemporanei <strong>della</strong><br />
storia <strong>della</strong> filosofia russa“ , in: Kommunist, luglio 10, Mosca 1955, pp. 62–76; N. G.<br />
TARAKANOV, „I falsificatori <strong>della</strong> storia del pensiero filosofico russo“ , in: Voprosy<br />
filosofii 3, Mosca 1955, pp. 73–85; Cfr. B. SCHULTZE, „Un saggio di critica sovietica“, in: CivCat<br />
[= Civiltà Cattolica] 2, Roma 1956, pp. 179–184.<br />
35 B. Schultze cerca di provare una ipotesi di B. Jakovenko, che sottolinea una linea diretta atea in<br />
pensiero russo: „Belinskij, Herzen, Bakunin, Černyševskij, Lavrov, Michajlovskij, Plechanov, Kropotkin<br />
e Lenin“, cf. RusD, p. 12.<br />
36 Schultze ha scritto su Belinskij come precursore <strong>della</strong> Sozialdemocrazia. Cf. PR1, p. 86.<br />
37 B. SCHULTZE, „Il nuovo umanesimo russo. Umanesimo o umanitarismo?“, in: Hum 4. Brescia<br />
1947, p. 464.<br />
38 Ibid., p. 464.<br />
39 N. BAKUNIN, „L’empire knoutogermanique et la révolution sociale (1871)“, in: Oeuvres III. Parigi<br />
1908, p. 58.<br />
40 B. SCHULTZE, Il nuovo umanesimo russo, cit., p. 464.<br />
41 Ibid., p. 480.<br />
42 B. SCHULTZE, RusD, p. 41s.<br />
10
Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />
il genere umano“, citando le parole di Čaadaev. 43 Dall’altro lato fu legata al<br />
desiderio di un nuovo umanesimo mondiale, come B. Schultze dice con le parole<br />
di N. Berdjaev: „L’idea, secondo la quale viene attribuito all’uomo il più alto valore<br />
<strong>nel</strong>la vita del uomo e proclamato il riconoscimento <strong>della</strong> sua missione creativa“. 44<br />
L’ambiente sociale e culturale del movimento bolscevico fu sposato con la<br />
tradizione imperialistica <strong>della</strong> Russia zarista. Il prodotto di questo nei suoi effetti<br />
controcristiani non fu soltanto per la connessione dell’ortodossia con la famiglia<br />
degli zar, ma anche per la sua contrapposizione allo scopo del nuovo umanesimo,<br />
cioé il paradiso sulla terra. Secondo B. Schultze il „nuovo umanesimo russo“<br />
come idea diventata una prassi enorme, seguendo il principio espresso precisamente<br />
senza vergognarsi da M. Gorki, perché „dà al proletariato il diritto storicamente<br />
fondato ... a lottare senza quartiere“, 45 è la continuazione del pensiero<br />
europeo con una caratterizzazione più nazionale. Il centro è l’uomo. „N. Berdjàev“,<br />
dice B. Schultze, „<strong>nel</strong>l’articolo citato, ci fa osservare che la parola umanesimo<br />
è ambigua. Originalmente, <strong>nel</strong> Rinascimento, essa significò il ritorno all’antichità,<br />
l’immergersi <strong>nel</strong>lo studio <strong>della</strong> cultura e <strong>della</strong> lingua greca e latina... Nel secolo XIX<br />
la parola umanesimo ha assunto il senso di pura umanità, di atteggiamento umano<br />
verso l’uomo, e si è trasformato in concetto umano unitario“. 46<br />
Nel mondo, perdendo il suo senso, Marx, Lenin e Stalin divennero portatori<br />
„dell’amore vero“, si fecero pastori degli operai, <strong>della</strong> loro classe e, arrivavano<br />
alla pienezza <strong>della</strong> storia umana e del punto culminante <strong>della</strong> cultura e del<br />
mondo del lavoro, essi sono i fondatori <strong>della</strong> nuova religione, dove manca Dio<br />
ma non mancano i suoi profeti e la divinità per adorarli. „L’umanesimo sovietico<br />
è troppo uno strumento <strong>della</strong> lotta di classe, e quindi <strong>della</strong> discordia e dell’odio;<br />
l’uomo per loro, in fondo, non è altro che il capitale più preciso e perciò il mezzo per<br />
raggiungere il benessere del paese“. 47<br />
Uno dei mezzi dell’ideologia del „nuovo comunismo russo“ diviene lo stato<br />
con i suoi strumenti strutturali. La sentenza di Stalin, „la storia mi perdonerà“, ci<br />
lascia prendere visione <strong>della</strong> perversità e <strong>della</strong> profondità di una lotta ideologica<br />
guidata senza scrupoli morali. La storia serve come materia per l’interpretazione,<br />
in uno spirito di giustificazione e mistificazione, <strong>della</strong> prassi marxista, dunque<br />
„l’introduzione dei corsi <strong>della</strong> sociologia marxista storica al posto dell’insegnamento<br />
<strong>della</strong> storia“, 48 „l’oggetto <strong>della</strong> storia sarebbe dunque lo sviluppo <strong>della</strong> società umana<br />
per mezzo <strong>della</strong> formazione delle classi“ 49 e “gli evangelisti di questo nuovo mondo<br />
43 P. J. ČAADAJEV, „Lettera a M. F. Orlov – 1837“, in: Opere I. Mosca 1913, p. 218.<br />
44 N. BERDJAJEV, „Alte und neue Wege des Humanismus“, in: Theologische Zeitschrift. Basel 1946,<br />
marzo-aprile, p. 124s.<br />
45 M. GORKIJ, Izvestia, 29. 12. 1934, col. 1, 3–4.<br />
46 B. SCHULTZE, Il nuovo umanesimo russo, cit., p. 402.<br />
47 Ibid., p. 413.<br />
48 B. SCHULTZE, „Weltanschauung und Christentum im sowjetischen Geschichtsunterricht“, in:<br />
CHS [= Christentum in der Sowjetunion] (1950), p. 163.<br />
49 Ibid., p. 167.<br />
11
Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />
sono Marx, Engels, Lenin e Stalin”. 50 Una parte integrale di questo tipo di storia è<br />
darwinismo naturalistico. L’istruzione pubblica, la storia e le scienze naturali<br />
stanno al servizio <strong>della</strong> propaganda contro la fede e <strong>della</strong> liquidazione <strong>della</strong><br />
chiesa per arrivare allo scopo terminale: la soluzione definitiva <strong>della</strong> questione<br />
religiosa. 51<br />
3.2 L’emigrazione e la <strong>teologia</strong> russa in diaspora<br />
Commentando un articolo molto attuale di N. Berdjaev 52 sugli atteggiamenti<br />
dell’emigrazione russa di fronte alla Chiesa russa 53 B. Schultze non condivide la<br />
sua opinione riguardo alla loro riconciliazione. La Chiesa russa <strong>nel</strong> suo proprio<br />
territorio è collegata „con il regime sovietico, come un ateo e materialista, ... che<br />
cerca di controllare tutta la vita <strong>della</strong> Chiesa“. 54 Secondo B. Schultze non è<br />
possibile collegare la Chiesa di Cristo con uno stato non cristiano, i rapporti<br />
diventano sempre problematici. Nel tentativo di N. Berdjaev, B. Schultze percepisce<br />
anzi il desiderio di mettere in comunicazione l’una e l’altra parte<br />
dell’ortodossia russa verso le chiese orientali cattoliche e la chiesa <strong>cattolica</strong><br />
universale.<br />
La funzione e l’importanza dell’emigrazione russa si ampliava dopo la prima<br />
guerra mondiale. L’ortodossia russa comincia a vivere <strong>nel</strong>l’ambiente occidentale.<br />
Una posizione eccezionale appartiene all’Istituto S. Sergio a Parigi, fondato <strong>nel</strong><br />
1925, dove S. Bulgakov insegnò <strong>teologia</strong> dogmatica e effettivamente guidò l’Istituto<br />
stesso fino alla sua morte <strong>nel</strong> 1944. 55 Questo era per la <strong>teologia</strong> <strong>ortodossa</strong> in<br />
genere un contatto immediato „sia con il pensiero teologico degli altri paesi ortodossi<br />
e soprattutto con il pensiero teologico dell’Occidente, sia quello cattolico, sia<br />
quello protestante“. 56 Questo ha portato per la <strong>teologia</strong> russa una necessità di<br />
differenziazione e un punto culminante per lo sviluppo <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> slava<br />
<strong>ortodossa</strong>. 57<br />
Dopo la seconda guerra mondiale stava cambiando la fisionomia intellettuale<br />
e spirituale dell’Istituto S. Sergio. Non tutti gli studenti erano russi, neanche i<br />
professori. In consequenza di ciò l’Istituto prese forma di scuola teologica inter-<br />
50 Ibid., p. 169.<br />
51 B. SCHULZTE, Il cristianesimo <strong>nel</strong>l’Unione Sovietica. Documenti e studi di Espansione Cristiana.<br />
Roma 1948, 5, pp. 165–185; pp. 187–216; pp. 245–272.<br />
52 N. BERDJAEV, „Suïba russkoj cerkvi“, in: Russkije Novosti 49, Paris 1946, p. 3.<br />
53 B. SCHULTZE, „Atteggiamenti diversi dei russi emigrati di fronte alla Chiesa Russa (in occasione<br />
di un articolo di N. Berdiajev)“, in: Hum 4, Brescia 1947, pp. 364–368.<br />
54 Ibid., p. 367.<br />
55 B. SCHULTZE, Latin Theology and Oriental Theology, cit., p. 189.<br />
56 Ibid., p. 189.<br />
57 B. SCHULTZE, „Ostkirchen“, in: SM [= Sacramentum Mundi (Freiburg)]. Vol. III (1969),<br />
p. 933–934.<br />
12
Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />
nazionale. Ciò non significa, un peso minore <strong>nel</strong>la formazione spirituale e pastorale<br />
di questo Istituto sia <strong>nel</strong> campo <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> orientale, sia in quella <strong>della</strong><br />
liturgia o dell’attività ecumenica che esso ebbe reso benemerito. 58 B. Schultze ha<br />
preso parte personalmente a questa attività interconfessionale e piú volte ha<br />
visitato l’Istituto S. Sergio. 59 Uno dei nuovi compiti dell’Istituto era la preparazione<br />
di un concilio panortodosso e una nuova missione. Da questi aspetti risaltano gli<br />
interessi del lavoro teologico <strong>nel</strong>la diaspora <strong>ortodossa</strong> sulla ecclesiologia.<br />
4. Gli argomenti fondamentali <strong>della</strong> <strong>teologia</strong><br />
russa <strong>nel</strong> pensiero di B. Schultze<br />
4.1 Cristologia<br />
La cristologia è una delle più importanti questioni <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> russa attuale<br />
di oggi. Nel suo articolo sintetico B. Schultze vede parti che sono <strong>nel</strong> interesse<br />
<strong>della</strong> <strong>teologia</strong> russa. 60 B. Schultze dice che „è però certo che <strong>nel</strong> pensiero su Cristi,<br />
e <strong>nel</strong>l’attegiamento vivo di fronte a lui, si concentra e si rispecchia tutto ciò che vi è di<br />
originale, di caratteristico e di personale nei singoli pensatori“, 61 soprattutto „questa<br />
coerenza interiore“ 62 di persona di Cristo e la sua opera salvifica.<br />
4.1.1 Il <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> cristologia <strong>nel</strong>la <strong>teologia</strong> russa<br />
moderna <strong>nel</strong>l’ottica di B. Schultze<br />
L’editore del articolo di B. Schultze <strong>nel</strong>la sua piccola introduzione ci fa notare<br />
in maniera di presentazione: „Una lettura accurata permette di arrivara alla conclusione<br />
fino a quale punto è presentata la ricchezza del pensiero“ degli autori. 63<br />
B. Schultze indica ottimamente che le ricerche moderne vanno in questa direzzione:<br />
analizzando i testi, mettendo insieme e accumulando materiali dai testi<br />
originali, hanno la massima importanza per cercare di trovare una nuova sintesi o<br />
una analisi più profonda.<br />
Il punto di partenza <strong>della</strong> nuova <strong>teologia</strong> russa è per B. Schultze la concezione<br />
<strong>della</strong> ecclesiologia <strong>ortodossa</strong> creatosi <strong>nel</strong>l’ambiente slavofilo e <strong>nel</strong>la formazione<br />
<strong>della</strong> nuova autocoscienza <strong>ortodossa</strong> russa in conessione con la cosìddetta idea<br />
58 A. KNIAZEFF, „L’Institut Saint-Serge. De l’Académie d’autrofois au rayonnement d’aujourd’hui“.<br />
Paris 1974, una recensione di B. Schultze, in: OCP 41 (1975), pp. 278–281.<br />
59 Cf. B. SCHULTZE, Ekklesiologischer Dialog mit Erzpriester Nikolaj Afanas’ev, in: OCP 33 (1967), pp.<br />
380–403.<br />
60 B. SCHULTZE, „Hauptthemen der neueren russischen Theologie“, in: HOK [= Handbuch der<br />
Ostkirchenkunde. Düsseldorf 1984], pp. 361–387.<br />
61 B. SCHULTZE, PR1, p. 16.<br />
62 B. SCHULTZE, Hauptthemen, cit., p. 361.<br />
63 B. SCHULTZE, Hauptthemen, cit., p. 322.<br />
13
Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />
russa. Schultze segue queste tracce dal teologo laico A. S. Chomjakov, che ha<br />
ispirato molte generazioni successive.<br />
A. S. Chomjakov (1804–1860), un uomo tanto amante di Cristo e <strong>della</strong> Sua<br />
Chiesa, „era pieno di Cristo. Cristo era per lui specialmente il Salvatore, l’ideale<br />
luminoso e il capo <strong>della</strong> Chiesa“. 64 L’accento di Chomjakov sta <strong>nel</strong>l’interiorità,<br />
esperienza personale sia <strong>della</strong> Chiesa 65 sia del Cristo. 66<br />
B. Schultze vede <strong>nel</strong>la posizione di Chomjakov una distruzione <strong>della</strong> gerarchia<br />
ecclesiale sostituita con l’uguaglianza totale di tutti i fedeli senza, nessuna<br />
funzione o grado. Da qui viene il rifiuto del primato del papa e di tutta l’autorità<br />
ecclesiale come tale e quello dei segni <strong>della</strong> cattolicità. Ma sappiamo bene, dice<br />
Schultze piú avanti, dove sono le fonti del suo insegnamento: <strong>nel</strong> conciliarismo<br />
del periodo medievale occidentale trasferito in Russia da uomini anonimi o<br />
conosciuti come Massimo il Greco 67 , accettando il modo di pensare dalla mentalità<br />
protestante e anglicana ma anche dai motivi storici di sviluppo <strong>della</strong> chiesa russa<br />
stessa. D’altra parte possiamo seguire tranquillamente anche un certo nesso fisso<br />
<strong>nel</strong>la ecclesiologia del nostro secolo soprattutto <strong>nel</strong> parallelo tra Dio che in<br />
Cristo si è fatto uomo, „bogocelovečenstvo“, e Dio che in Cristo si e fatto<br />
umanità e universo, „bogomir“, <strong>nel</strong>la prospettiva di V. Solov’ëv, N. Berdjaev e<br />
S. Bulgakov, come una certa conclusione <strong>della</strong> controversia con l’idealismo<br />
tedesco. 68 Le radici <strong>della</strong> ecclesiologia di N. Afanas’ev (1893–1966) le dobbiamo<br />
trovare in un campo differente: dalla visione eucaristica <strong>della</strong> chiesa primitiva a<br />
quella universale. Per N. Afanas’ev la Chiesa universale è somma delle chiese<br />
locali prese <strong>nel</strong> loro insieme 69 .<br />
Il secondo tema <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> russa che ha il suo influsso anche sulla cristologia<br />
è il palamismo 70 e l’insegnamento <strong>della</strong> Sofia 71 . Poi, come parte coerente <strong>della</strong><br />
cristologia stessa, la mariologia e la soteriologia.<br />
64 B. SCHULTZE, „Pensatori russi di fronte a Cristo“, in: CivCat 2, Roma 1944, pp. 273–284.<br />
65 Ibid., p. 279 : „sobornos“ (collettivita, comunita, comunione di tutti i<br />
fedeli tra di loro e Cristo; ecumenicità) – „...la chiesa terrestre non é che l’unità degli uomini fedeli<br />
operata dall’amore mutuo <strong>nel</strong>l’uomo Gesù, nostro Salvatore e nostro Dio ... Il mistero di Cristo<br />
salvatore <strong>della</strong> creatura é ... il mistero dell’unità e <strong>della</strong> libertà umana <strong>nel</strong> Verbo Incarnato“.<br />
66 Ibid., p. 278 : „Il Cristo visibile, egli scrive, era la verità imposta, ma essa<br />
doveva venire liberamente acquistata. Il Cristo visibile, era la verità esteriore; ma essa doveva<br />
diventare interiore per la grazia del Figlio, <strong>nel</strong>la missione dello Spirito di Dio. Tale é il senso del<br />
Pentacoste. La verità sarà di qui innanzi in noi stessi e <strong>nel</strong> fondo <strong>della</strong> nostra propria coscienza“.<br />
