Test piloti F1 - Intrepid Kart Technology

SCOOP
SPETTACOLO: PASSA IL KART DA FORMULA 1
UN KARTODROMO, DUE CALDE GIORNATE DI SOLE E OTTO KART. A GUIDARE CI SONO ALTRETTANTI PILOTI DI FORMULA 1 CHE, TRA SUDORE,
SORPASSI E RUOTATE, SI SONO DIVERTITI UN MONDO di Ronnie Ghezzi - foto di Riccardo del Conte e Ronnie Ghezzi
Timo GLOCK
(Maranello/Maxter/D)
PESO: n.d.
GIRI: 50 + 40
TEMPO: 42,7 sec
SU COSA HA LAVORATO: ottimizzato
l’assetto base, provato alcuni cerchi posteriori,
montato un motore nuovo.
Christian KLIEN
(Intrepid/TM/D)
PESO: 172 kg
GIRI: 60 + 80
TEMPO: 42,6 sec
SU COSA HA LAVORATO: scaricato
l’anteriore per rendere il kart più facile.
Robert KUBICA
(RK/TM/D)
PESO: 178 kg
GIRI: 120 + 100
TEMPO: 42,3 sec
SU COSA HA LAVORATO: provato due
scocche e diverse configurazioni dell’impianto
frenante , oltre che un assetto differente.
Vitantonio LIUZZI
(CRG/Maxter/D)
PESO: 175 kg
GIRI: 60 + 60
TEMPO: 42,11 sec
SU COSA HA LAVORATO: cambiato
diversi parametri di telaio, carburatore e
marmitta.
Felipe MASSA
(Tony Kart/Vortex/D)
PESO: 175 kg
GIRI: 86
TEMPO: 42,24 sec
SU COSA HA LAVORATO: posizione di
guida, carburazione e gomme, utilizzando le
Bridgestone oltre alle Dunlop.
Nelson PIQUET
(CRG/Maxter/D)
PESO: n.d.
GIRI: 30
TEMPO: 42,7 sec
SU COSA HA LAVORATO: non si è spinto
oltre l’assetto standard.
Michael SCHUMACHER
(Tony Kart/Vortex/D)
PESO: 175 kg
GIRI: 109+120
TEMPO: 42,05 sec
SU COSA HA LAVORATO:
ottimizzazione dell’assetto, pressioni delle
gomme, inclinazioni dei fuselli e caster.
Sebastian VETTEL
(Tony Kart/Vortex/D)
PESO: 156 kg
GIRI: 75
TEMPO: 44,18 sec
SU COSA HA LAVORATO: dall’assetto
standard ha toccato solo le barre.
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Fantastico! Una parola sola, poi chiudiamo qui l’articolo. La
scriviamo bella grossa a centro pagina, contornata da una
valanga di foto. Il tutto spalmato per sei doppie pagine.
Non è idiozia, era la nostra idea inziale per quest’articolo.
Perché a ragion veduta non serve altro, considerato il
tenore dell’argomento: otto piloti di Formula 1, in kart, per due giorni.
Essere lì con loro sarebbe un sogno e... il sogno si avvera, perché con
gli uomini di Birel, CRG, Intrepid e Tony Kart ci siamo anche noi!
Noi, insieme ai marziani (sono solo in venti nel globo... Quanti sono i
top gun? Migliaia. E gli astronauti?) della Formula 1: Timo Glock,
Christian Klien, Robert Kubica, Vitantonio Liuzzi, Felipe Massa,
Nelson Piquet Jr., Michael Schumacher e Sebastian Vettel.
Il kart, ultimamente, è protagonista tra i drivers di F1, basti pensare
che Alonso, Hamilton e Kubica “sono costruttori”. Ma non è tutto,
FORZA FELIPE
Le immagini che vedete in questo servizio sono
antecedenti al brutto incidente che ha coinvolto Felipe
Massa durante le prove del Gran Premio di Ungheria
del 25 luglio scorso. Torna presto in pista Felipe, ti
rivogliamo vedere sopra un kart…

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perché a essere ancor più significativo è l’intenso legame
tra questi (più o meno) giovani piloti e i loro primi team
manager, visto che messaggini e telefonate ai boss delle
varie squadre dopo le gare più importanti si sprecano.
