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marketing - Macplas

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Ritorno dallʼabisso?<br />

Secondo le stime elaborate da Assocomaplast in base ai<br />

dati provvisori Istat relativi al commercio estero italiano di<br />

macchine per materie plastiche e gomma nel 2009, nonché<br />

a quelli di fatturato ed export per lʼintero anno delle imprese<br />

associate, il confronto con il 2008 rileva una decisa<br />

contrazione di tali indicatori. Il sensibile calo della<br />

produzione riflette sia la caduta della domanda estera<br />

(volano dellʼindustria italiana del comparto) sia la grave crisi<br />

in cui versa il mercato interno. La flessione dellʼexport risulta<br />

evidente anche dallʼanalisi della ripartizione per aree<br />

geo-economiche di destinazione, rilevando un rallentamento<br />

più o meno marcato per quasi tutti i quadranti rispetto al<br />

2008, nonché per i primi 10 paesi di destinazione, che<br />

rappresentano oltre il 55% del totale.<br />

Un moderato ottimismo emerge tuttavia dalla più recente<br />

rilevazione congiunturale effettuata da Assocomaplast tra i<br />

propri associati: infatti la grande maggioranza (81%) del<br />

campione dichiara di avere elementi che fanno credere in un<br />

incremento di fatturato nel primo semestre 2010, a<br />

confronto con il secondo del 2009, anche grazie a un<br />

aumento nella raccolta degli ordini registrato da quasi la<br />

metà degli intervistati nel mese di gennaio rispetto al<br />

novembre-dicembre 2009.<br />

Tale miglioramento riguarda in particolare i paesi dellʼUnione<br />

Europea, del Sudamerica e dellʼAsia, esclusa però la Cina,<br />

verso cui la ripresa delle vendite sembra relativamente più<br />

debole. A questo proposito, però, gli operatori sperano che<br />

lʼimminente Chinaplas 2010 (Shanghai, 19-22 aprile), con la<br />

partecipazione collettiva di una cinquantina di espositori<br />

italiani, possa essere un momento di conferma per la ripresa<br />

delle forniture a quel paese.<br />

Spunti di attenzione ...<br />

In copertina<br />

Primo piano<br />

● editoriale ●<br />

Nell’articolo di apertura di questo numero - che si presenta in<br />

una veste grafica rinnovata - viene riportato e analizzato il preconsuntivo<br />

di fine 2009 per l’industria italiana costruttrice di<br />

macchine per materie plastiche e gomma. A seguire un commento<br />

della Federazione Gomma Plastica sulle trattative, ormai<br />

in dirittura d’arrivo, per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro<br />

per l’industria trasformatrice. Sempre nella rubrica del<br />

<strong>marketing</strong> trovano spazio i resoconti sommari di due eventi: un<br />

seminario nazionale sul ruolo di materie plastiche e gomma nel<br />

risparmio energetico in edilizia e un congresso internazionale<br />

sulla catena globale delle poliolefine.<br />

Nella rubrica plastica e ambiente, oltre al Notiziario Assorimap,<br />

vengono illustrate due iniziative che in aprile a Shanghai - rispettivamente<br />

nell’ambito di Chinaplas e World Expo - vedranno<br />

la salvaguardia ambientale protagonista grazie al<br />

contributo delle materie plastiche “verdi” prodotte da fonti rinnovabili.<br />

La consueta rassegna monografica di carattere tecnologico,<br />

nella sezione riservata a macchine e attrezzature, è dedicata agli<br />

impianti per estrusione di tubi e profili, mentre quella di carattere<br />

applicativo - nella rubrica riservata ai materiali - riguarda<br />

alcuni recenti esempi d’impiego dei materiali polimerici in elettrotecnica<br />

ed elettronica. Nella stessa rubrica (che ora comprende<br />

anche elastomeri, poliuretani e compositi) da segnalare,<br />

oltre al consueto spazio sulle questioni tecniche, un articolo sui<br />

film multistrato per imballaggi con effetto barriera e uno sui<br />

vantaggi dei sistemi di verniciatura per componenti in plastica.<br />

La foto in copertina - riprodotta anche qui a lato - mostra uno degli oggetti in<br />

esposizione alla Fondazione Plart di Napoli dove, dal 25 gennaio al 15<br />

marzo, era allestita la mostra “Andrea Branzi: tutte le epoche vengono al<br />

pettine”, un’insolita incursione del noto architetto in un universo poco<br />

indagato dal design.<br />

Quello dei pettini è un mondo di piccoli oggetti anonimi tanto diffusi quanto<br />

poco frequentati dalle ricerche dei designer. La produzione in grandi serie e il<br />

basso costo sono legati all’uso delle materie plastiche di tipo più economico,<br />

che hanno sostituito quasi del tutto i materiali naturali (corno, avorio,<br />

tartaruga, legno) e quelli semisintetici, che rendevano questi oggetti unici<br />

nelle sia pur lievi diversità dei colori e delle lavorazioni artigianali.<br />

Come testimonia la straordinaria varietà di pettini presenti nella sezione<br />

storica di questa mostra: veri e propri oggetti d’arte realizzati, per la maggior<br />

parte, all’inizio del ventesimo secolo. Pettini decorati, istoriati, modellati nelle<br />

forme più insolite, veri e propri gioielli da mostrare all’occasione, da poggiare<br />

sulla “toletta” o da appuntare tra i capelli.<br />

Andrea Branzi si è cimentato con questo tema insolito e all’apparenza frivolo,<br />

disegnando dodici pettini realizzati in materiale plastico. Rigore progettuale,<br />

fantasia e uso di tecnologie avanzate per la produzione hanno dato vita a<br />

dodici prototipi difficilmente definibili: un incrocio tra sculture portatili e<br />

pezzi di arredo in miniatura. Sono pettini decorativi, talismani contemporanei<br />

affollati di significati ma nel contempo lievi e rarefatti nelle forme e nei colori.<br />

<strong>Macplas</strong> 315 ● 5

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