67 B. SCHULTZE, „Maksim Grek als Theologe“, in: OCA 167, Roma 1963, p. 354s.<br />
68 Ibid., p. 323–335.<br />
69 D. SALACHAS, „Il dialogo teologico ufficiale tra la chiesa <strong>cattolica</strong>-romana e la chiesa <strong>ortodossa</strong>.<br />
Iter e documentazione“, in: Quaderni di o odigos 1, Bari 1986, p. 46.<br />
70 Cf. B. SCHULTZE, Hauptthemen, cit., p. 345, la nota 68.<br />
71 Ibid., p. 349–361.<br />
14
Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />
4.1.2 La formulazione del dogma dal concilio di Calcedonia<br />
Secondo B. Schultze, non c’e differenza fra la <strong>teologia</strong> russa e la dottrina<br />
<strong>cattolica</strong>, perché ambedue hanno accettato i dogmi del concilio di Calcedonia:<br />
Cristo, „perfetto <strong>nel</strong>la sua divinità e perfetto <strong>nel</strong>la sua umanità, in due nature, senza<br />
confusione, immutabili, indivise, inseparabili ... una sola persona e ipostasi“. 72 Ma<br />
possiamo osservare tre modi in cui si spiega la dottrina <strong>ortodossa</strong> russa di fronte<br />
alla definizione di Calcedonia: „...i conservatori, come il punto più alto già raggiunto<br />
dalla <strong>teologia</strong> patristica“, „i liberali come Svetlov giudicano che possa essere<br />
spiegata ulteriormente“ e poi quelli che „pensano che debba essere perfizionata<br />
(Bulgakov)“. 73<br />
V. Losskij definisce la fede di Calcedonia da una parte come <strong>teologia</strong> negativa,<br />
apofatica. Dall’altra parte cerca di mettere in luce la definizione, delineando<br />
l’aspetto dell’umiliazione, di kenosis. 74 „Come abbiamo detto più volte, la perfezione<br />
<strong>della</strong> persona consiste <strong>nel</strong>l’abbandono. In quanto distinta dalla natura, in quanto<br />
‚non-natura‘, in quanto se stessa, la persona si esprime <strong>nel</strong>la rinunzia all’essere per se<br />
stessa. Questo è l’espianazione <strong>della</strong> persona del Figlio, la kenosis divina“, 75 „cioé la<br />
rinunzia alla propria volontà per compiere la volontà del Padre obbedendogli fino<br />
alla morte, fino alla croce. D’altronde, questa rinunzia alla volontà propria non è una<br />
determinazione, un atto, ma è per così dire l’essere stesso delle persone <strong>della</strong> Trinità,<br />
non essendovi che un’unica propria volontà alla natura comune“ 76 . B. Schultze nota<br />
che Losskij ha visto l’autorinunzia <strong>nel</strong>la persona divina di Cristo non soltanto<br />
<strong>nel</strong>la volontà divina, ma anche in quella umana e qui in maniera più forte. Losskij<br />
stesso descrive la sua posizione teologica piú o meno chiaramente: „Se si facesse<br />
infatti il bilancio <strong>della</strong> storia dottrinale dagli inizi ai nostri giorni, se si leggesse il<br />
Denzinger o i 50 volumi in foglio del Mansi, la conoscenza che si avrà del Mistero<br />
trinitario non risulterà più perfetta di quella di un Padre <strong>della</strong> Chiesa del IV secolo<br />
che parla dell’omousios, né di quella di un Padre anteniceno che ancora non ne<br />
parla, né di quella di un s. Paolo, a cui il termine stesso di Trinità è ancora<br />
estraneo“. 77 „In occasione dell’anniversario di Calcedonia (451–1951) specialmente<br />
due teologi russi si sono occupati del senso <strong>della</strong> definizione di quel concilio:<br />
uno, S. Verchovskoj, esponendo anzi tutto il pensiero dei santi Padri, l’altro, V.<br />
Zenkovskij, cercando di chiarire il dogma cristologico con i dati <strong>della</strong> psicologia<br />
moderna“. 78<br />
72 Dz [= H. DENZINGER, Kompendium der Glaubensbekenntnisse und kirchlichen Lehrentscheidungen.<br />
Freiburg 199137], 302.<br />
73 B. SCHULTZE, Teologia latina e <strong>teologia</strong> orientale, cit., p. 564.<br />
74 B. SCHULTZE, Hauptthemen, cit., p. 361s.<br />
75 V. LOSSKIJ, La <strong>teologia</strong> mistica <strong>della</strong> chiesa d’Oriente. Bologna 1985, p. 136.<br />
76 Ibid., p. 136.<br />
77 V. LOSSKIJ, „La tradition et les traditions“, in: Messager . Paris 1959, p. 30–31, 159,<br />
101–121; traduzione italiana del citato in: G. CIOFFARI, Breve storia <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> russa, in:<br />
Quaderni di o Odigos 1. Bari 1987, p. 58s.<br />
78 B. SCHULTZE, Teologia latina e <strong>teologia</strong> orientale, cit., p. 564.<br />
15
Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />
4.1.3 Il problema <strong>della</strong> consapevolezza e la personalità umana di Cristo<br />
Il secondo problema – il problema <strong>della</strong> consapevolezza e <strong>della</strong> personalità<br />
umana di Cristo – viene secondo Schultze da due sorgenti: uno delle quali è <strong>nel</strong>la<br />
tradizione orientale, cioé le discussioni del secolo dodicesimo sulla psicologia di<br />
Cristo che non era differente dagli uomini. L’altra viene dall’influenza <strong>della</strong><br />
<strong>teologia</strong> protestante del secolo scorso e del nostro. La tendenza <strong>della</strong> prima sorge<br />
dalla tendenza a mettere non in analogia, ma in evidenza le ricerche <strong>della</strong><br />
psicologia di quel tempo metodo teologico. Da ciò cresce la domanda sulla<br />
cosiddetta consapevolezza dell’uomo Gesù Cristo e la relazione fra quella e la<br />
sua auto-coscienza divina. A queste domande cercavano di trovare la risposta<br />
adeguata i teologi russi contemporanei, specificando prima ciò che loro capiscono<br />
sotto i termini „persona“, „natura“, „consapevolezza“ ed „Io“ e quale è la<br />
differenza e il nesso fra di loro. 79<br />
P. Svetlov, in confronto con la <strong>teologia</strong> protestante, sottolinea il carattere<br />
misterioso <strong>della</strong> incarnazione come mistero che Cristo si è fatto uomo: l’unione<br />
ipostatica si può comprendere <strong>nel</strong>la potenza <strong>della</strong> conoscenza divina. D’altra<br />
parte, alla tendenza protestante risponde con i suoi argomenti: ciò che manca<br />
alla personalità non può significare necessariamente che Cristo è meno personale,<br />
perché il Verbo sostituisce la personalità totale <strong>della</strong> persona di Gesù. Ma<br />
Svetlov esce praticamente dalla stessa posizione contro la quale attacca. Schultze<br />
precisa con risolutezza che esiste la possibilità <strong>della</strong> autocoscienza sia divina sia<br />
umana, ma <strong>nel</strong>l’ unità <strong>della</strong> persona stessa di Gesù di Nazaret. Questo significa<br />
per Schultze la autocoscienza e la consapevolezza di Gesù. Ma la persona <strong>della</strong><br />
Parola divina era l’ultimo portatore del suo atteggiamento. Per Schultze è anche<br />
insufficiente l’argomentazione alle obiezioni dei protestanti a proposito di identificare<br />
la volontà con la persona. Ciò non corrisponde con la tradizione. 80<br />
P. Svetlov lo mette in evidenza con la comparazione dell’uomo sdoppiato, sia<br />
patologico sia morale. 81 Questo non forma il fondamento per la divisione ontologica<br />
o metafisica <strong>nel</strong>la persona.<br />
Un altro teologo ortodosso, V. Zenkovskij, si deve rassegnare con la <strong>teologia</strong><br />
<strong>della</strong> riforma <strong>nel</strong>la persona di E. Brunner. Con lui, distingue fra l’uomo vero e<br />
profondo, che è nascosto <strong>nel</strong>l’uomo empirico e superficiale. Identifica con i<br />
termini „vero“ e „profondo“ le dichiarazioni del concilio di Calcedonia. Con<br />
esse, egli cerca di sorreggere la sua visione <strong>della</strong> lotta interiore fra la natura<br />
corrotta e la natura pura <strong>nel</strong>la persona. B. Schultze risponde che si deve dis-<br />
79 Cf. B. SCHULTZE, „Chalkedon in der neueren rusischen Theologie“, in: Chalkedon, III, pp.<br />
719–763.<br />
80 Monotelismo e monoenergismo furono condannati al concilio ecumenico di Costantinopoli (il<br />
VI) <strong>nel</strong> 680–681. Cf. Dz<br />
553–559.<br />
81 Cf. Rom 7,15–23.<br />
16
Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />
tinguere bene fra la natura umana che è composta dal corpo e dall’anima e la<br />
natura di Cristo, cioé la natura umana e divina.<br />
4.1.4 L’umiliazione di Cristo o la kenosis<br />
Ultimo gran tema <strong>della</strong> cristologia, trattata da B. Schultze è l’umiliazione di<br />
Cristo o la kenosis. Il fondamento principale di esse sono brani <strong>della</strong> Santa<br />
Scrittura, 82 ma anche suggestioni che arrivano all’ambiente russo ortodosso non<br />
soltanto per mezzo <strong>della</strong> tradizione patristica, ma anche dalla <strong>teologia</strong> protestante<br />
del secolo 17, in cui quello era uno dei temi più importanti. La reazione da<br />
parte <strong>ortodossa</strong> era molto veemente. Non potevano accettare la possibilità <strong>della</strong><br />
rinuncia alla gloria <strong>della</strong> Parola divina <strong>nel</strong> tempo <strong>della</strong> vita terreste, o soprattutto<br />
<strong>nel</strong> tempo <strong>della</strong> sofferenza o <strong>della</strong> morte, neanche una spiegazione <strong>della</strong> copertura<br />
o del mascheramento <strong>della</strong> gloria di Cristo o <strong>della</strong> diminuzione o riduzione<br />
<strong>della</strong> divinità <strong>nel</strong>la persona di Gesù.<br />
Un teologo conservatore, A. Èekanovskij, rifiuta categoricamente questo<br />
concetto teologico di kenosis <strong>nel</strong> senso proprio al protestantesimo, ma rimane<br />
<strong>nel</strong>la sua influenza. La sofferenza si riferisce alla “parte esteriore”, non si<br />
toccano l’interiorita di Cristo, il modo di essere <strong>della</strong> vita divina, non il fondamento<br />
o l’essere divino stesso. Così capiscono kenosis anche Svetlov e Glubovskij.<br />
A proposito di lui possiamo vedere anche i nuovi passi <strong>nel</strong>la <strong>teologia</strong> russa<br />
contemporanea83 (come Chomjakov, Malinovskij, S. Bulgakov). Con l’idea di<br />
kenosis è legata la tendenza apofatica <strong>nel</strong>la cristologia.<br />
S. Bulgakov è uno dei teologi russi che ha <strong>nel</strong> suo programma una nuova<br />
cristologia intenzionalmente originale ed indipendente. „S. Bulgakov risale alla<br />
patristica per gettare uno sguardo alle istanze valide che si trovano dietro le eresie.<br />
Andando alle radici <strong>della</strong> cristologia egli si interessa particolarmente di Apollinare di<br />
Laodicea84 giungendo a considerarlo come il primo ad aver impostato correttamente<br />
il problema dell’Incarnazione: ‚la questione <strong>della</strong> reciproca correlazione <strong>della</strong> natura<br />
divina e umana, quale fondamento <strong>della</strong> loro riunione <strong>nel</strong> Dio-Uomo‘, senza ricorrere,<br />
come di solito accadeva, all’onnipotenza divina. Il suo seguace Cirillo Alessandrino85<br />
non risolse il problema anche per l’imprecisione di termini come natura e<br />
ipostasi“ 86 . B. Schultze caratterizza il atteggiamento di Bulgakov così: „Cristo è<br />
per lui il Redentore, il Salvatore. Egli, come V. Solov’ëv, riconnette la redenzione con<br />
la creazione e con l’incarnazione, e vede già in esse un atto di amore sacrificatore<br />
82 „Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per provare in lui diletto.<br />
Disprezzato a reietto dagli uomini...“ (Is 53, 2–3). „Il quale, pur essendo di natura divina, non<br />
considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizione<br />
di servo e divenendo simile agli uomini ... umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla<br />
morte...“ (Fil 2,6–15).<br />
83 B. SCHULTZE, Hauptthemen, cit., p. 366.<br />
84 S. BULGAKOV, L’ag<strong>nel</strong>lo di Dio. Parigi 1933, pp. 9–30.<br />
85 Ibid., pp. 31–47.<br />
86 G. CIOFFARI, Breve storia, cit., p. 53.<br />
17
Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />
divino; anzi questo atto amoroso di Dio, lo vede <strong>nel</strong>la sua realtà esistente fin<br />
dall’eternità: il Verbo è l’ag<strong>nel</strong>lo di Dio ‚il quale fu ucciso dal cominciamento del<br />
mondo‘. 87 E questa uccisione eterna è, per S. Bulgakov, il fondamento del sacrificio<br />
<strong>della</strong> croce compiutosi sulla Golgota; il sacrificio <strong>della</strong> croce è pertanto radicato <strong>nel</strong>la<br />
profondità <strong>della</strong> Trinità Santissima. Cioé il dogma <strong>della</strong> redenzione si deve intendere<br />
trinitariamente: anche Dio Padre, che è incapace di soffrire, partecipa alla sofferenza<br />
del Figlio. Si deve ammettere una compassione spirituale, un ‚essere concrocifisso‘<br />
per amore, un amore consacrificatore di tutta la Santissima Trinità, dottrina che<br />
S. Bulgakov vede contenuta <strong>nel</strong>le parole classiche del celebre metropolita di Mosca<br />
Filaret“. 88 B. Schultze spiega in anticipo quello che è lo specifico per la <strong>teologia</strong><br />
di S. Bulgakov, il tentativo speculativo di trovare il senso del mistero del Dio,<br />
l’essersi fatto uomo osservando la sua opera, L’Ag<strong>nel</strong>lo di Dio, col sottotitolo<br />
Sulla umanità di Dio. Tre idee sono decisive per capire il mistero di Cristo<br />
secondo S. Bulgakov: l’idea <strong>della</strong> Sofia o Sapienza, l’idea di ipostasi e poi l’idea di<br />
kenosis.<br />
„L’unione delle due nature in Cristo, per essere possibile, deve essere fondata <strong>nel</strong><br />
fatto che l’uomo è immagine di Dio, che l’uomo terrestre è creato secondo la sua<br />
idea, cioé secondo l’uomo celeste ... Il Verbo, conservando in sé la natura divina,<br />
supplice in Cristo lo spirito umano, ovvero il Verbo diventa spirito umano e si<br />
congiunge colla carne informata dall’anima, con la quale conduce un’unica vita<br />
divina-umana“, 89 dice Schultze e indica poi il nesso fra il sofianismo di S. Bulgakov<br />
con quello di V. Solov’ëv e P. Florenskij che concepiscono la Sofia come<br />
ombra dell’essenza divina o come essenza divina. Egli vede la sofiologia come<br />
„dottrina sulla trasparenza <strong>della</strong> bellezza dell’Eterna Sapienza <strong>nel</strong>le creature, il modo<br />
è più artistico-intuitivo che non propriamente discorsivo a base <strong>della</strong> esperienza<br />
mistica intuitiva, visionaria naturale. La sofiologia, se non evita sufficientemente il<br />
pericolo del misticismo, gnosticismo, panteismo, intende però sempre il pan-enteismo,<br />
cioé vedere tutte le cose non come Dio, ma come congiunte con Dio e fondate<br />
in Lui ... una traccia del prototipo divino“. 90<br />
S. Bulgakov dice che „l’ipostasi divina <strong>nel</strong> Dio-Uomo, la quale ipostatizza in sé<br />
ambedue le nature, <strong>nel</strong>la redenzione attua in sé quasi soltanto l’ipostasi umana la<br />
quale diventa a sua volta il soggetto del peccato, accettato da tutta la natura umana,<br />
e ne rimane quasi oppressa“. 91 Schulzte interpreta queste parole come accettazione<br />
del modernismo e appollinarismo. 92<br />
87 Apol 13,8.<br />
88 B. SCHULTZE, „Pensatori russi di fronte a Cristo“, in: CivCat 2, Roma 1945 p. 115.<br />