Persino Sua-Mestà-Sette-Titoli-Mondiali-Michael-
Schumacher è tornato a fare il kartista (tra un impegno
di F1 e l’altro...): corre con profitto nella KZ2 del
campionato tedesco DMV e, quando ha bisogno di
informazioni, chiede consiglio ai tecnici Tony Kart e al
Campione del Mondo Marco Ardigò, nonostante abbia
un suo team, KSM, attraverso cui è importatore per la
Germania di diversi marchi, su tutti Tony Kart e Vortex.
Il punto della questione, però, è: come mai otto piloti di Formula 1 hanno
deciso di trascorrere una densissima due giorni di kart? Cioè, parliamoci
chiaro. Lasciano a casa fidanzate, il sole del Principato di Monaco e chissà
cos’altro per dedicarsi a sudore, fatica, dolori e crampi? C’è qualcosa che
non va, dai. La verità è che uno dei principali motivi per cui molti piloti di
F1 si allenano in kart è che oggi, per contenere i costi, non c’è più la
possibilità di fare test durante la stagione con le monoposto e, il miglior
modo per allenare la guida è sicuramente guidare... un mezzo veloce,
estremo, relativamente economico. Il kart! È completamente differente da
una vettura di Formula 1, meno faticoso per molti aspetti, ma molto di più
per altri ed è eccellente per allenare il fisico: più di palestra, corsa, mountain
bike e compagnia bella. “Ne parlavamo da tempo - dice Robert Kubica - ci
Sotto, un interessante “trenino”
composto da drivers di Formula
1 (davanti Kubica, seguito da
Schumacher, Massa e Liuzzi).
Sullo sfondo si riconoscono i
membri dello staff delle varie Case
costruttrici, che hanno ospitato i
campioni per una due giorni di
divertimento e sfide in pista.
siamo messi d’accordo e, quando abbiamo trovato due
giorni liberi, abbiamo chiamato le Case con cui
correvamo così da poter contare sul materiale”. Tutti a
Lonato, quindi. Con due assenti dell’ultimo minuto:
Fernando Alonso e Giorgio Pantano. Il clima è quello del
divertimento, esattamente come succede tra colleghi
d’ufficio. Però, purtroppo (o per fortuna...), si tratta di
“matti”, che lavorano su assetti, pressioni delle gomme e
carburazioni come se fossero in pista per giocarsi la
Coppa del Mondo KZ1, perché tutti (tranne Vettel) sono
in pista con un kart a marce. In ogni caso non c’è solo
“lavoro”, i nostri pilotoni hanno trovato il modo per
svagarsi, anche. Un paio di aneddoti su tutti: gira voce che la sera
precedente il test gli uomini Tony Kart abbiano accompagnato Schumacher
e Massa in giro per i locali di Desenzano. Il gruppetto, all’ingresso di una
discoteca, viene fermato dagli uomini della sicurezza: “Ehi, voi... Fate la fila!
Chi credete di essere!”. E il gruppetto, mestamente, torna indietro. “Oh!
Ma quello è Schumacher!”, dice uno dei due bodyguard. “Schumacher...
Schumancher... - risponde l’altro - ma se l’ho sentito parlare in bresciano”.
Siamo a posto!
Timo Glock, invece, è arrivato a Lonato, dalla Germania, con un suo
amico: in due, con un vecchio furgone Mercedes, hanno allestito la loro
struttura (furgone e gazebo) nel bel mezzo del paddock di Lonato mentre
tutti gli altri, alla ricerca della massima riservatezza, si sono “nascosti”
Da destra, in senso orario, Christian
Klien (terzo pilota BMW-Sauber) in
pista con l’Intrepid; Kubica con due
suoi fan; Nelsinho Piquet, prima
di entrare in pista e Vettel, in un
breve momento di relax. A sinistra,
Massa scherza con Giancarlo Tinini
(titolare CRG e Maxter), Kozlinski
(pilota CRG) e suo fratello Dudù.