89 Ibid., p. 117.<br />
90 B. SCHULTZE, „Sofiologia“, in: EC 11 (1953), pp. 899–902.<br />
91 Idem, p. 381s.<br />
92 B. SCHULTZE, Hauptthemen, cit., p. 366.<br />
18
Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />
Ma la chiave per la cristologia di S. Bulgakov è la visione di kenosis. 93<br />
Secondo Bulgakov „l’unigenito Figlio diletto, assumendo su di sé il peccato, con<br />
esso e in esso assunse su di sé l’ira divina contro il peccato, l’inimicizia divina, ed in<br />
essa quasi si separò dal Padre. E la pena dell’Unico che è senza peccato proviene dal<br />
peccato il quale gli divenne quasi suo proprio... La divinità è incompatibile col<br />
peccato, essa lo brucia col suo fuoco, e l’accettazione del peccato del mondo dalla<br />
parte del Dio-uomo diventa possibile in virtù di ciò che la divinità in Lui si umilia<br />
annientandosi – fatto ubbidiente sino alla morte (Fil 2,8) – e quasi si nasconde.<br />
Conservando tutta la forza dell’essere naturale, che non può venire né abolita né<br />
diminuita, la divinità tuttavia si umilia e attenua, diventa quasi inefficace <strong>nel</strong> Dio-<br />
Uomo, di tal sorta che ammetta l’avvicinamento del peccato e quasi consenta alla<br />
sua appropriazione da parte del Dio-Uomo“. 94<br />
Secondo B. Schultze il tentativo speculativo di S. Bulgakov è come una<br />
mescolanza di verità e di falsità. „Vero è che uno dei motivi fondamentali dell’essere<br />
uomo si può trarre dal fatto che l’uomo è l’immagine di Dio, che <strong>nel</strong> Cristo è unico<br />
Io, che veramente l’essere fatto uomo è la rinunzia e l’umiliazione e implica la<br />
rivelazione <strong>della</strong> Parola stessa di Dio, che tutto l’umano deve essere riconosciuto per<br />
la forza <strong>della</strong> unione ipostatica a questa Parola. Ma d’altra parte S. Bulgakov rinnova<br />
l’errore precedente di Apollinare secondo cui <strong>nel</strong> Dio-Uomo lo spirito umano fu<br />
sostituto dallo spirito divino del Verbo. S. Bulgakov dà risalto <strong>nel</strong> Cristo alla persona,<br />
alla autocoscienza, all’Io <strong>nel</strong>l’insieme spiegando ciò dal motivo <strong>della</strong> presenza di una<br />
sola persona in Cristo, e perció <strong>della</strong> sua unica coscienza. Egli mette in rapporto<br />
l’autorinunzia alla Parola di Dio come tale, pur cercando di diminuire e relativizzare<br />
le sue affermazioni usando termini come „quasi“, „forse“, „contemporaneamente“.“ 95<br />
4.2 La sofiologia<br />
Le sorgenti <strong>della</strong> dottrina sulla Sapienza divina e una rinascita degli interessi<br />
su di essa sono viste da B. Schultze <strong>nel</strong>la influenza determinante provocata dal<br />
concetto di V. Solov’ëv di „Dio-umanità“, „divino-umanità“, quando si applica<br />
all’unione teandrica tra Dio e l’universo del mondo creato, per mezzo dell’uomo. 96<br />
La sofiologia, secondo B. Schultze, è „un fenomeno tipico <strong>della</strong> mentalità russa,<br />
che tende all’unità e all’universalità, e vuol abbracciare con un unico sguardo, in un<br />
93 P. EVDOKIMOV, L’Ortodossia. Bologna 1981, p. 516: „Abbassamento del Verbo che <strong>nel</strong>la sua<br />
incarnazione si é svuotato – ekenosen – (Fil 2,7) di se stesso. In certo modo analogico si può parlare<br />
di kenosisi anche per lo Spirito Santo“.<br />
94 Ibid., p. 381s.<br />
95 B. SCHULTZE, Hauptthemen, cit., p. 368; cf. T. SPÁČIL, „Nova opinio auctoris orthodoxi de unione<br />
hypostatica“, in: OCP 1 (1953), pp. 53–92.<br />
96 Cr. B. SCHULTZE, „Sofia“, in: Hum 3 (1946), p. 225.<br />
19
Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />
unica intuizione grandiosa, artistica, filosofica, teologica e mistica, tutta la realtà“. 97<br />
La questione fondamentale <strong>della</strong> sofiologia è di spiegare il modo <strong>della</strong> penetrazione<br />
del mondo creato <strong>nel</strong>l’essere divino e <strong>nel</strong>la vita <strong>della</strong> Trinità, soprattutto<br />
l’uomo e il divino-uomo. 98 B. Schultze la qualifica come „una speculazione<br />
filosofico-teologica basata originalmente sulla concreta esperienza di Dio“. 99 Per<br />
capire i sofianici B. Schultze sottolinea la loro metodologia artistica, intuitiva,<br />
una visione naturale come modo dello spirito umano di vedere „una trasparenza<br />
<strong>della</strong> bellezza <strong>della</strong> Sapienza eterna <strong>nel</strong>la creazione“ 100 „riguardo a Dio è la sua<br />
immagine, il suo nome, riguardo al mondo è il suo fondamento eterno“. 101 Per<br />
B. Schultze è la sofiologia, sia per gli altri autori sia cattolici, sia per quelli<br />
ortodossi, „la nuova gnosi russa“ per la sua congiunzione caratteristica fra una<br />
conoscenza naturale, filosofica e soprannaturale, con la fede, e fra una mistica<br />
naturale e la mistica soprannaturale, rivelata. 102<br />
Una attrattiva <strong>della</strong> sofiologia, pur essendo accusata e anche condannata dai<br />
rappresentanti <strong>della</strong> gerarchia russa 103 è determinata dalla sua abilità di presentare<br />
tale atteggiamento come sorgente dalla visione intuitiva <strong>della</strong> ortodossia sul<br />
mondo e sull’uomo <strong>nel</strong> mistero di Dio, in una corispondenza con la visione<br />
dell’uomo moderno. Così puo servire la sofiologia come una nuova chiave<br />
interpretativa per la <strong>teologia</strong> in genere e per la dogmatica particolarmente.<br />
Perciò la esperienza personale di V. Solov’ëv, „padre <strong>della</strong> sofiologia“ 104 ha celebri<br />
successori, specialmente Florenskij e S. Bulgakov.<br />
4.2.1 V. Solov’ëv<br />
V. Solov’ëv secondo B. Schultze105 si vanta di essere pervenuto alla Sofia non<br />
per mezzo del pensiero logico ed astratto, ma attraverso una esperienza mistica,<br />
perché percepisce la stessa divinità <strong>nel</strong>la liturgia <strong>ortodossa</strong> e <strong>nel</strong>le icone russe,<br />
ugualmente a fronte di esposizioni del Museo britannico a Londra e <strong>nel</strong>la<br />
regione delle piramidi egiziane. 106 Questa esperienza capìta come ispirazione<br />
poetica e mistica „è stata svolta da V. Solov’ëv specialmente <strong>nel</strong>le sue ‚Lezioni sul<br />
teandrismo‘ e <strong>nel</strong>la terza parte del suo libro ‚La Russia et la Chiesa Universale‘, opere<br />
sintetiche che fanno vedere il nesso esistente ... tra il tendrismo, l’idea del regno di Dio<br />
97 Ibid., p. 223.<br />
98 B. SCHULTZE, Hauptthemen, cit., p. 349.<br />
99 B. SCHULTZE, „Auf den Bergen des Kaukasus“, in: GwoK, p. 93.<br />
100 Ibid., p. 349.<br />
101 B. SCHULTZE, Teologia latina e <strong>teologia</strong>, cit., p. 563.<br />
102 B. SCHULTZE, Hauptthemen, cit., p. 349.<br />
103 B. SCHULTZE, „Zur Sophiafrage“, in: OCP 3 (1937), pp. 655–661; „Ein Beitrag zur Sophiafrage“,<br />
in: OCP 5 (1939), pp. 223–229.<br />
104 B. SCHULTZE, Teologia latina, cit., p. 563.<br />
105 B. SCHULTZE, Hauptthemen, cit., p. 350.<br />
106 Ibid., p. 350.<br />
20
Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />
o <strong>della</strong> Chiesa e fede <strong>cattolica</strong>“. 107 B. Schultze vede giustamente la visione sofianica<br />
di V. Solov’ëv come „germe <strong>della</strong> sua grandiosa visione del Regno di Dio o <strong>della</strong><br />
Teocrazia“ 108 e anche che per lui essa si prefigge l’unità dell’umanità descritta da<br />
B. Schultze come „un certo sopraconfessionalismo, come se aspirasse ad una<br />
religione piú alta, quella dello Spirito Santo“. 109 Questo è uno dai motivi di<br />
B. Schultze per una avvedutezza teologica di fronte alla sofiologia in genere. 110<br />
Però „la sua sofiologia, quanto al suo fondamento visionario come al contenuto, è<br />
inaccettabile dal punto di vista <strong>della</strong> dottrina <strong>cattolica</strong>“, 111 anzi c’è „incompatibilità<br />
del dogma con le sue opinioni speculative personali“. 112 Queste osservazioni mettono<br />
alla luce il punto di vista del pensiero di B. Schultze.<br />
4.2.2 P. Florenskij<br />
L’altro teologo più importante secondo B. Schultze per la sofiologia russa<br />
odierna è P. Florenskij. La sua sofiologia è sistematicamente elaborata <strong>nel</strong>la sua<br />
opera come „fondamento <strong>della</strong> creazione“ e come „grazia creata“, che è, riguardo<br />
al nostro mondo, attiva, riguardo a Dio, passiva. La sofia è presente in Dio,<br />
oltre la creazione, e <strong>nel</strong> suo cuore e nucleo. C’è una „base spirituale <strong>della</strong><br />
esperienza mistica“. 113 B. Schultze ritiene che P. Florenskij la abbia portata <strong>nel</strong><br />
suo sistema teologico fino al punto dove la Sofia produce e crea una quarta quasiipostasi.<br />
Nella economia <strong>della</strong> salvezza poi, si identifica con il corpo di Cristo, e<br />
anche con Maria. Il criterio è unico: la bellezza spirituale. 114<br />
4.2.3 S. Bulgakov<br />
B. Schultze dice che S. Bulgakov ha messo, come filosofo e teologo, „la Sofia<br />
<strong>nel</strong> centro <strong>della</strong> sua intuizione, delle sue ricerche, <strong>della</strong> sua gnosi, come è chiaro dalle<br />
innumerevoli pubblicazioni“, 115 come un sistema teologico paragonabile con grandiosi<br />
sistemi cattolici o protestanti. L’urgenza di una tale sintesi viene dalla<br />
personalità di Bulgakov, „dalla sua evoluzione spirituale, molto profonda e radicale;<br />
dall’ateismo al sacerdozio, dal marxismo attraverso l’idealismo all’Ortodossia,<br />
dalle utopie e dall’attività sociale profana a quella di pastore cristiano di anime“. 116<br />
Bulgakov ha dedicato alla dottrina <strong>della</strong> Sofia la maggior parte <strong>della</strong> sua facoltà<br />
107 B. SCHULTZE, „Settantacinque anni dopo V. Soloviev (1853–1900)”, in: Un [Unitas. International<br />
Quarterly Review] 30 (1975) luglio-settembre, p. 168.<br />
108 Ibid., p. 169.<br />
109 Ibid., p. 175.<br />
110 Cf. B. SCHULTZE, „Vladimiro Soloviev ed il cattolicesimo“, in: Hum 7 (1950), pp. 655–661;<br />
– „Vladimiro Soloviev e tre principi <strong>nel</strong>la Chiesa“, in: CivCat 3 (1950), pp. 37–52.<br />
111 B. SCHULTZE, Settantacinque, cit., p. 175.<br />
112 Ibid., p. 176.<br />
113 B. SCHULTZE, Hauptthemen, cit., p. 353.<br />
114 Ibid., p. 353.<br />
115 Ibid., p. 352.<br />
116 B. SCHULTZE, Sofia, cit., p. 223.<br />
21
Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />
intellettuale, 117 e la sua trilogia faceva emergere una reazione così forte che<br />
rimaneva come questione teologica viva fino ad oggi. B. Schultze suppone che le<br />
fonti per la sua sofiologia siano anzitutto „il culto <strong>della</strong> Sapienza di Dio, la mistica<br />
medievale sia protestante sia <strong>cattolica</strong>, gli idealisti tedeschi, alcuni scrittori russi di<br />
grido, ma soprattutto V. Solov’ëv“. 118 B. Schultze descrive la Sofia di Bulgakov<br />
come „un essere intermediario, come lo ammettevano gli antichi gnostici“, che si<br />
identifica „con Dio e con la creatura, donde seguirebbe il panteismo“, „allo steso<br />
tempo unisce e separa Dio e le creature“. 119 B. Schultze ritiene che „Bulgakov veda<br />
tutte le cose <strong>nel</strong>la luce <strong>della</strong> Sofia“, „interpreti con la Sofia la Santa Scrittura e cerchi<br />
di appoggiare la sua teoria sulla liturgia e l’iconografia“. 120 La sofiologia è uno degli<br />
elementi costitutivi <strong>della</strong> sintesi cristologica di Bulgakov, perché, come spiega<br />
B. Schultze, „<strong>nel</strong>la verità che tutte le cose create, inclusa l’umanità di Cristo, sono<br />
fondate <strong>nel</strong>le idee eterne di Dio“. 121 La sofiologia diventa per Bulgakov uno<br />
strumento per trovare un nuovo sistema ortodosso. B. Schultze riconosce la<br />
grandezza di questo tentativo di Bulgakov, le sue ricchezze nascoste e i suoi tesori<br />
inesauribili, ma rimane scettico: non si possono negare gli errori e le contraddizioni.<br />
„Ma tal dottrina <strong>della</strong> Sapienza, presso questi tre autori, assume purtroppo<br />
dei tratti impersonali, indeterminati, confusi ed oscuri, ed anche dogmaticamente<br />
censurabili ed errati“. 122<br />
4.2.4 Controversia sofianica<br />
B. Schultze come dogmatico fa una precisa attenzione alla polemica teologica<br />
e canonica sulla sofiologia, sia <strong>nel</strong> campo cattolico sia ortodosso. 123 Ha trasmesso<br />
perfino la sua recensione sulle idee del sistema sofianico piú elaborato, quello di<br />
Bulgakov, personalmente all’autore stesso a Parigi124 . Il motivo <strong>della</strong> condanna o<br />
dei dubbi degli autori cattolici e degli stessi ortodossi B. Schultze lo cerca <strong>nel</strong>la<br />
metodologia non chiara avendo i vestigi <strong>della</strong> filosofia pura insieme con la<br />
<strong>teologia</strong>, ma di piú un carattere o un particolarità „dell’arte universale“. 125 Questo<br />
linguaggio diventa una sorgente di difficoltà teologiche, soprattutto dogmatiche.<br />
„La Sofia è identica all’anima universale? – Una risposta piú semplice è questa: La<br />
sapienza, Sofia, è l’anima universale <strong>nel</strong>la sua totalità, cioé prima <strong>della</strong> sua caduta<br />
cosmica e dopo il suo rinnovamento per l’atto salvifico cosmico di Cristo“. 126 Un<br />
117 B. SCHULTZE, Hauptthemen, cit., p. 354.<br />
118 B. SCHULTZE, Sofia, cit., p. 225.<br />
119 Ibid., p. 227.<br />
120 Ibid., p. 228.<br />
121 B. SCHULTZE, „Problemi di <strong>teologia</strong> presso gli ortodossi. Cristologia“, in: OCP 9 (1943), p. 150.<br />
122 B. SCHULTZE, in: PR2, p. 228.<br />
123 B. SCHULTZE, Hauptthemen, cit., p. 359, nota 99.<br />
124 B. SCHULTZE, „S. Bulgakov „Utěšitěl“ und Gregor der Theologe über den Ausgang des Heiligen<br />
Geistes“, in: OCP 39 (1973), p. 162.<br />
125 Ibid., p. 360.<br />
126 B. SCHULTZE, SchauKNB, p. 123, nota 7.<br />
22
Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />
teologo deve essere attento. „La divina sapienza sembra che non sia la persona di<br />
Cristo, 127 ma un essere comune alle tre persone, manifestato soprattutto <strong>nel</strong>la persona<br />
del Verbo e dello Spirito e <strong>nel</strong>la creazione formata sull’essere divino. Sembra che<br />
sia <strong>nel</strong>lo stesso tempo un’immagine ideale <strong>della</strong> creazione e la creazione ideale stessa,<br />
una prefigurazione <strong>della</strong> creazione e trasformazione o divinizzazione di quella. Così<br />
si manifesta la sofia identica a Dio e distinta da Lui“. 128 Per l’ortodossia è accettabile<br />
piú o meno tacitamente l’intuizione grandiosa universale di V. Solov’ëv o<br />
quella di Florenskij, ma si deve distaccare dal preteso panteismo e gnosticismo di<br />
Bulgakov. B. Schultze vede bene questo pericolo e perciò è abbastanza scettico<br />
davanti alla distinzione di Bulgakov fra „panteismo“ (vedere tutte le cose come<br />
Dio) e „panenteismo“ (vedere tutte le cose in Dio), nonostante che questo si dica<br />
<strong>nel</strong> libro degli esercizi di S. Ignazio. Ugualmente considera la distinzione di<br />
Bulgakov fra „hypostasi“ e „hypostasietà“ considerando la sofia come „un essere<br />
intermedio tra Dio e il mondo“, cosí „da ammettere persino la Sofia come una<br />
quarta ipostasi in Dio, essendo distinta dalle tre Persone divine“. 129 La sofiologia<br />
può essere apprezzata secondo B. Schultze come un contributo per suscitare e<br />
svolgere il modo <strong>della</strong> conoscenza intuitiva <strong>nel</strong>l’arte, <strong>nel</strong>la filosofia, <strong>nel</strong>la <strong>teologia</strong><br />
stessa, <strong>nel</strong>la teosofia, ma soprattutto <strong>nel</strong>l’esperienza mistica. Ma d’altra parte,<br />
per simboleggiare o per interpretare una connessione fra Dio e l’uomo e il suo<br />
mondo adoperando queste categorie tipiche <strong>della</strong> sofiologia (anima, corpo,<br />
potenzialità, materiale, passività), ci si potrebbe spingere molto vicino a un<br />
misticismo corrotto, oppure ad altri errori antichi 130 . Dire questo non è per<br />
B. Schultze „motivato dalla collocazione confessionale“ , e neppure viene „dall’ottica<br />
viziata da una fondamentale diffidenza nei confronti del Bulgakov“, cosa di cui è<br />
accusato da P. C. Bori, 131 ma un dovere del teologo cattolico per motivi unicamente<br />
teologici 132 . Un ragionamento è preso da B. Schultze dalla <strong>teologia</strong><br />
<strong>ortodossa</strong> 133 e dalla critica giusta di parte <strong>cattolica</strong>. 134<br />
127 1 Cor 1,29.<br />
128 B. SCHULTZE, Ostkirchen, cit., p. 929s.<br />
129 B. SCHULTZE, Teologia latina, cit., p. 563s.<br />
130 B. SCHULTZE, Hauptthemen, cit., p. 360.<br />
131 L’introduzione di P. C. Bori in: S. BULGAKOV, Il Paraclito. Bologna 19872, p. 23, nota 48.<br />
132 B. SCHULTZE, Bulgakov „Utěšitěl“, cit., p. 165.<br />
133 B. SCHULTZE, „Zur Sophiafrage“, in: OCP 3 (1937), pp. 655–661; „Ein Beitrag zur Sophiafrage“,<br />
in: OCP 5 (1939), p. 225.<br />
134 B. Schultze riferisce le suoi ragioni all’argomentazione di T. SPÁČIL, „Nova opinio auctoris<br />
orthodoxi de unione hypostatica“, in: OCP 1 (1935), pp. 53–92 e di A. LITVA, „La „Sophia“ dans<br />
la création“, in: OCP 16 (1950), pp. 39–74.<br />
23
Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />
4.3 L’ecclesiologia<br />
B. Schultze immagina l’ecclesiologia russa come una parte <strong>della</strong> autocoscienza<br />
<strong>ortodossa</strong> e „nazionale“ unita strettamente con il movimento slavofilo. Essa si<br />
ricollega all’ecclesiologia <strong>ortodossa</strong> in genere, cioé alle sue componenti primarie,<br />
in cui egli vede <strong>nel</strong>la congiunzione intima, coerente e organica fra una chiesa<br />
locale con la Chiesa universale gerarchicamente strutturata. Nella tradizione<br />
<strong>ortodossa</strong>, secondo il nostro teologo, 135 esiste tra di loro una comunione e relazione<br />
profonda, ma non si tratta di una dipendenza immediata. Spesso si usa il<br />
paragone paolino del corpo umano. La chiesa locale dipende dalla comunione<br />
ecclesiastica espressa <strong>nel</strong>l’assemblea o <strong>nel</strong> concilio regionale o ecumenico, senza<br />
di cui viene meno qualcosa <strong>della</strong> sua pienezza. B. Schultze indica una istituzionalizzazione<br />
<strong>della</strong> comunione ecclesiastica <strong>nel</strong> sistema dei cinque patriarcati, dei<br />
concili ecumenici e <strong>nel</strong> primato papale. Una distruzione <strong>della</strong> funzione pratica di<br />
questo sistema suscitò una tendenza alla divisione fino alla rottura definitiva. 136<br />
Le questioni ecclesiologiche sono quelle piú frequenti in una controversia fra<br />
<strong>teologia</strong> russa e <strong>cattolica</strong>, perché fanno vibrare le domande dell’esperienza<br />
vissuta fra le chiese, <strong>della</strong> ortoprassi e <strong>della</strong> giurisdizione. Da una parte B. Schultze<br />
fa una comparazione teologica, ma va piú avanti: si sforza di accennare criticamente<br />
alcune insufficienze dell’ecclesiologia <strong>ortodossa</strong> e apologicamente protegga<br />
una concezione cattolico. Da questo punto di vista legge gli autori russi 137 e li<br />
esamina.<br />
L’ecclesiologia contemporanea è determinata secondo B. Schultze, dall’atteggiamento<br />
negativo verso l’uniatismo che è sentito come una minaccia dell’identità<br />
e <strong>della</strong> tradizione propria,138 poi dal rapporto verso l’ecclesiologia di Chomjakov<br />
e la sua reinterpretazione, sia quella positiva come è la linea di V. Solov’ëv,<br />
orientandolo fino alla sua conversione - sia quella all’inizio non ufficiale, ma via<br />
via sviluppata quasi come unica da molti autori russi: P. Svetlov, P. Florenskij,<br />
S. Bulgakov, G. Florovskij, V. Zenkovskij, G. Grabbe, N. Berdjaev, L. Karsavin,<br />
N. Arseněv. 139 Dato che „la visione di Chomjakov sull’umanità dei fedeli era troppo<br />
135 B. SCHULTZE, Hauptthemen, cit., p. 322.<br />
136 Cf. B. SCHULTZE, „Ostkirchen“, in: SM 3 (1969), p. 941.<br />
137 Cf. B. SCHULTZE, RusD, p. 27: „Scovorodà non era in grado di scorgere Cristo <strong>nel</strong> successore di<br />
Pietro perché sottovalutava le cose visibili...“. B. SCHULTZE, SchauKNB, p. 226: „Secondo la<br />
concezione <strong>cattolica</strong> é Berdiaev che é modernista, perché respinge con le categorie etico-soggetive<br />
dell’obbedienza esteriore anche un ordine giuridico-oggettivo dell’autorità esteriore“, cioé il papato.<br />
B. SCHULTZE, „Pensatori russi di fronte a Cristo“, in: CivCat 4 (1944), p. 284: „Fra i pensatori russi,<br />
dei ci cui andiamo occupando, Solovjòv é l’unico che abbia raggiunto la méta, inchinandosi alla<br />
Chiesa <strong>nel</strong> senso pieno <strong>della</strong> parola, alla Chiesa di Cristo fondata su Pietro ... Se egli ha potuto<br />
aderire alla Chiesa di Roma, si deve soprattutto al fatto che non ha chiuso gli occhi davanti al nesso<br />
che stringe insieme la Persona di Cristo, il suo Corpo Mistico e il suo vicario sulla terra“.<br />
138 Cf. B. SCHULTZE, „Problemi di <strong>teologia</strong> presso gli ortodossi“, in: OCP 7 (1941), p. 149–150.<br />
139 Cf. B. SCHULTZE, in: SM (1969), vol. III, p. 945.<br />
24
Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />
ideale e la proiettava <strong>nel</strong> popolo“, 140 come anche la „intuizione di N. Berdjàev e<br />
Bulgakov sulla Chiesa come il corpo mistico di Cristo, come ‚bogočelověčenstvo‘,<br />
organismo divino-umano, come mondo di Dio glorificato, 141 N. Afanàs’ev deve<br />
comporre la sua ecclesiologia eucaristica.<br />
4.3.1 La questione <strong>della</strong> controversia verso il papato<br />
L’argomento è presente continuamente <strong>nel</strong>l’attenzione di B. Schultze, 142 messo<br />
a fuoco <strong>nel</strong> discorso teologico. Egli afferra questo tema come punto controverso<br />
per eccellenza: le affermazioni tipo „il primato romano non è d’origine divina, ma<br />
si appoggia sul diritto <strong>della</strong> chiesa, poi che il primato di Pietro apostolo non era<br />
trasmesso ai suoi successori, che anche il papa ha caduto negli errori dogmatici, che<br />
Roma ha trasformato il primato dell’amore a quello del diritto“ 143 chiedono una<br />
risposta adeguata. B. Schultze presume che una tendenza venga dalla visione<br />
dell’ortodossia su come essa comprende il concilio di Firenze e le sue conseguenze,<br />
dove „fu riconosciuto il papato dall’episcopato ortodosso“. 144 Al centro del<br />
discorso non c’e piú Fozio, neanche Cerulario, ma „un mito storico, appoggiato in<br />
grande parte sul racconto tendenzioso del Syropulos, che tutto il popolo ortodosso si<br />
sarebbe spontaneamente dichiarato contro i vescovi ‚apostati‘ reduci da Firenze, e<br />
fonda sopra questo avvenimento presunto la nuova teoria dell’infallibilità <strong>della</strong><br />
chiesa“. 145 La tendenza subcosciente „ad eliminare come elemento estraneo allo<br />
spirito ortodosso, p.e. <strong>nel</strong>le confessioni di Pietro Moghile e di Dositeo, <strong>nel</strong>la scuola di<br />
Kiev, si rivela positivo e conforme alla tradizione antica“. 146 Questo è motivo per<br />
B. Schultze di percepire <strong>nel</strong> tentativo di Bulgakov147 di scorgere <strong>nel</strong> primato di<br />
Pietro soltanto una autorità, ma non una potestà e neanche un ordinamento<br />
giuridico efficace, il pericolo di considerare identici „ordo“ e „iurisdictio“, anzi<br />
„una proiezione di uno scisma futuro tra Occidente e Oriente <strong>nel</strong> periodo <strong>della</strong> chiesa<br />
primitiva“. 148 Quindi non può accettare la sua interpretazione dei brani biblici<br />
(Mt 16,13–19; Gv 21,15–17) che lo portano a concludere, „che Cristo non aveva il<br />
suo vicario“. 149<br />
Ma il quesito non è posto in tale modo negativo. Una intuizione sulla chiesa<br />
offerta dalle analisi brillanti di N. Afanàs’ev svolta sulla chiesa universale e<br />
140 B. SCHULTZE, „L’idea „sobornost“ <strong>nel</strong>la chiesa russa d’oggi“, in: Hum (1946), p. 538.<br />
141 B. SCHULTZE, in: SM (1969), vol. III, p. 945.<br />
142 B. SCHULTZE, „Die Apostol Petrus und Johannes und der Primat“, in: OCP 17 (1951),<br />
pp. 203–217. „Johannes von Damaskus, Johannes Chrysostomus, Eusebius von Cäsarea über<br />
Bekenntis und Fall des Petrus“, in: OCP 42 (1976), pp. 37–75.<br />
143 B. SCHULTZE, Ostkirchen, cit., p. 942s.<br />
144 B. SCHULTZE, Problemi di <strong>teologia</strong> presso gli ortodossi, cit., pp. 149–205.<br />
145 Ibid., p. 204.<br />
146 Ibid., p. 205.<br />
147 B. SCHULTZE, in: RusD, p. 351s.<br />
148 B. SCHULTZE, Die Apostel Petrus un Johannes und der Primat, cit., p. 215.<br />
149 Ibid., p. 217.<br />
25
Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />
quella eucaristica e cosí via, poi incessantemente elaborata dai suoi discepoli<br />
come J. Meyerdorf e A. Schmemann, colloca la questione <strong>nel</strong>l’altra via d’uscita 150<br />
per la <strong>teologia</strong> <strong>ortodossa</strong> e anche <strong>cattolica</strong>. 151 N. Afanàs’ev fa apparire la contrapposizione<br />
<strong>della</strong> unità impostata sull’amore, non sul diritto. B. Schultze presenta<br />
la opinione di N. Afanàs’ev secondo la quale è proprio questo giuridismo come<br />
concetto che trascina il papato alla divisione fra Occidente e Oriente, anzi<br />
perfino alla rottura dalle chiese ortodosse.<br />
4.3.2 „Sobornos’“<br />
„A Chomjakov la ‚sobornost‘’, in quanto unità, libertà <strong>nel</strong>l’amore, si rivela intima<br />
essenza <strong>della</strong> Chiesa. ...l’unità come unanimanità degli spiriti dei fedeli tra loro e con<br />
Cristo. La libertà si concepisce come interna... _ punto capitale <strong>della</strong> dottrina di<br />
Chomjakov che la cognizione <strong>della</strong> verità di fede dipende dall’amore, dipende<br />
dall’appartenza alla Chiesa“. 152 B. Schultze vede continuamente presente e vissuto<br />
<strong>nel</strong>la <strong>teologia</strong> e <strong>nel</strong>la vita <strong>della</strong> Chiesa russa contemporanea lo spirito di<br />
Chomjakov. 153 L’esigenza sollevata da E. Suttner154 e di comprendere Chomjakov<br />
dalla sua propria <strong>teologia</strong>, <strong>nel</strong>la sua terminologia, <strong>nel</strong>la sua novità profetica,<br />
metodologicamente non soltanto comparando le sentenze formali, 155 ma in una<br />
nuova sintesi, dalla idea fondamentale, <strong>nel</strong>la prospettiva storico-dogmatica, secondo<br />
B. Schultze è „vedere dal postulato <strong>nel</strong> pensiero di Chomjakov una verità<br />
profeticamente confermata“. 156 B. Schultze approva come unico criterio il magistero<br />
e nei tentativi di farlo progredire <strong>nel</strong>l’ortodossia e così interpretarlo discerne<br />
anche la tendenza „a giustificare il punto di vista <strong>della</strong> Chiesa orientali<br />
separate da Roma“. 157 Una concezione di Chiesa come „sobornost’“ senza un<br />
concetto cattolico senza il magistero ecclesiale e senza il papato rimane per<br />
B. Schultze una soluzione incompleta e non soddisfacente, anzi „troppo ideale che<br />
proiettava la visione di Chomjakov <strong>nel</strong> popolo“. 158 B. Schultze non segue acriticamente<br />
l’inclinazione un po’ unilaterale in favore di Chomjakov di alcuni autori<br />
150 B. SCHULTZE, „Der Primat Petri und seiner Nachfolger nach den Grundsätzen der universellen<br />
und der eucharistischen Ekklesiologie“, in: OCP 31 (1965), p. 21.<br />
151 Cf. Ibid., p. 21, note 1–7.<br />
152 B. SCHULTZE, „L’idea ‚sobornost‘ <strong>nel</strong>la chiesa russa d’oggi“, in: Hum 6 (1946), p. 527.<br />
153 B. SCHULTZE, in: RusD: N. J. Danilevskij – p. 116; S. N. Bulgakov: „pan-christismus“, „panpneumatismus“,<br />
„synergismus fra il cielo e la terra“ – p. 345; N. A. Berdjajev: „sobornos – la<br />
qualita spirituale piú alta <strong>nel</strong>la relazione e <strong>nel</strong>l’incontro con i vivi e morti“ – p. 373; Rozanov vede<br />
<strong>nel</strong> concetto di „sobornos“ come una preparazione per la unita – p. 441.<br />
154 E. CH. SUTTNER, „Offenbarung, Gnade umd Kirche bei A. S. Chomjakov“, in: Das östlichen<br />
Christentum 20, Würzburg 1967, p. 98s.<br />
155 L. PEANO, La Chiesa <strong>nel</strong> pensiero russo slavofilo. Brescia 1964; P. BARON, „Un theologie laic<br />
orthodoxe“, in: OCA 127 (1940).<br />
156 B. SCHULTZE, Vertiefte Chomjakov-Forschung, cit., p. 362.<br />
157 B. SCHULTZE, L’idea di „sobornost“ <strong>nel</strong>la chiesa russa d’oggi, cit., p. 528.<br />
158 Ibid., p. 538.<br />
26
Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />
ortodossi e cattolici, e mette l’attenzione anche sulle voci critiche soprattutto<br />
<strong>nel</strong>l’ambiente ortodosso greco. 159<br />
Da questo lavoro scientifico, 160 <strong>nel</strong> senso positivo, di approfondire la comprensione<br />
e lo spirito <strong>della</strong> visione di Chomjakov e delle sue idee <strong>nel</strong>la tradizione<br />
<strong>ortodossa</strong> russa, B. Schultze pone le domande a tutti coloro che dialogano con<br />
l’eredità lasciataci da lui. „Da dove ha la garanzia Chomjakov che può dire con<br />
sicurezza che questa Chiesa, come è, questa insieme, quella che esige una assoluta<br />
obbedienza <strong>della</strong> fede? 161<br />
B. Schultze scorge un punto di partenza <strong>della</strong> sua ecclesiologia di Chomjakov<br />
<strong>nel</strong> rapporto fra la chiesa visibile e invisibile di I. V. Kireevskij. 162 Ma la manifestazione<br />
<strong>della</strong> chiesa invisibile in quella visibile come aspetto fondamentale fa<br />
sorgere in B. Schultze una domanda. 163 Possiamo considerare la interpretazione<br />
moderna di Chomjakov come quella autentica? 164 B. Schultze mette sempre<br />
l’accento sulla complessità <strong>della</strong> visione <strong>della</strong> Chiesa come una testa e un corpo<br />
insieme, Cristo e il popolo di Dio. Una regola di Chomjakov è di usare uno stile<br />
d’esprimersi paradossale, per esempio „chiesa come qualcosa di umano vivificato<br />
interiormente dallo Spirito“. 165 Così anche B. Schultze vuol esporre la affermazione<br />
di Chomjakov in cui egli presenta la chiesa come un essere impostato sullo<br />