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A partire dall’alto, due grandi
campioni del passato, Mike Wilson
e Jorn Haase, guardano gli attuali
drivers di F1. Liuzzi in azione,
Kubica si disseta, Schumacher
messaggia mentre Massa e Tonio
si preparano ad entrare in pista,
ancipati da Timo Glock.
nell’area del “parco chiuso”. In effetti il tedesco della Toyota è quello più alla
buona tra tutti: un telaio Maranello non nuovissimo e un motore Maxter
125 cc a marce con qualche centinaio di ore alle spalle. “Mercoledì
pomeriggio - ci racconta Armando Filini, titolare della Maranello Racing
Kart - mi hanno chiamato dalla pista dicendomi che Glock stava girando
con un Maranello: non ne sapevo nulla! Sono corso in pista e ho provato a
dargli una mano”. Il motore, molto vecchio, è spompato e Armando ne
procura uno nuovo che, però, ha bisogno di una messa a punto al cambio,
portata a termine solo durante la mattinata del secondo giorno, quando
Glock deve levare le tende perché ha un appuntamento il giorno successivo
in Germania. Così Timo parte (con il furgone, chiaramente) e lascia una
promessa chiara ad Armando Filini: “La prossima volta che vengo a girare vi
chiamo!”. Chi è messo meglio è Robert Kubica, che il kart se l’è fatto.
Proprio così: RK è il marchio che distingue le sue scocche realizzate dalla
Birel. La Casa di Lissone è in pista a Lonato con le sue punte di diamante:
con Robert, sotto la tenda, ci sono infatti anche i piloti Antonio Piccioni
(driver ufficiale della RK in KZ1 e SKF) e Libor Toman (pilota ufficiale
Birel Motorsport in SKF) a testare il materiale in vista delle prossime gare.
Kubica si confronta con i kartisti, discutendo di informazioni tecniche, ma
anche e soprattutto girando e divertendosi. Il pilota polacco (ancora per
poco) della BMW, però, soffre il caldo in maniera clamorosa, pur essendo
molto allenato: nelle foto di queste pagine c’è Robert come lo abbiamo
visto noi, ovvero sudato come solo il kart può renderti, tanto che, quando
gli chiediamo come vada in pista, ci guarda e indicando un ventilatore dice:
“I 38 euro del ventilatore sono il più importante investimento dell’anno,
oggi siamo gli unici un po’ freschi... Vai a vedere come sono messi gli altri!”.
Quella a lato è la fantagriglia dei tempi
di qualificazione della gara di Salbris,
quinta prova del WSK. Per stilarla abbiamo
tenuto conto dei distacchi che i vari piloti
di F1 hanno accumulato da Davide Forè
in occasione del test di Lonato. Il pilota
bresciano, infatti, ha girato con loro nelle
medesime condizioni. Tenuti buoni quei
distacchi registrati a Lonato, abbiamo
posizionato i vari drivers nella graduatoria
di Salbris con i medesimi distacchi. Questa è
l’irreale griglia di partenza che ne è uscita.