spirito e sulla grazia, così che „i fedeli sono congiunti <strong>nel</strong>la Chiesa col triplice<br />
legame di unità, libertà e amore“ 166 e considera l’opinione di Chomjakov come<br />
giusta, ma la sua conseguenza che „la chiesa visibile è sottomessa a quella invisibile“,<br />
secondo B. Schultze, non è felice. Non esiste un’ autorità esterna, ma<br />
soltanto un’ autorità interna di Cristo. Da ciò derivano le sue obiezioni: come<br />
dovremmo giustificare un’ uguaglianza di tutti i fedeli davanti al compito di<br />
ricevere e annunciare la rivelazione divina? Non è accettabile liquidare il carisma<br />
del papato, dei concili ecumenici e una espressività visibile del magistero ecclesiale<br />
in genere. 167<br />
159 Cf. B. SCHULTZE, „Orthodoxe Kritik an der Ekklessiologie Chomjakovs“, in: OCP 37 (1971), p.<br />
44.<br />
160 B. SCHULTZE, Vertiefte Chomjakow – Forschung, cit., pp. 360–411; „Die Eucharistieversammlung<br />
als Kirche“, in: OstkSt 31 (1982), pp. 33–51.<br />
161 B. SCHULTZE, Vertiefte Chomjakov-Forschung, cit., p. 369. B. SCHULTZE cita una sentenza famosa di<br />
Chomjakov: „Nì sudi cerkvi, no povinnujsja jej“, in: A. S. CHOMJAKOV, „Cerkev odna“, paragrafo 5,<br />
in: Polnoje sobranije sočiněnij A. S. Chomjakov. Vol. 1, Mosca 1900, p. 6.<br />
162 B. SCHULTZE, in: RusD, p. 87.<br />
163 Ibid., p. 374.<br />
164 Ibid., p. 376.<br />
165 Ibid., p. 376.<br />
166 B. SCHULTZE, Teologia latina, cit., p. 568.<br />
167 B. SCHULTZE, Hauptthemen, cit. p. 332.<br />
27
Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />
4.3.3 L’ecclesiologia eucaristica<br />
B. Schultze e N. Afanàs’ev, un teologo di avanguardia dell’ecclesiologia<br />
eucaristica, erano uniti da amicizia personale e scientifica persistente. 168 I loro<br />
incontri e, di piú, la loro corrispondenza reciproca169 diventavano slancio fortissimo<br />
per B. Schultze non soltanto per scrivere molti articoli, 170 ma un impulso<br />
decisivo per una nuova creatività del lavoro teologico di B. Schultze e per la sua<br />
abilità <strong>nel</strong> percepire veramente in modo ecumenico. 171<br />
B. Schultze vede un contrasto voluto <strong>nel</strong>l’ecclesiologia di N. Afanàs’ev, professore<br />
dell’Istituto Teologico di S. Sergio di Parigi, con quella costruita sulle idee<br />
di „sobornost’“ 172 e con quella universale <strong>della</strong> Chiesa <strong>cattolica</strong>. 173 Egli vede „la<br />
Chiesa anzitutto come accollata („sobranie“), adunanza eucaristica, evitando la<br />
parola „sobornost’“ che gli sembra troppo vaga ed indeterminata“. 174<br />
B. Schultze suggerisce quattro aspetti principali dell’ecclesiologia eucaristica:<br />
una identificazione dell’eucaristia e <strong>della</strong> chiesa; il suo ideale è sempre una<br />
celebrazione <strong>della</strong> liturgia eucaristica con un unico capo che la guida e in un<br />
unico posto locale; la chiesa è soprattutto la chiesa locale; respinge lo sviluppo<br />
storico e il suo distacco <strong>della</strong> realtà <strong>della</strong> chiesa storica. 175 „L’ecclesiologia eucaristica<br />
consisteva <strong>nel</strong>l’autonomia e indipendenza delle Chiese locali, ... vale l’assioma<br />
che ogni Chiesa locale possiede una valore assolutamente uguale e che è la Chiesa di<br />
Dio semplicemente e <strong>nel</strong>la sua pienezza“. 176 „L’attività integra <strong>della</strong> Chiesa totale è<br />
contenuta <strong>nel</strong>l’attivittà di ogni chiesa locale celebrando la sua liturgia eucaristica“. 177<br />
Questa impostazione dell’ecclesiologia determina la conseguenza di eliminare il<br />
primato178 e d’escludere anche il principio <strong>della</strong> Chiesa universale dal punto di<br />
vista cattolico, cioé la Chiesa come mistico corpo di Cristo. 179 Ci si vede, secondo<br />
il parere di B. Schultze, uno spirito ortodosso permanente di cui N. Afanàs’ev è<br />
parte organica. 180 Egli constata che questa è presente sia <strong>nel</strong>la prospettiva <strong>della</strong><br />
Chiesa come „sobornost’“, 181 sia in quella di E. N. Trubeckoj che vede la Chiesa<br />
168 Cf. B. SCHULTZE, „Ekklesiologischer Dialog mit Erzpriester Nikolaj Afanas’ev“, in: OCP 33<br />
(1967), pp. 380–386.<br />
169 N. Afanasjeff scrive in russo, B. Schultze in tedesco.<br />
170 B. SCHULTZE, „Eucharistie und Kirche in der russischen Theologie der Gegenwart“, in: ZKTh<br />
[= Zeitschrift für katholische Theologie (Wien)] 77 (1955), pp. 257–300.<br />
171 Cf. B. SCHULTZE, Hautptthemen, cit., p. 336.<br />
172 B. SCHULTZE, Ekklesiologischer Dialog, cit., p. 388.<br />
173 B. SCHULTZE, Ecclesiologia universale o eucaristica?, cit., p. 15.<br />
174 B. SCHULTZE, Teologia latina, cit., p. 568.<br />
175 B. SCHULTZE, Eucharistie und Kirche in der russischen Theologie der Gegenwart, cit., p. 270.<br />
176 B. SCHULTZE, Ecclesiologiea universale o eucaristica?, cit., p. 15.<br />
177 B. SCHULTZE, Eucharistie und Kirche in der russischen Theologie der Gegenwart, cit., p. 276.<br />
178 B. SCHULTZE, Ecclesiologia universale o eucarstica?, cit., p. 18.<br />
179 Ibid., p. 19.<br />
180 Cf. B. SCHULTZE, Eucharistie und Kirche in der russischen Theologie der Gegenwart, cit., p. 257s.<br />
181 Ibid., p. 258.<br />
28
Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />
come „una esperienza comune di divino e umano“ („sobornyj opyt“), 182 sia <strong>nel</strong>la<br />
<strong>teologia</strong> di P. Florovski sulla „sacramentalità dell’assemblea“, 183 <strong>nel</strong> punto di<br />
vista del culto divino o <strong>della</strong> liturgia come opera di servizio comune, sociale e<br />
comunitario („obščeje dělo“) <strong>nel</strong>l’ecclesiologia di S. N. Bulgakov. 184 B. Schultze<br />
conclude che questa ecclesiologia esprime l’ortodossia russa che „conserva la fede<br />
intatta“, che spiega „la legittimità del rifiuto dell’Unione Fiorentina da parte <strong>ortodossa</strong>“<br />
in cui „la struttura <strong>della</strong> chiesa viene determinata indipendente dalla sua<br />
natura“. 185<br />
B. Schultze è informato riccamente sul giudizio negativo dei teologi greci<br />
ortodossi riguardo alla ecclesiologia eucaristica, ma non si immedesima con la<br />
loro opinione. 186 Apprezza la sua visione giusta del periodo patristico e la rottura<br />
fra celebrazione eucaristica e Chiesa locale. I punti critici di B. Schultze prendono<br />
di mira soprattutto la tendenza assai spiccata a vedere fra la Chiesa locale e<br />
universale un conflitto o una discordia, neanche una contraddizione, 187 e il rifiuto<br />
d’ogni „priorità o primato di potere o diritto“. 188 Non sempre lo persuade l’addurre<br />
motivi storici di N. Afanàs’ev 189 e relativizza il suo assioma: „Dove si celebra<br />
eucaristia, lì è la Chiesa“.<br />
Pur avendo le sue riserve, apprezza l’ecclesiologia di N. Afanàs’ev come una<br />
pista possibile per una sintesi. 190 La stessa tematica e lo stesso spirito <strong>della</strong><br />
ecclesiologia del Concilio Vaticano II, 191 persino di un discorso prima di quello, 192<br />
non sono senza influsso <strong>della</strong> proposta teologica di N. Afanàs’ev. Essa spalanca<br />
un passaggio dalla controversia al dialogo, 193 ma ancora di piú: fa progredire<br />
l’ecclesiologia <strong>cattolica</strong> stessa. 194 E come possiamo vedere <strong>nel</strong>la corrispondenza<br />
fra loro, 195 anzi non esclude una compressione reciproca del ruolo del vescovo di<br />
Roma.<br />
182 Ibid., p. 259.<br />
183 Ibid., p. 260.<br />
184 Ibid., p. 262.<br />
185 B. SCHULTZE, Ecclessiologia universale o eucaristica?, cit., p. 20–21.<br />
186 B. SCHULTZE, Hauptthemen, cit., p. 340.<br />
187 Ibid., p. 340.<br />
188 B. SCHULTZE, Ecclesiologia universale o eucaristica?, cit., p. 16.<br />
189 B. SCHULTZE, Eucharistie und Kirche in der russischen Theologie der Gegenwart, cit., p. 281–291.<br />
190 B. SCHULTZE, Ekklesiologischer Dialog, cit., p. 402.<br />
191 Ibid., p. 398–401.<br />
192 B. SCHULTZE, „Das theologische Problem der Konzelebration“, in: Greg [= Gregorianum (Roma)]<br />
36, 2 (1955), pp. 212–271.<br />
193 B. SCHULTZE, „Paradossi dell’ecumenismo?“, in: Un 2 (1966).<br />
194 B. SCHULTZE, Der Primat Petri und seiner Nachfolger, cit., p. 293.<br />
195 Ibid., p. 277–294.<br />
29
Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />
4.4 La pneumatologia<br />
La questione <strong>della</strong> pneumatologia come una parte <strong>della</strong> professione <strong>della</strong> fede<br />
cristiana discussa è senza dubbio un punto in cui è possibile percepire „una differenza fra<br />
il pensiero e lo spirito <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> dell’Oriente ortodosso e dell’Occidente cattolico“. 196<br />
Anche proprio da ciò, la <strong>teologia</strong> russa contemporanea si dedica allo studio del Filioque<br />
e dello Spirito santo. B. Schultze sostiene che la questione <strong>della</strong> processione dello Spirito<br />
Santo è per gli ortodossi la „causa principale dello scisma tra Oriente e Occidente“ 197<br />
dall’inizio ad oggi, insieme al riconoscimento del primato 198 e al rifiuto <strong>della</strong> unione di<br />
Firenze. 199 Il problema è analizzato come una storia di dogma e storia di discorso<br />
dogmatico antitetico. V. Losskij deduce per esempio che una disuguaglianza fra la<br />
spiritualità o la mentalità occidentale e quella orientale dopo tutto hanno un’unica radice,<br />
cioé la processione dello Spirito Santo soltanto dal Padre (secondo la dottrina orientale<br />
<strong>ortodossa</strong>) o la processione dal Padre e dal Figlio 200 , di cui tratta B. Schultze in modo<br />
intensivo alla fine <strong>della</strong> sua vita. 201<br />
Un punto determinante per la <strong>teologia</strong> russa in questo campo è dato dal<br />
teologo russo W. W. Bolotov che, dopo un fiasco <strong>nel</strong> dialogo tra la chiesa<br />
<strong>ortodossa</strong> russa e quella anglicana e vecchio-<strong>cattolica</strong> <strong>nel</strong> 1874–75, difendeva la<br />
affermazione sulla processione solo dal Padre come l’unica <strong>ortodossa</strong>. Le altre la<br />
proclamava „teologumeni“, cioé semplici opinioni dei teologi 202 . Queste tesi<br />
erano accettate da P. Svetlov e poi da S. Bulgakov 203 .<br />
B. Schultze analizza la pneumatologia degli autori russi la prima volta <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong><br />
<strong>della</strong> ispirazione biblica. Questo significa secondo loro, dice B. Schultze, che „ai libri sacri<br />
è proprio un carattere divino-umano“ 204 , che essi „non distiguono sempre abbastanza fra<br />
ispirazione e rivelazione“ 205 , che gli autori ortodossi „concordano <strong>nel</strong> rigettare l’ispirazione<br />
verbale o meccanica“ 206 e che „il nucleo principale del problema dell’ispirazione consiste però<br />
<strong>nel</strong>l’ulteriore questione, fin a qual punto si estenda l’inerranza <strong>della</strong> Sacra Scrittura. Ispirazione<br />
ed inerranza sono cose correlative“ 207 .<br />
B. Schultze esamina in dettaglio uno degli autori russi e le loro tesi di<br />
pneumatologia: S. Bulgakov. 208 Un impulso per il suo articolo è dato dalla<br />
196 B. SCHULTZE, in: SM (1969), vol. III, p. 939.<br />
197 B. SCHULTZE, Teologia latina, cit., p. 561.<br />
198 B. SCHULTZE, in: SM (1969), vol. III, p. 939.<br />
199 B. SCHULTZE, Kk [= K. ALGERMISSEN, Konfessionskunde. Paderborn 8 ], p. 212.<br />
200 Ibid., p. 939.<br />
201 B. SCHULTZE, „Die Pneumatologie des Symbols von Konstantinopol als abschließende formulierung<br />
der griechischen Theologie (381–1981)“, in: OCP 47 (1981), pp. 5–54.<br />
202 Ibid., p. 212s.<br />
203 Ibid., p. 213.<br />
204 B. SCHULTZE, „Problemi di <strong>teologia</strong> presso gli ortodossi. Sacra Scrittura“, in: OCP 8 (1942), p. 154.<br />
205 Ibid., p. 156.<br />
206 Ibid., p. 157.<br />
207 Ibid., p. 159.<br />
208 B. SCHULTZE, „S. Bulgakovs „Utěšitěl“ und Gregor der Theologe über den Ausgang des Heiligen<br />
Geistes“, in: OCP 39 (1973), pp. 162–190.<br />
30
Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />
edizione <strong>della</strong> traduzione italiana di questo libro di Bulgakov 209 e una introduzione<br />
di P. C. Bori. 210<br />
Secondo B. Schultze, il pensiero di Bulgakov prende lo spunto da quattro<br />
principi fondamentali: „La Trinità non è personale soltanto in una linea orizzontale,<br />
ma anche verticale, cioé Dio non è un essere o una natura assoluta e poi tre persone<br />
relative, ma egli è Io assoluto e Io <strong>nel</strong>l’unità di tre ipostasi. In Dio, Dio è unico Io e<br />
poi insieme tre Io“. 211 „La relazione reciproca <strong>nel</strong>la Trinità non è una relazione<br />
causale, ma una relazione <strong>della</strong> rivelazione reciproca“ 212 . S. Bulgakov vede <strong>nel</strong>le<br />
spiegazioni degli autori ortodossi e cattolici soltanto „una opinione teologica“ 213 .<br />
Così sl’affermazione di W. W. Bolotov. La sua soluzione si basa <strong>nel</strong>la visione<br />
sofianica, cioé „Il Padre si rivela, il Figlio e Spirito Santo si rivelano come ipostasi<br />
<strong>nel</strong>la doppia unità verso il Padre“ 214 , <strong>nel</strong>la Sofia eterna e creata e <strong>nel</strong>la unione piú<br />
intrinseca, <strong>nel</strong>la natura divina.<br />
Riassumendo proprio cosi la sua critica 215 , che „Bulgakov nei suoi tentativi di<br />
spiegare l’altissimo mistero, cade in moltissimi errori“ 216 , B. Schultze cerca di<br />
caratterizzare il lavoro teologico di Bulgakov. La sua argomentazione viene dallo<br />
studio patristico e dal punto di vista del teologo cattolico, che discerne con<br />
attenzione e con responsabilità verso il magistero <strong>della</strong> chiesa (non soltanto <strong>nel</strong><br />
senso specifico cattolico) che cosa „un teologo cattolico o ortodosso può accettare<br />
dall’insegnamento di Bulgakov su Dio e che cosa non è accettabile“. Da questo poi<br />
B. Schultze vuol mostrare come „Bulgakov si avvicina allo studio dei padri“. 217<br />
4.5 La <strong>teologia</strong> eucaristica<br />
B. Schultze capisce come abbiamo visto 218 , i sacramenti <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> dell’ecclesiologia.<br />
Ma soprattutto l’eucaristia è connessa con una comunità ecclesiale 219 e<br />
con i problemi concreti <strong>della</strong> riflessione teologico-liturgica ed ecumenica 220 .<br />
Dettagliatamente si occupa dell’insegnamento di Chomjakov sull’eucaristia. 221<br />
209 S. BULGAKOV, Il paraclito. Bologna 1972.<br />
210 Ibid., pp. 7–24.<br />
211 B. SCHULTZE, S. Bulgakov „Utěšitěl“, cit., p. 165.<br />
212 Ibid., p. 165.<br />
213 Ibid., p. 165.<br />
214 Ibid., p. 166.<br />
215 S. BULGAKOV, Utěšitěl, cit., pp. 671–673.<br />
216 B. SCHULTZE, Teologia latina, cit., p. 562.<br />
217 B. SCHULTZE, S. Bulgakovs „Utěšitěl“, cit., p. 189.<br />
218 Cf. cap. II, 3, c: L’ecclesiologia eucaristica di nostro lavoro.<br />
219 B. SCHULTZE, „Ekklesiologische Dialog mit Erzpriester Nikolaj Afanas’ev“, in: OCP 33 (1967),<br />
pp. 380–386; „Eucharistie und Kirche in der russische Theologie der Gegenwart“, in: ZKTh 3<br />
(1955), pp. 257–300. „Eucharistiesammlung als Kirche“, in: OstkSt 31 (1982), pp. 33–51.<br />
220 B. SCHULTZE, „Das theologische Problem der Konzelebrazion“, in: Greg 36, 2 (1955),<br />
pp. 212–271.<br />
221 B. SCHULTZE, „Chomjakows Lehre über die Eucharistie“, in: OCP 14 (1948), pp. 138–161.<br />
31
Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />
4.5.1 A. S. Chomjakov sull’eucaristia<br />
B. Schultze continua il lavoro dei suoi predecessori, Th. Spáčil e M. Jugie,<br />
esaminando un insegnamento ortodosso sull’eucaristia222 . Il suo modo di procedere<br />
è comune per i teologi comparativi: un trattato diviso secondo la manualistica<br />
neoscolastica che cerca di cogliere gli elementi adeguati <strong>nel</strong> pensiero di un<br />
teologo ortodosso. In questo modo vuol sistemare la visione teologica di Chomjakov.<br />
223 Qui apprezza l’abilità <strong>nel</strong> comprendere i sacramenti in genere <strong>nel</strong>l’ambito<br />
<strong>della</strong> Chiesa, il suo modo di penetrare il fondamento <strong>della</strong> trasformazione del<br />
pane e del vino e come spiegarlo e sottolineatura di una necessittà <strong>della</strong> fede per<br />
una comunione. 224 B. Schultze respinge il tono polemico di Chomjakov verso una<br />
concezione <strong>cattolica</strong>. Tipico è anzi per B. Schultze piú che cosa „è nascosto dentro<br />
una terminologia non perfetta, fluttuante e perciò poco comprensibile“, se Chomjakov<br />
„capisce la trasformazione eucaristica <strong>nel</strong> senso <strong>della</strong> scolastica“ classica. 225 Da<br />
ciò risulta che una concezione di Chomjakov dipende dalla „fede <strong>della</strong> comunità<br />
ecclesiale“. 226 Chomjakov, come dice B. Schultze, non è contrario ad una „transustanzione“<br />
come tale, ma contro „una maniera, come si capisce <strong>nel</strong>la Chiesa<br />
d’Occidente questa trasformazione“. 227 Prima di tutto B. Schultze delinea „<strong>nel</strong>l’insegnamento<br />
di Chomjakov sull’eucaristia le trace di un agnosticismo tipico per l’Oriente,<br />
il rigetto di una penetrazione razionale del mistero“. 228 Non può accettare l’accusa<br />
contro un certo modo di materializzazione degli sacramenti, neanche di spiritualizzazione<br />
dei protestanti. 229 Secondo B. Schultze si tira da parte il carattere<br />
sacrificale così che afferra l’eucaristia esclusivamente <strong>nel</strong> senso sacramentale,<br />
come una trasformazione <strong>nel</strong>la fede e <strong>nel</strong>la comunità ecclesiale. 230<br />
4.5.2 Una problematica <strong>della</strong> concelebrazione e <strong>della</strong><br />
„Communicatio in sacris“<br />
Anche la discussione preconciliare sulla concelebrazione è influenzata dal<br />
pensiero di N. Afanàs’ev notando nei suoi studi il paradosso fra le ricerche<br />
storiche e la prassi attuale231 . B. Schultze reagisce alla sua affermazione che da<br />
questo ottenebramento del senso di celebrazione eucaristica venga una prassi di<br />
concelebrazione sviluppata dalla partecipazione o concelebrazione dei fedeli. 232<br />
222 B. SCHULTZE, Chomjakows Lehre, cit., p. 138s.<br />
223 Ibid., p. 148.<br />
224 Ibid., p. 140.<br />
225 Ibid., p. 153.<br />
226 Ibid., p. 154.<br />
227 Ibid., p. 154.<br />
228 Ibid., p. 155.<br />
229 Ibid., p. 156.<br />
230 B. SCHULTZE, „Eucharistie und Kirche in der russischen Theologie der Gegenwart“, in: ZKTh 3<br />
(1955), p. 259.<br />
231 B. SCHULTZE, Das theologische Problem der Konzelebrazion, cit., p. 213.<br />
232 Ibid., p. 223.<br />
32
Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />
B. Schultze discerne comunque fra „una concelebrazione dei fedeli ... che pur<br />
dicendo le parole di consacrazione non possono consacrare, e un sacerdote che,<br />
esprimendo le stesse parole, ha la capacità di consacrare in virtù <strong>della</strong> sua ordinazione“<br />
233 . Questi concelebrano e consacrano in senso proprio. 234<br />
„Communicatio in sacris“, dice B. Schultze, è „una partecipazione al culto<br />
altrui, cioé ad una religione o confessione diversa dalla propria“, 235 una partecipazione<br />
attiva. In quella B. Schultze vede una espressione <strong>della</strong> piena comunione ecclesiastica<br />
che è possibile solo a condizione del riconoscimento „<strong>della</strong> subordinazione al<br />
magistero e al governo legittimo <strong>della</strong> Chiesa, cioé al successore di Pietro, al Romano<br />
Pontefice, e ai successori del collegio apostolico, ai vescovi“. 236 Perciò spiega<br />
B. Schultze la legislazione <strong>cattolica</strong> è per difendere un fedele cattolico dal non<br />
„esporsi al pericolo di perdere la sua fede“ o „al pericolo dello scandolo“. 237<br />
4.6 Il neopalamismo<br />
La tradizione che emerge dal pensiero di G. Palamas è per gli autori russi „la<br />
tradizione orientale vera“ 238 . B. Schultze suppone che la rinascita d’interesse su<br />
G. Palamas sia una espressione permanente del cercare di arrivare ad una sintesi<br />
<strong>della</strong> <strong>teologia</strong> orientale di una verità contenuta <strong>nel</strong>la rivelazione divina su Dio<br />
„che abita <strong>nel</strong>la luce inaccessibile e chi ci dà la possibilità conoscerlo con gli occhi<br />
dello spirito umano dalla creazione“. 239 L’interesse di oggi sul palamismo <strong>nel</strong>la<br />
<strong>teologia</strong> russa ha una coerenza con il programma di quella: di trovare una<br />
rinascita <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>ortodossa</strong> ritornando al patrimonio patristico, 240 di approfondire<br />
una esperienza monastica e spirituale in genere 241 e di profilare la sua<br />
identità <strong>ortodossa</strong> teologicamente verso l’Occidente. 242<br />
Il palamismo serve <strong>nel</strong>la <strong>teologia</strong> russa come una linea di collegamento con la<br />
tradizione patristica descritta da B. Schultze nei rappresentanti piú importanti<br />
per gli autori russi: Simeone Il Nuovo Teologo 243 , Gregorio Palamas 244 , Massimo<br />
Greco 245 . Nell’ambiente dell’ateismo russo i pensatori russi indroducevano pro-<br />
233 Ibid., p. 267.<br />
234 Ibid., p. 271.<br />
235 B. SCHULTZE, „Communicatio in sacris“, in: Un 16, 1 (1961) , p. 43.<br />
236 Ibid., p. 44.<br />
237 Ibid., p. 45.<br />
238 B. SCHULTZE, „Ostkirchen“, in: SM 3, cit., p. 947.<br />
239 B. SCHULTZE, GOst , p. 68.<br />
240 B. SCHULTZE, Hauptthemen, cit., p. HOK, p. 348.<br />
241 Ibid., p. 341.<br />
242 B. SCHULTZE, „Die Bedeutung des Palamismus in der russischen Theologie der Gegenwart“, in:<br />
Scol.<br />
243 B. SCHULTZE, GOst , p. 16.<br />
244 Ibid., p. 23.<br />
245 Ibid., p. 33.<br />
33
Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />
prio questa tradizione i pensatori russi imbattendosi verso una verità e dando<br />
risposta a quella, soprattutto fra gli intellettuali laici e fra i filosofi. Così si collega<br />
la loro risposta all’ateismo occidentale con l’appropriarsi dello slavofilismo e<br />
<strong>della</strong> tradizione orientale 246 . Nell’atmosfera „del realismo mistico“ o <strong>nel</strong> movimento<br />
così detto „di nuova gnosi russa“, ma anche <strong>nel</strong>la filosofia religiosa di<br />
Solovjev l’ortodossia russa trova <strong>nel</strong> palamismo sia un orientamento nazionale 247 ,<br />
sia una <strong>teologia</strong> propria e uno strumento di rifiuto <strong>della</strong> filosofia puramente<br />
astratta e dello agnosticismo 248 .<br />
Il palamismo ha recuperato il suo posto <strong>nel</strong>la <strong>teologia</strong> russa contemporanea<br />
per una disputa sul nome di Gesù 249 e sulla Sofia 250 . Secondo di B. Schultze è<br />
venuta così in conflitto una manifestazione verbale dell’esperienza mistica, <strong>della</strong><br />
fede viva e dell’amore spirituale 251 , cioé che „<strong>nel</strong>la preghiera di Gesù invocando il<br />
nome del Signore è presente Dio stesso“ 252 , con una comprensione proprio teologica<br />
espressa <strong>nel</strong> giudizio del sinodo <strong>della</strong> Chiesa russa 253 . Secondo B. Schultze non<br />
si trattava immediatamente „del sistema teologico di Palamas, del discernimento<br />
fra l’essere di Dio e fra le energie divine“ 254 , ma del modo in cui era aperta la porta<br />
per le discussioni seguenti.<br />
La sofiologia poi induce al discernimento fra „Dio in se stesso“ e „Dio <strong>nel</strong>la sua<br />
rivelazione“. 255 Secondo B. Schultze S. Bulgakov usa l’argomento per sviluppare<br />
la sua propria sofiologia. 256 L’idea di palamismo comunque dà anche una possibilità<br />
di approfondire la <strong>teologia</strong> <strong>della</strong> divinizzazione dell’uomo sviluppata dal monaco<br />
russo Basilio 257 , di potenziare la <strong>teologia</strong> apofatica di P. Florovski 258 , di far<br />
progredire la <strong>teologia</strong> mistica di N. Losskij. 259<br />
Verso alcuni tentativi da parte degli autori cattolici di riconciliare il palamismo<br />
come tale con la dottrina <strong>cattolica</strong>, B. Schultze rimane scettico. 260 Altrettanto<br />
categoricamente rifiuta d’identificare „un antipalamismo“ con l’incapacità di<br />
presentare con le categorie <strong>della</strong> scolastica – neppure con i mezzi <strong>della</strong> <strong>teologia</strong><br />
occidentale o latina, come insinua secondo B. Schultze per esempio J. Meyen-<br />
246 B. SCHULTZE, GOst , p. 62s.<br />
247 B. SCHULTZE, GOst , p. 63–65.<br />
248 Ibid., p. 70.<br />
249 Cf. B. SCHULTZE, „Der Streit um die Göttlichkeit des Namens Jesu in der russischen Theologie“,<br />
in: OCP 17 (1951), pp. 321–394.<br />
250 B. SCHULTZE, Die Beduetung des Palamismus, cit., pp. 390–412.<br />
251 B. SCHULTZE, GwoK, p. 87.<br />
252 Ibid., p. 86.<br />
253 B. SCHULTZE, Die Beduetung des Palamismus, cit., p. 396.<br />
254 Ibid., p. 396.<br />
255 Ibid., p. 394.<br />
256 Ibid., p. 399.<br />
257 Ibid., p. 402.<br />
258 Ibid., p. 404.<br />
259 Ibid., p. 405.<br />
260 Cf. B. SCHULTZE, „Die Taten des einfachen Gottes“, in: OCP 36 (1970), pp. 136–140.<br />
34
Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />
dorff – la trascendenza e la immanenza di Dio insieme 261 se questo dovrebbe<br />
essera una esclusività <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>ortodossa</strong>. B. Schultze afferma che sia la<br />
<strong>teologia</strong> positiva che quella negativa appartengano a se stesse, ed anche è<br />
correlativa una conoscenza dell’esistenza di Dio, dei fatti di Dio e dell’essere di<br />
Dio 262 . B. Schultze poi cerca di trovare una influenza di neopalamismo sulla<br />
<strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> 263 anche con la sua valutazione positiva: questa discussione<br />
serve ad approfondire tre parti reciprocamente collegate: un progresso <strong>nel</strong>la<br />
visione storico-dogmatico-patristica, teologica e ecumenica. 264<br />
4.7 Il problema <strong>della</strong> conoscenza integrale<br />
B. Schultze vede una conoscenza integrale come una costante <strong>della</strong> <strong>teologia</strong><br />
russa d’oggi: V. Solov’ëv 265 , P. A. Florovskij 266 , N. Berdjàev 267 , V. I. Ivanov 268 , se<br />
presentiamo di piú grandi fra loro. B. Schultze prende in esame questo fenomeno.<br />
„La filosofia integrale slavofila è influenzata dall’idealismo germanico, specialmente<br />
da Schelling e Hegel, dal romanticismo, dal fideismo o tradizionalismo, e non<br />
in ultimo luogo dalla dottrina dei santi Padri greci e in parte Siri, vista però attraverso<br />
la tradizione spirituale ed ascetica dell’Oriente separato da Roma“. 269 Secondo<br />
B. Schultze questa presenza <strong>nel</strong>la storia moderna del pensiero russo si può spiegare<br />
dalla personalità del primo vero filosofo russo, I. V. Kireevskij (1806–1856), che<br />
esigeva „una filosofia russa e cristiana, non astratta, una concreta, non parziale, una<br />
totale e viva“, cercando „l’integrità dell’essere interno ed esterno, sociale e privato, ...<br />
una sintesi fra scienza e fede attuata con tutte le facoltà e con l’equilibrio di tutte le<br />
forze dell’uomo: intelletto, volontà, onore e sentimento“. 270<br />
Tutti gli autori russi poi seguono questi dati presupposti per il pensiero russo<br />
come forma mentis, come forma del tipico pensiero slavo. In questo B. Schultze<br />
vede un motivo per una presenza stabile del così detto „sentimentalismo“, cioé<br />
capire la sorgente, la radice <strong>della</strong> religione, il senso interiore, con altre parole il<br />
cuore 271 . La sostanza religiosa <strong>nel</strong>l’uomo e anche la facoltà di conoscere Dio è<br />
<strong>nel</strong>la natura umana in quanto essa porta l’immagine di Dio 272 e anche in quanto<br />
261 Ibid., p. 141.<br />
262 B. SCHULTZE, GOst , pp. 31–32; 71s.<br />
263 B. SCHULTZE, „Grundfragen des theologischen Palamismus“, in: OstkSt 24 (1975), pp. 105–135.<br />
264 Ibid., p. 129.<br />
265 Cf. B. SCHULTZE, RusD, pp. 256; 293s.<br />
266 Ibid., p. 321s.<br />
267 Cf. B. SCHULTZE, SchauKNB, pp. 32–67.<br />
268 Ibid., pp. 430; 433.<br />
269 B. SCHULTZE, „Conoscenza integrale“, in: EF [=Enciclopedia filosofica (Venezia-Roma 1957)],<br />
p. 1193.<br />
270 Ibid., p. 1193; cf. B. SCHULTZE, GOst , p. 63.<br />
271 B. SCHULTZE, GOst , p. 64.<br />
272 Ibid., p. 65.<br />
35
Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />
in essa opera Dio 273 . La conoscenza dipende dall’esperienza, che ha il suo<br />
culmine <strong>nel</strong> realismo mistico 274 . B. Schultze non indugia a parlare di „una nuova<br />
gnosi russa“ 275 o, con le parole classiche, di „un umanesimo cristiano o una<br />
umanità cristiana“. 276 Una conoscenza integrale comincia con una comprensione<br />
e esperienza vitale <strong>della</strong> realtà, 277 progredisce con una conoscenza intuitiva <strong>della</strong><br />
totalità universale 278 e si compie <strong>nel</strong>la conoscenza <strong>della</strong> ragione, <strong>della</strong> fede e<br />
dell’esperienza 279 .<br />
Secondo B. Schultze si deve discernere fra una conoscenza integrale e una<br />
definizione del dogma <strong>della</strong> fede <strong>cattolica</strong> sulla conoscenza di Dio „<strong>nel</strong>lo spirito<br />
umano con il lume <strong>della</strong> ragione“ 280 . Gli autori russi, con V. Solov’ëv al primo<br />
posto, non comprendono la conoscenza di Dio come effetto <strong>della</strong> ragione e gli<br />
argomenti su Dio li apprezzano soltanto come molto probabili 281 . Insieme con<br />
V. Solov’ëv, sono per loro decisivi l’esperienza, la fede e la riflessione come<br />
fattori soggettivamente sicuri. Loro non ammettono qualche cosa oggettivamente<br />
sicura dal mondo oggettivo 282 . „Ciò che esiste si determina come oggetto non<br />
solo del senso e del pensiero, ma anche <strong>della</strong> fede“. 283 „La verità, il bene e la bellezza<br />
non formano tre principi diversi, ma uno solo... La verità manifestata è l’amore.<br />
L’amore attuato è la bellezza“ 284 , c’è „opposizione fra conoscenza logica e fede“ 285 , „il<br />