1
3
Forè Davide
58,367
+0,000
Iglesias Jeremy
58,500
+0,133
5
Hawksworth Jack
58,588
+0,221
7
Liuzzi Vitantonio
58,657
+0,290
13
Thonon Jonathan
19
58,885
+0,518
Laudato Francesco
25
Nato Norman
58,496
+0,129
Schumacher Michael
9
Kozlinski Arnaud
11
15
58,597
+0,230
58,624
+0,257
Convers Armand
58,840
+0,473
17
21
23
27
LA FANTAGRIGLIA
Pex Jorrit
58,735
+0,368
Pex Yard
58,919
+0,552
Piccioni Antonio
58,968
+0,601
59,073
+0,706
Klien Christian
59,147
+0,780
Ardigò Marco
2 58,472
+0,105
4
6
Renaudie Manuel
58,597
+0,230
8
12
Knopper Thomas
14 58,723
+0,356
20
26
Catt Gary
58,496
+0,129
Dreezen Rick
58,540
+0,173
Bressan Alessandro
58,604
+0,237
10
16
18
22
24
28
Mich Thomas
58,648
+0,281
Massa Felipe
58,787
+0,420
Kubica Robert
58,847
+0,480
Lammers Bas
58,895
+0,528
de Conto Paolo
58,958
+0,591
Puhakka Simo
58,983
+0,616
Cesetti Sauro
59,129
+0,762
Olierook Rob
59,158
+0,791
29 Ringbom Leopold: 59.162 (+0.795)
30 Annunziata Giuseppe: 59.177 (+0.810)
31 Dijkman Wim: 59.218 (+0.851)
32 Ryall Michael: 59.230 (+0.863)
33 Geurts Verdi: 59.236 (+0.869)
34 Piquet Nelson: 59,247 (+0,880)
35 Glock Timo: 59,247 (+0,880)
36 Gazzurelli Gianni: 59.296 (+0.929)
37 Garcia V.B. Fulgencio: 59.341 (+0.974)
38 Piccini Alessandro: 59.346 (+0.979)
39 Zanchetta Marco: 59.372 (+1.005)
40 Serafim André Ferreira: 59.418 (+1.051)
41 de Gay Brice: 59.434 (+1.067)
42 van Asseldonk Hannes: 59.563 (+1.196)
43 Lundströmmer Ronnie: 59.613 (+1.246)
44 van ven Eijnden Rico: 59.974 (+1.607)
45 Roy Maxime: 59.994 (+1.627)

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E in effetti fa un caldo bestiale! Chi non sembra sentirlo è Michael
Schumacher che, sotto la tenda della Tony Kart, è fresco come una rosa e,
più di tutti gli altri, è focalizzato sulla prestazione; già dal primo giorno
segue personalmente la regolazione della sua posizione sul kart, operazione
che richiede praticamente tutta la mattinata... Perché le manie non
mancano! La prima: Michael utilizza la leva del cambio molto vicina al
volante, tanto che quando la tira verso sè, per cambiare marcia,
praticamente va a sfiorare la corona del volante. La seconda: per riuscire a
guidare con le braccia abbastanza “raccolte” come piace a lui, prima fa
intervenire i tecnici della Tony sul piantone dello sterzo. Poi, non contento,
fa montare il volante sottosopra, in modo da sfruttare la leggera inclinazione
delle razze e avvicinarsi ulteriormente di qualche millimetro. La terza (ce ne
sarebbero altre, ma ci fermiamo): come è solito fare, il tedesco riveste con
del nastro adesivo la corona del volante nei punti dell’impugnatura.
Il primo giorno, tra “i piloti Tony Kart” c’è anche Felipe Massa, molto più
tranquillo (e sicuramente meno meticoloso nella regolazione della posizione
di guida) di Schumacher. Anzi, a dirla tutta, all’inizio della giornata sembra
essere un po’ in difficoltà con il KZ: traiettorie perfettibili, testa saltellante
tra una curva e l’altra, braccia tese, senza parlare del paracostole sopra la
tuta... Insomma, brutto da vedere, oltre che lento. Però, nel pomeriggio
vengono fuori tutta la sua classe e la sua velocità. Il brasiliano mette in
mostra la sua proverbiale volontà, il suo desiderio di riuscire sempre e
comunque, di forza, se necessario. Ed eccolo allora girare come gli altri,
fermato solo dalle piaghe alla mano destra create dalla leva del cambio.