soggetto contiene in sé la pienezza, è concreto, vivo; l’oggetto è astratto, parziale,<br />
diviso, irreale. La pienezza, l’integralità è <strong>nel</strong>la vita e <strong>nel</strong>l’identita dello spirito“ 286 o<br />
l’uomo „con un atto di intuizione immediata, contempli tutti gli oggetti <strong>nel</strong> loro<br />
originale, non in una copia, in un simbolo o in una costruzione“. 287 Questo sono gli<br />
ultimi frutti <strong>della</strong> conoscenza integrale <strong>nel</strong>le osservazioni di B. Schultze.<br />
273 Ibid., p. 65.<br />
274 Ibid., p. 65.<br />
275 Cf. B. SCHULTZE, „Gnosi russa contemporanea“, in: EC 6 (1951), p. 882.<br />
276 B. SCHULTZE, Wissarion Grigorjewitsch Belinskij. München-Salzburg-Köln 1958, p. 124.<br />
277 B. SCHULTZE, „Philosophie, Theologie und Mystik der Ostkirche“, in: StZ [= Stimmen der Zeit.<br />
Katholischer Monatsschrift für das Geistesleben der Gegenwart. Freiburg] 9 (1939) pp. 139–150.<br />
278 B. SCHULTZE, SchauKNB, p. 57s.<br />
279 B. SCHULTZE, „Philosophie, Theologie und Mystik der Ostkirche“, in: StZ (1939), pp. 139–150.<br />
280 Dz 3015–3016.<br />
281 B. SCHULTZE, Gost, p. 66.<br />
282 Ibid., p. 67.<br />
283 S. TRUBECKOJ, in: EF, p. 1194.<br />
284 P. FLORENSKIJ, ibid., p. 1194.<br />
285 S. BULGAKOV, ibid., p. 1194.<br />
286 N. BERDJAJEV, ibid., p. 1194.<br />
287 N. LOSSKIJ, ibid., p. 1194.<br />
36
Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />
4.8 La <strong>teologia</strong> delle icone<br />
B. Schultze apprende bene la prospettiva <strong>ortodossa</strong> <strong>della</strong> tradizione sia <strong>nel</strong><br />
suo significato proprio, sia in uno piú ampio. 288 L’ortodossia comprende come<br />
parte <strong>della</strong> sua tradizione anche l’iconografia. Si deve dire che questa <strong>teologia</strong> è<br />
fuori dell’ottica di B. Schultze. Occasionalmente attinge a varie fonti non dogmatiche,<br />
per esempio al testo liturgico 289 , però queste sono eccezioni. Egli non<br />
dubita che <strong>nel</strong>la icononografia ci sia molto da dire per un teologo 290 e che si possa<br />
vedere un nesso fra la sofiologia e l’iconografia. 291 Ma questa sua intenzione non<br />
è stata mai elaborata.<br />
5. L’identità russa <strong>nel</strong> pensiero di B. Schultze<br />
Pur essendo al centro dell’attenzione di B. Schultze, le questioni dogmatiche<br />
non mancano di dire qualche cosa di piú di una discussione in corso fra gli autori<br />
russi sulla natura <strong>della</strong> identità russa. Una questione emersa <strong>nel</strong> secolo scorso<br />
con una esigenza seria si concentra sul carattere del senso <strong>della</strong> una storia russa 292<br />
e sul ruolo del popolo russo, cioé sul messianismo russo. 293 L’uno e l’altro sono<br />
collegati tra di loro.<br />
5.1 L’anima russa<br />
La storia esaminata da molti autori russi „sotto l’aspetto dei suoi scopi finali“ 294 si<br />
presenta continuamente <strong>nel</strong> periodo moderno. 295 Questo modo di pensare, cioé<br />
di cercare un senso profondo e una propria identità nazionale, fa parta del<br />
programma <strong>della</strong> riforma <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>ortodossa</strong>. 296 Si tratta di numerosi autori.<br />
297 Per capire un fenomeno simile B. Schultze offre una soluzione: seguire<br />
una linea storica in cui si può leggere una evoluzione chiara „dalla idea del<br />
monaco di Pskov Filofej su Mosca terza Roma“, poi la „Lettera sulla filosofia <strong>della</strong><br />
288 B. SCHULTZE, „Die Lehre der orthodoxen Kirche“, in: Kk, p. 205.<br />
289 Ibid., p. 239.<br />
290 B. SCHULTZE, „K. Onasch. Die Ikonenmalerei. Grundzüge einer systematischen Darstellung.<br />
Leipzig 1968“, in: OCP 35 (1969), p. 549.<br />
291 Ibid., p. 551.<br />
292 B. SCHULTZE, „Il senso <strong>della</strong> storia <strong>nel</strong> pensiero russo“, in: CivCat III (1955), pp. 384–395.<br />
293 B. SCHULTZE, „Profetismo e messianismo russo religioso. Essenza, origini e rappresentanti<br />
principali“, in: OCP 22 (1956), pp. 172–197.<br />
294 B. SCHULTZE, Il senso <strong>della</strong> storia, cit., p. 384.<br />
295 Ibid., p. 385.<br />
296 B. SCHULTZE, Problemi di <strong>teologia</strong> presso gli ortodossi, cit., p. 171.<br />
297 Cf. B. SCHULTZE, RusD: P. J. Čadajev – p. 35s; N. J. Danilevskij – p. 104s; D. S. Merežkovskij<br />
– p. 249s; V. S. Solovjev – pp. 257s, 259s, 262s, 271s, 279; E. N. Trubeckoj – p. 311s; S. N. Bulgakov<br />
– p. 343; N. A. Berdjaev – p. 366; L. P. Karsavin – p. 406.<br />
37
Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />
storia“ di Čaadaev, attraverso l’interesse per la storia degli slavofili fino al<br />
compimento storico del comunismo russo. 298 La controversia su Bělinskij è<br />
proprio un tentativo di comprendere la una funzione del popolo russo <strong>nel</strong>la<br />
storia. 299 B. Schultze vede altrettanto continuamente presente in questa pista in<br />
primo luogo il modo di Dostojevskij di intendere il senso <strong>della</strong> storia in genere<br />
come espressione „delle principali tendenze dell’umanità“, 300 scritte poi da<br />
V. Solov’ëv come „applicazione delle tre tentazioni di Cristo alla storia umana“. 301<br />
Capire così la storia del popolo come storia religiosa diventa tipico per M. M.<br />
Tareev. 302 Bucharev poi trasmette questo elemento religioso al popolo russo in<br />
cui come un centro unico sta la persona di Cristo. 303 Ma l’importanza fondamentale<br />
è sempre l’influenza di V. Solov’ëv sia su S. Trubeckoj, sia su V. Ivanov,<br />
L. Karsarvin e E. S. Frank. 304 Bulgakov capisce il significato <strong>della</strong> storia come una<br />
manifestazione <strong>della</strong> sapienza del Creatore. 305 N. Berdjaev è persuaso che „il<br />
senso <strong>della</strong> storia consista <strong>nel</strong>l’essere una proiezione dell’eternità <strong>nel</strong> tempo. Il valore<br />
assoluto <strong>della</strong> storia è l’incontro personale e lo scambio d’amore tra Dio e le<br />
creature“. 306 La dinamica di cercare questo senso del popolo russo <strong>nel</strong>la storia<br />
mondiale viene secondo B. Schultze dalla inclinazione <strong>della</strong> società russa<br />
all’accettare o rifiutare una cultura occidentale. 307 B. Schultze sostiene che non è<br />
apprezzata l’influenza di Maxim Greco 308 .<br />
5.2 Il messianismo russo<br />
Il messianismo descritto da V. Solov’ëv come „una convenzione <strong>della</strong> speciale<br />
prerogativa di quel popolo come portatore eletto e esecutore dei destini storici<br />
dell’umanità“ 309 è vicino all’imperialismo russo, 310 ma anche fonda un impulso<br />
costante di molti autori russi a vedere la finalità del popolo russo congiunta con<br />
un destino di tutta l’umanità. 311<br />
298 B. SCHULTZE, Il senso <strong>della</strong> storia, cit., p. 385.<br />
299 B. SCHULTZE, WGB, pp. 11–28.<br />
300 B. SCHULTZE, Il senso <strong>della</strong> storia, cit., p. 389.<br />
301 Ibid., p. 391.<br />
302 Ibid., p. 392.<br />
303 Ibid., p. 393.<br />
304 Ibid., p. 394.<br />
305 Ibid., p. 395.<br />
306 Ibid., p. 395.<br />
307 B. SCHULTZE, „J. Chrysostomus, Die religiösen Kräfte in der russischen Geschichte“, in: OCP 27<br />
(1961), p. 463.<br />
308 Ibid., p. 465.<br />
309 B. SCHULTZE, „Der russische mesianismus“, in: StZ 12 (1958), p. 415.<br />
310 Ibid., p. 414.<br />
311 Ibid., p. 415.<br />
38
Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />
B. Schultze vede le radici di messianismo russo nei movimenti eretici<br />
dell’ortodossia russa e <strong>nel</strong>la situazione dopo il concilio di Firenze. 312 Dall’isolamento<br />
russo e dal confronto con la civiltà occidentale dopo le guerre napoleoniche<br />
crescono le profezie dell’importanza del popolo russo. 313 A questo filone<br />
appartengono soprattutto P. J. Èaadaev 314 , I. V. Kireevskij 315 e N. Gogol 316 . Nel<br />
pensiero, dice B. Schultze, „continuando una concezione degli slavofili e soprattutto<br />
di Danilevskij, il messianismo religioso e politico ha compiuto il suo culmine“, 317<br />
caratterizzato da un’ idea non ancora chiarificata „dell’integrazione dell’umanità<br />
in Cristo“ o dell’unificazione politica e sociale. 318 „Una riconciliazione fra Occidente<br />
e Oriente produce l’oggetto principale del messianismo cattolico-universale di<br />
V. Solov’ëv“. 319 V. Solov’ëv poi arriva „dalla prospettiva di idea russa“ a quella di<br />
„chiesa universale“ con un compito provvidenziale del popolo russo.<br />
Il messianismo religioso oscilla fra due estremi, dice B. Schultze: da una parte<br />
sogna l’armonia grandiosa fra stato e chiesa realizzando una teocrazia, d’altra<br />
parte si realizza una divisione totale fra l’una e l’altra, come notiamo in uno stato<br />
ateistico come quello bolscevico sovietico che accetta tutti gli attributi del messianismo<br />
russo. 320<br />
Una collisione fra il messianismo politico e quello religioso è manifestata<br />
secondo B. Schultze in una visione <strong>della</strong> storia come „lotta aperta di Lucifero, lo<br />
spirito apostato, contro Iddio e contro Cristo“. 321 Egli suppone che „la dottrina dei<br />
vecchio credenti sull’Anticristo“ miri in primo luogo contro la chiesa russa ufficiale,<br />
poi contro la chiesa romana, 322 che sono collegate con un potere politico.<br />
Dal punto di vista slavofilo si applicano le tre tentazioni di Cristo alla Chiesa di<br />
Roma 323 fondamentalmente connesse con la „Leggenda del Grande Inquisitore“ di<br />
Dostojevskij e con il suo „Diario di uno scrittore per l’anno 1887“ e poi dopo tutto<br />
con il racconto di V. Solov’ëv „Tre conversazioni“ e „Il breve racconto dell’Anticristo“.<br />
L’interesse degli autori russi è spiegabile come continua necessità di interpretare<br />
le idee di questi due grandi autori. 324<br />
312 B. SCHULTZE, Profetismo e messianismo russo religioso, cit., p. 171.<br />
313 Ibid., pp. 171–174.<br />
314 B. SCHULTZE, PR1, p. 55s..<br />
315 B. SCHULTZE, RusD, p. 80.<br />
316 B. SCHULTZE, PR1, p. 80.<br />
317 B. SCHULTZE, Der russische Messiansimus, cit., p. 425.<br />
318 Ibid., p. 426.<br />
319 Ibid., p. 427.<br />
320 B. SCHULTZE, La Russia, Roma, l’Anticristo, cit., pp. 555–567.<br />
321 Ibid., p. 555.<br />
322 Ibid., p. 556s.<br />
323 Ibid., p. 561.<br />
324 Ibid., p. 563.<br />
39
Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />
„Il messianismo recente è un prodotto <strong>della</strong> distruzione, un effetto <strong>della</strong> secolarizzazione,<br />
<strong>della</strong> decristianizzazione e <strong>della</strong> laicizzazione. Esso comincia con una<br />
identificazione esagerata <strong>della</strong> chiesa <strong>ortodossa</strong> divisa da quella di Roma con l’impero<br />
dei zar russi <strong>nel</strong>l’idea di Mosca, terza Roma. Si nutre con la atmosfera dell’esclusività<br />
religiosa e politica, nazionale e sociale quale è iscritta nei fedeli ortodossi. Alla fine<br />
sbocia in messianismo dello stato ateo sovietico“, 325 puntualizza B. Schultze con<br />
una affermazione, dicendo che „non esistono vocazioni esclusive dei popoli“. 326<br />
Possiamo capirle come „le apsirazioni generose“, 327 un profetismo naturale basato<br />
„sulla grande sensibilità russa, sulla sua indola poetica, visionaria, sul presentimento<br />
e sulla capacità di combinare o congetturare, sull’intuitivismo dell’uomo russo“. 328<br />
6. B. Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong><br />
La dissertazione di B. Schultze 329 è introdotta con una citazione di B. Unruh 330 su<br />
N. Berdjaev, che ci può servire in un certo senso come titolo dell’opera <strong>della</strong> intera<br />
vita di B. Schultze: „La concordanza di questi due motivi <strong>nel</strong> suo pensiero 331 ci<br />
incatena al discorso sul sentimento occidentale-orientale come concezione del<br />
mondo e ci deve provocare a prestare onestamente la nostra attenzione alla sua<br />
voce“. B. Schultze vuol fare risuonare la voce <strong>della</strong> grandiosa e viva tradizione<br />
bizantino-slava. 332 La sua motivazione può essere complessa: personale, 333 scientifica<br />
334 e religiosa. 335<br />
B. Schultze è senza dubbio un autore cattolico, 336 che è allo stesso tempo „un<br />
conoscitore squisito e competente <strong>della</strong> vita spirituale russa“. 337 Possiamo giustamente<br />
affermare che B. Schultze non appartiene ai teologi polemici 338 pur cer-<br />
325 B. SCHULTZE, Der russische Messianismus, cit., p. 443.<br />
326 Ibid., p. 443.<br />
327 B. SCHULTZE, Il profetismo russo, cit., p. 196.<br />
328 Ibid., p. 196.<br />
329 „Die Schau der Kirche Nikolai Berdiajew“, in: OCA 116, Roma 1938.<br />
330 B. UNRUH, „Christlicher Personalismus und marxistische Anthroplogie“, in: Orient und Occident<br />
3 (1930), p. 49s.<br />
331 B. Unruh parla di due elementi fondamentali <strong>nel</strong>la personalità di Berdjajev: quello occidentale,<br />
il sangue dalla madre, quello orientale, Russia come la sua patria.<br />
332 Per esempio: „...gli occhi di tutti ... sono rivolti alla Russia, non sarà certo, privo d’interesse<br />
conoscere il pensiero e la parola <strong>della</strong> Russia su Cristo“, in: PR1.<br />
333 Cf. E. G. FARRUGIA, P. Bernhard Schultze, SJ, cit., p. 269.<br />
334 L’interesse dello studio „di ripresentatori concreti di pensiero russo“, in: RusD, p. 7.<br />
335 „...Maria a Fatima <strong>nel</strong> Portogallo: La Russia si convertirà, ed una pausa di pace sarà concessa al<br />
mondo“, in: PR2, p. 278.<br />
336 Cf. W. DE VRIES, Erinnerungen an P. Bernhard Schultze, cit., p. 21. De Vries spiega il suo<br />
cattolicesimo come una tipica manifestazione di una diaspora <strong>cattolica</strong>.<br />
337 R. JAGODITSCH, „B. Schultze, Russische Denker. Ihre Stellung zu Christus, Kirche und Papsttum“,<br />
in: WuW 10 (1950), pp. 789–791.<br />
338 E. G. FARRUGIA, P. Bernhard Schultze, SJ, cit., p. 280.<br />
40
Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />
cando d’esporre „die Lehrmeinung“ degli autori ortodossi dal punto di vista<br />
cattolico. Questo lo fa sempre con una discrezione serena, 339 ma neanche in<br />
maniera scorraggiata o indecisa. 340 Egli non vuol essere unilaterale: „Chi vuol<br />
comprendere il nuovo pensiero <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> russa non può limitarsi allo studio <strong>della</strong><br />
<strong>teologia</strong> accademica, perché da quella viene uno sguardo di una sola parte. Accanto<br />
alla <strong>teologia</strong> ufficiale sta anche quella non ufficiale, laica... La <strong>teologia</strong> russa è<br />
presente <strong>nel</strong> pensiero in apparenza profano, politico o sociale“, 341 non indugia a<br />
mettere in evidenza i punti <strong>della</strong> separazione pur essendo dolorosi, 342 anzi di più,<br />
desidera indicare la pista per affrontare vittoriosamente un provincialismo delle<br />
chiese, uno spirito di ritualismo e nazionalismo. Si chiede di fronte <strong>della</strong> critica<br />
<strong>ortodossa</strong>: „Pur non potendo accettare in genere un giudizio sul cristianesimo<br />
dell’Oriente e dell’Occidente, pure ci sta a cuore lo stesso problema fondamentale:<br />
Che cosa c’è alla fine <strong>della</strong> strada <strong>della</strong> scristianizzazione di oggi? Che cosa possiamo<br />
fare contro di ella?“ 343<br />
Neanche possiamo fraintendere altre voci. Egli stesso difende le facoltà<br />
speculative e la capacità di ragione per conoscere la verità e ne rifiuta di vedere<br />
„la alterazione positivista“. 344 La sua interpretazione del palamismo è descritta<br />
come quella classica, che segue la sua linea principale, anzi che non prende <strong>nel</strong>la<br />
sua considerazione aspetti importanti e evidenti <strong>della</strong> posizione orientale. 345 La<br />
sua opera più importante, Russische Denker, „è più un mosaico che una conoscenza<br />
dinamica o vitale“, che ha ancora bisogno di trovare „i nessi e il suo capolinea“.<br />
346 Se tralasciamo gli attacchi dei rappresentanti dell’ideologia comunista<br />
sovietica, 347 bisogna rendersi conto anche <strong>della</strong> critica dei lettori vigili dall’ortodossia<br />
stessa. 348 Zenkovskij dice su Russische Denker che questa opera di B. Schultze<br />
è una cattiva interpretazione del pensiero russo ortodosso e che delude con la sua<br />
conclusione finale, 349 non per motivi confessionali, ma a causa dello scopo apologetico<br />
del suo libro. Zenkovskij afferma che B. Schultze per questo non può<br />
introdurre <strong>nel</strong>la profondità del pensiero russo, preché le obiezioni di B. Schultze<br />
339 R. JAGODITSCH, B. Schultze, Russische Denker, cit., p. 791.<br />
340 Cf. B. SCHULTZE, S. Bulgakov „Utěšitěl“, cit. p. 162–165; V. ZENKOVSKIJ, „Naša Epocha“. Paris<br />
1952, in: OCP 19 (1953), pp. 441–443; „Ökumenische Glaubenseinheit aus Eucharistischer<br />
Überlieferung“, in: OCP 44 (1978), pp. 273–308.<br />
341 B. SCHULTZE, GWP, p. 7s.<br />
342 Cf. F. SCHLAGENHAUFEN, „B. Schultze, Die Schau der Kirche bei Nikolai Berdiajew“, in: ZKTh 3<br />
(1939), p. 386.<br />
343 B. SCHULTZE, V. Zenkovskij, cit., p. 443.<br />
344 B. SCHULTZE, „V. Zenkowski, Das Bild vom Menschen in der Ostkirche. Grundlagen der orthodoxen<br />
Anthropologie“, in: OCP 17 (1951), p. 485.<br />
345 F. LAKNER, „B. Schultze, Das Gottesproblem in der Osttheologie“, in: ZKTh 1 (1969), p. 105.<br />
346 F. LAKNER, B. Schultze, Russiche Denker, cit., p. 117.<br />
347 B. SCHULTZE, Profetismo e messianismo russo, cit., p. 179s.<br />
348 W. W. ZENKOVSKY, „B. Schultze, Russische Denker. Ihre Stellung zu Christus, Kirche und<br />
Papstum“. Wien 1950, in: The ecumenical Review 1 (1950), p. 98s.<br />
349 B. SCHULTZE, RusD, pp. 437–442.<br />
41
Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />
non mirano verso la sostanza di un rifiuto <strong>della</strong> potestà papale. L’ortodossia<br />
rifiuta „una concezione <strong>cattolica</strong> del papato“ come „il centralismo papale“ 350 e non<br />
il papato come tale. Zenkovskij poi trova una mancanza degli autori ortodossi<br />
piú importanti in „Russische Denker“. 351 Potrebbe essere veramente lo sguardo di<br />
B. Schultze così falso come dice W. Zenkowski? 352<br />
6.1 Il profilo teologico di B. Schultze<br />
Il profilo teologico di B. Schultze risalta <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> dell’incarico del PIO.<br />
„L’oggettività del PIO era riconosciuta anche dai cristiani orientali <strong>nel</strong> campo <strong>della</strong><br />
liturgia e nei problemi delle loro chiese per arrivare alla piena comprensione di se<br />
stesso“ 353 . All’inizio esso entrava <strong>nel</strong> confronto con Oriente con una ottica latina e<br />
con una <strong>teologia</strong> capita come „apologétique-polémique“. 354 Questa metodologia<br />
teologica aveva un fine ben stabilito: „Mostrare in che cosa le chiese orientali<br />
separate da Roma e dalla Chiesa <strong>cattolica</strong> sono scismatiche, eretiche, allontanate e<br />
divise e specificare i rapporti con le chiese separate“. 355 La tendenza dei professori<br />
successivi al PIO cerca di approfondire la sua visione in una comparazione<br />
dettagliata. „La <strong>teologia</strong> comparativa e un insegnamento teologico delle chiese<br />
orientale separate rissunto <strong>nel</strong> loro sviluppo storico e comparato con la <strong>teologia</strong><br />
<strong>cattolica</strong>. Da una risposta alle domande di Makario Bulgakov“. 356<br />
Osservando il lavoro di B. Schultze possiamo constatare le tracce evidenti del<br />
modo <strong>della</strong> produzione teologica dell’Istituto. Gli autori, e B. Schultze stesso, si<br />
identificano con la neoscolastica, di cui se diventa sempre un grande difensore.<br />
La metodologia tipica per i suoi trattati teologici, piuttosto monotona, è presentare<br />
prima l’opinione degli avversari, poi raccogliere una quantità di materiale e<br />
costruire una risposta dal punto di vista cattolico. 357 La neoscolastica rimane<br />
sempre qualche cosa di piú che soltanto una scuola teologica o un sistema. „Nella<br />
neoscolastica esisteva un incontro vivo con le questioni, che erano sottoposte dall’epoca<br />
<strong>della</strong> grande divisione <strong>della</strong> fede all’inizio del secolo 16. In essa si realizzava un<br />
conflitto con il razionalismo odierno, con il filosofo Kant, con l’idealismo, con la<br />
critica biblica e finalmente con l’esistenzialismo e l’ateismo di oggi“. 358 La neoscolas-<br />
350 W. Z ENKOVSKY, B. Schultze, Russische Denker, cit., p. 99.<br />
351 Kudriavrev, Nesmelov, Nukanov, Lossky, Frank.<br />
352 W. Z ENKOVSKY, B. Schultze, Russische Denker, cit., p. 99.<br />
353 R. VONNAHMEN, „Pope Benedict XV.“, in: The Popes and the Oriental Church. St. Meinrad 1955,<br />
p. 17.<br />
354 E. G. FARRUGIA, La dogmatica al PIO, cit., p. 119.<br />
355 M. JUGIE, Theologia dogmatica christianorum orientalium. Parisiis 1926, p. 32.<br />
356 M. GORDILLO, Introduction in theologiam orientalem . Roma 1955.<br />
357 Cf. per esempio B. SCHULTZE, „Heilige Schrift und Überlieferung mit dem ökumenischen Konzil<br />
in der Lehre der byzantisch-slawischen Theolologie“, in: Glaubenswelt der orthodoxen Kirche.<br />
Salzburg 1961, pp. 154–190.<br />
358 B. SCHULTZE, GosT, p. 5.<br />
42
Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />
tica aveva secondo lui già come sua proprietà „una chiave per aprire“ i problemi<br />
<strong>della</strong> filosofia. 359<br />
Un’altra costante del suo modo di pensare la possiamo definire come lo<br />
spirito continuo del concilio di Firenze. „Nella prospettiva <strong>cattolica</strong> non soltanto<br />
non appare l’ultimo concilio ecumenico di Firenze e di Ferrara come un fiasco, ma<br />
come un successo permanente e come un prodotto importantissimo. Esso metteva in<br />
movimento l’ecumenismo dal punto di vista di Roma. Di nuovo stanno in una<br />
contrapposizione – naturalmente in altro modo – l’aspirazione <strong>cattolica</strong> all’unione<br />
verso il movimento ecumenico“. 360<br />
Qui ci avviciniamo al punto cardinale <strong>della</strong> visione teologica di B. Schultze: la<br />
questione del papato e il primato del vescovo di Roma. Non possiamo ancora<br />
scoprire quale era il primo motivo di Zenkovskij di rifiutare la conclusione finale<br />
di Russische Denker: se la notizia <strong>della</strong> profezia mariana di Fatima 361 o questo<br />
spirito d’unionismo e l’offerta semplice d’accettare il primato come e quale è<br />
<strong>nel</strong>l’atto <strong>della</strong> penitenza. 362<br />
Una altra notizia di B. Schultze sulla neoscolastica scopre un altro, forse piú<br />
importante nesso: B. Schultze è uno, insieme a molti altri, di quello che la<br />
<strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> faceva, del suo modo di sottoporre le domande come una<br />
continuazione alla maniera del concilio Vaticano I. La <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> si<br />
identifica con la necessità di difendere i risultati di questo concilio, cioé „una<br />
definizione del concilio Vaticano I. sulla ragione, sulla rivelazione e soprattutto sulla<br />
conoscibilità di Dio con la ragione pura suppone il lavoro precedente <strong>della</strong> speculazione<br />
scolastica“. 363 Negli anni venti e trenta di questo secolo la <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong><br />
cerca una forza nuova per chiedere in maniera diversa, non soltanto <strong>nel</strong>la pista<br />
del papato o <strong>della</strong> infallibilità. Proprio la neoscolastica diventava uno strumento<br />
adatto. Forse qui possiamo cercare il motivo perché <strong>nel</strong>le opere di B. Schultze<br />
non troviamo entusiasmo per l’epoca conciliare che era così tipica per la produzione<br />
teologica di quel tempo, ma anche una „mancanza di creatività anche se<br />
stracarica di ricerca“. 364 Da questi due punti di partenza egli costruisce per<br />
esempio il suo libro Maksim Grek als Theologe in cui proprio è cosi percepibile<br />
che tutta la sua solidità rimane senza eco. B. Schultze non conosce il modo di<br />
domandare di molti autori moderni. 365 Per una nuova generazione ci sono pretese<br />
nuove e sostanzialmente diverse. 366<br />
359 B. SCHULTZE, SchauNB, p. 38.<br />
360 B. SCHULTZE, GwoK, p. 153.<br />
361 B. SCHULTZE, Russische Denker, p. 442.<br />
362 Ibid., p. 441s.<br />
363 B. SCHULTZE, GosT, p. 5.<br />
364 E. G. FARRUGIA, La dogmatica al Pio, cit., p. 123.<br />
365 E. G. FARRUGIA, Berharnd Schultze, SJ, cit., p. 278, nota 11.<br />
366 B. SCHULTZE, „G. Podskalsky, Theologie und Philosophie in Byzanz. Der Streit um die theologische<br />
Methodik in der spätbyzantinischen Geistgeschichte (14.–15. Jh), seine systematischen<br />
Grundlagen und seine historische Entwicklung“, in: OCP 44 (1978), pp. 197–203. Cf. B. SCHULTZE,<br />
„H. Rahner, Eine Theologie der Verkündigung“. Freiburg 19392, in: OCP 7 (1941), pp. 295–299.<br />
43
Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />
Nell’opera di B. Schultze possiamo vedere bene la pista dalla <strong>teologia</strong> apologetica<br />
e comparativa alla presentazione del singoli autori russi con una altezza<br />
quantitativa e una conoscenza dettagliata. Gli studi critici sono gravati troppo<br />
dall’ottica neoscolastica. Si vede bene che a B. Schultze non manca un dialogo<br />
intensivo con la concezione <strong>cattolica</strong> moderna di come fare la <strong>teologia</strong>, 367 dal<br />
punto di vista polemico o critico, 368 ma i teologi cattolici prendendo lo spunto in<br />
modo coerente dalla <strong>teologia</strong> postvaticana e da tutto che la precedeva, non<br />
trovano <strong>nel</strong>la sua <strong>teologia</strong> accademica tali impulsi per la loro sintesi. B. Schultze<br />
è uomo di scuola, un professore vero che cerca di introdurre „ad rem“ <strong>nel</strong>la<br />
ricchezza del pensiero russo. Considerando questo, che B. Schultze non è „motivato<br />
dalla collocazione confessionale“, 369 ma dalla ottica neoscolastica preconciliare,<br />
B. Schultze diventa su noi un introduttore esperto alla <strong>teologia</strong> russa<br />
contemporanea. Ma la meta <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> sta cercando piú in alto.<br />
Pur avendo queste osservazioni critiche per completare la nostra opinione, si<br />
deve dire di piú. B. Schultze presenta sistematicamente gli autori russi e anche i<br />
loro temi principali. Non ci sono dubbi verso la sua competenza, trattandosi<br />
dell’oggettività e dallo sfruttamento delle fonti originarie. Egli rimane il testimone<br />
<strong>della</strong> strada non facile <strong>della</strong> chiesa <strong>cattolica</strong>, e al primo posto del PIO<br />
stesso, verso l’Oriente cristiano. Questa apertura all’inizio potrebbe essere prodotta<br />
senza il suo sviluppo necessario? E pur non identificando con un progresso<br />
teologico conciliare e postconciliare, non erano proprio anche autori simili che<br />
presentando, naturalmente <strong>nel</strong> loro modo di veder le cose, una tradizione orientale<br />
hanno preparato anche il concilio stesso?<br />
Ma è necessario sottolineare ancora un altro elemento fondamentale: il<br />
contatto di lunga durata e una relazione personale con N. Afanàs’ev. La loro<br />
amicizia era un aiuto cristiano <strong>nel</strong> vero senso <strong>della</strong> parola l’uno per l’altro. Uno<br />
scambio reciproco di pensieri ci serve la natura <strong>della</strong> dipendenza di Afanàs’ev da<br />
Bulgakov e il loro rapporto. 370 Questo contatto era proprio per B. Schultze per<br />
portare dentro il suo pensiero qualche cosa di piú di ciò che è <strong>nel</strong> modo limitato<br />
<strong>della</strong> neoscolastica: „Se si adoperano le necessarie cautele si può usufruire degli<br />
sforzi compiuti dagli orientali per giungere ad una <strong>teologia</strong> vissuta, viva, ad una<br />
<strong>teologia</strong> dell’intelletto e del cuore, ad una <strong>teologia</strong> intuitiva, integrale, universale,<br />
concreta, trinitaria e cristologica, profondamente antropologica e carismatica, ad<br />
una contemplazione cristiana universale del mondo in Dio, <strong>della</strong> umanità che si<br />
incammina verso la meta del regno di Dio Padre, Figlio e Spirito Santo ... Con ciò<br />
non vogliamo asserire che questi stessi aspetti manchino <strong>nel</strong>la letteratura teologica<br />
367 Cf. O’CONNEL, in S. BULGAKOV, „Il Paraclito“. Bologna 1971, in: OCP 38 (1972), p. 321.<br />
368 Cf. B. SCHULTZE, S. Bulgakov, Utěšitěl, cit., p. 674.<br />
369 Al contrario P. C. BORI, in: S. Bulgakov, Il Paraclito. Bologna 19872, p. 24, nota 48.<br />
370 A. NICHOLS, Theology in the Russian Diaspora. Church, Fathers, Eucharist in Nikolai Afanas’ev<br />
(1936–1966), p. 152. Cf. M. AFANAS’EV, La Génése de L’Eglise du Saint-Esprit: indica questa<br />
influsso.<br />
44
Pavel Ambros Bernhard Schultze <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>della</strong> <strong>teologia</strong> <strong>cattolica</strong> e <strong>ortodossa</strong> 1<br />
<strong>cattolica</strong>, ma si trovano talvolta dispersi nei trattati dogmatici o mistici, ascetici o<br />
pastorali, e vi assumono un altro colorito, un’altra sfumatura“. 371 E l’amicizia di<br />
questi due teologi poi può essere letto <strong>nel</strong> pensiero di B. Schultze dopo la morte<br />
del suo amico, ma rimane anche dopo la sua morte come qualche cosa che ci<br />
ispira come superare i propri limiti e barriere. „Des öfteren muß einfach das<br />
Entweder-Oder ersetzt werden durch ein Sowohl-Als auch. Nicht entweder Jurisdiktionsprimat<br />
des Nachfolgers Petri oder nur Liebesprimat, sondern das eine wie<br />
das andere; nicht ausschließlich innere Autorität in der Kirche, sondern beides; nicht<br />
eucharistische oder universale Ekkleisologie, sondern beides; nicht nur Gottes absolute<br />
Transzendenz, sondern auch seine natürliche wie übernatürliche Erkennbarkeit”.<br />
372<br />
371 B. SCHULTZE, La <strong>teologia</strong> latina e <strong>teologia</strong> orientale, cit., p. 573.<br />
372 B. SCHULTZE, HOK I, p. 389.<br />
45