Nella seconda giornata via Massa e dentro Vettel (per la Tony Kart,
NON CREDO AI MIEI OCCHI
I PILOTI COME NON SIAMO ABITUATI A VEDERLI
Li vediamo sempre in televisione
con tuta e casco, quando
non li hanno sono con polo
e cappellino. Ma, nella vita
normale? Cioè, quando vanno
in giro come sono? Schumacher
è quello che impressiona più
di tutti, sia perché è assediato
da tifosi per foto e autografi
(addirittura, un signore, gli ha
chiesto di firmare il cruscotto
di una Ferrari Testarossa e
lui, per questioni contrattuali
visto che il valore dell’auto si
impennerebbe, ha rifiutato),
sia perché è meticoloso in
tutto quello che fa. Lui e Felipe
Massa sono stati accompagnati
in pista da una Lancia Phedra
marchiata Ferrari, che li ha
scortati dall’aeroporto alla pista
di Lonato, poi si sono mossi
sempre con gli uomini della
Tony Kart. Stile? Schumacher
con dente di squalo appeso
al collo, Felipe praticamente
un liceale: polo, sneakers e
calzoncini corti. Chi, al capitolo
abbigliamento (non ce ne
voglia) è “fuori”, è Sebastian
Vettel, con pantaloni di lino e tshirt,
entrambi larghissimi... Ma
sì, so ragazzi! Anche Robert
Kubica non scherza: costume
da bagno, infradito e t-shirt!
Come si è presentato in pista?
Con l’inseparabile e bellissima
fidanzata entrambi a bordo del
loro furgone firmato RK, ovvio.
Una spanna sopra tutti gli altri
c’è Tonio Liuzzi, che arriva in
500 Abarth, va via in ML 63
AMG ed è sempre in perfetto
stile Pimp. Gli altri? Glock con
un furgone Mercedes Sprinter
anteguerra, Klien con una M3
dandoci di burn out a ruote
fumanti e Piquet? Ricordiamo
solo le sue All Star gialle e il
volto stravolto a fine giornata.
Vettel Glock
Schumacher Massa
Liuzzi Klien
Kubica Piquet
In questa foto, Kubica tenta un
sorpasso impossibile all’interno
di Schumacher. Nella pagina a
sinistra, dall’alto, Massa firma
un autografo al collega kartista
Libor Toman, Liuzzi parla con
uno Schumi in canotta, Kubica si
rilassa e recupera le energie, Liuzzi
sfoggia un tuta super-fashion.
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SCOOP
s’intende...). Il giovane talento tedesco è l’unico a girare con un kart
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IL PARERE DI MARCO ARDIGÒ
C’è chi li ha visti
e seguiti tutto il
tempo, osservandoli
e, in alcuni casi, anche
dispensando consigli:
Marco Ardigò, pilota
ufficiale Tony Kart/Vortex e due volte
Campione del Mondo. Ecco cosa ci ha
detto di Schumacher & Co.
SCHUMACHER: “È molto
determinato, sia per quanto
riguarda l’aspetto tecnico che per
la guida; trasporta molto della sua
esperienza in Formula 1 sul kart, per
esempio si è concentrato sul bilanciamento
dei pesi che, però, sul kart, non ha troppo
effetto... Sta di fatto che è un gran
campione e ha un feeling superlativo con
il mezzo. Senza contare la sua
forma fisica: eccezionale”.
MASSA: “Mi ha stupito molto.
Era molto a disagio con il KZ; infatti,
alla mattina pensavo dovesse lasciar
perdere, poi ne è venuto fuori alla grande.
Bravissimo!”.
VETTEL: “Lo stile di guida del
kart non l’ha dimenticato, è
venuto per divertirsi e si è divertito
un casino; anche perché è molto più
giovane degli altri”.
Marco ha un breve commento anche sugli
altri, anche se non li ha seguiti da vicino
come i suoi compagni di colori:
KUBICA: “Mi è sembrato un po’
in difficoltà perché è molto alto,
però tutti sanno dove mettere le
ruote e sono dei grandi campioni”.
LIUZZI: “È quello che mi è
piaciuto di più, ha mantenuto la
stessa postura di quando correva
e, nel modo di lavoro, mi è sembrato un
collega kartista”.
PIQUET: “È stato molto
tranquillo, non è andato
fortissimo, però anche lui ha fatto
buoni tempi in scioltezza”.
GLOCK: “È seduto male sul kart,
però non andava male”.
KLIEN: “È quello che mi è
sembrato meno a suo agio”
monomarcia (KF1) e, neanche a dirlo, sin da subito se la cava davvero bene
e con uno stile che lascia intendere una lunga carriera nel karting, finita
pochi anni fa. Non solo: il tedesco ancora oggi gira spesso a Kerpen con il
team KSM, proprio la struttura di Peter Kaiser, Thomas Muchow e di un
certo Michael Schumacher. Quando ce lo troviamo di fronte non possiamo
non chiedergli di fare una foto: “200 euro”, la risposta. “100 per un
meccanico e 100 per l’altro”, aggiunge, indicando i due tecnici. “Ma noi
siamo un giornale piccolo!”. “Allora 20 euro!”. Tutto si ferma: noi in
imbarazzo e lui di fronte a noi che ride fino a quando gli diamo i 20 euro,
che divide subito tra i meccanici. I quali, però, ce li rendono con un: “Ma
no, dai, guarda che scherzava...”. Risultato: facciamo la foto, riprendiamo i
20 euro e li investiamo in birra da bere tutti insieme ridendo della gag. Il
piccolo Sebastian stupisce per il fatto che sembra essere un ventenne come
tutti gli altri alle prese con il kart: cerca feedback dagli altri kartisti
chiedendo informazioni e, quando ci sono da cambiare le gomme, si
inginocchia a terra e le cambia senza menarsela troppo. Riuscendoci! “E
pensare - ci dice uno dei ragazzi Tony Kart - che Sebastian non doveva
neanche venire! Era in Italia per fare la scorta di prosciutto di Parma e pasta
Barilla, si è sentito con gli altri ed è capitato qui!”.
In giro per il paddock ci sono anche Mike Wilson (ora personal trainer di
un pilotino canadese, anch’esso ospite della Tony Kart) e Jorn Haase, ovvero
due tra i più forti kartisti di sempre che, chiaramente, vengono riconosciuti
e salutati da tutti i piloti di Formula 1, compreso Tonio Liuzzi che, neanche
a dirlo, veste i colori CRG. Il pilota della Force India è assisitito da tutto il
team e da Arnaud Kozlinski, pilota ufficiale CRG, che dispensa consigli su
consigli, visto che Tonio non sale su un kart KZ dal 2003. Quindi ci sta che
Altri scatti delle due giornate
in pista, Michael Schumacher è
quello che ha lavorato di più sul
kart (notare, sopra, il volante al
contrario), cercando il migliore
compromesso. Singolare il tifoso
che si è fatto autografare la
maglietta: non sei contento?

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il ragazzo di Locorotondo, Campione del Mondo di Formula A nel 2001,
possa beccarsi la paga dal più allenato Schumi. Invece no! Il piede è
pesantissimo, ma anche il metodo è da kartista in attività: Liuzzi lavora per
due giorni alla ricerca del migliore assetto, proprio come in un vero week
end di gara; alle cinque del secondo pomeriggio, subito dopo che Michael
Schumacher è andato dai titolari della pista a chiedere mezz’ora in più di
tempo (poi ci sono i noleggi...), fa segnare il suo best lap, poco lontano da
quello del Kaiser (così lo chiama Tonio), il più veloce in pista. Con gli
uomini CRG c’è anche Nelson Piquet Jr. che non è stato mai incisivo, pur
avendo girato molto forte. La verità è che Nelsinho non ha mai guidato un
KZ, proprio per questo bracca Davide Forè e gli spilla tutti i consigli del
caso oltre a chiedergli di fare da apripista per capire dove mettere le ruote e
quando staccare. Insomma, a fine giornata anche lui riesce a staccare crono
interessanti. Con il suo super bilico officina c’è anche la Intrepid che, questa
volta, lascia a casa i suoi due pupilli: Sebastien Buemi e Jaime Alguersuari
(impegnati con il team Toro Rosso, al simulatore il primo e per uno
shakedown a Vairano il secondo). C’è però Christian Klien, terzo pilota
(anche lui per poco...) BMW-Sauber capace di girare con costanza. Unico
inconveniente? Un po’ di stanchezza al termine della seconda giornata e
“stigmate” sulle mani (così come per Massa), soprattutto perché lui, al pari
di Piquet, non ha mai girato con un kart a marce. In realtà è la quasi totalità
dei piloti a lamentare dolori alle braccia dovuti all’assenza del servosterzo sul
kart (ma va?). L’invito, quindi, cari Michael, Felipe, Tonio, Robert, Timo,
Nelson, Christian e Sebastian, è di tornare in kart presto per allenarvi. Le
factory risponderanno sicuramente “presente”. E noi di TKart anche.
In alto, Timo Glock entra in pista
sul suo Maranello; sotto Klien e
Liuzzi, quest’ultimo sta sistemando
il suo paracostole. A destra, un
passaggio su tre ruote di Tonio e la
mano di Robert Kubica che stringe
un bicchiere di acqua fresca: che
sollievo! Sotto, Schumacher.
A sinistra, Sebastian Vettel, seduto
sotto la tenda della Tony Kart,
mentre osserva i tecnici lavorare sul
suo kart. Sotto, il casco di Klien e
un momento di svago tra i drivers.
In basso, il furgone di Kubica, lo
stesso con cui il polacco si sposta da
una pista all’altra...
“HO PROVATO UN KART PAZZESCO!”
MINI-CRONACA DI UN TEST FUORI PROGRAMMA
DI UN KART FUORI DAL COMUNE
“Noi in quel paddock non dovevamo
neanche esserci. Doveva essere una
giornata di solo divertimento per i piloti
di F1, non una giornata per incontri con
la stampa. Dalla Birel però arriva una
mail di invito, noi accogliamo la proposta
(mavà?) e una volta in quel di Lonato
tutte le Case impegnate nel test ci fanno
curiosare sotto le loro tende. Anzi, di
più: una di loro (non diremo mai che
è la Tony Kart) addirittura a un certo
punto tira fuori un kart “strano”, una
“naked”. Si tratta di un oggetto curioso,
senza carene, essenziale, con un motore
ibrido (è 125 cc, ha la valvola di scarico
come un KF, è raffreddato ad acqua,
ma è ha presa diretta). È lì, tra il kart di
Schumacher e quello di Vettel. Lo prova
il due volte Campione del Mondo, Marco
Ardigò e quasi fa i tempi dei KZ. A un
certo punto la butto lì e chiedo: ‘Posso
farci due giri anche io?’. La risposta da
sogno: ‘Sì!’. E in un minuto mi trovo al
volante di un kart pazzesco. Come sfioro
il pedale del gas lui mi tira un calcio nel
sedere! Riprovo a buttar giù il gas, lo
fa ancora: ‘Xxxzo se spinge’, mi dico.
In uscita dalle curve sembra di avere
inserita la terza di un KZ, solo che poi
sale, sale, sale e solo in fondo ai rettilinei
i KZ riescono a fare abbastanza velocità
per superare. Rido, rido come uno
stupido nel casco. Non ci credo che sia
così veloce e rabbioso. Non ci credo che
sia così leggero da guidare. Non ci credo
che sia così divertente e sopra i miei
limiti: fa paura! Non credo neanche al
fatto di poter essere in pista con Schumi
& Co. Ditemi che è un sogno. Invece no,
faccio otto giri, rientro fradicio di sudore
ma contento. Perché è tutto vero”. (Y.S.)
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